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Messaggi - Sariputra

#196
Tematiche Filosofiche / Re:Ma che campo a fare?
12 Gennaio 2020, 09:55:01 AM
Riuscire a trasmettere un pò dell'amore che abbiamo ricevuto, con tutti i limiti umani, ad altri, è il senso per 'campare'. Nel frattempo che si cerca di fare questo,adoperarsi ardentemente per realizzare la suprema Liberazione, così da non dover più "rinascere". E' doveroso quindi maturare un 'sereno disincanto' (nibbida) verso la vita, colmo di benevolenza verso ogni forma di sofferenza (metta)...Si tratta sostanzialmente di un progressivo liberarsi dall'incantesimo creato dagli 'inquinanti' mentali. Quindi il senso per 'campare' diventa una sorta di ribaltamento totale della comune visione dell'esistere, dato che abitualmente, tutti noi, cerchiamo il senso della vita (trovandone solo di illusori e impermanenti..) negli attaccamenti e nelle avversioni.
#197
Percorsi ed Esperienze / Re:La bontà
09 Gennaio 2020, 10:23:01 AM
Le persone veramente buone di solito sono così umili da pensare di non esserlo. Sono gli altri che, a volte, si accorgono della loro bontà e, spesso,se ne approffittano...
Simili esseri non godono generalmente di una lunga vita, perché sono molto cari e amati dagli déi...o forse solo perché un cuore buono si strugge troppo in questo mondo.
#198
Citazione di: Lady Joan Marie il 03 Gennaio 2020, 14:10:04 PMNon so se offendermi o sentirmi lusingata... Ma hai avuto fantasia, e ti ringrazio per questo. :-[

Sono io che devo ringraziare te perché il tuo breve racconto mi ha fatto tornare la voglia di scrivere qualcosa, dopo diversi giorni di apatia e disinteresse... :)
#199
Chi non desidererebbe farsi financo schiavo pur di restare appresso alle sottane di una giovane nobildonna romana? Tanto più se questa giovane è notoriamente la più bella ed affascinante donna dell'Impero? E' questo il mio triste destino. Amare senza essere riamato. Farsi in quattro per servire la mia padrona e in cambio ricevere robuste nerbate e scudisciate. Pensate che l'ho pure seguita in quello scatolone di sabbia che è la Palestina, dove anche mio padre perse la bussola e ritrovò la strada solo seguendo il lampo di una cometa nel cielo. Mio padre, nobile ed erudito studioso persiano, era diretto in Egitto insieme ad altri due suoi amici, invitato dal Faraone per risolvere l'enigma delle Piramidi, quando incontrò una processione di pastori che, accompagnati dalle loro greggi si dirigevano verso una non ben precisata grotta, o stalla, dove , ritengo a cagione delle abbondanti libagioni, era loro apparso un essere angelico che li invitava a onorare e riverire un bimbo appena nato e ivi residente. Mio padre mi raccontò che,incuriositi, si erano fatti largo a frustate tra i pecorai per giungere alfine davanti alla grotta, adornata da varie luminarie e, prostrati dal lungo cammino si erano decisi di offrire dell'incenso per profumare l'ambiente , dell'oro, che era la cosa di minor valore che portavano seco, e della birra per il papà del bimbo, uomo piuttosto anziano e malridotto. La traduzione dei testi antichi fece poi confusione tra birra e mirra...sapete com'è...
Tornando a me, dovetti seguire la mia amata, nonostante le mie vibranti proteste, espresse al di lei padre, in quelle terre violente che, già allora, pullulavano di fanatici terroristi. Tra Esseni, Nazareni e Barabbini, c'era solo l'imbarazzo della scelta da chi farsi sgozzare. Venne con noi anche quell'arpìa della sua nutrice, della quale ero purtroppo costretto ad essere lo schiavo sessuale, naturalmente dovendo poi nascondere il tutto alla mia amata padrona, donna gelosa seppur così indifferente ai palpiti del mio povero cuore...Spesso le donne belle e affascinanti non ti vogliono per sé ...ma manco per le altre!!...Ahimè!..
Prima della partenza il di lei padre mi raccomandò di proteggerla in quelle terre perigliose, conoscendo la mia provenienza da quei luoghi inospitali e la mia scaltrezza nel  risolvere nel migliore dei modi le più ingarbugliate situazioni in cui la figlia, come purtroppo ben sapeva, si sarebbe, senza por alcuna riflessione innanzi, sicuramente gittata...
E infatti...neppure due ore dopo il nostro arrivo a Gerusalemme, la Giovanna Maria Iunii Iuvenalis Aquinatis, si era proditoriamente infilata nel tempio di Salomone per ascoltare un giovane rabbi, senza manco sapere che le donne non potevano accedere al tempio se non nell'androne dove deporre le offerte. Fu l'inizio dell'insurrezione...Mentre le guardie romane tentavano di difenderla dagli inferociti rabbini, lei si gittò come un'invasata al collo  di quell'uomo, di quel nazareno, come lo chiamavano, bramosa di baci e carezze che quel sant'uomo, poveraccio, dopo ripetuti e inutili schiaffi sulle mani, fu costretto a chiamare in soccorso i nerboruti discepoli che l'accompagnavano...
Naturalmente la nobildonna si guarda bene dal raccontare questa vicenda occorsale, in tutti i particolari, preferendo ammantarla di un non ben precisato alone mistico; ma so ben io come dovetti intervenire , e pagare  profumatamente, per ammansire e infine sedare quegli ebrei, giustificando il tutto con l'evidente pazzia che affligeva da tempo la giovane...
Per calmare l'indemoniata figlia di cotanta nobiltà fui poi costretto a tramortirla con un colpetto ben assestato e riportarla in spalla fino al nostro alloggio, che il procuratore Pilato ci aveva  destinato in un'ala della fortezza.
Giovanna Maria Iunii Iuvenalis Aquinatis era dotata di un temperamento da sognatrice così sviluppato che, per giorni, mi fracassò i timpani raccontandomi di una visita notturna del nazareno stesso, materializzatosi, a sentir lei, nella sua camera, per carezzarla e amarla....
Questo è il racconto di quei giorni e di questi devo dare testimonianza verace e completa.

