Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - green demetr

#1966
Cit Davintro



Ecco perché, un po' per provocazione, ma molto per un certo fondo di verità, mi piace pensare e dire che gli atei non esistono, ma che sono in realtà credenti in qualcosa che non intendono definire "Dio". Per quanto riguarda la "dimensione umana", direi che si potrebbe individuare un livello entro cui l'attribuzione a Dio di facoltà umane, riflette quel complesso di condizioni che determinano l'uomo come soggetto libero, creativo, attivo e attuale, che lo pongono in un'ottica di relativa trascendenza rispetto alla passività materiale del mondo che lo circondano, condizioni costituenti la sua dimensione di spiritualità (fermo restando che tale margine di libertà è sempre limitato, che ogni ente mondano, compreso l'uomo, non è mai pieno spirito o piena materia, ma sintesi delle due componenti, che l'uomo ha una componente di spirito, dunque di libertà e attualità superiore a quello della pietra, ma non è puro spirito, Atto puro, come la pietra non è pura materia, ma materia formata, solo per il fatto che, esistendo, produce un certo potere causale sull'ambiente con cui è fisicamente in contatto).


Mi pare molto sensato quello che scrivi. Mi sembri molto vicino alla posizione di Spinicci, ossia rappresentazioni passive ma intenzionalità mista (ossia sia attiva del soggetto, sia passiva limitante dell'oggetto).


Spero che tu capisca che il tema della morte di dio, non c'entra nulla con l'esistenza di un dio in questi termini posto!
ll primo è dentro la tradizione morale il secondo quello di cui ci stiamo occupando è dentro la tradizione metafisica.
#1967
parte 2

cit DAVINTRO


Ogni ponte che connetta il fenomenico al noumenico è rotto, perché all'orizzonte oltre al fenomenico non si vede nulla.


esatto!

ma come spero di averti cominciato a farti balenare in mente, è proprio di fronte a questa aporia, apparente, che sei costretto ad affermare che esista un motore immobile!

Ossia se non c'è nulla come mai c'è un fenomeno?

E sopratutto un movimento? (o nei termini severiniani un apparire degli enti infiniti?)

E' ovvio che devi presupporlo proprio in base al pndc! ovviamente il nulla rimane nulla ma in esso qualcosa si muove!!!


E se si muove dunque non è nulla, ma deve essere qualcosa!! appunto la cosa in sè, la cosa kantiana.

In tedesco infatti è la Cosa, non la cosa in sè, che sembra quasi una rappresentazione.

E che dà adito al tuo errore, che però ripeto è comune. Quindi niente di male!

Anzi già che l'hai colto vuol dire che un pò ci hai studiato e riflettuto.  :)



#1968
Ciao Davintro.


PARTE 1, molto tecnica solo per DAVINTRO, sorry!  :(





un punto di partenza la rappresentazione (alla larga monisti)

Vedi il punto di partenza sul discoroso dell'originario, non ci distanzia moltissimo, ma è il tipo di discorso che scegliamo a determinare le nostre filosofie e sono quelle che sono molto lontane.

Ma rimanendo nell'alveo della tradizione andiamo a ragionare.

Uno dei pochi ricordi che ho delle lezioni di Spinicci è quello delle sintesi rappresentative.

Mi pare che in Kant siano attive e in Husserl passive, ossia Kant e Husserl non si capiscono.
A scanso di equivoci per me la fenomenologia di riferimento è quella escogiatata da Heidegger. (quindi nè kant nè hegel nè husserl).

Su Heidegger però mi sono fermato al problema del tempo. In quanto per lui è un ente. Mentre per la fisica classica è solo una misura.

Il problema fisico non è indifferente rispetto alle rappresentazioni (siano esse attive o passive).

Sia per Kant che per Hegel che per Husserl il tempo è un ente.

DUBBI


Questa cosa mi dà dei problemi, non riesco ad accettarla fino in fondo, comunque effettivamente agisco nel mondo con quel pensiero.

Il mio dubbio:
Come si spiegherebbe l'entropia? (ossia che i sistemi di riferimento continuano a cambiare man mano che scendiamo nella scala di misurazione, atomi, quark, particelle).

Infatti anche se il tempo fosse determinato dallo spazio (kant hegel husserl e heidegger) come potrebbe lo spazio essere generato da una EMERSIONE? come ormai viene chiamata in fisica.


la teoria del campo di higgs ci viene in soccorso (zizek)


Ma torniamo pure a far finta e invece rimane un problema, perchè dire entropia mi pare dire niente, e anzi forse come dice Zizek forse è quella la risposta, che l'origine è meno del niente!

