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Messaggi - sapa

#196
Citazione di: anthonyi il 01 Marzo 2024, 07:16:59 AMMi sembrano concetti un po' confusi, i tuoi. Chi ha parlato di riallocazioni a caso?
I paesi Seri, e qui é da vedere quanto l'Italia sia seria, fanno un piano energetico che cerca di prevedere tutte le possibili evoluzioni del problema dell'uso di energia e definiscono strutture produttive, sistemi di importazione, deposito, trasformazione, perché l'energia non può mancare mai, è se manca si ferma tutto.
Se bisogna estrarre gas in un posto, è il governo autorizza l'estrazione, e non c'é un proprietario che vuole vendere il terreno all'azienda che ha il permesso di estrarre allora il terreno valutato più idoneo può essere espropriato per permettere la produzione, e viene espropriato perché c'é un interesse collettivo a prendere quell'energia. Naturalmente l'azienda che gestisce gli impianti non é stata certo autorizzata a caso, ha concorso con altre aziende e ha vinto un'autorizzazione alla ricerca, ha fatto delle ricerche, ha pagato dei diritti.
Così funziona il mondo, da molto prima del new green deal, adesso sembra che lo stesso principio sia stato allargato agli impianti fotovoltaici, tutto qui.
Ciao anthony, un giacimento di gas o altri idrocarburi non è come un giacimento di luce solare. Se nel primo caso si è obbligati a trivellare nel mio terreno, nel secondo si possono installare i pannelli anche altrove. Abbiamo in Italia tanti terreni marginali e tantissima luce, senza dover per forza far scempio di ottimi terreni coltivabili, a mio avviso.
#197
Io non so se gli agricoltori siano o meno subornati da Big(Agro)farma, certamente le multinazionali hanno sempre curato il loro mercato e i loro consumatori. Ma a parte ciò, sulla protesta in senso lato, io non vorrei che andasse a finire che, alla fine, ci si divida per nazionalità. L'anomalia di questa vertenza è che vede coinvolti gli agricoltori di praticamente tutta Europa. Quando, invece, si sa che gli agricoltori italiani non sopportano quelli francesi e quelli francesi non sopportano quelli tedeschi, che a loro volta non sopportano quelli olandesi e via così.....Io ho questa grande paura, che finisca tutto in una mega rissa, con  risultati gattopardeschi.
#198
Citazione di: InVerno il 06 Febbraio 2024, 16:47:05 PMGli agricoltori stanno avendo dei risultati tangibili,
no riduzione emissioni
https://www.telegraph.co.uk/world-news/2024/02/06/victory-europe-protesting-farmers-brussels-eu-back-down/
no riduzione pesticidi
https://www.ansa.it/english/news/2024/02/06/eu-pesticide-victory-also-italian-says-meloni_380ebacc-30d0-41d3-908c-5533b0b4bdf6.html

Suppongo sia il loro modo di pensare "agli interessi di tutti"....

Penso comunque che esista margine di manovra, se non si può regolamentare, basta che la prossima tornata di sussidi siano girati unicamente alle aziende biologiche?
Ciao Inverno, visto che si parla di pesticidi, penso che questa sia una vittoria da poco: ormai sono le multinazionali stesse che non sostengono più le sostanze soggette a rinnovo, costa troppo e molte molecole sono scadute di brevetto e la loro produzione ha marginalità economica scarsa. Le stesse multinazionali non registrano ormai che pochissimi nuovi principi attivi, si stanno buttando tutte sui microorganismi, le alghe, i biostimolanti....Nel bio, del resto, c' è il rame che è un metallo pesante e lo stesso zolfo è sotto la lente di ingrandimento. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.....
#199
Citazione di: Gyta il 02 Febbraio 2024, 07:20:10 AMQualcosa si muove.. Alleluia.. (notizie di ieri sera)

https://www.rainews.it/articoli/2024/02/i-trattori-pronti-a-invadere-bruxelles-citta-blindata-83ef5376-d676-412f-93fa-7d71b01aa1a7.html

