Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#1936
Per and. E quindi? La scienza, il suo fondamento, è il metodo. Ed il metodo presuppone che le leggi su cui si fonda possano cambiare, se se ne trovano di più corrette. Ma non si tratta di files che vengono sovraincisi, come se niente fosse. Senza Newton, Einstein non sarebbe potuto esistere, e senza Galilei non sarebbe esistito Newton ( forse senza il Dio monoteistico, non potremmo parlare di scienza moderna). In ciò, la cultura scientifica non è dissimile alla cultura in genere, ma ha l'ambizione prometeica di cambiare il mondo, "a nostra immagine e somiglianza".
Sembra quasi che la tua critica consista nel  condannare queste leggi eteree, che cambiano, mai fisse, una volta per tutte. Ma la fisica stessa non ha leggi fisse. È probabile che dentro un buco nero le leggi fisiche che noi conosciamo siano inapplicabili. Così come in altre galassie, sottoposte a forze materiali diverse da quelle che conosciamo presenti nel "braccio locale" della galassia che abitiamo. Immagina in campo medico, o in campo sociale, come sia ancora più arduo applicare metodi scientifici.
La scienza, però, non è dogmatica, altrimenti non sarebbe scienza, ma questo non significa che racconti frottole. Questo rovesciamento interpretativo è illogico e confutato da ciò che la scienza (applicata) ci ha permesso di fare. Non sto a ripetere come la scienza moderna sia attrezzata con appositi meccanismi, affinché non racconti frottole. Si può accedere ad internet per avere risposte molto accurate in proposito.
#1937
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità atea
15 Novembre 2020, 17:07:09 PM
Una storia ebraica, di quelle che gli ebrei  si sono tramandate di generazione in generazione.


"Un mendicante lebbroso è giunto alle porte di Roma. Si dice che sia il Messia ed aspetta".
"Cosa aspetta?".
"Aspetta te".


