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Messaggi - Eutidemo

#1996
Ciao Daniele 22 :)
Trattiamo distintamente le due questioni:
.
1)
Quanto ai provvedimento del Ministro della Giustizia ed a quello della Cassazione su Cospito, si tratta di "due percorsi giuridici diversi":
- uno amministrativo (Nordio);
- uno giudiziario (Cassazione).
Per spiegarmi con un esempio riguardante un ambito molto diverso, che, però, può aiutare a meglio comprendere la cosa:
- un Ministro, qualora, secondo lui, ricorrano le condizioni del  d.lgs. n. 150 del 2009, può benissimo licenziare un dipendente pubblico;
- l'Autorità Giurisdizionale, però, a seguito di un ricorso del dipendente pubblico licenziato, può benissimo obbligare il Ministro a riassumerlo in servizio.
.
2)
Quanto, invece, alla requisitoria del Procuratore Generale della Cassazione, Pietro Gaeta, in vista della Camera di Consiglio del 24 febbraio, il quale ha chiesto di revocare il regime di carcere duro per l'anarchico e di rinviare tutto ad un nuovo esame, si tratta dello "stesso procedimento giuridico", e, cioè, della normale procedura giurisdizionale, secondo la quale:
- il Procuratore Generale della Cassazione è tenuto a fornire al Collegio Giudicante le proprie proposizioni;
- successivamente, il Collegio Giudicante, riunito in Camera di Consiglio, decide poi definitivamente sulla questione.
***
Un saluto! :)
***
#1997
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
14 Febbraio 2023, 11:55:10 AM
Ciao Duc in Altum. :)
tu, che sei senz'altro in buona fede, e animato dalle migliori intenzioni, dovresti però approfondire meglio la lettura delle sacre scritture; come io cerco di fare da più di sessant'anni, tutti i giorni.
Ed infatti:
.
1)
In primo luogo ricorda che Gesù ha detto: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; in quanto non son venuto per <<abolire>>, ma per <<dare compimento>>. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non verrà abolito neppure un <<iota>> dalla legge, senza che tutto sia compiuto!" (Matteo 5,17-20)
.
2)
Per cui, quando Gesù ha voluto "dare compimento", e, cioè, "perfezionare" (senza abolirlo) un determinato passo biblico, lo ha sempre fatto con una "specifica citazione" del brano da "perfezionare".
Ad esempio, esiste un passo biblico in cui troviamo scritto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio." (Deuteronomio (24,1).
Gesù, nel citarlo specificamente, non si sogna minimamente di abolire l'"atto del ripudio"; ma aggiunge soltanto, perfezionando l'antica prescrizione, che il ripudio della moglie può avvenire soltanto in caso di "πορνείᾳ" ("porneia")*.
Precisazione, questa, che, nell'antico testamento mancava.
.
3)
Quando, invece, Gesù non ha voluto "dare compimento", e, cioè, "perfezionare" ulteriormente un passo biblico, lo ha lasciato stare così com'era, senza ulteriori puntualizzazioni.
E così è stato per i due versetti da me citati, i quali, in modo eclatante, sia in senso letterale che in senso spirituale, consentono l'"eutanasia"; come gesto di amore e di misericordia verso il prossimo (ovviamente, se è consenziente), circa il quale Gesù non ha mai avuto niente da eccepire.
IL PRIMO NEL SIRACIDE
"Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
IL SECONDO NEL QUOLET
"C'è un tempo per GUARIRE, e c'è un tempo per UCCIDERE" ("Qoèlet": 3,1–11)
.
4)
Quanto al fatto che, spesso, i preti (e i "baciapile") siano soliti sorvolare sui passi biblici ed evangelici che non fanno loro comodo, e che non sanno bene come spiegare, tu ne sei una eclatante dimostrazione.
Ed infatti mi sembra indiscutibile che i "preti" si facciano chiamare "padri" dai loro "fratelli", quando Gesù, invece, aveva chiaramente ordinato: "Non chiamate nessuno <<padre>> sulla terra, perché uno solo è il padre vostro, quello del cielo!"(Mt 23)
Quindi l'"ennesima fesseria" non è certo mia, ma, semmai è tua, che, invece di replicare con la tua testa "glissi" sempre sul tema, rinviando a quanto si può trovare sul WEB; che è strapieno di commenti, esegesi o chiarificazioni di "presbiteri" cattolici  sui versetti da me chiamati in causa, ma anche di "non presbiteri" cattolici, che vedono la faccenda esattamente come la vedo io.
