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Messaggi - paul11

#2011
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
22 Giugno 2016, 23:25:03 PM
Citazione di: Phil il 22 Giugno 2016, 17:17:17 PM...). E se girassimo il frammento di specchio? Forse l'altro lato, quello che non riflette, è quello più limpidamente "vero"...
.
La mia mente era uno specchio:
vedeva ciò che vedeva, sapeva ciò che sapeva.
In gioventù la mia mente era solo uno specchio
in un vagone che correva veloce,
afferrando e perdendo frammenti di paesaggio.
Poi con il tempo
grandi graffi solcarono lo specchio,
lasciando che il mondo esterno penetrasse,
e il mio io più segreto vi affiorasse,
poiché questa è la nascita dell'anima nel dolore,
una nascita con vincite e perdite.
La mente vede il mondo come cosa a sé,
e l'anima unisce il mondo al proprio io.
Uno specchio graffiato non riflette immagine,
e questo è il silenzio della saggezza.

(Edgar Lee Masters, "Antologia di Spoon River", "Ernest Hyde"9

Jean, è colpa tua se stasera inserisco poesie :D
La citazione di Phil mi ha ricordato questa poesia in Spoon River, che lessi  tanti, troppi anni fa.
E' strano come certi ricordi non si ossidino nel tempo


Questa poesia mi colpì profondamente,
se vuoi vedere il mondo devi essere cieco, perchè il tuo punto di vista è solo un punto di vista,' è solo un frammento.Allora devi rivolgerti dentro di te per unire i frammenti del mondo senza più osservare il mondo o vedere riflesso nel frammento il proprio ego.
C'è una profonda verità Jean in quello che scrive il maestro sufi e in questa poesia
#2012
Riflessioni sull'Arte / Re:Nuit etoilée
22 Giugno 2016, 23:06:00 PM
Questi nostri attori erano tutti spiriti
e si sono dissolti nell'aria, nell'aria sottile.
E come l'inconsistente edificio di questa visione
le torri coronate di nuvole,
gli orgogliosi palazzi, i templi solenni
ed il grande globo stesso
come questo spettacolo
si dissolveranno in una nuvoletta di fumo.
Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni
e da un sogno è coronata la nostra breve vita.
William Shakespeare da La tempesta

Forse da questa consapevolezza espressa da Shakespeare proviene tutto.
La nostalgia è un ricordo frammisto da immagine e sentimento.Penso che tutti noi siamo legati da un eco immemore originario
che ci lega da una parte ad un destino e dall'altra allo stupore della vita.
#2013
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è un sofisma?
22 Giugno 2016, 15:01:29 PM
Non sono niente affatto d'accordo di nulla.
Non sono niente affatto d'accordo su tutto.

......sono completamente d'accordo cvc, con le parole si gioca, l'esercizio sofistico è l'arte di persuadere con immagini appunto di retorica costruite su un linguaggio ambiguo. Da ciò e dai paradossi nasce la logica predicativa e proposizionale.. della scuola di Aristotele e degli stoici della Stoà.
Ma non penso che sia possible togliere l'ambiguità alla parola e alle proposizioni, perchè  la nostra mente costruisce un'immagine dalla parola, la nostra qualità di astrazione è già in sè un "ponte" fra il fatto, l'evento che la parola tenta di descrivere  e l'immagine ,fra il segno e il simbolo e noi che interpretiamo.
Il pensiero culturale, la filosofia allora si rivolge alla fattualità come elemento che dirima la parola e il fatto.la logica dovrebbe  formalizzare quindi la descrizione del fatto con la parola all'interno della predicazione e proposizione. Ma le parole sono appunto sfuggenti per l'ambiguità che ho prima descritto, per cui alla fine ognuno di noi interpreta a proprio modo.la logica dovrebbe tentare di far interpretare il meno possible per oggettivare la parola stessa nel fatto od evento od oggetto naturale.

