Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Carlo Pierini

#196
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
19 Maggio 2019, 16:56:44 PM
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2019, 15:22:21 PM
CitazioneI viaggi nel tempo sono possibili: sei tornato all'epoca di Protagora e di Gorgia! Ma ti lascio volentieri a discutere con loro. Io resto qui nel 2019.

JACOPUS
...E meno male. La trasmissione simbolica del sapere e quindi del nostro benessere dipende proprio da questo possibile viaggio nel tempo virtuale. Tra l'altro anche i tuoi autori preferiti, per coltivarli li devi scovare nel loro tempo. Magari il tuo viaggio è più corto ma sempre di viaggio temporale si tratta.

CARLO
Una cosa è fermarsi ai tempi di Protagora ignorando le grandi innovazioni - anche epistemologiche - del pensiero scientifico, e altra cosa è cercare nel passato delle idee la cui validità era già in linea con la modernità. La filosofia, cioè, dimentica troppo spesso il valore dell'osservazione e dell'esperienza come punti di riferimento insostituibili per stabilire ciò che è vero e ciò che è falso. E mi meraviglio che tu, estimatore della scienza, intervenga per rampognare me senza dire nulla a chi sostiene l'impossibilità di stabilire se la terra è piatta o è rotonda.

JACOPUS
Punto 2, e questo te lo dico da moderatore, evita questo tono irrisorio nei confronti di altri iscritti al forum.

CARLO
In genere sono irrisorio nei confronti di idee ridicole come quella a cui ho appena accennato (<<Non è detto che la Terra sia rotonda>>), ma non nei confronti di chi le sostiene.
Comunque, prima che tu mi metta di nuovo sotto controllo-moderazione, segnalami esattamente quali sono i post che giudichi irrisori verso gli iscritti, così posso darmi ...una regolata.   :)
#197
Cit. CARLO
Al mio paese, ma anche nel Diritto penale, una <<responsabilità morale meramente subita, o esteriormente coartata>> è una mancanza di responsabilità.
Se è subita a causa di coartazioni esterne, si chiama "totale involontarietà", se, invece è subita a causa di coartazioni interne si chiama "totale incapacità di intendere e di volere". In entrambi i casi non c'è alcuna responsabilità. C'è responsabilità solo - e solo se - c'è libertà di scelta.
Tutto il resto sono vuoti e insignificanti giri di parole.

SGIOMBO
C'è responsabilità solo - e solo se - c'è libertà di scelta da coercizioni estrinseche o dal caso (==libero arbitrio)>> e non dal proprio (inevitabilmente, ovviamente, lapalissianamente) meramente subito fatto di essere venuti al mondo così come ci si é venuti ad essere.
Tutto il resto sono vuoti e insignificanti giri di parole.

CARLO
Non hai fatto i conti con la "incapacità di intendere e di volere" che, giustamente, vanifica il significato di libertà e quindi pone l'uomo sullo stesso piano di responsabilità di un elettrodomestico. Questa è la tua "morale": la morale di un aspirapolvere.
#198
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
19 Maggio 2019, 15:01:47 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 19 Maggio 2019, 13:25:35 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 19 Maggio 2019, 12:56:22 PM
CARLO
I terrapiattisti la pensano esattamente come te. Ma almeno loro hanno il "pudore logico" di sostenere che le foto scattate nello spazio sono dei falsi; tu invece rimuovi completamente il problema logico pur di sostenere il dogma  del "grande filosofo" Hume secondo cui NESSUNA osservazione è sufficiente per stabilire se la Terra è un piatto oppure uno sferoide, se il sangue circola o no nelle vene, se è il Sole che gira intorno alla Terra o viceversa; ...cioè, secondo cui non l'osservazione e la corretta interpretazione dei fatti, ma solo le chiacchiere arbitrarie della filosofia possono stabilire cos'è vero e cosa non lo è, a seconda della convenienza.
I viaggi nel tempo sono possibili: sei tornato all'epoca di Protagora e di Gorgia! Ma ti lascio volentieri a discutere con loro. Io resto qui nel 2019.
OXDEADBEEF
Mi spiace essere brusco, ma per potersi esprimere sensatamente la storia del pensiero filosofico va conosciuta...
CARLO
Non è questo che rimprovero a Kant, ma l'esatto contrario: di aver manipolato il termine "trascendentale" (che significa "di natura trascendente") per usarlo in modo ambiguo e ingannevole: da un lato strizza l'occhio al materialismo facendo apparire la dimensione "mentale-soggettiva" come appartenente all'ontologia della realtà fisica (come dire: l'intelletto è trascendent-ale, non trascendente); dall'altro lato, invece, strizza l'occhio allo spiritualismo facendo apparire una non-identità tra intelletto e realtà fisica (come dire: l'intelletto non coincide con l'immanenza della realtà fisica, ma è trascendent-ale). Ecco, questo si chiama "tenere il piede in due staffe". Per dar ragione sia ai materialisti che agli spiritualisti, inganna entrambi.

