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Messaggi - bobmax

#1966
Varie / Re:Auguri di buon Natale al forum.
25 Dicembre 2020, 11:55:58 AM
Sulla scia di Viator, auguro a tutti di diventare sempre più ciò che veramente sono.
#1967
Tematiche Filosofiche / Was ist Mitgefuhl
24 Dicembre 2020, 17:41:47 PM
Citazione di: Ipazia il 24 Dicembre 2020, 16:21:35 PM
Siamo nel tempo della tecnica fin dall'invenzione della ruota, della metallurgia e ceramica, dell'agricoltura. Basta con questa mitologia di una physis salvifica. Physis è omnium contra omnes. E' cannibalismo. Solo grazie a techne ci siamo salvati dall'estinzione. Che sia una lama affilata da entrambe le parti è scoprire l'acqua calda, ma visto che senza techne non possiamo vivere, l'unica cosa ragionevole è cavalcarla, lasciando alle loro infinite contraddizioni chi si limita a demonizzarla.

Ancora prima.

La tecnica è da sempre manifestazione della nostra razionalità.

Demonizzarla equivale a rigettare lo stesso pensiero determinato.

Pensiero razionale che deve invece essere utilizzato al meglio, anche attraverso i risultati tecnici che può raggiungere.

Cercando però di capire di cosa si tratta.
Ovvero che è uno strumento, indispensabile, ma solo uno strumento. Che ha dei limiti.

E allora scrutare il limite, per percepirne il mistero.
#1968
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
24 Dicembre 2020, 17:24:05 PM
Citazione di: Donalduck il 24 Dicembre 2020, 16:20:41 PM
Citazione di: bobmax il 25 Aprile 2020, 03:42:20 AM
È emblematico come il pensiero lasciato a se stesso, cioè libero di pensare ciò che gli pare, possa contraddirsi senza alcuna remora.
La teoria del Big bang postula l'inizio del tempo e l'inizio dello spazio. Ma poiché la mente rifugge istintivamente il nulla, se non viene tenuta ferma, coerente con se stessa, finisce con l'immaginare cosa c'era prima... e l'ipotizzare un vuoto dove non c'è alcuno spazio...
Questo succede quando latita le fede nella Verità.
Non direi proprio, la fede in qualsiasi Verità, a parte che bisognerebbe capire di cosa si tratta, porta solo alla latitanza della ragione.
Sono d'accordo sull'insensatezza logica delle varie teorie del tutto, ma non le attribuisco a mancanza di fede, ma anzi proprio a una inopportuna fede nelle possibilità della scienza e della ragione in generale, in contraddizione con la ragione stessa.
Nonostante questa insensatezza di fondo, che porta a immancabili paradossi e contraddizioni, non sottovaluto il valore delle ricerche e delle speculazioni che solo come effetto collaterale, come abuso, portano ad indebite cosmologie che appartengono al campo della metafisica e non della scienza.

Probabilmente è solo una questione di intendersi sul significato di alcuni termini.
Ve ne sono infatti che suscitano una qual diffusa idiosincrasia.

Ma mi sembra di tutta evidenza che fondamento della scienza sia la fede nella Verità.
Rinuncia al possesso della Verità e fede in essa!
Questo è ciò che anima la scienza.

Tant'è vero che qualsiasi scienziato, degno di questo nome, ha necessariamente fede nella Verità.

Rinuncia al possesso e fede, la Verità equivale infatti al Nulla.

Riguardo poi alla fede...
Che non è credenza in qualcosa...
Mi pare di altrettanta evidenza che la fede è indispensabile per lo stesso pensiero.
Senza fede non si pensa.
#1969
Citazione di: Ipazia il 21 Dicembre 2020, 16:58:05 PM
Citazione di: bobmax il 18 Dicembre 2020, 20:54:25 PM
...Il secondo è di tutt'altra natura. Riguarda infatti la consapevolezza del nostro essere gettati nel mondo.
Il mondo è ora la nostra casa. Ma non la nostra origine.
Questa origine è il Nulla.
Paura perciò metafisica.
Paura di tornare a essere ciò che siamo sempre stati: Nulla.

Quest'ultima motivazione può essere l'occasione, se si affronta la paura, per provare a trascendere.

