Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - green demetr

#2011
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
06 Settembre 2019, 21:26:25 PM
x Ipazia, concordo con tutti o tuoi ultimi interventi.

Ecco io rilancerei solo su un punto laddove parli del dovere "di custodire e rilanciare."

Infatti come diceva C:Bene poichè la realtà è in continua evoluzione, la custodia rischia di diventare monumentalità.

Il problema della custodia, o anche della istruzione in generale, è che essa deve essere in grado di rimanere viva.

Poichè il compito dello Stato è essenzialmente protettivo però questa ultima cosa deve essere fatta dai singoli, o come dice la pscianalisi da ciascuno (che vuol dire ognuno ma all'interno di un gruppo di discussione).

Uno dei problemi della monumentalità è il carattere aggressivo di questo rilancio di solito in caratteri nazionalisti e individualisti, che poi riproposto in termini ideologici, rischia di sfociare nella approvazione di qualche decreto repressivo della discussione libera, che per esempio Macron continua a tentar di far passare a livello europeo.

Per ora riguarda le grandi catene dei social media, i forum sono ancora risparmiati, ma l'andazzo non è dei più rosei.
#2012
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
06 Settembre 2019, 21:17:35 PM
Citazione di: Ettore Angelo Rossi il 05 Settembre 2019, 09:01:10 AM
Questa scelta di bene e male deriva dall'ego del branco e del singolo individuo e non tiene conto dell'equilibrio dell'ambiente in cui si interfacciano. Per mantenere l'equilibrio la Natura ha bisogno di eliminare branchi. L'agio e l'abbondanza creano ozio. Un capobranco esperto è sempre il risultato di lotte intestine per mantenere la freschezza di questo ruolo. Con troppe prede la Natura avrà bisogno di predatori ed al contrario, con troppi predatori la Natura avrà bisogno di eliminarne qualcuno.
L'equilibrio è in eterno mutamento e ciò che sembra male per il semplice ego e la sopravvivenza del singolo non è male per il Tutto.

L'uomo è uscito da lungo tempo dallo stato di Natura, sempre ammesso che ci sia mai stato (vedi Nietzche per quest'ultima cosa).

Io ritengo questo continuo ripensamento alla natura come una sorta di rinvagazione di antiche deità teurgiche.

Per i più addentro, a prodotti della gnosi.
#2013
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
06 Settembre 2019, 21:10:56 PM
Citazione di: Jacopus il 03 Settembre 2019, 21:01:32 PM
CitazioneUn background in perenne evoluzione fino a spezzarle per istituirne di nuove.
Un pensiero breve e collaterale. Questa frase di Ipazia rappresenta bene anche il mio pensiero. Ma cosa impedisce a tante persone, probabilmente alla maggioranza, di accettarlo?
Penso che la ragione sia la seguente: accettando la transitorietá delle leggi morali si accetta anche la transitorietá della vita umana e la caduta nell'immanenza. In altre parole significa la ratifica della morte degli dei e di ogni eventuale accoglimento nelle varie schiere degli "immortali".
Per questo una visione rigida della morale resiste ai variegati assalti post ancien regime.
Però davvero tutto é cosí relativo? La dicotomia bene-male é una lavagna nera, su cui si può riscrivere ad ogni generazione?
E come istituire il background comune, attraverso il quale condividere le tavole della legge?
Alla prima domanda la mia risposta è no. In effetti sono un "relativista relativista", poiché alcuni atti possono essere sempre ascrivibili al bene e al male e quindi assoluti nel loro rientrare in una delle due categorie. Esempi di male assoluto (nel senso che é sempre male, anche se più o meno grave): lo stupro, l'omicidio non per legittima difesa, le vessazioni gratuite, il tradimento per fini personali, e altri ancora. Esempi di bene assoluto: il sacrificio di sé per gli altri, la carità nei confronti degli altri, saper ascoltare, saper tacere.
Da questi esempi emerge una concezione, tutta mia, per cui il male é l'ego, l'individuo egoista che afferma sé stesso a spese degli altri, mentre il bene é la capacità di donarsi agli altri.
Questo il quadro non tanto originale, ma del quale non vedo ancora validi sostituti.
La seconda domanda, ovvero come istituire un background comune per scrivere di volta in volta le nuove tavole della legge, è un compito ancora più gravoso.
C'è inoltre un terzo tema importante quando si parla di tavole della legge "rewriteable". Ovvero il tema della legittimità, poiché nessuno é più certo della legge morale ed ognuno si pensa in diritto di fondare una nuova moralità. Un tema strettamente connesso al background comune di cui sopra.

