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Messaggi - bobmax

#2011
Sì, caro Green, parlo di un vissuto.
Ho avuto anche questa fortuna. Essere compassione.
Così come essere amore.

Esperienze che scuotono risvegliando dal torpore. Dopo non è più come prima.
Quello che era vago e incerto interesse diventa ragione di vita.

Tuttavia, non lasciano alcuna "prova", alcun appiglio su cui contare per proseguire.
Tutto ritorna a me, a ciò che decido in perfetta solitudine.
La memoria non riporta "fatti", "verità" su cui contare. Solo che qualcosa di forse veramente importante era avvenuto. Un messaggio, che spetta però ancora a me decifrare.

Anche la percezione del Nulla è da sempre mia possibile esperienza di vita. Per risvegliarla è sufficiente tendere l'orecchio.
Orrore inesprimibile, che appena lo avverto devo fuggire. Perché so che se provassi a resistere tutto si dissolverebbe. Non si tratta della mia morte, pur angosciante, è il mondo che tornerebbe ad essere ciò che è sempre stato: Nulla.

Non so se il mio sia solo un pietoso auto inganno. Ma mi sto convincendo che in questo orrore sia celata la Verità.
Nel senso che in questo nostro esserci molteplice e diveniente l'Uno equivale necessariamente al Nulla.
Essere = Nulla.

Ed è giusto, appropriato che sia così. Perché ciò che conta, per davvero, è l'Amore.

Amore che tutto crea e tutto annichilisce. Amore che è l'Essere perfetto, così come il Nulla.
Un Nulla, fonte d'infinite possibilità. Appunto perché Amore.

E' interessante a mio avviso notare come Dante sia coevo di Meister Eckhart. Entrambi dicono in sostanza le medesime cose.

Non smettono di tornami in mente i versi:

"Amor, ch'a nullo amato amar perdona"
e
"L'amor che move il sole e l'altre stelle"

Mi parlano.
Il primo mi chiarisce il perché del mio stare all'inferno: non ho amato quando avrei dovuto.
Il secondo  mi rincuora rassicurandomi: tutto è amore.

Ti auguro ogni bene.
#2012
Ciao Green Demetr

Anch'io non credo possibile alcun auto annichilimento dell'io in Dio.
Perché anche se questa fosse la mia effettiva volontà, sarebbe comunque volontà dell'io. E perciò in sostanza non sarebbe che la suprema estrema conferma dell'io stesso.

Ma vi è un motivo ancor più profondo.
Vi è in questo sforzo per immolarsi dell'io una implicita insuperabile contraddizione. Una contraddizione alimentata forse da un'impalpabile ma pervicace ipocrisia.
Perché questo sforzo vorrebbe confermare una verità che non necessita di alcuna conferma, perché eterna.
Una verità che è origine di quello stesso sforzo.
Un voler diventare ciò che si è già.

Sono convinto però che l'annichilimento dell'io possa comunque avvenire, seppur non come atto di volontà.
Piuttosto come riconoscimento.

Ma non si può fare nulla perché avvenga.
Solo avvertirne il possibile preludio.

E qui può scaturire l'orrore dell'abisso del Nulla.
Ma pure essere colti dalla Compassione.

Dio ama se stesso.
#2013
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
02 Dicembre 2020, 11:44:42 AM
Beh, se arriviamo a definire "società" il rapporto madre - neonato...

La società è ben altro.
Le api, le formiche, non possono vivere senza società. Al punto che probabilmente non esiste neppure una loro effettiva individualità.

Ma per l'uomo la società è importante, fondamentale per la sua evoluzione, ma non ne esaurisce l'essenza.

L'uomo sta sempre oltre il proprio stesso stato contingente.
Tant'è vero che la società in cui normalmente vive l'uomo è costretta a mutare con l'evolversi dell'uomo stesso.
#2014
Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 06:25:39 AM
Ignoravo che, come la Gruber, anche la Berlinguer fosse incapace di comprendere che la diminuzione nell'accelerazione di un contagio non significa diminuzione del contagio stesso; "'nnamo bene, 'nnamo proppio bbene!"

È stato prima del virus. Non mi ricordo l'argomento specifico. Rammento però chiaramente l'espressione ottusa della Berlinguer che finiva per offendersi verso chi soltanto cercava di farle capire.

Ho saputo che per legge gli era stato a suo tempo decurtato lo stipendio a "soli" 240.000 euro, che è il massimo possibile.
Il padre di gira nella tomba...
#2015
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
02 Dicembre 2020, 04:03:52 AM
La questione è molto semplice.

