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Messaggi - iano

#1966
Tematiche Filosofiche / Re: Fisica e matematica.
25 Maggio 2024, 15:34:11 PM
La matematica si applica alla fisica.
Questa è una banalità che detta come l'hai detta tu diventa una premessa per parlare male dei fisici, che tradiscono l'unica vera scienza piegandola ad essere una tecnica. Manca l'elogio dei matematici come veri scienziati, che immagino però rimanga sottinteso
Ed ancora tu scrivi:
''ma la fisica della vera metafisica è la fisica filosofica di Talete e compagnia! ''.
Ma dove si ferma questa compagnia?
Arriva fino alle scoperte/invenzioni matematiche dei giorni nostri, o si ferma a Talete o appena giù di li?
Le geometrie non euclidee ad esempio sono ancora per te vera scienza, oppure dobbiamo estendere la critica che fai ai fisici, ai matematici attuali?


#1967
Ma allora siamo tutti d'accordo che l'evoluzione è una barzelletta!
#1968
Citazione di: daniele22 il 25 Maggio 2024, 07:58:12 AM
Secondo me la filosofia è una scienza che si rivolge alla collettività. Ho in precedenza espresso un'opinione sul filosofo. Da ateo, quindi, la mia riflessione è incentrata su di un concetto di giustizia che dovrebbe infine sostituire la giustizia divina, quella a cui si rivolgono i credenti. Con questi ultimi infatti condivido molte posizioni, ma non tutte. L'etica a sua volta dipende da tale concezione che il filosofo produce e non è unica, ma in modo obbligato riferibile al senso di giustizia che egli propone a coloro che filosofi non sono. Il resto è solo confusione, ovviamente dal mio punto di vista personale. Non sarò io a censurare il tuo pensiero, ¿come potrebbe un anarchico?, ma di sicuro ne ho disprezzo

Se disprezzi il mio pensiero vuol dire che lo comprendi, e dopo questo involontario complimento che mi fai, e che non ti posso restituire, dimmi tu se vuoi continuare il dialogo, a meno che per disprezzare non intendevi...disgiungere.
Io continuerei con piacere il dialogo, ma visto l'effetto che ti fà forse non è il caso.
Cosa ne pensi?

#1969
Idee per migliorare il forum / Re: Intoccabili ? SSN
24 Maggio 2024, 18:48:57 PM
Citazione di: davintro il 24 Maggio 2024, 09:16:29 AMPer quanto mi riguarda, il forum lo ricorderò sempre come una bella esperienza che mi ha arricchito, chissà che in futuro, non mi decida a tornare in modo più sistematico. Grazie
Credo che questo forum nel frattempo non abbia perso la capacità di arricchire chi vi partecipi, o almeno così per me è stato.
Immagino anche che dal tuo abbandono, nel bene e nel male, nel frattempo sia cambiato, come succede a qualunque cosa che sia viva, se vivo è stato, cosa che così a distanza di tempo  potrebbe apparire più evidente a te, mentre a chi vi partecipa con continuità sembrerà avere la staticità delle lancette di un orologio.
Cosa che solo tu quindi potresti testimoniare, distogliendoti almeno solo in parte, e solo momentaneamente, dalle tue alternative occupazioni filosofiche. :)
Io continuerò a non capire chi abbandona il forum sbattendo la porta, anche se non ricordo se così sia stato per te, ma in ogni caso cosa cambia se fra un post e l'altro passa un secondo o dieci anni?
Sarebbe bello se tanti altri forumisti si rifacessero vivi come hai fatto tu, anche solo per un saluto. :)
Se poi Davintro riuscissi a trovare il tempo anche di raccogliere l'invito di Inverno nel suo agriturismo, per una riunione filosofica alternativa al forum...fai un pò tu :)
#1970
Citazione di: InVerno il 24 Maggio 2024, 16:10:03 PMDa dove viene l'uomo, Mauro ?
Scusa, però ha ragione Mauro, perchè  alla fine dove sta la novità, se l'uomo invece di nascere sotto un cavolo è nato sopra a un cespuglio. :))
Scusatemi, mi è scappata.
#1971
Citazione di: anthonyi il 20 Maggio 2024, 08:46:53 AMTutti vedono cadere mele dall'albero, una cosa banale, scontata, ma se vista con gli occhi giusti, con attenzione e partecipazione, anche questa cosa banale rivela una legge universale.


