Sulla scia di Viator, auguro a tutti di diventare sempre più ciò che veramente sono.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: Ipazia il 24 Dicembre 2020, 16:21:35 PM
Siamo nel tempo della tecnica fin dall'invenzione della ruota, della metallurgia e ceramica, dell'agricoltura. Basta con questa mitologia di una physis salvifica. Physis è omnium contra omnes. E' cannibalismo. Solo grazie a techne ci siamo salvati dall'estinzione. Che sia una lama affilata da entrambe le parti è scoprire l'acqua calda, ma visto che senza techne non possiamo vivere, l'unica cosa ragionevole è cavalcarla, lasciando alle loro infinite contraddizioni chi si limita a demonizzarla.
Citazione di: Donalduck il 24 Dicembre 2020, 16:20:41 PMCitazione di: bobmax il 25 Aprile 2020, 03:42:20 AMNon direi proprio, la fede in qualsiasi Verità, a parte che bisognerebbe capire di cosa si tratta, porta solo alla latitanza della ragione.
È emblematico come il pensiero lasciato a se stesso, cioè libero di pensare ciò che gli pare, possa contraddirsi senza alcuna remora.
La teoria del Big bang postula l'inizio del tempo e l'inizio dello spazio. Ma poiché la mente rifugge istintivamente il nulla, se non viene tenuta ferma, coerente con se stessa, finisce con l'immaginare cosa c'era prima... e l'ipotizzare un vuoto dove non c'è alcuno spazio...
Questo succede quando latita le fede nella Verità.
Sono d'accordo sull'insensatezza logica delle varie teorie del tutto, ma non le attribuisco a mancanza di fede, ma anzi proprio a una inopportuna fede nelle possibilità della scienza e della ragione in generale, in contraddizione con la ragione stessa.
Nonostante questa insensatezza di fondo, che porta a immancabili paradossi e contraddizioni, non sottovaluto il valore delle ricerche e delle speculazioni che solo come effetto collaterale, come abuso, portano ad indebite cosmologie che appartengono al campo della metafisica e non della scienza.
Citazione di: Ipazia il 21 Dicembre 2020, 16:58:05 PMCitazione di: bobmax il 18 Dicembre 2020, 20:54:25 PM
...Il secondo è di tutt'altra natura. Riguarda infatti la consapevolezza del nostro essere gettati nel mondo.
Il mondo è ora la nostra casa. Ma non la nostra origine.
Questa origine è il Nulla.
Paura perciò metafisica.
Paura di tornare a essere ciò che siamo sempre stati: Nulla.
Quest'ultima motivazione può essere l'occasione, se si affronta la paura, per provare a trascendere.
Ebbene trascendiamo: la nostra origine è l'universo e tutti gli universi che lo hanno preceduto. Siamo figli delle stelle e fatti della loro stessa materia. Quando moriremo torneremo alla nostra origine. Ma nel frattempo avremo, se siamo saggi, compreso il senso di Tutto ciò e ne avremo gustato, fisicamente, l'aroma. Questo Qualcosa ci basterà - metafisicamente - per non temere il compiersi del nostro immanente destino. Lasciando spazio ad altre vite che, se lo meriteremo, porteranno con sè anche un po' della nostra, verso l'unica immortalità che ci è concessa.
La natura benigna aiuta il saggio anche nel suo esito finale. Il venir meno delle energie fisiche e mentali invoca già di suo il "dolce naufragar" nel mare universale.
Citazione di: Donalduck il 21 Dicembre 2020, 19:32:45 PM
In realtà questa forma di creazionismo filosoficamente serio (ossia che non si appoggia su miti religiosi) si chiama tesi del piano intelligente (intelligent design) che evita ogni congettura su quale sia la natura della forza creatrice (e del piano stesso), ma non la considera comunque riducibile alle sole leggi fisiche (quelle attualmente conosciute dalla scienza fisica), mentre (almeno in alcune correnti di pensiero) tende a considerare coscienza, finalità e volontà come ingredienti basilari della realtà nel suo insieme, al pari (ma non necessariamente sullo stesso piano) delle leggi fisiche.
In sostanza la matrice ideologica tipica del darwinismo attribuisce capacità creative al caos stesso (pur ammettendo, inevitabilmente ma incongruamente, l'esistenza di leggi fisiche che sono già generatrici d'ordine, quindi ordine esse stesse), ossia la capacità di auto-ordinarsi, mentre il disegno intelligente postula la non riducibilità, la non derivabilità "spontanea" dell'ordine dal disordine, la negazione che l'ordine sia in qualche modo già intrinseco nel disordine.