Certamente è lecito parlare di bene e male in termini relativi, ma ad oggi in piena epoco iper-post-moderna o semplicemente iper-moderna, la cosa va riflettuto alla luce delle ultime istanze storiche.

Come sappiamo il post-moderno è una rilettura della problematicità della soggettività che da Cartesio arriva ad Hegel. E che ha sopratutto in Kant l'epigono del suo riflettere.

Ossia in estrema sintesi il problema della sovrastruttura che decide del soggetto, ossia appunto il problema del riconoscimento personale.

Il post-moderno è una lunga sfida dunque alla decostruzione della sovrastruttura, per illustrare il carattere di maschera del soggetto (persona).

In questo senso sono le categorie di assoluto a essere sottoaccusa, e questo certo  rientra nel problema tutto moderno del rapporto metafisico tra Dio e Uomo che certamente qui non abbiamo tempo di affrontare.

Una volta dissilto l'idea di Dio, rimane dunque la domanda "cosa vuol dire essere uomini".
E' proprio di fronte a questa impellenza, che il post-moderno ha ceduto il passo di schianto, rivelando in fin dei conti tutto il suo ragionar del relativo come una sorta di incapacità o di rimando del vero problema rispetto al quale essi stessi avevano contribuito a fare la domanda fondamentale. Quindi ad affermare un pensiero ateo.

Il relativo che tanto è utile a levarci l'idea di Dio, risulta però nocivo se si tratta del problema politico, ossia appunto quello relativo all'uomo in sè.

Per questo ho voluto sorvolare su quanti continuano a insistere su categorie del recente passato, che ormai però sono solo occasione di un pessimismo diffuso, e non aiutano certo a ragionare sui problemi reali della convivenza umana.

La guerra esiste ancora, la violenza esiste ancora, le forme democratiche di contenimento di queste epifenomeni sono sotto attacco.
Possiamo anche ingenuamente chiamarlo del problema del male. E va benissimo purchè la discussione non si arrocchi su problemi pessimiste.

Il bene è naturalmente tutto ciò che riguarda la risposta a cosa è l'uomo.

Naturalmente in tempo di analitici e continentali e al tempo delle neuroscienze, in un clima in cui nuovi attori politici spostano il problema dalla dimensione locale a quella planetaria, la confusione è evidente.

E' ciò di cui parlava Anders: l'agenda tecnica surclassa quella umana.

Ciò nondimeno io ritengo che la filosofia sia una sorta di resistenza locale, una guerriglia se vogliamo, che nacque pure come arte del dialogo in grecia, proprio in seno a piccole comunità.

La resistenza locale alle forme globali è dunque lo sfondo su cui innalzare lo sforzo del Pensiero.

Io spero vivamente che il pessimismo rispetto a questa che sembra chiaramente una lotta impari, ci faccia dimenticare che il pensiero ha in sè una grandezza che essendo astratto non può essere catturato. E dunque è quasi un dovere morale, quello di continuare la riflessione teorica, le riflessioni.
Come dice Zizek, quand'anche il mondo intero morisse di fame il problema della filosofofia è quello di non smettere mai di pensare. Di riflettere sulle situzioni reali.

In questo senso penso di poter apprezzare l'idea di rewritable.

Non in senso di abnegazione umana Jacopus (come se la salvezza del mondo passasse dalle mani dell'ossessione salvifica di una "dozzina" di persone), nè di reprimende orrifiche, che dimentichino il lungo e faticoso processo che ha portato il diritto dalle antiche usanze della legge del sangue (che ormai dominano nel mondo inculturale dei mass media, quasi ad inneggiarle) a quelle formali asettiche del bandimento sociale (e dunque della forma democratica, con diritti "umanitari" associati, anch'essi ormai sotto attacco, all'interno della più vasta lotta antidemocratica).

Come già diceva Aristotele, la politica deve sempre stare nel mezzo.

In tempi buj come questi in cui il progressismo ormai langue disperato negli angoli della prigione reale, nell'utopia di pochi coraggiosi intellettuali, è sotto attacco proprio la forma democratica, e proprio sotto idee di ordine morale, che di umano hanno poco, e si rimandano di continuazione ad una gerachia celeste.

Dicesi problema della Teologia Politica, risolto in Schmit come riflessione sull'Altro.

