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Messaggi - niko

#1996
Citazione di: Socrate78 il 02 Giugno 2023, 20:28:51 PMIo invece ritengo che si debba dare libertà assoluta di pensiero, anche se l'opinione dovesse offendere gli altri, poiché chi l'ha detto che la verità se esiste debba essere dolce e buona e non offendere nessuno? Secondo è meglio la peggiore verità (se esiste) rispetto alla più dolce delle bugie. Il pensiero appunto non deve premurarsi assolutamente di non offendere gli altri, ma di ricercare appunto la verità, che può anche essere terribile, cattiva, scomoda. Un'opinione e una teoria antisociale o contro le regole sociali del momento (che cambiano) non è per questo necessariamente FALSA, sostenere questo significa andare contro la logica.  La ricerca della verità dev'essere l'obiettivo del confronto dialettico e non l'evitare tutte quelle teorie ed idee che possono insultare altri.


La verita' e' intersoggettiva, e quindi unisce.

Cio' che e' gratuitamente divisivo, cio' che non unisce gli esseri pensanti nel segno e nel metodo della ragione ma fa' l'esatto contrario, -come il razzismo, l'omofobia e tutte le altre pseudo-opinioni che celano in realta' insulti a intere categorie di persone-, non ha nulla a che vedere con la verita'.

La verita' e' intersoggettiva; viceversa il razzismo e le varie consimli forme di intolleranza sistematica e paranoica sono mera soggettivita' ipertrofiaca dell'uno a danno della soggettivita' dell'altro.

La verita', o quantomeno la "verita' " per come storicamente essa si e' determinata e individuata, il concetto di verita' , non e' il suo contrario.

Anche per parlare della verita', abbiamo bisogno di una storia e di una genealogia della verita', cosi' come par parlare di "opinione" abbiamo bisogno di una storia e di una genealogia dell'opinione.

Senno' tutto puo' essere verita' e tutto puo' essere opinione.

Un gioco a cui puo' giocare solo chi e' senza cultura e senza storia.

#1997
Citazione di: Ipazia il 02 Giugno 2023, 06:55:55 AMLa soluzione etica migliore, squisitamente illuministica, è lasciar dire e punire il fare, dopo aver democraticamente discusso i contenuti e le conseguenze del fare e averne sperimentato nella pratica gli effetti avversi.

L'etica è il risultato di un processo storico di cui il pensiero unico, politicamente corretto e dogmaticamente corrotto, è la tomba.


Si potrebbe osservare che nessun sistema giuridico esistente (o anche: nessuno esistito e di cui si abbia notizia), appunto "lascia dire e reprimere il fare" in assoluto.

Perche' ad esempio nel nostro, di sistema, esistono i reati di opinione, e di ingiuria, e di calunnia, e di vilipendio, e di procurato allarme, e di ciarlataneria, eccetera.

Nonche' di apologia del fascismo, di apologia di reato, di simulazione di reato, di istigazione a delinquere, e vari altri.

La liberta' di parola e di pensiero e' sempre, in qualche modo limitata.

Perche' non puo' essere liberta' di parola e di pensiero in danno degli altri.

Io sostengo che il razzismo e l'omofobia siano nient'altro che (pseudo) liberta' di pensiero e di parola in danno degli altri.

Reati di opinione.

Veramente non lo penso privatamente solo io, lo sostiene il nostro ordinamento e la nostra Costituzione, nello spirito e nella lettera.

Perche' in linea generale tali pseudo-opinioni NON offendono circostanziatamente il FARE degli altri,  ma l'ESSERE, e quindi l'innocenza intrinseca, degli altri che ne sono oggetto e vittima: ad esempio il razzismo, che e' offesa all'origine etnica e al sangue, sulla quale nessuno volontariamente sceglie e che non rientra in nessun umano fare (a parte forse la sodomia tra consensienti, la quale viene diciamo cosi', additata come scorretto fare dagli omofobi, sodomia che noialtri non omofobi possiamo considerare un "fare" scientificamente e naturalisticamente innocuo, offeso pretestuosamente per offendere l'essere, e quindi sempre l'innocenza per definizione, di alcuni).



