Il mondo è una sintassi e non importa se io chiamo uomo in Italia e negli USA man la stessa definizione,,lo stesso oggetto denotatoLa scienza ha un metodo e trova delle reiterazioni regolari e li esprime in una formula numerica.Sono i denominatori comuni all'interno dlle categorizzazioni ontologiche fra loro relazionate che ci propongono un ordine. C'è nei numeri,c'è nelle parole,c'è nel linguaggio logico ovvero negli strumenti epistemologici che descrivono i fenomeni e questo alimenta domande nella nostra coscienza.,
Per me il problema non è nel fatto che ci sia un ordine o meno, c'è eccome e lo è per il materialista che per il fideista, per il fisico e il metafisico. Il problema è soggettivo: chi non vuol vedere per non farsi delle domande e accontentarsi a livello di coscienza, o farsi delle domande "più grandi di lui"Non è possible che le modalità per cui nasce una vita, la semplicità di una singola cellula che contiene una complessità come il DNA ,delle codificazioni di configurazioni di un sistema complesso come l'uomo, siano casuali,come il ciclo di vita delle stelle che "sparano" elementi chimici nel sistema planetario, come le formazioni delle molecole o dei sistemi planetari.Non è possible non porsi delle domande se esista un ordinatore di una tale complessità e varietà,ma nello stesso tempo di un semplice ordine originario. E la morte, dove tutto finisce ,ma di nuovo torna un ciclo di vita.
Ti sbagli Phil, le piramidi come le ziggurat sono orientate su costellazioni planetarie, come le pietre di Stonehenge.Loro non credevano semmai alla linearità della storia, credvano alla circolarità temporale e alle ciclicità.
Dio dà dei numeri precisi sia a Noè che a Mosè per costruire il primo l'arca per navigare sul diluvio e il secondo per l'arca dell'alleanza, come precisi sono i numeri per la costruzione del tempio del Salomone.E quei numeri hanno un significato recondito.E che dire delle età descritte nei libri vedici, i kalpa, fino agli yuga, tutti divisibili per nove che è il numero tre con esponente al quadrato, tutto misurato sui moti ciclici precessionali.
Conoscevano l'ordine e lo temevano, perchè il disordine creava i diluvi, l'ordine divino comandava l'ordine naturale per cui la natura si rivoltava sull'uomo.Ubbidivano a quell'ordine perchè il peccato creava il disordine,
Non è che non leggevano l'ordine, lo interpretavano in modo diverso.
Ho scritto recentemente che gli antichi non vivevano per il futuro come noi, i verbi sono soprattutto sul passato e sul presente nelle lingue antiche.E' un'invenzione moderna il proiettarci, il progettarci in funzione di un futuro.Il loro tempo era più lento,come nelle attuali culture che ancora si salvano dalle contaminazioni occidentali.
Tu vedi attorno a te un ordine in cui ogni cosa è al suo posto e tu che ci vivi, ,osservi e rifletti non ti poni una domandina di senso sulla tua esistenza, del tipo che ci faccio quà, che senso ha tutto questo,almeno un turbamento vogliamo porcelo?Phil mi rifiuto di pensare che abbiamo un cervello solo come suppellettile da inserire sul collo e che porta dei capelli da pettinare e che tutto si risolve in un ma sì tanto chi se ne frega.
E' un errore ritenere che sia vano il cercare una verità che non troveremo.Il percorso è importante, il procedimento della signifcazione.Se Dio mi avesse concesso la verità assoluta con annesso disegno divino dell'ordinamento io non avrei domande, non avrei bisogno di vivere, io sarei e basta, eterno e immobile.
E' la vita che è significazione è la ricerca pur non trovandolo il sacro Graal, che fa interpretare in maniera diversa quell'ordine .Il fine quì noi non lo raggiungeremo,ma la ricerca è conoscenza, è la tensione verso la verità che fa reinterpretare i significati ontologici dell'esistenza.
Sto utilizzando più il metodo induttivo che deduttivo , io non mi arrogo il sapere del disegno divino, son quì a vivere e interrogarmi anch'io e mi sto confrontando con la tua gentile presenza.Non sto calando gli assi del poker, li cerco anch'io nel mazzo del destino.