Andando avanti uscendo dalla forma più avanzata del progressismo, ossia dalla sua eredità, si deve ripartire da Lacan.

L'Altro va affrontato rispetto al problema dell'altro.

Ossia la discussione sulla Paura (l'Altro, la politica, la guerra, l'odio, la violenza) va affrontata nella discussione (con l'altro, essere umano, nella stessa città, comunità).

Non è in fin dei conti RICORDARCI esattamente come è nata la FILOSOFIA che possiamo utilmente tornare a fare filosofia? I formalismi facciamoli fare a qualcun altro.
A chi reagisce cullandosi nel terrore, che è sempre un lasciar spazio al fantasma dell'orrore, ossia al tabuico freudianamente inteso.

Gli hater, il mondo che svolta a destra, la chiusura nella dimensione individuale, sono tutti SINTOMI del CONTROLLO del FANTASMA totemico.

Non siamo più esseri umani ma animali, è un lasciar spazio alla psichiatria alle neuroscienze, alla sociologia, al liberismo, alla morte delle città.

O di questo ci interroghiamo o quel rewritable non sarà MAI nostro, ma il risultato delle nostre paure.

Non rinunciamo mai al pensiero!
#2014
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
06 Settembre 2019, 19:06:00 PM
Citazione di: Ipazia il 03 Settembre 2019, 08:51:17 AM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 23:46:21 PM
C'è una guerra nella modernità fra il Dio è morto, "evviva siamo liberi" e il piano trascendente a cui tende comunque da sempre l'uomo; coinvolge la dimensione politica, esistenziale, storica.

Traggo questa citazione dalla discussione su Erich Voegelin perchè quel "piano trascendente", che chiamerei kantianamente "trascendentale" è il luogo proprio della spiritualità atea, non da scoprire o svelare, ma da inventare. Il luogo in cui i concetti di bene e di male vengono riscritti nello spirito dei tempi che viviamo a cui le risposte della trascendenza teistica non bastano, semmai sono state davvero esaustive in quanto verità a chi non le subiva soltanto, più.

Il problema oltre a quello del materialismo storico, è anche quello di ordine kantiano sono d'accordo.

Ma infatti il problema, almeno da quanto ricordo della introduzione dello stesso kante al suo critica della ragione pratica, è quello della riscrittura etica a partire dalla libertà dell'essere umano.

A me pare, ed è il motivo per cui gli preferisco Hegel, che egli inizi ponendo in essere la questione della morale come tribunale della ragione. (ps naturalmente non ho approfondito la questione tra il rapporto drammatico fra libertà e tribunale, e non dubito che negli anni avvenire vi saranno ulteriori approfondimenti sopratutto dal mondo americano dove vi è una reinassance!)


A proposito di tribunali basterebbe ricordare Kafka, di gran lunga il migliore, e il suo "il Processo" per ricordarci, che il tribunale è ben oltre l'idea che esso sia una mera funzione trascendentale, ma appunto il suo contrario, ossia trascendente, per cui la palla ritornerebbe nel campo di Vogelin.
#2015
Tematiche Filosofiche / Re:Identità
06 Settembre 2019, 18:53:53 PM
Citazione di: leibnicht1 il 06 Settembre 2019, 03:33:52 AM
Ho capito. Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.
La pretesa di "dedurre" l'identità è idiota.

E' idiota, ossia identica, tanto quanto quella della tua pretesa formalizzazione di una matematica, che per forza di cose è deduttiva. Fatto l'assioma subentrano i teoremi, che sono deduzioni rispetto a quello di assioma.(non vedo proprio come possiate voi algebrici sottrarvi a questo).

Pretendere poi di creare una formalizzazione a partire da assunti ASSIOMATICI di tipo geometrico è poi un semplice esercizio di stile di qualche giovane neolaureando pagato da enti stranieri per giustificare i sovvenzionamenti sociali, rispetto all'innovatività del progetto filosofico stesso proposto, quindi di bizzarie io ne sto acquisendo tantissime, finora grazie al cielo nessuna di queste ha sfondato il muro di questi enti privati.

Non ricordo se eri proprio tu, ma già un paio di loro hanno frequentato il nostro forum, e sono stati gentilmente portati alla porta (nel senso che se ne sono andati via loro),sia perchè è un forum per non addetti, anche se capisco la voglia di farsi notare, nell'unico forum italiano di filosofia, sia perchè di fatto l'astrazione è veramente fine a se stessa, e gli utenti presi nell'attuazione del loro folle sogno, non ha nulla a che fare con la realtà della vita reale là fuori.