In fede

Abdel al-din Al-arabiya-al-Moussad el Khalem ibn al-Bal-das-sar...chiamato da questi invasori romani volgarmente e  tristemente "Caio"...


Scusami Giovanna Maria Iunii Iuvenalis Aquinatis ma la verità preme con tale forza sulle mie labbra serrate che non posso più trattenerla... :(

;)  ;D
#200
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
24 Dicembre 2019, 14:23:31 PM
In queste ore genitori indaffarati cercano gli ultimi giocattoli per i loro bimbi. Si scorrono poi i volti e i nomi dei parenti e degli amici a cui si vuol donare qualcosa, magari preoccupati perchè si pensa di ricevere qualcosa da loro, e dover così contraccambiare per non sentirsi in imbarazzo. E' la ritualità stancante del Natale, vissuto ormai solo su questo piano del dare e ricevere cose, spesso già possedute dai riceventi. Chi non vede arrivare almeno dei calzini lunghi o delle cravatte ogni anno, in questo giorno? E quasi sempre di misura sbagliata?...
Allora vorrei lasciare un augurio diverso: quello di poter realizzare un cuore orientato al Bene. E lo faccio con il versetto 43 del Dhammapada 

Non tua madre, non tuo padre,
né chiunque della famiglia,
può darti dono più prezioso
di un cuore ben orientato.
#201
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
19 Dicembre 2019, 18:34:02 PM
NATALE NELLA CONTEA

Che struggente atmosfera c'è in giro
Su ogni albero fili d'oro e d'argento
Nel cielo suoni di campane
Che si perdono nel vuoto

Lontano... lontano...

Oltre lo spoglio vigneto
La piazza bagnata e la giostra di cavalli
Risplendono silenziosi
Memoria d' anni ormai perduti

Lontano... lontano...

Da torri e palazzi si distendono
Nastri luccicanti, abbracciati
Che catturano sguardi increduli di bimbi
Nei vicoli stretti s'incrociano volti

Lontani...lontani...

