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Messaggi - Pio

#196
La soluzione alle diatribe la trovarono nell'antichità: il duello tra i fratelli Orazi e i gemelli Curiazi. Putin è Zelensky dovrebbero scegliere tre campioni a testa: tre combattenti russi e tre ucraini. Il duello andrebbe svolto con pistole a un solo colpo. Piazzati di fronte a 20 passi, al segnale dell'arbitro malese di johor, fare fuoco. Oltre al l'indubbio valore eroico e nobile di un simile duello, si risparmierebbe sofferenza ingiusta alle popolazioni e sarebbe di grande difficoltà mediatica non riconoscere l'esito. Invece i capi se ne stanno nei bunker attorniati dalle guardie e mandano a morire gli altri, imbonendoli  con sacre retoriche sull'amore patrio, sulla giustizia giusta, sul sol dell'avvenire che arride a chi si trasformerà in humus per essa.
#197
Sarò un ingenuo, ma ho sempre pensato che, per disporre di coscienza bisogna avere delle capacità percettive. Senza percezioni come si può affermare che qualcosa sia cosciente? Si dice infatti "coscienza di...". Senza organi di senso e di mente non può esserci coscienza, se non una rudimentale capacità di sofferenza istintiva, come nei vegetali. L'idea che tutto sia cosciente è tipica del New Age. È parecchio poetico il pensarlo, una bella palla di fuoco che ci riscalda e illumina amorevolmente, cosciente di essere indispensabile. Mah!.
#198
Citazione di: taurus il 21 Marzo 2024, 13:57:53 PMScusa Ipazia.. quanto hai postato è molto simile al mito di Prometeo _ "punito" per il furto del sacro fuoco a Giove.

Ma NON specifica il "causa" del dolore.. che è insito in tutti gli esseri !

L' unico che si cimenta in modo articolato è Siddarta Gautama (il budda).. che sul dolore cosi'  sentenziava:
Il dolore E' la tragica costante
- di Ogni momento dell' esistenza e
- di Ogni modo di essere.
E' una realta' ONNI-presente e Immanente !

Da qui il susseguirsi delle varie concatenazioni..ecc..ecc..ecc...   

Nel Tanak lo stesso Qoelet riporta SOLO tutto quanto concerne l' operato/l' agire dell' umanoide MA nessun passo sul Perchè, sulla Causa del dolore.
Il suo celeberrimo "Hebel - Vanità" riguarda semmai tutto quanto l' uomo fa.. sotto il sole. Ovvero è TUTTO Inconsistenza e/o Nullita' !

E ancora... nel testo di Giobbe (cap.3) l' autore accenna alle inevitabili quanto certissime disgrazie che colpiranno tutti gli umani.. nel corso dell' effimera esistenza _ con questi versetti:

- Quel che temo mi accadrà,
- quel che mi spaventa mi Raggiungerà (!),
- io Non ho pace, Non ho riposo, Non ho requiem...
- e il Terrore Mi sovrasta !

ovvero sia esso buono/malvagio - di certo - avverra' qualcosa di funesto ! Il riferimento tocca chiunque !

Ma anche questo autore Non tratta alcuna causa (!) dell' onnipresenza del dolore (sia esso fisico/psicologico)

------------------------------------------------


La causa del dolore fisico è data dall'avere un corpo. Quella del dolore psicologico è provocata dall'incessante attaccamento a ciò che dà piacere e dall'incessante tentativo di fuggire a ciò che non vogliamo o desideriamo. Il dolore più profondo ( interiore o dell'anima che dir si voglia) è provocato dallo stato di separazione, dal non sentirsi in unità, in armonia con l'esistenza ( o con Dio/ Allah/ Brahman per i credenti).
#199
Storia / Re: Trovata la chiave della storia?
21 Marzo 2024, 08:30:15 AM
Citazione di: Pensarbene il 21 Marzo 2024, 03:58:27 AMhttps://stilearte.it/archeologia-a-colpo-docchio-cose-questo-cilindro-rastremato-di-28mila-anni-fa-di-cosa-e-fatto-ipotesi-duso/

la forma ricorda un oggetto molto diffuso nel mondo.
Inoltre evoca metafore e modi di dire piuttosto banali e scontate
La fotografia le allude e l'espressione della donna...
Si vede che in tempi antichi si solazzavano come oggi ma non avevano il silicone.
La morale della notizia potrebbe essere:Ce  lo stiamo  mettendo nel c....o da millenni e  ne siamo assuefatti al punto tale da esibire il fatto con ebete espressione"


