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Messaggi - niko

#2071
Storia / Re: L'origine di S.P.Q.R.
14 Gennaio 2023, 16:16:42 PM
Pero' :

S.olo i P.reti Q.ui R.egnano.

Da parte mia non vuole essere una battuta, ma una amara riflessione sull'evoluzione cattolico ecclesiale dell'occidente, che fu romano.

Dalla falsa donazione di Costantino fino all'abominio dello Stato Pontificio.

Penso anche nelle intenzioni del Belli, che tale "battuta" l'ha fatta per primo.





#2072
Citazione di: Jacopus il 13 Gennaio 2023, 21:20:14 PMNella tua interpretazione Niko, Nietzsche oscilla fra la diagnosi di disturbo antisociale della personalità e quella maniacale istrionica, che sono due caratteri molto presenti nell'attuale società, più che in quella di Nietzsche. Se fosse vissuto oggi, nella sua furia iconoclasta di bastian contrario, Nietzsche avrebbe sicuramente abbracciato una filosofia dell'umiltà e della buona novella.


Purtroppo devo darti torto nel modo piu' assoluto: la societa' in cui vive Nietzsche e' per usare una categoria foucoltiana una societa' DISCIPLINARE: Nietzsche sente molto il mito napoleonico e della guerra napoleonica, in cui gli uomini erano cosi' disciplinati da rimanere schierati e fermi davanti alle palle di cannone, oltreche' naturalmente di moschetto (vedere la splendida raffigurazione che ne da' Mel Gibson nel film "il patriota", della guerra di tipo napoleonico intendo, che li' e' rappresentata magnificamente, a parte la bellezza complessiva del film, che puo' essere discutibile); e la catastrofe che egli profetizza in Ecce Homo e' stata abbondantemente interpretata come lo scoppio della prima guerra mondiale, acme' (e dunque preparazione del declino) della societa' disciplinare per eccellenza. Anche se naturalmente e' possibile interpretare "la catastrofe" profetizzata con la manifestazione definitiva della sua follia personale, o con tutt'eddue: Nietzsche impazzisce definitivamente e la prima guerra mondiale scoppia.

Ma il fatto e' che l'unica vera critica possibile alla societa' disciplinare era mettere in luce il nesso tra obbedienza ai potenti e nascita dell'autocoscienza, insomma l'educazione condizionate attraverso la quale passa ogni uomo.

Rimettere con i piedi per terra il nesso tra voce e pensiero discorsivo, che ai suoi, hegheliani e platonici tempi, era ancora con i piedi per aria.

La coscienza e' repressione degli istinti, e sono le forme della potenza dell'uomo presso l'uomo, ad ordinare la repressione degli istinti.

I processi che prevedono l'oblio, il funzionamento automatico, sono migliori, nel senso di piu' sani, di quelli mediati dalla conoscenza e dalla razionalita'. In questo senso l'uomo, tra gli altri animali non e' una malattia, ma certamente e' un malato.

La volonta' di potenza non puo' stare ferma, non puo' essere stasi, e se gli viene negato di conquistare terreno esteriore, territorio, se gli viene posto un limite invalicabile in una certa dimensione o direzione del tempo o dell'esistenza che e' interpretabile come quella corporea, istantanea e materiale, essa allora conquista terreno interiore, corpo inesteso e sofferente; insomma essa auto-aggredisce non potendo aggredire. All'estroversione del forte, corrisponde l'introversione del debole.

 Il forte dunque, in un certo senso ricaccia il debole dentro se stesso conquistando spazio e teritorio reali, e il cieco impulso, il ruggito e l'esplosione che ha causato questo "ricacciare", che di fatto non appartiene ne' al debole ne' al forte, proprio nell'interiorita' del debole si continua, con la sottile differenza del continuare, qui, a risuonare/conquistare in un mondo interiore (il proggetto di auto-dominio del debole) mentre prima risuonava e conquistava in un mondo esteriore (il proggetto di dominio del forte).

