Così come ormai scientificamente accertato, lo "spazio siderale" non è affatto del tutto "vuoto", in quanto:
a)
Lo "spazio interstellare" contiene particelle di plasma, di idrogeno, di ossigeno, e di elio, sia pure molto scarse e sparse; inoltre, è attraversato da radiazioni elettromagnetiche, raggi cosmici e neutrini.
b)
Lo "spazio intergalattico", invece, contiene solo pochissimi atomi di idrogeno per metro cubo; inoltre, la temperatura di base, determinata dalla radiazione di fondo lasciata dal Big Bang, è di soli 3 K (−270,15 °C).
.
***
***
Tuttavia, per quanto riguarda lo "spazio atomico", anche gli atomi della tastiera sulla quale sto scrivendo, sono fatti più di "vuoto" che di "pieno"; ed infatti, la quantità di spazio "vuoto" dell'atomo, equivale al 99,9999999999999% del suo volume complessivo (sebbene, a dire il vero, tale spazio sia "permeato", da fluttuazioni quantiche).
***
Il che vuol dire che se io fossi abbastanza minuscolo da potermi sedere su un "neutrone" come se fosse l'obelisco di piazza San Pietro, l'oggetto più vicino che potrei vedere "in orbita", cioè un "elettrone", sarebbe lontano da me come la Torre Eiffel (se avessi un minitelescopio); vale a dire che sarei circondato dal "vuoto", sebbene attraversato da "energia".
***
Al riguardo ci sarebbe da decidere se i vari tipi di "energia" che "attraversano" il "vuoto cosmico" ed il "vuoto atomico", lo "riempiano" o meno "fisicamente"; questione che, personalmente, considerata la mia ignoranza in materia, non mi sento in grado di affrontare, se non sotto un aspetto meramente linguistico (che, però, lascia il tempo che trova).
.
.
***
Quello che, invece, mi sento in grado di poter affermare con "relativa" sicurezza, almeno sotto il profilo "logico", è che il "vuoto cosmico" ed il "vuoto atomico" non hanno niente a che vedere con il "nulla".
***
Ed infatti, il "nulla" non c'è, non esiste, e, quindi :
- non può contenere, neanche in potenza, particelle di materia, neanche rarissime;
- non può essere attraversato , neanche in potenza, da nessun tipo di energia;
- non può essere misurato.
***
Quest'ultima considerazione, però, fa sorgere un problema:
- l'"universo" si "espande" alla velocità di 67,36 chilometri al secondo per "megaparsec" (un megaparsec equivale a 3,26 milioni di anni luce);
- ma si "espande" in che cosa, nel "nulla" o nel "vuoto assoluto"?
***
A mio parere, è impossibile che l'"universo" si "espanda" nel "nulla", tantomeno ad una determinata misurabile "velocità"; ciò in quanto l'espansione in uno "spazio vuoto" è misurabile, ma non certo l'espansione nel "nulla", che è "privo di entità ontologica".
Ed infatti, almeno secondo me, niente si può espandere fisicamente dentro qualcosa che non esiste!
***
Al riguardo, G.S.Turrisi scrive: "Ragionando con la logica tridimensionale l'espansione può "allargarsi" verso uno spazio esistente, altrimenti dovremmo necessariamente postulare che il nulla diventa materia (ed energia) man mano che l'universo si espande; ma anche volendo accettare come postulato "la trasformazione del nulla in massa" (ed in energia) all'atto della espansione dell'universo, rimarrebbe il problema dello spazio entro cui il nulla stesso permane prima di trasformarsi in materia."
***
Concludendo, quindi, secondo me non è del tutto corretto dire che l'"universo è in espansione", ma, forse, sarebbe più corretto dire che, all'interno di un "spazio vuoto" (e probabilmente "infinito"), si sta espandendo uno "spazio contenente materia ed energia"; ma, se per "Universo" noi intendiamo "tutto ciò che esiste", in effetti, sia lo "spazio contenente materia ed energia" sia lo "spazio vuoto" in cui il primo si sta espandendo, costituiscono entrambi un unico '"Universo".
***