Ma io sono refrattario allo stratagemma sofistico della "reductio ad googlum"!
.
5)
Quanto al fatto che "l'Ecclesiaste 3, 1-11" è una lettura proclamata il venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (durante l'ANNO PARI), e, nel rito ambrosiano, il martedì, nella settimana dell'ultima domenica dopo l'Epifania, mi complimento per la tua conoscenza liturgica:
"1 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
2 C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
9 Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?
10 Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa.
11
Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine." (Ecclesiaste 3,1-11).
***
Però io avevo messo in rilevo un'altra cosa!
***
E, cioè, che l'"elenco generale" di cui sopra, viene recitato come una monotona "litania"; però mai nessun prete si è mai preso la briga di accennare, IN PARTICOLARE al versetto 3.3, e, cioè, che c'è  "un tempo per UCCIDERE e un tempo per GUARIRE!"
E, cioè, che la Bibbia contempla espressamente l'eventualità di poter UCCIDERE una persona, quando ormai non c'è più alcuna possibilità di GUARIRLA; e quando sia lo stesso malato a chiederlo, perchè non riesce più a sopportare il suo strazio.
***
Un saluto! :)
***
Nota*
Circa il significato di "πορνείᾳ" ("porneia"), visto che i Vangeli sono stati scritti in greco, sono duemila anni che se ne discute il significato attribuitole da Gesù (che parlava in aramaico):
- "concubinato"?
- "fornicazione"?
- "adulterio"?
Ma questo, ai fini della nostra disamina, è del tutto non pertinente; semmai possiamo aprirci un altro "topic".
#1998
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
14 Febbraio 2023, 06:50:29 AM
Citazione di: niko il 13 Febbraio 2023, 22:06:08 PMIn pratica dovemo da SOFFRI', perche' a vita e' MERAVIGLIOSA...

E mica solo quelli che condividono:

Sotto er sole della Roma papalina (e meloniani dintorni) TUTTI semo fiji de Dio e TUTTI dovemo da soffri':

Credenti, atei, cani, cetrioli...


Stavolta ti sottoscrivo in pieno! :)
Ed infatti, secondo me, non c'è nulla di male ad essere masochisti per indole o per convinzione; ma pretendere che lo debbano essere anche gli altri è pura prevaricazione! ::)
#1999
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
14 Febbraio 2023, 06:46:25 AM
Ciao Xnox.
Uno può credere o non credere alle sacre scritture; ma, almeno nel caso di specie, io non riscontro la benchè minima contraddizione.
Ed infatti:
.
1)
Come spiega lo stesso Gesù:
- ci sono dei comandamenti "principali" fine a se stessi, come "Ama Dio e il tuo prossimo";
- ci sono, però, anche dei comandamenti "subordinati",  i quali, cioè, non sono fine a se stessi, come "non rubare", "non uccidere" ecc., bensì sono finalizzati al perseguimento dei comandamenti "principali", cioè "Ama Dio e il tuo prossimo".
.
2)
Ed infatti, quando chiesero a Gesù come dovessero essere "categorizzati" i dieci comandamenti, lui rispose:
"Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente; questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: ama il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti" ( Mt 22,37-40)
Facciamo un esempio: il "FURTO"!
In genere, se si ruba qualcosa a qualcuno, gli si procura un danno; e, quindi, indirettamente, si lede  il "comandamento principale" di amare il prossimo, prescritto da Gesù.
Però, se io rubo la sua pistola a un assassino, o la sottraggo ad un uomo in procinto di suicidarsi, pur commettendo senza dubbio un "furto", io non violo la legge divina; ed infatti, infrangendo un "comandamento subordinato", ho perseguito un "comandamento pricipale", cioè quello di "amare il prossimo", prescritto da Gesù.
.
3)
Ora facciamo un altri esempio, che attiene all'eutanasia:  l"OMICIDIO"!