Ossia che il niente è qualcosa  :) ....vedi le ultime scoperte sul campo di higgs Ossia che ci vuole il niente per avere qualcosa.
(in quel caso non si capisce come  ::) (non sono un fisico) , hanno ragione sia kant sia hegel sia husserl sia heidegger)

Ossia per presupporre il tempo, deve sussistere uno spazio PRESUNTO.

Ossia che allora è lo spazio l'origine.

Ma il problema filsofico è dunque teorico, ossia determinato l'incipit, cosa è per l'uomo?

E qui arriviamo a noi, per te il principio è la causa. Ma la causa per te è il motore immobile?

Si ma allora il motore immobile è esattamente il niente, ossia per usare il termine kantiano esso è la COSA (kantiana) da cui scaturisce, in quanto movimento!

Infatti si muove a partire dal niente, e cioè senza niente, niente si muove!  :o  e d'altronde come fa a muoversi qualcosa se non c'è qualcosa a cui riferirsi, appunto al niente. Non può essere qualcosa, come vorrebbe Severino che infatti individua nel tempo, quel niente che non esiste non come tale, ma come ente (particolare però).
In un certo senso è proprio così. (dunque ci aggiungo pure severino, ultimo della lista, ma non meno valente)
Non esiste niente, il nulla, senza che vi sia qualcosa che da esso proceda.

E a sua volta procede appunto il tempo. (in questo severino si discosta, in quanto il tempo è un ente come per lo spazio, il che non è vero in assoluto, ma per severino è vero in quanto il tempo è la rappresentazione (un ente rappresentato, un ente fenomenologico, e non metafisico) del giro degli enti infiniti.
OSSIA che il tempo NON sia un ente metafisico. Il tempo è la rappresentazione della follia, della terra isolata etc...)

Dunque siamo nella metafisica, dimostrata.

IL PROBLEMA DEL TEMPO COME FARO DELLA FILOSOFIA METAFISICA

Ora vengono i guai. Ossia il problema del tempo. (perchè si è semplicemente dimostrato ciò che giò aristotele sapeva, che dunque qualcosa esiste. e se esiste qualcosa, tutto esiste. e infatti lo spazio esiste come motore immobile. come cosa in sè. egli deriva dal niente, ma è meno di niente! infatti il campo di higgins si crea andando a dei bassissimi livelli energetici. ossia bombardando lo spazio vuoto si crea qualcosa dal niente. il che più ci penso più non ha senso, sebbene un filosofo lo sa già in partenza, come se le intuizioni fondamentali venissero dallo stesso movimento.

POSIZIONI DIVERSE (MA COMUNI IN UN CERTO SENSO)

KANT ED HEGEL

per Kant il tempo è una necessità, ossia una pre-ordianazione affinchè attraverso la rappresentazione reale, si avvera il destino dell'essere e dell'esserci (Dirà più precisamente Heidegger)

Per Hegel è invece il mezzo (come per Severino notare!), ossia la rappresentazione che informa il mondo di un destino si, ma di tipo dialettico.
Ossia scopre quello che viene chiamato da Freud il principio di morte.
La negazione che si rappresenta SEMPRE come SINTESI, è l'idea stessa del tutto (del tutto spazio-temporale) che si realizza come sua continua negazione. (esattamente come il campo di higgs, testimonia di qualcosa) ossia parzialmente.

Sia Kant che Hegel pensano dunque il destino come il naturale compimento della storia.

Essi dunque pensano la rappresentazione come attiva, ossia è l'attività del soggetto che determina questo destino stesso.
Ovvero il pensiero come RIFLESSO DEL SUO DESTINO.

HUSSERL

e' husserl il primo a ribaltare la questione. Non esiste destino soggettivo destinale, esiste invece un destino oggettivo destinale.

Ossia è la cosa stessa che decide del soggetto, in quanto essa DECIDE (?????) di darsi all'uomo come tale.

In questo senso la filosofia analitica pedissequamente segue le direttive. (quasi che l'oggetto fosse un algoritmo pre-ordinato.

Per costoro il soggetto stesso è un oggetto.

Husserl per lo meno lo vede ancora come co-operazione, ossia dell'oggetto che vuole farsi scoprire e il soggetto che lo vuole scoprire, e lo percepisce come spazio vuoto. (di nuovo!)

Oddio sono molto d'accordo con Husserl, effettivamente nello stato di meditazione questo avviene.  :-[ 

Ma io MAI mi sognerei di dire che un oggetto decide di farsi vedere da me.

In questo senso, per dimostrare che la rappresentazione attiva è errata, ci sono migliaia di milioni di esperimenti scientifici di questa gente disumana, che hanno in testa di distruggere l'idealismo.

