Democrazia ed informazione
Un americano su cinque sostiene che ad un certo punto sarà necessario ricorrere alle armi contro il governo. Per i repubblicani si tratta di uno su due. Questo dato è scarsamente collegato al fatto che chi parla possieda un arma o meno, comunque un terzo dei detentori di armi ritiene che sarebbe necessario usarle.

Repubblicani e Democratici sono d'accordo, tre quarti di loro sostiene che chi è affiliato all'opposizione è un bullo che vuole far prevalere la propria opionione, senza rispetto per la verità, ma con il solo obbiettivo di disinformare. La metà dei sondaggiati, sostiene che ha smesso di confrontarsi e parlare con chi sostiene il partito opposto.

La causa di tutto questo, secondo il 50% dei sondaggiati, sarebbe la disinformazione, il fattore primario per cui le idee degli oppositori sono irricevibili è perchè queste persone sono misdirette. Il 25% sostiene che la polarizzazione li ha deteriorati psicofisicamente, e un 10% sostiene di aver dovuto accedere a terapie.

Il 48% del campione sostiene che l'obbiettivo principale dei mezzi di informazione è presentare un punto di vista specifico, non rappresentare i fatti (37%)

Questa è chiaramente una polveriera che se esploderà travolgerà tutto il mondo, la guerra in Ucraina a confronto sarà un ricordo dei bei tempi di quando la benzina si pagava poco. Le prossime elezioni americane saranno cruciali, e ancor più cruciale sarà un verdetto della corte suprema (Harper vs Moore) atteso tra poco, che deciderà (in pratica) il potere dei singoli stati membri nel determinare l'esito delle elezioni, se l'interpretazione dei giudici conservatori dovesse passare, praticamente, i singoli stati avranno sufficienti poteri per aggirare il voto popolare. Il risultato più ovvio è che entrambe le fazioni avranno sufficienti motivi per non riconoscere la legittimità dell'elezione se non dovesse andare a loro favore, e specialmente i Trumpiani, sembrano pronti a mettere mano alla fondina.

Giuro che andò così. 