Non a caso distinguevo il piano logico da quello grammaticale: la necessità del soggetto è logica (e filosofica) a prescindere dalla grammatica, dove "impersonale" non significa privo di soggetto logico, bensì con un soggetto indefinito (ma logicamente presente, seppur implicito).
Quando dico "sbagliando, si impara" il soggetto logico c'è: è come dire "quando qualcuno sbaglia, impara".
Altrimenti, domando: chi sbaglia, se non un presunto soggetto generico?
Lo sbagliare, come il camminare, presuppone un soggetto logico che sbagli, anche se la grammatica non lo esplicita. D'altronde, che significano "sbagliare" e "camminare", se non sono associati ad un possibile agente logico (sia esso umano, animale o cibernetico)? Riusciamo davvero a pensare ad un camminare-senza-un-camminatore, per quanto indefinito?
Quando dico "sbagliando, si impara" il soggetto logico c'è: è come dire "quando qualcuno sbaglia, impara".
Altrimenti, domando: chi sbaglia, se non un presunto soggetto generico?
Lo sbagliare, come il camminare, presuppone un soggetto logico che sbagli, anche se la grammatica non lo esplicita. D'altronde, che significano "sbagliare" e "camminare", se non sono associati ad un possibile agente logico (sia esso umano, animale o cibernetico)? Riusciamo davvero a pensare ad un camminare-senza-un-camminatore, per quanto indefinito?

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