In questa frase ritrovo il nocciolo del mio filosofare.
Assecondando infatti la mia natura pigra non vado a cercare meraviglie in giro per il mondo, sapendo di averle da sempre sotto gli occhi. Si tratta solo di riuscire a vederle, restituendole quell'attenzione che l'uso gli ha tolto, anche se questo questo equivale a togliere alle cose un evidenza che non gli verrà più restituita.
E come far annichilire un mondo per ritrovarsi in mano come cenere una legge universale, ed è così che la realtà si fà sempre più astratta.
Però in effetti la scienza non annichilisce un bel nulla se uno crede che un mondo non esclude gli altri, per cui nuovi mondi si affiancano ai vecchi arricchendoli.
Osservare attraverso la scienza come si creano nuovi mondi getta luce sulla creazione del vecchio solido mondo fatto di evidenze e cose in sè, non potendosi altrimenti dire.
Viceversa se altrimenti si riesce a dire, come fà la scienza, sparisce ogni evidenza e il vecchio mondo sembra sbriciolarsi.
Ma le cose non stanno propriamente così, perchè nessuno potrà toglierci le vecchie evidenze.
Si tratta solo di non lasciargli l'esclusiva che avevano una volta, in cambio dell'acquisizione dell'arte di costruire nuovi mondi.
Non esiste nessun spazio e tempo assoluti, sebbene siamo stati in grado di vederli, e nessuno ci impedisce di continuare a farlo.
Ciò che per noi è stato sempre evidente, è equivalso un diverso modo di scrivere le leggi universali.
Un pò come quando si cerca di spiegare la bibbia per immagini agli analfabeti.
#1972
Attualità / Re: Oggi, 24 Maggio!
24 Maggio 2024, 16:55:25 PM
Un minuto di silenzio. Fatto.
Grazie Eutidemo.
#1973
Citazione di: daniele22 il 24 Maggio 2024, 12:34:12 PMFermo restando quel che dissi, fesso significa disgiunto. Il filosofo deve confrontarsi con la giustizia e non con l'esattezza scientifica; dovrebbe pertanto produrre un'etica coerente col suo senso di giustizia. Essendo io agnostico, per me la coscienza coincide con la consapevolezza. ¿Per dove dovrebbe passare dunque tutta la sua produzione filosofica?
Non ho mai pensato che fesso potesse significare altro :)), ne che coscienza potesse significare altro da consapevolezza, ma se  volgiamo  ancor parlare di un agir ''coscienzioso'', diremo che questo è proprio del filosofo.
 
La produzione filosofica viene da se, cioè dal fatto che non possiamo interrompere i nostri pensieri.
Filosofo è colui che presta particolare attenzione ai suoi pensieri, mentre sorgono, conscio del fatto che da ciò, che egli lo voglia o meno, dipenderà il suo agire, assumendosene così la piena responsabilità , senza delegarla, annacquandola , ad un entità superiore, o comunque a lui alternativa..
Voler produrre un etica significa mettere il carro davanti ai buoi, secondo me, come volersi costruirsi un alibi che possa giustificare le nostre azioni, e a questo facilmente e comprensibilmente si abbandonano i giovani, spinti da un impellenza di avventura.
Diversamente è dalla valutazione delle nostre azioni che può nascere un etica.
Un azione politica nasce dalla concordanza di etiche prodottesi liberamente, e non da una concordanza forzata dal dover aderire a un etica preconfezionata.
Si parla di umanità, ma in effetti ne esiste più di una.
Per un giovane la prima bandiera che passa è buona se promette azione.
Un anziano perderà il tempo che gli rimane per cercare una bandiera sotto cui agire, senza trovarla, e alfine, disgustato, attenderà la morte come una liberazione.
#1974
La saggezza non è un accumulo di sapere che tenda a un fine che alcuni chiamano verità.
Si tratta più che altro della capacità di adeguare il nostro pensiero a ciò che nel tempo diveniamo, e che non decidiamo del tutto di divenire, in un percorso di serendipidità.
Noi pensiamo che ''sia ciò che è'', ma è il pensare che è una modalità di essere fra tante.
il pensiero è solo ciò che caratterizza l'umanità, per cui amandolo ci amiamo.
Ma noi non siamo il centro del mondo, per cui il pensiero non sta al centro del mondo.
E' solo un prodotto dell'evoluzione da custodire al modo in cui un tempo si custodiva il fuoco, ma senza esagerare in sacralità.
#1975
Citazione di: daniele22 il 20 Maggio 2024, 19:42:40 PM
Un filosofo, il quale non necessita sicuramente di una laurea per esserlo, fintanto che non produce un'etica coerente con la sua ricerca filosofica sarebbe per me un ignorante, cioè fesso