#1998
Citazione di: Ipazia il 02 Giugno 2023, 06:55:55 AMQual'è il limite etico della pedofilia, prostituzione, affitto di uteri, bambini ed umani ?



Non c'entra niente. Non c'entra niente la pedofilia, la prostituzione eccetera.

Rileggiti il post di apertura, quello di Socrate, e, se per caso rispondevi a me, rileggiti anche il mio post.

Ti renderai sicuramente conto da sola di  quanto la prostituzione e l'utero in affitto non c'entrino assolutamente nulla con la discussione e col tema, di come tu li abbia tirati fuori dal nulla, con atto, appunto, per autocitarmi, di nichilistica liberta'.

Se poi, non so, dico solo per ipotesi, li hai tirati fuori dal nulla perche' secondo te esse sono pratiche tipiche e identificative della

"sinistra corrotta",

le quali allora giustificano (come una sorta di mistico contraltare) il razzismo e l'omofobia tipici della

"destra corrotta"

(Ho indovinato ;D ??)

torniamo sempre al mio punto secondo cui alcune opinioni non sono opinioni, perche' sono di insulto; in questo caso: di insulto all'intelligenza, e alla capacita' minima dialettica dei tuoi stessi lettori, Ipazia.


#1999
Non si puo' essere democratici con chi democratico non e'.

Questo lo ha detto anche un certo Karl Popper, che non e' stato propriamente, diciamo cosi', un sovversivo demagogo comunista o un ateo mangiapreti.

Si tratta semicemente di schiarirsi un po' le idee sul concetto filosofico e pratico di "opinione", e su come riconoscere in esso dei limiti ben precisi (limiti che poi, in altre parole, sono l'antifascismo come pregiudiziale di metodo della democrazia), affinche' esso, il giusto e ben formato -ed informato- concetto di opinione, non ricomprenda il minestrone ribollente del: "tutto e nulla", in un malinteso contesto di "democrazia impossibile", impossibile perche', come nell'aristotelico concetto di contraddizione, si fa carico -nel deleterio minestrone di cui sopra- anche delle proposizioni negatrici di essa.

E invece la democrazia non deve, farsi carico finanche delle proposizioni negatrici di essa.

Si deve limitare a se stessa nell'ambito di cio' che la pone come realta' distinta e distinguibile, si deve delficamente, o meglio socraticamente, autocontenere.

Perche' essa piaccia o no non e' una entita' astratta, ma un fatto storico dotato di una fondazione.

Fondazione di cui qui, ai fini di questo discorso, io non voglio evidenziare tanto la superiore eticita' rispetto ad altre, possibili, "fondazioni alternative", (non faccio in questo post educazione civica a buon mercato, tutt'altro), ma la nichilistica pre-eticita'. Nichilistica
pre-eticita' che e' propria non certo solo del fatto storico della democrazia liberale moderna, ma di tutto cio' che di importante e di fatidico scaturisce dalla liberta' e dalla volonta' di potenza umana, insomma di tutto cio' che, sulla falsariga della matematica moderna, ha postulati indimostrabili all'interno dello stesso sistema teorico da esso derivante e, proprio per questo, puo' dirsi figlio del nulla e della liberta'. Non "intoccabile", ma che richiede consapevolezza della responsabilita' insita nel "toccarlo".

Insomma, venendo al dunque, "opinioni", scritto tra mille virgolette, che sono intrinsecamente di insulto al concetto illuministico umanita', e alla ragione universale come sua radice identitaria, come lo sono quelle fasciste, razziste e omofobe semplicemente NON sono opinioni e NON avrebbero considerate come tali.