Quasi un haiku giapponese, ma carico di tutta la spiritualità immanente di cui avremmo bisogno, credenti e non credenti.
#1938
Attualità / Re:Trovato il vaccino!
10 Novembre 2020, 15:54:16 PM
Tutto vero socrate. Il vaccino nel caso del Covid19  non sarà la soluzione definitiva ma solo una ulteriore strategia (molto più efficace) da usare insieme al distanziamento, alle mascherine e all'igiene delle mani.
Infatti è molto probabile che funzioni come hai scritto, ovvero una copertura del vaccino limitata nel tempo. Se però si vaccina in tempi relativamente brevi un grande numero di persone in un luogo geografico, in quel luogo geografico, vi sarebbe inevitabilmente l'eradicazione temporanea del virus, che non potrebbe propagarsi a causa dell'efficacia (temporanea) del vaccino. Questo permetterebbe al sistema sanitario di tirare il fiato e riprendere ad occuparsi anche di altro, oltre che di covid e al sistema economico di.non doversi periodicamente chiudersi-aprirsi, o perlomeno, nel farlo, sapere di avere un'altra arma a disposizione.
Teoricamente se il vaccino, anche se temporaneo, fosse iniettato nello stesso momento, a tutta la popolazione mondiale, allora e solo in questo caso, il virus sarebbe inevitabilmente debellato quasi definitivamente (quasi, perché l"eradicazione totale presuppone di vaccinare tutti i possibili animali infetti, compresi quelli selvatici.
Dobbiamo rassegnarci a convivere con le pandemie, che sono un derivato inopportuno (come altri) della globalizzazione.
#1939
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
09 Novembre 2020, 18:02:22 PM
L'assoluto è il soggetto occidentale, da Omero a Cartesio. Dopo Cartesio, il nesso soggetto-assoluto ha iniziato a scricchiolare, ma più di 2000 anni di "soggetto assoluto" non si cancellano tanto facilmente.
#1940
Ricordo che questa sezione è dedicata alla spiritualità. Credo che non abbia senso criticare "qui", le ragioni e la storia di una religione,  tra l'altro con discorsi banali. Se si vuole affrontare il tema del "dubbio nella fede," lo si affronti con argomenti spirituali. Diverso sarebbe il discorso in altre sezioni del forum.
Specularmente, Immaginate se in sezione scienze, si aprisse un topic intitolato: " la scienza, atto di superbia dell'uomo peccatore, che non conosce la sua miseria e vuole costruire una nuova torre di Babele, contro Dio". Quanto tempo servirebbe per cancellarlo?
Dico tutto ciò da forumista e non da moderatore.
#1941
Attualità / Re:Integralismo Islamico
06 Novembre 2020, 18:56:40 PM
Ultimo mio intervento sull'argomento (si spera).
Il fatto, storicamente accertato, che la satira sia tollerata e talvolta apprezzata nei sistemi democratici ed avversata e severamente punita nei sistemi dittatoriali e teocratici, mi rende automaticamente un estimatore della suddetta modalità espressiva.
Che vi siano dei soggetti che, in nome di un qualunque principio, la combattano ed uccidano per contrastarla, non giustifica una eventuale censura della satira. Mi sembra questa una debolezza e un atto di viltà.
Questa censura, inoltre, potrebbe essere l'avvio di un percorso di chiusura mentale e di attacco alla libertà di opinione.
Ciò che va distinto è la satira dall'offesa gratuita e dall'insulto, che invece vanno perseguiti e boicottati.
Penso che la difficoltà sia qui, poiché per tante ragioni, si è abbassato il livello della satira, rendendola spesso priva di ogni umorismo, becera, volgare. Ma non credo che la volgarità debba essere repressa con le armi dei terroristi o con la paura che i terroristi si armino.
La satira è un campanello di allarme che mette il dito sulle ipocrisie e le contraddizioni, muovendo al riso. Può diventare anche un'arma strumentale, come può essere accaduto con Renzi (è solo un esempio, non sono né renziano né antirenziano, almeno qui). Del resto quando ci si confronta con la libertà, dobbiamo sempre tener presente che vi sono possibili effetti collaterali, controindicazioni, strumentalismi. Ma il campo avverso è poco invitante, fatto di gente che si prende troppo sul serio, che gira con coltelli sacri, olio di ricino e si serve di polizie speciali.
Da come la vedo io la satira è intimamente connessa alla libertà democratica. Come essa si esplicita concretamente varia dai singoli contesti, ma credo che più il contesto è culturalmente evoluto (ammesso che ciò significhi qualcosa), più la satira si esprimerà in modi più raffinati e non aggressivi.
#1942
Attualità / Re:Integralismo Islamico
04 Novembre 2020, 13:08:13 PM
"La satira è un genere della letteratura, delle arti e più in generale della comunicazione, caratterizzata dall'attenzione critica ai vari aspetti della società, mostrandone le contraddizioni e promuovendone il cambiamento" (da wikipedia. Chi vuole può approfondire).


Scambiare la satira per violenza e aggressione da bulletti non mi sembra corretto. E' forse vero, però, che la satira potrebbe essere inglobata in quel flusso di "mediocratizzazione" che investe tutto il mondo dell'arte (per cui al giorno d'oggi "suonare" uno strumento significa "mettere" dei dischi già registrati da altri), e pertanto finire per confondersi con il bullismo.
#1943
Attualità / Re:Integralismo Islamico
04 Novembre 2020, 09:37:27 AM
CitazioneE invece, Jacopus, la cosa è stramaledettamente seria, proprio perché i morti ci sono, e sono morti uccisi da altri uomini.


Sto dicendo la stessa stramaledetta cosa. Non mi risulta però che sia la satira ad uccidere, a meno che non si voglia tirare fuori dall'armadio il vecchio trito discorso che se non ci fossero stati i partigiani non ci sarebbero state neppure le stragi nazifasciste.