Ebbene trascendiamo: la nostra origine è l'universo e tutti gli universi che lo hanno preceduto. Siamo figli delle stelle e fatti della loro stessa materia. Quando moriremo torneremo alla nostra origine. Ma nel frattempo avremo, se siamo saggi, compreso il senso di Tutto ciò e ne avremo gustato, fisicamente, l'aroma. Questo Qualcosa ci basterà - metafisicamente - per non temere il compiersi del nostro immanente destino. Lasciando spazio ad altre vite che, se lo meriteremo, porteranno con sè anche un po' della nostra, verso l'unica immortalità che ci è concessa.

La natura benigna aiuta il saggio anche nel suo esito finale. Il venir meno delle energie fisiche e mentali invoca già di suo il "dolce naufragar" nel mare universale.

Non siamo figli delle stelle, siamo figli del Nulla.

Ed è il Nulla in cui è dolce naufragar.

Se si resta aggrappati alla materia delle stelle, non si naufraga dolcemente, solo si affoga.

Se viceversa si accetta la nullità della nostra essenza, allora è la pace.
#1970
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
22 Dicembre 2020, 17:39:27 PM
Citazione di: Donalduck il 21 Dicembre 2020, 19:32:45 PM
In realtà questa forma di creazionismo filosoficamente serio (ossia che non si appoggia su miti religiosi) si chiama tesi del piano intelligente (intelligent design) che evita ogni congettura su quale sia la natura della forza creatrice (e del piano stesso), ma non la considera comunque riducibile alle sole leggi fisiche (quelle attualmente conosciute dalla scienza fisica), mentre (almeno in alcune correnti di pensiero) tende a considerare coscienza, finalità e volontà come ingredienti basilari della realtà nel suo insieme, al pari (ma non necessariamente sullo stesso piano) delle leggi fisiche.

In sostanza la matrice ideologica tipica del darwinismo attribuisce capacità creative al caos stesso (pur ammettendo, inevitabilmente ma incongruamente, l'esistenza di leggi fisiche che sono già generatrici d'ordine, quindi ordine esse stesse), ossia la capacità di auto-ordinarsi, mentre il disegno intelligente postula la non riducibilità, la non derivabilità "spontanea" dell'ordine dal disordine, la negazione che l'ordine sia in qualche modo già intrinseco nel disordine.

Concordo.

Tuttavia, il limite del creazionismo è a mio parere proprio in quella "intelligenza" da cui dovrebbe scaturire la creazione.
Un'intelligenza perciò preesistente a se stessa. Alla propria manifestazione.

Mentre l'evoluzionismo non si avvede dell'assurdità della pretesa di accettare razionalmente, cioè come logicamente ammissibile, l'attualizzazione del caso!

Di considerare cioè il caso come una costante presenza attiva quale motore creativo, senza avvedersi dell'enormità che questo comporta per lo stesso pensiero razionale.

Il caso è l'irrompere del Caos nel Cosmo!
Altro che disordine...
Il disordine è sempre disordine di qualcosa.
Qualcosa che potrebbe essere... in ordine.
Mentre il Caos è la dissoluzione di ogni qualcosa, di ogni concretezza, di ogni possibilità di comprendere alcunché.

Eppure il creazionismo e l'evoluzionismo potrebbero fondersi...
Se solo focalizzassero ciò che davvero importa.
Cosa importa di questa nostra vita?

Non è forse l'amore?
E non è l'amore l'autentica libertà, che non può sottostare ad alcuna legge se non se stessa?

Quindi creazione dovuta al Caos.
Non è forse il caso l'unica possibile libertà?
Quindi Amore assoluto, che genera proprio come atto d'amore ogni intelligenza.
#1971
Tematiche Spirituali / Re:Natività
20 Dicembre 2020, 19:16:50 PM
Sì Doxa,
le religioni sono in affanno.

Ed è questa la ragione del terrorismo fondamentalista. Che non a caso si manifesta soprattutto in quella religione che più delle altre fatica ad adattarsi alla rapida evoluzione sociale.

Vorrei per prima cosa dirti che in realtà non è possibile "voler" guardare con compassione. Sì è colti dalla compassione oppure no.

Cioè non possiamo decidere quale debba essere il nostro atteggiamento, se con empatia oppure distacco.

