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Messaggi - bobmax

#2071
Attualità / Re:Pazzo lui,pazza lei
11 Ottobre 2020, 17:09:06 PM
Non solo Trump, anche Salvini probabilmente vincerebbe le elezioni.

D'altronde dove vi è un vuoto politico, subito vi è qualche demagogo pronto ad occuparlo.

E attualmente i vuoti si stanno allargando...

Un Trump, un Salvini, pochi decenni fa non avrebbe avuto alcuna possibilità di emergere.

Per la semplice ragione che la politica, giusta o sbagliata che fosse, comunque c'era.

Ora manca una visione, una proposta di un pensiero filosofico che indichi una direzione in cui incamminarci.
E allora forte è la tentazione di affidarsi a chi assicura soluzioni semplici a problemi complessi, a chi solletica i nostri egoismi, a chi sembra soddisfare il nostro istinto viscerale di sopravvivenza.

Ma la responsabilità non è tanto di questi demagoghi, e neppure dei tanti che vogliono credere alle loro fanfaronate.

La responsabilità è di chi occupa la scena politica non avendone né le capacità né, tanto meno, lo spessore morale necessario. Di chi non crede nei valori che proclama solo di facciata.
È un tappo, che impedisce ogni reale rinnovamento. Perché ciò che insegue è solo il proprio interesse.

Solo la fede nella Verità può farci uscire dalla palude.
Ma seguire questa fede implica sofferenza.
E allora, probabilmente, sarà la stessa sofferenza a cercarci. Fino a costringerci ad un nuovo slancio di fede.
#2072
Citazione di: green demetr il 10 Ottobre 2020, 23:21:15 PM
Come mai invece secondo te, la filosofia contemporanea, si sta spostando sempre più in ambiti cross-over con la scienza?

A mio parere è il principio della topologia della violenza come intitola molto bene Byun Chul, ossia è proprio per via del decadimento non tanto del soggetto che crea il principio etico. quanto dello spazio in cui agisce il soggetto, spazio sociale, ormai imploso sotto i colpi della scienza.

Il gioco si sta facendo duro.

La scienza nel suo inoltrarsi nel mondo sta facendo svanire ogni illusione.

È la razionalità che avanza portando chiarezza.
Ma con essa pure il deserto di senso diventa ineludibile.

Ogni rimedio all'angoscia esistenziale si rivela illusorio.
E così gran parte dei cosiddetti filosofi non san più cosa inventarsi. La scienza, con le sue "verità", appare a molti l'ultima spiaggia per una filosofia morente.

E invece è proprio la caduta di ogni dio, la fine di ogni superstizione, l'occasione per l'autentica filosofia!

Spesso sono infatti proprio gli scienziati  i migliori filosofi.
Perché gli autentici scienziati sono sospinti, dalla propria fede nella Verità, fino al limite del razionale.

Dove non vi è più nulla a cui aggrapparsi.
E tocca al soggetto, in perfetta solitudine, affermare il Vero.
#2073
Compito della filosofia non è dare risposte.
Le risposte le dà la scienza. E sempre e soltanto relativamente ai come.

I perché hanno invece tutto il loro valore nelle domande.
Ed è proprio questo domandare lo scopo della filosofia.
Un domandare senza sosta, analitico, che va in profondità senza mai giungere al fondo.

L'autentica filosofia, essendo ricerca della Verità, conduce alla perdita di ogni certezza. Una perdita ragionata però, risultato di una continua e attenta analisi.
E l'analisi è sofferenza.
In questo modo ci si ritrova là, dov'è il limite.

E dove tocca solo a me decidere, in perfetta solitudine, cosa è Vero.

Ma per svolgere l'analisi occorre aver fede, fede nella Verità.
#2074
Oggetto della scienza è ciò che può essere falsificato.

Mentre l'obiettivo della filosofia è ciò che non può essere falsificato.

Poiché la verità, nell'esserci mondano, è tale solo in quanto negazione di ogni possibile falsità, la scienza si occupa di tutto quello che appare "vero" nell'esserci.
Che poi è tutto quello che c'è.
Esserci è A = A, negazione di ogni possibile non A.