Come se servisse dico io! Nessuno capisce più cosa sia l'idealismo. :'(

comunque sono tutti felici nell pantagruelica cena sui resti dell'idealismo. :(

Il che mi fa abbastanza ridere, è ovvio che la rappresentazione attiva è falsa.....ma non è forse proprio quello che va dicendo Kant???

Il fatto che sia falsa, non incide minimanente sulla rappresentazione.

Il soggetto folle non ha forse una sua rappresentazione?

Quello che sta gente non capisce è che la rappresentazione è ineliminabile, esattamente come è ineliminabile il tempo.

La percezione errata è errata solo tramite calcoli, moduli e compagnia bella, ma a partire da una temporalità.

Da un delta di tempo ossia. Deve esistere una variazione degli stati di rappresentezione che solo un soggetto attivo può decidere l'oggettività. (in questo plaudo SPINICCI che l'ha capito)

La rappresentazione oggettiva (fossanco algoritmica) non ha alcun senso senza che vi sia un delta tempo delle rappresentazioni passive.

MA il delta tempo è esattamente il delta che decide necessariamente l'esistenza di un soggetto. (qua rimango da solo ahimè, ossia insieme a kant ed hegel, e heidegger)

Proprio perchè il tempo esiste, noi supponiamo di esserci, ed essendoci decidiamo a quale rappresentazione passiva indirizzarci.

Per esempio Se sono sveglio o se sto domrendo, problema alla base di tutte quest cose, fin dal tempo dei greci!!!!

Risoloto da Locke, proprio con il posizionamento del soggetto in uno spazio. (nel sogno lo spazio è deformato dal tempo, ossia è il soggetto che deforma il tempo. e qui siamo in piena letterattura novecentesca, kafak l'antesignano e poin proust joice e la poesia in generale)

Senza spazio non esiste reale! (e il reale è la sua rappresentazione temporale!)


Se lo spazio è hackerato, (l'acqua che piega il ramo, o tutte le altre cose inventate dagli studiosi di percezione) hackerata sarà la rappresetazione. Ma una volta ripreso il ramo, il calcolo normale ritornerà, il ramo è dritto!

E' dunque il tempo che decide della validità delle credenze del soggetto.

La crisis è dunque proprio all'interno delle categorie storiche. (e della loro destinalità, è quasi indifferente che la rappresentazione sia passiva o attiva. Che poi è invece quello che continuano a dire i nemici dell'idealismo! senza capire, ma hussel lo capì, che il problema non è la cosa in sè, ma del soggetto che ne decide in un determinato momento storico.)

DESTINALE, sia che sia attiva sia che sia passiva, come ormai i più pensano che sia.

Il problema è dunque per me del resto di queste rappresentazioni, ossia il problema del soggetto correlato ai suoi fantasmi (CARLO SINI DOCET)

Come già detto in altre maniere ma sostanzialmente medesimi da kant hegel marx (new entry) e heidegger, e in fin di vita anche da husserl.

Ecco fatta questa breve premessa, che mi soddisfa, passiamo alle tue domande.

fine prima parte
#1969
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 01:23:34 AM
Citazione di: Apeiron il 24 Ottobre 2019, 22:44:18 PM
Personalmente, ritengo Nietzsche un filosofo molto brillante. Ma essere 'brillanti', ahimè, non significa automaticamente che non si facciano errori, che si affermino cose controverse o anche purtroppo pericolose...

Per esempio, ho trovato la sua analisi del risentimento (o 'ressentiment') e su come questo sia spesso 'camuffato' in altra forma molto profonda, così come la sua ricerca della verità (e, soprattutto, di liberarsi dalla falsità). Altro esempio, il concetto di 'eterno ritorno'. Dalla 'Gaia Scienza':


Ecco, dunque, che io ritengo la soluzione Nietzscheiana al problema del 'nichilismo' (nel senso di 'niente ha importanza') come pericolosa e anti-etica.

TI aggiorno rispetto a quando facemmo quel discorso: ha già risposto Cacciari.

L'eterno ritorno è esattamente ciò che NON E' VERO. (e dunque non è nemmeno la cosmologia di Nietzche che provavo a immaginare, anche se aggiunsi che era totalmente marginale rispetto ai problemi fondamentali, solo ora mentre scrivo ho capito alcune cose, che ti scrivo sotto)

E' infatti il discorso della scimmia nel COSI parlò zaratustra  e il discorso del demone nella gaia scienza. Ossia non il discorso dell'uomo.

Ma d'altronde ha ragione Cacciari sarebbe un controsenso vedere il ritorno eterno come concetto di Nietzche.

Dirò di più questa mimesi (scimmia) e questa fantasmatica (demone) sono esattamente il problema PARANOICO.
(me ne sto rendendo conto or ora!  ;) )


OSSIA ciò che ci inchioda.

