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Messaggi - green demetr

#2011
Citazione di: altamarea il 17 Ottobre 2019, 15:39:54 PM
In questo testo il cardinale Sarah afferma che in Occidente c'è una crisi culturale e identitaria che conduce alla decadenza. C'è anche la crisi della fede e della Chiesa, il relativismo morale, la globalizzazione senza regole, il capitalismo sfrenato, il totalitarismo islamista, le nuove ideologie che vogliono il cambiamento della morale, una nuova visione della famiglia e della sessualità, con notevoli pressioni economiche e mediatiche.


Nel tempo c'è l'evoluzione e la ridefinizione dell'identità di una civiltà, perciò io non riesco a percepirla questa decadenza dell'Occidente rispetto al passato. E voi ?

Forse più che la cultura che è comunque un insieme di civiltà che la trasmette, è la morale ad essere sotto attacco.

In questo senso siamo tutti cattolici, persino chi ritiene di essere agnostico o gnostico, non fa differenza, la morale da cui dipendiamo, e da cui appunto si forma l'io è quella cristiana (ossia quella sessuofoba e patriarcale), ben altra cosa era quella greca!

Detto questo il crollo che vedo è proprio dell'apparato che garantiva la pace e che a quella morale si è legato a doppiamandata, ossia che la sempre utopica idea di Europa Cristiana, sta affondando nella follia reazionaria delle persone.
E' lo stesso cristianesimo, che con quelle regole assurde, si è dato la morte. Questo lo vedo, e come se lo vedo!
#2012
Citazione di: viator il 17 Ottobre 2019, 15:58:33 PM
Salve Green. Riprendendo il tuo pensiero : "Non ho ancora visto nessuno parlare, nominare questo nuovo periodo.
Che cosa è?
La maggior parte dei filosofi qualificati e in gamba parla di moderno, di modernismo.
C'è chi addirittura vorrebbe la fine del modernismo, quasi fosse colpa del modernismo la posta dell'umanità come problema e orizzonte.
Mi pare grave il non saper dar nome, il non saper nominare una età come la nostra, che sta implodendo non solo nel pensiero, ma anche nelle azioni."
.
Non voglio certo sembrare originale ma secondo me il nome c'è, eccome. Solo che non è affatto specifico di una tendenza filosofica.

Si chiama "era globale" e coinvolge, oltre agli aspetti pratici del vivere, anche quelli del pensare e del comunicare. Inclusa la cultura.

Consiste in un rimescolamento totale delle informazioni, della formazione, della cultura che produrrà - dopo la presente e la ancora prossima fase di suprema complicazione - una semplificazione delle categorie di pensiero.

Infatti il progresso (che io preferisco chiamare semplicemente "cambiamento e diversificazione") è quell'andamento delle cose che provvede a semplificare ciò che era complesso al prezzo della complicazione di ciò che era semplice. Capisci perchè io lo chiamo solo "cambiamento" ?.

Un giorno finalmente riusciremo, tra le altre cose, a non usare più le categorie del "materiale" e dello "spirituale".

Il mondo consisterà sempre di due ingredienti filosofici ma essi verranno chiamati "fisicismo" (tutto ciò che può essere frutto di percezione esteriore o sensoriale, tutto ciò che può venir prodotto o replicato impiegando canoni, strumenti, procedure note, ovvero tutto ciò che sarà riconducibile a cause note)....................oppure "metafisica" (tutto ciò che può essere frutto di percezione interiore (psichica, emozionale, sentimentale, trascendentale) e comunque non ricade tra le nostre facoltà e possibilità MENTALI di controllo e conoscenza strutturali).

Semplicemente si tratterà di riconoscere che il tutto è composto di due porzioni fondamentali di estensione variabile attraverso il tempo (a seconda dello stato delle nostre conoscenze fisicistiche) : il noto e l'ignoto. Con eliminazione delle diatribe tra chi sostiene (in modi e con argomenti palesemente assurdi) il primato di una di tali due dimensioni. Saluti.