" Migliaia di trattori assediano Bruxelles, la città è blindata.
[...]
Una collera davanti alla quale Bruxelles ha tentato di mettersi al riparo proponendo di rinnovare per un altro anno - tra giugno 2024 e giugno 2025 - le agevolazioni agricole e commerciali concesse a Kiev, combinandole però con salvaguardie rafforzate chieste a gran voce dagli agricoltori di frontiera, quelli di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica ceca e Romania.
C'è anche Coldiretti presente a Bruxelles a nome di agricoltori e allevatori italiani.
Gli agricoltori - è l'ammissione di von der Leyen - "sono la spina dorsale della sicurezza alimentare dell'Ue". E ora il dialogo politico con il settore e i governi dovrà "continuare". "


https://www.lastampa.it/esteri/2024/02/01/news/trattori_protesta_bruxelles_roghi_blocchi-14036916/

" Bruxelles sotto assedio: 1300 trattori minacciano di bloccare la tangenziale. Abbattuta storica statua davanti all'Europarlamento
I leader degli agricoltori incontrano von der Leyen, il premier belga De Croo e quello olandese Rutte. La Lega con i manifestanti: "Protesta figlia di anni di scelte sbagliate in Ue". Trattori in corteo anche a Milano"

https://www.quotidiano.net/esteri/bruxelles-mille-trattori-hlwzn6z3

Ecco qui la risposta: 
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/05/31/21G00087/sg
(cmq dal minuto 02:08 già l'avevo postato ma per bocca di un agricoltore):
https://youtu.be/ghqyHBtck2o

Ok, grazie Gyta per le precisazioni. A parte che si parla di un decreto del 2021, è come pensavo io: lo Stato o le Regioni possono espropriare aree idonee, che diventerebbero perciò demanio pubblico e poi affidarle in concessione a dei privati che realizzerebbero le opere previste dal PNRR. E questo in deroga a quanto stabilito, sensatamente, in precedenza, cioè di destinare a impianti per la produzione di energie rinnovabili solo le aree marginali e non quelle di interesse produttivo agricolo o ambientale. Ovviamente, qui concordo con gli agricoltori. Dai video che hai postato e che ho guardato non era, almeno a me, chiaro. Ciao
#200
Citazione di: Gyta il 01 Febbraio 2024, 18:20:53 PMGeneralmente cerco di parlare con minima cognizione di causa, in questo caso le notizie che ho sono sufficienti a me, alle mie di scelte, leggendo però difficoltà a reperire info tento una sintesi estrapolata da interviste frammentarie e spezzettate.

I punti chiave sono:
contro le direttive di bruxelles in vigore da gennaio (scritte tra l'altro secoli fa),
riguardano la coltivazione a rotazione (e questo ci può stare.. tranne in alcuni casi..e non da calendario però! )
L'obbligo di non coltivare il 4% del terreno al fine di rientrare negli incentivi economici,
taglio del 50% degli incentivi, aggiunta dell'irpef, assenza di benefici sui carburanti
(i pesticidi non c'entrano, già sono normati da tempo), l'ingresso di merci dall'estero esenti da certificazioni(è sufficiente l'autocertificazione), l'esproprio di terre da parte di privati anche stranieri e multinazionali al fine di installare fotovoltaico non per destinazione d'uso del posto, il razionamento di acqua in zone a rischio siccità a favore di corsi d'acqua dove però l'acqua per i pesci già non è mai mancata, l'abbattimento dei prezzi di vendita e il vertiginoso aumento per l'acquisto delle materie prime. Quindi bruxelles  ma anche chi non conosce il terrorio, la conformazione, le reali esigenze.
(ora scappo ;-)






Ciao Gyta, la questione della riduzione dei pesticidi non è assolutamente marginale, ma dirimente e preoccupa molto. Te lo dico per esperienza, poichè da 40 anni svolgo attività di consulente fitoiatrico in agricoltura convenzionale e biologica. Senza gli agrofarmaci, le produzioni agricole sono destinate a ridursi molto, perciò o si alzano i prezzi dei prodotti agricoli, o i redditi degli agricoltori andranno calando ulteriormente. Non so se le multinazionali della chimica stanno soffiando sul fuoco delle proteste, ma il problema esiste ed è molto sentito. Ci sarebbe molto da discutere su questo tema, ma non è la sede giusta. Riguardo agli espropri per agrofotovoltaico,  dai video che hai postato non capisco come stiano effettivamente le cose: un esproprio è un trasferimento coatto di proprietà. Come si può pensare che una proprietà privata possa essere alienata coattivamente verso un altro privato? Potrei capire un esproprio da parte dello Stato, che poi dà il terreno in concessione  a termine a una ditta privata. In concessione, non in proprietà. Io sono comproprietario di circa 15 ettari di vigneto nel forlivese ( Romagna), nel podere passa la linea dell' alta tensione. Circa 6 mesi fa mi è arrivata la raccomandata di una ditta di fotovoltaico, che era interessata ad acquistare i terreni, al prezzo di mercato maggiorato del 25%, o ad un affitto trentennale, a canone maggiorato del 50%. Ho telefonato e ho rifiutato, mi hanno detto che se ci ripensavo loro erano molto interessati, perchè potevano allacciarsi facilmente all' alta tensione. E qui è finita la storia. Se un giorno mi arrivasse l' avviso di esproprio da parte dello Stato, dovrei, obtorto collo, accettarlo. Da parte di una ditta privata, sarebbe una cosa dell' altro mondo e chiamerei i carabinieri.

