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Messaggi - Ipazia

#1981
Un'epigrafe del caimano più vicina alla verità storica e alla sua ermeneutica:

https://visionetv.it/ciao-silvio-effetti-collaterali/
#1982
Citazione di: Pensarbene il 17 Giugno 2023, 22:45:29 PMIo sono credente,quindi non trovo per niente assurda l'idea di Dio.
Trovo assurda,semmai,la Teofobia generalizzata che fa parte dell'altrettanto assurda "società senza padri" attuale.
Io vedo orfani dappertutto manovrati da fratelli
che sono più astuti e molto meno umani dei padri.
Alexander Mitscherlich scriveva più di 50 anni fa "Verso una società senza padri",Marcuse "L'uomo a una dimensione",tutte e due prefiguravano il mondo attuale.
Mi viene da ridere nel vedere una marea di laureati o meno privi di padri ma legati alle madri che si portano dietro tutta la vita.
Madri simboliche,culturali e psicologiche dal nome romantico e rassicurante di "Scienza",
"Tecnologia","Informatica","Mediatica" ecc...
Molti di loro ,però ,conservano gelosamente anche un padre dal nome serio e severo come
"Ateismo","Laicismo","Comportamentismo"...
Perchè non escono dalle botti,si rivestono e la smettono di "cercare l'Uomo" accontentandosi di ....esserlo ognuno a suo modo lasciando in pace mode e fobie, manie e frenie culturali pseudoadulte?

Questo bisognerebbe chiederlo a chi su Padri, Madri e Figli trascendenti ha costruito le sue millenarie narrazioni e fortune immanenti.

La questione posta da Pico, e portata avanti da Jacopus, è piuttosto quella del libero arbitrio e del suo non facile strumentario e dizionario etico, come individuato correttamente da Alberto e iano.

Tale questione è correlata all'inedita propensione trascendentale kantiana degli umani ad inventarsi mondi e regole paralleli a quelli fisici, chimici e biologici posti dall'evoluzione naturale, o dai numi, in modalità deterministiche.

È questa marginalità indeterministica l'argomento della discussione. Marginalità  che non nega, e non umilia, altre esperienze evolutive, ma ne misura il differenziale e ne trae le debite conseguenze comportamentali. (Per chi non sia totalmente riconvertito al determinismo della koinè dominante e dei suoi artefatti centri di gravità coatta.)

Insomma, numi o natura, la questione resta aperta e che il qui-ed-ora sia incomprensibile rispetto alle lapidi del passato appartiene alle regole del gioco evolutivo della nostra specie. E alle sue responsabilità.
#1983
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
18 Giugno 2023, 05:16:53 AM
Anche i preti cristiani insegnano che si condanna il peccato, non il peccatore. Poi fanno il contrario, ma il principio resta valido. Giustificare una schifezza perché la vittima non può sottrarsi appartiene a quel tartufismo postcomunista ipocrita che ha sposato in toto il capitalismo e il suo orrido mercato.

Sarò pure vetero, ma non scenderò mai a questi livelli di degrado della mia coscienza e prassi di vita, umana prima che di classe.
#1984
Il trascendentale non è deterministico e in quanto tale non è dimostrabile con ipotesi, tesi, leggi naturali e paradigmi vari.

Capisco sia uno scorno per la metafisica non poter ridurre tutto a sillogismi e pertanto detestare il Dasein e le sue acrobazie che trascendono le stato di natura da un lato, e le pretese metafisiche dall'altro.

#1985
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
17 Giugno 2023, 21:51:09 PM
Racket e miseria, questi sconosciuti.
#1986
Se il trascendentale umano fosse riducibile ad una formula chimica non vi sarebbe più alcun discorso, alcuna scelta, ma solo dimostrazioni.
#1987
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
17 Giugno 2023, 08:14:12 AM
Sotto la coltre d'incenso patriottardo si scopre che un giovane ucraino vale più da morto che da vivo:

https://www.politicamentecorretto.com/2022/02/24/ucraina-i-crematori-aiutano-a-nascondere-lespianto-di-organi-destinati-ad-un-mercato-nero-anche-in-europa/

Dalla morte alla nascita la parte più turpe del Mercato prospera in Ucraina anche in guerra:

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/utero-in-affitto-con-la-guerra-il-business-diventa-creativo/

Varie ed eventuali su sparizioni Mondolibero di bambini e donne da prostituire, pure reperibili nei media Mondolibero.