Accolgo la tua obiezione, è abbastanza comune anche come risposta, ossia che il globalismo o mondialismo, abbia prodotto una incertezza tale negli esiti, che nessuno riesce ancora a capire cosa sia effettivamente cambiato.
Io però faccio notare che sono passati ormai vent'anni!

Se l'ultimo pensiero che ereditiamo è quello della relatività post-strutturalismo, e del deciso puntamento sulla scienza, non sappiamo ancora dare nome a questo cambio di valutazione politica?

O la filosofia ha abdicato alla scienza, che di per sè non etichetta alcun movimento? Di fatto lasciando alla stessa scienza in balia delle forze mondialiste o globaliste (o imperiali) il compito di sterminare l'umanità? Ovviamente è solo una esagerazione che cavalca i sentimenti impazziti di questa epoca. Ma di fatto la filosofia DEVE saper rispondere senza demandare a nessuno.

Per quanto riguarda invece la tua proposta, di un cambiamento sì, ma di categorie vecchie, naturalmente sarei d'accordo, ma non è quello che si respira in giro, nelle accademie, nei centri di cultura e ridistribuzione del sapere umano.

L'uomo ovunque è rigettatto o semplicemente dimenticato, e replicato da un suo supposto androide (come nella distopia di blade runner!)
#2013
Ipazia infatti intendevo proprio quello.

Paul11 naturalmente nell'happening culturale ci sta che sia un cambio culturale, ma intendevo proprio degli attacchi intellettuali a loro rivolti.

Dovrei recuperarli questi attacchi e fare una sorta di collage, perchè sono sempre fatti en passanst su altri discorsi e temi.

Forse tu ne sai qualcosa in più, se no lascia stare ;) !
#2014
Tematiche Spirituali / Re:Dies Irae
17 Ottobre 2019, 15:32:13 PM
Stavo ragionando su questi ultimi tempi a livello politico.

Certo è quasi una fortuna che il nostro sia un forum poco abitato, non conosciamo ancora il fenomeno degli hater.

Siamo veramente al colasso, non vorrei mai che un sogno non testimoniasse come all'epoca jung testimoniò il sogno di tanti di una nuova guerra mondiale alle porte.

Dai tentativi fascisti delle destre reazionarie (in nome del popolo) europee, all'incredibile politica cinese coram populo, fino ai deliri di onnipotenza che si stanno scatenando nella da sempre insaguninasta penisola arabo-semitica (semmai i termini possano essere assimilabili).
E' davanti a tutti. Come un incubo di violenza senza fine, ci stiamo per immolare anima e corpo.
Nel mio sogno il dies irae segna l'anno 2021....è decisamente troppo.

Anche rispetto all'attacco contro gi ebrei (di nuovo?), non si può più nemmeno iniziare a parlare di quel sapere, che non è un sapere ma è una saggezza.

Di fronte il nemico gnostico. Ormai è certezza, una pratica che si dice sapienziale, ma che non capisce che si tratta di saggezza politica anzitutto, è una pratica aberrante come poche.

E' quasi imbarazzante la situzione che si è creata negli stati uniti, che appoggiano entrambe i movimenti, in maniera segreta ovvio.
Quasi stucchevole la lotta di potere futura.

In mezzo a questi tempi futuri, in cui il pensiero è di nuovo imploso nella religione, che spavento e che orrore!

Ma sopratutto il terrore che il pensiero finisca! Non è accettabile figurare un percorso privato quando il pubblico sta andano alle sue derive più folli e dissenate.

Che sia questa la punizione degli angeli? Non è una punizione, è semplicemente il logico concatenarsi degli eventi.

Non posso doppiare con questo 3d, l'evidenza di una impossibilità (far rinsavire chi usa queste vie per la saggezza, e non per la sapienza), scelgo dunque di chiudere senza neppure aprire alcun dialogo.

E mi arrocco nel mio fortino intellettuale.