#201
Citazione di: daniele22 il 01 Febbraio 2024, 14:13:58 PM
Dal tuo discorso non riesco a capire se agli agricoltori in generale andrebbe bene di essere espropriati dietro pagamento di una congrua somma oppure no. Immagino di no per quello che dici sulla situazione in cui si trovano e per la quale forse auspicherebbero una via di uscita che li vedesse essere ancora agricoltori. Non capisco infine se vi sia un interesse poco visibile nelle proteste. Sarebbe importante avere coscienza di questa cosa anche perché l'agricoltura, in primo luogo per tradizione, sarebbe comunque un interesse nazionale, almeno per me che la penso diversamente da anthonyi

Sul discorso degli espropri per l'agrivoltaico non mi esprimo, perchè non so quasi nulla e, dai video postati da gyta relativi al Piemonte non capisco se si tratterebbe di servitù di elettrodotto per collegare alla rete gli impianti, per i quali la pubblica utilità ci può stare,  o di espropri proprio per la realizzazione degli impianti, per i quali la pubblica utilità mi pare francamente improbabile. Normalmente, gli espropri per pubblica utilità vengono realizzati da enti o ditte a partecipazione pubblica, non da privati e all'espropriato si concede un indennizzo a valore di mercato. Quindi, logico che gli agricoltori rimangano abbastanza indifferenti. Per l'altro aspetto, quello degli interessi poco visibili nelle proteste, io direi di no. Gli agricoltori devono però mettersi d'accordo con sè stessi, perchè se si oppongono, anche giustamente a seconda dei casi, all'intenzione espressa dalla nuova PAC di ridurre del 50% l'uso di pesticidi e fertilizzanti, di fatto fanno il gioco delle multinazionali della chimica. Multinazionali, queste, tipo Bayer, Syngenta, Corteva ecc, che con il mondo agricolo hanno sempre flirtato e che hanno visto negli ultimi anni calare i loro fatturati. L'agricoltura, come dici giustamente, è un interesse nazionale, non vedo come potremmo pensare di diventare totalmente o in massima parte dipendenti dalle importazioni di generi alimentari, al di là del made in italy che è una formula cara ai consumatori verso i quali esportiamo, più che a quelli nostrani.
#202
Lasciando per un attimo da parte gli imperialismi e le multinazionali e per tornare all'agricoltura e alle proteste degli agricoltori europei che in questi giorni balzano agli onori della cronaca, vorrei sottolineare alcuni punti: 1) la protesta è, essenzialmente, rivolta contro le istituzioni europee, che, da anni, tentano di riequilibrare, abbassandolo, il montante di finanziamenti e sovvenzioni alle aziende agricole. A dispetto di ciò, quindi in contraddizione, la nuova PAC prevede una cosiddetta transizione green del mondo agricolo,  con la quale si  vorrebbe che  le imprese di produzione del settore primario si trasformassero in "guardiani del territorio". La botte piena e la moglie ubriaca è una chimera, se si vogliono abbassare le sovvenzioni all'agricoltura, bisogna promuovere l'intensivazione delle coltivazioni, non certo le estensivazioni, a meno di non remunerare molto di più le produzioni, a scapito però dei consumatori finali. In pratica, si vorrebbe che l'agricoltore continuasse a presidiare le campagne, evitandone lo spopolamento,  ma, detto in parole povere, in modo più ecocompatibile. Per far ciò, si vorrebbe arrivare ad un consumo di agrofarmaci e concimi ridotto del 50%, rispetto all'attualità. E qui, volendo, si potrebbe discutere tanto, ma non lo farò in questa sede, per brevità 2) sul punto 1 si innesta un'altra questione, cioè quella delle aperture dei nostri mercati a produzioni simili alle nostre, ma di provenienza extra europea. Gli agricoltori, su questo, hanno ragione da vendere, perchè spesso queste importazioni disturbano il nostro mercato interno, indirizzandolo al ribasso anche perchè riguarda prodotti ottenuti spesso senza il rispetto delle norme etiche che, tranne qualche caso sporadico, da noi sono imposte. Il problema dell'uso, nei prodotti extra UE importati,  di sostanze chimiche vietate in Europa in realtà sarebbe un falso problema per il consumatore europeo, se venissero monitorati adeguatamente i vari lotti alle dogane. Sarebbe, tutt'al più, un problema per i produttori extra UE. D'altra parte, se si vogliono far crescere le economie dei paesi in via di sviluppo, che sono essenzialmente agricole, non possiamo certamente chiudere i nostri mercati alle loro produzioni. Se, insomma, vogliamo aiutare i migranti a casa loro, affinchè non si imbarchino in massa verso le nostre coste, dobbiamo comprare anche i loro prodotti agricoli, che non sono necessariamente di scadente qualità, ma che costano sicuramente meno. 3) una delle lamentele che gli agricoltori europei alzano più spesso in questi giorni, si riferisce al cosiddetto set-aside, cioè all'abbandono della coltivazione in certi terreni. In realtà, la pratica di finanziare la non coltivazione risale agli anni 80-90 e aveva lo scopo, allora, di arginare le sovrapproduzioni interne e quindi di salvaguardare i mercati, perciò gli agricoltori stessi. Andò a finire che questi finanziamenti furono sfruttati sui terreni marginali, cioè quelli scarsamente produttivi e quindi l'obiettivo risultò inefficace e la norma fu soppressa. Per il momento mi fermo qui, ma ci sarebbe tanto da parlare. Sto con gli agricoltori ma, in questo caso, giudico velleitaria e sbagliata la querelle antieuropea, anche perchè so per esperienza che la protesta che oggi sembra unitaria e comune a tutti gli agricoltori europei, in realtà nasconde spinte ( a volte anche giuste, per carità) nazionaliste a salvaguardia dei propri orticelli nazionali. Se non si è contenti della PAC, si chieda di cambiarla, in primis esprimendo un voto alle prossime elezioni, poi organizzandosi. Sotto il profilo agricolo l'Europa ha un suo perchè, da molti anni. Non engo che  a volte si sia sbagliato, ma non credo si possa pensare di tornare indietro. Certo, sentir parlare di proteste dei "contadini" infastidisce, perchè gli agricoltori di oggi sono a tutti gli effetti degli imprenditori e se si mettono a fare i conti, come fa ogni buon imprenditore, capiscono di dover chiudere.
#203
Citazione di: niko il 13 Dicembre 2023, 11:10:29 AM"Non essere pronti alla guerra", contro un nemico che vuole distruggerti, vuol dire :