In una societa' democratica sono ben accette tutte le VERE e reali opinioni, cio' NON include gli insulti e gli atti lesivi della dignita' e della liberta' di altri cittadini che alcuni cittadini -nel far questo criminali- potrebbero perpetrare, insulti e attacchi travestiti da opinioni.

E sono serissimo nel dirlo, infatti la radice storica del concetto di opinione e' quella liberale, e si riferisce all'azione che un cittadino puo' esplicitare ai fini della realizzazione della sua personalita' e della ricerca della sua felicita' senza ledere e danneggiare altri cittadini e il loro equivalente percorso.

Il limite e' che la liberta' dell'uno, finisce dove comincia quella dell'altro.

E il quanto minimo di violenza necessario a mantenere il sistema, il sistema democratico intendo, e' la repressione di coloro che giganteggaino nella loro, non piu' leggittima, auto-esoressione, opprimendo gli altri.

Ora, detto questo, come si possa essere omofobi, razzisti o fascisti senza essere lesivi della dignita' e della liberta' dell'altro, e' quanto i fascisti e limitrofi devono (ancora, e per sempre nel tempo storico) dimostrare per rivendicare le loro opinioni come tali, come opinioni.

Nell'attesa che lo facciano (e non possono, farlo...) le loro opinioni non sono opinioni, sono spazzatura.

Che qualcuno invochi il pensiero unico per giustificare la rivendicazione di opinioni spazzatura e' semplicemente patetico, si tratta semplicemente di ignoranza della potenza e dei limiti di una fondazione storica come tale, ignoranza in cui, il pensiero unico, quello vero e correttamente inteso, peraltro ci sguazza.

L'illuminismo, e poi la forma societa' nata dalla rivoluzione francese non e' la fine della storia, ma una sua ben precisa parte.

Non e' l'universale, ma e' la scelta di una ben precisa comunita' umana come tante altre.

E' proprio vedendolo da fuori, contemplandolo, che lo si puo' capire.

E magari anche apprezzare.

Cosa che chi ci butta dentro il fascismo e limitrofe esoressioni chiamandolo "opinione", sicuramente non fa.

#2000
Tematiche Filosofiche / Re: Velocità costante.
24 Maggio 2023, 12:17:02 PM
Secondo me la piu' grande implicazione filosofica della velocita' della luce e' che essa e' sostanzialmente una VELOCITA' MASSIMA DI INTERAZIONE, intercorrente (quasi come un onnipresente ostacolo o una necessaria mediazione) tra tutto cio' che realisticamente possa interagire nell'universo, ovvero la sua esistenza, l'esistenza di C, esclude la possibilita' di interazioni istantanee, e dunque che avvengano a velocita' infinita.

Piuttosto che come una velocita' di viaggio, o di percorrenza attribuibile a un ente singolo, essa andrebbe pensata come una velocita' massima (di natura intercorrente e mediatrice), con cui una causa qualsiasi, in un mondo materiale ed esteso, possa produrre un effetto qualsiasi al di fuori di se', e il suo valore logico filosofico e' essenzialmente anti-dicotomico, contro tutte le dicotomie: se non esistono interazioni istantanee, allora c'e' sempre un medio possibile tra due possibili estremi, insomma tra A e B, c'e' sempre C.

Insomma non solo, banalmente, l'effetto segue sempre la causa, ma qui stiamo affermando anche che  il tempo e' universalmente necessario, come mediazione e come risorsa, affinche' tutte le possibili cause producano tutti i possibili l'effetti.

Il tempo entra dirompentemente in tutti i processi (anche in quelli che siamo soliti credere istantanei, intendo) ed esclude l'istantaneita' di tutte le trasformazioni, in una accelerazione che e' anche un rallentamento, una dilazione; il che ci restituisce un concetto del divenire che ha sempre stadi sovrapposti, intermedi, in cui le cose stanno avvenendo e non sono ancora avvenute, in cui lo stato iniziale e quello finale di una trasformazione qualsiasi coesistono.