Fin quando si tratta di trasmettere, comunicare un'informazione di un evento,naturale  quindi "scientificizzare" la parola,  possiamo avvicinarci ad una oggettività.
Ma se l'argomento comincia  ad essere metafisico o astratto e i concetti astratti non sono più oggetti naturali allora il vero, il falso e il verosimile si confondono, per cui il sofista, l'eloquente, può affabulare la parola con l'esercizio retorico.Si tratta da parte di colui che riceve la comunicazione ,di capire dove sta l'onesta della buonafede o la malafede, e quì sorge un'altro problema......
#2014
Non esistono definizioni oggettive, persino quella che ho tratta da una summa teologica la divide in tre parti;etimologia, oggettivo e soggettivo.
Il problema è l'ambiguità oggettiva, ma soprattutto soggettiva.
Da credente non è un ateo che può darmi la definizione di spiritualità.
Lo spirito entra in altre categorie metafisiche, non può essere indagato come oggetto naturale.
E' come se il concetto di patria per cui si immola il patriota della libertà fosse riducibile ad un incontro di football.
Non mi faccio dire da un marziano la definizione del pianeta terra.

Potremmo dire anche del termine "sacro" come può essere desacralizzato.
Ho già scritto poco tempo fa come il termine razionale fino a Cartesio è nella metafisica ,dopo di lui passerà,via via, nelle scienze naturali, e non sono d'accordo .

Phil nel topic cos'è la verità aveva posto la figura a triangolo semiologica in cui segno/simbolo- relazione-significante(osservatore, interpretante). la parola costruisce non solo neologismi e ne perde per strada alcuni o li trasforma, perchè è la cultura del tempo e i soggetti in quell tempo che interpretano. E va bene se la cosa è onesta intellettualmente e umanamente(la religione è un tema delicato).

D'altra parte se si vuole fare giochi di prestigio linguistico, una bestemmia potrebbe essere un'estremizzazione di una metafora. divina,
e via di questo passo.

Rimango dell'avviso che la miglio costruzione di una discussione è il sostenere una propria tesi e argomentarla.
#2015
LA RELIGIONE
Che cosa è la Religione
I° - ETIMOLOGICAMENTE la parola RELIGIONE viene A) secondo Cicerone (De Natura Deorum II.
28) dalla parola relegere, cioè rivolgere nella mente le cose che appartengono al culto di Dio, B) secondo
Lattanzio (Div. Inst. IV. 28) da religare cioè legare l'uomo a Dio con un vincolo di amore e di pietà, C)
secondo S. Agostino (De Civitate Dei 10. 9,1;) da reeligere cioè rieleggere, scegliere di nuovo Dio, perduto
per il peccato. Questa ultima spiegazione è abbandonata dai moderni.
II° - OGGETTIVAMENTE, cioè in sé stessa, la Religione si può definire: «Un complesso di verità, di
leggi, e di riti coi quali l'uomo si sottomette all'Essere supremo, riconoscendone l'assoluto dominio su
ogni cosa».Questo concetto deriva dalla considerazione dei rapporti della creatura ragionevole verso Dio.
Essa deve riconoscersi in tutto dipendente da Lui, come suo principio e suo fine. Deve quindi riconoscere e
glorificare la Sua eccellenza infinita, professarGli la propria sudditanza e darGli il libero ossequio della sua
intelligenza e volontà. Comprende perciò tre elementi:
A) UNA DOTTRINA cioè un insieme di verità. L'uomo, essere intelligente, deve conoscere Dio, cioè
la sua natura, i suoi attributi, la sua provvidenza e la possibilità, l'obbligazione morale e i mezzi di
raggiungerlo come suo ultimo fine. Per questo tutte le religioni presentano ai loro seguaci delle verità da
credere.
B) UNA REGOLA DI COSTUMI. L'uomo dotato di volontà deve agire in modo conforme al raggiungimento del
suo fine, che è Dio; per cui la religione gli dà delle regole per i suoi doveri verso Dio, verso gli altri e verso
se stesso. In tutte le religioni vi è una obbligazione morale di onorare Dio e di fare il bene.
C) UN PRINCIPIO DI VITA. L'uomo è capace di amore e lo rivolge a Dio coll'adorazione, col ringraziamento,
col pentimento, colla preghiera. Dio pure ama l'uomo, sua creatura, e in questo mutuo amore vi è un
principio di vita morale. L'uomo manifesta ciò con atti esterni di culto che sono i riti religiosi.
Attraverso questi tre elementi si vede come la religione prende tutto l'uomo con tutte le sue
facoltà, ordinandolo a Dio1.
III° - SOGGETTIVAMENTE la Religione può definirsi: la coscienza che ha l'uomo della sua
dipendenza dall'Ente Supremo per cui volontariamente è inclinato a tributargli culto per la sua
eccellenza e sovranità.
A) COSCIENZA cioè intelligenza dell'uomo nel riconoscere l'eccellenza infinita di Dio.
B) VOLONTARIAMENTE, cioè unendo l'atto libero della volontà, è portato a tributargli
C) CULTO, cioè a compiere tutti i doveri verso Dio