Fa impressione come ci siano caduti tutti gli autori filosofici(ma non Cacciari)! A testimoniare della immaturità di questo periodo che viviamo che ancora non riesce a vedere come il nichilismo NON SIA REALE, ma solo una nostra finizione.

E' questo il GRANDE INGANNO! si però sveglia!

A ben vedere egli si sforza di ripetere molte volte questo concetto, ma ve ne sono una miriade di altri ancora non risolti.

per esempio perchè piange nel finale del viandante e la sua ombra, che corona UTU?

io sono ancora lì, sta cavolo di intuizione che derima il problema non riesco a capirla!

(Carmelo Bene sì infatti chiude il documentario su GIORGIO COLLI della RAI PROPRIO CON QUELLE PAROLE. Veramenta da una distanza incolmabile-

DIO come mi sento piccolo!
#1970
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 01:10:42 AM
cit nico



"in Nietzche non è mai per la sopravvivenza, ma sempre per la vita, per l'affermazione dei valori,"

ciao Nico benvenuto nel forum!  :)


La vita NON è l'affermazione dei valori, quella è la religione e la morale, che Nietzche aborre!


Quando Nietzche scade in certe frasi chiaramente contraddittorie rispetto a tutto quanto va dicendo, è dovuto al fatto, che egli sta combattendo una battaglia molto più vasta che nemmeno questi tempi moderni possono capire.

nella suo incredibile inizio di Umano Troppo Umano, già dal primo aforismo lascia il 99,999.999% delle persone al pala. E il restanti migliaio di persone che lo intendo in un peregrinaggio ad altezze impossibili per chi guarda dal basso.

Eppure lui ce l'ha fatta.

Ma la prima cosa è " voi non sapete di quali mezzucci io debba essere COSTRETTO a fare per trovare RIPOSO da me stesso.

Ecco se c'è qualcuno tra i forumisti che capisce cosa questo vuol dire, egli avrà il cento per cento di possibilità di capire perchè Nietzche NON si contraddice.

Non è la singola frase che va posta, ma il complesso della sua filosofia, che è come una ripidissima montagna.

Bisogna aver frequentato il bassifondo della montagna stessa, per cominciare a tenere il passo, il fiato, la lucidità necessaria.

Se sono fermo a UTU da 10 anni non è perchè sono pigro, ma è perchè mi pare inutile andare avanti se non ho capito fino in fondo tutte le implicazioni che danno di questo libro (insieme alla GAIA SCIENZA) il VERO illuminismo.
#1971
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 00:57:27 AM
Citazione di: donquixote il 24 Ottobre 2019, 16:18:01 PM
Diceva Ermente Trismegisto:

...la stessa di Gesù che diceva «In verità vi dico

Non ci credo! curioso che vi sia una apologia di Nietzche con argomentazioni esattamente opposte a qulle indicate dal maestro.  ;D

La gnosi (brrrrr, orrore assoluto! la paranoia per eccellenza! i pretesi dotti!dotti di magia...magia???what????) gesù (cioè quello che dice di avere un padre nei cieli????? Ma Nietzche chiama la terra!) che dice il vero (what? Nietzche è un relativista).