Altra cosa - ben più onesta - è, invece, quella di Ficino, per esempio, che stabilisce tre gradi di esistenza nella realtà ultima: la realtà fisica, la realtà dell'anima umana (psiche o intelletto) e la realtà del Divino, dove l'anima umana ha una ontologia propria che trascende quella fisica (pur interagendo con essa), e la realtà Divina che trascende entrambe (ma che interagisce con l'anima umana) e che entrambe armonizza nella propria unità ultima. In altre parole, contempla due diversi gradi di trascendenza rispetto alla realtà fisica immanente: quella dell'anima umana e quella Divina:

<<L'anima umana è per Ficino la parte centrale nella serie graduata delle sostanze, il che non significa solo che per la sua qualità oggettiva sta in mezzo tra l'intelligibile e il corporeo, fra l'eterno e il temporale, ma anche che è rivolta nel suo atteggiamento consapevole in su e in giù e unisce così fra di loro le due metà dell'universo. All'anima viene quindi assai logicamente attribuito un doppio affetto e una doppia inclinazione per cui essa è ugualmente rivolta verso il divino e verso il sensibile. [...] Rispetto a questo suo duplice indirizzo il Ficino paragona qualche volta l'anima a Giano i cui due volti guardano in direzioni opposte".   [P.O. KRISTELLER: Il pensiero filosofico di M. Ficino - pg.209]

E Jung contempla un punto di vista simile:

"Nella mia immagine del mondo c'è un grande regno esteriore e un regno interiore [l'inconscio, il Sé, Dio] altrettanto grande, e tra questi due poli sta per me l'uomo, ora rivolto all'uno ora all'altro, e considerando verità assoluta ora l'uno ora l'altro, a seconda del temperamento e della costituzione, e negando e sacrificando l'uno in favore dell'altro a seconda dei casi".    [JUNG: Contrasto tra Freud e Jung - pg. 215]

Mentre il punto di vista kantiano è ambiguo e incoerente, quest'ultimo paradigma filosofico è, invece, conforme con l'esperienza: l'esperienza di chi ordinariamente interagisce con la realtà materiale e, in circostanze non-ordinarie, interagisce con la realtà Divina. E la Ragione privilegia le idee che sono conformi con l'esperienza e scarta quelle che non lo sono. Io, evidentemente, sto dalla parte della Ragione, Kant no.
#199
Cit. CARLO
Cosa significa per te "responsabilità", se non hai alcuna libertà di scegliere un'azione piuttosto che un'altra? In altre parole, tu sei responsabile delle tue azioni quanto lo è un elettrodomestico acceso?
Citazione
CitazioneSGIOMBO
analogamente a un elettrodomestico, ho agito per come sono, e sono come sono non per mia libera scelta (se anche scelgo di cambiare tale mia scelta sarebbe determinata da come sono al memento di compierla -prima di cambiare- non per mia libera scelta.

CARLO
Appunto: il tuo senso di responsabilità è esattamente quello di un elettrodomestico. Per questo sostieni una comoda inesistenza della libertà di scelta. Infatti aggiungi:

<<Certo resta il fatto che si tratta pur sempre inevitabilmente di "responsabilità morale" meramente "subita" (in ultima analisi "esteriormente coartata") e non attivamente scelta in conseguenza di qualità morali proprie, dal momento che ciascuno si trova ad essere quello che é.>>.