Uomini stanchi si salutano
Porgendo le mani gelate
Baciando i visi più dolci
Gli auguri volano

Lontano...lontano...

E' Natale per il ricco
Natale per il povero
Frammenti di gioia perduta
Ancora per un inverno

Lontano...lontano...
#202
Purtroppo ci sono pochi spiriti critici ed enormi masse di pecoroni. In sè, preso singolarmente, quando ci parli assieme, l'essere umano è critico, consapevole...magari ognuno con i suoi limiti, perdiana...chi non ne ha?...Ma non è poi così male. Il problema è che ha questo bisogno sociale di fare le cose che fanno tutti gli altri. E' più forte di lui. Chi, parlandoci  un poco, non ti dice che trova veramente stupido tutto il consumismo di queste feste, per esempio? Chi non afferma, preso da solo, che è stupido cambiare smartphone ogni anno o due? O comprarsi il Suv uguale a quello del vicino anche se si abita in centro città e non ti entra nemmeno in garage? O di vestirsi tutti in una certa maniera? Tutti te lo dicono. E' così!...Però poi? Non li vedi poi che fanno i pecoroni? Quanto è ipocrita l'essere umano? Enormemente...E' l'animale più ipocrita mai apparso, probabilmente. E' che vuole sempre sentirsi parte della massa e giudicato come adeguato. Che bisogno mostruoso del giudizio positivo degli altri pecoroni ha! Beh!...Già che siamo in tema...com'è che Yeoshwa si definiva? Un pastore di pecoroni, no? Vedete che le cose non sono cambiate in duemila e passa anni? E come ci marciano i furbi su 'sta roba! Come ci marciano. Ci fanno bere di tutto. Ci convincono subito di quel che ci serve per essere più felici. Ce lo dicono chiaro...è una cosa semplice in sé: fai quello che fanno tutti gli altri e non farti troppe domande. Sarai felice, ma se non funziona non preoccuparti, abbiamo pronto qualcos'altro per te...da acquistare o da fare. Lo facciamo anche noi, ti dicono...e lo fanno veramente anche loro! Lo fanno e ci credono pure...
Se l'uomo invece che sociale fosse solitario avremmo un mondo del tutto diverso, è evidente.Oddio...ce ne sono di solitari...esseri umani dico...ce ne sono, ma son pochi, pochissimi ed emarginati alla fine. Sono così costretti a scendere a patti con la maggioranza, coi pecoroni, loro che son orsi. Se si vuol mangiare...è così che va. Vuoi fare una vita diversa dalla massa? Puoi provarci, ma non funziona granché.Alla fine te la fanno pagare. Trovano sempre un modo per fartela pagare. La diversità stessa dev'essere omologata dalla massa. Magari diventi un video virale sui social...è che funziona così. Che figo! dicono...Vorrei essere anch'io così.  ::)

Ecco, credulità vuol dire anche: 'credere che fare tutto quello che fanno gli altri pecoroni ti farà felice'... ;)
#203
Una persona che abusa della credulità altrui ingannandola scientemente è un conto. 
Una persona che invece convince un'altra di credere in quello in cui lui stesso crede è ben altra cosa.
Una 'negromante' che inganna i gonzi per farci i soldi, vendendogli esperienze medianiche illusorie, non è infatti paragonabile ad un sacerdote che testimonia quello in cui crede,magari rimettendoci la pelle, come per esempio i sacerdoti messicani uccisi dai narcos perché aiutavano i migranti.
Stesso discorso per i politici: ci sono quelli che non credono nemmeno loro stessi a quello che dicono, ma lo dicono scientemente per propaganda, e ci sono quelli che magari credono in quello che dicono, ma poi, per mille motivi, non riescono a realizzarlo o lo realizzano solo in parte...
Dell'attuale elite politica non saprei proprio dire chi mi ispira meno sfiducia. Se facciamo una rapida carrellatta troviamo un florilegio di personaggi inquietanti: Narendra Modi, B.Johnson e relativo cagnolino al guinzaglio, Parrucchino Trump che twitta compulsivamente, Ankela Merkkel scossa ma non vinta, Vladimiro Putin monster energy, J.Bolsonaro il piromane, il plastificato premier canadese Trudeau che fa cuoricini con le mani, i comici che governano l'Italia (e quelli che aspettano impazienti di governarla col rosario in mano...), ecc.
Viene da chiedersi come fa il mondo degli uomini a stare ancora (malamente) in piedi... :-\
#204
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
12 Dicembre 2019, 09:30:50 AM
E se Babbo Natale venisse per davvero?
Se la letterina e il desiderio
detto così... senza crederci nevvero...
venisse preso invece sul serio?

