Citazione di: iano il 04 Aprile 2018, 23:57:17 PMCitazione di: Apeiron il 04 Aprile 2018, 23:25:33 PMIn effetti questa è una spiegazione semplice e ragionevole.
"Forse si può evitare questa obiezione lavorando sulla posizione di Bohr sembra un compromesso interessante perchè ci costringe a dire che le nostre "mappe" che si basano su concetti classici potrebbero non aver più senso ad un certo punto e quindi anche la stessa preoccupazione col realismo in realtà nasce, per così dire, da una sorta di "pregiudizio" per cui noi siamo portati a dire che la realtà debba essere intelleggibile sempre con concetti nati in un determinato contesto"
Perdonate l'autocitazione ma non posso modificare il mio messaggio!
Quindi se non si è affermata significa che è anche indigeribile.
Basta chiedersi perché risulta tale quindi.CitazioneNo!
Troppo comodo!
Se non si é affermata é perché ci sono ottimi argomenti (per esempio di Einstein, Schoedinger, de Broglie, Bohm, Bell e altri) contro di essa.
Il criterio dell' "ipse dixit" é finito dai tempi di Galileo e Cartesio e non é certo ripristinabile per Bohr, Hisenberg e tantomeno Von Neumann!
In effetti il perché è quello che ho cercato confusamente di dire nei miei post.
Confusamente nei miei post perché confuso è nella mia mente.
La domanda giusta forse è: come si sono formati i concetti classici?
Non abbiamo difficoltà insormontabili, se non la pigrizia , a comprendere le teorie classiche.
Il motivo è che certe equazioni , come ad esempio la formula della gravità' , erano già scritte dentro di noi , prima che sulla carta , sedimentate nel corso di ere geologiche.CitazioneSemplicemente assurdo!
Quindi anche qualcosa di più di un concetto , che è l'estrinsecaziome di quella carne.
Avere una equazione come carne della propria carne significa usarla senza sapere neanche di usarla ne' di averla.
Queste equazioni protesi sono ciò che ci fanno dire che certe cose sono evidenti in se'.Che è un modo di dire che ci sembra di dover dire qualcosa , ma che non sappiamo come dirlo.
Lo sappiamo , come se c'è lo avessimo dentro, ma non sappiamo dirlo, perché non ha bisogno della nostra coscienza per svolgere la sua funzione.CitazioneGuarda che -se per assurdo volessimo seguire le tue considerazioni- dovremmo concludere che Aristotele e tantissimi altri prima di Newton non avevano affatto "nella carne", "sedimentata da ere geologiche", la formula della gravitazione universale ma casomai quelle di "luogo naturale" e di movimento perfetto" (circolare o rettilineo) o tantissime altre ancora, assai diverse le une dalle altre).
Ora non solo non c'è il tempo per ripetere la stessa operazione interpretazione/sedimentazione per le nuove teorie , ma forse non ce ne è neanche motivo logico.
Che senso ha infatti incamerare nella mia carne una equazione che non ha un corrispondente nella mia esperienza quotidiana?
Non sarebbe pratico.Sarebbe inutile,e dispendioso , anche ammesso che potessi farlo all'istante, senza aspettare che si sedimenti , come è avvenuto per i concetti classici.
Non avrebbe senso.CitazioneAvrebbe (per assurdo, ammesso e non concesso) il senso di cercare la verità, la conoscenza vera della realtà (per me personalmente e per tanti altri con interessi filosofici non meno importante di tante incombenze pratiche).