Phil, 
se vuoi ti dò un'altra decina di definizioni.
Adesso dimmi se quello scritto dianzi può essere paragonato metaforicamente al circolo della scopa d'assi o, all'antropologia
oppure  al football.
#2016
Gibran,
devi essere chiaro nell'esporre tu per primo una tesi, perchè solo gli approcci non bastano,
si rischia di andare ovunque senza andare al dunque del problema che penso vorresti andare.

Hai esordito il topic presentando una prima tesi: violenza dell' Islam = non religione

Se è un pretesto,come ora esponi  è perchè pensi che tutte le religioni siano violente.
Ma non hai toccato dei punti fondamentali che una visione solo antropologica, legata ai cronicismi storici, come tenti di fare non
porta al cuore del problema: il messaggio spirituale

 
Quando ho inserito i termini parusia ed escatologia, termini forse a te urticanti, semplicemente si pone l problematica fra
mondo dello spirito e della terra. la parusia è l'incarnazione dello Spirto divino, gli avatara degli scritti vedici indiani.
L'escatologia potremmo semplificarlo nel destino, ovvero il percorso nel mondo che un credente compie all'interno della sua stessa credenza., ma che nasce dallo spirito ,entra nella fisicità del mondo e di nuovo torna allo spirito.
Quindi il corpo fisico è l'esperienza nel mondo che quello spirito deve compiere e tutto questo dentro il Bene e il Male
che denotano l'etica e la morale dei comportamenti
La definizione della Treccani o di qualsivoglia editore, è quindi inadeguata. è accomunare esoterismo, spiritualità ermetismo, religioni, mistiche al circolo della scopa d'assi.

1) approccio linguistico: cosa vuol dire "valori di facciata", sembrerebbe che implichi a) incoerenza fra messaggio spirituale e pratiche; b) che gli stessi valori siano ambigui.?
Potrei esprimermi  linguisticamnte con logica da scolastica o tomistica come un teologo dogmatico.
2)approccio storico: avevo risposto, ma o non capisci, o capisci solo quello che vuoi tu .
Tutte le spiritualità da cui le religioni si strutturano, entrano nel meccanismo di ciò che è bene e ciò che è male.
Le guerre sono nel Mahabharata che è un antico scritto vedico, sarà pure in Maometto nell'Islam, lo è ad esempio in parecchi patriarchi del vecchio testamento, lo ricordiamo ad esempio re Davide?
Ho scritto e ritengo che essendo una religione una strutturazione di una fede spirituale dentro delle pratiche che identificano un popolo, questo popolo ritiene anche con la forza della guerra di dover salvaguardare quell'identità.
3) approccio autogiustificante: Maral forse se è intervenuto(scusa Maral se parlo anche per te) sarà stato un poco irritato
della tua veemenza nel perseguire la tesi violenza= Islam. Maral penso sia un non credente e come ma ha cercato di portare al rispetto delle idee e delle opinioni, perchè ognuno ha il diritto di seguire la confessione che crede, o si argomenta seriamente
oppure si fanno sentenze che potrebbero urtare l'intimità di una persona.
Ho sempre sostenuto che il modo di porgere un argomento in pubblico è tanto importante quanto l'argomentazione, perchè il rischio è l'irrigidimento  della discussione o ferire l'intimità altrui. Teniamo presente che ci leggono anche non forumisti,cioè chiunque è in rete.
Quindi io, (ma penso anche Maral) non volevamo fare nessuna apologia dell'islam, anche perchè non sono un musulmano, ma rispetto la loro dignità,come di atei e così via.
4)approccio politicamente corretto: attenzione alle secolarizzazioni.esiste un messaggio originario, esiste un ceto intermedio sacerdotale, ed esiste il popolo. Quì non ci dovrebbe essere il sacerdote che reinterpreta il messaggio originario del testo sacro di riferimento, diversamente vuole modernizzare e secolarizzare il messaggio, perdendo la sua forza originaria.
5)approccio buonista:  io semplicemente dico, e non da religioso o spirituale, che una persona è buona fino ad un comportamento suo contrario al rispetto altrui. Oppure vorresti forse dire che chi sta in galera sono onesti e chi sta fuori disonesti?
Forse la verità in questo caso è semplice, ma tutt'altro che banale  la bontà di una persona prescinde dalla fede,
Certo se continuiamo a vivere e non ammazzarci nella stragrande maggioranza ,vuol dire che siamo almeno tolleranti e di indole buona.
#2017
Attualità / Re:Femminicidio: degenerazione del uomo
20 Giugno 2016, 01:04:43 AM
E dagli anni Ottanta che i ruoli familiari sono degenerati, non si capisce più qual' è il ruolo del padre e della madre, forse lo fanno più i nonni, ma è sbagliato.Il rampantismo,le carriere  e i conti familiari non possono assolutamente giustificare la mancanza di tempo educativo, per la formazione del carattere e della personalità,I genitori dicono ti ho dato tutto e intendono materialmente.....
 non hanno capito un accidenti. Il figlio respinto a scuola è diventata un' onta sociale da nascondere, una vergogna, per cui il figlio
 da una parte è caricato di troppe responsabilità quando invece un ragazzo deve imparare divertendosi, palleggiano le responsabilità educative del figlio genio con insegnanti che per loro non capiscono niente.Il ragazzo ha tutto materialmente e ha niente dal punto di vista educativo, istruzione, culturale, morale anche severa con regole che deleghino poco alla volta libertà in cambio di maggiori responsabilità,Così  vedo bambini con l'ultimo smartphone che pensano che relazionare con il mondo e socializzare sia andare in facebook.
Sì sono più fragili e deboli perchè nessuno ha mostrato loro i veri limiti che l'educazione impone, passo dopo passo, crisi adoloscenziali dopo l'altra che deve farli riflettere su se stessi e il mondo.
Prima o poi si è costretti a cadere nella vita, ma se nessuno ci ha aiutaitp a come rialzarci, il mondo ci crolla addosso, perchè
non siamo abituati a forzare l'asticella del nostro limite, alzarla più in alto.L'esternazione quindi può essere violenta.