Può un uomo sopravvivere senza società?

La risposta è sì.

Tutto il resto sono parole in libertà.

La logica questa sconosciuta...
#2016
Ciao Eutidemo
In effetti ho un po' esagerato denunciando la mediocrità. Occorre distinguere. Perché fortunatamente vi sono ancora figure serie e affidabili. In caso di contrario la nostra società si sarebbe già sgretolata.

Tuttavia è ormai eclatante un liberi tutti. Una devastazione intellettuale, dove l'opposizione ne è una esplicita espressione.

Servirebbe allora una guida forte, risoluta e soprattutto affidabile.
Ma questo è proprio ciò che latita.

Non solo in politica.
La scena mediatica è occupata il più delle volte da mezze tacche.
È la corruzione che sta ormai dando i suoi frutti avvelenati.

Non ci si vergogna più delle figuracce che si fanno!
Ma una rinascita può venire solo dalla vergogna per i propri errori.

Tempo fa mi è capitato di vedere la Berlinguer incapace di comprendere che la diminuzione di un'accelerazione non significa rallentamento.

Eppure vi sono senz'altro validi professionisti, a cui è però impedito di emergere dai tanti incompetenti dalle laute prebende.

Ecco, occorrerebbe poter confrontare gli stipendi stratosferici di tanti personaggi pubblici con le loro effettive qualità. Ve ne sarebbero di tagli da applicare...
#2017
A mio avviso la teoria dei giochi può essere utile per tentare di decifrare la problematica dell'uso della app Immuni.
Tuttavia, questa teoria dà per scontate condizioni che nella realtà non lo sono per nulla.

Non mi riferisco qui nello specifico ai sospetti di possibili abusi nell'uso della app, comunque mai superabili del tutto.
Ma alla fiducia che attualmente riscuotono le istituzioni che ne propongono l'utilizzo.

La Teoria dei giochi richiede, seppur implicitamente, di sospendere ogni dubbio riguardo a chi propone il gioco così come alle inevitabili condizioni al contorno.
E' infatti una "teoria".

Nella vita reale, invece, le condizioni al contorno, la valutazione sull'attendibilità di chi propone il gioco, sono fondamentali.

Stiamo ora vivendo un periodo di dilagante mediocrità. Dove la qualità politica, tecnica, scientifica è messa in discussione, e a ragione. Una tale insipienza da fomentare i più assurdi negazionismi.

Più che motivata quindi è la mancanza di fiducia.
E quando manca la fiducia, qualsiasi sospetto, anche il più assurdo, può essere sufficiente a bloccare la partecipazione al gioco.
#2018
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
01 Dicembre 2020, 05:14:22 AM
La società è un'astrazione che si concretizza con il comportamento degli individui che la compongono.

Quando tale comportamento non è rispettato non vi è società.
E non può esserlo per motivi fisici, come un individuo isolato, oppure semplicemente perché gli individui sono asociali.

Di modo che l'individuo può permanere in assenza di una società, senz'altro in linea di principio e, seppur con difficoltà, pure di fatto.
Mentre la società senza individui non può sussistere neppure in linea di principio.
#2019
Attualità / Re:Mano de Dios
30 Novembre 2020, 12:47:12 PM
Ritengo che la vicenda Maradona sia emblematica quale occasione per chi ricerca la Verità.

Perché il personaggio è pubblico e se ne possono così conoscere vari aspetti, certo non in profondità, ma forse sufficienti per cercare di capire.
Allo stesso tempo non è troppo vicino, come chi si frequenta di persona e la cui vicinanza influenza una possibile distaccata valutazione.

Inoltre in Maradona si espicitano, più che in altri, le grandezze e le miserie, che seppur in forme e intensità diverse sono presenti in ognuno di noi.

E così indagando sui tanti sentimenti, anche contrapposti, che suscita il personaggio, finiamo per inoltrarci in noi stessi.
Perché le corde toccate da ciò che notiamo sono le nostre.

L'ammirazione per le prodezze calcistiche si confronta con il disgusto per comportamenti inappropriati. L'entusiasmo che suscita il trionfo, deve fare i conti con quel senso di sciatteria che nell'ambiente calcistico fa da sottofondo.

E così giungiamo alla persona Maradona, alle sue aspirazioni, ai suoi slanci e alle sue cadute.

Allora, forse, può nascere in noi l'amore.
Nella sua forma più autentica possibile nel nostro esserci mondano: la compassione.
#2020
Ciao Viator

Non importa se il tuo godimento di per sé non nuoce a nessuno.
Perché questa considerazione la puoi fare solo non sapendo che nel frattempo, tu, proprio tu, stai nuocendo a qualcuno. Per il solo fatto di esistere.