Se tutto cio' e' detto in maniera "antisociale" (io direi destroide) e non buonista, e' solo perche' appunto, in tutto cio', la priorita' logica e temporale del ruggito appartiene al forte, e non al debole, ma non la priorita' nel senso della "proprieta' " o della "responsabilita' ".

In un tempo eternamente ritornante non si puo' ledere nessuno sul piano della mera esistenza, non si puo' uccidere per uccidere, ci sono solo volonta' complesse che si vogliono tra di loro e volonta' che in alcuni punti critici si fanno volonta' di nulla pur di non farsi nulla di volonta'.

Ma volonta' di nulla e' gioia se vuol dire volonta' soddisfatta, ed e' tragedia se vuol dire: "volonta' che aspetta in eterno un nulla che non verra' mai".

Il mondo si salva perche' il "male", il persobaggio malvagio, tra lo scegliere la distruzione e lo scegliere il dominio, sceglie sempre il dominio.

Cosa altro potrebbe fare, in un mondo che sa essere indistruttibile?

Forse quello che Nietzsche non ha visto e previsto e' la tragedia della dissoluzione anche della societa' disciplinare, la seconda, di guerra mondiale, i totalitarismi, l'era atomica e la possibilita' di un mondo anche fisicamente, oltreche' eticamente, distruttibile ad opera dell'uomo.

Ma a questo punto siamo noi, a dover dare al tempo l'elemento ciclico che gli manca.

Liberandoci di ogni antropomorfismo.







#2073
In realta' secondo me il lato "destroide", tra mille virgolette, e supereroistico di Nietzsche e' ineludibile, se se ne vuole avere una buona comprensione: la supremazia della forza, in questo filosofo "estremo", e' la supremazia dell'affermazione sulla negazione, (e, quindi, dell'autodeterminazione sull'eterodeterminazione) in senso logico e temporale: il mondo di Nietzsche, nonostante le influenze schopenahueriane, e' un mondo aristotelico, in cui il male e' il male del bene, e il bene e' primigeno e si autodermina.

Il debole e' costretto ad essere cio' che e', diciamo cosi', per differenziazione dal forte, mentre il forte (asimmetria assoluta) non e' cio' che e' per differenziazione dal debole, in quanto egli e' forte perche' e' primigeno, perche' si autodermina.

La riconciliazione totale delle differenze nell'unita', la moltitudine dei deboli guidata dal suo paolino -e e platonico- sovrano qui non fa mondo, fa lo stato nullo del mondo, l'equilibrio statico delle forze, che deve essere superato da un nuovo stato dinamico, da un nuovo stato di squilibrio manifestantesi nella forma del prevalere.

E infatti finanche la morale dei deboli storicamente ha fatto mondo, si e' imposta, nella forma del prevalere.

La differenza (e quindi anche il differimento, temporale) in questo sistema, e' uno, dei possibili modi di essere/per individuare un essere, non l'unico, perche' esiste anche l'autodeterminazione, che e' autodeterminazione oltre e contro la differenza.

Il dominio in questo sistema ha piu' realta' della sottomissione poiche' la sottomissione, in quanto principalmente sottomissione alla sofferenza,  esiste solo come forma di autoaggressione e di autodominio, come forma generica del passaggio alla condizione deteriore dell' "esistenza per differenza" perdendo il bene sommo di un'esistenza autoderminata, nell'esistere nella differenza percepita tra desiderio e realta', cioe' nell'esistere nella propria stessa sofferenza.

Cio' che ordina il forte e' che il debole impari ad essere forte quantomeno nell'arte del dominio sul proprio stesso corpo per essere una buona preda o un buono schiavo da includere nel proggetto infinito di amore "strumentale" per l'altro del forte stesso, ovvero, gli archetipi superomistici -equivocati come divini- dell'umanita' ordinano negli inferiori la nascita della coscienza, (e quindi della repressione degli istinti come forma di autodominio) senza farne minimamente parte, continuando, loro soli, ad essere esteriori ed istintuali come tanti hobbesiani leviatani.