Dura sarà mettere "gente per bene" a governare l'Ucraina, ma pure il resto del libero mercato, ormai di tutto. Il Tutto del mercato. L'unico con la maiuscola.




#1988
Nessuno ha affermato che con la specie umana sia finita la storia evolutiva. Questa idiozia la lasciamo ai discepoli del Capitale. E neppure che la nostra specie sia padrona del creato, che lasciamo volentieri alle antiche mitologie.

Si tratta piuttosto di farsi carico del nostro qui-ed-ora evolutivo senza cercare scappatoie in passati remoti o futuri distopici ad immagine e somiglianza della peggiore attualità; da combattere con decisione, attingendo al nostro patrimonio etico, senza feticci ideologici "insuperabili", ma con senso aggiornato di misura, tenendo conto degli insegnamenti della nostra storia.
#1989
Quando troverò qualcosa di scritto e costruito secondo calcoli da zampe non umane comincerò a dubitare della specificità antropologica. Per ora ci sono solo gli ufo e gli spiriti: tutta roba ancora da dimostrare.

In ogni caso la specificità antropologica rimarrebbe, seppur non esclusiva, per la sua storia e per i suoi modi.
#1990
Se ti basta farti imporre sicari del deep state, non votati da nessuno, come PdC, perché la Costituzione lo consente, significa che siamo diventati irreversibilmente una Repubblica delle Banane. Della quale il primo acquirente, il caimano, non è stato nemmeno il padrone peggiore. Ed ha ricevuto pure il consenso elettorale. Differenza non aggirabile per chi non si rassegna al ruolo di servo.
#1991
Restando coi piedi per terra della fenomenologia è difficile confutare la specificità umana nel campo dell'episteme e della techne. 

L'argomento naturalistico regressivo non vale, altrimenti dovremmo regredire al big-bang e arrivare all'assurdo che un atomo equivale ad un umano. Invece giustamente Jacopus pone l'accento sulla specificità antropologica, che non ha confronti in nulla dell'universo conosciuto.

Il seguito è: abbiamo inventato la bicicletta, ma sappiamo pedalare ?
#1992
Monti e Draghi non li ha eletti nessuno, ma sono stati imposti dallo stesso deep state, antipopolare e anticomunista, che a suo tempo sponsorizzò e lanciò il caimano e Forza Italia. Tutto ciò appartiene alla politica golpista antidemocratica ed è assai più  grave della mafia e dell'evasione fiscale.

In Sudamerica ci siamo fin da Portella della Ginestra, con la differenza che neppure il Sudamerica fa più  il Sudamerica, invece l'Italia sì.

Se uno non capisce queste cose puo fare solo politica di aria fritta e diventare un megafono di, come dice Bergonzoni, armi di distrazione di massa.
#1993
Non mi associo a nessuno, ma neppure demonizzo: dal 2011 sono successe cose che fanno impallidire i "crimini berlusconiani": due golpe e tanta guerra, pagate coi soldi delle tasse e col sangue dei vinti.
#1994
Restando nel principio del divenire, che opera a prescindere dalla sua unicità,  salta il principio metafisico di identità,  temperato da un più relativistico (e realistico) principio di continuità. In cui si colloca anche la relatività specista.
#1995
Ma è sempre stato così e riscoprirlo dopo panta rei è scoprire l'acqua calda. Ogni specie vivente è costretta ad essere speciecentrica dalla sua evoluzione naturale, e homo non fa eccezione. Il tempo e lo spazio antropologico segnano la nostra quotidianità, volenti o nolenti, secondo principi ergonomici dati, con il valore aggiunto che applicando lo stesso principio ad altri viventi abbiamo imparato la molteplicità delle ergonomie possibili, dai virus alle balene. Quindi l'argomento ostativo della percezione diventa pretestuoso nel ragionamento intorno al binomio realtà-verità, che può essere risolto solo relativisticamente tenendo come costante il range percettivo della specie, qualunque essa sia. Ovvero, quel binomio non potrà mai avere una caratterizzazione assoluta, metafisica, ma dovrà declinarsi nella biochimicofisica del vivente reale.

Tale punto di approdo cognitivo elimina, o riduce fortemente, i rischi di un antropocentrismo acritico, limitandolo alla sfera della specificità antropologica di interprete cognitivo della realtà. E di produttore di immaginari a sua misura e - il lupo perde il pelo ma non il vizio - dismisura. La quale non può che trovare una sua ergonomia nell'immaginario, essendole preclusa la possibilità reale. Ma facendo di necessità virtù la dismisura produce arte, filosofia, religione, ideologia e giù giù a declinare.