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Messaggi - green demetr

#1951
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
04 Novembre 2019, 18:09:21 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Novembre 2019, 09:02:58 AM
Alla fine la risposta sul transumanesimo è stata data, nonostante l'ironia iniziale. Magistrale il finale, la pars costruens, che veicola l'"oggettività" verso la "soglia del transito" del cammino comune. Fra-inteso per definizione, ma va bene così.

Come ambiguamente fecondo è il titolo: Fine dell'uomo; "il" o "la" ? E si torna alla dialettica. Superamento che si fa trasvalutazione, Aufhebung vs. Umwertung. Destino più che progetto. Ma destino che nasce da progetti umani in una infinita, spettacolare (vedi finale), eterogenesi dei fini e delle stratificazioni antropologiche.

Rispondendo ad Eutidemo il transumanesimo di cui trattasi non è il superman tecnologico, ma l'esito della trasvalutazione nicciana dal mitologico all'(trans)umano (archè e post ricondotto alla sua ontologia evolutiva naturale). Che include anche il superamento della mitologia scientifica. Sini si sofferma anche su questo dato in due passaggi (critica e maieutica) importanti.
.

Non credo tu abbia capito punto niente cara Ipazia.
L'ironia non è affatto accantonabile. E la risposta non è tale. E sì che ad un certo punto avvisa gli studentelli che la sua da lì in poi sarà una provocazione!

(ovviamente gli studentelli non avranno capito nulla)

Non che possa questo forum farlo (di capirlo), putroppo mi sono emozionato a trovare Sini che parla delle stesse cose mie.
Ma alla fine dell'intervento mi sono accorto che è una delle conferenze più ostiche e oscure che abbia mai fatto.
Defaiance del momento oppure amara ripicca sul mondo universitario?
#1952
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
04 Novembre 2019, 18:04:11 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Novembre 2019, 05:12:34 AM
Ciao Green :)
Ho ascoltato soltanto l'inzio della "lectio magistralis" di Carlo Sini, che mi riprometto di guardare con più calma quando avrò tempo; tuttavia, se mi è consentito, vorrei comunque prospettare alcune considerazioni preliminari al riguardo.

***
Il "transumanesimo", a quanto ne so, sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione "post umana"; o "trans umana", se si preferisce tale terminologia.

***
Ma, a mio avviso, tale approccio epistemologico è completamente "mistificante", perchè dà per scontata la "fissità" degli organismi naturali, mentre invece non è affatto così; l'"uomo", infatti, non è un "lago", bensì un "fiume", in continua evoluzione e mutamento, sia per le condizioni esterne indipendenti da lui, sia per quelle che lui stesso ha creato e crea tecnologicamente da milioni di anni (non certo solo da oggi).


***
Ed infatti, non certo da oggi, ma "da sempre", l'uomo ha fatto intensivo uso delle "scoperte" e delle "invenzioni"  per aumentare le sue capacità fisiche e cognitive, nonchè per migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento; quindi, volendo recepire il termine, l'"uomo" è sempre stato "transumano", perchè in continua evoluzione non solo "culturale", ma anche "filogenetica".

***
Ed infatti, milioni di anni fa, eravamo esclusivamente "fruttivori", poi, grazie all'uso di artefatti letali, siamo diventati anche "carnivori"; ed è solo da circa diecimila anni, in epoca "protostorica", che, dopo la scoperta dell'"allevamento", ci siamo assuefatti ereditariamente, filogeneticamente ed evoluzionisticamente, e non solo culturalmente,  anche a bere il "latte" animale (che, prima, per noi, era pressochè velenoso).
E potrei fare numerosi altri esempi!

***
Ovviamente, "tassonomicamente", io sto parlando del "genere" "homo" (o, al massimo, della "famiglia" "hominidae"), e non della "specie" "sapiens"; quest'ultima, infatti, che non esisteva prima della trasformazione originaria da una specie precedente, e che non esisterà più quando si trasformerà in una specie successiva, tuttavia, per adesso, ha una sua "specifica", sia pur transitoria, conformazione fisica e psichica.
Così come, per fare un esempio che calza solo per analogia, un adolescente, fisicamente e psicologicamente, non è più un bambino e non è ancora un uomo!
Tutto è sempre  "in fieri"!

***
Occorre peraltro considerare che l'evoluzione umana è sempre stata a "cespuglio" e non a "catena" (come, fittiziamente, nell'immagine sopra); mentre da oggi in poi, "forse", sarà soltanto a "catena".
Ma non si può mai dire!