La voce, logicamente e cronologicamente e' prima del pensiero, come in genere l'affermazione, e' logicamente e cronologicamente prima della negazione.

Il padrone, e' padrone e basta, il servo e' padrone del suo corpo al fine di essere servo, e' una mente svolgente funzioni padronali.

La morale dei servi, e' la morale dell'ENKRATEIA, del dominio interiore.

Sul piano dell'ENKRATEIA, della CONTINENZA, vengono criticati platonismo e cristianesimo in quanto morali dei servi.

Non puo' piu' essere contenuta da nessun limite, tantomeno da quello della riflessione/riflessivita' identitaria, quella stessa volonta' di vivere che gia Schupenahuer aveva consegnato all'assoluto, e intuito a partire dalla natura non fenomenica del corpo.

La critica all'idolo/idea e' la critica alla presunta verita' interiore del vissuto e del percepito, da cui non emerge una "oggettivita' ", ma una necessitata "prospettiva".

La lotta di tutte le vite nell'eternita' del tempo e' lotta per restare nell'esteriorita', nel vuoto mentale, lotta per restare in una vita di corpi e di territori rigogliosi  che o e' apparenza o non e' nulla; e gli uomini, questi animali che pensano, che si identificano col negativo della voce (pensiero...), che sanno di se stessi, sono quelli che in tale lotta hanno PERSO, sono gli ultimi tra gli animali.

Sono quelli che alla fine della danza si sono beccati la patata bollente di una coscienza che nessuno tra i viventi VUOLE, perche' equivale ad una condizione DOMINATA, e quindi sofferente, del corpo.

Ad opera dei loro sovrani terrifici e terreni divinizzati e animalizzati, ad di la' del bene e del male, che sono, ritti e incancellabili nel loro passato, sotto forma di causa, e quindi saranno, inevitabilmente, pure nel loro futuro, sotto forma di fine e scopo.

Gli uomini sono quelli la cui essenza si esaurisce nell'elenco delle loro negazioni determinate, non ha positivita'.

Per questo sono gli odiatori, e i promettitori.








#2074
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
13 Gennaio 2023, 16:11:31 PM
Citazione di: InVerno il 12 Gennaio 2023, 15:55:14 PMI presocratici, i postsocratici e i nonsocratici pensavano che in Crimea ci fossero le amazzoni e altri barbari con cui sicuramente non pensavano di avere niente in comune.  E' un pò come se i francesi  avessero sviluppato l'idea di una civiltà "euroafricana" perchè gli piace l'uranio congolese per le centrali atomiche, tu continua pure a crederci sei molto simpatico, ma almeno valli a visitare, magari con i soldi delle tue visite qualcuno di loro riesce a comprarsi un cesso da mettere in casa, con i giganteschi depositi di idrocarburi che si ritrovano, almeno quello gli spetterebbe, è una terra meravigliosa [1], in agosto c'è anche Putin e Shoigu che fanno finta di andare a caccia nel giardino del palazzo reale e ricollegarsi con le mistiche radici euroasiatiche delle divinità Prada&Ferrari.

[1]https://imgur.com/a/JHRttS1


Continui a non capire, io ci sono gia', in Eurasia.

Non ho bisogno di andarla a visitare, ne' in generale che qualche abitante dell'Europa/inesistenza mi dica dove devo e non devo andare.

Comunque, non capirei da dove ne provenga la voce.

Le amazzoni sono molto piu' reali di alcuni uomini, anzi di quasi tutti.


