Con livore ma con tanta vera sincera effettiva fattuale indiscutibile ragione
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Mostra messaggi MenuCitazione di: iano il 19 Settembre 2024, 11:04:22 AMLa storia siamo noi, e nessuno si senta escluso, magari perchè qualcuno ha provato a farlo sentire inadeguato.La storia siamo noi, ma è la scienza, arcigna tiranna, che rende inadeguata La Sapienza del disturbato mentale, ma anche della massaia o del maestro d'asilo.
Citazione di: iano il 19 Settembre 2024, 10:28:13 AMSi , ma non è una novità, ed è una cosa positiva, per quanto problematica nell'immediato.Certo che è un bene che l'ultimo disturbato mentale istruitosi su bioblu possa discettare animatamente di scienza e medicina con premi Nobel o ricercatori... tutto bene Madama la marchesa.
L'amore per la conoscenza è cosa diffusamente umana.
Citazione di: iano il 17 Settembre 2024, 23:29:27 PMCosa diceva l'Umberto?Internet ho dato accesso al confronto scientifico anche alle massaie e tanti disturbati.
Citazione di: anthonyi il 17 Settembre 2024, 19:48:32 PMQuello che però io cercavo di spiegare é che la dimensione del peccato é soprattutto psichica, e nella psiche l'individuo é comunque libero dai condizionamenti sociali, a tu per tu con la sua coscienza, e con Nostro Signore.Non c'è luogo più coartato da influenze esterne della nostra psiche, che è un coacervo di pulsioni contrastanti.
Citazione di: bobmax il 15 Settembre 2024, 19:53:18 PMSe oltre al rifiuto, ti coglie la compassione per questo mondo dolente, perché non incominciare a chiederti chi sei tu?Mi dovrò far carico dei terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni, tsunami, maremoti. Perciò, assolvendo Dio, a lui domanderò perdono.
Non sei forse tu, proprio tu, all'origine di tutte la cose?
Citazione di: bobmax il 15 Settembre 2024, 18:24:28 PMI sogni mostrano la nostra capacità, embrionale, di creare mondi.Dio deve aver mangiato peperonata per fare sogni così distopico... più che un sogno, l'incubo divino.
Suggeriscono come questo nostro mondo non sia anch'esso che un sogno, il sogno di Dio.
Citazione di: iano il 11 Settembre 2024, 05:09:38 AMIn particolare credo che il processo del poetare muova da una occasionale perdita di automatismo nel fare corrispondere le parole alla realtà, cioè da un occasionale senso di perdita di significato per le parole, le quali svincolate in tal modo dal loro significato, si prestano a nuove inedite corrispondenze.Credo, invece, che poetare, come qualsiasi altra attività artistica, nasca da una particolare sensibilità rispetto ad una realtà che, seppure si celi ai sensi, si mostra, nel suo tran-sparire, alle nostre emozioni, ovverosia al nostro profondo, altrimenti definito anima. L'artista recupera questo baluginare e fa emergere le 'cose' che si celano ai sensi per offrirle ai sentimenti di chi dell'arte fruisce.
Questa occasionale perdita, una volta sperimentata, la si può poi provocare, traducendosi in ''tecnica'' del poetare, che consiste nel cercare di ripetere un emozione che occasionalmente si è prodotta., facendo del produrre emozioni il proprio mestiere.
Una specie di droga che può condizionare l'esistenza intera di un uomo.
Mi sembra più salutare farla divenire una condizione dalla quale poter uscire, e nella quale poter rientrare a piacere, unendo al piacere di creare nuove realtà quello di viverle, prendendosi una pausa dall'atto creativo, andando in vacanza in un luogo tutto nuovo da esplorare, quello che sta per la realtà e che noi stessi abbiamo creato.
Attenzione però a non cadere nel solipsismo, perchè il vero senso di ogni realtà/creazione artistica è quello di poter essere condivisa, vivendola come se della vera realtà si trattasse.
La realtà, per come la vediamo insieme, comprensiva di senso, è in effetti il solipsismo del genere umano intero.
Citazione di: Jacopus il 12 Settembre 2024, 17:10:24 PMQuesto è un post di "filosofia della storia", la cui domanda è: la storia ha una direzione e se ha una direzione, chi o cosa decide quella direzione e non un'altra?Quale direzione ha la storia?
Come premessa occorre dire che la storia è il racconto di "mutamenti culturali". L'uomo di natura, quello che viveva prima di aver assaggiato dall'albero della conoscenza del bene e del male non è un soggetto storico ma un soggetto biologico, vivente in un eterno presente.
La cultura invece ci ha resi avezzi al mutamento, mutamento indirizzato al miglioramento della condizione umana, sia di una minoranza, sia di una maggioranza, sia di tutti, sia di uno.
Una volta che la ruota della storia si è attivata, non è più stato possibile fermarla. E subito (quasi subito) si è inserito il pensiero che la storia era un cammino verso il bene, la gloria, l'immortalità, la conoscenza. È il nostro stesso cervello a costruire narrazioni di senso continuamente e lo fa anche a proposito della storia.
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Sulla questione eroi, è innegabile che qualcuno abbia inciso più di altri nella storia, ma credo anche che le società più armoniose siano quelle che non hanno bisogno di eroi, come vaticinava Brecht.