***
Quanto al fatto che l'"uomo", a differenza di altri animali, sia sempre stato "prevalentemente" lui (ma non esclusivamente), a condizionare la propria evoluzione, questo è sempre stato vero; da un certo periodo in poi, forse, la cosa ha cominciato ad avvenire sempre più "consapevolmente".
Ma è tutto qui; sempre "umani" (o almeno "hominadae") resteremo...perchè ormai siamo "tassonomicamente" troppo specializzati, per diventare cervi!
Altrimenti, dovremmo dire che siamo già "transumani"...rispetto alla specie ominide che ci ha preceduto; almeno secondo quello che sarebbe stato il loro punto di vista!
Un saluto :)

Buon Eutidemo purtroppo ancora non hai capito cosa sia la filosofia.
Infatti è l'esatto opposto di quello che hai detto.
;)

Riascolta prova a segnare gli autori che segnala. Prova a ragionare in termini filosofici e non giuridico-scientifici.
La prospettiva che ne seguirà sarà totalmente diversa.
#1953
Tematiche Filosofiche / Transumanesimo e Sini
03 Novembre 2019, 22:19:04 PM
https://www.youtube.com/watch?v=HGdP7nzrj7c

Non pretendo di argomentare più di tot.

Intanto ascoltatelo. Importantino eh!

Poi se volete se ne parla.
#1954
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
03 Novembre 2019, 02:01:58 AM
Citazione di: niko il 01 Novembre 2019, 17:41:20 PM
Citazione di: green demetr il 31 Ottobre 2019, 15:09:44 PM
Nico

Dietro l'autodominio dell'uomo su se stesso, (e autodominio dell'uomo in Nietzche significa ascesi, metafisica, coscienza, nichilismo: insomma significa la socratica e platonica enkrateia)



Nietzche un platonico???

Gli viene una sincope!


io ho scritto " Dietro l'autodominio dell'uomo su se stesso, (e autodominio dell'uomo in Nietzche significa ascesi, metafisica, coscienza, nichilismo: insomma significa la socratica e platonica enkrateia) c'è il dominio dell'uomo sull'uomo.

Intendo che l'enkrateia (autodominio dell'uomo) viene ricondotta alla morale servile (dominio dell'uomo sull'uomo) e in questo senso Nietzche cerca di superare Platone, non certo che Nietzche sia platonico.

Nella genealogia della morale troviamo che la capacità di dimenticare, di avere poca accortezza, poco senso di colpa, è tipica dei benriusciti e dei padroni. I padroni hanno meno funzioni del corpo controllate dalla coscienza e più autoregolazioni inconsce. Questo li rendo orientati all'azione, rende l'azione per loro una necessità, perché queste pressioni e autoregolazioni inconsce devono esplicitarsi nel mondo, in un modo o nell'altro.
Non trattengono nulla, e quindi, soprattutto, non trattengono il desiderio di vendetta: davanti a un torto subito si vendicano immediatamente scaricando la sofferenza in una aggressione verso l'esterno o periscono nel tentativo; in nessun caso la pulsione alla vendetta viene da loro trattenuta.

I servi hanno più memoria, più accortezza, più pazienza, più senso di colpa più capacità di aspettare. Meno tendenza all'azione perché sono più introspettivi.

Il servo sviluppa in modo cosciente funzioni che tipicamente nel padrone erano inconsce. Davanti a un torto subito non muore nel tentativo di vendicarsi ma trattiene la vendetta a tempo indefinito, il che fa di lui un odiatore potenzialmente molto migliore e più efficiente del padrone, una bomba a tempo di vendette rimandate.

Ma questo vuol dire che l'introversione è tipica del servo e l'estroversione del padrone. Il padrone ha come destino controllare gli altri, il servo controllare se stesso. l'uno aggredisce e conquista il mondo l'altro aggredisce e conquista se stesso. La malattia è vita che si rivolta contro se stessa, in questo senso la malattia è servilismo. Lo sforzo di autodominio che sdoppia e nullifica il mondo, che fonda la metafisica, è sostanzialmente tipico del servo. Può fare comodo al padrone, può essere più o meno esplicitamente ordinato dal padrone, ma è sostanzialmente il servo che lo compie. Questo sdoppiamento consiste nell'inventare l'anima, nell'inventare la libertà, pur di non accettare il fato.