Quindi tu sostieni che era di uso per protogay maschi; e se invece fosse stato usato da protolesbiche prive del maschio? Inquietante dilemma . Che Eutidemo o Phil siano in grado di risolvere l'enigma? Escluderei la condivisione tra maschi e femmine di simili manufatti. Di solito il proprietario/a lo tiene ben nascosto e pronto all'uso. Sempre se i nostri antenati scimmioni provavano già un senso di vergogna sociale o se invece si lasciavano andare a orge "animalesche" . L'esperta archeologa ipotizza però una "gestione degli impulsi" ( tipica frase politicamente corretta di uso nei nostri tempi ipocriti. Si dovrebbe semplicemente dire che se lo sgnaffavano davanti o didietro per godimento solitario in assenza di quello vero). Ridiamoci su, prima che arrivi la:atomica e l'inverno radioattivo.
#200
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
19 Marzo 2024, 23:48:22 PM
Come si impara a vivere?  Non lo so. Arrivi ad una certa età pensando di aver imparato qualcosa e invece ti accorgi che quello che hai imparato è ormai superato, fa parte di quel mondo che, mentre ti dannavi a conoscerlo, già era cambiato. Come puoi imparare a vivere se tutto attorno a te cambia in continuazione? Ti dicono che bisogna adattarsi al mondo che cambia, che imparare a vivere consiste proprio nell'imparare ad adattarsi. Immaginate di tornare piccoli e sui banchi di scuola e di dover adattarsi a cambiare continuamente insegnanti. Difficile imparare in questo modo, vero? Così mi pare la vita. Crea anche parecchio stress questo nostro modo di vivere. Ti dicono che bisogna adattarsi anche allo stress, che è pure utile, ti rende più produttivo, più vincente, più... più...mai meno, sempre più.
Insomma non si impara mai a vivere. Non te ne lasciano il tempo!
#201
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
18 Marzo 2024, 16:43:38 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Marzo 2024, 16:07:38 PMCome prendiamo consapevolezza dell'aria che ci permette di vivere, possiamo diventare consapevoli della nostra impermanenza individuale, senza alcun patema aggiuntivo, come insegnò Epicuro qualche tempo fa.

Registrato il dato di fatto, non resta che riempire di significato il permanere che ci è dato, ciascuno secondo il suo talento e inclinazione.

Pure nel convivere, che benché sia scoprire l'acqua calda, abbiamo complicato terribilmente lungo la nostra evoluzione più tecnica che umanistica.