Con amarezza estrema.
#2015
Citazione di: Hlodowig il 09 Ottobre 2019, 16:00:31 PM
Buon pomeriggio amici,

Ho personalmente, avuto modo di riflettere o comunque, di pensare in considerazione degli ultimi post.

Prendendo a riferimento e come spunto la ultima risposta del buon @green demetr e del buon @Yeliyel79, espongo la mia, ma più che risposta, è una domanda, ovvero quanto segue:

Quindi, in definitiva, il totem è l' indifferenza generale?

Il sacrificio, personalmente lo vedo solo come un pretesto, un lavarsi la coscienza, una giustificazione; "siamo luce che divora luce", si esprimeva qualcuno.

Mi pare di capire, che la ultima risposta del buon Yeliyel79, intenda la conoscenza del fenomeno in se, quindi con tutto ciò che ne consegue a livello antropologico, psicologico e sociale in generale.
Ma penso, faccia anche un distinguo tra ciò che si pensa personlamente e ciò che si pensa collettivamente.
L' autofagia, l' autoreferenzialità, personalmente la definisco come atto da attribuire alla specie homo e  come modo di ragionare, piuttosto che a una sua pragmaticità, ovvero alla consapevolezza delle sue azioni in ogni campo dell' essere, quell' essere credo, a cui non  tiene conto o di cui non tiene conto o perlomeno, del quale ne sminuisce tutto il contesto o i contesti in cui vive e opera.
In effetti, questa coinvolge sia la parte culturalmente  indifferenziata delle masse, sia la parte sociologica e mentale delle masse.
Quello di cui si parla, a mio avviso, è quindi la superficialità o meglio la difficoltà non del messaggio che si vuol mandare e interpretare, ma piuttosto di quel che si vuol comunicare, ovvero come questo, venga recepito, analizzato e compreso.

Come si dice: "la troppa informazione, ammazza l' informazione".

Che al posto della bambina Greta, ci fosse stata una persona adulta e molto preparata, penso che la cosa, non avrebbe avuto il riscontro attuale e quindi, la spinta al ragionarne e il parlarne anche in questo forum.
Credo che quel che si cerca di comunicare, vada ben aldilà dello stesso messaggio che si vuol veicolare.
Questo, in ogni istante esistenziale e  in ogni ambito esistenziale.
E almeno questo, è ciò che da un  punto di vista,  ogni mente in generale e come riferimento al discorso in oggetto, cerca di cogliere.

Grazie✋

Il totem fu usato come segno  oltre cui si cadeva nel terribile segreto umano, la possibilità dell'uccisione.

Il totem fu usato dunque per costruire una società pacifica.
Come disse Freud abbiamo barattato la nostra libertà per un pò di sicurezza.

Come insegna Nietzche però la morale che si costituisce al di qua dell'uccisione è una moralità che dimentica quell'uccisione originaria.

Diventa dunque una moralità che gira a vuoto, che non sa più di cosa doveva aver paura, ma una cosa era certa, c'era da aver paura.

La paura diventa allora il sintomo di un totem sconosciuto.

La paura si sà, mangia l'anima.

Senza un anima, ossia senza ciò che ci porta ad agire e a pensare, si piomba in una piccola morte, nell'apatia, nel non agire e non pensare.

Se vogliamo con una identificazione iperbolica ed eclittica di questo spostamento progressivo dalla vita (in pericolo) alla morte (che dimentica la vita), possiamo anche chiamarla indifferenza.

Quindi si! sposo l'idea che oggi il totem sia praticamente la stessa indifferenza.
#2016
Fra le varie conferenze e contributi video che ho ascoltato ultimamente, devo con rammarico tornare su questo 3d.