Il privilegio del padrone è mantenere inconsce alcune funzioni del corpo e della mente che tendenzialmente, nel lungo cammino della civiltà, dovranno diventare coscienti in tutti gli altri: dunque il padrone vuole essere bestia o dio tra gli uomini e nessuno deve osare voler essere come lui: lui non si autocontrolla, continua ad essere l'uomo dell'oblio e delle autoregolazioni inconsce e tutti gli altri invece devono autocontrollarsi; lui incute una paura indefinita, senza oggetto, che è appunto paura per l'ignoto che lui è, che lui si riserva come privilegio. In un certo senso Il padrone primordiale "ordina" di fondare la civiltà ma subito dopo scompare nel nulla, viene obliato, dimenticato, e il compito specifico e materiale di fondare e portare avanti la civiltà spetta ai servi, agli uomini che emergono dal terrore iniziale che il padrone incuteva loro con la capacità acquisita di essere uomini, di non essere come il padrone e quindi di non sfidarlo neanche involontariamente, di autoconrollarsi. Schiacciati dall'estroversione del padrone, i servi diventano introversi. Il padrone conquista un "territorio" che è tutto il mondo, che è la totalità dell'esteriore, dello Stato come forma di vita; i servi in mancanza di altro "spazio" dove andare sono ricacciati dentro loro stessi: per non sfidare il padrone acquisiscono coscienza, senso di colpa, continenza.

Ecco che quindi secondo me Nietzche getta un sospetto, una visione servile e dunque potenzialmente negativa sull'enkrateia sull'autodominio, che da quasi tutti i filosofi precedenti era visto come qualcosa di desiderabile e di buono.

Spero di essere stato chiaro adesso.


L'importante è capirsi, ottimo! ben arrivato tra i difensori dello Nietzche razionalista.
#1955
Hlodowig grazie per avermi fatto conoscere questa canzone, veramente molto bella.
Ci sono tutti i temi, affrontati con eleganza! peccato per il solito sfondo paranoico depressivo della musica italiana (che ha portato a l'immondizia del trap italiano), ma va bè quello è il tema ricorrente a partire dagli anni 70, non riusciamo proprio a farne a meno come popolo (e già direbbe tutto!).

Blade Runner, certo che sì.

ascoltati il finale del radiodramma rai, più esplicito! e anche il seguito quello del rospo robot.
Ma che P.Dick sia un genio non c'è alcun dubbio.

https://www.youtube.com/watch?v=l4kFHduMTmU&feature=youtu.be&t=9389

#1956
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
31 Ottobre 2019, 15:21:24 PM
lou



Tuttavia, a livello politico, certamente esiste un afflato democratico in Nietzsche. La polis ( il bene della polis) viene prima sia dell'individuo che dello stato. Uno stato che fagogita l'individuo è orripilante, così come un individuo(alismo sfrenato) prioritario rispetto alla polis è da aborrire. Il suo pensiero, in un certo senso, potrebbe dirsi - misurato. Di una  misura che eccede ogni senso comune corrente, pur analizzandolo, in ciò ritengo sia in un certo qual modo _ aristocratico.

Ma diciamo che ti avvicini molto.
Infatti in Nietzche è chiaro come in Leopardi che per vivere bene in una polis necessita di un superamento della morale.
E la morale è il popolo.

Non è questione che ce l'ha con il popolo, ma con il popolo che accetta la morale (come Leopardi)

Noi oggi siamo abituati a vedere la democrazia come rappresentativa, non riusciamo a intendere il progetto più vasto necessario a che la polis diventi una unità vivente e non monumentale (funeraria).

Siamo abituati a vedere la polis come entità giuridica (cortese appannaggio dell'impero romano).
Quando non abbiamo ancora capito che è proprio il giuridico il termine che per primo viene messo sotto accusa da Nietzche,

Sragioniamo su Nietzche senza aver letto niente dei greci e di Nietzche.

Il continuo moltiplicarsi delle interpretazione è dovuto a questa ignoranza di fondo.

Un fastidioso basso che contamina le nostre letture più ambiziose.

Già all'epoca quando Nietzche parlava dell'asceta, era da mettere nella prospettiva generale delle sue opere.

Non è una ascesi del corpo, è una ascesi del Pensiero, una sorta di viaggio che ponga se stesso nella direzione della storia metafisica, ma non per corroborarla, bensì per domandarla, e spesso per rivoluzionarla.

Quindi Lou sei sulla giusta strada, ora serve proprio dinamitare l'intera tua costruzione. Ossia tocca a te, valutare in che maniera si possano intersecare le ambizione tue e di Nietzche,

Siamo abituati a liquidare gli autori velocemente, e ci sta, per i minori, ma per i giganti no! bisogna seguirli passo per passo.