Cioè non si può distinguere il proprio godimento da se stessi. O meglio, da ciò che si ritiene di essere...

Il sapere ti condanna all'impossibilità di godere davvero. Se davvero non vuoi nuocere a nessuno nel tuo godimento.

Il qualcosa di cui si gode non è separabile dall'atto del godere. E' un tutt'uno.
Anche se si trattasse di un'immaginazione o di un ricordo. E' quello ciò per cui si gode. Se non c'è, non si gode.

La fisicità è solo uno degli ambiti delle possibilità del godere. Ma qualunque sia l'ambito è sempre brama di esserci.
E la brama di esserci è il Nulla assoluto.

Non si può godere della beatitudine.
Perché o si è beatitudine o non la si è.

Gli esempi evangelici non sono paragoni fideistici. Perché qui non c'entra nulla la fede.
Ma solo la considerazione su ciò che vale sopra ogni cosa.
#2021
Citazione di: Jacopus il 29 Novembre 2020, 18:51:00 PM
CitazioneCiò che è contraddittorio è impossibile logicamente. Quindi impossibile tout-court.
Nelle scienze è possibile che sia così, ma nella pragmatica umana, nella storia e nell'arte, solo ciò che è "anche" contraddittorio, ci rende umani, compassionevoli, in grado di capire, almeno per un momento, che possiamo sospendere il giudizio e osservare il dubbio per poter riscoprire la parte dell'altro che non è inferno.

Non penso che in questo caso si tratti di effettiva contraddizione.

Ma della necessità di accettare ciò che appare contraddittorio perché incapaci di risolverlo.

Di dover accettare perciò di convivere con il dubbio.
Ma non perché la realtà sia intrinsecamente contraddittoria.
Soltanto perché così ora appare tale.
#2022
Ciao Viator

Ciò che è contraddittorio è impossibile logicamente. Quindi impossibile tout-court.

Se esisti non puoi non provocare ad altri alcun genere di sofferenza, perché l'esistenza è per sua natura causa di sofferenza ad altri.
Dovresti allora non esistere.
Ma il godere necessita l'esistenza...

Il godere di per se stesso non è sufficiente per poterlo definire come ciò che conta davvero.
Perché il godere necessita di qualcosa di cui si goda.

Almeno che tu intenda invece la beatitudine, che prescinde da qualsiasi cosa...

Se però così non è, ed è questa la mia interpretazione del tuo dire, allora ciò che conta non è il godere in sé, ma ciò che permette questo tuo godere.

Interpreto la tua risposta come un no, perché affermando un generico "godere" fai implicitamente riferimento alle cose del mondo che possono appunto farti godere.
Di modo che, sei ancorato all'esserci.

E' l'esserci, con le sue possibilità, a permetterti di godere.
Ed è proprio questa condizione, intesa come ciò che conta davvero, a farmi intuire che non vi è niente che sia tale da oscurare davvero tutto il resto.

Almeno questo è ciò che ho inteso.
Se invece vi è qualcosa che per te vale più di qualsiasi altra cosa, e che non sia il mero generico godere, allora avrei inteso male.

E' il tesoro nel campo, o la perla, tanto per fare degli esempi evangelici.
#2023
Ciao Viator,
quindi ciò che conta per te è impossibile a realizzarsi.

Perché per non provocare ad altri alcun genere di sofferenza dovresti non esistere. E il godimento può avvenire solo esistendo.

Non mi permetto certo di ipotizzare cosa ti faccia godere.
Tuttavia il godere stesso in quanto tale non definisce cosa conti davvero.
È diciamo così una precondizione.

Che se lasciata aperta, finisce per rivolgersi al mondo, a quella parte di mondo che può appunto far godere.

Di modo che interpreto la tua risposta come un no.
#2024
Tematiche Spirituali / Re:Marcione, un eresiarca ?
29 Novembre 2020, 15:16:55 PM
Ciao Doxa, sono lieto di questa nostra sintonia.

Mi sto procurando i due testi che suggerisci. La ricerca continua...

È per me fonte di inesauribile meraviglia, come ogni idea che compare nella mia mente non sia mai frutto di una solitaria meditazione, ma nasca sempre nella comunicazione con l'altro.
#2025
Viator, cosa conta per te.

Lascia stare tutte le altre ipotesi, sono solo vie di fuga, per non affrontare te stesso.

Sì non è facile, e probabilmente farà soffrire.

Ma tu sei ciò che conta per te.