Le metafore astratte che le scienze umane usano come oggetti ontologici surrogati delle metafisiche hanno senso, ma non sono giustificabili in quanto contraddittori con la cultura che professano.Hanno senso poichè instaurano relazioni attraverso i principi di autorità, di giurisdizione, di comunità,di socialità organizzata, ma utilizzano appositamente oggetti astratti pur abiurando la metafisica,E' come dire non credo a Dio perchè non è dimostrabile, ma credo a Nembo Kid.
grazie ancora phil
Per me il problema non è nel fatto che ci sia un ordine o meno, c'è eccome e lo è per il materialista che per il fideista, per il fisico e il metafisico. Il problema è soggettivo: chi non vuol vedere per non farsi delle domande e accontentarsi a livello di coscienza, o farsi delle domande "più grandi di lui"Non è possible che le modalità per cui nasce una vita, la semplicità di una singola cellula che contiene una complessità come il DNA ,delle codificazioni di configurazioni di un sistema complesso come l'uomo, siano casuali,come il ciclo di vita delle stelle che "sparano" elementi chimici nel sistema planetario, come le formazioni delle molecole o dei sistemi planetari.Non è possible non porsi delle domande se esista un ordinatore di una tale complessità e varietà,ma nello stesso tempo di un semplice ordine originario. E la morte, dove tutto finisce ,ma di nuovo torna un ciclo di vita.
Ti sbagli Phil, le piramidi come le ziggurat sono orientate su costellazioni planetarie, come le pietre di Stonehenge.Loro non credevano semmai alla linearità della storia, credvano alla circolarità temporale e alle ciclicità.
Dio dà dei numeri precisi sia a Noè che a Mosè per costruire il primo l'arca per navigare sul diluvio e il secondo per l'arca dell'alleanza, come precisi sono i numeri per la costruzione del tempio del Salomone.E quei numeri hanno un significato recondito.E che dire delle età descritte nei libri vedici, i kalpa, fino agli yuga, tutti divisibili per nove che è il numero tre con esponente al quadrato, tutto misurato sui moti ciclici precessionali.
Conoscevano l'ordine e lo temevano, perchè il disordine creava i diluvi, l'ordine divino comandava l'ordine naturale per cui la natura si rivoltava sull'uomo.Ubbidivano a quell'ordine perchè il peccato creava il disordine,
Non è che non leggevano l'ordine, lo interpretavano in modo diverso.
Ho scritto recentemente che gli antichi non vivevano per il futuro come noi, i verbi sono soprattutto sul passato e sul presente nelle lingue antiche.E' un'invenzione moderna il proiettarci, il progettarci in funzione di un futuro.Il loro tempo era più lento,come nelle attuali culture che ancora si salvano dalle contaminazioni occidentali.
Tu vedi attorno a te un ordine in cui ogni cosa è al suo posto e tu che ci vivi, ,osservi e rifletti non ti poni una domandina di senso sulla tua esistenza, del tipo che ci faccio quà, che senso ha tutto questo,almeno un turbamento vogliamo porcelo?Phil mi rifiuto di pensare che abbiamo un cervello solo come suppellettile da inserire sul collo e che porta dei capelli da pettinare e che tutto si risolve in un ma sì tanto chi se ne frega.
E' un errore ritenere che sia vano il cercare una verità che non troveremo.Il percorso è importante, il procedimento della signifcazione.Se Dio mi avesse concesso la verità assoluta con annesso disegno divino dell'ordinamento io non avrei domande, non avrei bisogno di vivere, io sarei e basta, eterno e immobile.
E' la vita che è significazione è la ricerca pur non trovandolo il sacro Graal, che fa interpretare in maniera diversa quell'ordine .Il fine quì noi non lo raggiungeremo,ma la ricerca è conoscenza, è la tensione verso la verità che fa reinterpretare i significati ontologici dell'esistenza.
Sto utilizzando più il metodo induttivo che deduttivo , io non mi arrogo il sapere del disegno divino, son quì a vivere e interrogarmi anch'io e mi sto confrontando con la tua gentile presenza.Non sto calando gli assi del poker, li cerco anch'io nel mazzo del destino.
Le metafore astratte che le scienze umane usano come oggetti ontologici surrogati delle metafisiche hanno senso, ma non sono giustificabili in quanto contraddittori con la cultura che professano.Hanno senso poichè instaurano relazioni attraverso i principi di autorità, di giurisdizione, di comunità,di socialità organizzata, ma utilizzano appositamente oggetti astratti pur abiurando la metafisica,E' come dire non credo a Dio perchè non è dimostrabile, ma credo a Nembo Kid.
grazie ancora phil