Meditare sopratutto.

Ciao e grazie, mica potevamo sobbarcarci tutto solo io e Ipazia.
#1957
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
31 Ottobre 2019, 15:09:44 PM
Nico

Dietro l'autodominio dell'uomo su se stesso, (e autodominio dell'uomo in Nietzche significa ascesi, metafisica, coscienza, nichilismo: insomma significa la socratica e platonica enkrateia)

Nietzche un platonico???

Gli viene una sincope!
#1958
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
31 Ottobre 2019, 15:05:44 PM
Franco

Considerazioni interessanti. Ma che hanno poco a che fare con le mie. Le quali intendono richiamare l'attenzione su ben altro, ovvero sulla realtà attuale - lo ripeto in corsivo - della fede nel carattere non - mitologico delle entità richiamate da Ipazia. Onde qui non è e non può essere primariamente in questione qualcosa come il carattere ideologico della scienza del carattere mitologico dei contenuti della fede cristiana, giacché dellla determinazione ideologica della scienza del carattere mitologico di quei contenuti, l'attuale massa sterminata di fedeli in senso cristiano non ha punto notizia.



Vedo che insisti: infatti non ne hanno notizia mica per niente. (chiamasi idelogia mica per niente! ah è vero scusa, devo dimostrarlo a livello ontologico! ah ah ah)

Si chiama chiusura mentale a riccio.
Ma sì fatevi del male, a noi nicciani ce ne cala poco!
#1959
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
31 Ottobre 2019, 15:02:43 PM
sari

A mio parere il fallimento profetico di Nietzsche sul superamento del nichilismo passivo in un nichilismo attivo in cui l'uomo, totalmente immanente, 'aderisce' senza ipocrisia alle sue passioni (qualunque esse siano..."spirito dionisiaco") è naufragato nella società liquida attuale in cui l'uomo nichilista non aderisce alle proprie passioni ma bensì a quelle che gli vengono offerte, inculcate da altri in modo interessato. In realtà la storia dell'uomo, soprattutto occidentale, non è la storia del Cristianesimo o del nichilismo passivo, ma la storia di una dipendenza: quella dall'unico dio che l'uomo ( come massa, ma non certo senza eccezioni...) ha sempre seguito nel corso dei secoli, ossia il dio denaro

Ma direi anche no.

Anzitutto è per via dei manuali che si ha una visione di Nietzche come colui che ha profetizzato il,nichilismo. Quando il nichilismo deve ancora arrivare.

E' bizzarro fare di Nietzche un paradosso.

La società liquida così come inventato da Baumann o il Dio Denaro: ma sono solo costruzione modaiole e senza fondamento!
Il dio denaro è quello che grazie a Dio ci ha cominciato a far a meno di Dio....è così! era ora!!! Io mi lamento ma se tornasso indietro anche solo di qualcje centinaio di anni, allora sì che tormento!!!

Mi oare che leggiate Nietzche non solo secondo la vostra corrente morale (cioè la morale che vi siete imposti), ma poi non contenti con le solite visione che non riescono a gurdare al di là del proprio naso, ancora pretendete di dare una professione a Nietzche.

Paradosso in mezzo ai paradossi voi vedete un Nietzche teologale.

Nietzche ha il pregio di non essere stato ancora bannato dalla società contemporanea. Non è ancora il momento. Ma quel momento arriverà.
#1960
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
27 Ottobre 2019, 20:27:20 PM
cit Davintro

implica necessariamente affermare "positivamente" una visione del mondo in cui Dio non c'è, e in quanto affermazione che voglia essere legittimata come valida filosofica, e non solo come opinione del tutto arbitraria, necessita di argomentazioni a sostegno

Penso di aver già risposto a Franco su questo.

La dimostrazione c'è, ed è la stessa filosofia del martello di Nietzche.
Ho preso tra le svariate (una per aforisma) quella del risentimento.

Ma avrei poturo prendere la prima che cita per importanza, ossia quella gerarchica.

Il fatto che ne indichi tante, e noi ne scegliamo una da affrontare non significa che le une contraddicano le altre.

poi ripeto opere come lo zarathustra o la genealogia della morale, sono opere della tarda maturità.
mi chiedo come possiamo intenderle quando non intendiamo quelle della prima maturità-

Certo a ben vedere è praticamente solo un quinquennio, ma l'accelerazione verso tematiche sempre più complesse è vertiginoso.