Una separazione, problemi economici, problemi affettivi sono vissuti troppo al di sopra delle righe, di quella che dovrebbe essere normalità.
 
In questi anni vedo padri che fanno lavori femminili in casa  e madri in carriera con i pantaloni, mancano solo le gonne agli uomini e siamo a posto.Questa non è emancipazione di diritti ,il maschio non deve femminilizzarsi o la femmina mascolinizzarsi, non si va contro natura. Si sta confondendo natura ed etica , quindi ruoli ed emancipazione di diritti,
Si pensa che  i bambini non si incasinino  nella maturazione della loro sfera affettiva?
ma tant'è....
#2018
Attualità / Re:Tifosi o non tifosi? Non capisco!
19 Giugno 2016, 18:38:55 PM
la violenza è connaturata nella natura umana, o sappiamo educarla come coscienza e autocontrollo morale oppure deve per forza trovare una valvola di sfogo
O si vive il tifo passionalmente, ma con giudizio ovvero è una passione disincantata e staccata dove vincere o perdere è parte del gioco e la tifoseria avversa non è un nemico da guerra, ma è un'altro che come me fa le stesse mie cose, oppure lo si vive come da gruppo para-mlitare, dove il trofeo è prendere la bandiera nemica e fare del male.Questo eccesso che sfocia nella violenza è troppo simile alle forme di proselitismo di tipici gruppi eversivi estremisti e quasi  sempre di destra, perchè sciovinste, di appartenenza, nazionaliste.
Allora significa che la politica ideale fanatica è dentro le tifoserie .Quindi lo sport per loro è un pretesto per fare guerriglia, per fare casino, per ubriacarsi.Per fare ciò che  alla normale vita quotidiana di un cittadino, non è permesso.
#2019
Attualità / Re:Femminicidio: degenerazione del uomo
19 Giugno 2016, 18:28:20 PM
Non c'è più educazione affettiva e concettuale all'interno della famiglai, non si insegna il sacrificio e la si da sempre vinta ai bambini ritenendoli bambini fino ai trent'anni e passa.... e infatti.....
Se non conosco la separazione originaria,  non posso che viverlo traumaticamente nel momento in cui qualcuno/a non risponde più al mio bisogno di affetto e di desiderio: crolla il mondo addosso.