Sembra che in linea generale si parli di bene e male. Come se fosse dunque questo l'orizzonte. Ossia che esista un bene e un male.
Al suo interno il circolo infinito delle interpretazioni (circolo infinito semiotico); dunque appropoposito di quello che si parlava di bene e di male: come competenza etica, maieutica o ermeneutica.
Competenza che riguarda però il bene e il male.
Su tutti il discorso piomba sempre sulle 2 colonne fondamentali della storia della filosofia, Platone e Aristotele.
Le loro etiche, le loro retoriche.

Ora da nicciano il paradosso è evidente, la metafisica è morta, e quindi che si fa? si torna alla metafisica? Non ha senso.

Rideventiamo idioti per un attimo, torniamo a fare storia della filosofia: come è possibile che si torni indietro a vecchie configurazioni metafisiche nell'epoca del post-postmoderno?

E' di nuovo sede di indagine critica e critica sociale. Alla faccia di chi pensa che questi sono tempi di sola azione e di fine del pensiero.
La teoresi è infinita, non tanto perchè si aggomitoli su se stessa, non tanto perchè il rischio del can che si mangia la coda è sempre all'erta, e nemmeno perchè la stessa teoresi è ormai diventata l'osso del filosofo professionista, ossia il filosofo che diventa cinico e chiude gli occhi sul mondo.
Certamente capisco benissimo il perchè  c'è bisogno di tornare all'azione, in qeusto decennio in cui sono tornato alla filosofia dopo le illusioni da ventenne, capisco del perchè molti compagni filosofi abbiano abbandonato la barca.
Certo in tempo di crisi la filosofia sembra non avere risposte alla vita quotidiana. E' semplice in realtà, non capisco come mai debba essere così impossibile ammetterselo.
Eppure se un filosofo o uno storico della filosofia hanno studiato abbastanza bene, anche solo mediocramente, dovrebbe sapere che il novecento è il secolo della crisi.
L'alba del nuovo secolo, questo che stiamo vivendo, ormai ha però rintoccato i suoi anni venti.
Non ho ancora visto nessuno parlare, nominare questo nuovo periodo.
Che cosa è?

La maggior parte dei filosofi qualificati e in gamba parla di moderno, di modernismo.
C'è chi addirittura vorrebbe la fine del modernismo, quasi fosse colpa del modernismo la posta dell'umanità come problema e orizzonte.
Mi pare grave il non saper dar nome, il non saper nominare una età come la nostra, che sta implodendo non solo nel pensiero, ma anche nelle azioni.
#2017
Penso che è una lettura fondamentale, e non capisco come possa essere stata sorpassata dai cultural studies, oggi nessuno osa parlare di Adorno.
Anche questo passaggio, meriterebbe di essere approfondito, tanto quanto il conoscere il lavoro effettivo di quella scuola. (ma io devo ancora confrontarmi con Marx. il pensiero altrui sul maestro, mi lascia alquanto deluso, mentre già l'inizio del suo lavoro mi pare ben altri orizzonti che quello della mera lotta di classe).
#2018
Citazione di: Yeliyel79 il 06 Ottobre 2019, 21:36:43 PM
Citazione di: green demetr il 06 Ottobre 2019, 12:58:14 PM
Hai ragione a porre la questione, ma riguarda solo te.

Infatti la domanda che fai non è per noi, ma per te stesso.

Io non credo proprio che tu possa conoscere Greta.

Eppure fai un discorso su Greta. Questo è esattamente quella che tu chiami coscienza collettiva.

Il dubbio socratico è invece quello di domandarsi come mai esista un discorso pubblico che si riferisce ad una minorenne.

Il tabù non sei tu, è sempre l'animale (in questo caso il discorso di Greta, non Greta stessa, che è poi invece dove la collettività si identifica, in quanto discorso, quindi in realtà a nessuno interessa il discorso di Greta, ma di Greta stessa, vedi la madre che pubblica un bel libro su di essa, o Trump che afferma "sembra felice", oppure tutti i fenomeni di hatred, di autofagia, in termini piscanalitici, che presuppongono al totem sempre un sacrificio, oggi grazie a Dio di tipo mediatico. Nella realtà le vittime sono molte, molte di più.