A pensare che la questione gerarchica è la prima sottoposta, e con Agamben, che è il filosofo più influente nel mondo (ma non Italia per i soliti paradossi nostrani) siamo ancora lì che non capiamo......

E' dura.


Tra l'altro non si può dimostrare ogni passaggio di un discorso, altrimenti cadiamo nella semeiotica infinita, che è uno degli infiniti modi in cui ci impediamo di pensare.

Quando succede una cosa, noi l'avvertiamo subito, non è una questione di massimi sistemi.

Il discorso non è una questione metafisica. E' piuttosto la metafisica a essere UNO degli infiniti discorsi,

Bisogna capire che la sintassi non è la semantica.

La metafisica che sogna di essere il significante universale è in realtà il simbolo particolare di una sintassi che si riferisce al suo tema come tale. Ossia il significante è la semantica del significante. Ma di semantiche ne esistono infinite.

La semantica Nicciana è chiaramente politica. (perciò ha torto Heideger a considerarlo l'ultimo dei metafisici)
#1961
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
27 Ottobre 2019, 20:15:24 PM
cit franco
"Il passo è di eccezionale importanza. Il quale, visti i rilievi che sono stati mossi al mio discorso sulla decisività della fisiologia di Nietzsche ( = della sua costituzione fisiologica), mi fa pensare che i miei interlocutori abbiano letto Nietzsche senza meditarlo a fondo
. "

Ma infatti quella è la posizione dell'asceta.
E comunque sia, non si tratta della fisiologia di Nietzche, ma un discorso sulla fisiologia generale.
Tema ripreso da Canguilhem per esempio. Che a sua volta interessa tutti gli autori fondamentali del 900.
Da Derrida a Focault, passando per Lacan.

Non si tratta di caratterizzare in maniera "lombrosiona" il comportamento di una persona (come se il comportamento fosse poi la sua psicologia), cosa che mi pare, ma posso sbagliarmi, caratterizzare il tuo discorso.



cit franco
Morte metaforica? metafora del risveglio umano? Se così fosse, si tratterebbe di un risveglio non certo coinvolgente tutti coloro (moltitudine sterminata) che hanno continuato a dormire e continuano a dormire. Il che come, già osservato, contraddice - e qui incontestabilmente - la constatazione storica della morte di Dio come constatazione del tramonto della fede cristiana.

Nietzche non testimonia della morte della fede, semplicemente constata la morte dell'oggetto di culto di quella fede.
Le persone si muovono e agiscono in una direzione opposta a quella presunta dal DIO come SOMMUM BONUM.
In particolare si studia per esempio il risentimento.
Oppure l'odio dilagante a cui grazie a DIO (anche se per motivi differenti) si sta ponendo fine con l'oscuramento dei trombettieri della restaurazione nazionale OGGI ( a testimoniare di quello che sono le cose, non servono astrazioni, a meno che chi legge sia uno di quelli che porta in piazza la propria rabbia, invece che la discussione, e tantomeno l'amore per il prossimo)

Ora questa cosa non va dimostrata, la si vive.

E' una scelta politica, o capisci che DIO è morto, e che la situzione politica è cambiata, o sennò continui a dormire e fidandoti (fede) fai finta che tutti ci vogliamo bene. Se ognuno sbaglia poi DIO lo perdona. Oppure DIO è imperscrutabile.

Che ipocrisia senza fine. E' una vergogna che dopo 140 anni di storia, e dopo l'olocausto, stiamo ancora qui a parlarne.

Ma si sà per la gente la storia (il reale è una evidenza) è un optional.
#1962
Tematiche Filosofiche / Re:Solitudine
26 Ottobre 2019, 21:46:07 PM
La solitudine è per me stata, la porta indispensabile per arrivare alla meditazione, per aprire una dimensione di incontro con il divino.
Da lì si imparai anche il valore tragico del tempo.
Oggi il tempo viene frammentato per impedire alla mente di sentire la sua presenza (del tempo) che si manifesta nella noja, nella solitudine angosciante.

Ma la solitudine è stata poi anche il dolore di non riuscire più a socializzare normalmente, troppo forte l'idea di "IO" che ne esce forgiata  (da quella meditazione).

Per poi una volta capita quella solitudine si è trasformata in rabbia, la solitudine è una induzione del pensiero sacerdotale, una forma di politica di controllo delle masse.