Viceversa la filosofia ambisce alla Negazione della negazione.
Cioè all'Assoluto.
Verità che non necessita di negare alcunché.
#2075
Ciao Green Demetr,
"L'analisi delle relazioni richiede la premessa delle sue causazioni.
Dunque se il mondo è un sistema, il mondo è un principio delle sue causazioni.
E' corretto
?"

Da quanto riesco a comprendere, con "sue causazioni" intendi le cause dell'analisi.
Ossia il motivo per cui avviene un'analisi.
Perché si fa una analisi?

Il perché non può che essere etico.

Il mondo è sistema per il soggetto.

In quanto sistema onnicomprensivo, può essere considerato il principio di ogni possibile analisi.

Tuttavia questo principio non è sufficiente a far avviare la ricerca.
Perché in se stesso è vuoto di senso.

Il mondo è solo il gioco da giocare, con i suoi giocatori e le sue regole.
Ma il senso, la motivazione per l'analisi la può dare solo il soggetto.

Soggetto, che è a tutti gli effetti assolutamente solo.

È infatti il figlio unigenito.
#2076
Nell'analisi di un qualsiasi sistema, due sono i possibili approcci:

* Analisi entità-relazioni

* Analisi funzionale

Se ne sceglie uno, demandando l'altro a verifica dei risultati man mano ottenuti.

Personalmente preferisco impostare l'analisi attraverso lo studio delle entità e delle loro relazioni.
Si definiscono le entità e i loro attribuiti, descrivendo le relazioni che ne fanno un sistema.
Poi, attraverso l'analisi funzionale, si verifica il modello che verrà rifinito nelle sue entità-relazioni e così via...
Sino a che la modellazione raggiunta risulti sufficientemente attendibile.

Ciò che è implicito in ogni modello, e un sistema è tale solo in quanto modello, è che esso si regge su ciò che è dato per scontato.
Queste "verità" scontate sono necessariamente presenti nel modello ma non ne sono in alcun modo confermate. Sono dei postulati.

La geometria euclidea, per esempio, è un sistema che si regge su 5 postulati.
È una costruzione complessa e armonica che tuttavia non dimostra alcuno dei propri postulati.
Di più... la geometria euclidea è tutta racchiusa in questi suoi postulati! Nessuna autentica verità vi è aggiunta.

Chi conduce un'analisi dovrebbe sempre tenere presente i postulati che la permettono.
E che questi postulati necessariamente sono nel sistema in esame e pure non ci sono. Nel senso che non fanno parte di alcuna sua entità o relazione. Non sono perciò "spiegati" dal sistema stesso.

Se si scambia per postulati, ciò che è invece mera entità o relazione all'interno del sistema in esame, si fa cattiva analisi. Ci si immagina un modello inconsistente, slegato dalla realtà.

Per esempio, la sfericità della Terra non fonda il sistema terra, ma è solo una relazione tra entità in esso incluse.

Perché il sistema terra comprende anche il cielo.
Non è forse evidente?

È invece la tridimensionalità dello spazio ad essere fondamento del sistema terra. Ed è questo infatti a permettere di dedurre la sfericità della Terra.

L'analisi richiede ben altro approccio.

Chiedersi per esempio cosa significhi "che c'è", cosa significa esserci? Quale la differenza con essere?

Che c'entra il sapere che qualcosa c'è con il suo stesso esserci?

Per anche solo abbozzare un'analisi è indispensabile la fede nella Verità.
Chi rifiuta questa fede non può fare neppure un passo nell'analisi di alcunché.
#2077
Citazione di: Ipazia il 06 Ottobre 2020, 20:49:41 PM
Citazione di: bobmax il 06 Ottobre 2020, 20:11:40 PM
Ma il pensiero razionale è in grado, almeno in linea di principio, di comprendere il fondamento del mondo?

Direi proprio di no.
Perché nessun sistema è in grado di mostrare ciò che lo fonda.