Quasi mi conforta questo travisamento nicciano, non serve la censura dei MEME.  :-X
#1972
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 00:49:18 AM
Citazione di: Sariputra il 24 Ottobre 2019, 14:31:46 PM
Personalmente, la lettura di Nietzsche non mi ha arrichito moltissimo. Penso che la sua attitudine sia essenzialmente moralistica , ma poco argomentativa (in questo concordo con @Franco, se non ho inteso male..). La sua costruzione intellettuale sembra la valvola di sfogo di una personalità fortemente repressa (com'era in effetti nella vita quotidiana come persona...). Probabilmente aveva bisogno di scrivere con quello stile, che non corrispondeva con quello che manifestava agli altri. Criticava essenzialmente la morale cristiana , ma a quella si atteneva rigidamente nella vita. Imputava al Cristianesimo di essere nichilista e di aprire di fatto la via al nichilismo (non del tutto a torto, a parer mio, vista l'ascendenza e l'architettura neoplatonica presente in esso...), ma non vedeva il "punto" in cui il Cristianesimo superava il suo stesso nichilismo ( magistralmente intuito da Dostoevskji...). Paradossalmente i nichilisti lo vedono come un loro maestro. Il suo pensiero venne strumentalizzato dai nazisti (con l'aiuto della sorella...), ma , come in altri autori, la sua opera si prestava a questo, viste le molteplici e spesso contraddittorie chiavi di lettura. Succederà anche con un suo "allievo" spirituale, che in parte però lo rinnegherà, M. Heidegger, che diventerà, lui sì ufficialmente, per un certo tempo (?) un convinto nazista...e in ogni caso diventerà, Heidegger, uno dei pensatori occidentali che più influenzeranno la nascente scuola filosofica giapponese del novecento, fortemente nazionalista...
Ambedue si possono inserire in quel filone di pensatori che sognano un rinnovamento dello"spirito occidentale" dopo la "morte di Dio". Heidegger lo vedrà nel nazismo, soprattutto quello degli inizi, rivoluzionario. Fondamentale, secondo il mio modesto parere, per entrambi è il concetto di "purezza", inon nel senso cristiano naturalmente. Un tema molto sentito tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento . Purezza dell'essere e dell'esserci (vitalismo anche, nonostante la loro carenza di vitalià fisica, o forse anche per questo...).
La purezza è ovviamente un concetto puramente intellettuale. Non esiste di fatto.
Leggendo la sua biografia, che è molto interessante, me lo raffiguro come una persona fortemente 'scissa' tra ideale e reale; tra quel che anelava ad essere (e quel che intendeva il mondo fosse..) e quel che era in realtà.
Certamente nutriva forte avversione ,repressa perlopiù nella quotidianità. Era una personalità, basta leggere qualche sua pagina, in cui l'elemento 'avversione' (dosa) era molto forte...diciamo che manifestava una profonda caratteristica 'disarmonica', dal punto di vista della personalità...
Umanamente parlando, non mi è antipatico, anzi, ravviso nella sua storia personale molti elementi in comune con la mia (con i dovuti enormi distinguo, infatti non dispongo delle capacità intellettuali di N. ovviamente..): la fortissima miopia (anche ulteriori problemi nel mio caso...) con le conseguenze pratiche e limitative per la vita di un ragazzino. Le conseguenze sociali della solitudine provocata dall'inadeguatezza e quindi il 'rifugiarsi' in se stesso e nella lettura eccessiva, con conseguente ipertrofia dell'ego (che spero di aver superato... :( ). Nel mio caso sono stato 'salvato', negli anni, dalla terra e dalla terraglia che lavoravo (San Benedetto: il sempre saggio "ora et labora" che, nel mio caso è diventato "medita et labora"...) e dalle donne (meravigliose... "die mutter, die mutter"...) che mi circondano/avano...che probabilmente sono mancate a Nietzsche (Krshna/Dio stesso non può essere veramente Krshna senza l'amore di Radha, nella mitologia visnuita...).
Una cosa è certa: il fatto che le sue citazioni si trovino nei siti post-comunisti e contemporaneamente anche in quelli neo-nazisti  fa pensare che la contraddittorietà dei suoi scritti sia lungi dall'esser stata superata, oppure che ognuno li interpreti ad uso e consumo personale...
Namaste

Ma perchè invece che concentrarti sulla vita dell'uomo Nietzche non ti confronti sinceramente con il suo pensiero?

Mi pare che Ipazia citando Zaratuhustra che devo ancora leggere, abbia ampiamente argomentato.

Ma perchè non ammettete di essere i soliti cristiani bigotti? e la finiamo qui! invece che far finta di commentare, e abusare della mia pazienza andando a offendere pure Heidegger. (non è la prima volta che succede, e per esperienza personale gli intellettuali si fanno forti di un presunto virilismo spirituale, ma basta! Diventate umili come lo era Nietzche!)
Torniamo proprio all'abc del buon senso.
Dio è morto e sepolto (e le sue vedove, i nichilisti, devono solo smettere di fare i piangina isterici)
Ecco questa sarebbe una buona cosa! toglietevi quella cavolo di fascia a lutto, è ora di tornare a vivere, ossia a pensare!

Volete continuare a vivere nel mondo dei sogni? va bene parlate delle vostre cavolate metafisiche e lasciate in pace i saggi.

Ma non presupponete l'esistenza di Dio, è solo un vostro sogno ridicolo alle vostre dipendenze per giustificare la vostra meschinità.

Ecco, io mi sono dovuto riconoscere meschino, è il primo passo da fare, da Montaigne in poi.
Il coraggio intellettuale di andare avanti te lo danno poi loro, i maestri, la filosofia, non Dio, che è solo nelle vostre teste!

Mi spiace a tutti, ma pane al pane e vino al vino.
#1973
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 00:05:48 AM
Citazione di: paul11 il 24 Ottobre 2019, 01:23:49 AM

Post di Green

le prime opere sono nettamente le migliori ,fino al suo capolavoro, poi la mente gli ha giocato brutti scherzi, anche perché i suoi amici lo lasciarono solo nella sua follia,come Wagner, pochi  lo aiutarono fra cui il suo grande maestro di filologia.