Se non esistono interazioni istantanee, ci vuole tempo a questo mondo per fare tutto, perfino per morire, e finanche il passaggio tra la vita e la morte si compie (e si compira') in un tempo esteso, non puntiforme, in cui tutti noi che lo attraverseremo saremo sia vivi che morti contemporaneamente, alla faccia di tutte le dicotomie, e di tutti i concetti romantici di "attimo fatale".

Ci vuole tempo affinche' il futuro divenga passato, e in questo tempo intermedio universalmente interposto e necessario non c'e' ne' futuro ne' passato, gli attimi che possono esistere realmente in natura non sono romantici, bensi' sono estesi, hanno ciccia, hanno carne.

#2001
Tematiche Spirituali / Re: Come rispondereste?
19 Maggio 2023, 12:50:42 PM
Io sono introverso, un po' nichilista e un po' egocentrico, quindi al massimo, ma proprio al massimo qualche volta mi chiedo:

"Cosa posso fare, per migliorare me stesso?"  :D :D :D
#2002
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
17 Maggio 2023, 20:03:37 PM
Citazione di: InVerno il 14 Maggio 2023, 14:16:10 PMNon ho molta fiducia neanche io nei sondaggi che vengono ogni tanto diramati, tuttavia, vale sempre la regola della fonte avversa, ho seguito dal giorno uno la propaganda russa, e ti assicuro che non vedono l'ora di trovare pezzi di informazione che validano la loro narrativa per amplificarli e trasmetterli, sabotaggi amministrativi e militari interni all'ucraina, disertori, opinioni di profughi all'estero e tutta un altra serie di documenti che proverebbero le loro teorie. Li hanno trovati? Ogni tanto, video di soldati ucraini che si lamentano delle condizioni e del comando, e altre cose qui e là, ma niente che se messo insieme sarebbe sufficiente a dimostrare un unghia della teoria "popolazione ostaggio". Tendiamo a proiettare noi stessi sugli altri, e a dimenticarci che l'europa dell'est è ancora piuttosto bellicosa e preparata a combattere oltre che non particolarmente "individualista".

E' notizia tralaltro recente che la SVIZZERA fornirà alcuni dei suoi armamenti a paesi NATO per permettere agli stessi di inviare i propri in Ucraina, un percorso piuttosto tortuoso ma a conti fatti si potrebbe riassumere che la SVIZZERA (mica la NATO) manderà carri all'Ucraina. Se non si capisce l'importanza storica di un tale evento e si gioca a fare le anime belle in piazza è perchè non si è capita l'importanza geopolitica di questo conflitto che ha costretto persino la SVIZZERA (continuo a usare il caps, perchè non so se rende l'idea) a intervenire dopo duecento anni, l'ultima volta permise passaggio contro Napoleone. I vari Ovadia, Santoro, Travaglio, più neutrali della Svizzera, dovrebbero riflettere su questo, e con un pò di umiltà ragionare se magari si sono persi qualche pezzo e ci hanno capito poco. Il 7maggio 1995 il parlamento Svizzero riunito ha chiesto scusa per i danni che la loro "neutralità" ha permesso durante la seconda guerra mondiale ammettendo che fu un errore che aiutò i nazisti a perpretrare il proprio piano e permise a i propri residenti di arricchirsi a scapito delle persone bruciate nei lagher. Quando sento i "neutralisti" italiani che antempongono ragioni economiche al conflitto, mi sembra che di tutte le qualità degli svizzeri, cercano di scimmiottare le peggiori.


Quindi chiunque non si schieri con la nato e l'Ucraina in questa sporca guerra di interessi imperialistici e di spartizione e' perche'

"non ne capisce l'importanza geopolitica?"

Non e' magari che qualcuno questa guerra, proprio perche' la capisce, proprio perche' ha capito il giochetto di fondo a cui vorrebbero farci giocare, quello dei buoni VS cattivi, la schifa e non si schiera?