Al mio paese, ma anche nel Diritto penale, una <<responsabilità morale meramente subita, o esteriormente coartata>> è una mancanza di responsabilità. Se è subita a causa di coartazioni esterne, si chiama "totale involontarietà", se, invece è subita a causa di coartazioni interne si chiama "totale incapacità di intendere e di volere". In entrambi i casi non c'è alcuna responsabilità. C'è responsabilità solo - e solo se - c'è libertà di scelta.
Tutto il resto sono vuoti e insignificanti giri di parole.
#200
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
19 Maggio 2019, 12:56:22 PM
Citazione di: sgiombo il 19 Maggio 2019, 10:00:29 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 19 Maggio 2019, 00:48:45 AM
Citazione di: 0xdeadbeef il 18 Maggio 2019, 22:32:47 PM
Citazione di: sgiombo il 18 Maggio 2019, 21:19:38 PM
Ma Kant erroneamente (secondo me ovviamente) riteneva esistessero giudizi sintetici a priori certi e fecondi di conoscenza della realtà e su questa tesi errata si illudeva di aver superato lo scetticismo humeiano.
OXDEADBEEF
E' esattamente come dici: Kant, come del resto Carlo Pierini (il quale ne avrà certamente a male di essere accomunato a Kant...), sosteneva che certi enunciati della scienza fossero inconfutabili, indiscutibili: assoluti. Chiaramente si sbagliava,
CARLO
Beh, tu prova a confutare l'asserto <<la Terra non è piatta, ma è uno sferoide>>, oppure <<il sangue non è immobile all'interno delle vene, ma circola pompato dal cuore>>, oppure <<l'aria non è spirito (πνεύμα,pneuma), ma materia>>, oppure <<i fulmini non sono gli strali di Giove, ma scariche elettrostatiche>>, ...poi ne riparliamo.

SGIOMBO
Sei tu che dovresti confutare l' asserto che verità fino a un certo momento temporale non falsificate possano benissimo esserlo successivamente(come fra l' altro  già successo di fatto tante altre volte nella storia della scienza: per esempio proprio con Copernico e Galileo che citi spesso più o meno a proposito).

CARLO
I terrapiattisti la pensano esattamente come te. Ma almeno loro hanno il "pudore logico" di sostenere che le foto scattate nello spazio sono dei falsi; tu invece rimuovi completamente il problema logico pur di sostenere il dogma  del "grande filosofo" Hume secondo cui NESSUNA osservazione è sufficiente per stabilire se la Terra è un piatto oppure uno sferoide, se il sangue circola o no nelle vene, se è il Sole che gira intorno alla Terra o viceversa; ...cioè, secondo cui non l'osservazione e la corretta interpretazione dei fatti, ma solo le chiacchiere arbitrarie della filosofia possono stabilire cos'è vero e cosa non lo è, a seconda della convenienza.
I viaggi nel tempo sono possibili: sei tornato all'epoca di Protagora e di Gorgia! Ma ti lascio volentieri a discutere con loro. Io resto qui nel 2019.
#201
Tematiche Filosofiche / Re:La "struttura originaria"
19 Maggio 2019, 03:34:43 AM
PAUL11
E' dalla coscienza che nasce tutta la gnoseologia e l'ontologia,
Persino i testi sacri che rivelano una cosmologia, una morale, una parusia, colpiscono nel luogo più misterioso umano.

CARLO
Sì, ma non dimentichiamo l'inconscio, la radice profonda della coscienza, il Sé, il luogo della Musa ispiratrice, il regno del Mistero Vivente che è in noi (anche se non lo sentiamo)...