Hanno cresciuto una generazione di bamboccioni, colpa dei genitori "emancipati" e mi aspetto a loro volta che i loro figli .........
#2020
Attualità / Re:Tifosi o non tifosi? Non capisco!
19 Giugno 2016, 18:17:36 PM
Lo sport è la sublimazione della violenza tanto più vi è civiltà e la legalità impone la coercizione dei comportamenti dentro una legislazione. Fin dai giochi olimpici greci lo è ;passando ai giochi al Colosseo romano e così via.
La civiltà lascia una  valvola di sfogo affinchè il popolo non se la prenda con lo Stato.
Per cui il tifo vive un rito sportivo, identitario, di appartenenza, surrogandolo ad altri ben più importanti identità.

Potremmo dire la stessa cosa, ma senza violenza, di un consumatore affetto da shopping compulsivo, trova il feticcio nel bene di consumo surrogandolo, sostituendolo a ben più importanti luoghi di affetto,  di desiderio.

Le civiltà spostano, traslano delle forme psichiche connaturate nelle esigenze umane.
#2021
Sono d'accordo che qualcosa non funziona più nel meccanismo democratico anche in Italia.
Se la sovranità è del popolo o non funziona il meccanismo della rappresentanza, o quella del voto.
Il problema è a monte; la società politica non corrisponde più alla società civile, per cui la politica che
è rappresentata dai partiti non riesce a raccogliere le istanze del popolo , perdendo in rappresentatività
e credibilità. Siamo due corpi sociali staccati.Da un lato le azioni sociali che ogni individuo compie, va a scuola,
lavora (sta diventando una "fortuna"), ha un reddito, fa la spesa, muove denaro e così via.
Dall'altra parte la politica è sempre più una stanza dei bottoni lontana dalla realtà.
Spesso, da interventi di politica, non conoscono nemmeno i redditi familiari e non sanno come le famiglie
governino i loro redditi per stare a galla.

Temo che il problema  non sia nel fatto che manchi una meritocrazia dei tecnici, o lo è in misura minore,
quindi all'altezza delle competenze che il governo di uno Stato richiede, li hanno i tecnici, consulenti
e quant'altro partiti e dicasteri. Anzi le spese di  ridicole consulenza dei ministeri e dell'intera amministrazione è servita
ad aumentare la spesa pubblica(i dati di questi giorni dicono che c'è un aumento della spesa pubblica di circa 2 miliardi di euro)

La mia proposta è provocatoria: sono tirati a sorte i rappresentanti, come si fa coni giudici popolari.
Saranno incompetenti? Ma sanno governare una famiglia cosa che dubito di parecchi politici.
La struttura meritocratica dei tecnici entra come consulenza e non con compiti diretti amministrativi,
affinchè sia garantita da una parte la rappresentanza e dall'altra la competenza.
Il parlamento dovrebbe rappresentare in piccolo(numericamente) ciò che è la struttura sociale del Paese.
Quante donne ci sono rispetto ai maschi, quanti pensionati, quanti lavoratori, quanti disoccupati e studenti si età superiore ai 18 anni? Ognuno deve avere una rappresentanza che rispetti i rapporti reali della società civile.

L'informatizzazione deve essere reale  non fittizia. Le leggi devono essere pubbliche immediate e gratuite per tutti.
E' lo Stato in obbligo verso il cittadino, è lui che deve informare. Creino siti appositi e newsletter
L'informazione deve essere divisa dalla critica argomentativa sui fatti ed eventi,Quindi dobbiamo sapere come una legge è stata votata.la pubblicazione del bilancio dello stato e il documento di programmazione deve essere certificato dal popolo attraverso referendum informatici, ognuno deve avere la firma digitale e certificata;   trasparenza, l'informazione, la rappresentatività devono essere le premesse perchè si rinsaldi il civile con il politico.
Se vogliamo davvero che un popolo cresca civilmente e non si imbarbarisca, deve maturare la fase del potere all'informazione per acquisire e garantire la dialettica interna con l'esercizio critico.Si sbaglia?si impara anche dagli errori, ma dobbiamo farlo insieme  società civile e politico.
E basta che politici, funzionari rubino e di fatto non restituiscano il maltorto,Se hanno rubato al popolo e il tribunale civile o penale lo stabilisce per sentenza, non entrano per tutta la vita nell'ammiinistrazione pubblica e restituiscono al popolo ciò che hanno rubato, proprio come accade al comune cittadino in una struttura socio-politica attuale dove chi ruba la mela rischia la galera e chi amministra  male società pubbliche, banche, cambia lavoro e si tiene i soldi estorti legalmente.