Era questo il dubbio che doveva prenderti e non il dubbio su Greta.

Ciao! ;)


hai posto delle questioni in un ragionamento che mi lascia attonito.
Devo rifletterci. In effetti io non conosco Greta, e se la sostengo è per un convincimento personale che a questo punto non pone alcun dubbio sul fenomeno in sé.
Che complicato pensare.

Ah ah, si è complicato, ma ciò non toglie che il tuo intervento sia stato comunque interessante e intelligente! Non vorrei che questa cosa passi inosservata! Bravo.
#2019
Citazione di: Hlodowig il 06 Ottobre 2019, 17:01:11 PM
Buon @green demetr,

Mi ha incuriosito questa frase, più di tutta l' intera discussione attuale:

"Sto notando una cosa: se si prova a fare un ragionamento, in cui si cerca di capire le cose, si diventa solo maleducati."

Ora, da buon bimbo che sta sulla giostra del sapere, posso chiederti cosa ne pensi personalmente?

Aldilà del dubbio socratico, come afferma in apertura di post, l' autore?

Grazie ✋

Fare ragionamenti sull'animale totemico, significa infrangere il tabù.
Questo è però sommamente falso, per le persone che veramente intendono Nietzche (io e spero qualche altro intelletuale), infatti il tabù si è dimenticato come ante-fatto, poichè vi era un fatto reale cioè.
E dunque ciò che si infrange è il totem stesso.
Ovvero sarebbe l'autofagia psicanalista in primis.
L'autoreferenzialità, il principio di non contraddizione se non è A deve essere per forza B ( dimenticanto gli infiniti C D E etc...).

In questo caso ha ragione a scrivere che si finisce per essere maleducati Yeliyel79, certo manca tutto il complesso di riferimento filosofico-psicanalitico, ma come vedi a volte basta semplicemente vedere ciò che accade intorno a noi.


#2020
Hai ragione a porre la questione, ma riguarda solo te.

Infatti la domanda che fai non è per noi, ma per te stesso.

Io non credo proprio che tu possa conoscere Greta.

Eppure fai un discorso su Greta. Questo è esattamente quella che tu chiami coscienza collettiva.

Il dubbio socratico è invece quello di domandarsi come mai esista un discorso pubblico che si riferisce ad una minorenne.

Il tabù non sei tu, è sempre l'animale (in questo caso il discorso di Greta, non Greta stessa, che è poi invece dove la collettività si identifica, in quanto discorso, quindi in realtà a nessuno interessa il discorso di Greta, ma di Greta stessa, vedi la madre che pubblica un bel libro su di essa, o Trump che afferma "sembra felice", oppure tutti i fenomeni di hatred, di autofagia, in termini piscanalitici, che presuppongono al totem sempre un sacrificio, oggi grazie a Dio di tipo mediatico. Nella realtà le vittime sono molte, molte di più.

Era questo il dubbio che doveva prenderti e non il dubbio su Greta.

Ciao! ;)
#2021
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
27 Settembre 2019, 11:00:40 AM
Citazione di: Ipazia il 27 Settembre 2019, 10:26:04 AM

Per questo bisogna riconsegnare l'etica alla filosofia, come ai tempi di Aristotele. Bisogna riprendersela e non avere paura di usarla, sottolineando con forza la differenza. Non è che ci voglia molto, vista la (in)consistenza dei fondamenti etici cattolici, che stanno perdendo anche sull'eutanasia.
.

Su questo penso che siamo d'accordo.

Il problema è che è facile per un filosofo anche semplicemente alle prime armi, ma per la società in cui siamo utopico.(prendere la filosofia come "direttore etico")

Comunque per ora ho sentito i medici parlare senza paura, gli intellettuali balbettano, come se qualcosa li frenasse. (e allora appunto poi sorge anche il dubbio su quale filosofia debba essere etica...)
#2022
Ciao Paul,

prima mi cassi la psicanalisi, adesso pure il buon Heidegger? (pure massacrato sragionevolmente da bobmax)

L'esserci non è il problema è proprio la soluzione!!!