CitazioneOra la tesi sostenuta da voi critici delle religioni è che una persona di fede dovrebbe avere una maggiore propensione ad uccidere di una persona atea, perché spinto dalla motivazione religiosa.
Ora guardando alla storia dell'umanità noi vediamo che i tre più grandi criminali della storia umana, Mao Tze Dong, Stalin e Hitler, rispettivamente circa 100, 50 e 25 milioni di morti, non hanno mai dato segno di grande fanatismo per alcuna religione, anzi, nei limiti delle loro possibilità, le culture religiose hanno cercato di distruggerle.



Anche in questo caso constato che diciamo la stessa cosa. Quando faccio riferimento al totalitarismo e alla teoria della dialettica dell'Illuminismo di Adorno-Horkheimer, mi riferisco ad una concezione totalitaria della società, che può virare dalle stragi di religione alle stragi delle dittature, ovvero dove si venera il mito dell'Uno. Da questo punto di vista si può dire quello che si vuole ma le società meno sanguinarie nella storia dell'uomo sono quelle liberali presenti nel mondo occidentale (tralasciando, per il momento, i morti che queste società si premurano di accumulare nei paesi fuori della Festung Europa).

CitazionePoi sinceramente il distinguo sulla religione pagana, contrapposta ai morti delle religioni monoteiste, non la capisco. La cultura romana era intrisa di violenza e di morte, andavano ad assistere a spettacoli e gare che erano carneficine e spesso i "dibattiti" tra parti avverse del loro tifo sfociavano in ulteriori morti. Questi erano i fedeli delle divinità pagane. Certo non si ammazzavano per Giove o per Saturno, semplicemente perché quelle divinità erano poco importanti, molto meno dell'imperatore di turno e delle ricchezze da spartire dei territori conquistati, ma per quanto riguarda queste ultime motivazioni di morti ne facevano molti di più di quanti ne avrebbero fatti tutte le crociate in Terrasanta e in Linguadoca.



Fare paragoni fra una società così antica e una moderna è sempre azzardato. Basti pensare a come erano differenti le concezioni della democrazia di allora e quella moderna. Si era immersi in una società dove la morte e la violenza erano molto più presenti, nella vita di ognuno. Credo però che la religione pagana e il pensiero filosofico greco siano in qualche modo collegabili, perlomeno nella presenza di una dialettica, di un polemos, che il cristianesimo tende ad azzerare, nella sua visione escatologica della Civitas Dei.

CitazioneRiguardo alle codificazioni binarie io credo che una sola sia importante, quella tra verità e menzogna, e non  deriva dal monoteismo ma dalla capacità degli uomini di parlare e di sbagliare, stesso dicasi per bene e male, che deriva dalla capacità degli uomini di agire secondo una morale oppure al di fuori di essa.


E' questa la visione classica. Tu stessi lo dici: vi è una sola distinzione importante. Una. La mela della conoscenza del bene e del male. Io parto da un presupposto diverso, ovvero che il bene e il male sono presenti in ognuno di noi, in modi e modelli operativi diversi. Proiettare il male fuori da noi stessi è ciò che promette il modello dell'Uno, il quale ha sempre bisogno, infatti, di un nemico. Il male e il bene invece sono una lotta interna in ogni uomo ed ogni uomo non sarà mai completamente l'incarnazione del bene o al contrario del male. E' ovvio che possono esserci persone più votate al male e persone più votate al bene, ma abbiamo tutti noi "l'ombra", il "doppelganger", che non ci fa essere mai così buoni, nè così cattivi. Riconoscendo il male che noi siamo, non lo proiettiamo più nelle figure del maligno, dello straniero, del ricco, del povero e così via, ma offriamo la via alla compassione, alla consapevolezza di essere tutti nella stessa barca.
In questo processo riconosco che il messaggio evangelico è stato un grande passo avanti rispetto alle altre religioni monoteistiche (anche se bisogno riconoscere che il NT ha molti presupposti nel VT), Gesù stesso pronunciò la famosa frase "chi è senza peccato scagli la prima pietra" (salvo poi contraddirsi in altre occasioni). Il sacrificio di Gesù è comunque un messaggio rivoluzionario da molti punti di vista, perchè pone il senso di colpa in senso collettivo. Funge da collante e apre alla carità. La laicizzazione di questo messaggio ha il significato di bloccare il ritorno del pensiero totalitario, del Dio geloso e che accoglie "solo" i suoi fedeli. Pertanto credo che anche la storia delle religioni possa aiutarci in questo cammino, che ovviamente è costellato di avversari di ogni tipo.