«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di là dall'universo, nei mondi superiori, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo. (...) Esso è il Sé nell'intimo, è la mia anima; in esso, in quest'anima, io penetrerò al momento del trapasso». [Satapatha-Brahmanam, 10,6,3]

"Il punto più interno della nostra interiorità, ciò che vi è di più intimo in noi, è dunque, paradossalmente, ciò che si situa più lontano dalla nostra coscienza. «C'est lá - dice Séguenot - où s'accomplit l'union mystique» ".     [M.BERGAMO: L'anatomia dell'anima - pg.198]


"Come totalità il "Sé" è una coincidentia oppositorum".  [JUNG: Mysterium coniunctionis - Nota - pg.105]
#202
Citazione di: sgiombo il 17 Maggio 2019, 07:57:03 AM
Ma perché mai chi si rende conto che quella del libero arbitrio é un illusione dovrebbe comportarsi diversamente da come si comportava quando non si poneva il problema o si illudeva nel libero arbitrio?

E' comunque determinato dalla sua propria natura a fare quello che fa, e non vedo come il rendersene conto dovrebbe far sì che sia determinato ad agire diversamente dal non rendersene conto.

Per fare un esempio banale, se prima di rendermi conto che il libero arbitrio é un' illusione mi piaceva correre in moto, non vedo perché non dovrebbe piacermi più dopo che me ne rendo conto.

CARLO
Per fare un esempio banale: se un politico corrotto si intasca 100 mila euro di mazzette, saresti disposto ad affermare che il poveretto non ha alcuna colpa poiché non ha la libertà di fare altrimenti, cioè, perché quella è la sua natura?
Cosa significa per te "responsabilità", se non hai alcuna libertà di scegliere un'azione piuttosto che un'altra? In altre parole, tu sei responsabile delle tue azioni quanto lo è un elettrodomestico acceso? 
#203
Citazione di: paul11 il 19 Maggio 2019, 00:42:38 AM
L'archetipo di Jung ha un fondamento scientifico quanto i test comportamentali .
Jung analizzando i suoi pazienti rileva dei simboli che non sono attinenti alla loro esperienza di vita e si chiede quale origine abbiano. Adatto che questa figura simbolica non appartiene solo ad un paziente ,perchè un conto son gli indizi e un conto le prove e quest'ultime furono appunto tali da suscitare nello stesso Jung una "scoperta".

Il problema posto da Carlo in questo topic è simile a quello della mistica, che si potrebbe tradurre nella difficoltà del passaggio ,in termini kantiani dal trascendentale che è il concetto elaborato a posteriori dall'intelletto al trascendente della ragione ( questo salto non compiuto da Kant verrà attuato da Hegel in "Fenomenologia dello spirito").
Ma d'altra parte lo stesso Kant, rispetto ad Hume e agli empiristi avava dovuto adottare degli
"apriori analitici" per poter spiegare gnoseologicamente il passaggio dall'intuizione delle percezioni al concetto dell'intelletto di queste(sintesi a posteriori).
Quale sarebbe la natura degli apriori? Questo è fondamentale per capire i futuri passaggi che vi saranno con la "psicologia empirica "di Brentato che aveva come allievi Husserl (fenomenologia)
e Freud(psicanalisi).
Questi apriori sono innati anche per Kant e sono almeno per lui lo spazio e il tempo, in più la matematica e la geometria, vale a dire tutto ciò che non può appartenere al dominio naturale e materiali e senza questi apriori sarebbe impossibile qualunque forma di conoscenza.

E daccapo torna il mentale, con tutte le facoltà, quello strumento formidabile che distingue l'uomo da qualunque essere vivente, "archetipi" simbolici che diventano segni e linguaggio e permettono a loro volta di costruire le altre forme linguistiche, questi archetipi e apriori sono il codice sorgente della mente

CARLO
...Infatti:

"L'idea, in quanto astrazione, appare come un prodotto della funzione del pensare. [...] Ma considerata psicologicamente, essa esiste a priori come una possibilità, già data, di connessioni di pensieri in genere. Perciò l'idea nella sua essenza (non nella sua formulazione) è un'entità psicologica esistente a priori e determinante. In questo senso essa è per Platone l'immagine originaria delle cose, per Kant  «l'immagine originaria dell'uso dell'intelletto»".     [JUNG: Tipi psicologici - pg.485]
#204
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
19 Maggio 2019, 00:48:45 AM
Citazione di: 0xdeadbeef il 18 Maggio 2019, 22:32:47 PM
Citazione di: sgiombo il 18 Maggio 2019, 21:19:38 PM
Ma Kant erroneamente (secondo me ovviamente) riteneva esistessero giudizi sintetici a priori certi e fecondi di conoscenza della realtà e su questa tesi errata si illudeva di aver superato lo scetticismo humeiano.
OXDEADBEEF
E' esattamente come dici: Kant, come del resto Carlo Pierini (il quale ne avrà certamente a male di essere accomunato a Kant...), sosteneva che certi enunciati della scienza fossero inconfutabili, indiscutibili: assoluti. Chiaramente si sbagliava,
CARLO
Beh, tu prova a confutare l'asserto <<la Terra non è piatta, ma è uno sferoide>>, oppure <<il sangue non è immobile all'interno delle vene, ma circola pompato dal cuore>>, oppure <<l'aria non è spirito (πνεύμα,pneuma), ma materia>>, oppure <<i fulmini non sono gli strali di Giove, ma scariche elettrostatiche>>, ...poi ne riparliamo.
#205
CARLO
Io non sto proponendo una filosofia, ma una forma di conoscenza che ha profonde implicazioni filosofiche. Quindi, se vuoi confutare la validità di quella conoscenza, non puoi farlo esprimendo dei giudizi soggettivi arbitrari, ma devi sporcarti le mani e prendere "di petto" le osservazioni che la supportano.

ODRADEK
Prendere di petto Jung sarebbe possibile per me solo recitando interminabili "spiegoni" riferentisi a filosofi e pensatori che han già preso di petto Jung, Freud, Melanie Klein, Lacan,

CARLO
Jung ha elaborato la sua teoria sulla base dell'osservazione di esperienze analoghe alle mie (anche lui ha avuto visioni e sogni archetipici). E siccome tali esperienze sono qui presenti, non c'è bisogno di interminabili "spiegoni", ma è sufficiente analizzare i fatti e mostrare che l'interpretazione junghiana di quei fatti è erronea, o impropria, o superflua e che essi possono essere tranquillamente interpretati secondo il paradigma materialista.


Cit. CARLO
Gli archetipi non sono delle invenzioni arbitrarie di Jung, ma delle strutture logiche di significato la cui esistenza è stata confermate da migliaia di osservazioni nel campo della Storia comparata del mito e delle idee religiose di questi ultimi 70-80 anni

ODRADEK
Cancellando gli "innominabili" del "mucchio selvaggio"

CARLO
Chi sarebbero gli innominabili? Il fascista Evola? Il convertito-islamista Guénon? Beh, per chi basa la sua ricerca sull'osservazione scrupolosa dei fatti, l'orientamento filosofico ha scarsissima importanza sui risultati. Galilei era un cattolico, ma la Scienza - nata sul suo metodo - non è certo una setta di ispirazione cattolica.

ODRADEK
puoi pure aggiungere anche  Levi-Strauss (dolorosamente e-o volontatriamente non citato, anche se data la compagnia  sarebbe stato certo contento dell'esclusione) che ha sempre usato concetti che erano nient'altro che ri-definizioni degli archetipi junghiani.

CARLO
Infatti anche Levi-Strauss ha osservato l'esistenza di questi modelli universali, di queste <<strutture simboliche inconsce>> ma, non avendone colto l'aspetto dialettico con la coscienza, e, inoltre, condizionato dal paradigma riduzionista, li ha ricondotti all'unità di una non meglio identificata "Struttura" (la Materia?) di cui la coscienza non sarebbe che un epifenomeno, una marionetta. ...Da cui la psicologia letteralmente delirante di Lacan.
#206
Citazione di: viator il 18 Maggio 2019, 22:30:51 PM
Salve Carlo. Beh, affermare che la funzione di un ponte non interferisca, non interagisca, non influenzi la materialità e struttura di un ponte mi sembra affermazione più che ingenua.