#2075
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
12 Gennaio 2023, 13:33:44 PM
Citazione di: InVerno il 12 Gennaio 2023, 11:53:53 AMSono contento per loro se esistono, mi piace che gli altri esistano, chissà che con il riscaldamento climatico e i cambiamenti metereologici esistano sempre meno, dato il fatto che secondo le teorie etnogenetiche che li prevedono, la loro esistenza è legata indissolubilmente alle temperature e alle piogge. Spero anche che abbiano trovato finalmente una soluzione al giudaismo, che già aveva spinto i mongoli a brutte cose ed indebolire per secoli questa entità mitologica, che come quella tedesca, era appestata dalle pulci ebree. Purtroppo devo dire, dall'andamento della guerra, che i raggi cosmici che in teoria dovrebbero decidere  quale civiltà gode del "posto al sole" nel mondo, non sembrano particolarmente radiosi su di loro, nonostante abbiano ereditato dai mongoli l'energia cosmica pura, che in teoria dovrebbe aver abbandonato l'occidente già dal secolo scorso.
Se tutto questo non ti dice nulla e ti sembra il delirio di un pazzo è perchè non hai mai letto Gumilev, l'antisemita sovietico che con una serie di bislacche teorie pseudoscientifiche e munito di raggi cosmici sedimentò l'idea euroasiatica tra i sovietici, visto che ci tieni tanto a questa civiltà, dovresti approfondire le teorie dell'ultimo degli euroasiatici come si definiva lui, o leggere le rimasticazioni di Dugin a riguardo, sarò contento se poi un giorno vorrai visitare i monti Altai insieme a me, alla ricerca di Shamballa, la mitica culla degli ariani euroasiatici. Io più modestamente mi accontenterò di vivere in Europa, sperando che si liberi finalmente di questo provincialismo esistenziale, con persone sempre pronte a sputare nel proprio piatto e alla prima occasione a saltare (politicamente, mai e poi mai fisicamente) in quello degli altri dove l'erba del vicino è sempre più verde, anche quando, come nel caso di Gumilev, sembra che se la siano fumata tutta.


La tua Eurasia comincia da Gumilev, la mia dai presocratici.

La tua ha bisogno di essere fondata, la mia esiste: con tutto il rispetto, ci tengo i piedi sopra.

Se non fosse "fondata", nel senso in cui lo intendo io (non nel senso in cui lo intendi tu) starei gia' a mollo nell'oceano.

Ce' un contenimento geografico e temporale tra i nostri due referenti, quando diciamo "Eurasia".

Infatti, anche il pensiero e' contenuto mondano, incidentalmente in questo caso, contenuto mondano a localizzazione eurasiana: cosa altro mai potrebbe essere?

L'uomo (lo Spirito...) e' un essere microfisico, non microcosmico.

Con sta storia dell'antisemitismo sei un disco rotto. 

Sta a vedere che tra un po' esce fuori che pure Assage e' un bieco antisemita, quindi l'ergastolo se lo merita.




#2076
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
12 Gennaio 2023, 10:36:46 AM
Eh si, sono 19 contando quello nella A.
#2077
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
11 Gennaio 2023, 23:22:28 PM
Citazione di: InVerno il 11 Gennaio 2023, 21:18:51 PMSe stessi scrivendo su qualche piattaforma con un forte riscontro pubblico accetterei l'accusa di "fare propaganda", la possibilità che disonestamente stia cercando di virare l'opinione pubblica sarebbe reale, ma che propagandisti scapestrati saremmo, nel cercare di convincere Daniele e altri dieci anonimi su riflessioni? Che cosa è per te l'informazione imparziale? Dare un colpo al cerchio ed uno alla botte (cosiddetta "par condicio")? Oppure dire il contrario sempre e comunque di quello che dice "il mainstream"? Ricordo un intervista di Assange su Repubblica, lo stesso disse che non aveva senso che Wikileaks operasse in Russia, perchè in Russia c'era NovayaGazeta e Navalny perciò esisteva una vera libera infomazione, e Wikileaks doveva perciò concentrarsi unicamente nello sputtanare gli americani. Gazeta è chiusa e Navalny in prigione vivo per miracolo, ma anche se non lo fossero, chi dice una cosa del genere, o è un idiota o è una spia, e il "contrarismo" non è il passaporto dei "liberi pensatori". Penso tralaltro che io e Anthonyi avremmo idee vastamenti differenti su questioni come la guerra in Iraq e altre "marachelle occidentali", il fatto che ora convergiamo su punti non particolarmente controversi è la testimonianza di un occasione mancata, perchè è vero come dice Anthonyi che l'Ucraina "nasce" nel fuoco di questa guerra, purtroppo è l'Europa a non aver colto l'occasione, nonostante io e Anthonyi siamo più concordi del solito, sembra che il calore di questa guerra non sia stato sufficiente per progetti di riconciliazione di ben più ampio respiro.