Possiamo fare solo una cosa: aprirci alla Verità.
E questa apertura implica quasi sempre sofferenza...

Fede nella Verità. Niente di più, ma pure niente di meno.

Poi la compassione potrà coglierci oppure no. Non dipende da noi.

Ma quando sei Compassione... sei figlio di Dio.

La superstizione è inevitabile. E sopraggiunge anche quando meno te lo aspetti.
È sufficiente che abbassiamo la guardia.

Stanchi di tante incertezze rinneghiamo la nostra fede nella Verità, e abbracciamo una credenza che ci sollevi dalla continua insicurezza. Ecco che siamo in superstizione!

Le religioni sono intrise di superstizione.
Tuttavia in ognuna di esse vi è un cuore spirituale, che seppur combattuto duramente dalle stesse religioni, non ha mai smesso di battere.

Questo cuore non ti offre una verità che tu possa afferrare e fare tua.
(Se lo proponesse non sarebbe che un'altra superstizione)
Ma può stimolarti a cercare dentro di te.

La mistica cristiana è uno di questi cuori spirituali.
Profonda filosofia, autentica teologia.
Dante era sicuramente un mistico.
Ma non facile da interpretare.

Ho trovato importanti stimoli nella mistica tedesca.

Il "Libretto della vita perfetta" è per me fonte di ispirazione.
Ma tutti i sermoni di Meister Echkart sono entusiasmanti.
Così come quelli di Enrico Suso.

Ma il testo che più mi riempie di commozione è "Lo specchio delle anime semplici" di Margherita Porete, sia per ciò che vi è scritto e sia per il destino dell'autrice.
#1972
Tematiche Spirituali / Re:Natività
20 Dicembre 2020, 17:21:07 PM
Ciao Doxa

Dalla tua risposta, ho l'impressione di non essere riuscito a trasmettere l'impossibilità metafisica del miracolo e di ciò che ne consegue.
Cioè di quali conseguenze dovrebbe avere questa constatazione sulla tua ricerca.

La tua ricerca della Verità sembra ancora focalizzata nell'accumulare prove che dimostrino l'inesistenza di eventi trascendenti.
Ma non vi è alcun bisogno di provare che si tratta sempre di superstizioni!
Non vi può essere alcuna verità in questi avvenimenti per una ragione squisitamente metafisica.

Le prove che a mio parere dovresti cercare, sono di ben altra natura.
Il tuo setaccio dovrebbe agire, diciamo così, più in profondità.

Sia in ciò che setaccia e sia nello stesso cercatore...

In quelle manifestazioni di credulità popolare avrai senz'altro occasione di conoscere qualcuno dei fedeli di persona.
Ne saprai un po' la storia, l'indole, magari alcune delle difficoltà che ha dovuto affrontare...
Concentrati su di lui, osservalo mentre procede in fervente processione.

Aveva avuto davvero la possibilità di diventare diverso da ciò che ora è?
Se tu avessi avuto la stessa vita, la stessa intelligenza, gli stessi sentimenti, saresti stato davvero diverso da lui? O non staresti pure tu in processione recitando litanie?

Usa qui il tuo setaccio.
Allora, forse, potrai essere colto dalla compassione.
#1973
Tematiche Spirituali / Re:Natività
20 Dicembre 2020, 12:04:44 PM
Ciao Doxa

La tua attività d'indagine è meritoria.

Perché anche la tua ricerca è tesa a trovare il tesoro. E ne hai conferma proprio in quella sabbia che scorre nel tuo setaccio...

Ciò che ti anima è senz'altro la fede nella Verità.

Tuttavia secondo me dovresti fare un altro passo avanti.
Ossia chiederti per quale motivo è così importante per te non trovare alcuna pepita d'oro.
E non è sufficiente non trovarla, occorre pure fugare ogni dubbio che qualche pagliuzza possa essere in realtà oro.

Immagino che sotto sotto non ti dispiacerebbe se ti capitasse di trovare nel tuo setaccio una autentica pepita d'oro!
Ma dovrebbe essere però "vero" oro...
Senza alcun possibile dubbio.

Senza questa certezza assoluta, molto meglio continuare ad indagarne la falsità.
Perché l'uomo che cerca la Verità non vuole ingannarsi. Costi quello che costi!