In genere, se si uccide qualcuno, non gli si fa certo un favore; e, quindi, indirettamente, si lede  il "comandamento principale" " di amare il prossimo, prescritto da Gesù.
Però, sempre nella bibbia, troviamo due passi molto significativi:
IL PRIMO NEL SIRACIDE
"Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
IL SECONDO NEL QUOLET
"C'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11)
Pertanto, secondo il combinato disposto dei passi biblici sopra riportati:
a)
Se una persona è ammalata ed è "guaribile", per rispettare il "comandamento principale" di amare il prossimo, prescritto da Gesù, quella persona va indubbiamente assistita e curata affinchè sopravviva e torni in buona salute (vedi la parabola del Buon Samaritano).
b)
Ma se una persona è ammalata e "non è guaribile", per rispettare il "comandamento principale" di amare il prossimo, prescritto da Gesù, secondo me quella persona, col suo assenso, va eventualmente accompagnata verso il suo inevitabile destino (in modo indolore) affinchè non debba sopportare le amare ed inutili sofferenze di una inesorabile malattia cronica.
Non trovo altra plausibile interpretazione del chiarissimo combinato disposto dei due passi biblici citati:
- "meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
"c'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11).
Sopratutto il secondo passo, secondo me, è assolutamente "inequivoco"!
Ed infatti, quale altro sarebbe il "tempo per uccidere" contrapposto esattamente, proprio nella stessa frase, al "tempo per guarire", se non il "tempo dell'eutanasia"?
La qualcosa infrange, sì, un "comandamento subordinato", ma solo per obbedire ad un "comandamento principale"; quindi non c'è affatto contrasto, ma solo un rapporto di coordinazione subordinato-principale.
***
Un saluto! :)
***
#2000
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
14 Febbraio 2023, 06:17:30 AM
Ciao Socrate 78 :)
Rispetto in pieno la tua scelta, purchè tu non pretenda di imporla anche agli altri!
***
Ed infatti:
a)
E' assolutamente legittimo che tu voglia offrire le tue sofferenze a Dio per l'espiazione dei tuoi peccati; e, quindi, rifiutare le eventuali "cure palliative" per affrontare una sofferenza espiatrice, che ti porterà in Paradiso avendo purgato in Terra i tuoi peccati.
Però, per "espiare i propri peccati", a me sembrava che fosse sufficiente sottoporsi alla "penitenza" imposta dal proprio confessore, e non scegliersela da solo; il che, il mio confessore, diceva che è solo presunzione!
b)
Quello che, invece, ritengo assolutamente illegittimo, è che tu pretenda che anche chi non ci crede debba soffrire inutilmente come te; questa la ritengo una prevaricazione del diritto di scelta altrui.
***
Tanto più che è la stessa Bibbia a consentire espressamente l'eutanasia, nei due passi più volte citati:
- "meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
"c'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11).
Sopratutto il secondo passo, secondo me, è assolutamente "inequivoco"!
Ed infatti, quale altro sarebbe il "tempo per UCCIDERE" (cioè "togliere la vita") contrapposto esattamente, proprio nella stessa frase, al "tempo per guarire", se non il "tempo dell'eutanasia"?
***
Se poi, gli Hospice praticano davvero l'eutanasia a pieno livello, -conformemente al precetto biblico- ne sono "felicissimo"; perchè vuol dire che esistono dei medici che conservano ancora il buon senso, il senso di umanità, e l'amore per il prossimo prescritto da Gesù.
***
Se la praticano di nascosto, non lo fanno certo in maniera "falsa ed ipocrita", bensì soltanto per il fatto che, se la dichiarassero apertamente, lo Stato gli impedirebbe di continuare a praticarla; per cui spero che non la dichiarino, almeno fino a che esiste una legge di mxxxx che continua a vietare l'eutanasia (ma non durerà certo per sempre).
***
Come più volte ho ammesso, se non un vero e proprio "anarchico" (come ero senz'altro), sono tuttavia sempre rimasto un "giusnaturalista" convinto; vale a dire che, se una legge dello Stato contrasta troppo radicalmente con ciò che io ritengo "giusto", io mi rifiuto di "rispettarla".