Io personalmente non voglio riconciliarmi con uno che sostiene che Assage e' o un idiota o una spia, cosi' tanto per dire.

La verita' esiste, per questo esistono fronti di contrasto tra le persone che difficilmente si riconcilieranno.

L'Ucraina e' dai primi del novecento che esiste ed e' mediamente su posizioni reazionarie e controrivoluzionarie, tanto per dirne un'altra.

L'Eurasia pure esiste, a differenza del concetto di Europa come nazione o civilta'.


#2078
Io ponendo la questione in termini filosofici, sono arrivato alla conclusione che il dominio e' piu' reale dell'obbedienza, poiche' l'obbedienza comporta sempre autosservazione e autodominio.

Si puo' obbedire a un comando qualsiasi solo se si ha il controllo del proprio corpo e un certo grado di facolta' di percezione della comunicazione dell'altro, a cui conformarsi nelle azioni; quindi una minima scintilla di dominio riluce sempre, nella cosiddetta obbedienza: tale scintilla e' appunto il dominio mente-su-corpo esercitato da parte dell'hegeliano, e non solo, "servo" come condizione minima affinche' egli possa "servire", ovvero, piu' prosaicamente: ascoltare ed eseguire.

Mentre, asimmetricamente il dominio non comporta in modo necessario e necessitato anche autosservazione e autodominio; esso puo' avvenire secondo capriccio, pulsione o istinto.

Si puo' comandare anche a "corpo libero", o a "mente assente"; e piu' profondamente, la vera ragione del lottare infinitamente per il dominio e l'autoaffermazione in tutti i viventi e' il non sottomettere se stessi a nulla, quindi neanche a se stessi; una figura universale dell'estroversione/esteriorita' come oggetto del desiderio, in se' assolutamente provitale, se pure antiumana.

Si entra universalmente e spontaneamente in una GERARCHIA con la SEGRETA SPERANZA DI COMANDARE, di non essere gli ultimi e l'ultima ruota del carro in essa, e di ricevere, dai miracoli infiniti della gerachia stessa, un "servo" su cui proiettare il proprio desiderio di dominio, per non dire sadismo; e, solo di fronte a tale ineludibile speranza, si accetta come contropartita, l'ingombrante presenza di  un "signore", di qualcuno che signoreggera' su di noi.

Poi, e qui entriamo nel merito della vicenda specificamente umana, ogni operaietto o soldatino appartenente all' "esercito dei trombati", quelli per cui la promessa del vero e naturale patto sociale illuministico che recitava;

"ad ogni servo, sia dato un servo"

non si e' avverata, poiche' essa di fatto era fin dall'inizio una promessa che voleva cavare l'infinito dal finito, un pozzo di san Patrizio o una catena di sant'Antonio, riceve come surrogato di un "servo", da usare e abusare nient'altro che il proprio stesso corpo, alla condizione specifica di identificarsi con la propria stessa mente.

Di operare una scissione che prima non c'era. 

Cosi' inizia l'uomo, e dunque la filosofia.




#2079
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
11 Gennaio 2023, 11:40:19 AM
11, ne sono abbastanza sicuro.
#2080
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
10 Gennaio 2023, 19:52:13 PM
Citazione di: Pio il 10 Gennaio 2023, 17:28:10 PMNon ti viene mai il dubbio che sia quello che racconta Zelensky e il suo entourage e poi amplificato dai media mainstream asserviti occidentali?