"Essere in condizioni di doverti salvare, da lui".

Fare in modo che faccia la guerra, ad altri, purche' non la faccia a te. Dopo aver provato con ogni mezzo, diplomatico, e di guerra per procura, a fermarlo, questo nemico, ma invano.

Tutta sta lagna posapiano per le "forniture", che poi erano commerci, e' assurda: (vere) forniture furono quelle che fecero gli americani all'urss e ad altri alleati nella seconda guerra mondiale, a fondo perduto, e che stanno facendo adesso per l'ucraina.

E' buffo, quando i sostenitori del liberalismo, perdono di vista la differenza tra "regalare", e "vendere".



Dai, valà, la differenza tra regalare e vendere....Suvvia. Se sei contrario alla guerra, non fai commerci ed elargizioni a chi la fa e te la vuole portare in casa. Stalin non era pronto ad avventarsi sull'Europa in fiamme per fagocitarne una buona parte. Comunque, siamo ot), qui l'argomento è l'Italia antifascista.
#204
Citazione di: niko il 13 Dicembre 2023, 10:21:43 AMStalin sapeva chr lo scontro con Hitler era inevitabile: prima cerco' di anticiparlo, poi, data l'ignavia delle democrazie occidentali, di ritardarlo.

In questo contesto, Hitler lo supero' in spregiudicatezza attaccandolo di sorpresa.

Realpolitik.

Stalin ha fatto tanti crimini ed  errori, ma non nella gerarchia di priorita' in cui glieli attribuiscono i posapiano.

Che vogliono solo dimostrare, che comunismo e nazifascismo, uniti nella categoria fantasmatica di "totalitarismo" abbiano la stessa vocazione alla guerra.