E non è detto che questo debba essere fatto apertamente; in quanto ciò, come nel caso degli Hospice, impedirebbe loro di continuare a fare "illegittimamente", ma, secondo me, molto "eticamente" e "umanamente", quello che fanno!
***
Un saluto! :)
***
#2001
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
14 Febbraio 2023, 05:34:03 AM
Ciao Duc in Altum.
Appunto, lo riporti tu stesso il brano: " C'è un tempo per UCCIDERE e c'è un tempo per GUARIRE!"("Qoèlet": 3,1–11).
Le parole sono pietre!
E' inutile arrampicarsi sugli specchi per negare il significato esplicito, letterale e spirituale, di un passo del genere; tanto più se viene collegato all'altrettanto esplicito passo: "Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
***
Ma i preti sono soliti sorvolare sui passi biblici ed evangelici che non fanno loro comodo.
Ad esempio, i "preti" si fanno chiamare "padre" dai loro "fratelli", quando Gesù aveva chiaramente detto: "Non chiamate nessuno <<padre>> sulla terra, perché uno solo è il padre vostro, quello del cielo!"
E poi sarei io il "presuntuoso e ridicolo"! :D
***
Un saluto!
***
#2002
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
13 Febbraio 2023, 12:42:09 PM
Ciao Duc in Altum. :)
Mi dispiace contraddirti, ma io non ho affatto espresso dei "pareri personali"; bensì ho soltanto riportato i "pareri espressi da Siracide e Qoèlet", nella Bibbia in versione CEI.
Nella quale troviamo testualmente scritto:
1) "Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
2) "C'è un tempo per UCCIDERE, e c'è un tempo per GUARIRE " ("Qoèlet": 3,1–11).
***
Verifica:
***
Pertanto, secondo il chiaro combinato disposto dei passi biblici sopra riportati (che, stranamente, non vengono mai citati durante la Messa), risulta evidente quanto segue:
a)
Se una persona è ammalata ed è "guaribile", per rispettare l'"imperativo categorico" di amare il prossimo, prescritto da Gesù, quella persona va indubbiamente assistita e curata affinchè sopravviva e torni in buona salute (vedi la parabola del Buon Samaritano).
b)
Ma se una persona è ammalata e "non è guaribile", per rispettare l'"imperativo categorico" di amare il prossimo prescritto da Gesù, e, cioè, di non farla soffrire inutilmente, quella persona, col suo assenso, va eventualmente accompagnata verso il suo inevitabile destino (in modo indolore) affinchè non debba sopportare le amare ed inutili sofferenze di una inesorabile "malattia cronica", come scritto nel Siracide.
***
Non trovo altra plausibile interpretazione del chiarissimo combinato disposto dei due passi biblici citati:
- "meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
"c'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11).
***
Sopratutto il secondo passo, secondo me, è assolutamente "inequivoco"!
Ed infatti, quale altro sarebbe il "tempo per UCCIDERE" (cioè, testualmente "togliere la vita") contrapposto esattamente, proprio nella stessa frase, al "tempo per guarire" (cioè "curare"), se non il "tempo dell'eutanasia", quando ormai non c'è più niente da fare, per salvare il paziente?
***
Un conto è far "vivere più a lungo" qualcuno, ed un altro conto è farlo solo "morire più lentamente"! :(
***
Se coloro che hanno scritto il "catechismo cattolico" (che non è certo una "sacra scrittura", e che è stato modificato più volte nella storia) ignorano i passi della Bibbia che non fanno loro comodo, e scrivono cose diverse, sono i loro "pareri che lasciano il tempo che trovano", in quanto "in palese contrasto con le sacre scritture!"
Ed allora gli "eretici" (e gli "ipocriti") sono loro!
***
Un saluto! :)
***
#2003
Ciao Daniele 22 :)
Nel parere trasmesso a Nordio dalla DDA  (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura di Torino, e  dalla DNAA (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), che è composta dal Procuratore nazionale antimafia e da 20 magistrati del pubblico ministero che sono tutti sostituti procuratori nazionali antimafia e antiterrorismo, si suggeriva testualmente al Ministro della Giustizia che "per contenere l'indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto, potrebbe essere idoneo anche il regime dell'alta sicurezza!"