Il punto è che "esserci"  è la traduzione forzata in italiano del tedesco che era esistente.

Ossia è proprio perchè esisto che sento in me il concetto di un altrove.

Che sarebbe poi l'idea di Anselmo d'Aosta!

Ossia se io ho in me il concetto di un essere che mi trascende, allora certamente in quanto io ESISTO, quell'Essere esiste.

Stessa cosa Tommaso, se esiste un esistente dunque per conseguenza esiste un ESSERE.

La petitio principi dei formalisti, tipo Armstrong, è del tutto idiota!

Dio non è dimostrabile deduttivamente ma inferenzialmente, ma sta gente invece di usare aristotele dovrebbe iniziare a usare Peirce, e la sua teoria inferenziale, cosa che tra l'altro usavo il pessimo Platone....

A me che Dio esiste mi pare di una evidenza solare.

E' il discorso che lo accompagna, ossia il discorso dei sacerdoti che mi fa ridere tanto!

Forse perchè come dici tu manca di misura, io direi semplicemente di eleganza.

Come diceva il somma maestro (nietzche) in fin dei conti la religione (il discorso della religione) è un modo rozzo per dirci di non  pensare!

ciao caro!
#2023
Ciao Yeliyel79,

Naturalmente essendo tu astrologo parli di archè.

Ma tu stesso però neghi alla scienza la possibilità di verità.

Salvo poi con una contorsione a 360 gradi, riproporla come modello di riferimento.

Questa cosa delle neo-religioni non la capirò mai!

Inoltre come tu sai la massoneria posticipa la data dell'acquario.

Anche se io pure credo siamo già dentro quell'eone. O comunque quell'eone che sta arrivando sta già distruggendo quello in cui eravamo.

D'altronde basta vedere i razionalisti per capire i danni che il nuovo eone farà.

Io non sono così tanto contento come te!!  ;D

Se parliamo di Eone stiamo già parlando di gnosticismo, io sono un novizio autodidatta, sto già diradando l'aria intorno a me, questo signore dell'oscurità tu lo pensi come forza quantistica?

Il quantismo non è una forza, l'energia oscura è solo un modello.

Cosa sia quel modello e cosa sia quell'energia fa parte del famoso 80% ancora da indagare della scienza.

Forse ha ragione la massoneria a spostare la data, mi pare di ricordare siamo nei pressi del 2100 inoltrato, dubito lo vedremo mai.

Più interessante è invece ragionare sull'esistenzialismo.

La mia paura è che il neo-pagano sia semplicemente un cattolico deluso, ma di fondo rimanga un cattolico.

Spero su questa cosa di capire meglio più avanti.


Forte Ettore Rossi, la tua visione sensibile del mondo.

Riguarda gli altri amici del forum, per oggi un semplice saluto, troppo carne al fuoco avete messo!  ;)
#2024
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
27 Settembre 2019, 08:05:17 AM
Citazione di: viator il 26 Settembre 2019, 21:06:59 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "In effetti "bene" e "male" sanno tanto di incenso e zolfo dei tempi andati, soprattutto per gli eredi di una tradizione culturale religiosa manichea come quella monoteistica occidentale sempre in lotta tra numi e demoni. Santificando e demonizzando.

Suggerirei pertanto di testare una sostituzione con etico e non-etico. ..................................................................."
.
Ma il concetto di etica è comunque basato sulla percezione e sul soppesamento di ciò che viene valutato benefico a fronte di ciò che risulterebbe malefico. Quale che sia - circostanza per circostanza - l'ambito di ciò che possa rappresentare un bene od un male. Insomma, secondo me non può generarsi un'etica in mancanza di un previo riconoscimento del bene (o del male) che vorremmo realizzare. Non trovi ? Saluti.