Devono essere chiare e semplici le regole di base e mutare interamente il corpo legislativo costruito ad arte per confondere
e rubare legalmente
#2022
Chiarisco meglio la mia posizione.
La frase riportata nel topic da Freedom lo definirei un principio universalistico legato alla libertà, prima ancora del diritto e quindi al massimo livello etico, vine prima del principio di Stato e delle sue determinazioni nel diritto e nella legalità, ovvero nella legislazione E' giusto e doveroso ascoltare  anche cose personalmente assolutamente opposte alla nostra opinione.

Il problema sta nella pratica che è storia e organizzazione sociale umana, ovvero politica.
Non siamo ancora attualmente nella condizione che quella teoria sia accolta totalmente nella pratica, per interessi di èlite, di classi sociali, di partiti politici, per interessi economici . I mass media sono come le banche nell'economia, sono nella fase  che è divenuta cruciale di intermediazione dell'informazione e di formazione di coscienze o disintegrazione civile.
Se non c'è onestà deontologica nella singola formazione educativa del giornalista, le linee editoriali sono cooptate dalle proprietà editoriali a loro volta legate al carro di interessi economici e politici. Questa non è democrazia, la falsa clamorosamente depistando
il vero con il verosimile fino al falso. Sono i mass media come il TG1 che decidono 5 minuti al Papa, 5 minuti al Presidente della Repubblica, 5 minuti al capo di governo........ Sono i mass media che decidono chi invitare nei loro falsi salotti imbonitori,, di esaltare una notizia pilotando coscienze e sviandole da altre problematiche.
Il popolo che potere ha in tutto questo?
C'è da studiare nuove forme di democrazia affinchè ognuno possa davvero dire la sua e argomentarla perchè non c'è libertà, se non la fruizione passiva, se non il voto ogni quattro anni e poi...chi  ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato?
Non sono stati dati poteri al popolo se non il voto dentro il partitismo politico.
Siamo sicuri che la democrazia può essere basata solo sul partiti politici e associazioni di interesse economico o sociale?
L'individuo ha perso del tutto potere, non si può più dire sovranità popolare, ormai le democrazie liberalrepubblicane hanno qualche secolo di storia e il singolo umano è anche condizionato dall'ambiente sociale a dare il meglio o il peggio di se stesso.
Le società occidentali sono in decadenza civile, perchè il gioco del potere è ormai noto a tutti e i popoli vivono la rassegnazione.
il paradosso che si potrebbe dire è che "ognuno dica pure quello che vuole, tanto a me non me ne frega niente": a questo siamo arrivati. I meccanismi democratici delle democrazie rappresentative sono ormai noti e usurati dal tempo, si tratta di mutarli.
La democrazia è partecipazione?Ma di chi ?
#2023
citazione di Live:
.... Il fatto che io scenda in piazza incitando le persone ad imbracciare i fucili e marciare contro Palazzo Chigi non si risolve automaticamente in una sommossa popolare, o peggio ancora una rivoluzione. Si presume, infatti, che le persone, al contrario del corpo inerte, siano in grado di decidere da sé se agire o meno, se lasciarsi coinvolgere o meno. È di parole che stiamo parlando, e non di mezzi coercitivi come minacce e ricatti, giusto? Dunque è davvero all'agitatore di folle che dovrebbe essere rivolta la nostra attenzione? Oppure all'ignoranza dilagante che spinge una massa di persone a seguire un'opinione soggettiva che non è neanche la propria? Non si può essere "vittime del proselitismo"......