CitazioneLa satira invece confonde le idee, costruisce il caos concettuale, producendo una sensazione di libertà finta e pericolosa. Negli anni 60 del secolo scorso questa sensazione di libertà si sostanziò nell'idea di sesso e droga liberi, quante vite si sono distrutte per seguire questa falsa sensazione di libertà rispetto agli schemi morali preesistenti.



Anthony, su questo punto esprimo un forte distacco. Il sesso e la droga accostati alla satira mi sembra davvero troppo. La satira esiste almeno da quanto è nata la letteratura greca ed è un gioco. Un gioco di libertà e di vedere le cose in un modo diverso, magari anche per criticarle in modo divertente. Non c'è nessun caos, poichè la satira non ha mai pensato di governare il mondo, a differenza del pensiero totalitario, che invece ha un unico pensiero fisso: il potere.
CitazioneLa satira viene fuori da un desiderio istintivo di ribellione rispetto a qualcosa, senza che però ci sia un vaglio razionale che ti permetta di capire il senso sociale di questo qualcosa. Critichi la religione, critichi lo stato, critichi i vaccini, ma non capisci l'importanza di queste strutture e non puoi capirle perché coloro che potrebbero fartele capire sono dentro queste strutture che tu critichi a priori senza aver fiducia in esse.



E meno male che c'è qualcuno che critica. Il pensiero critico è l'anima stessa del pensiero filosofico. E se si critica facendo sorridere, forse si fa un doppio lavoro. Chi è contro ogni critica (compresa quella satirica) di solito apprezza il manganello. E qui torniamo al punto di partenza (o se vuoi al comicissimo intervento di Inverno).
#1944
Attualità / Re:Integralismo Islamico
03 Novembre 2020, 23:33:17 PM
CitazioneE' grazie a questa fede e a questi valori che dobbiamo tutto ciò che abbiamo, credenti o miscredenti. Chi vive in questa società, da miscredente, e ne gode i benefici, dileggiando ciò in cui gli altri credono è qualcuno che "sputa nel piatto in cui mangia".