Non capiscono la realpolitik, perche' vivono nel mondo delle idee. Non capiscono che quando devi salvarti, fai compromessi pure con il tuo peggior nemico.


Ma guerra di classe non e' guerra di razza, o di nazione.

La guerra e' orribile, ma inevitabile, per questo, bisogna farla una volta per tutte bene per non rifarla mai piu'.

O almeno, cosi' pensavano i comunisti nel 900.

Questo mi pare che Stalin, cone simbolo, piuttosto che come persona, al netto dei vari errori ed orrori lo abbia abbastanza dimostrato.

Cercate di capire cosa si intende quindi, per "vocazione alla guerra". Sia per capire quello che dico io, quando mi citate a sproposito.

Sia per capire bene la storia al di la' di quelle che possono essere le personali e cangianti opinioni, quindi per capire al meglio voi stessi.





Permettimi, tutto quello che vuoi, ma se l'URSS non avesse foraggiato Hitler forse la guerra sarebbe finita prima. O  che pensiamo che il grano russo servisse a fare i dolcetti di natale per i tedeschi? E che il petrolio e il manganese sovietici servissero a non lasciare al freddo le Frau? Hitler stesso cercò in tutti i modi di non allarmare Stalin, prima che non fosse strettamente necessario, per non perdere quelle forniture esistenziali per il Reich tedesco in guerra. Infine decise che ciò che gli serviva era meglio andarselo a prendere, invece di dipendere dalla volontà di Stalin e passò all'invasione. Stalin fece patti con il nemico Hitler non tanto per salvarsi, quanto perchè nel 1939 non era pronto alla guerra e perchè aveva altre mire. Franco non so che c'azzecchi con quanto ho scritto io, che non l'ho minimamente menzionato.
#205
Citazione di: Ipazia il 13 Dicembre 2023, 07:17:16 AMMa Cacciari sa, e lo dice pure, che i treni persi non si prendono più. Gli sciacalli che hanno messo radici a Bruxelles non saranno certo lo zero virgola zero dei novantenni di Ventotene a sradicarli.

L'ultima chance di autonomia europea giace in fondo al Baltico, laddove l'imperialismo USA ha posto le sue invalicabili colonne d'Ercole per la servitù europea.

@sapa

Stalin era un opportunista di corto raggio: non è utilizzabile come archetipo di buona prassi e ideale comunista.
Buongiorno Ipazia, non ho mica parlato di comunismo in senso lato, ho solo sottolineato che il comunismo sovietico stalinista foraggiò ampiamente la Germania nazista in guerra, finchè non se la ritrovò in casa. Come del resto fecero gli americani.  E non solo, perchè la spartizione tedesco-sovietica della Polonia e quasi in contemporanea l'annessione all' Urss dei paesi baltici e della Finlandia testimoniano gli intenti imperialistici di Stalin. E' vero che equiparare nazi-fascismo e comunismo sovietico nei valori ideologici espressi è fuorviante e forse non corretto, purtroppo, però, negli effetti pratici e reali le 2 cose hanno viaggiato in parallelo con aberrazioni molto simili, a mio avviso. A presto.
#206
Citazione di: niko il 12 Dicembre 2023, 23:43:22 PMTu, e chi ti ha messo mi piace, studiate la storia su Topolino.

Siete ignoranti.

Le due "formazioni", sovietica e nazifascista si odiavano, e si combattevano nemmeno tanto indirettamente, fin dai tempi della guerra di Spagna.

Fin da tempi, diciamo cosi', non sospetti.

Ma siccome qui siamo alla rivalutazione di Franco, come altre cavolate che mi e' toccato leggere, ci voleva anche questa.


Prego? Che si odiassero è possibile, ma che abbiano firmato patti di non aggressione lo dovresti sapere anche tu. L' Urss forni alla Germania in guerra milioni ddi tonnellate di grano, petrolio e centinaia di migliaia di minerali rari, fino a pochi giorni dall' inizio della operazione Barbarossa. Altro che rivalutazione di Franco Franchi, prima di dare degli ignoranti agli altri è forse meglio riflettere, se se ne è capaci.
#207
Citazione di: niko il 11 Dicembre 2023, 18:27:09 PM...

I (nazi)fascisti, quasi fino all'ultimo, e intendo fino all'invasione della Polonia, tollerati, pagati e riveriti dall'anticomunismo borghese, nazionale e internazionale, in tutte le sue forme, la guerra l'hanno iniziata, fatta e persa.