Se quel regno di fiaba e di mistero
ti toccasse proprio accanto al fuoco?
Se al mattino di un giorno sincero
il bambolotto, la pistola,  il piccolo cuoco
o quel peluche dal musetto nero
placassero il tuo sentirti straniero?

Se la nostra bella sicurezza
nella scienza umana e nella dea ragione
che ci serve come una pezza
per ripararci dal mutar della stagione
si rivelasse un'imperdonabile leggerezza?

Se venisse sul serio?
Silenzio! Hai sentito?
Cammina piano per favore
non fare nessun rumore.

Attento a non svegliare i ragazzi!
Che guaio sarebbe per noi
loro non son per niente pazzi
così colti e intelligenti...e poi
brevettati miscredenti
sono capaci di darcelo sui denti.

Fai piano piano, se puoi...

Molto liberamente ispirato da una poesia di Dino Buzzati


Quale papà non ricorda il "fare piano", mentre i figli dormono al caldo, mentre si sistemano i regali sotto l'albero o sul tavolo? Mettevo anche mezzo bicchiere di vino e qualche scorza di mandarino , per far finta che Babbo natale si era 'rifocillato'. ;D  Lasciavo poi la stufa semiaperta...Al mattino mia figlia piccola metteva quasi la testolina dentro stupefatta: "Ma come ha fatto a passare per il camino?".. :o
#205
Armageddon. La fine...final-mente.
#206
Tematiche Filosofiche / Re:Che cos'è la "vita"?
09 Dicembre 2019, 15:10:11 PM
La vita è quell'intervallo di tempo, passato perlopiù a reagire, tra una morte e l'altra.
#207
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
09 Dicembre 2019, 00:30:40 AM
Il giorno di festa, il Natale tanto atteso dai bambini, si risolve in due fasi ben distinte. Nella prima dominano la gioia e i litigi tra fratelli o sorelle (adesso molto meno visto la maggioranza di figli unici...) per i regali ricevuti da Babbo Natale; nella seconda invece i lamenti  e gli accidenti tirati ai genitori per la frustrazione data dal dover tralasciare i trastulli e , ben imbaccucati, andare a porgere i doverosi auguri ai parenti. Spesso, anche in fase adulta, questa frustrazione si ripresenta immancabile al meriggio del dì di festa quando, abbandonato il tiepido divano o il cuscino per meditare, di solito sotto l'incalzare della compagna (raramente l'incontrario...), maldisposti si prende l'autovettura e ci si trascina colà, tra i parenti. Parenti che, soprattutto le adorabili suocere ...che Allah le protegga...già dal primo pomeriggio si mettono al lavoro per rendere giustizia all'ultimo centimetro quadrato di spazio disponibile ancora nello stomaco...
Chi non ha memoria di questo rito? Chi non ricorda il silenzio in auto mentre si viaggia all'imbrunire verso la dimora dei parenti o degli amici? Quel silenzio malinconico da pancia piena e sguardi spirituali sulle lunghe fila d'alberi spogliati dall'inverno? Silenzio rotto solo da frasi sconnesse, stanche, digestive:
-Certo che il pasticcio poteva venirmi meglio...-
-Ma no!...eeauumm!...era buono...-
-Ti avevo detto di prendere due pacchi di pasta per lasagne. Uno era troppo poco...-
-Ma se non siamo nemmeno riusciti a finirlo...-
-Sì...finirlo...due pacchi ci volevano...è che, come al solito...-
...(silenzio)...
-E' che, anche il giorno di Natale non riesci a...-
-A cosa?...-
-Non riesci proprio  a non essere...-
-Cosa?...-
-Tirchio! Come al solito...-
-Parsimonioso, non tirchio.-
-No, proprio tirchio. Quanto costava un altro pacco di pasta? Un euro e mezzo? Daiii...è più forte di te.-
-Almeno il giorno di Natale...-
-Il giorno di Natale no. Capodanno no. La Befana non si può. Non vuoi sentire critiche, ecco cos'è...-
-Anche se non voglio tu...-
-Lo devo fare, capisci? Lo dico per te. A me non importa. Lo sai che non tengo a queste cose...-
-Ehi! Guarda una coppia di cicogne in volo...-
-Sì, cambia discorso, come al solito...non sono cicogne. Da quanto non fai il controllo dal'oculista? Tiri anche su quello, vero?-