Addirittura? In realtà io penso un'altra cosa. Che il nostro benessere nasce da una fusione di diverse tradizioni culturali. Non nego l'importanza che ha avuto il pensiero cristiano nella costruzione dell'identità occidentale. Ma accanto ad essa, e più in profondità, ha agito da un lato la riscoperta bassomedioevale del pensiero greco (scolastica) che ha posto le basi per il grande salto modernista, offerto dal metodo scientifico prima e dal sistema borghese-liberale poi. Quindi, almeno da parte mia, nessun problema a riconoscere l'importanza del cristianesimo, così come pure per il pensiero liberal-borghese.
Ma proprio perché "non" sputo nel piatto dove mangio, sono indotto ad un pensiero critico nei confronti anche della mia tradizione culturale  che non è esente da bias, catene, traumi e ingiustizie. La dialettica, dall'antica Grecia fino ad Hegel ed oltre è un frutto occidentale di un certo peso, un piatto dal quale mi servo costantemente, con molta gratitudine.
Uno di questi bias è stato messo alla luce da uno fra i maggiori filosofi politici del XX secolo, H. Arendt, comunemente noto come totalitarismo, a cui la Arendt dava un significato politico, ma che altri hanno traslato, connettendo il significato politico con uno più strettamente psicosociale. Stiamo parlando, anche in questo caso di un piatto occidentale degnissimo, ricco di rappresentanti di un certo spessore che non citerò per non sembrare il solito citazionista, gente comunque in gamba. Questa visione del mondo propone una umanità che accetta un pensiero dominante/dominato, che gran parte delle religioni simbolizzano per renderlo più potente e aderente a necessità che non sono solo religiose. È un pensiero che ha addirittura un retroterra di migliaia di anni di storia culturale e biologica e che viene sintetizzato nella figura del maschio alfa o del padre ancestrale. Una figura dalla quale stiamo cercando di emanciparci realmente solo da poche decine di anni. Già questo fatto mette in luce un altra considerazione. Ovvero che i piatti antichi si possono mettere in vetrina per iniziare ad usare altri piatti, se questi ci sembrano più "giusti".
E uno dei sistemi più comuni per minare la diade "dominante-dominato" è la satira. Mi sovviene proprio ora che il libro al centro del "nome della rosa" fa proprio al caso nostro. Il papa nero del monastero, il cieco Jorge, ha intriso di veleno una rarissima copia di un libro di Aristotele che parla di "commedia e di riso". Ciò perché la religione dell'Uno non può ammettere che vi sia spazio per la commedia e il riso. L'Uno è un combattente, un crociato che scinde il bene dal male, l'angelico dal demoniaco. Il riso invece fa di-vertire. Interessante. Già la parola ci dice che ridere ci dà una direzione nuova, divergente. Ci mette davanti ad uno specchio per mostrarci che non siamo così importanti, che possiamo essere anche più di Una sola identità. "Unus et multi in me", fa dire la Yourcenair al suo Adriano.
La satira pertanto non è un modo volgare e pacchiano per sbeffeggiare il modo di vivere altrui. Certo, può essere anche questo, ma è in realtà uno specchio della comedie humaine, un modo per dire "ecco il mio doppelganger", sorridiamo, non prendiamoci troppo sul serio, tolleriamo e poi, perché no, riprendiamo i nostri riti, le nostre funzioni e le nostre cerimonie, senza per questo sentirci feriti.
Temo che la ferita provata dai mussulmani derivi dal modo in cui ci comportiamo a livello economico con loro. È una dislocazione, direbbero gli psicologici. Se il mondo fosse più equo, forse potremmo ridere più liberamente l'uno dell'altro e in quel riso trovare un piccolo briciolo di libertà e di reciproco riconoscimento.
Ovviamente il discorso qui è piuttosto "alto". Ad un livello "basso" occorre anche riconoscere che esiste un mondo per il quale non è la funzione nobile della satira ad interessare ma il livello scandalistico delle provocazioni, a sua volta latore di click, di popolarità e di vendite. Ma di questo non possiamo incolpare la satira quanto piuttosto un altro demone unidimensionale, ovvero il selvaggio libero mercato, un'altra affascinante e modernissima maschera dell'Uno adorniano.
#1945
Attualità / Re:Integralismo Islamico
03 Novembre 2020, 22:04:14 PM
Secondo me Davintro, è proprio la satira l'antidoto alla violenza. La satira è un modo umile per dire la stessa cosa che scrisse Shakespeare "siamo fatti della stessa materia dei sogni". Insomma "non prendiamoci troppo sul serio". Penso che se Dio/Allah/Geova esistesse, non sarebbe poi così scontento che qualche sua creatura si possa fare qualche risata sul suo conto. Se fosse così mi risulterebbe quasi simpatico.
Anche in questo noto la superiorità della religione pagana, laddove era possibile truffare la divinità, almeno momentaneamente.