Vi è però un motivo ancora più profondo, che dovrebbe farti sperare che nessun miracolo è davvero possibile.

Con miracolo intendendo un evento inspiegabile e che mai potrà avere spiegazione di sorta, perché fenomeno squisitamente trascendente.
Ossia l'irruzione della Trascendenza nell'immanenza, che impedisce qualsiasi velleità di comprendere!

La tua stessa fede nella Verità ne sarebbe umiliata.
La vita si rivelerebbe una presa in giro.

La realtà di un autentico miracolo renderebbe Dio, tuo padre, infinitamente lontano, irraggiungibile.

L'unico miracolo ammissibile è la vita stessa.
#1974
Tematiche Filosofiche / Re:Ordine e Disordine
19 Dicembre 2020, 23:32:42 PM
In realtà la contrapposizione non è tra ordine e disordine, bensì tra necessità e caso.

Perché ciò che succede può solo avvenire o necessariamente oppure per caso.

E il caso non è manifestazione del disordine. Ma è manifestazione del Caos!

Che non è disordine. Perché il disordine è sempre disordine di qualcosa, mentre il Caos è l'annichilimento di ogni possibile qualcosa.
È l'abisso dove niente ha più consistenza.

Il caso non è neppure pensabile per davvero. Consiste infatti nella negazione della necessità.
E ogni negazione trae la propria ragion d'essere in ciò che nega.
In questa negazione il pensiero si deve però arrestare, sul bordo dell'abisso.

Di modo che il mondo è una creazione dovuta al Caos.
Che è l'unica possibile libertà.

Vi è forse un'altra forma di libertà che non sia fondata sul caso?

Resta da vedere se il Caos è a sua volta Amore.

Ma potrebbe davvero non esserlo?
#1975
L'inferno esiste senz'altro.

Ma occorre chiarire in che cosa consista.

Perché non è un possibile aldilà.
Ma un luogo attuale, del nostro presente. Dove è possibile accedere in qualsiasi momento.
È infatti un luogo dell'anima.

Non vi è nessun Dio a condannarci all'inferno. Ma siamo noi, in perfetta solitudine, a condannarci per sempre.
Perché così è giusto!

Quando l'anima si rende conto del male commesso, comprende pure che quel male è per sempre. E che non c'è possibile redenzione.
Di modo che accede volontariamente all'inferno.

Dove lasciata è ogni speranza.

È sufficiente che rammenti una mia colpa, per andare volontariamente proprio adesso all'inferno.

Occorre però considerare che, come ha ben descritto Margherita Porete, solo due sono i luoghi dove l'uomo è al sicuro.

Uno è il paradiso, l'altro è l'inferno.

Solo lì, infatti, Dio è certo.
#1976
I motivi elencati sono per me tutti condivisibili.
Ne aggiungerei due, che sono reciprocamente agli antipodi.

Il primo riguarda il semplice istinto di sopravvivenza. Il corpo non vuole morire, a prescindere da qualsiasi altra motivazione.
Così come il dolore fisico serve per preservare il corpo da ulteriori danni, la paura della morte è utile per evitare di esporsi a rischi di estinzione.

Il secondo è di tutt'altra natura. Riguarda infatti la consapevolezza del nostro essere gettati nel mondo.
Il mondo è ora la nostra casa. Ma non la nostra origine.
Questa origine è il Nulla.
Paura perciò metafisica.
Paura di tornare a essere ciò che siamo sempre stati: Nulla.

Quest'ultima motivazione può essere l'occasione, se si affronta la paura, per provare a trascendere.
#1977
Tematiche Spirituali / Re:Natività
18 Dicembre 2020, 17:41:49 PM
Sì, Alexander, nessuna cosa.

Sarà per questa mia indole passionale e drammatica... ma ho l'impressione che Nulla sia il termine più consono, sebbene non lo definisca affatto.

Anche perché lo considero più adatto per affrontare il nichilismo.

Il nichilismo sta riemergendo un po' dovunque.
E poiché consiste in essenza nel convincimento che niente ha valore, cosa vi è di meglio per contrastare questo nulla valoriale che contrapporre il Nulla fonte di infinite possibilità?

Il nulla valoriale deriva dal credere "vero" questo nostro esserci mondano.
E invece è proprio il contrario!

