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Messaggi - bobmax

#2056
Tematiche Filosofiche / Re:Verità e sofferenza
01 Novembre 2020, 17:39:35 PM
Citazione di: paul11 il 01 Novembre 2020, 00:59:15 AM
In Nietzsche la volontà è addirittura di potenza, è un atto vitale.

Tuttavia la volontà di potenza non giunge inevitabilmente, con la sua apoteosi, all'annichilimento di se stessa?
Solo un rimasuglio di ipocrisia la può sostenere, dissolto quello, la volontà di potenza non può che dissolversi.

Citazione
La verità a sua volta può essere sofferenza, sapere di qualcosa che era meglio non fosse chiarito.

Ma se incominci a cercare, non vuoi auto ingannarti.

Sì, potresti neppure incominciare, però c'è il male...

Possiamo sforzarci di convivere con il male, ma viene il momento in cui non ne possiamo più e iniziamo a cercare. E allora conta solo la Verità.

Citazione
L'amore a mio parere c'è sempre, anche se fosse "malato" da un ambiente che ha colpito e bloccato la sfera emotiva. Si esplica in modo diverso dal normale, appunto perché malato, ma c'è sempre.

E' sempre, ne sono convinto.

Ma non nel senso di un "qualcosa" che c'è.
Perché non è qualcosa.
Ma ciò che fa sì che ogni qualcosa sia. Così come ogni volere.

"L'amor che move il sole e l'altre stelle"





#2057
Tematiche Filosofiche / Re:Verità e sofferenza
01 Novembre 2020, 15:16:44 PM
Ipazia, beata ingenuità...

Ma certo che l'amore non nasce sotto i funghi!

I funghi stessi sono manifestazione d'amore.
Come ogni altra cosa...

E ridurre l'amore a mero istinto sessuale...
La sessualità è solo un'occasione perché si manifesti esplicito amore. Ma non è certo l'unica!
Essere genitore, figlio, amico, sono tutte occasioni affinché l'amore si manifesti.
Come pure l'incontro fortuito con un qualsiasi altro. Che può essere qualsiasi cosa, non certo per forza un essere umano.

E superiamo per favore questa visione oscurantista antropocentrica:
"l'unica volontà che merita di essere fatta é quella di chi dispone di una volontà: l'umano."
Come se gli altri esseri non avessero volontà, ma andiamo...

La questione riguardo la volontà è ben altra.
La volontà c'è, ed è diffusa ovunque.
Non è affatto in discussione la sua esistenza.

Ma l'evidenza che questa benedetta volontà è solo un effetto, non la causa.
E invece arriviamo al punto da convincerci che  l'amore nasca da un atto di volontà! Sia alimentato dalla volontà!
Che c'azzecca?

Nonostante tutti i tuoi sforzi, Ipazia, non riuscirai mai ad essere ciò che non sei.Non sei ciò che vuoi credere di essere.
Ma il riconoscerlo, alla fin fine implica sofferenza...

E' la sofferenza per la Verità.
#2058
Tematiche Filosofiche / Re:Verità e sofferenza
31 Ottobre 2020, 18:39:49 PM
Citazione di: paul11 il 31 Ottobre 2020, 11:56:19 AM
Persino  l'amore che davvero ci salva  è un lasciarsi trasportare e anche l'amore può essere sofferenza.

Sì, l'amore salva.

Che valore potrebbe mai avere qualsiasi cosa del mondo senza l'amore?
Tutto cadrebbe nell'insignificanza...

Tuttavia l'amore non soggiace a nessuna volontà.
Come non posso volere di volere, allo stesso modo non posso voler amare.
Amo o non amo, non dipende da me.

Ma laddove non ho amato, mentre avrei dovuto... ecco la sofferenza!

Ecco l'inferno!
Il Bene è perduto per sempre.

Sofferenza e contraddizione.

Perché non sono in grado voler amare, ma allo stesso tempo soffro per aver negato questo stesso mio amore...

La sofferenza sembra dovuta ad una intrinseca contraddizione.

Che tuttavia, per essere risolta, necessita del mio annullamento...
#2059
Tematiche Filosofiche / Re:Verità e sofferenza
30 Ottobre 2020, 20:36:23 PM
Tuttavia la speranza che non trova più indizi non è forse l'occasione, unica, dell'autentica libertà?

La sofferenza non sospinge forse la speranza all'aut-aut radicale, dove deve decidere per l'eternità?

Può infatti arrendersi e naufragare.