Lascio per un attimo le questioni lasciate in sospeso da Phil, in effetti si potrebbe vedere il suo mettere in dubbio, il suo scetticismo generale, come un arte maieutica per tirare fuori qualcosa di positivo.
Siccome lo scambio tra lui ed Ipazia è molto lungo, mi riserbo di poterlo leggere in toto con calma, meditarci su un minimo, lasciando stare la questione che così, il discorso sull'etico non inizia mai neppure davvero. (non che non vi sia un discorso sull'etico, effettivamente sono stato troppo severo).

Ma torniamo al rilancio offerto da Viator, ossia sul bene, come beneficio, e il male come (maleficio? mi sa di stregonesco, e visto che me ne sto occupando, direi di lasciarlo perdere, rischiamo di sovraccaricare la discussione) sua negazione.

Però in un certo senso, al di là della natura vista come mamma e non come matrigna (a cui con dispiacere vedo ella non risponde), sono abbastanza d'accordo con lei, nel togliere l'etica dai territori metafisici.

Infatti benefico deve essere per l'anima (ammesso che ve ne sia una, perchè è una supposizione della chiesa, che richiede una fede cieca) o per la società?

In effetti io penso che bene e male è legata più alla tradizione metafisica. Ma appunto come già detto in paretesi richiede una certa cecità. La filosofia invece deve rimanere desta, la filosofia deve ripartire dal suo illuminismo.

In questo senso la scelta etica, ossia di chiamare il bene "etico" è già una scelta politica.

Uno schierarsi contro o a favore della chiesa.

E già significa andare contro i totem: guarda che mi tocca vedere dai mass media, (ma ripeto anni 60 la società dello spettacolo già diceva tutto) un completo asservimento alla chiesa. Nessuna critica, nessuna intellettualità.

Come se il bene e il male appartenesse alla chiesa,ossia alla sua comunità, copiosa e aggressiva come un cane idrofobo.
Ancora oggi, ancora nella società secolarizzata.

A questa comunità cieca, in crisi vicina (?) ad un crollo di nervi.

Bene e male, ecco che ritorna come imperativo teologico più che etico.

Ecco che di nuovo si ritorna al paradosso.

Perchè se io dico etico, oggi dico cattolico.

Anche se volessi far rimanere la filosofia desta, essa ragiona di nuovo come cattolica.

Dunque è normale che il bene sconfini col l'etico, e l'etico con il bene cattolico.

Un asse che scombina ogni prospettiva e ci consegna alla confusione dei tempi.

Siamo in Buj tempi, sempre più.

L'intelletto vacilla, la critica si è persa, Nietzche non viene mai citato....basterebbe quello!
#2025
Presentazione nuovi iscritti / Re:Saluti da Francesco
24 Settembre 2019, 23:04:51 PM
Ciao  Yeliyel79.

Benvenuto nel forum!

Si ho aperto all'astrologia una paio d'anni fa, poi ho studiato l'ebraismo, ovviamente sono all'inizio di due campi del sapere, che praticamente occuperebbero ciascuno la vita intera di una persona per essere intese nella loro completezza, nel caso dell'ebraismo probabilmente neppure una vita (ma forse esagero).

La filosofia è invece la mia reale passione. (e con quella ho capito il cattolicesimo e la mia vecchia religione, l'induismo).

Oggi sono ateo di base, ma essendo metafisico a livello filosofico,  apro volentieri il discorso ad altre discipline.

Sono anch'io molto interessato alla teosofia.

L'astrologia come simbolo, mi pare un ottimo punto di partenza.

Ma la filosofia è anzitutto parte destruens! Quindi non saprei, prova ad aprire 3d, seguo.

Per me lo zodiaco è il disegno di archetipi elaborati a lungo nei secoli. E' dunque un discorso, come ogni altra cosa legata all'uomo.

Se con simbolo parli di archetipo siamo molto d'accordo, se con simbolo intendi come nella teosofia entità reali, non siamo per niente d'accordo.  ;)  ma si può comunque provare a parlarne.