Per cui, secondo me, se avesse voluto, Nordio poteva benissimo revocare il 41 bis, trasformandolo in AS 2.
***
E' inoltre significativo che il Procuratore Generale della Cassazione, Pietro Gaeta, in una requisitoria depositata martedì scorso, in vista della camera di consiglio del 24 febbraio, ha chiesto di revocare il regime di carcere duro per l'anarchico e di rinviare tutto ad un nuovo esame.
***
Un saluto! :)
***
#2004
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
13 Febbraio 2023, 10:29:10 AM
Chiedo scusa, e lo chiedo gentilmente :)
#2005
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
13 Febbraio 2023, 06:26:49 AM
                                    AVVERTENZA
Il mio topic riguarda esclusivamente  due passi biblici di cui in Chiesa non si parla mai, e che, secondo me;
- vanno interpretati alla luce di quanto ha spiegato Gesù riguardo all'amore per Dio e per il prossimo;
- e dal cui combinato disposto, a mio parere, emerge chiaramente che la Bibbia consente l'eutanasia.
***
Quindi qualsiasi altro discorso circa l'eutanasia, di carattere non biblico, bensì filosofico, sociologico, etico, psicologico ecc., verrà considerato OFF TOPIC.
***



#2006
Tematiche Spirituali / Re: La Bibbia e l'eutanasia
13 Febbraio 2023, 06:25:06 AM
Ciao Bobmax :)
Condivido completamente quello che hai scritto, ma io ho usato genericamente la terminologia kantiana (ovviamente molto lontana da quella di Cristo), soltanto per mettere in rilevo come Gesù considerasse tutti i comandamenti "subordinati" a quello di amare Dio e il Prossimo; e, cioè, prescritti "mediatamente" a tale scopo.
***
Tutto il resto del mio topic, non era altro che una mia esegesi di due passi biblici di cui in Chiesa non si parla mai, e che, secondo me;
- vanno interpretati alla luce di quanto ha spiegato Gesù;
- da cui, a mio parere, emerge chiaramente che la Bibbia consente l'eutanasia.
***
Un saluto! :)
***
#2007
Citazione di: iano il 12 Febbraio 2023, 11:03:48 AME' una buona ipotesi, dalla quale io traggo il dovere di essere individuo che è quello di smuovere come onda le acque dell'essere, ma allo stesso tempo la convinzione che la mia individualità, per quanto intimamente sentita, non derivi da altro che da una convenzione culturale, modificabile quindi e la cui modifica può succederci accidentalmente o volutamente di sperimentare. Un epifenomeno comunque dal carattere fluido, se onda siamo.
Rimane il mistero del sentirmi come individuo, ma qualche mistero bisognerà pur accettarlo come tale.
Pur percependoci non siamo in grado di definirci precisamente, come non sapremmo definire perfettamente i confini un onda, per cui quantomeno non dovremmo scambiare un onda con i suoi presunti confini.
E' vero, qualche mistero bisognerà pur accettarlo come tale;  ed infatti la nostra vita è così breve, ed alcuni misteri sono così grandi, che, anche se avessimo in teoria la capacità di comprenderli, non ci basterebbe il tempo per farlo! ::)
#2008
Ciao Daniele 22. :)
Per quanto riguarda l'intervento di Nordio, trattandosi di una decisione discrezionale rimessa dalla legge al suo insindacabile giudizio, non si può dire se il suo fosse un "atto dovuto" o meno; la sua, infatti, è stata una scelta assolutamente legittima.
Io, al posto suo, altrettanto legittimamente, avrei preferito spostare Cospito dal 41 bis all'AS 2; ma il Ministro della Giustizia è lui, e non io!
***
Quanto alla collaborazione con la Giustizia, non necessariamente ha valore solo quando si "denunci" qualcuno; anzi, nella maggior parte dei casi, il collaboratore di giustizia non deve "denunciare" proprio nessuno, ma, in genere, limitarsi a fornire informazioni per la cattura di un latitante, che è già stato condannato, o, addirittura, è un evaso.
***
Inoltre, in alcuni casi, come giustamente scrivi tu, il malavitoso può benissimo collaborare svelando particolari della sua professione, del suo modo di agire e di come funziona la criminalità organizzata; come nel caso del primo pentito di "Cosa Nostra" della Storia, cioè, Joe Valachi.