Quale mondo ? Quale fondamento ? Quale sistema ?

La provocazione potrebbe essere un invito all'analisi.

Anche se probabilmente è solo una provocazione fine a se stessa, essendo l'analisi la grande assente nel forum.

Sperando nella prima ipotesi rispondo:

Il mondo è tutto quello che c'è.
Il fondamento la sua causa, che evidentemente non c'è.
Sistema, insieme di elementi che interagiscono attraverso proprie leggi.
Il mondo è perciò un sistema.

A questo punto l'analisi può proseguire.

Se però si replica, per esempio: Quale causa? Quale tutto? Quale che c'è? E così via...
Altro non si fa che confermare che la seconda ipotesi era corretta.
#2078
La scienza non ricerca l'utilità, bensì la verità.
L'utilità è viceversa obiettivo della tecnica.

La scienza è lo stesso pensiero razionale che si inoltra nel mondo alla ricerca della verità.

Non dovrebbe stupire come la matematica sia in grado di descrivere come il mondo funziona.
Difatti la matematica è espressione del pensiero razionale, generato da questo stesso mondo.

Ma il pensiero razionale è in grado, almeno in linea di principio, di comprendere il fondamento del mondo?

Direi proprio di no.
Perché nessun sistema è in grado di mostrare ciò che lo fonda.

Di modo che nella ricerca della Verità occorre andare oltre lo stesso pensiero razionale.
Mettendo cioè in discussione gli stessi principi su cui si regge.

Il principio d'identità, indispensabile per ogni pensiero razionale, deve perciò essere messo in discussione.

D'altronde non è proprio quel A=A ciò su cui si basa ogni separazione?

E non è proprio questa separazione la condizione perché il Bene non sia?
#2079
Ciao Viator,
in effetti vi sono pure app che utilizzano banche dati aggiornate di "noti" rompiscatole. Così di questi non ti arriva neppure una telefonata.

Riguardo al progresso concordo con te.
È lo scotto che paghiamo nella nostra continua ricerca dell'utilità.
Nella speranza di liberarci, e invece...
Vulimmo ballà la danza classica... e finimmo col strascicare lo c.lo per terra...
#2080
Con il trasferimento di chiamata è possibile far inoltrare ad un numero di cellulare le chiamate in arrivo al telefono fisso.
Sul cellulare si possono installare app gratuite per il blocco di numeri indesiderati.
Il trasferimento di chiamata per alcuni abbonamenti di telefono fisso è gratuito.
#2081
Chiedersi cosa c'era prima della nascita del tempo, vuol dire cercare di creare un nuova metafisica!
Ipotizzare cioè un esserci superiore che includa questo nostro esserci.

Questo avviene per l'incapacità di riconoscere il limite.

Un riconoscimento che causa disagio. Perché si perde il sostegno che dona implicitamente questo nostro esserci mondano. E allora ce se ne inventa un altro per auto rassicurarci.
Un po' come l'al di là per i credenti.

Ma poiché l'unica metafisica può essere solo metafisica del Nulla, questi tentativi, che altro non sono che fughe nell'immaginario, non sono che cattiva scienza e pessima filosofia.

Lo stesso vale per il bisogno di una concretezza corpuscolare.
Troppo impegnativo accettare la possibilità del Nulla...
#2082
La scienza è fondata sulla fede nella Verità.
Il che significa accettazione di non possedere la Verità e allo stesso tempo fiducia in essa.

Solo questa rinuncia al possesso dell'assolutamente vero, congiuntamente allo slancio di fede, ha permesso lo sviluppo scientifico.

Libero dai legacci, di una pretesa verità conosciuta una volta per sempre, l'uomo ha iniziato a inoltrarsi nel mondo.

Motivato da che?
Dalla propria fede nella Verità!

Ogni autentico scienziato deve perciò rifuggire la pretesa di conoscere il Vero e, allo stesso tempo, deve aver fede nella Verità.