No, non gli viene. 

Lascia perdere.


#2081
Citazione di: anthonyi il 06 Gennaio 2023, 09:52:39 AMGli americani, cara ipazia, la pancia piena c'è l'hanno già con quello che producono in casa, e da 150 anni sono loro a dar da mangiare al resto del mondo. 

Certo, con il pagliaccio di Mcdonald e l'omino dei marhmallows  :)) 

non c'è limite alla malafede...
#2082
solo una mega risata e una macro pernacchia per questo governo, che aveva esplicitamente promesso che il prezzo della benzina lo avrebbe DIMINUITO!!!

:P :))
#2083
Citazione di: anthonyi il 05 Gennaio 2023, 22:04:18 PMRifletti, niko, sulla contraddizione tra il materialismo storico e il fatto che poi nel comunismo ci si perda Nell'ideale.
L'ideale é qualcosa che non esiste, ed é un qualcosa in cui si rifugia chi non é in grado di realizzare nulla di concreto.
Qual'era la promessa di Marx? Proletari di tutto il mondo unitevi, fate la rivoluzione e sarete tutti uguali e felici. Beh la rivoluzione l'hanno fatta ma non c'é stata né uguaglianza, né felicità, e allora l'ideologo marxista si rifugia Nell'ideale, nell'utopia, nel sol dell'avvenire.


L'ideale è sempre esistito nel comunismo, ma unito alla prassi.

Il conto dei morti è l'argomento finale di chi non ha ideali, o al limite di chi li ha ma non vuole palesarli. Nelle guerre i morti stanno sempre da tutte due le parti e pure in quelle civili, politiche e soprattutto sociali.

Messo in conto questo, bisognerebbe parlare pure di altro.

Ma magari non tra noi due, perché è inutile.





#2084
Citazione di: anthonyi il 05 Gennaio 2023, 16:45:59 PMA me pare che la storia te la costruisci tu, a tuo comodo. I morti e il dolore dei regimi comunisti sono decine di volte di più di quello che sarebbe stato generato da quelle che tu attribuisci agli USA(gli metti in conto pure l'Ucraina, siamo veramente all'assurdo). Per non parlare della perdita delle libertà che se in un regime di libero mercato é un'eccezione possibile quando necessaria, nei sistemi comunisti rivoluzionari é la norma.
Riguardo poi al consenso per i datori di lavoro, e più in generale per il sistema di mercato, io direi che per fortuna oggi non ci si può lamentare, tanti lavoratori hanno capito che é meglio stare in pace con le imprese, invece che fargli la guerra, e lo hanno capito anche i partiti di "sinistra" al governo, che infatti voi che ancora vi portate dietro la nostalgia del 68 non riconoscete più come tali.


Ah ah ah, è tipico di chi non ha ideali, arrivare al conto ei morti quando non si hanno altri argomenti.

Almeno i morti del comunismo sono morti, in gran parte, per l'aberrazione di un ideale...

Voglio sapere a questo punto "per che cosa" siano morti invece i morti del fascismo o delle guerre imperialiste usa, sia tra gli aggressori che tra gli aggrediti, nel nome o nel segno di quale ideale di falsa libertà e falsa potenza che nasce già aberrato e non universalizzabile. E con "per che cosa", qui, intendo su un piano di idealismo/nichilismo, (qualcosa di innumerabile, e quindi forse un po' fuori dalla logica facilona dei liberisti/liberali, col culo degli altri); o meglio, NON lo voglio sapere da te Anthony, perché sono abbastanza stanco delle tua concezione numerabile e falsamente liberale della storia, ma vabbè.

La libertà di consumo ossessivo per alcuni, e la libertà di morire di fame per altri.

Il soldo, il potere, le armi, e il soldo e le armi come simbolo di potere.

Tra il morire di questo e morire di un ideale nobile aberrato, io non ci penserei un secondo, a scegliere di che morte morire. E non sono un numero, in questo mio dire, sono un essere pensante.

