Andrea Molino
ma per riprodursi è necessario, negli animali in cui ogni individuo è portatore di un sesso, essere in due. Nasce la gregarietà. Già fra un maschio e una femmina, se vogliono avere un rapporto stabile(sicuro) è in atto un "compromesso": per la stabilità si perde qualcosa nella libertà individuale.
Il branco, il clan, la tribù, fa perdere meno energia per cacciare e per difendersi.
Ma per la stabilità del branco avviene un ordinamento che è dato dai rapporti di forza.
Fin qui è spiegabile la "sicurezza" naturale.
La sicurezza individuale, come scritto precedentemente, è di carattere psicologico che a sua volta fa derivare quella culturale. Nel senso che la psicologia-ragione umana costruisce un nucleo di costrutti dicotomici (bello/brutto, buono/cattivo, ecc.)che ci servono per giudicare gli eventi.
Questa formazione che ognuno personalmente si pone, è il modo che permette di anticipare gli eventi futuri. E' una forma di controllo di eventi esteriori che permettono alla psiche umana di non destabilizzarsi. Se funzionano questi costrutti diventano affidabili, se non funzionano si tendono a mutarli. Questa è un po' la permeabilità e impermeabilità umana.
La sicurezza sociale se potrebbe essere stata originata da quella naturale, ha sempre meno a che fare con questa ultima, tanto più il peso della cultura sociale condiziona tanto da far perdere di vista quella naturale. Intendo dire che il lavoro, lo studio, il denaro, i comfort, le dinamiche politiche, la stessa scienza, non sono più direttamente appartenenti al mondo naturale, per quanto quest'ultimo
sia comunque presente come realtà fisica, come concretezza.
Quindi nel dominio sociale avvengono delle trasformazioni: se ho bisogno di cibo posso non raccogliere e non cacciare, tutto è mediato da altri che me lo presentano in cambio di denaro.
Il denaro quindi mutua la necessità persino di sopravvivere.
Non ho bisogno di decidere il governo di una città, di una regione, di uno Stato. Viene mutuato da un'altrettanto struttura che è la politica.
Tutto ciò, dal cibo al governo, è demandato a strutture apposite.
La sicurezza individuale è quindi avere denaro sufficiente ( e questo sufficiente è problematico anche se in modo diverso fra il "forte" ricco e il "debole" povero) per sopravvivere e avere tempo per le proprie relazioni, passioni. Perdere la possibilità di avere denaro significa come sentirsi allontanato dal branco animale in natura: totale insicurezza, in balia degli eventi.
Iano
Capita anche a me di pormi nella tua stessa sensazione.
Forse i giovani d'oggi hanno le "spalle coperte" come non mai, questo li rassicura dal punto di visto della sopravvivenza. I genitori tendono a proteggere per natura e spesso sono i nonni gli educatori perché i genitori sono intenti a "procacciarsi" denaro.
Il lavoro, come sopra scritto, ha sostituito socialmente ciò che era originariamente il direttamente cacciare e raccogliere, così come il denaro ha sostituito il rapporto diretto uomo/natura, con uomo/cultura che è mediato dalle strutture apposite.
Quante volte abbiamo sentito dire che in fondo c'è chi cucina, lava, stira, fa il letto..........e chi glielo fa fare di andarsene dall'"albergo" tutto pagato?
Nel passaggio fra sicurezza naturale- psicologico/ragione individuale- sociale, quest'ultima è quella che condiziona, nel bene e nel male, di più.
Questo non preoccuparsi del cacciare e raccogliere in realtà non è stato superato, è stato trasformato e modificato dal lavoro-denaro
Forse è più sicuro il sociale dal naturale, dipende dal ruolo dello Stato.
Ma questa "sicurezza" della continuità del lavoro per avere altrettanto continuamente denaro e l'intervento dello Stato in caso di necessità, ha fatto perdere dei requisiti umani?
ma per riprodursi è necessario, negli animali in cui ogni individuo è portatore di un sesso, essere in due. Nasce la gregarietà. Già fra un maschio e una femmina, se vogliono avere un rapporto stabile(sicuro) è in atto un "compromesso": per la stabilità si perde qualcosa nella libertà individuale.
Il branco, il clan, la tribù, fa perdere meno energia per cacciare e per difendersi.
Ma per la stabilità del branco avviene un ordinamento che è dato dai rapporti di forza.
Fin qui è spiegabile la "sicurezza" naturale.
La sicurezza individuale, come scritto precedentemente, è di carattere psicologico che a sua volta fa derivare quella culturale. Nel senso che la psicologia-ragione umana costruisce un nucleo di costrutti dicotomici (bello/brutto, buono/cattivo, ecc.)che ci servono per giudicare gli eventi.
Questa formazione che ognuno personalmente si pone, è il modo che permette di anticipare gli eventi futuri. E' una forma di controllo di eventi esteriori che permettono alla psiche umana di non destabilizzarsi. Se funzionano questi costrutti diventano affidabili, se non funzionano si tendono a mutarli. Questa è un po' la permeabilità e impermeabilità umana.
La sicurezza sociale se potrebbe essere stata originata da quella naturale, ha sempre meno a che fare con questa ultima, tanto più il peso della cultura sociale condiziona tanto da far perdere di vista quella naturale. Intendo dire che il lavoro, lo studio, il denaro, i comfort, le dinamiche politiche, la stessa scienza, non sono più direttamente appartenenti al mondo naturale, per quanto quest'ultimo
sia comunque presente come realtà fisica, come concretezza.
Quindi nel dominio sociale avvengono delle trasformazioni: se ho bisogno di cibo posso non raccogliere e non cacciare, tutto è mediato da altri che me lo presentano in cambio di denaro.
Il denaro quindi mutua la necessità persino di sopravvivere.
Non ho bisogno di decidere il governo di una città, di una regione, di uno Stato. Viene mutuato da un'altrettanto struttura che è la politica.
Tutto ciò, dal cibo al governo, è demandato a strutture apposite.
La sicurezza individuale è quindi avere denaro sufficiente ( e questo sufficiente è problematico anche se in modo diverso fra il "forte" ricco e il "debole" povero) per sopravvivere e avere tempo per le proprie relazioni, passioni. Perdere la possibilità di avere denaro significa come sentirsi allontanato dal branco animale in natura: totale insicurezza, in balia degli eventi.
Iano
Capita anche a me di pormi nella tua stessa sensazione.
Forse i giovani d'oggi hanno le "spalle coperte" come non mai, questo li rassicura dal punto di visto della sopravvivenza. I genitori tendono a proteggere per natura e spesso sono i nonni gli educatori perché i genitori sono intenti a "procacciarsi" denaro.
Il lavoro, come sopra scritto, ha sostituito socialmente ciò che era originariamente il direttamente cacciare e raccogliere, così come il denaro ha sostituito il rapporto diretto uomo/natura, con uomo/cultura che è mediato dalle strutture apposite.
Quante volte abbiamo sentito dire che in fondo c'è chi cucina, lava, stira, fa il letto..........e chi glielo fa fare di andarsene dall'"albergo" tutto pagato?
Nel passaggio fra sicurezza naturale- psicologico/ragione individuale- sociale, quest'ultima è quella che condiziona, nel bene e nel male, di più.
Questo non preoccuparsi del cacciare e raccogliere in realtà non è stato superato, è stato trasformato e modificato dal lavoro-denaro
Forse è più sicuro il sociale dal naturale, dipende dal ruolo dello Stato.
Ma questa "sicurezza" della continuità del lavoro per avere altrettanto continuamente denaro e l'intervento dello Stato in caso di necessità, ha fatto perdere dei requisiti umani?