Vai a vedere i ponti quando invecchiano per avere "funto" oltremisura. La casistica di questi tempi mi sembra quasi clamorosa.
CARLO
Anche tu giochi con le parole? La funzione è un concetto filosofico, non un'entità. Non è la funzione che invecchia il ponte, ma l'ossidazione delle armature, la perdita delle proprietà meccaniche, ecc. Esso può crollare anche se non svolge mai la sua funzione.
#207
Citazione di: Ipazia il 18 Maggio 2019, 22:51:16 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Maggio 2019, 19:46:07 PM
Perché "trascendent-ale" e non "immanent-ale"?

IPAZIA
Perché l'umano si riprende anche semanticamente ciò che è farina del suo sacco. La vita trascende la materia inanimata, la vita intelligente trascende per via culturale la genetica meramente biologica.
CARLO
Se la vita trascende la materia come il Dio di Kant trascende la vita (separazione assoluta tra Dio e uomo), allora materia e vita dovrebbero essere anch'esse assolutamente separate. E' così? O questa storia del trascendent-e/trascendent-ale ha qualcosa che non convince del tutto?   :)

Cit. CARLO
Quali sono le facoltà emergenti da un processo chimico?
Se il pensiero è una facoltà emergente dalla materia, diventa qualcosa di ontologicamente altro dalla materia? La mente che produce il pensiero ha una sua ontologia distinguibile dall'ontologia della materia (o del cervello)?

IPAZIA
Citazione di: Ipazia il 18 Maggio 2019, 22:51:16 PMLe scienze cosiddette umane studiano l'ontologia di questa singolarità evolutiva che non ha corrispettivo in natura. A scanso di minuetti causali, la natura, fin dalla struttura atomica, dimostra di saper saltare e chiunque abbia figli sa quanto sia improbabile riuscire a farne una propria fotocopia.

CARLO
Brava. Quindi tra la materia e le famose "proprietà emergenti" c'è un bel salto; un salto ontologico, direi; proprio come quello che c'è tra il cervello e la mente nella concezione duale-dialettica di Eccles.  ...Oppure hai detto <<saltare>> ...così, ...per modo di dire?
#208
OXDEADBEEF
Ciao Carlo
E siamo sempre lì: usi largamente e con grandissima leggerezza un termine, "assoluto", che la
scienza ha bandito dai suoi enunciati

CARLO
Il fatto che la scienza l'abbia bandito per eliminare qualunque discussione filosofica (che non le compete), non significa che il significato di <<verità assoluta>> inteso come <<verità certa>> sia filosoficamente illegittimo. Dov'è la leggerezza?

OX
(come ti dicevo io concordo con Popper sulla caratteristica, che un enunciato deve avere per essere scientifico, della potenziale "falsificabilità" - e chiaramente un "assoluto" non è falsificabile...).

CARLO
E chi l'ha detto? <<La Terra è rotonda>> è una verità assoluta, ed è falsificabilissima perché è possibile immaginare un esperimento che ne dimostri la falsità: monti su uno Shuttle, vai in orbita, e osservi la Terra: se vedi un piatto, <<la Terra non è rotonda>>. ...E Popper gode!  :)

OX
Ti faccio infatti presente che "assoluto" significa "anche" "inconfutabile"

CARLO
Infatti, <<la Terra è rotonda>> non è confutabile perché è una verità assoluta (accertata). Ma è popperianamente falsificabile, come ho appena detto.

OX
non si sono dibattute solo erudite questioni scientifiche o filosofiche, ma si è "anche"
costruito un potere politico, diciamo, "di un certo tipo".
Insomma, già mi vedo davanti al Sant'Uffizio (da te presieduto) a dire sottovoce: "eppur è schiacciata ai poli"...