Occorre pertanto che abbia sempre presente i limiti che la sua ricerca inevitabilmente incontra. Consapevole che questi limiti potranno in qualsiasi momento rimettere in discussione ogni conoscenza acquisita!
L'autentico scienziato dovrà perciò evitare di sistematizzare il mondo, in particolare laddove il non sapere lo richiede.

Al giorno d'oggi pare che la serietà sia spesso considerata un inutile orpello.
E così si finisce con il considerare "scienziati" dei semplici divulgatori.
Mari pure ottimi divulgatori, ma non certo degli scienziati.

Un esempio può essere Carlo Rovelli. Buon divulgatore, che ha il merito di avvicinare alla fisica chi ne è stato sempre lontano.
Solo divulgatore però.

Può essere considerato scienziato un convinto democriteo? Ora che il concetto stesso di particella è diventato un mistero?
Uno che relativamente alla teoria del Big bang si chiede cosa c'era prima, può essere uno scienziato?
Visto che questa teoria prevede la nascita del tempo?

Eppure questa è la situazione. Divulgatori, mentre gli autentici scienziati tacciono. Forse per non essere derisi dalla plebe...
#2083
Il Diavolo conta.

Caratteristica del maligno è infatti il contare.
Vive di separazione.

Vive/vivo di una illusione.
#2084
Tematiche Spirituali / Re:Vi capita mai di piangere?
03 Ottobre 2020, 04:47:32 AM
Citazione di: Hlodowig il 02 Ottobre 2020, 18:35:37 PM
Trovo Curioso il fatto che comunque, si cerchi sempre di dare un senso logico alle cose, anche quando queste siano di nature più disparate e diverse, ma soprattutto spirituale.

E trovo ancora più curioso il fatto, che si cerchi prepotentemente di etichettare Sempre, del e nel - affarnarsi a dividere, a trovare gli opposti e a classificarli, per questo motivo o per qualsiasi altro motivo.

A volte ho una fortissima sensazione che legga e parli con maschere, non importa che queste siano di natura spirituale o altro.

Per quello che può valere, in questi giorni ho desiderato un abbraccio, abbraccio che si è materializzato ieri, nel pomeriggio, con una persona non familiare dal punto di vista biologico, ne tantomeno come amica, in quanto non ci conosciamo se non da pochissimo tempo, ma con la quale è scattata una immediata e profonda stima, senza per questo averne la benchè minima idea sia dal punto di vista razionale che emotivo.

Il mio è un tipo di pianto particolare, se così si possa dire, non abbraccia nessun filone di tipo umano.

Credo forse, sia rivolto alle stelle.

(O comunque a qualche cosa che sia fuori dalla portata del sentire umano)

In queste è compreso il pianeta in cui vivo.

È compassione.

Ossia l'amore più grande si possa sperimentare.
Almeno nell'esserci, nella separazione.
#2085
Il Nulla non è il passaggio verso la Verità.
Perché è la Verità stessa ad essere il Nulla.

Di modo che non vi è alcun Dio che "vuole".
Ma è il singolo, nella sua completa solitudine, a volere.
E vuole senza alcuna "verità" a cui appellarsi.

La responsabilità diventa così totale.
Al punto, che pure la constatazione della non esistenza del libero arbitrio non toglie alcuna responsabilità!
Anzi, seppur paradossalmente, amplia questa responsabilità fino a caricarsi della colpa di tutto il male del mondo.
Tu che togli i peccati del mondo...

E ciò è ben evidente quando ti coglie la compassione.
Perché è la Compassione a coglierti, non tu che hai compassione.

Se ciò non è ancora stato provato, forse è allora facile confondere la fede nella Verità con il fanatismo.
Ma chi li confonde probabilmente intende "verità" il mondo fisico. E' in sostanza succube del fanatismo materialista. E non si accorge che questo nostro esserci ha tutto il proprio "valore" nell'Etica.

La non dualità è essenzialmente etica, riconoscimento del Bene.
E niente ha a che vedere con il mondo fisico o logico, che sono solo degli epifenomeni del Fondamento.
Cioè il Nulla, che è lo stesso Bene.