Citazione di: Jacopus il 21 Marzo 2018, 11:47:39 AM
Effettivamente ci sara' sempre qualcosa che non conosceremo ma nulla che non conosceremo mai. Almeno finche' restera' attiva la cultura occidentale ci sara' sempre lo sforzo di conoscere l'inconoscibileCitazioneMa resterà sempre qualcosa di sconosciuto, qualcosa che non conosceremo mai.
A meno di non farneticare "occidentalisticamente" di immortalità (durata infinita nel tempo) della specie umana; oltre che di sua onniscienza e magari pure di onnipotenza: tipiche farneticazioni scientistiche -ergo: irrazionalistiche- molto tipicamente "occidentali".
Volevo allargare il discorso poiche' la domanda iniziale da luogo a interpretazioni e ad ambiguita', come ogni discorso umano del resto.
In fondo e' un discorso di filosofia pratica. Cosa dobbiamo fare con cio' che non conosciamo? Quali sono gli strumenti del conoscere? A che scopo conoscere?
Il rischio di accettare l'inconoscibilita' e' il rischio della sottomissione al potere altro (politico o di natura). Il rischio di sfidarlo e' di distruggere la stessa vita nel nome della tecnica.CitazioneQui concordo.