Com'è l'acqua oggi ?
È talmente torbida che non si vede quasi nulla. Siamo nella fase del "pesce che va a caso"  O:-)
#202
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
18 Marzo 2024, 15:09:09 PM
C'è da dire che.secondo me, se si è veramente consapevoli i cosa significa la morte (la nostra) non è di gran conforto, se non per spiriti un po' romantici, il pensiero che quello che abbiamo scritto o creato ci sopravvivrà. È un pensiero classicheggiante , che assomiglia molto a quello della gloria imperitura dei condottieri o degli eroi. Pensate che all' humus in cui si sono trasformati Heidegger o Nietzsche importi forse qualcosa ? Che si sentano orgogliosi di quel che hanno scritto quando erano altro da humus? :-[
E anche l'empatia, cosa nobile e bella, riguarda la vita, non la morte. Ossia: quello che si critica delle religioni ( paura della morte, desiderio di immortalità) , riappare come una specie di sopravvivenza immanente. Sento un grattar di specchi.
" Vanità delle vanità. Tutto è vanità" (Qoelet)
#203
Comunque secondo i sondaggi condotti da Volkov la percentuale di russi che appoggia Putin è stabilmente sopra l'80 % dal 2014, con l'annessione della Crimea. La guerra con l'Ucraina ha rafforzato Putin, per una serie di motivi: patriottismo, bisogno di conformarsi tipico delle persone, mancanza di alternative valide, l'economia. Secondo Volkov, Putin avrebbe potuto tranquillamente ammettere alle elezioni candidati oppositori come la Duntsova o Nadezhdin e non sarebbe cambiato nulla. L'istituto di Volkov è dato come indipendente e inviso a Putin. C'è un'intervista su Repubblica, per chi interessa.
Pensate che, se si fossero tenute libere (veramente) elezioni nell'Italia fascista Mussolini non sarebbe stato votato dalla maggioranza assoluta degli italiani? O Hitler in Germania? Gli italiani hanno cominciato a diventare antifascisti quando si è presentata la fame, i bombardamenti e i morti in casa.
#204
Citazione di: anthonyi il 18 Marzo 2024, 10:25:55 AMIn politica internazionale l'ipocrisia é un valore diplomatico, cos'é meglio:
Mantenere diplomaticamente buoni rapporti ipocriti con un dittatore?
Oppure
In maniera più trasparente fargli la guerra?
Nel caso di erdogan, poi, c'é la rilevanza strategica di quello stato, che controlla l'accesso al mar  nero.
Si, ma abbiamo intrattenuto ottimi rapporti per vent'anni  anche con Putin, comprandogli gas e olii a mani basse e basso costo. Questo lo ha rafforzato internamente, gli ha permesso di ricostituire un discreto esercito, seppur mal comandato, e ce lo siamo ritrovati a " bussare energicamente" sulle ex province sovietiche. Così adesso paghiamo il triplo il Gnl canadese e americano  O:-)
#205
Non è che Erdogan e Al Sisi siano più democratici di Putin. Erdogan si è addirittura inventato un falso golpe per mettere in galera tutti gli oppositori. Con Al Sisi facciamo foto, strette di mano e accordi economici per avere più gas e meno migranti. Erdogan bombarda un giorno si è l'altro pure i curdi (dei quali, a differenza degli ucraini, non frega niente a nessuno) eppure è nella NATO e nostro alleato . Non voglio giustificare Putin, solo mettere in evidenza quanto è ipocrita la politica internazionale.
#206
Bisognerebbe fare un esempio di cosa significhi farsi manipolare dall'idea di essere liberi. Un uomo orina sul muro di casa nostra. Presi dall'ira e dalla repulsione usciamo con l'accetta in mano intenzionati a ucciderlo e smembrarlo lì per lì. Vedendo l'orinatore però notiamo che è un povero cristo, macilento, forse handicappato. Proviamo compassione alcuni, altri ancora odio. Quelli che provano compassione hanno varie scelte davanti: lo redarguiscono amabilmente, gli fanno la carità, lo invitano in casa per rifocillarsi o altro. Quelli che provano ancora odio hanno anche loro varie scelte davanti: lo insultano, lo picchiano, lo scherniscono o altro. Lo stesso fatto ha generato comportamenti diametralmente opposti. Dove entra il condizionamento dato dal l.a.? L'ira è naturale, ma lo è anche la compassione. Perché si sceglie una strada piuttosto che un'altra? Forse perché non entra solo l'istinto , ma anche la ragione e la volontà? Potrei avere un condizionamento di tipo religioso: non provo compassione, ma ancora ira, però lo invito in casa lo stesso perché il signore Gesù ha detto ...Potrei picchiarlo lo stesso perché così non lo farà più di orinarmi sul muro. Se non ci fosse l'idea di essere liberi come ci comportameremmo? Abbiamo l'impulso, la volontà e la ragione. Cosa prevarrebbe allora? Cambierebbe qualcosa? Usciremo con l'accetta in mano dicendoci "non sono dotato di libertà"? Mo' che faccio?🈺🈳
C'è una risposta a domande di questo tipo? Per me no.
#207
Carità non solo dei privati ma anche a livello di stati. Il nuovo modello "bonus" che altro è se non una forma di carità ? Non cambio il modello sociale, sono impossibilitato a farlo perché è il MERCATO che detta le regole, e allora elargisco  dei bonus ai meno abbienti così che riescano a sopravvivere, non creino disordini sociali e riescano persino a comprarsi qualcosa, facendo girare un altro po' sempre il mercato.
#208
Citazione di: daniele22 il 16 Marzo 2024, 18:14:20 PM
Ciao Pio. Al post 402 contrariando la mia tesi del falso problema dicevi:
"Più che mettere in crisi il sistema, che anzi potrebbe avvantaggiarsene da minori scrupoli morali ("se ti licenzio è perché non posso fare diversamente, non ho scelta"), mette in crisi l'etica."
Al post 407 riferendomi più che altro alle osservazioni tue di Bobmax e di Il Dubbio risposi che la vostra tesi non reggeva.
Sono seguiti altri interventi miei, tuoi e di altri fino ad arrivare alla mia autocitazione nel post 427, molto significativa, alla quale è seguito il tuo post 428 nel quale hai detto ".... è vero che non cambierebbe nulla, visto che non possiamo conoscere tutte le cause ....etc".
Secondo me c'è un cambio radicale di opinione dal 402 al 428 e, annusando nell'aria la possibilità di invalidare il teorema di viator ... la buona sorte sia sempre con lui ... ti chiesi se fossi sicuro di avere cambiato idea. Tu hai risposto che non è cambiata invocando un problema più teologico che filosofico. Ti dirò nel frattempo che il problema è filosofico e psicologico proprio per essere un falso problema; non so se cogli il distinguo, ma sarebbe proprio questa consapevolezza a cambiare il vostro comportamento in meglio e in allegria e non in peggio; un problema dunque profondamente umano, ma non orrido come qualcuno lo dipinge, anzi, direi tutt'altro. Se per te non fosse un problema filosofico dovresti pertanto rispondere al mio post 407, altrimenti saresti in contraddizione. Post 407 che Ipazia di sicuro non ha letto altrimenti non si capirebbe per quale motivo abbia tirato in ballo il fato e l'omicidio in tribunale; qui non è in discussione il principio di responsabilità. Mi risparmio per ora un'ulteriore critica ad altre scemenze dette da altri nel nome della ragione. Un saluto