***
Quanto a tradire persone con le quali il detenuto intratteneva rapporti malavitosi e, magari, "intenderebbe ancora intrattenerli una volta uscito dal carcere", una delle motivazioni del concedere o meno l'uscita dall'ergastolo ostativo, e/o, addirittura, la "protezione testimoni" per lui ed i suoi familiari, dipende proprio da questo.
***
Ed infatti:
- se il detenuto "canta" viene considerato un "infame", ed ormai è bruciato per la sua organizzazione criminale (che, se può, cerca di farlo fuori non appena mette piede fuori dalla prigione);
- se, invece, il detenuto non "canta" viene considerato un "eroe", dalla sua organizzazione criminale, che lo riassumerebbe subito nelle sue fila non appena uscisse dal carcere.
Ed è per questo che non lo fanno uscire, se prima non "si pente" (rendendosi così non più reintegrabile nell'organizzazione criminale)!
***
Un saluto! :)
***
#2009
Tematiche Spirituali / La Bibbia e l'eutanasia
12 Febbraio 2023, 12:30:15 PM
Come insegnava Kant, in estrema sintesi:
- l'imperativo è "ipotetico", se l'azione prescritta è buona esclusivamente come mezzo per ottenere qualcos'altro;
- l'imperativo è invece "categorico", se l'azione prescritta è considerata buona in se stessa.
***
Però, molto prima di lui, quando chiesero a Gesù come dovessero essere "categorizzati" i dieci comandamenti, lui fornì una spiegazione sostanzialmente analoga:
"Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente; questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: ama il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti" ( Mt 22,37-40)
***
Per dirla "kantianamente", cioè, Gesù ci  dice che tutti gli altri comandamenti sono di natura "ipotetica", in quanto finalizzati al raggiungimento dei due comandamenti "categorici" da lui enunciati; da essi, infatti, "dipende tutta la Legge e i Profeti"!
***
Facciamo un esempio: il "FURTO"!
Il 15° comandamento secondo l'ESODO e il 19° comandamento secondo il DEUTERONOMIO prescrivono di: "NON RUBARE".
Ma, evidentemente, si tratta di un "imperativo ipotetico", in quanto, in genere, se si ruba qualcosa a qualcuno, gli si procura un danno; e, quindi, indirettamente, si lede  l'"imperativo categorico" di amare il prossimo, prescritto da Gesù.
Però, se io rubo la sua pistola a un assassino, o la sottraggo ad un uomo in procinto di suicidarsi, pur commettendo senza dubbio un furto, io non violo la legge divina; ed infatti, infrangendo un "imperativo ipotetico", ho perseguito l'"imperativo categorico" di amare il prossimo, prescritto da Gesù.
***
Ora facciamo un altro esempio:  l"OMICIDIO"!
Il 13° comandamento secondo l'ESODO e il 17° comandamento secondo il DEUTERONOMIO prescrivono di: "NON UCCIDERE".
Ed infatti, in genere, se si uccide qualcuno, non gli si fa certo un favore; e, quindi, indirettamente, si lede  l'"imperativo categorico" di amare il prossimo, prescritto da Gesù.
***
Però, sempre nella bibbia, troviamo due passi molto significativi:
IL PRIMO NEL SIRACIDE
"Meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
IL SECONDO NEL QUOLET
"C'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11)
***
Pertanto, secondo il combinato disposto dei passi biblici sopra riportati:
a)
Se una persona è ammalata ed è "guaribile", per rispettare l'"imperativo categorico" di amare il prossimo, prescritto da Gesù, quella persona va indubbiamente assistita e curata affinchè sopravviva e torni in buona salute (vedi la parabola del Buon Samaritano).
b)
Ma se una persona è ammalata e "non è guaribile", per rispettare l'"imperativo categorico" di amare il prossimo prescritto da Gesù, e, cioè, di non farla soffrire inutilmente, secondo me quella persona, col suo assenso, va eventualmente accompagnata verso il suo inevitabile destino (in modo indolore) affinchè non debba sopportare le amare ed inutili sofferenze di una inesorabile malattia cronica.