E guarda che almeno su una cosa Orsini ha ragione, i pacifisti veri combattono l'imperialismo a partire dai propri paesi di residenza e lasciano che negli altri paesi cosiddetti "nemici" si faccia altrettanto.

Quindi la prima cosa che i pacifisti (veri) italiani dovrebbero schivare e' la nato e il blocco di interessi euroatlantico...

Discorso a parte per i "pacifisti" meloniani e di regime che vogliono la pace solo dopo la -ipotetica- vittoria dell'Ucraina e della nato, che giustamente Rovelli identifica piu' correttamente come i guerrafondai e il pubblico plaudente della guerra e del suo spettacolo, perche' lo sono...

Io spero solo che in questa stupida guerra alla fine "vinca", (cioe' ottenga il punto minimo dei sui obbiettivi e possa trattare la pace da posizioni di forza)  il piu' forte e il piu' realisticamente candidato a vincere, ovvero la Russia, affinche' il castello di menzogne e di propaganda dell'ultimo anno e mezzo crolli, alla faccia di chi lo ha edificato e me lo ha fatto controvoglia ascoltare.

Perche' e' stucchevole, lo spettacolo a cui assistiamo da oltre un anno sui media e non solo, e' stucchevole, propaganda di guerra a bassa intensita' volta a giustificare una guerra per procura ingiustificabile.

Ma fatemi il piacere.

O spero almeno che me lo faccia lo zar Putin, vincendo, e mettendoci un punto a questa storia.





#2003
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
14 Maggio 2023, 12:20:03 PM
Nelle varie e ridenti dittature, autocrazie e teocrazie che sorgono alla periferia del nostro impero e fanno comodo a noi non c'e' mai, dissenso palese.

Neanche in Arabia Saudita, per dire.

A ben vedere, neanche in Russia ai tempi di Eltsin e degli inizi di Putin ce n'era, di dissenso palese, quando ancora lui sedeva nel g8 per intenderci, e l'isterizzante -nonche' dogmatica- trinita' dei cattivi da eliminare al piu' presto per difendere la pace e la liberta' nell'occidente protoidentitario russocomprensivo era costituita gli integralisti islamici (tranne quelli sauditi), i pitbull e i black block.

Ma continuate a vivere nel paese dei Puffi.

Neanche li', c'e' mai dissenso palese.


#2004
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
14 Maggio 2023, 00:31:36 AM
Citazione di: anthonyi il 13 Maggio 2023, 23:56:17 PMEsistono le paci giuste e le paci ingiuste, zelensky lo ha detto chiaramente, lui una pace ingiusta non la vuole, preferisce continuare la guerra, e ha detto anche che in questo tutto il popolo ucraino é con lui.
Ha anche lasciato intendere che la pace giusta non é vicina, sicuramente si andrà oltre il prossimo inverno.


Quando la guerra è imperialista e di spartizione (e soprattutto di pupazzi), tutte le paci sono giuste...
#2005
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Maggio 2023, 21:25:41 PM


"Chi vuole la pace solo dopo la vittoria, -in realtà- vuole la guerra".

Condivido.

Sia da un punto di vista logico, che da un punto di vista etico.

Di furbacchioni che: "vogliono la pace solo dopo la vittoria" (e magari proprio per questo accettano di farsi governare da un ministro ex trafficante d'armi), ne ho piene le scatole. Sia qui che altrove.


https://www.articolo21.org/2023/05/il-monologo-contro-la-guerra-del-fisico-rovelli/

#2006
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 12 Maggio 2023, 13:21:42 PMQuindi, il fatto che io abbia spesso la sensazione di aver sognato, ma non mi ricordi i sogni che faccio, può essere considerato sognare sogni lucidi?