Voi liberali e filoamericani contate la ricchezza con il denaro, ma è il disprezzo e il fallimento esistenziale da una parte, o la salvezza possibile al di fuori della mediazione sociale del denaro dall'altra, nei confronti dei poveri e dei diseredati, che fa la civiltà di un paese.

Negli usa i poveri valgono meno di zero, sono disprezzati e non si salvano al di fuori della mediazione del denaro, che non hanno, e quindi quel paese per me è incivile, e lo rimarrebbe anche  se producesse tutta la ricchezza numerabile del mondo con le meraviglie numerabili del libero mercato.

Non potete salvare l'umanità producendo (nichilisticamente) ricchezza dal nulla, non perché questa possibilità non esista secondo verità (esiste...), ma perché usate i soldi principalmente per dominare su chi non li ha e suscitare invidia.

E il bello è che non ve ne accorgente.

Non vedete la relazione umana dietro la relazione tra oggetti.

Non li avrete mai per tutti, i soldi, perché essi, i soldi, virtualmente, nel vostro sistema, esistono solo nel loro squilibrio differenziale.

Sono rapporti di forza. Nel momento in cui li equilibraste, sparirebbero.

E per questo, che non li potete equilibrare. E giocate sempre allo stesso gioco, di differenziali relativamente sempre uguali tra chi ha e chi non ha, rilanciati su scale sempre più immense e grandi.



#2085
Citazione di: anthonyi il 05 Gennaio 2023, 15:33:23 PMProviamo a fare un confronto, l'Italia, uscita dal fascismo, cioè dal rimedio, vive nel dopoguerra un grande periodo di crescita economica e sociale. La Russia, uscita dal comunismo, cioè dal male, dopo 30 anni, produce guerre e terrore.


L'italia esce dal fascismo, cioe' esce dalla guerra, perche' il fascismo e' intrinsecamente guerra e i fascisti e i nazionalisti estremi in generale l'esaltazione sadica della guerra ce l'hanno dentro, che la dichiarino esteriormente o no, per il sacrificio di sangue della Russia sovietica.

La cura e' solo il cancro e il nulla della storia, e sara' presto dimenticata, ma senza il male qui, adesso parleremmo tutti tedesco.

Fattene una ragione e basta.

Per tutto il dopoguerra gli stati uniti continuano a spargere guerre e terrore, e, proprio nel loro PERSEVERARE con il terrorismo di stato e con l'imperialismo esportato in ogni dove anche dopo la caduta dell'URSS, dimostrano il "segreto di pulcinella" che il loro obbiettivo non era mai stata la contrapposizione all'urss, ma il dominio diretto del mondo (Corea, Vietnam, sudamerica, medioriente, iugoslavia, e ora anche ucraina).

Finito il modello sovietico, non passa nemmeno un anno che il nuovo nemico diventa Saddam, poi Milosevich, poi il cosiddetto "terrorismo islamico in generale", e adesso Putin.

La carovana di guerre e sangue marchiate usa in tutto il mondo virtualmente a partire dal dopoguerra non ha conosciuto soste, comunismo sovietico attivo o no.

Mentre il modello sovietico, in quanto modello rivoluzionario, seppur giustamente criticato anche a sinistra nei suoi aspetti dittatoriali, continua e ha continuato a ispirare, prima e dopo la sua caduta, la resistenza allo sfruttamento e all'espropriazione capitalista.

Ci sono al mondo persone che non vogliono essere schiave, cioe' che non vogliono essere lavoratori salariati.

Schiavitu' che, quando e' messa in discussione, tende a riconfermarsi con la guerra.

Non a caso, nel 68 si diceva: Agnelli e' Vietnam.

Mi rendo conto che questo sia un bel proema per il punto di vista sociale e politico dei datori di lavoro e dell'area di consenso che essi riescono a concentrare, ma questo non autorizza nessuno a ignorare la storia, e a costruirsi una storia tutta per se'.