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Messaggi - Alexander

#196
Buona domenica a tutti


Sembrerebbe così che, alla fine della discussione, siamo tornati al punto iniziale, e cioè che è proprio così la storia umana: priva di significato.  Abbiamo diversi sensi da dare soggettivamente alla vita o ad un particolare evento della vicenda umana, ma non un senso "oggettivo". Si vorrebbe anche che l'uomo alla fine "sopprimesse" in sé questo sentimento, che direi quasi estetico nella sua purezza, di volerne trovare una chiave di lettura. Accettare che il secchio è vuoto e trovare pace in questa vacuità di senso. Ci sarebbe da chiedersi se la ricerca di un senso della storia, sia un deposito culturale o una necessità naturale dell'uomo. Io propendo per la seconda ipotesi. Tra l'altro se cerchiamo di non trovare un senso esplicito al corso degli eventi, gli eventi stessi ci impongono un senso implicito, come stiamo vedendo in questi due ultimi anni. Mai come ora si è parlato, per esempio, di "senso civico" da rispettare, di responsabilità sociale. E così stiamo già iniziando a riempire il famoso secchio vuoto di contenuti imposti culturalmente. Ma possiamo trovare un'infinità di sensi che si tenta di imporci, con lo sfondo del film della storia intesa come " progresso dell'umanità". Pensiamo a tutta la narrazione catastrofista green. L'urgenza di "salvare" l'umanità. La "lotta eroica" contro un patogeno che riempie di orgoglio,ecc. Sono tutti significati soggettivi, non importa quanto condivisi, che s'impongono come oggettivi. Una lettura teologica laica, si potrebbe quasi dire.  In fondo c'è sempre un vitello d'oro da adorare. Si può arrivare ad adorare anche il secchio vuoto, e vederlo dorato.
#197

Oggi a Malta, un uomo in stato di confusione mentale minacciava di buttarsi da un muraglione alto 30 metri. Mentre la polizia cercava di farlo desistere, la folla radunatasi sotto lo incitava, con schifoso cinismo, a gettarsi, con frasi come: "Buttati! Che figura ci fai adesso se non ti butti?"; "Sbrigati, che dobbiamo tornare al lavoro" ecc.
Tantissimi erano con il braccio in alto, puntando lo smartphone, a immortalare la sofferenza altrui.
Alla fine non si è buttato, per fortuna. Il governatore della Campania ha affermato che, contro coloro che sono restii a vaccinarsi contro il sars-cov2, bisognerebbe usare il napalm, come dire che sarebbero da eliminare fisicamente. Lo stesso governatore che ha saltato la fila e sgomitando è andato a vaccinarsi per primo. In questa disumanità la pietas piange ormai. Dio dov'è? Si chiede il credente. Continua a chiederselo da molto tempo. Ogni volta che vede ingiustizia, morte, sopraffazione e dominio uno sull'altro. Per il credente il sentimento della vanità della storia può essere ancora più penoso che per il non credente che in fondo, seppur sperando in un miglioramento, alla fine non si aspetta granché dalla vicenda umana. Moltissimi anzi si aspettano che il caos alla fine c'inghiotta tutti e si vestono di una maschera cinica, senza più una speranza.
E sì, Freedom, neanche io ho ancora capito il senso della storia umana senza un autore a cui rivolgersi.
#198
E' ovvio che non si possa avere una visione onnicomprensiva della storia. Si fa previsione sul futuro guardando come va il presente e come è andato il passato. Se la legge di causa effetto ha un suo senso non c'è da aspettarsi un gran cambiamento, purtroppo. Almeno non nei paradigmi sostanziali (dominio, volontà di controllo,ecc.) Ma spero di essere solo un gran pessimista. Quel che mi secca è se, alla fine, dovesse avere ragione Viator, quando afferma che non c'è nulla di cui stupirsi e sgomentarsi, e che "il senso del nostro esistere come specie è soltanto espresso dalla volontà di dominio".
#199
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
15 Novembre 2021, 13:30:07 PM
Allora, se il problema è salvaguardare la salute, bisogna applicarle con coerenza, come ho scritto sopra. E' più probabile contagiarsi al centro commerciale o lavorando in un capannone di 3.000 mq in 5 dipendenti?
#200
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
15 Novembre 2021, 12:10:54 PM
Non capisco Anthony. Una minoranza perde i propri diritti se non concorda con la maggioranza? Il lavoro è un diritto e una necessità, soprattutto per la povera gente. Posso capire l'uso del GP nei luoghi affollati, negli stadi, nei ristoranti al chiuso e infatti praticamente nessuno protestava per questo. E' ragionevole e logico . Le proteste sono iniziate quando si è andati a ad introdurlo nei luoghi di lavoro, senza fare alcuna distinzione che abbia una logica. Così ci troviamo l'agricoltore che dovrebbe farsi il GP se va ad arare da solo 4 ettari di terreno, mentre non serve il GP per entrare nel superaffollato ipermercato dell'Emisfero o nelle vie congestionate dello shopping. Ma il PIL deve crescere, è la risposta. Quella è l'estrema ratio, dicono. Perq uesto la gente si imbufalisce. Mia moglie si è vaccinata a giugno (moderna) ma ogni sabato va a protestare con i no-green pass. E canta, grida. Non l'aveva mai fatto in vita sua. Quando glielo chiedo, il motivo, mi dice che sente che è giusto farlo, che è un'ingiustizia, non sa bene perché, ma sente che deve farlo. Mi ricollego così anche al post di Kobayashi , col quale concordo pienamente.
#201
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
15 Novembre 2021, 09:16:02 AM
Buongiorno a tutti