Beh, considerato che sui sogni che al risveglio non ci ricordiamo non si puo' affermare nulla, considerato che e' come se essi non esistessero, e che gli unici sogni che "esistono" per noi alla nostra coscienza in veglia sono quelli che ci ricordiamo o di cui ci ricordiamo qualcosa...

Tutti i sogni lucidi, in quanto sogni che sappiamo di aver fatto, sono ANCHE sogni che ci ricordiamo, e i sogni che ci ricordiamo, sono ben di piu', di numero, dei sogni lucidi, in quanto ogni sogno lucido per noi in questo momento e' anche un sogno che ci ricordiamo, (e ci ricordiamo in particolare il suo essere lucido, la sua "qualita' " di essere lucido, cioe' accompagnato da consapevolezza di essere sogno, e intendo consapevolezza non a posteriori quando riconosciuto come tale al risveglio, ma fin dal momento del suo svolgimento, fin da dentro il sogno) , MA NON ogni sogno che ci ricordiamo, e' anche un sogno lucido (molti sogni ce li ricordiamo benissimo nel loro contenuto, ma non hanno questa "qualita' " di essere, o meglio di essere stati, sogni lucidi).

#2007
Tecnicamente il sogno lucido non e' quando si sogna cosi' intensamente da ricordare i sogni, il sogno lucido e' quando si sogna (o, molto piu' spesso, si continua a sognare, nel contesto di un sogno gia' iniziato in un modo "normale", non lucido) essendo (o, quindi, divenendo) consapevoli di sognare.


Una esperienza che credo chiunque abbia fatto almeno una volta, si diventa consapevoli di sognare eppure non ci si sveglia immediatamente: il sogno continua per qualche istante piu' o meno lungo accompagnato dal nostro sapere che e' un sogno.

Con eventualmente anche una strana "inversione" di tendenza del suo "valore" emotivo ed emozionale nel caso di sogni che erano particolarmente brutti o molto belli, nel senso che durante un incubo e' liberatorio scoprire, a un certo punto del suo svolgimento, che esso e' tale e gran parte della correlata paura passa, viceversa, durante un bel sogno, scoprire che esso e' tale senza svegliarsi lo connota improvvisamente di un certo grado di amarezza e nostalgia, in quanto noi vorremmo non sapere che sappiamo che esso e' un sogno, e per giunta destinato a terminare.

Il sogno lucido puo' essere correlato anche a un certo grado di controllo esercitabile dal sognatore su di esso, possiamo far succedere delle cose o cambiare dei dettagli, al costo sempre di sapere che esso e' un sogno, e tale resta: e quindi noi nel cambiarlo e modificarlo siamo molto piu' simili al regista di un film, che decide il contenuto di un prodotto di finzione, che non a un dio, che fa miracoli e plasma la realta'.

#2008
Da bravo piccolo Budda vi saluto, ricordando a tutti la nobile verita' dell'esistenza SOFFERENZA; e non gia' quella (ignobile, perche' piccina) dell'esistenza del male morale.

La struttura della realta' su questo punto e' squisitamente (e' il caso di dirlo) asimmetrica, perche' chiunque abbia occhi, cuore e cervello, se di buona volonta', puo' ridurre tutto il male morale del mondo a epifenomeno della piu' generica e capiente sofferenza, e chiunque, se di buona volonta', puo' capire che non vale il viceversa.

Dormite pure sogni tranquilli dunque, che tanto il mondo, con tutto l'ordine che contiene, si salva sempre perche' in fondo anche il cuore del malvagio anela a dominare, non a distruggere.

Nessuno vuole essere solo.

Neanche il malvagio piu' malvagio.

Insomma in altre, e piu' sacrificali parole, sono sempre i malvagi, gli archetipi dei malvagi, che, una volta individuatisi ed entificatisi come elementi compositivi tra gli altri possono sacrificarsi
auto-togliendosi dalle scatole.

Cosi' e' sempre stato e cosi' sara'.

Il vero sacrificio lo fa il Giuda di turno.

