Salve. Leggo Sari replicare a chi non ho capito, a proposito della APP di prevista diffusione. A questo punto trovo meglio il continuare ad ignorare l'identità del soggetto (che qui ora chiamerò APPLICATOR) che manifesta le intenzioni-promesse da egli stesso annunciate.
Il problema è sempre il solito. Con il passare del tempo aumentano, per ovvie ragioni natural-demografiche, le persone che pensano che lo stato naturale del mondo, dei contenuti dell'esistenza, dei modi di vivere, sia quello che essi hanno trovato alla loro nascita e continuano a trovare attorno a sè mentre vivono.
Secondo costoro i diversi modi di vivere (ad esempio quelli vigenti prima della loro nascita o quelli di un "altrove" ad essi ignoto) non solo risultano sconosciuti, ma risultano superflui od addirittura nocivi alla "modernità" delle loro visioni, basata soprattutto - di questi tempi - sul concetto di INDISPENSABILITA' di ciò che in sè potrebbe risultare FACOLTATIVO O SUPERFLUO.
Il grottesco tentativo (grottesco in linea di principio ma lucrosissimo nel fatti) di IMPORRE possesso ed uso del COMUNICATORE PERSONALE (i poveretti si riempiono la bocca di espressioni anglofone e lo chiamano SMARTPHONE) viene attuato in modo strisciante dall'industria poichè essa sa ben distinguere ciò che vorrebbe fare (vendere almeno trenta apparecchi all'anno ad ogni abitante del globo) da ciò che è possibile fare (convincere QUASI tutti ad acquistarne uno ogni due anni).
Ora e qui invece siamo al folclore individuale. Abbiamo gente che attende impazientemente il 5G per poter vedere finalmente sollervarsi da sè (via Bluetooth) il coperchio del water-clos di casa, e tra costoro sembra si sia infilato un certo APPLICATOR che si mette a scherzare (non starà per caso parlando sul serio, vero? Se fosse così lui potrebbe denunciarmi per mancato utilizzo dall' appCovid19, ma io potrei chiamare la neurodeliri per farlo sottoporre ad un TSO)...........che si mette a scherzare, dicevo, sull'obbligatorietà di ciò che è e sempre resterà eternamente FACOLTATIVO, cioè una "app" i cui effetti concreti (la teoria è una cosa, la pratica è un'altra) sarebbero quelli di generare "rimbalzi informativi" senza fine e senza capo nè coda tra "smartphones" contigui.
A questo punto mi sembra si stia tornando agli anni '80, quando venne introdotto - nelle tabaccherie - il primo dei giochini elettronici..............quello della pallina da far saltellare tra le due metà di una rozza area da tennis !. Saluti.
Il problema è sempre il solito. Con il passare del tempo aumentano, per ovvie ragioni natural-demografiche, le persone che pensano che lo stato naturale del mondo, dei contenuti dell'esistenza, dei modi di vivere, sia quello che essi hanno trovato alla loro nascita e continuano a trovare attorno a sè mentre vivono.
Secondo costoro i diversi modi di vivere (ad esempio quelli vigenti prima della loro nascita o quelli di un "altrove" ad essi ignoto) non solo risultano sconosciuti, ma risultano superflui od addirittura nocivi alla "modernità" delle loro visioni, basata soprattutto - di questi tempi - sul concetto di INDISPENSABILITA' di ciò che in sè potrebbe risultare FACOLTATIVO O SUPERFLUO.
Il grottesco tentativo (grottesco in linea di principio ma lucrosissimo nel fatti) di IMPORRE possesso ed uso del COMUNICATORE PERSONALE (i poveretti si riempiono la bocca di espressioni anglofone e lo chiamano SMARTPHONE) viene attuato in modo strisciante dall'industria poichè essa sa ben distinguere ciò che vorrebbe fare (vendere almeno trenta apparecchi all'anno ad ogni abitante del globo) da ciò che è possibile fare (convincere QUASI tutti ad acquistarne uno ogni due anni).
Ora e qui invece siamo al folclore individuale. Abbiamo gente che attende impazientemente il 5G per poter vedere finalmente sollervarsi da sè (via Bluetooth) il coperchio del water-clos di casa, e tra costoro sembra si sia infilato un certo APPLICATOR che si mette a scherzare (non starà per caso parlando sul serio, vero? Se fosse così lui potrebbe denunciarmi per mancato utilizzo dall' appCovid19, ma io potrei chiamare la neurodeliri per farlo sottoporre ad un TSO)...........che si mette a scherzare, dicevo, sull'obbligatorietà di ciò che è e sempre resterà eternamente FACOLTATIVO, cioè una "app" i cui effetti concreti (la teoria è una cosa, la pratica è un'altra) sarebbero quelli di generare "rimbalzi informativi" senza fine e senza capo nè coda tra "smartphones" contigui.
A questo punto mi sembra si stia tornando agli anni '80, quando venne introdotto - nelle tabaccherie - il primo dei giochini elettronici..............quello della pallina da far saltellare tra le due metà di una rozza area da tennis !. Saluti.