credo che la Fede non significhi credere in qualcosa che sai bene essere impossibile, alla luce di quanto sappiamo oggi.
per quanto siamo lontani dal conoscere la verità sulle origini, non penso si possa negare che ne sappiamo di più noi oggi di quanto ne potevano sapere i nostri antenati.
il racconto della Genesi credo che contenga una profonda saggezza, ma in termini psicologici, filosofici e metafisici.
c'è anche chi ha tentato di avventurarsi nel tipo di percorso di cui parli: Jordan Peterson, ad esempio, ha analizzato questo racconto biblico cercando di interpretarlo alla luce delle ricerche scientifiche. le sue sono meravigliose suggestioni, ma chiaramente non dimostrabili:
- il "mangiare la mela" rappresenta il punto esatto in cui l'autoconsapevolezza si è affacciata alla coscienza: è il momento in cui abbiamo fatto il passaggio da scimmie a uomini, il momento in cui siamo entrati nel tempo. L'eterno presente è infatti tipico degli animali più semplici, che non hanno (a quanto ne sappiamo) consapevolezza: sono ancora nel Paradiso Terrestre. Noi ci siamo invece risvegliati, siamo pertanto usciti da quel Paradiso Terrestre
- sembra che il serpente sia un animale che faccia molta paura alle scimmie, soprattutto alle scimmie femmine: questo rettile si nasconde tra gli alberi ed è pertanto molto temuto. Ci ha costretti dunque ad aguzzare la vista, aguzzarla sempre di più, fino a rendere la vista così acuta da diventare autoconsapevolezza
- il fatto che ci siamo accorti di essere nudi, potrebbe essere il punto in cui ci siamo sollevati dalle 4 zampe alle 2 zampe: abbiamo esposto l'addome, la parte più vulnerabile di ogni mammifero. Ci siamo dunque dovuti coprire per proteggere questa parte.
- la maledizione di Dio ad Adamo, circa la fatica e il lavoro dell'uomo, significa che essendo con l'autoconsapevolezza entrati nel tempo, sappiamo che esiste un domani, sappiamo che domani possiamo stare male, quindi dobbiamo cercare di proteggerci. Lavorando oggi, posso avere un pasto per domani. Il cane invece, vivendo ancora nel presente, stando ancora nel Paradiso Terrestre, mangia quando a fame, segue solo il suo istinto
- la maledizione di Dio ad Eva, circa il parto con dolore, può essere ricondotto al grande cervello che ci caratterizza: fisicamente, far passare una testa così grande da un punto d'uscita così piccolo è assai complicato. Non a caso noi Sapiens nasciamo molto molto prematuri rispetto agli altri mammiferi.
Riguardo il "Dio dell'AT che punisce la colpa dei padri sino alla terza e quarta generazione" credo si riferisca ad un altro aspetto.
In anni e anni di sconfitte, successi,... l'uomo ha notato che certi comportamenti erano convenienti per ridurre la sofferenza, altri al contrario l'aumentavano.
Ad esempio, il "non rubare", comandamento di Dio, se veniva rispettato, causava una convivenza civile, pacifica e produttiva. Se non veniva rispettato invece, generava dissidi, litigi, risse e violenze. Semplificando molto, un uomo che aveva rubato faceva una brutta fine: suo figlio cresceva senza padre, quindi era un "maledetto" perché non aveva nessuno che si prendeva di lui.
Questo figlio cresceva nella miseria, ai margini della società, forse diventava un ladro pure lui: suo figlio a sua volta, nasceva in un contesto analogo e via così fino alla quarta generazione.