Il problema fondamentale è la mancanza di fiducia nelle istituzioni. Leggevo  in un articolo che le nazioni europee dove la campagna vaccinale incontra le più grosse resistenze sono anche quelle dove le istituzioni sono più delegittimate (cambi continui di governi, corruzione dilagante, sfiducia della popolazione), come per es. Bulgaria e Romania.  Il problema della sfiducia nelle istituzioni e nella loro correttezza lo si è visto persino nelle elezioni statunitensi. La gente del ventunesimo secolo, sospesa tra comunicati ufficiali e tam tam social, confusa da un eccesso di notizie contraddittorie tra loro, rimane spesso in uno stato di indecisione. Vaccinarsi? Chi votare? Cosa cambia ? Soprattutto: COSA E'VERO?  Quello che racconta la Tv o quello che mi arriva su Telegram? Chi dirà la vera verità? Speranza o il salumiere? Forse mi fido più del salumiere? Ma se la gente si fida di più del salumiere è colpa della gente o della politica? Quanto male ha fatto un Bassetti alla campagna vaccinale? Quanto male fanno i virologi superstar? L'introduzione del Gp ha poi esacerbato gli animi. la gente si è incattivita. Dover pagare per poter lavorare. Adesso si profila il ricatto della terza dose, pena il ritiro del GP anche ai vaccinati, dopo che il governo aveva deciso per la durata di un anno. Smentite, ricatti. E poi? Il ricatto per la quarta, la quinta, la sesta dose ogni 5-6 mesi?  E poi i toni da società distopica: governatori che ventilano l'ipotesi di non curare e lasciar morire le persone che, per mille svariati motivi, non si sono vaccinate. Roba, questa sì, da nazismo, che non viene fatta nemmeno per i serial killer, nemmeno per chi scioglie un bambino nell'acido. ma ci rendiamo conto di dove stiamo andando?  :(
Perché invece non c'è nessun medico di base che ti chiama a casa e ti dice:"Ehi ragazzo! Non guardare più la tv, non ascoltare Bassetti o il salumiere. Fidati di me!". Non lo si fa. Si preferisce ricattare.
#202
Il problema del dominio e della violenza dell'uomo sull'uomo è uno degli ingredienti fondamentali che contribuiscono al senso di vanità della storia. Mi sembra che ne abbiamo già parlato . Infatti,sembrerebbe così assurda la storia umana, se invece di una narrazione infinita di atti di forza, di soprusi, di violenze (violenza è anche imporre a tutti un certo modello economico che favorisca nettamente qualcuno) fosse la storia di una specie che cerca laboriosamente di  sopravvivere in una natura spesso molto ostile? Che concordemente si raduna e prende decisioni che non escludano nessuno? E proprio perché questa ci sembra solo utopia, disperando così che in definitiva, anche per il futuro, le cose possano cambiare, che il sentimento di vanità emerge dallo sguardo che si posa sulle vicende umane. Vanità di quello che è stato e vanità di quello che sarà. Possiamo aumentare a dismisura la nostra conoscenza, ma se non cambiano le dinamiche di sopraffazione, sarà una conoscenza che servirà soprattutto a garantire altre forme di dominio. E il lettore che confida nell'autore del libro, mestamente, deve riconoscere che anche gli stessi credenti, nel corso della storia, si sono fatti spessissimo strumenti di sopraffazione e dominio, cosa ancora più grave, perché chiamati al contrario ad essere testimoni di fratellanza. E anche questa è vanità.
#203
Buona domenica a tutti