Il Bene assoluto, che appare nell'esserci come nulla, è l'autentica realtà.
#1978
Tematiche Spirituali / Re:Natività
18 Dicembre 2020, 13:14:17 PM
Ciao Alexander

Occorre approfondire il significato di "esistenza" e di "paternità".

Esiste solo ciò che è qualcosa. Che si possa cioè distinguere da tutto il resto.
Ciò che non è qualcosa non esiste.

Perciò ciò che non è riducibile a qualcosa non esiste.

Questa constatazione è davvero semplice, e proprio per questo difficile.

Il Tutto, per esempio, non è qualcosa.
È normalmente difficile accettare che il Tutto non sia un qualcosa
Perché la razionalità non ammette il pensiero di ciò che non è qualcosa.
Così s'immagina erroneamente di porsi fuori (!) dal Tutto per poter affermare: "È qualcosa!".
Ma questa è solo una allucinazione del pensiero razionale che non avvedendosi dei propri limiti cade in contraddizione.

L'esistenza è fondata sulla negazione.
A=A
A è negazione di tutto quello che non è A.
Ed è il fondamento del pensiero razionale.

Viceversa l'Uno è negazione della negazione.
L'Uno non esiste, l'Uno è.

E l'Essere, dal punto di vista dell'esistenza, equivale al Nulla.
Essere = Nulla.

Essere figlio significa essere della stessa sostanza del padre.

Ma il Padre, Dio, è Nulla.
Eppure è anche Tutto, pur essendo Uno...

Chi c'è allora attorno a me?
Cosa sono queste cose, questi pensieri, questi sentimenti che fanno in modo che io ci sia?

Dio.

E allora chi sono io?

Figlio di Dio, finché c'è un io.
#1979
Tematiche Spirituali / Re:Natività
18 Dicembre 2020, 11:02:21 AM
Ciao Doxa

Il tuo procedere mi ricorda quello del cercatore d'oro che setaccia la ghiaia di un torrente.

Solo che il cercatore è intento a scrutare la possibile presenza di pepite d'oro tra le pietruzze, mentre tu sembri interessato alla ghiaia, teso cioè a dimostrare che di oro non ce n'è. Che il torrente aurifero è una bufala.

In questo tuo sforzo però non consideri che in nessun torrente potrà mai essere trovata una "vera" pepita d'oro.
Perché nel momento stesso in cui si gridasse al miracoloso ritrovamento... sarebbe già superstizione.

Di modo che l'autentico cercatore non cerca in realtà pepite, ma solo la conferma del suo giusto cercare.
Perché infatti ciò che sta cercando è se stesso.

La superstizione è inevitabile. Anche in ambito scientifico è pressoché impossibile non cadere nella superstizione.

Ma ciò che conta non è la pseudo verità. Oggi vera e un domani falsa. Ma ciò che vi traspare.

Riguardo all'allenamento...
Sì è necessario, indispensabile.
Ma anche qui è una questione di fede nella Verità.
#1980
Tematiche Spirituali / Re:Natività
18 Dicembre 2020, 08:43:28 AM
Ciao Doxa

È anche per me alquanto improbabile che Dio esista.

Infatti tu sei il figlio unigenito proprio in quanto Dio non esiste.

L'analisi deve necessariamente iniziare con la raccolta di informazioni. Che deve essere la più completa possibile, cercando di non trascurare alcun dettaglio.

Prima di procedere alla sintesi occorre però eseguire una operazione fondamentale, saltando la quale l'analisi è monca, insufficiente.

Questa operazione consiste nell'indagare cosa siano, per davvero, i dati raccolti.

Sovente, il significato delle informazioni raccolte è dato per scontato. E ciò pregiudica inevitabilmente l'analisi e la sintesi conseguente.

Per valutare l'autentico significato dei dati raccolti, occorre aver fede nella Verità.

Una volta che il significato delle varie informazioni sembra essere coerente e non vi sono più ragionevoli dubbi, si può procedere alla sintesi. Che a questo punto è automatica.

Ma solo a questo punto.
In caso contrario si tratta di una forzatura.

Nella fattispecie, una corretta analisi dovrebbe valutare il significato di esistenza e di paternità.
Dopo di che, potrebbe coerentemente concludere che sì io sono figlio unigenito di Dio, proprio in quanto Dio non esiste.