Mi volevo inoltre congratulare con la impeccabile risposta di Ipazia ad altamarea. Concisa come io non sarei capace di fare  ;)  e assai dirimente. E su cui ovviamente concordo al 100%.
#2016
Tematiche Spirituali / Re:Dies Irae
02 Settembre 2019, 17:12:02 PM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".

Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.

Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica.  Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".

Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)

San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche

Si, più sono gli analizzanti gnostici meglio è. D'altronde è proprio dalla differenza sempre in atto degli analizzanti che prendono forma i discorsi più interessanti.

Sto leggendo Pereira nella prefazione ai testi alchemici usciti per i tipi della mondadori.

Certamente il discorso cristiano che in verità è gnostico, inizia proprio da gioacchino da fiore, per poi proseguire con bonaventura che sostanzialmente ribalta completamente la visione francescana, in favore di una regola.
mi pare gli studi su questo concordino sia in sede di studi gnostici che teologici cristiani.

La ripresa contemporanea di Ratzinger è molto interessante, a dire di una urgenza di confronto del cristianesimo alternativa a quello con la chiesa nuova di matrice protestante, e sicuramente più intensa rispetto alle derive delle chiese evangeliche pentacostali americane che si basano sempre più a richiami suggestivi irrazionali.

Naturalmente il percorso è lungo, ma vale credo la mia attenzione.

So benissimo che il cristianesimo primitivo è un ribollire di sette, ma anche di pensiero e innovazione.

Non vorrei soffermarmi troppo su quello però. Il discorso generale su quello è assai complesso, inoltre c'è già un forum italiano che lo tratta in maniera mi pareva assai competente.

Penso di tracciare una sorta di sentiero al suo interno.
#2017
Tematiche Spirituali / Re:Dies Irae
02 Settembre 2019, 17:01:10 PM
Citazione di: InVerno il 02 Settembre 2019, 14:25:36 PM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 02:11:33 AM(i pochi che possono capire ovvio)
Questo topic è incomprensibile, ma non è un problema dei lettori, se si apre un topic si spiega quello che si vuole dire solitamente.

Intendevo dire che l'anno solare nel mondo pagano parte dall'esbat di ottobre. Niente di difficile  ;)
#2018
Tematiche Filosofiche / Re:Eric Voegelin
02 Settembre 2019, 16:53:26 PM
Ma non pensi che confondere lo gnosticismo con una delle sue forme sincretiche contemporanee, ossia deliranti, non costruite sul logos, sia esattamente un cascame del cristianesimo?

L'alchimia che seguo è ovviamente speculativa e non mistica, la trascendenza si costruisce dal basso non dall'alto.

La tavola smeraldina d'altronde mi pare chiara testimonianza di una riflessione sul basso, prima poi di delirare sull'alto.

Ancora non ho capito cosa ti interessi davvero del discorso di Vogelin, che mi pare una sorta di condanna del pensiero gnostico.

L'ordo rerum del cristianesimo è sempre una prova di forza del suo esercito sacerdotale.

Mi pare che invece egli voglia tramutarlo in una specie di scudo contro improbabili nemici.

Solo per dare degli spunti. Ciao
#2019
Tematiche Spirituali / Dies Irae
02 Settembre 2019, 02:11:33 AM
E se gli angeli fossero di nuovo in guerra? Ovvero e se la loro guerra ci richiamasse di nuovo come giudici della battaglia.

Vademecum fantastico per quest'anno solare. Ok il sabbath è Ottobre, ma ci siamo capiti. (i pochi che possono capire ovvio)

E tutto iniziò come sogno, e poi si sta lentamente trasformando nella seduzione dello gnosticismo, ossia un viaggio fantastico sulle visione degli apostoli del passato.
Giovanni certo, ma sopratutto credo gli apocrifi sia del vecchio che del nuovo testamento.
L'analizzante fantastico è un discepolo che pensa alla legge ebraica, e questo sarebbe un grande Però.

Il cristianesimo? E se Ratzinger fosse uno studioso di San Bonaventura, e se San Bonaventura vedesse la gnosi?
E questo è un grosso però, lo seguirò solo a latere.
#2020
Tematiche Filosofiche / Re:Identità
02 Settembre 2019, 02:03:14 AM
L'idea di algoritmo di identità mi ghiaccia le vene e lo trovo anti-filosofico per eccellenza.
Questa algebrizzazione della vita porta alle geometrie dell'inferno politico come già lacan sentenziava.