Mancanza di senno e mancanza di senso sono un tutt'uno, come ipotizza Daniele22? Sembra anche a me che ci sia una forte relazione. In effetti, non è proprio la mancanza di ragionevolezza nei comportamenti umani, e quindi nella nostra storia, a farci scuotere la testa, osservandola, e quindi prorompere nella domanda che è alla base di questo topic:"Ma che senso (significato)  ha tutto questo?". Spesso, quasi sempre, anche i comportamenti e le azioni che sembrano ragionevoli diventano  poi ideologici, irrazionali, portati a perdere il loro senso che pure pareva esserci nelle decisioni iniziali. Una follia protratta nel tempo sembra diventare ragionevolezza, destino, addirittura una necessità. Pensiamo al consumismo che da 60 anni domina la società, ne indirizza le scelte, i piani di studio scolastici, l'attesa di un futuro "buono in sé" a prescindere.
In questa tensione tra ragione che diventa follia, e follia che si veste di razionalità, il credente in un Autore, cioè il soggetto  che vive un tempo d'attesa avendo preso per buono un messaggio di speranza, che forse arriva perfino  a illudersi che la sua vita sia meno angosciosa in virtù di quel messaggio, certamente non sa come saranno i famosi "Cieli nuovi e Terra nuova".  Saranno forse proprio la fine di questa mancanza di senno? Un cielo nuovo si vede spesso all'alba, dopo un risveglio. Sarà questo il significato? Ha ragione Iano, il futuro è incerto e da scoprire sia per il credente che per il non credente, e il credente spesso si innamora dell'idea che si è fatto dell'autore, del libro acquistato in libreria, sperando di aver fatto la scelta giusta. Ma in fondo è così per tutti. Nessuno conosce tutti gli esiti delle proprie scelte.

#204
Buon sabato a tutti







Credo possa essere fuorviante parlare di senso assoluto riguardo la storia umana, che è essenzialmente una catena di eventi. Per questo ,nel post introduttivo, parlavo di un Autore che tiene le fila di uno svolgersi di questi eventi apparentemente insensato, o "riempito" di sensi soggettivi, condivisi (ma non da tutti) per un periodo di tempo, in continuo mutamento, come scrive Iano. Naturalmente serve un autore che sia NELLA storia, non certo uno che la lascia svolgere senza alcun interesse in essa. Un noumeno non ha alcun significato per la storia umana. Il narratore deve essere presente nel raccontare. Non è un libro che si acquista, si legge e si ripone nello scaffale. I sensi relativi io li vedo come le domande che il piccolo ascoltatore continua a rivolgere al narratore della storia. E sono le domande esistenziali che ci poniamo, che non sono semplicemente legate ad uno stato di necessità biologica, come sostiene Ipazia. Noi interroghiamo gli eventi della storia e cerchiamo in essi un senso. L'ebreo che vedeva lunghe fila di donne e bambini nudi in attesa di essere gasati e bruciati nei forni, chiedeva all'Autore il senso di quello che vedeva. La domanda è rivolta agli eventi, a qualcosa di concreto, non di astratto, da inventarsi volta per volta sulla base di "mode" culturali o sullo stato di conoscenza scientifica del momento. C'è il senso dei mezzi umani e il senso degli eventi creati dall'umanità. Negli eventi storici possiamo leggere sì un senso relativo all'economia, alla storia sociale o militare degli stati, in un dato periodo, ma quando cerchiamo la visione d'insieme ecco sorgere il sentimento di vanità, proprio perché il senso relativo non è in grado di presentare alla nostra domanda esistenziale una qualsiasi giustificazione che non sia una lettura soggettiva, una fantasia sui fatti. C'è quasi una similitudine con il sogno: come nel sogno le cose sembrano avere un senso, che però trovi assurdo al momento del risveglio, così gli eventi umani, la lunga catena di fatti storici che si susseguono apparentemente senza fine, allo sguardo esistenziale fanno esclamare:"Ma che senso ha tutto questo?".
La Storia è l'unica scienza, insieme alla Medicina in cui il soggetto coincide con l'oggetto di studio. Studio la storia, ma ne faccio anche parte. Così che l'eventuale, insondabile Autore, mi sta  raccontando anche la mia stessa storia. Oppure faccio parte del suo sogno.
#205
Buongiorno a tutti