#2009
Attualità / Re: Ontologia e disastri umanitari.
23 Aprile 2023, 17:59:50 PM
Citazione di: Ipazia il 23 Aprile 2023, 17:21:22 PMGià il fatto di richiedere "titanismo" dimostra quanto artificio ci sia in questa posizione idelogica, il cui velleitarismo necessita delle fenomenologie estreme di "suicidi, folli e perversi"

Mi tengo il mio naturalismo d'accatto e vi lascio nel vostro infelice mondo di Alice a fare esercitazioni da titano.

Un mio insegnante di fisica ci spiegò la polarimetria dicendo che si prende il raggio straordinario e si scarta quello ordinario, "come accade solitamente nella società umana". Era un fisico che aveva capito tutto della psicologia umana, più di tanti filosofi.

Come il nativo americano, che si teneva la natura, lasciandoci quel prodotto titanico che è il denaro.


Quello che hanno in comune gli uomini e la natura e' l'impeto, la pulsione, lo slancio verso l'infinito.

Una comunita' di proggetto, una comunita' invisibile e indivisibile, una comunita', quella tra uomo e natura,
insita sostanzialmente nel fare, lo stesso, non nell'essere, lo stesso.

C'e' molto piu' amore per la natura nel titanismo, un amore di unione, che si esplicita nel convergere parallelo di uomo e natura  verso la stessa meta infinita, che nel razionalismo di chi vede la natura come esempio, come nomotetica.

Non vale la pena, di voler salvare i vincoli d'amore che gia' piu' non sono di causazione nel tempo, non vale la pena, di voler salvare i vincoli che non si possono spezzare.

La natura e' la fine di ogni giusto limite, di ogni possibile economia, compresa, all'estremo, quella della salvezza.

La natura e' spazio che indifferentemente da' spazio, e' Colei che desidera il desiderio dell'uomo, nella duplice forma dell'accoglimento, e della frustrazione.

La societa' della stampa e della catena di montaggio, la societa' iperfordista delle copie infiite, e' in fondo squisitamente naturale, una tappa naturale del corteggiamento naturale tra uomo e natura, uno snodo delle loro reciproche autocontinuazioni, per chi sa vedere la natura incompiuta e in-de-finita della "natura" e non gioca agli indiani senza esserlo.

#2010
Attualità / Re: Ontologia e disastri umanitari.
23 Aprile 2023, 16:35:23 PM
Citazione di: Ipazia il 23 Aprile 2023, 16:00:00 PME da cos'altro dovrebbero dedurlo ?

C'è un margine di libertà trascendentale, ma sempre col braccialetto al polso e l'accortezza di non sputare contro il vento.


Si puo' vivere benissimo senza il braccialetto del sociobiologismo (carcerario) piu' ottuso al polso: come ho detto prima, la -vera- vita e' eccedente ed eccezionale rispetto alla natura, non ha gli stessi obbiettivi di essa, ed e' una sfida titanica ad ogni ordinamento ad essa preesistente, come chiunque la prenda un minimo sul serio puo' capire.

E del resto, la natura non sarebbe quella che e', non avrebbe la sua forma determinata attuale senza la vita, quindi la natura non e' concettualmente in grado di legiferare sopra la vita o di fungere da modello per essa.

La vita, ogni vita, anche la piu' caotica e sregolata, anche quella dei suicidi, dei folli e dei perversi, e' gia' "il giusto mezzo" a disposizione destino -e della struttura profonda di cio' che in generale esiste sotto il sole- per essere se stesso al di la' di ogni vano e umano giudizio e per compiersi, senza bisogno di rimoralizzarla e rinormalizzata con il "giusto mezzo" dei posapiano e degli aristotelici della domenica.

Ma ribadisco, e' principalmente una questione di serieta', che chi vive di luoghi comuni autoconsolatori e moralistici spacciati per naturalismo d'accatto non puo' capire.