Secondo me fesso è quel filosofo che crede che tutto ciò che produca passi per la sua coscienza.
Saggio forse è quel filosofo che si compiaccia della sua coerenza, constatandola, senza averne fatto la sua stella polare.
Dico forse perchè nell'ultima frase si condensa di fatto la mia esperienza sul forum, e un minimo di umiltà non guasta mai.
Una delle mie prime discussioni aperte sul forum si intitolava appunto ''coerenza'', laddove esponevo il timore che una ricerca di coerenza sentita come un dovere, potesse condizionare il libero pensare.
Quindi avvertivo che tale eventuale mancanza non dovesse essere letta  come mancanza di rispetto nei  confronti dei forumisti.
La coerenza è sempre desiderabile dunque, ma di un pensiero che si esprime liberamente la coerenza può constatarsi solo a posteriori, provando per ciò doppia soddisfazione, consapevole di non aver forzato in tal modo il proprio pensiero solo per compiacere gli altri.
Come si può pretendere di esprimere liberamente il proprio pensiero condizionandolo fin da subito alla coerenza o a qualcos'altro che abbia per noi una valenza  a priori?
Poi, una volta tirato fuori il mio pensiero, constatandone la coerenza a posteriori, non ho potuto che provar soddisfazione per ciò che mi ero augurato fin dall'inizio di poter constatare.
Il passo successivo è stato comprendere che per quanto il mio pensiero così ricavato fosse di me rappresentativo non avrei però dovuto legare ad esso la mia dignità, nel senso che una critica ad esso non la potesse ledere, conscio di non sapere a priori quale pensiero sarebbe potuto venire fuori.
Sapevo in precedenza che dentro di me c'era un valore che andava da uno a sei e che avrei potuto conoscerlo solo lanciando un dado non truccato, e conscio quindi che qualunque valore sarebbe potuto venire fuori, non ho da difenderlo  come difendessi la mia integrità fisica.
Semplicemente sento il dovere di portarlo avanti, trovando in ciò giusificazione alla mia individualità, perchè ognuno di noi, col suo autentico pensiero, ha il valore di una possibile soluzione ai problemi che l'umanità deve affrontare, perchè così prosperano le specie viventi, nella diversità.
Diversamente per ogni specie sarebbe sufficiente un unico rappresentate, perfetto nella sua immutabile coerenza.

Di sicuro se questa coerenza nel tempo non avessi constatato non sarei ancora qui sul forum a torturare gli altri forumisti con le mie stramberie.
Inoltre ''coerentemente'' con il percorso di crescita e di autoconsapevolezza avviato su questo forum, non ho mai detto a nessuno,  ma tu avevi detto che..., ma io ti avevo detto che.... e aspetto ancora una risposta, come se ogni nostro post dovesse essere coerente a tutti quelli precedenti, come se non si trattasse di un processo di crescita culturale, ma ci si limitasse a ribadire coerentemente una cultura immutabile.

Confesso che se mi farete leggere un mio vecchio post, senza dirmi che è mio difficilmente lo riconoscerò come tale, e potrei concordare o meno con esso, segno che un cambiamento radicale in me vi è stato, o in subordine, come in effetti meglio credo, tutto ciò che era dentro me è venuto fuori, al punto che non mi riconoscerei più per quel che ero, o meglio per quello che alla mia coscienza apparivo allora essere.

#1976
Attualità / Re: Il "Redditometro"
23 Maggio 2024, 14:05:30 PM
Grazie Eutidemo.
Da come tu l'hai esposta la questione sembra abbastanza chiara.
Ma anche quando il decreto venisse approvato quale efficacia potrebbe avere visiti i troppi attori e metodi alternativi coinvolti nella sua applicazione?
Ci vorrebbe quantomeno un coordinatore super partes.
Un'intelligenza artificiale?
#1977
Citazione di: Ipazia il 23 Maggio 2024, 09:36:31 AMIl video postato da Jacopus evidenzia la complessità della ricerca e mostra la differenza tra scienza e mitologia. Perfino il concetto di una unica umanità non regge di fronti ai reperti paleoantropologici e il dna aiuta a chiarire la natura di ciò che siamo e al contempo decostruisce le metafisiche a riguardo, o perlomeno le obbliga ad una ritaratura nel rispetto di aletheia.

Si, ho visto il filmato, e non posso che essere d'accordo, ma per evitare fraintendimenti, bisogna dire che seppure i criteri secondo i quali si dividono gli esseri viventi in specie fossero talmente ragionevoli da sembrare proporsi da soli alla nostra attenzione, tali da non poter non essere condivisi, rimangono pur sempre delle convenzioni, di modo che nessun tipo di queste convenzioni possa essere presa a giustificazione di nessun programma politico presente e futuro, proprio in quanto convenzione, avendo avuto nel passato esempi non edificanti di ciò.
Mauro Pastore e quelli che hanno opinioni simili, dovrà  allora essere chiaro che possono averle perchè rifiutano
che l'origine della specie possa risiedere in una convenzione scientifica, ma che risieda in un qualcosa d'altro, in nome della quale potrebbero sentirsi autorizzati quindi a portare avanti programmi politici, giustificare azioni e atteggiamenti, dei quali non debbano poi sentirsi responsabili in prima persona, avendoli portati avanti in nome di una eventuale ragione superiore , Dio, la razza, la patria, gli alieni.