CARLO
Ho già chiarito questo punto qualche post fa (#56).
#209
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
18 Maggio 2019, 22:17:47 PM
Citazione di: sgiombo il 16 Maggio 2019, 07:57:41 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Maggio 2019, 23:57:33 PM

CARLO
Non è una questione di arrangiarsi, ma una questione di convinzione dogmatica. Si da per scontatata, cioè, la premessa secondo cui la coscienza non sia altro che il nome che diamo all'attività cerebrale, che sia una funzione (come dici tu) di tale attività, e quindi si cerca di capire quale sia esattamente l'attività o quali le zone del cervello che ne sono alla base. Ma questa premessa non è affatto scontata, è solo UNA delle DUE premesse ammesse dalla scienza; l'ALTRA, invece, riconosce alla mente un'esistenza relativamente autonoma dal cervello e non riducibile ad esso. Per cui, una ricerca che voglia essere scientifica, non può lavorare soltanto su una delle due ipotesi, ma deve farlo su entrambe per poi comparare i risultati e valutare se essi depongono a favore dell'una o dell'altra. Altrimenti non si fa scienza, ma si cercano conferme della propria fede; ed è proprio quello che fanno i cosiddetti "neuroscienziati".
SGIOMBO
In realtà i neuroscienziati, così facendo, non é che non facciano scienza, piuttosto pretendono indebitamente di limitare alla scienza (di affrontare scintificamente) questioni che invece sono di natura filosofica, ovvero di estendere la ricerca scientifica a questioni che non sono e non possono essere scientifiche (e in questo modo di fatto fanno della cattiva -errata, falsa- filosofia).

CARLO
In cosa il monismo sarebbe scientifico e il dualismo no? 
Quali dati scientifici si oppongono alla possibilità che la mente non sia un epifenomeno dell'ente-cervello, ma che sia un secondo ente di pari dignità ontologica e interagente con  esso?
#210
Citazione di: viator il 18 Maggio 2019, 21:46:18 PM
Salve. Ancora con 'sta storia del dove sta la coscienza ! Ma siamo proprio duri di comprendonio allora !.

Dunque....un cervello può esistere (e magari funzionare a "bassi livelli", cioè riferiti a funzioni elementari) anche senza la coscienza (coma, INCOSCIENZA, svenimento, sonno profondo.......).

Perciò la COSCIENZA sicuramente non è prigioniera del cervello.

Quindi si desume che la coscienza non esiste, oppure esiste ma non sta nel cervello, OPPURE SI MANIFESTA COME FUNZIONE CEREBRALE al verificarsi di certe condizioni.

Un cervello che non venga percorso da flussi di energia elettrochimica è il cervello di un cadavere (elettroencefalogramma piatto oppure, se non si crede negli strumenti scientifici, basterà attendere qualche giorno per constatarne empiricamente la corruzione della decomposizione, ovvero l'irrevocabile dissoluzione della sua struttura).

Poichè la COSCIENZA è una funzione, essa funzione per essere in svolgimento ("presenza") non ha bisogno di collocazioni FISSE dalle quali sia estraibile con un cucchiaino, bensì solo di una STRUTTURA di appoggio sempre disponibile (la materialità dei tessuti encefalici - QUINDI LO STARE) e di una ENERGIA che permetta lo svolgersi del divenire della FUNZIONE COSCENZIALE (QUINDI IL DIVENIRE).

E l'energia può esserci o non esserci, a seconda delle condizioni dell'organismo.

Quindi il problema non è il DOVE stia la COSCIENZA, bensì il QUANDO ed a quali condizioni la coscienza possa fungere.

Sapete che con l'aumentare della mia esperienza nel forum vedo confermarsi una certa mia convinzione circa l'interpretazione della dialettica da parte degli innamorati della dialettica ?

Ragionamenti e spiegazioni semplici vengono visti dagli innamorati della dialettica come temibili nemici della loro volontà di cercare il maggior numero possibile di complicazioni ed astrusità circa l'argomento cui si dedicano.

Accettare l'ovvio e l'elementare (che sono poi la porta d'ingresso dell'essenziale) sembra loro un oltraggio alla propria cultura ed intelligenza. Temono di apparire dei sempliciotti. Mah.....beato me che sono un sempliciotto senza complessi. Saluti.

CARLO
Già ho risposto a questa ingenuità della "funzione". La funzione di un ponte non interagisce col ponte (non ha una ontologia propria); la mente, invece interagisce col corpo, lo pilota (quando può).