I problemi nel gestire la "transizione green" sono così enormi da essere molto difficilmente gestibili da sistemi aperti e democratici. Le coercizioni che dovrebbero/dovranno essere applicate sulla popolazione generale spingono necessariamente verso sistemi politici più autoritari, che sono più efficienti sul breve per costringere a certi comportamenti "virtuosi".Il green pass è uno strumento ideale per gestire questa fase: diventando i diritti non più inerenti alla persona, ma piuttosto legati a certe condizioni che la persona deve accettare per mantenere  la possibililità di avere più libertà.  Così, se non avrai l'EV, faccio un esempio, non potrai circolare senza un green pass da acquistare online o in edicola, previa verifica del tuo stato vaccinale . Se fai un incidente con un'auto a motore endotermico non verrai curato, o dovrai pagare un'assicurazione RCauto enorme.Il green pass sanitario lo vedo quasi come una prova generale del sistema che verrà implementato per gestire mille altri aspetti della transizione green. Si valuta come e quanto, e fin dove, la gente è disposta ad accettare questo contratto con lo stato. Una prova generale che ha bisogno naturalmente del sostegno mediatico. Un tam tam ossessivo, continuo per convincere della razionalità e bontà del sistema. C'è poi il capro espiatorio, sempre presente nella storia umana (il no-covidvax oggi, domani il no-green o il no-qualcos'altro) da demonizzare per far risaltare la bontà dei comportamenti virtuosi della maggioranza che si sottomette per un bene superiore (la salvezza del pianeta). Che poi questa transizione sia gestita da personaggi politici che hanno fatto la loro fortuna sostenendo un sistema che ci ha portati a questo punto storico sembra quasi naturale. Così una Ursula Van der Layen usa il jet privato per andare da Vienna a Bratislava, mentre il poveraccio in montagna deve spendere il doppio per riscaldarsi in inverno, perché le tasse sulla CO2 prodotta gravano sul gas o sul gasolio per riscaldamento.
Io la vedo così, ma spero, spero, spero di sbagliarmi...per i miei figli  :(
#206

VANITA'


D'improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido stupore
dell'immensità


E l'uomo
curvato
sull'acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un'ombra


Cullata e
piano
franta


(G.Ungaretti 1917)


In questa splendida e famosa poesia Ungaretti descrive due momenti: il sentimento di limpido stupore per l'immensità della vita, pur vista sopra le macerie della storia umana, e in quello stesso stupore il vedersi come un'ombra. L'uomo, che si c rede e opera come fosse al centro del mondo, è colto e sorpreso dalla vanità che sorge da tutte quelle macerie. Curvato sull'acqua, metafora della vita che scorre, è quasi sconvolto e turbato .Dall'acqua l'uomo viene quasi cullato, come irretito dalla vita, ma nello stesso tempo spezzato.


Come viene narrata, sembra che la soluzione migliore per tutti sia "gustarsi" la vita, l'attimo, sull'esempio del monaco. Se non che anche questo è un invito implicito a darsi un senso. Non tutti infatti provano quel tipo di piacere, del tutto soggettivo. E da un piacere soggettivo non può darsi un senso oggettivo. Se quindi troviamo nella storia umana solo significati soggettivi  o relativi non possiamo sfuggire al sentimento (soggettivo) di vanità verso di essa. Però, non è che questo sentimento sia legato anche ad un senso di superbia umana? Vano ha pure come significato inutile, inconsistente, più apparenza che sostanza. Dio era visto come antidoto a questa tipica superbia umana. La superbia potrebbe farmi intendere che, siccome io, essere superbo e credente in me stesso, non trovo un senso, allora necessariamente non c'è.  La superbia potrebbe indurmi in errore e farmi credere addirittura di essere l'unico , benché inconsistente, autore e attore della storia. E' una domanda da porsi. Sono disposto ad accettare il fatto che forse sono dominato dalla mia superbia?O il mio desiderio/bisogno di dominio tende ad escludere l'ipotesi, nascondendomi dietro una falsa mitezza?
#207
Buona sera a tutti