#1978
Citazione di: Ipazia il 22 Maggio 2024, 15:31:54 PMJacopus e altri  hanno gia spegato perché l'evoluzionismo è più fondato del creazionismo, al netto di ogni convenzione.
Mi viene il dubbio se si è capito cosa intendevo dire.
L'umanità , come ogni altra specie, è una astrazione fatta a partire dagli esseri viventi.
Se abbiamo un insieme di elementi distinti, possiamo sempre raggrupparli in sottoinsiemi in base a criteri arbitrari, e se l'umanità è appunto uno di questi sottoinsiemi, ecco detto come si è formata.
La convenzione consiste nel mettersi d'accordo su alcuni criteri di scelta piuttosto che altri.
Ogni scienza si fonda su queste astrazioni semplificative, quindi non si può parlare di evoluzionismo come scienza al netto di queste convenzioni, nel senso che verrebbero a mancare letteralmente i termini con cui ne parlarne.
Perchè dunque ci chiediamo come si sia formata l'umanità se dovremmo già saperlo?
Credo perchè la scienza sia un modo di percepire la realtà, ma non l'unico, e questi diversi modi possono dunque entrare in conflitto  fra loro, così che in un modo una domanda possa avere un senso e in un altro non averlo, in quanto gli stessi termini nelle diverse modalità vengono usati con diversi significati.
Evidentemente Mauro Pastore comprende bene che in ''modalità scientifica'' la domanda che si pone non ha senso, se è vero che invoca una ''vera scienza'' .
Ognuno usa le modalità percettive che vuole, e da ciò dipenderanno le conclusioni cui giungerà, chi approderà all'evoluzionismo e chi al creazionismo, ma una volta giuntovi , se cercherà di giustificarle ulterioriormente, distorcendo le altri percezioni, invocando appunto una scienza vera, significa che tanto convinto lui stesso non deve esserne, oppure sta facendo una gran confusione usando diverse percezioni come fossero una sola.




#1979
Citazione di: Ipazia il 22 Maggio 2024, 14:20:53 PMC'è poco di convenzionale nell'origine della specie umana
La tua è una posizione rispettabile, come lo è quella di Mauro Pastore.
Quello che ho provato a sottolineare banalmente è che le risposte che ci diamo dipendono da come ci facciamo
le domande.
Se mi convinco che una domanda sia malposta non perderò tempo a cercare la risposta, e chiedersi l'origine della specie umana è secondo una  domanda malposta, ma immagino che sia la stessa domanda che inizialmente si sia fatto Darwin, prima di capire che per trovare la risposta doveva cambiare la forma della domanda in ''come si giustificano le differenze fra esseri viventi?
#1980
Detto in altre parole, se uno vuole spiegare l'origine dell'umanità arriverà coerentemente alle conclusioni di Mauro Pastore, e se invece uno vuole spiegare le differenze fra gli esseri viventi arriverà coerentemente alle conclusioni di Darwin.
L'origine dell'umanità, come di ogni altra specie, per chi abbraccia la teoria dell'evoluzione, è in una convenzione semplificativa che ci permetta di mettere tutti gli esseri viventi dentro un bestiario di agevole consultazione.
Il problema sta nel fatto che le convenzioni sembrano a volte prendere vita propria, e ancor più se le adottiamo in modo inconsapevole.
Se uno non crede che l'umanità nasca da una convenzione, allora essa non potrà che sembrare apparire in modo misterioso dal nulla, cosa possibile solo se qualcuno, Dio, per Mauro Pastore, o gli alieni, per Pensarbene, vi abbiano messo mano.
Soluzioni che in ogni caso vengono da un oltre lontano, mentre per soluzioni a Km. zero è sufficiente l'evoluzione delle specie di Darwin.
Osservando gli ''altri animali'', ho l'impressione che tutte queste differenze di specie non le facciano, salvo quando arriva il momento di accoppiarsi,  classificando diversamente gli altri esseri viventi in due sole specie, amici e nemici.
Se ciò può essere dovuto a un loro deficit di coscienza, il maggior numero di specie che noi osserviamo, sono invece allora della coscienza una ipertrofia, per cui la loro  origine sta propriamente nell'uso che facciamo della  coscienza.
Esse hanno cioè origine nella nostra coscienza..