Ma lasciamo perdere questo aspetto, perché rischio di diventare a mia volta satirico e non ne ho alcuna intenzione, visto che non c'è niente da ridere nei tanti cadaveri che tutte le religioni dell'Uno si sono lasciati dietro, spesso affermando di aver così solo fatto del bene ( la beffa qui è tutta dalla parte delle religioni ma è intrisa di sangue).
Fai anche una distinzione fra satira e libertà di opinione. La prima no, la seconda sì. A mio parere la satira è ancora più importante della libertà di opinione. È libertà allo stato puro. Prova a vedere qualche spettacolo di Dario Fo e respirerai la libertà.
Distinzione relativistici/assolutistici.  In sostanza affermi che i relativistici avendo superato lo stadio del soggetto centrato solo su di sé, devono essere empatici. Chissà perché l'empatia nell'altro senso non funziona. C'è qualcosa che mi sfugge.
Gli assolutistici in effetti non si divertono a ironizzare. Preferiscono da che mondo è mondo, un nemico. Eventualmente, se non c'è un impero del male a portata di mano, va bene anche il relativismo.
L'Uno ha bisogno di codici binari: bene-male, buono-cattivo, amico-nemico, familiare-barbaro, angelo-demone, ricco-povero. La satira toglie questa certezza, al punto da prendere in giro anche sé stessa ed infatti la sublimazione della satira è l'autoironia. Ma l'Uno non ammette deroghe  mentre l'uomo satirico può concepirsi "relativisticamente" come contemporaneamente derisorio ed anche comprensivo.
Parli giustamente di empatia. Direi che la vera empatia dovremmo mostrarla quando deprediamo molti paesi arabi. Non mi sembra un messaggio evangelico rispettare qualche dio esotico, non deridendolo, ma schiacciare con pugno di ferro tante comunità arabe.
Sul punto che cerchi di scindere: violenza (non ammessa) e censura della satira (ammessa), credo che il punto sia proprio nel meccanismo demistificatore della satira, che spunta in partenza ogni delirio ( eventuale) di potenza dell'Uno. La satira ha lo stesso ruolo del bambino nella favola "i vestiti nuovi dell'imperatore". Si tratta di conquistare un occhio divergente, rispetto all'Uno e a un certo concetto di soggettività che si è instaurato saldamente nel mondo moderno. Ma questo è (forse) un altro discorso.
#1946
Attualità / Re:Integralismo Islamico
03 Novembre 2020, 19:24:36 PM
Per Davintro. La metafora del funerale non regge. La satira si esercita in luoghi specifici ad essa dedicati. Se vai su Lercio non ti puoi aspettare un passo teologico serio. E su Lercio ci puoi andare e non andare, per il funerale non hai scelte e chi satireggerebbe in quel contesto meriterebbe come minimo degli insulti.
Ma vediamo la cosa dalla prospettiva opposta. Io potrei benissimo sentirmi infastidito e offeso dal fatto che una setta condiziona la mia vita, occupando posti di lavoro, condizionando norme sociali, dividendo il mondo in "buoni e cattivi", propagando idee fantasiose che distolgono dai veri problemi. Chi decide "chi offende chi" e "come offende chi offende chi"?
In realtà sono le idee granitiche, quelle che richiamano l'Uno, come vengono riassunte in modo esemplare da Adorno, a essere suscettibili e permalose.  Le idee intelligenti sono quasi sempre autoironiche o perlomeno dubitano di sé  stesse. L'Uno di Adorno ha assunto forme molto diverse, Dio, Stalin, Luigi XIV, lo Stato moderno, la Fabbrica, l'Esercito. E tutti alla fine hanno chiesto e richiedono un tributo di sangue. Il sangue è il corrispettivo dell'Uno. Solo se uccidi e non hai paura di morire, vivi nell'Uno.
Molte sono le cose che non apprezzo di questa attuale società ma la libertà di opinione e di satira non ha prezzo e si porta appresso anche il benessere.
Probabilmente abbiamo dimenticato i tempi precedenti a questa libertà. Ricordo che una decina di anni fa, quando imprecavo liberamente contro Berlusconi, mio suocero mi diceva sottovoce di stare attento, di non sparlare così, perché non si sa mai. In ciò rievocava olio di ricino e delitto Matteotti. Non vorrei condurre tutto ad una reductio ad hitlerum, ma il succo della faccenda è sempre quello. Dentro di noi, ognuno di noi c'è un piccolo Hitler, che la vita, gli incontri, il destino, fa crescere oppure  miniaturizza. La libertà di satira fa parte di quegli strumenti che rimpiccioliscono l'Uno, lo rendono umano. Ed infatti quell'Uno fu superato per la prima volta dagli antichi Greci, che adoravano degli dei molto umani. Fummo poi ributtati indietro per un paio di millenni e solo negli ultimi 70 anni godiamo di una libertà degna di questo nome.
Pertanto, viva la reciproca libertà di satira. Satireggiate pure l'uomo laico e agnostico. Ve ne sarà grato e non vi terrà il broncio.
#1947
Attualità / Re:Integralismo Islamico
03 Novembre 2020, 10:17:40 AM
Intanto bentornato a Sariputra. Sul tema bisogna distinguere ciò che è satira da ciò che è offesa gratuita. Chi garantisce che non possa definirsi offesa qualsiasi critica al pensiero religioso? Vogliamo per caso un revival di autodafè? Anche Galilei offese la religione e gli mostrarono gli strumenti di tortura. Giordano Bruno, meno fortunato, fu arso vivo.