Oppure... cercare la risposta in ciò che la origina.
#2060
Tematiche Filosofiche / Verità e sofferenza
30 Ottobre 2020, 17:42:01 PM
La ricerca della Verità sembra implicare necessariamente della sofferenza.

Che sia questa la ragione per la diffusa riluttanza ad impegnarsi nella ricerca?

O non sarà invece la presunzione di conoscerla già, almeno in parte, questa benedetta Verità, a far storcere il naso appena la si nomina?
Perché implicitamente la si dà per conosciuta, scontata e in sostanza... per nulla attraente.

Anche se se ne nega il possesso, una qual "verità" si presume comunque di conoscerla. E non essendo bella, si giunge persino a negarne ogni importanza.

Ma appunto, non vi è comunque sempre una sofferenza sottesa nella domanda di Verità?

D'altronde, se la Verità è il Bene assoluto, che non c'è, la sua ricerca non implica necessariamente dolore?
#2061
Citazione di: Freedom il 27 Ottobre 2020, 23:19:06 PM
Citazione di: bobmax il 27 Ottobre 2020, 22:57:06 PM

La realtà è il Nulla.

Per averne contezza, è sufficiente aver amato per davvero, anche solo una volta.

Il Nulla, fonte d'infinite possibilità.

"E il naufragar m'è dolce in questo mare"
Tanti anni fa un utente, di straordinaria acutezza e capacità espositiva, fece un Thread nel quale dimostrava, matematicamente, come il Nulla ed il Tutto fossero equivalenti. Io, purtroppo, feci l'errore di cui mi pento almeno una volta al mese, di non stamparmelo e incorniciarmelo.

Ne ricordo solo un passaggio importante, forse decisivo: se sommiamo tutti gli infiniti negativi a quelli positivi otteniamo 0. Cioè il nulla. Cioè il tutto. § = 0

Non penso si possa "dimostrare", perché qualsiasi dimostrazione necessita di presupposti che la permettono.
Mentre qui non vi è più alcun presupposto possibile, trattandosi del Nulla e del Tutto.

Piuttosto, ho idea che la validità del post di cui hai memoria sia di altro genere.
Che non si tratti cioè di una effettiva dimostrazione... ma di un processo che conduce al limite.
Al limite del comprensibile razionale.
Ed è proprio la percezione del limite, il suo riconoscimento, a risvegliare in noi la consapevolezza del nostro autentico essere.
#2062
Citazione di: Freedom il 27 Ottobre 2020, 18:52:15 PM
Citazione di: Ipazia il 27 Ottobre 2020, 09:47:27 AM
Tutta la storia umana è un succedersi di allucinazioni collettive: numi, patrie, razze, terre vergini, Mercato. Forse si fa fatica a crederci perchè sono così diffuse da confondersi con la realtà. Nietzsche consigliava una visita al manicomio per rendersene conto, ma poi c'è finito pure lui.
E quale sarebbe invece la realtà?

La realtà è il Nulla.

Per averne contezza, è sufficiente aver amato per davvero, anche solo una volta.

Il Nulla, fonte d'infinite possibilità.

"E il naufragar m'è dolce in questo mare"
#2063
Attualità / Re:Il valore della libertà
19 Ottobre 2020, 16:24:56 PM
In realtà non si sacrifica la vita per la libertà, ma per il Bene.

Ossia, che è lo stesso, per la Giustizia.

Poiché la mancanza di libertà implica solitamente un sopruso, una sofferenza, un male... ecco che si cerca la libertà.

Ma non è la libertà in se stessa l'obiettivo finale, bensì è il Bene, la Giustizia.

Perché la libertà di per se stessa è un nulla.

Quale lo scopo, quale il senso, di una libertà che non sia al servizio di un valore superiore?
Che valore potrebbe mai avere un libero arbitrio?
Il valore dell'arbitrio?

Ciò che conta, per davvero, è solo il Bene.
#2064
Ciao Dante,
che fosse un cane era una verità oggettiva.
Qui la fede non c'entra.

È invece un convincimento, una credenza.
Che può essere giusta o sbagliata.
Convincimento che sia un gatto piuttosto che un cane.

Abbiamo a che fare con la certezza.
Che diventa superstizione quando le si dà valore assoluto senza che vi sia un reale fondamento.

Ma la certezza, così come la superstizione, non ha niente a che vedere con l'autentica fede.
#2065
Sì Anthonyi mi sono sbagliato. Hai scritto giustizia e non famiglia.