In effetti sembra un po' pasticciato e contraddittorio. Mi premeva più che altro mettere l'accento sul l'alibi che verrebbe usato da molti per prendere decisioni senza più alcun scrupolo morale. In un mondo privo di l.a. e rigidamente determinista (" da questo consegue quello") dove potrebbe trovarsi la morale? Solo nella Legge, che però sarebbe in piena contraddizione : ti punisco non perché sei responsabile , ma solo per toglierti dalla circolazione. Ma chi "toglierebbe dalla circolazione " il legislatore ?
Probabilmente la persona che vuole il bene non agirebbe per il male, ma chi vuole il male non avrebbe un'arma in più senza la presenza e il pungolo della responsabilità morale nell'atto che vuole compiere? 😎
#209
Non ho cambiato idea. Per me il problema del l.a. è una riflessione teologica , mentre quello della libertà in generale non è risolvibile con un semplicistico "ON-OFF", c'è o non c'è. È un illusione pensare di non essere condizionati, ma lo è anche il pensare di essere delle semplici  marionette ( teoria che avrebbe molti punti in comune con quella antica del FATO). Nella seconda mi sembra ci sia addirittura qualcosa di -pensiero magico- . La riflessione sul l.a. è intrigante ma è chiaramente una di quelle che non può approdare a certezze. C' è anche da chiedersi se è una scelta tra la nostra percezione naturale( di volere liberamente) o il ragionamento logico (che però non è un assoluto): "Ragione o/e Sentimento" 😶 ?
#210
Penso che la libertà sia legata alla vastità della nostra vita interiore. Più è ampia meno agiscono le costrizioni. Più è ristretta più è soggetta alle costrizioni. Più sfido le costrizioni più guadagno spazio.