Vade retro!  ;D  ;)  


Per quanto riguarda l'identico severiniano io trovo che di fatto sia comunque una riflessione sulla fenomenologia e sul mondo cambiante.


Parliamo di identità come di identico, ma i cultural studies stabiliscono proprio l'identità come il problema dell'identico, ossia di quel processo di eterno ritorno dello stesso, che blocca la vita.
(manco a dirlo sempre Nietzche a teorizzarlo per primo).


Qua invece siamo ai primi step, in cui la domanda iniziale, nasce già portatrice degli orrori e dell'incultura moderna! ma che combinano ai licei!
#2021
Tematiche Filosofiche / Re:Eric Voegelin
02 Settembre 2019, 01:52:48 AM
Ciao Paul

ma perchè in filosofia e non i religioni?

comunque!

Sto cominciando a chiarire l'orizzonte di queste grandi tradizioni.

Il paradigma ermeneutico dello gnosticismo secondo Voegelin non mi pare all'altezza, ma nemmeno la critica di Del Noce sembra cogliere veramente il problema politico sotteso proprio a partire dal non riconoscimento di una evidente continuazione dello gnosticismo antico in quello moderno.

Il punto dello gnosticismo è che è un misticismo, nulla ha a che vedere con la filosofia, a meno che non intendiamo l'alchimia come filosofia. Parlare di autori illuministi mi fa solo ridere, in quanto la filosofia alchimista è un tutt'uno con il rinascimento italiano.
Tutt'altro cosa come recentemente ha sottolineato anche Cacciari.
Anzitutto perchè fa una cosa che il cristianesimo evita con orrore, ossia pone subito in atto il problema teologico come problema politico.
Non aspetta come fa il cristianesimo che da  nietzche alla psicanalisi lo si analizzi e se ne scoprano le stesse modalità di utilizzo, ma le rovescia in maniera ipocrita.
E' cosi che nello pseudo discorso cristiano la gnosi diventa un materialismo da evitare, ossia la negazione che essa sia il suo nemico più profondo e radicale.
Perchè dire che Dio è buono è diverso dire che Dio è cattivo.
Sopratutto perchè non è di Dio che la Gnosi parla ma delle sue emanazioni.

Questo solo per togliere qualche sassolino rispetto all'incredibile banalizzazione che mi tocca constatare anche nel panorama interreligioso.

#2022
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
02 Settembre 2019, 01:17:55 AM
Per Jacopus e Ipazia

Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2019, 14:56:41 PM
Citazione di: Jacopus il 31 Agosto 2019, 13:17:29 PM
Ma oltre lo scenario, l'uomo si é parzialmente svincolato dalla natura e deve fare i conti con sé stesso e con le sue "libere" decisioni, quando affronta il problema del male. Ovviamente dalla mia prospettiva, irriducibilmente illuminista.

Su quello scenario di fondo - ur-ethos - si sviluppa la questione etica, coi suoi conflitti (dialettica) e la continua riscrittura dei suoi postulati e delle sue tavole della Legge.

Sono abbastanza d'accordo sul fatto che dovremmo quantomeno cercare di uscire dallo scenario (jacopus) piuttosto che rimanerci dentro (ipazia), anche perchè aggiungo io la questione metafisica dell'oltre ha a che vedere più con la mistica e quindi con il rapporto diretto con Dio, e non con gli altri umani, a cui credo il 3d sia più calzante.

Si pongono però due problemi, il primo è che realisticamente siamo ancora dentro lo scenario del super-ethos (super-io) che si richiama a presunte (e invece dati per certi)  mistiche di un altrove, un oltremondano.

E se in un caso (jacopus) l'illuminismo ha certamente fallito, in quanto gli ultimi 200 anni vanno su altri lidi, con ben altre problematiche, che non sono risolvibile materialmente come nei sogni di Condillac e company (illuminismo).

E rimangono invece tutti i problemi del materialismo storico (ipazia) che si è trasformato in ideologia.