Il vero totalitarismo e' la guerra.

E tornera' anche in occidente.


I nazifascisti furono tollerati, pagati e riveriti dall' anticomunismo nazionale e internazionale e anche dal comunismo sovietico anche oltre l' invasione della Polonia. Stalin smise di foraggiare la Germania, quando si ritrovò i tedeschi in casa e il patto Ribbentrop-Molotov in quel posto. Per Stalin, Hitler doveva essere l' utile idiota che, sfiancando l' Europa e sè stesso, gli avrebbe aperto la strada. E per gli USA lo stesso. 
#208
Varie / Re: L'enigma del gatto sulle scale!
27 Novembre 2023, 17:50:54 PM
Ciao Eutidemo, per mia lunga esperienza di osservazione dei felini domestici, mi sento di dire che il gatto in foto stia salendo la scala. Al di lá delle tue considerazioni, quello è un passo di trotto in salita. Per me, inequivocabilmente. A presto
#209
Citazione di: InVerno il 21 Novembre 2023, 10:24:32 AM@anthonyi Le barriere coralline sono l'inizio della catena alimentare oceanica, tu te ne farai una ragione, e io non dovrò andare a spiegare niente al polinesiano quando tirerà su la rete vuota di pesci..sono cose che si spiegano da decenni, chi voleva sentire ha sentito, gli altri finiranno nel girone degli ignavi se gli va bene, dei collusi se gli andrà un pò peggio. Sono d'accordo che esiste un profondo squilibrio tra ambientalismo ed ecologia, ma raramente viene discusso. Prendi per esempio la trovata delle quote co2 destinate alla piantumazione di alberi: totalmente irrilevante anche se moltiplichi per mille gli sforzi fatti, eppure le industrie si permettono di inquinare con gli offset offerti dalla piantumazione di alberi, e tutti si congratulano degli sforzi fatti con ampie leccate di deretano. Quanto durerà un albero? Visto che vengono piantumati in monocolture da carta probabilmente una ventina d'anni, cento sempre che un incendio non li attraversi prima, e poi rilascerano tutta la co2 catturata ai nipoti. Queste "soluzioni" che intuitivamente sembrano "ambientalmente" corrette sono ecologicamente idiote, e di queste si nutre la speranza di sfangarla anche sta volta, stai in una botte di ferro. Paradossalmente per catturare la co2 con gli alberi bisorrebbe tagliarne il più possibile e conservarli a milioni di tonnellate in magazzini dove non si decompongano per secoli, sarebbe molto poco ambientalista e molto ecologico.
Infatti, concordo: i vegetali fotosintetici, in grado di catturare la CO2, andrebbero rispediti nelle viscere della terra, a ricostituire la riserva di anidride carbonica fossile, formatasi in centinaia di migliaia di anni,  che da un paio di secoli stiamo estraendo e  rispedendo in atmosfera. Non credo che ci voglia molto a capire che, se continuiamo ad estrarre e a bruciare, ricostituiremo un'atmosfera "difficile" per molte specie, compresa la nostra. Siccome il problema è l'innalzamento delle temperature, più ancora dell'inquinamento, non so, però, se possa bastare schermare l'atmosfera. Sicuramente si ridurrebbe il livello di insolazione a terra, ma forse l'effetto serra si accentuerebbe. L'anidride carbonica, del resto, è il pane delle piante, ma per molti animali è un veleno.
#210
Attualità / Re: Il caso Indi Gregory
11 Novembre 2023, 16:02:42 PM
Io penso che, trattandosi di minore, solo i genitori possono eventualmente chiedere un fine vita per il loro bambino. Non ci sono tribunali che possano arrogarsene il diritto, a dispetto dei genitori, a meno che questi non vengano dichiarati, dimostrandolo, di essere incapaci di intendere e di volere. Se il sistema sanitario inglese non ne vuole più sapere e giudica inutile e dannoso, per il bambino, proseguire le terapie e l'assistenza, si facciano da parte, consegnino la bambina ai genitori e facciano a tutti tanti auguri. Se vogliono portarla in Italia o dallo sciamano, non si capisce perchè non li lascino tentare. Io ero rimasto che  i medici potevano rifiutarsi di prestarsi al suicidio assistito e già qui non sono d'accordo, figuriamoci se posso essere d'accordo con un tribunale che decide che è ora che Indi muoia.....Ha ragione Pio, è un manicomio!