Non era certo per spaventare nessuno Phil ,ma per aggiungere altre riflessioni.
L'istigazione a delinquere non c'entra nulla se l'esercizio è critico verso le stesse istituzioni, diversamente saremmo in una legalità illiberale. Ma la mafia o l'isis come creano proselitismo ,forse in modi diversi , ma con la coercizione, o con l'adulazione.e promesse?
L'istigazione a delinquere è incriminabile se l'agitatore di pensieri ha plagiato una folla che in un futuro abbastanza prossimo compie  i propositi del pensiero dell'agitatore.
Anche Satana si dice che sia un tentatore e una volta che Hitler sia arrivato ad essere Hitler gli abbia detto, in fondo lo hai voluto tu
è stata una tua scelta. (Ovviamente è una metafora).

C' è qualcosa di vero quindi in quello che scrive Live: c'è  un agente agitatore che potrebbe essere la pubblicità e un agente che ha 
un immaginifico compreso desideri anche reali,che può essere un potenziale consumatore.

Ma dove inizia ad esserci maturità e discernimento, oppure plagio e manipolazione?
E' molto importante per capire l'ambiguità dei termini nelle pratiche di libertà e democrazia.
Forse ha ragione Freedom ,quando in un suo post scrive che la frase del topic funziona in un sistema maturo......ma intanto?

Intanto ho scoperto che l'istruzione delle ultime generazioni non ha assolutamente alzato i livelli di civiltà rispetto anche a due generazioni fa, quelle del boom economico. C'è quindi qualcos'altro di importante che costituisce una coscienza civile.
#2024
Citazione di: Live il 17 Giugno 2016, 12:49:36 PMSi è parlato molto di conseguenze catastrofiche quali disordini sociali e politici, dando però la colpa alla parte sbagliata, a mio modo di vedere. Il giornalista, politico o manifestante che sia, infatti, rivolge le sue "idee pericolose" a persone che ascoltano ed agiscono. Sono le azioni di queste persone a nuocere, e non le idee in sé. Nonostante ciò, si tende a ritenere responsabile anche il giornalista/politico/manifestante, come colui che ha appiccato il fuoco. Questa analogia, secondo me, non regge. Se io getto un fiammifero acceso su un corpo cosparso di benzina, ho la quasi certezza che esso prenderà fuoco, in quanto il corpo non può far altro che incendiarsi a causa di processi chimici talmente basilari da essere perfettamente prevedibili. Ma le persone non sono corpi pregni di benzina. Il fatto che io scenda in piazza incitando le persone ad imbracciare i fucili e marciare contro Palazzo Chigi non si risolve automaticamente in una sommossa popolare, o peggio ancora una rivoluzione. Si presume, infatti, che le persone, al contrario del corpo inerte, siano in grado di decidere da sé se agire o meno, se lasciarsi coinvolgere o meno. È di parole che stiamo parlando, e non di mezzi coercitivi come minacce e ricatti, giusto? Dunque è davvero all'agitatore di folle che dovrebbe essere rivolta la nostra attenzione? Oppure all'ignoranza dilagante che spinge una massa di persone a seguire un'opinione soggettiva che non è neanche la propria? Non si può essere "vittime del proselitismo". Soltanto complici. Il demagogo, così come il mandante di un omicidio, si macchia sicuramente di un crimine, certo. Ma il crimine commesso non è la sommossa o l'omicidio in sé, perché questi sono esclusivamente responsabilità di un gruppo di persone ed un assassino perfettamente in grado di intendere e di volere. Attraverso la comunicazione si può esprimere o un fatto, o un'opinione. Quest'ultima differisce dal primo in quanto non è in grado di reggersi autonomamente attraverso delle argomentazioni oggettive. Un fatto, invece, soprattutto se definito con un linguaggio più chiaro e neutrale possibile (come la matematica, per esempio), non può essere soggetto ad interpretazioni. E non può nemmeno essere dibattuto per mezzo di urla in piazza e sommosse popolari. La libertà, quella vera, è "libertà di dire che 2 + 2 = 4, tutto il resto viene di conseguenza", (cit.). La cosa bella, è che anche la maggior parte delle opinioni soggettive possono essere sottoposte ad un "test della realtà", ed essere quindi sviscerate di ogni preziosità retorica ed emotività di fondo, per essere trasformate in affermazioni oggettive, e dunque falsificabili senza nemmeno disturbarsi a scendere in piazza. Incitare all'odio è un tentativo di far leva sulle emozioni di una classe di persone poco istruite e fin troppo suscettibile. Il nostro problema sono proprio queste persone, e non colui che decide di sfruttarle. Chiunque sia invece dotato di una buona istruzione e di pensiero critico, invece, dà importanza soltanto a quelli che sono i fatti nudi e crudi. In questo caso, la libertà di parola non può essere un problema, perché come ho già detto ogni affermazione può essere falsificata o convalidata con mezzi empirici, da frasi come "Il politico X sta distruggendo la nazione Y", a "L'Inghilterra dovrebbe uscire dall'UE in quanto ne trarrebbe più vantaggi che svantaggi". Se piuttosto che promulgare leggi che limitino la libertà di espressione, Edrogan si impegnarsi a migliorare l'istruzione e l'educazione nel suo paese, otterrebbe molti, molti più benefici.