Un primo buon passo, di buon senso (illumistico), sarebbe combattere le ideologie (materialismo che non sia materismo), detto in un mondo che sta pericolosamente svoltando a destra, ma la democrazia liberale in qualche maniera tiene, la cosa è drammatica, e ci fa essere pessimisti. (la democrazia e il liberalismo hanno seri problemi, spero ce ne accorgiamo in tutti, se no la filosofia sta cercando di fare step nel vuoto e nel totale disinteresse pubblico, e un pò sappiamo che è così  ;D  )
#2023
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
02 Settembre 2019, 00:59:37 AM
Citazione di: Ipazia il 05 Agosto 2019, 09:22:48 AM
E Dio ?

Nello schema di Jacopus manca la componente teologica che sul bene e sul male si spende da migliaia di anni.

Però è pur vero che il concetto di bene e di male è così centrale nel pensiero teologico da doverne tener conto se non nel suo bigbang almeno nella sua formazione successiva e nelle corpose sindromi che lo hanno accompagnato fino alla radicale critica nicciana e oltre.




Per quanto riguarda la questione teologica, possiamo liquidarla sicuramente come un grande errore.
E di questo errarre che ci dobbiamo occupare quotidianamente.
Propongo di utilizzare una semplice correzione di prospettiva.
Che ho maturato ascoltando alcuni rabbini che della shoà ne parlano, osano direbbero i cristiani che ammutoliscono invece.
Ossia il problema del male non esiste, se non della sua formula della tavola dei veleni e dei rimedi, per cui trovato il veleno è già pronto il rimedio.
Ossia è la fissazione nevrotica dell'impossibilità alla vita. Eh sì quella vita là, quella del giardino edenico.
Ossia è il problema del Bene.
Che Nietzche e in generale la filosofia perenne smantella alle radici.
Il bene esiste come imposizione super-egoico, ossia come legge.
Per il bene della nazione...etc...etc...etc...
#2024
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
02 Settembre 2019, 00:46:53 AM
Citazione di: Ipazia il 30 Luglio 2019, 09:15:34 AM



Sulla questione della "profezia che si autoavvera" direi che il "socialmente determinati" e la critica ideologica della tradizione storicomaterialistica ci stanno a pennello a livello eziologico. Spetta poi alla psicologia "di massa" percorrerne e approfondirne la fenomenologia.

Come sai e detto sopra a jacopus, vedo le urgenze altrove.

Comunque a partire da questo punto di vista comunque valido e che seguo, mi chiedevo cosa intendessi per la "psicologia di massa "

Te lo chiedo perchè stavo leggendo psicologia delle masse di freud dove egli citando autori a lui contemporanei, condivideva il preambolo, ossia con i miei termini, il problema della perdita della forza individuale all'interno di un gruppo grande (in sociologia mi pare si parli dalle 20 persone in su) e di una sostanziale regressione culturale dello stesso (individuo).
Si spiegava così in parte le prime manifestazioni di odio pubblico e bullismo generale, che oggi sono all'ordine del giorno.
Freud contestava riferendosi al suo metodo la teoria generale che pure traeva spunti da quegli autori aurorali.
Smisi poi il libro preso da altre idee e orizzonti.
Ci tornerò. Fondamentale.
Mi chiedevo se ti riferissi a quello o piuttosto a qualche teoria generale dello storicismo (marxista) che non conosco.
#2025
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
02 Settembre 2019, 00:37:04 AM
Buonasera bentornati a tutti.   :)

Bateson è un autore abbastanza bizzarro, persino per me.
La sua visione orizzontale sul Mondo è improntata ad un biologismo che non mi appartiene, eppure uno dei primi nodi antimetafisici è da lui capito e posto alla comunità. Penso che una certa scuola filosofica che si richiamo a questa physis contemporanea, che io chiamo ecologia del profondo, sia in generale assai pericolosa e deviante rispetto ai grandi approdi nietzchiani (e di conseguenza freudiani e focaultiani).

Diversa cosa è Hobbes che invece al di là della sua provocazione intenta un processo al "problema dell'altro". In totale solitudine, e da me ancora tutta da analizzare.

Per essere chiari il problema dell'altro è superiore a quello antimetafisico.
Entrambi però dirimenti necessari per combatter la mimesi continua a cui siamo costretti.

La scorciatoia marxiana invece mi pare fallimentare, se non ritorna presto nel suo alveo ideologico iniziale. E di cui Fusaro si sta occupando nei libri importanti (la prefazione all'ideologia tedesca, che avevo iniziato) e molto poco pubblicamente. Dico di Fusaro, per dire di tutti, che non c'è ancora la volontà necessaria per dibattiti veri. Non rimane che pensare di nuovo a mimesi di vario tipo.