Paul mi sorprendi oltremodo.  :o

Comunque a una tale ignoranza non rispondo. Rimani pure alle prime opere.

Ripeto anche per gli altri, quello che vi chiede è troppo, anch'io ho sofferto molto prima di riconoscerlo unico maestro.
#1974
Citazione di: Ipazia il 23 Ottobre 2019, 22:43:30 PM
Citazione di: green demetr il 23 Ottobre 2019, 21:54:24 PM
Concordo con tutto! e sbaglio o è una apertura al mondo teologico? (lasciando da parte le ferite che ci ha inferto come mi è parso di capire da vecchi post)

Il mondo teologico è emanazione umana come il mondo ateo. Molti dei suoi contenuti reali sono condivisibili e non possono essere gestiti diversamente. Anche sul piano teorico, tralasciando i numi, c'è molto da condividere. Ciò che vale rimane, anche se proviene dal mondo religioso. Altrimenti dovremmo fare un falò di millenni di pensiero umano. Nemmeno il Maestro lo fece, appoggiandosi a Dioniso ed evocando Zarathustra. Le ferite sono una questione personale. La filosofia e l'etica vanno oltre. Mi basta non mi impongano i loro idoli.

Ottimo!
#1975
Si conosco sia Latouche che Jonas.

ovviamente io non so se questo catastrofismo sia vero o meno, so di respirare molto male in questo di milano, per il resto sono impotente, e siccome come dici tu ci vuole portofoglio per saper come stanno veramente le cose. io dico solo ciaone!
può essere (e sono cavoli amari) o non essere (pura menzogna ideologica).

IO mi riferisco solo alla ideologia, ossia alla narrazione globale affidata ad una ragazzina con le treccine.....

Francamente mi stupisco che c'è gente che la difenda....posso capire sugli attacchi personali, e ovviamente pure io penso che non ha senso prendersela con lei, solo perchè non si capisce che è "vittima" o meglio volontaria adepta del movimento globale.

D'altronde come scrivo altrove. l'ha detto fukuyama, c'è da ricostruire l'identità dopo la crisi finanziaria, che ha gelato non solo i giovani.

Da un lato è un bene, da un lato forse una necessità (quien sabe?) e dall'altra rimbocchiamoci le mani con il nostro pensare su ciò che ci circonda.

spero ci siamo chiairiti almeno in parte.

jonas comunque è quello che ha studiato lo gnosticismo....preferisco latouche nel suo sistema pratico, senza giri di morale (parole).
#1976
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
23 Ottobre 2019, 22:39:34 PM
Ciao mi sento chiamato lievemente in causa.

Intanto ringrazio Ipazia su cui concordo al 100%.

Tanto per dire, che se ci si impegna si riesce anche a capirlo il buon Nietzche.

Poi certo è un autore talmente complesso che anche io faccio fatica a seguirlo.

per esempio in questo forum avevamo seguito la sua ultima opera prima dei libelli polemici.

1887. Friedrich Nietzsche, La genealogia della morale, Adelphi, Milano

Notai che stava su altezze che se non capite da dove "arrivavano" si faceva fatica a capirlo.

io per esempio è un decennio che sono SOLO su umano troppo umano.

e vicino a quella opera gravitano anche le altre

1878. Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano, Adelphi, Milano

1876. Friedrich Nietzsche, Considerazioni inattuali, Adelphi, Milano

1873. Friedrich Nietzsche, Su verità e menzogna in senso extramorale,


Purtroppo la stragrande degli influencer youtube o dei professori parla solo del primissimo Nietzche ossia quello di

1870-1873. Friedrich Nietzsche, La filosofia nell'epoca tragica dei Greci, Adelphi, Milano
1872. Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia dallo spirito della musica ovvero Grecità e pessimismo, Adelphi, Milano

ossia quello noiso che parla di dionisiaco e apolinneo.

Insomma ha detto delle cose, molti le hanno viste come provocazioni, altri come letteratura, altri come fautrici dello stesso nichilismo.
Di cui è invece solo il constatatore e direi invece l'unico oppositore.

Prendere singole frasi non ha alcun senso.

naturalmente anch'io consiglio ai più di leggere solo le primissime opere, sopratutto se si è delle anime belle.
nietzche chiede nientedimeno che di RIPENSARE COMPLETAMENTE il nostro modo di pensare e di vivere.

Io lo uso come orizzonte di senso.

ma per esempio, per come lo sto leggendo in maniera seria. Io lo vedo come il primo che contrasta la grande malattia che ci opprime tutti, al di là delle credenza ossia La PARANOIA.

Di cosa credete che parlasse d'altronde Leopardi? cosa cercava di indagare?

Stessa cosa Nietzche.

Certo al giorno d'oggi con strumenti molto sofisiticati lo sta provando a fare la psiscoanalisi.