Dunque al dolore della condizione umana, e dell'impossibilità di andare oltre, nelle dimensione estetiche ed estatiche dell'arte, si è aggiunta quella della rabbia.

Grazie al cielo ho recuperato la mia dimensione umana nei vent'anni, a contatto con gli altri. E' quella la vera filosofia.

Oggi però vedo tante, troppe persone sole,

Io non auguro a nessuno la solitudine. Se proprio bisogna meditare, meditiamo sulla vita, e cioè su come possiamo relazionarci con gli altri, al meglio nostro e loro. Meditiamo sugli errori.
#1963
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
26 Ottobre 2019, 21:18:16 PM
X franco

Tu affermi che Nietzche non ha dimostrato la fine della epistemologia teologica.

Ma veramente è la teologia che dovrebbe dimostrare la sua epistemologia.

E' come rimproverare a Nietzche di non aver dimostrato l'unicorno.

Bè si non l'ha fatto, e dunque dobbiamo concludere che è povero di argomentazioni?

Ogni suo aforsima è una argomentazione, infatti presuppone visto la terminologia che usa che si conosca il background culturale in cui siamo immessi,
Cosa che tu Franco non mi pare abbia in alcuna maniera.

Tu sembri voler far finta di avere un conoscenza superiore, ma non la illustri adeguatamente.

Dunque anche il confronto pare del tutto pretestuoso per affermare la tua individualità.

Queste sono analisi psicologiche, e quando Ipazia indica Nietzche come medicale, io immagino, perchè già lo abbiamo detto, sia lei che io, intenda psico-medicale.

per Ipazia

la follia di nietzche come è noto è dovuta a qualche forma tumorale del cervello. Infatti la progressiva perdita di coscienza non indica affatto una psicosi. Un psicotico (un folle) avrebbe continuato a scrivere.
E' anzi eroica la strenua difesa del filosofo che di fronte anche alla perdita di lucidità, riuscì a spingersi ancora più avanti.

Su Calasso non sono d'accordo con quel che dice. mi pare voglia mettere confusione per evitare di ammettere l'incapacità di comprensione del testo Nicciano.
Come già detto io non vedo nessuna follia, ma solo un razionalismo impietoso, al di là di qualsiasi morale, che invece alberga nella "greggia!
#1964
Citazione di: inquieto68 date=1571956396 l
size=2]In ogni caso, poi, le prediche sono assolutamente improduttive laddove non richieste e le offerte di "salvezza" sono inutili laddove non vi è alcun desiderio di  essere salvati.[/size]

Ciao inquieto68 benvenuto nel forum  :)

Quello che dici naturalmente è vero.

Ma in un certo senso ha ragione altamarea.

nell'anno mille si pensava il mondo finisse.

nell'epoca di gesù si pensava che il mondo stesse per finire a breve.

Eppure il mondo c'è sempre!

Non so se conosci Fusaro che ci assilla col fatto che è proprio il pensiero unico a volere che non pensassimo più.

Insomma non è proprio il caso di buttarsi giù, e invece si tratta sempre di rimandare al pensiero. (foss'ancora a farlo il cardinale x e y)
#1965
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 03:27:51 AM
x nico,

Si si, avevo capito benissimo che la tua era una apologia di Nietzche!  ;)  (con cui sono abbastanza d'accordo salve appunto quel punto in particolare, per il resto siamo molto vicini come posizione, io NON vedo Nietzche come un seguace del darwinismo , sopratutto sociale!)


Certo queste teorie sul tempo infinito Nietzche le aveva lette da BOSCOVICH, che a loro volto vengono dalla tradizione atomica democritea giunta a noi tramite personaggi di primo piano come LUCREZIO.

Anche la teoria di Derrida, penso sia dentro questa lettura.
Ancora meglio quella di Severino che ravvisa la pazia di Nietzche nella volontà di potenza di superare persino la circolarità temporale.
(che Severino prende sulla parola, in quanto gli ricorda la sua di filosofia, il giro eterno degli enti che appaiono).
Eppure filologicamente tutti questi pensatori (Che solo nella mia lista dei preferiti) hanno sbagliato e in maniera imbarazzante.

Più che un Nietzche post-moderno, o stutturalista, io preferisco il Nietzche razionalista come ben dice Cacciari.

Certo Cacciari è più interessato alla sua funzione storica, che a quella dell'analisi psicanalitica. Ma di fondo io seguo lui.

Come già scrissi allora a me non pare cosi importante, comunque sia se ne può parlare anche nei primi termini, in qualche maniera hanno un senso.