Citazione di: Ipazia il 17 Dicembre 2019, 15:09:52 PMCitazione di: green demetr il 17 Dicembre 2019, 11:32:45 AM
D'altronde in essere tempo egli è molto chiaro su cosa sia per lui l'uomo.
E' cioè il medio, tra Dio e gli oggetti.
E cioè l'unico oggetto che capisce di quali oggetti stiamo trattando.
Dunque il passo che qui nel forum è fatto da molti utenti è quello di assimilare l'ontologia ad una gnoseologia.
Ni, perchè nel capire (gnoseologia) di che oggetti (ontologia) stiamo trattando la gnoseologia si ontologizza in soggetto umano autocosciente. Se togli il cogito cosa resta dello specifico ontologico umano ?
Ma infatti l'ontologico umano corrisponde all'esatto opposto dell'ontologico tout court.
Ho proprio oggi iniziato la tesi di laurea che avevo postato sopra.
In effetti la tesista prende l'abbrivio subito dal concetto della gettatezza, che è connaturato all'oggetto particolare che corrisponde all'uomo, e la cui ontologia dunque va descritta da capo.
Senza una concezione del dolore come condizione del sapere umano, il sapere umano è un errore.
cit Laura Labella
"Vaglieremo così i presupposti teorici soggiacenti alla
priorità che, in termini propriamente trascendentali, è accordata all'esistenziale della
Befindlichkeit rispetto a quelli del Verstehen e della Rede. Ripercorrendo l'intero
sviluppo del Denkweg heideggeriano, tenteremo di ricostruire la genesi e l'evoluzione
della complessa fenomenologia della paticità che in esso trova progressiva
elaborazione, sino a configurarsi come uno dei nuclei più spiccatamente originali del
progetto ontologico avviato nell'Hauptwerk del 1927." *
Come anche la tesista nota, questa è una strada poco usata dalla tradizione.
Eppure a me pare evidentemente l'unica strada, per riproporre una ontologia decente (Sempre che sia necessaria, ripeto, io non ne vedo necessità).
* devo ancora capire l'uso tecnico dei termini tedeschi"