Così, spossati, si arriva dai parenti. La gioia del mattino, i baci appena svegliati, gli abbracci dei bambini, si mescolano con il malumore del pomeriggio, l'acidità di stomaco e quel senso di déjà vu che si colora soltanto di luci intemittenti delle luminarie, ossessive sotto il cielo che si fa buio prestissimo.
#208
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
04 Dicembre 2019, 17:08:41 PM
Sono un grande esperto di composizione dei presepi. Sin dalla più tenera età fui apprendista di mio padre nel realizzarli. Mio papà era estremamente fantasioso e questa qualità la riversava copiosamente anche in questa attività. Ricordo che ci prendeva un intero fine settimana. A quel tempo , saccheggiando un vecchio cassettone tarlato nella soffitta del Toni, dopo averlo naturalmente scrollato per bene per far uscire eventuali, ma non improbabili, topini, trovai  le famose, leggendarie statuine in gesso risalenti ad un'imprecisatà età antica. Per 'antico' mio nonno non andava più in là del suo di nonno, però, quindi potevano pure avere centinaia d'anni come decine...
Queste statuine erano date per perdute. Il ritrovarle accrebbe in maniera significativa la mia autostima di bambino. Fu un'impresa per me, in poche parole...Mia nonna mi gratificò per la riscoperta con una spessa fetta di polenta arrostita sulla legna, con la sopressa ovviamente. Mio nonno, sbuffando come faceva di solito dalla pipa, mi concesse di utilizzarle nel mio presepe con il silenzio. Il silenzio dei vecchi contadini era un vero enigma per me all'epoca: era un sì o un no? Chi poteva saperlo? A parte mia nonna che sicuramente, come tutte le donne che ti vogliono bene sul serio, leggeva nella sua mente come in un libro stampato. Almeno così a me pareva.  Naturalmente, il desiderio di poterle utilizzare,  mi fece propendere per il sì...
Arrivato a casa mi accorsi, dopo averle scrutate con più attenzione, che erano veramente malridotte. Alla Madonna mancava il naso e un orecchio; a San Bepi il braccio che reggeva il bastone; l'asino, ridotto senza le orecchie, pareva un pecorone e il bue era senza corna. Un disastro insomma...
Solo il bambinello era integro seppur con un volto camuso, indecifrabile. Mi venne quasi da piangere. Per i pastori non mi preoccupai, visto che il centro del presepe era la sacra famiglia, ma erano messi pure peggio...
Queste statuine di gesso non erano piccole e quindi mio padre, con un'idea che allora mi fece sussultare di speranza, si rivolse ad un suo amico che lavorava i gessi per gli stampi in ceramica. Questi rattoppò e sistemò come meglio potè i cinque manufatti e, quando il gesso si fu ben seccato, iniziai il mio lavoro di giovane restauratore. Mio papà però...capita a volte di dimenticarsi di dire qualcosa ai figli, qualcosa d'importante...si dimenticò di dirmi di non usare i pennarelli di scuola per colorare il gesso...Lascio immaginare il pietoso risultato.
Quel che però mi rattristò sul serio...diciamo più precisamente che mi inquietò sul serio...era il fatto che dovevo riportare, dopo le Feste, le statuine dal nonno Toni. Quando lo riferii alla mamma , questa si mise a ridere e mi disse che sarebbe rimasto il nostro segreto...
Naturalmente non le riportai più indietro. Sono ancora nella Villa, da qualche parte... 
Un giorno di questi, se m'assale la nostalgia, forse vado a cercarle ancora una volta.
#209
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
04 Dicembre 2019, 09:51:03 AM
Tempo fa avevo scritto qualcosa, una citazione sull'immortalità di relazione come attuale orientamento della teologia cristiana a riguardo del convincimento in un post mortem per l'essere umano. Viene avanti infatti una concezione più ragionata sulla natura di questa relazione tra Dio e l'uomo. Sappiamo che, per moltissimo tempo, si è avuta un'immagine di Dio come Persona fortemente sbilanciata verso il modello 'uomo'. Il dio vendicativo, castigatore, geloso, ecc.  Ci si costruiva così un'immagine personale di Dio. Spesso l'immagine diventava semplicemente uno specchio dell'immagine che avevamo di noi stessi. E' un nesso piuttosto semplice:  chi ha l'immagine di un Dio che castiga, spesso ha anche, dentro di sé, una tendenza a punirsi. Chi invece  lo vede come un controllore, ha spesso dentro di sé la tendenza a controllare il proprio comportamento e i propri sentimenti. Molte persone che si sono sentite 'ferite' dalla vita sovente si rivolgono al Buddhismo...E questo è un problema per il Buddhismo... :(