Ma le difficoltà ad oggi sono ENORMI. Tanto che mi pare Nietzche nel suo aspetto più abissale sia l'unico vero maestro possibile.

Non è nemmeno questione di scelta. O lui (e Leopardi) o nessuno.
#1977
Jacopus forse non mi sono spiegato.

Intendo dire che il treno che sta arrivando è proprio l'ambientalismo.

Ossia cosa fare di questo mondo che sta andando alla deriva?

Facile, invece che rinunciare alla tecnologia INCREMENTARLA, è il segreto patto tra tecnica e capitalismo.

E' la tua aimè che è un utopia, infatti menti a te stesso, se stai dicendo che vuoi meno tecnica.

E' quello che dai moralisti francesi a Nietzche (inutilmente in quanto in esse vi era una dimensione di consapevolezza) hanno detto e ridetto con passione e fino a morirne.

Quello che sto dicendo è che l'uomo vuole e invera quello che lui è, ossia un soggetto al servizio della TECNICA, e dominato dai suoi vizi (che non sono vizi dunque, molto semplicemente).

il capitalismo più che la filosofia sta tentando di inverare questo per l'uomo.

Poichè la coordinazione non funziona e non funziona perchè nega il desiderio e la tecnica nelle sue infinite ideologie (di stampo religioso).

E' come se la verità dell'uomo si stia facendo largo al di là di quello che l'uomo si è auto-imposto, ossia proprio i limiti!!!!

ora prova a pensare all'ambientalismo, esso serve la follia umana, ossia si fa ideologia di un nuovo limite, ma è solo per poter navigare nelle soluzioni che richiederanno passi eccezinali in avanti, compresi quelli genetici (Che tanto spaventano l'individuo).
Migliore tecnologia migliori possibilitò di limite!!!!
Un lavoro eccezionale!!! che però non soddisfa chi invece come me cerca uno sviluppo critico del proprio sè. (ossia del proprio soggetto. dell'essere un soggetto).

Per questo rinvio ancora ad un comunitarismo critico, che non stia ai giochetti del limitiamoci o finisce il mondo, quella è pura ideologia!
#1978
Citazione di: Ipazia il 23 Ottobre 2019, 07:31:42 AM
@davintro

Non mi pare che sia meno contraddittoria la postulazione di un Dio incausato, tradotto a dimensione umana da guru di ogni specie, l'un contro l'altro armati. Perfino il più fine teo-logo della storia, il doppiamente scomunicato Benedetto Spinoza, dovette gettare la spugna col suo fatidico Deus sive Natura. E non poteva che essere quello l'approdo "a priori" della metafisica, in ciò che viene viene prima di lei, la fisica.

La quale non esenta da assist etici qualora si consideri la costellazione di bisogni che rende la vita possibile, e di desideri che la rendono gradevole. O quantomeno saggiamente sopportabile, realizzando "a posteriori" quell'attitudine alla vita che si delinea nel trascendentalismo kantiano. Il cui errore metafisico non sta nella sua inesistenza e insussistenza ma nella necessaria correzione "a posteriori" rispetto alla causa prima incausata Natura.

Gli "a priori" kantiani sono le condizioni materiali che rendono possibile lo sviluppo degli aspetti trascendentali della natura umana la cui metafisica non può che risolversi "a posteriori" nella presa d'atto dei requisiti fondativi della vita e nella necessità di dare loro soddisfazione. Tradotto in termini teisti si tratta di alcuni precetti delle tavole mosaiche e di quelle che vengono definite dalla dottrina cattolica "opere di misericordia".

A partire da tali cause è possibile fondare una metafisica "a posteriori" perfettamente coerente in cui i collegamenti tra teismo e ateismo si trovano sul terreno comune della precettistica umanistica fondata sulle evidenze naturali, prendendo atto che i fondamenti metafisici assoluti d'antan possono essere oggetto solo di fede, ma non di conoscenza oggettiva il cui unico fondamento autodimostrantesi rimane la Natura.

Concordo con tutto! e sbaglio o è una apertura al mondo teologico? (lasciando da parte le ferite che ci ha inferto come mi è parso di capire da vecchi post)
#1979
x FRANCO.

Non capisco cosa intendi con "rimanendo nello stesso ambito teologico."

Nel senso che veramente intendi fare una critica nello stesso ambito teologico, o era una domanda rivolta a me.
Ossia che io debba fare un critica al sistema teologico?
#1980
Citazione di: bobmax il 23 Ottobre 2019, 09:43:03 AM
Citazione di: green demetr il 22 Ottobre 2019, 18:12:11 PM
Non capisco proprio questo tuo continuo appellarsi al nulla.