Io vengo da una famiglia povera-.Non per questo eravamo infelici, anzi.  Avevamo il necessario, ma non il superfluo. Adesso, in Occidente, oltre al necessario dipendiamo dal superfluo. Per la persona media occidentale la felicità spesso dipende dal possesso di beni superflui ritenuti ormai indispensabili. Può essere superflua la lavastoviglie, per esempio? Io lavo i piatti a mano, ma sono visto come un dinosauro da parenti e amici e qualche volta pure simpaticamente deriso. A quei tempi, avevamo un auto per tre patentati, una Renault 14. Così alla domenica dovevamo tirarla a sorte e chi restava senza gonfiava le ruote alla bicicletta, per andare a trovare le ragazze. Adesso c'è una media di tre veicoli a famiglia (e sono poche quelle con più di tre componenti). Le ragazze abitano più lontano o desideriamo molto di più viaggiare, rispetto ad un tempo. Pensate a cos'è il turismo adesso, rispetto a 30 anni fa. E fare turismo di massa accresce l'inquinamento e  le emissioni, sia che si viaggi in auto, in treno e soprattutto in aereo.Siamo disposti a rinunciare al giretto di ogni fine settimana? Sono le piccole abitudini concrete che, sommate assieme e moltiplicate per la massa di persone,  producono gli effetti avversi, oltre naturalmente all'attività industriale e la necessità di riscaldarsi. Adesso si tratterebbe di riconvertire a zero emissioni senza perdere abitudini e benessere. Però, noi che godiamo del superfluo, pretenderemmo che i miliardi di persone che vi si affacciano ora vi rinunciassero per il bene del pianeta. Essendo costosissima la transizione green (cit.Cingolani), quale paese povero, super-indebitato, potrà permettersela, e in quale forma? Greta e Vanessa pretenderebbero che si facesse già domani mattina: tutte le auto endotermiche e le caldaie a gas ferme, niente riscaldamento con la legna (il 30% della CO2), fabbriche che inquinano bloccate, obbligo per tutti di pannelli solari e pompe di calore costosissime, green pass solo per chi aderisce spontaneamente ,ecc. Capisco anche Cingolani quando s'incazza ...
#208
Buona sera InVerno


Fa specie che proprio tu che , nei tuoi post, grondi di cinismo ironico mi sollevi questi malcelati insulti.  :D
Tra l'altro non hai nemmeno compreso il significato del mio intervento che non è affatto cinico, ma sconsolato, per l'inevitabile traguardo dell'ingiustizia umana. Proprio oggi leggevo di uno studio che, se la temperatura supererà i 2 gradi dall'epoca pre-industriale, questo provocherà un aumento di difficoltà di sopravvivenza a circa 2 mld di persona. Ma non saremo probabilmente né tu né io...
#209
Il significato di un essere non può stare nell'essere stesso. Il significato di una porta non sta nell'essere porta, ma nel chiudere o aprire un locale. Il semplice fatto di esistere non conferisce alcun significato a ciò che esiste, se non in una relazione con altro da sé. La storia umana la possiamo immaginare quindi come la somma delle relazioni tra gli esseri umani e di questi con la natura da cui traggono l'esistenza. Il sentimento di vanità della storia diventa quindi il sentimento di vanità provato davanti a questa relazione.Come posso dimostrare che il senso di una porta è quello di aprire o chiudere un vano, dovrei poter trovare il significato della storia umana, ossia per qual motivo essa esiste.Io semplicemente sostengo che questo significato, in assenza di un autore, non si trova.
#210
Buona domenica a tutti (con e senza Green pass)


Non vedo dove sta il problema, se anche, poco a poco (perché non si sparirà tutti insieme dalla sera alla mattina), l'umanità scomparisse. Si avrebbe un indubbio vantaggio per l'ecosistema che potrebbe così, nel tempo, ripigliarsi dalle devastazioni subite da parte della specie umana e non essere più definito da alcuno come "ecosistema". In più un ipotetico osservatore alieno, potrebbe trarre un significato al percorso dell'uomo sulla Terra, una lezione salutare: Perirono tutti per la loro ingordigia. Se invece, cosa più probabile, sparissero solo i poveracci, perché i benestanti sicuramente sopravviveranno in qualche zona del pianeta meno toccata dalla catastrofe ambientale profetizzata, l'ipotetico osservatore alieno potrebbe trarre un'altra lezione:Accumula ricchezze più che puoi perché chi non ha accumulato sparirà (salvo naturalmente quelli che serviranno per lucidare le ricchezze dei grandi accumulatori e preparare loro pranzo e cena).  :(