.Il codice penale italiano ha istituito l'articolo 414 denominato istigazione a delinquere.
Secondo il vostro parere perchè sarebbe stato istituito visto che siete tutti d'accordo?

E' come dire che ad esempio posso su un sito in internet agitare gli animi altrui ala sommossa e al terrorismo e se compiono il reato io non sarei colpevole? Se difendessi la mia posizione rientro in un altro reato quello di apologia che è tipico dei terroristi o dei neofascisti.

L'umanità si divide in solo chi pensa e non agisce e chi solo agisce ma non pensa? O gli uomini pensano e agiscono?

E' persino interessante come il reato di plagio è stato tacciato di incostituzionalità, ma in altri Stati vi è il reato di manipolazione.
E' interessante per gli schieramenti che temono che ritorni nell'ordinamento.

Il diritto della libertà di espressione in una società matura e intelligente dovrebbe essere deontologico, come deontologiche sono le norme degli ordini professionali,compresi il giornalista che potrebbe manipolare le notizie .
I mass media ci dicono sempre i fatti veri?
#2025
Questo è un forum intelligente perchè è frequentato da persone intelligenti.
La dimostrazione è del buon Jean, Sariputra Acquario che appaiono nel momento in cui una discussione sembra chiusa.

Da parte mia Gibran non c'è nessun problema, anzi visto che nessuno lo ha scritto lo scrivo io in ritardo:
Benvenuto!!
benvenuto in un forum i cui topic non si chiudono mai, perchè ogni cosa non finisce e chissà fra qualche tempo qualcuno ,nuovo o vecchio del forum leggerà e inserirà quello che pensa.
Non ho mai avuto la pretesa di avere la verità assoluta, la tolleranza nasce da questo, il confronto è la via della comunicazione che permette di misurare i limiti dei nostri pensieri.

Se qualche musulmano fanatico, strumentalizzato, ritine di cambiare il mondo con la violenza ,dobbiamo sapere che nel mondo
oggi vi sono circa 1,6 miliardi di musulmani:sono tutti così? No, sono persone come  noi che vivono i luoghi del mondo,ognuno con la propria storia.
Io non chiudo mai la strada della comunicazione, fa parte del mio essere cercare sempre una via ragionevole  per trovare
soluzioni pacifiche. per questo difendo non solo il musulmano, ma ogni cultura perchè deve esserci una ragiona profonda per cui ogni luogo del mondo è attraversato da diverse forme di spirtualità, culture,socialità.
Insomma se ogni uomo ha una dignità di esistere, ogni cultura lo ha altrettanto e dobbiamo imparare a rispettarci.

Lo sapete che sono un cristiano credente e riterngo che un aspetto fondamentale sia proprio il sociale.
la via individuale spirituale non basta, perchè ognuno avrebbe una sua via e forse ognuno avrebbe un "suo Dio" o "nonsoche"

Personalmente sono per una via sociale religiosa dopo di che ognuno matura una propria spiritualità.
Le religioni si formarono per unire popoli e il livello di spiritualità è connaturato alla propria autocoscienza, se questa è poca o ha costruito regole violente per vari motivi ,quella via spirituale sarebbe motivata dalla psiche-emozione, o da una mancanza di affetti, da mancanze di comunicazioni, da mancanza di relazioni.Allora diventa lo spirito un rifugio e non so fino a che punto funzioni.
Proprio per questo le tradizioni spirituali individuali hanno maestri, hanno scuole.
Insomma non può mancare una socialità anche minima nei monaci tibetani o che ne so benedettini.
Perchè il conforto e il confronto amorevole fanno parte del processo di maturazione anche spirituale.