Chi decide che il nulla sia "nulla"? come si fa a oltrepassare kant, se non si conosce Kant?

L'essere in quanto essere è veramente la più grande cantonata che la filosofia abbia avuto.
Era da un pò che non mi ci imbattevo.

Voglio dire, certo che l'essere è l'essere (ma allora a questo punto ha ragione Severino se c'è essere non ci può essere nulla. Il nulla esiste solo formalmente come descrizione del particolare, rispetto all'universale), ma l'essere è solo nel particolare, come dice Ipazia, nel "-ci" di Heideger.

Ma sopratutto come è conoscibile il nulla? E' chiaro che è un presupposto, che mina alla base la vera ontologia.

Poi da esistenzialista come giustifichi il nulla? come un aporia dell'esistenza?

Occorre distinguere tra il nulla nichilistico e il Nulla metafisico.

Il nulla nichilistico è il vuoto valoriale: nulla vale!
Questa constatazione è l'inevitabile conclusione a cui giunge il pensiero razionale che guarda lucidamene il mondo.
Il nichilismo è perciò connaturato nella stessa razionalità, ne è l'altra faccia della medaglia.
Grandi menti, come Leopardi o Nietzsche, ne hanno colto l'essenza. Ma non sono stati in grado di superare, tranne in alcuni momenti, questa che ai loro occhi era la "verità" inoppugnabile.

Il Nulla metafisico, viceversa, consiste nell'oltrepassamento del nichilismo attraverso la messa in crisi dei capisaldi razionali che fondano la nostra interpretazione del mondo, e quindi alimentano lo stesso nichilismo.
Avviene cioè un rovesciamento del paradigma:
L'Etica non è un eventuale attributo della nostra realtà, ma ne è invece il Fondamento!
L'oggettività in sé, il divenire, sono messi in discussione e relativizzati.

In nome del Bene!

E poiché senza queste "verità" è impossibile il pensiero determinato, ciò che troviamo è il Nulla.
Nulla che è poi il Bene, il Nulla fonte di infinite possibilità.

Seppur paradossalmente, più che per quello che ha detto, Kant è importante per quello che non ha detto...
Ha infatti mostrato il definitivo smacco in cui inevitabilmente cade il pensiero che onestamente cerca la Verità.
Sono infatti le tautologie, i circoli in cui necessariamente il suo pensiero si imbatte, a mostrare il limite. Dove il pensiero razionale non può che infrangersi.

E si infrange perché la Verità può venire solo da noi stessi!
Dalla nostra profondità.
Che, appunto, per il pensiero razionale non può essere che Nulla.

Il Nulla metafisico è poi lo stesso Essere, come è ben presente nel cuore di ogni filosofia o religione.

Non ha senso proporre un nulla metafisico come paradigma anti-razionale.

Basterebbe chiamarlo estetica di un sentimento positivo, religioso o meno, che si basa sull'Essere, con la lettera maiuscola.

Ma è proprio quello che ha detto Heidegger tra l'altro.

Per quanto riguarda Nietzche egli si limita a constatare come il valore sia solo una pragmatica, basato su una fede. Una volta scopertasi come menzogna, rimane il semplice paradigma gerarchico, che opprime la libera espressione umana.
Il nichilismo è dunque solo una tappa, una volta che ci si accorge tutti che la fede in Dio è solo una menzogna, non rimane che il crollo dei valori, ossia l'implosione dell'individuo, che per la filsofia seria è sempre presunto.
Questo è un periodo storico che si instaura secondo la profezia nicciana, ai suoi albori.
E in particolare nella nostra società già secolarizzata, ma moralmente ancora in piedi grazie alla morale cattolica. Dopo 50 anni di stuti dei MEME sociali, finalmente l'elite è pronta a dare un nuovo scacco alla società. Non a caso Fukuyama ha pubblicato il suo secondo lavoro, che spiega come mai, il suo primo lavoro, ossia la fine della storia, come la vittoria dei valori americani (evangelici, più che cristiani), sia stato messo in discussione dalla crisi finanziaria. Questo libro pubblicato l'anno scorso e cestinato dal mio amato Zizek come inutile. è in realtà la perfetta descrizione di cosa sia l'individuo e come dobbiamo ricostruirlo, affinchè torniamo alla fine della storia.

Dunque uno può anche rimanere fermo al sentimento religioso, ma intanto è sempre Nietzche (e la sua analisi seria, e non falsificata di Fukuyama) a essere urgente.

PER ESSERE CHIARO mi pare sia più  nichilsita far finta di niente e dedicarsi a un DIO presunto (come faccio tra l'altro) che non affrontare la cosa insieme a nietzche (cosa che parimenti faccio) che mi pare l'essatto opposto del nichilismo.