***
Non trovo altra plausibile interpretazione del chiarissimo combinato disposto dei due passi biblici citati:
- "meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno piuttosto che una malattia cronica." ("Siracide": 30:17)
"c'è un tempo per guarire, e c'è un tempo per uccidere" ("Qoèlet": 3,1–11).
***
Sopratutto il secondo passo, secondo me, è assolutamente "inequivoco"!
Ed infatti, quale altro sarebbe il "tempo per uccidere" contrapposto esattamente, proprio nella stessa frase, al "tempo per guarire", se non il "tempo dell'eutanasia"?
***
Ma questa è solo la mia "opinabile" esegesi  dei passi biblici ed evangelici sopra riportati; che, di sicuro, non corrisponde all'esegesi Cattolica.
***
Nel caso dei Cristiani Metodisti e Valdesi, invece, il Sinodo delle chiese Metodiste e Valdesi riunite del 2018 si è pronunciato favorevolmente alla pratica dell'eutanasia, per combattere l'inutile sofferenza; e recentemente, anche nella Chiesa Anglicana è iniziata una discussione non pregiudizialmente ostile alla pratica dell'eutanasia (il primo a sollevare il tema è stato, nel novembre 2006, il reverendo Tom Butler, vescovo di Southwark).
Però non conosco le loro motivazioni!
***
#2010
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 12 Febbraio 2023, 10:31:01 AMForse non l'ho ancora scritto, ma io non mi pongo nei confronti della metempsicosi come un tifoso pro o contro. Mi limito ad osservare, a sperimentare, a cercare di capire.
Per esempio: negli anni '90, quando avevo superato la trentina, e non vedevo alcuna anima gemella all'orizzonte, decisi di fare un tentativo e scrissi una lettera classica (non un'e-mail, ovviamente) ad un'astrologa, i cui riferimenti avevo trovato su una rivista del settore, dopo aver versato quanto richiesto a mezzo vaglia postale (pagando quindi sia le tasse del vaglia che il francobollo per la raccomandata A.R. (vista la nomea che già allora era associata alle P.T. avevo bisogno della certezza che la mia lettera fosse arrivata a destinazione. 
Se nella risposta ci fosse stato scritto di lasciar perdere matrimonio o convivenza, e di prepararmi ad una vita da single, mi sarei messo il cuore in pace. Invece c'era scritto che io fossi destinato al matrimonio (e sono felicemente sposato).  Inoltre c'erano scritti altri particolari della mia vita, difficili da pensare senza conoscermi. Come faceva questa astrologa a sapere dei miei problemi neurologici? E dei miei studi tecnici (sono ragioniere)?  Ho ancora la lettera che mi arrivò a suo tempo (era il 1992).
Altro punto: una mia zia (la sorella maggiore di mio papà) lasciò questa valle di lacrime solamente dopo aver perso tutti gli uomini della sua famiglia (sia di origine che acquisita): il fratello di mio nonno (suo zio) che abitava in casa con i miei nonni, mio nonno (suo padre), i suoi fratelli (tra i quali mio padre), un nipote, figlio di suo fratello  (e mio cugino) che viveva in casa con i miei nonni, suo figlio e mio cugino  (mentre è ancora viva sua figlia, mia cugina). Solamente dopo tutti loro (l'ultimo fu mio padre), mia zia passò a miglior vita. Ha un senso tutto ciò, o è solamente uno scherzo (di cattivo gusto) del destino? In questo secondo caso, ossia se l'umanità fosse in questa valle di lacrime per puro caso, allora tanto varrebbe farla finita. O sbaglio? Se invece la soluzione dell'enigma fosse la collaborazione tra tutti gli esseri umani, che andasse a vantaggio di ognuno e di tutti? Se il ciclo di nascite e morti si perpetuasse fino al raggiungimento della perfezione collettiva e quindi di ognuno? Ribadisco: io non sono tifoso né pro e né contro; chiedo unicamente di riflettere su questo punto. Grazie.
Secondo me noi siamo già tutti UNO, e le nostre singole individualità non sono altro che temporanei epifenomeni dell'ESSERE; a cui siamo tutti destinati a riunirci. :)