In secondo luogo la reazione, se proprio volessimo legittimarla, è un tantino sproporzionata. Un Tizio fa satira ed arriva Sempronio e spacca la testa a lui e a una decina di passanti ignari. Voler far passare coloro che fanno satira come colpevoli richiama un pensiero patriarcale assurdo, tipo quello di chi sussurra a proposito della donna violentata in minigonna: "se l'è cercata".
#1948
Attualità / Re:Integralismo Islamico
31 Ottobre 2020, 22:53:43 PM
CitazioneA volte le parole possono uccidere come e forse più delle armi.
Assolutamente d'accordo. Quanti fedeli, desiderosi di trovare pace o di una carriera nella loro vita,  hanno scannato o fatto scannare degli "infedeli". Ci si esalta con proclami omicidi pronunciati in nome di una fede, oppure si contabilizzano,  in nome di un cursus honorum, che usi la violenza teocratica come scorciatoia.
Pensare che la blasfemia uccida, significa ancora una volta  rovesciare sulla vittima le colpe del carnefice.
#1949
Attualità / Re:Il valore della scuola
26 Ottobre 2020, 21:15:31 PM
Eppure la scuola non si può fare anche a distanza, grazie alla tecnologia? Certo, si può fare, ma la scuola non è solo nozionismo. La scuola è condivisione, è fisicità, è comprendere attraverso l'emulazione, l'aiuto, è la nascita dell'amicizia e dell'amore  è la scoperta delle differenze, è la conoscenza diretta dell'altro, con i suoi pregi e difetti.
Lo sapevano bene gli antichi greci che studiavano insieme camminando sotto i portici (peripatoi), come raccomandava la scuola aristotelica (chiamata, appunto, anche peripatetica).
#1950
Attualità / Re:Il valore della scuola
26 Ottobre 2020, 08:42:18 AM
Qualche giorno fa, C. Augias ricordò come anche negli anni della guerra non si andò a scuola. Eppure quel contrattempo non impedì alla generazione del dopoguerra di emergere e diventare a tutt'oggi quella più prestigiosa e ricca, rispetto a quella successiva degli anni 70-80 o di quella degli anni 90-00.
Ma la scuola, da sola, non crea le condizioni di una società colta ed in grado di rispondere alle esigenze del "mondo in cambiamento".
Allora, nel primo dopoguerra, l'assenza della scuola fu compensata da una società "del libro", dove l'emancipazione culturale era vissuta contemporaneamente come traguardo di prestigio e condizione all'ingresso nella classe dirigente.
La situazione attuale è diversa. La cultura si è ritirata in contesti di nicchia o è stata inquinata da poteri baronali, o si deve confrontare con percentuali di vendita, oppure è trasmigrata,  venendone trasfigurata orrendamente nel web.
In conclusione, oggi la scuola, con i suoi tanti punti deboli è effettivamente uno degli ultimi puntelli, che ci possano far sperare in un bilanciamento rispetto a un nuovo ordine mondiale, dominato in modo spietato dalla finanza e da una folla di schiavi.