E in effetti con Giustizia abbiamo lo slancio di fede. Sempre intesa come fede nel Nulla.

Il mio errore mi sa che dipende da questa mia idiosincrasia verso i cosiddetti "valori" che spesso nascondono il vuoto nichilistico...
#2066
Ciao Dante, ciao Anthonyi

Se guardate la vostra fede, cercando di osservarla per dove è rivolta "veramente", potrete scoprire che non vi è alcun "qualcosa" a cui credete.

La fede è pura manifestazione di voi stessi. È voi stessi!

Siete voi ad essere in gioco, attraverso la vostra fede.
Cosicché voi cercate il Vero, cioè voi stessi.

E poiché la Verità non è di questo mondo la vostra è una continua ricerca incompiuta.

Fai bene Anthonyi a nominare "Dio, patria e famiglia"
Perché questi sono solo occasioni, pretesti affinché l'autentica fede si manifesti. Ma di per se stessi, presi come oggetto di fede, sono solo superstizioni.

Non per niente erano proclamati dal fascismo. E lo erano per nascondere, seppur inconsapevolmente, il sottostante nichilismo.

#2067
Giordano Bruno non poteva abiurare le proprie idee.
Perché avrebbe perso se stesso.

Diverso il caso di Galileo Galilei, la cui verità era oggettiva e prescindeva perciò da lui stesso.

Sì può morire solo per difendere una constatazione fisica?
Che senso avrebbe? Non vi è in gioco alcuna fede.

Viceversa si può morire per la Verità, che si fonda sulla tua fede.

Fede però, non superstizione.
E l'autentica fede è in sostanza sempre una sola: fede nel Nulla.
#2068
Sebbene possa sembrare paradossale, la religione nulla ha a che vedere con l'assoluto.
Infatti la religione "lega" mentre l'assoluto è sciolto da qualsiasi legame.

Con la resurrezione di Gesù si concretizza la religione, e si perde l'assoluto...
Il messaggio di Gesù riguardava l'assoluto.
Che viene perduto proclamandone la resurrezione.

Vi sono molti motivi per sacrificare la propria vita.
Ma secondo me solo due sono le motivazioni di fondo che li riassumono tutti.

Una riguarda l'affermazione dell'ego. Magari sublimato come appartenenza a un gruppo, a una setta, ad un popolo. Comunque sempre fondato sulla separazione egoista.

L'altra viceversa consiste in uno slancio disinteressato verso il Bene.

Il partigiano che sacrifica la propria vita per un mondo migliore ha questa seconda motivazione.
Mentre il fanatico terrorista la prima.

Non penso che gli apostoli si siano sacrificati per affermare che Gesù era risorto.
La motivazione è un'altra, anche al di là delle loro stesse parole.

La motivazione è il loro amore per Gesù, per ciò che aveva loro insegnato. Un insegnamento che non potevano tradire, a costo della loro stessa vita.
#2069
Attualità / Re:Pazzo lui,pazza lei
11 Ottobre 2020, 18:53:52 PM
La questione con Trump non è il suo apparire arci americano, ma il suo non esserlo per davvero.

Perché la grandezza degli Stati Uniti si fonda su qualità che nel nostro comune sentire possono farci sorridere, ma sono invece per loro essenziali.
Una di queste è la moralità, che implica il non mentire.
Un'altra il rispetto delle regole.

Certamente nella sostanza sono requisiti sovente disattesi, ma se essi vengono addirittura pubblicamente disprezzati... ecco che lo Stato inizia a incrinarsi.

Anche Hitler era un tedesco autentico ed è stato eletto democraticamente...
#2070
Attualità / Re:Pazzo lui,pazza lei
11 Ottobre 2020, 18:36:16 PM
Ciao Anthonyi, idee senz'altro ve ne sono. Ma non presso i politici, almeno per la maggior parte.

Bersani, nella sua insulsaggine ha comunque colto una importante verità, definendo il proprio partito "la ditta".
Definizione quanto mai appropriata.
Solo che è sacrosanto che una ditta segue il proprio tornaconto economico.
Ma un partito non può limitarsi a quello...

La società è soffocata da caste di privilegiati, di cui quella politica è solo la più emblematica, dove anche il più piccolo potere è utilizzato per difendere i propri interessi.
Perché gli ideali sono solo di facciata.

Basti osservare come sia ormai solo la Chiesa, pur con tutte le sue magagne, a denunciare il degrado.