Durante una conferenza di uno psicoterapeuta alla quale ho assistito venne fuori questo discorso. Questi riferì un'osservazione interessante nata dalla sua esperienza di lavoro: alcuni suoi pazienti, che parlavano con particolare entusiasmo del  "diventare una cosa sola" e del fondersi con Dio, secondo lui non facevano altro che sublimare in senso religioso un certa incapacità di relazionarsi. La sua conclusione era che queste persone non volevano rammaricarsi per questa incapacità. Per non soffrire nel loro fondo, per non dolersi cercavano di compensare la loro assenza di relazioni con un cammino spirituale. Una teoria interessante che però non mi ha convinto del tutto. Però dal punto di vista di uno psicologo certamente aveva la sua coerenza.
Lo schema , semplificando, era questo: non voglio ammettere la mia sofferenza per la mia povertà di relazioni, perciò la salto direttamente, immaginandomi di essere già una cosa sola con Dio, di 'fondermi' con lui.
Il primo problema che vedevo in questa riflessione era che si stabiliva arbitrariarmente che la 'relazione' fosse un fatto buono in sé. Mentre sappiamo che la relazione è sempre problematica. Ovviamente per evitare il problema di trovarmi in questa problematicità posso immaginarmi di essere più 'spirituale' degli altri e così 'chiamarmi fuori', cadendo nella problematicità opposta, cioè la solitudine. E' però vero che la spiritualità si alimenta anche di solitudine, altrimenti arriveremmo al paradosso che gente come Yeoshwa o Buddha non potremmo definirli come 'spirituali', ma 'sublimatori'...visto che cercavano spesso la solitudine. Però è indubbio che questa idea di 'fusione in Dio' può essere particolarmente pericolosa se non siamo consapevoli del nostro possibile sottofondo esistenziale. C'è il rischio concreto di sentirsi superiori, diversi e migliori degli altri. Invece la persona che cerca di seguire un cammino 'spirituale' deve considerare sempre la propria debolezza, fragilità e umanità. Molte persone che si sono avvicinate al Buddhismo, ma che poi non l'hanno approfondito, abbracciando vari aspetti del "new age", parlano di un'immagine di Dio apersonale. Dio per loro è 'energia', è amore,è 'vibrazione' oppure il campo quantico in cui vivono. Mi è capitato d'incontrarle a volte. Il fatto che si fossero avvicnate al Buddhismo, ma che poi lo abbiano interpretato a quel modo, dimostrava che non erano consapevoli del tentativo di fuga dalla sofferenza che mettevano in atto. Nel Buddhismo si direbbe 'non accettare la Prima Nobile Verità'. Il primo passo è proprio quello di accettare che si sta soffrendo e che ci si vuole misurare con quella sofferenza, e non fuggirla. Accettare e lavorare sulla problematicità delle relazioni diventa quindi una possibilità di crescita spirituale. Come ogni lavoro però abbisogna di riposo, oltre che di fatica. La solitudine è perciò essenziale in questa dinamica perché è il momento in cui mi 'ricarico' per affrontare questa sofferenza, questa problematicità insita nella vita e quindi nella relazione stessa.
La teologia cristiana moderna , che vede il DIo uni-trino come perfezione di relazione tra le tre Persone, e sta impostando il magistero spingendo sull'aspetto relazionale del Cristianesimo, rischia di smarrire la chiara visione, a mio modesto parere, che anche il bisogno di relazione è , a monte, manifestazione di una sofferenza, cioè di una mancanza. Una sofferenza certamente più basilare, o naturale che dir si voglia, ma non per questo meno foriera d'insuccesso e sofferenza esistenziale...Chiaramente la diversa prospettiva con l'analisi buddhista è data dalla fondamentale differenza di visione sul mondo che hanno queste due forme religiose:  per il cristianesimo la natura è sì corrotta ma fondamentalmente buona e sarà rispristinata nella sua bontà originaria, mentre per il Buddhismo la realtà non è né buona né cattiva, ma certamente carica di sofferenza, e quindi vi riserva un giudizio fondamentalmente negativo.
#210
No, ho capito il punto. Ma è impossibile oggi discernere ciò che avrebbe veramente detto Yeoshwa, letteralmente, da quello che potrebbe esser stato inserito dagli autori degli  evangeli per dare forza o per giustificare certe interpretazioni davanti alle comunità di cui erano membri, o a causa del ricordare in modo imperfetto, probabilmente perché non testimoni diretti ma solo uditori . L'autore del Matteo per esempio si trovava nel pieno della problematica  delle comunità ebraiche convertite, in cui prevaleva un forte sentimento di chiusura verso i pagani, da popolo 'eletto',e in cui la legge mosaica era dirimente ogni aspetto del vivere. Ecco allora che inserisce questo passo che però porta una novità rispetto alla Legge. Cristo non rinnega ma porta a 'compimento' la Legge mosaica stessa. Ed è coerente  con l'altro passo in cui Yeoshwa prende la parola nella sinagoga di Nazareth  e afferma 

"Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Citando Isaia

Quindi  il testo del Matteo, il più giudaico dei quattro, mette più in risalto l'aspetto del compimento delle profezie messianiche, perché rivolto ad una comunità che sentiva come fondamentale l'aspetto messianico , di continuità con la tradizione di Cristo. Paolo invece parla  ai pagani convertiti per cui la Legge di Ysrael è arabo. I temi dunque si diversificano e si adattano alla cultura in cui si inseriscono. E' un tema comune a tutte le grandi religioni che hanno un afflato 'universalistico'. Nessun discepolo del Cristo, da quel che appare negli scritti, brillava poi per coerenza e coraggio ( a parte proprio Paolo che sembra fosse un "duro"..). La maggior parte era gente incolta, spesso ai margini . Almeno nei primi tempi, poi le cose cambiarono. Pietro stesso giura e spergiura di non conoscerlo. Eppure dovrebbe aver visto i segni, i miracoli, ecc. Perché allora rinnega?  Perché è un essere umano, contraddittorio e incoerente e pieno di paura come tutti gli esseri umani. Come gli stessi autori degli evangeli...
Conoscere la debolezza umana ci permette , a mio parere, di cercare una chiave di lettura meno manichea. Ossia non è tutto da prendere alla lettera e non è tutto falso, o diverso. Considerando poi che gli stessi autori si sentivano investiti dallo Spirito di Dio, sceso su di loro e al quale 'dare voce'...ma qui si entra più specificamente nella questione della 'fede'...

Comunque questa domanda dovresti porla ad un teologo biblista o ad un esperto antropologo cristiano. Non sono veramente competente  in materia. Cerco di capire anch'io... :)  ;)