Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#2071
Tematiche Filosofiche / Re:Morale e libero arbitrio
21 Maggio 2020, 22:29:52 PM
Il libero arbitrio (che come giustiamente fa notare Ipazia non dovrebbe chiamarsi così, ma libera volontà), ha ed ha avuto dei nemici formidabili ed anche dei "false friends". Il primo grande nemico è stato l'avvento del metodo scientifico. Dal 600 in poi, l'uomo ha trasformato il mondo attraverso di esso ed una delle sue dichiarazioni, anzi il suo grido di battaglia è sempre stato, che tutto ha una causa e che al massimo non la conosciamo con gli strumenti a nostra disposizione. Descartes, Leibniz, Spinoza, Hobbes, al principio del mondo moderno si sono molto prodigati in questo senso, per non parlare dei filosofi-scienziati, Galilei, Newton, Bacone. Ora ancora viviamo sotto quella luce lontana.
Pensare alla libera volontà inoltre schiude il campo alla possibilità. Se nulla è già scritto, tutto si può scrivere. Non esistono sistemi "naturali". Esiste ciò che l'uomo può fare di sè, sapendo che può fare A-B-C e che ogni azione comporterà l'apertura di altri sentieri che si biforcano e che nulla è senza prezzo e che tutto è sotto la nostra responsabilità di agenti vivi. Tutto ciò è pericoloso per ogni potere che deve autoconservarsi. E così la teocrazia si fonda sulla naturale propensione a Dio, la democrazia, sulla naturale propensione al Popolo, il capitalismo, sul naturale istinto all'arricchimento e così via, di giustificazione naturale e predeterminata in giustificazione naturale e predeterminata. Morto Dio, il Determinismo è diventata una divinità altrettanto rigida e alleata del Potere vigente.

Il grande "false friend" è stato il cristianesimo. Il libero arbitrio serviva più a dividere i malvagi dai buoni e a manlevare Dio di ogni responsabilità sulle sue creature. In questo, il cristianesimo ha dovuto spesso fare i salti mortali per mettere insieme il potere assoluto di Dio e la libertà degli uomini. Tuttavia, il cristianesimo, a differenza del pensiero protestante "medio", ha mantenuto una sua umanità di fondo, permettendo a tutti di pentirsi e di ritrovare la propria anima. L'Innominato non avrebbe posto a Wittemberg.
Resta il fatto che la libera volontà o libero arbitrio, nel cristianesimo è piegato ad una necessità teologica che lo vizia in modo non rimediabile.
Anche qui ha ragione Ipazia quando accenna alla tragedia greca, come luogo della scoperta della libera volontà, che oggi diventa riscoperta, in molto mutati rapporti di potere. L'Ulisse di oggi non avrebbe bisogno dell'astuzia per scappare da Polifemo. Sarebbe bastato un missile Stinger. Ed è in questo senso che subentra il rapporto fra libera volontà e responsabilità. Solo attraverso questo nesso la libera volontà assume tutta la sua forza.
Senza dimenticare un ultima passaggio estremamente rilevante. Pensarsi in un mondo deterministico ci indurrà a compiere azioni deterministiche, rafforzando la verità di quella teoria. Pensarsi in un mondo di libere volontà ci indurrà a compiere azioni di libera volontà, rafforzando la verità di quella teoria. Ovvero non siamo l'entomologo che studia l'insetto. Noi siamo l'insetto che studia sè stesso.
#2072
Tematiche Filosofiche / Re:Morale e libero arbitrio
21 Maggio 2020, 15:08:43 PM
Per Viator. La filosofia classica tedesca adotta un significato invertito rispetto al tuo, e in quanto a precisione filosofica i tedeschi non scherzano. Basta mettersi d'accordo. Anche il.termine etica, etimologicamente, rimanda alla morale intersoggettiva.
#2073
Tematiche Filosofiche / Re:Morale e libero arbitrio
21 Maggio 2020, 13:15:31 PM
CitazioneRiguardo allo distinguere cosa è bene da cosa è male, credo che innanzitutto sia bene - come pensavano gli stoici - la facoltà stessa che ci permette di compiere delle scelte. E laddove di tale facoltà ci si sia presi più cura, in quel luogo si trova la scelta migliore. E questo, almeno a me, sembra essere il bene.


Sono d'accordo. Questa premessa ha una conseguenza molto importante. Ovvero che siamo sempre responsabili di ciò che facciamo.
#2074
Estratti di Poesie d'Autore / Litania
19 Maggio 2020, 19:42:29 PM
Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria, scale.
Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.
Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo.
Genova mio rimario.
Puerizia. Sillabario.
Genova mia tradita,
rimorso di tutta la vita.
Genova in comitiva.
Giubilo. Anima viva.
Genova di solitudine,
straducole, ebrietudine.
Genova di limone.
Di specchio. Di cannone.
Genova da intravedere,
mattoni, ghiaia, scogliere.
Genova grigia e celeste.
Ragazze. Bottiglie. Ceste.
Genova di tufo e sole,
rincorse, sassaiole.
Genova tutta tetto.
Macerie. Castelletto.
Genova d'aerei fatti,
Albàro, Borgoratti.
Genova che mi struggi.
Intestini. Caruggi.
Genova e così sia,
mare in un'osteria.
Genova illividita.
Inverno nelle dita.
Genova mercantile,
industriale, civile.
Genova d'uomini destri.
Ansaldo. San Giorgio. Sestri.
Genova di banchina,
transatlantico, trina.
Genova tutta cantiere.
Bisagno. Belvedere.
Genova di canarino,
persiana verde, zecchino.
Genova di torri bianche.
Di lucri. Di palanche.
Genova in salamoia,
acqua morta di noia.
Genova di mala voce.
Mia delizia. Mia croce.
Genova d'Oregina,
lamiera, vento, brina.
Genova nome barbaro.
Campana. Montale. Sbarbaro.
Genova di casamenti
lunghi, miei tormenti.
Genova di sentina.
Di lavatoio. Latrina.
Genova di petroliera,
struggimento, scogliera.
Genova di tramontana.
Di tanfo. Di sottana.
Genova d'acquamarina,
aerea, turchina.
Genova di luci ladre.
Figlioli. Padre. Madre.
Genova vecchia e ragazza,
pazzia, vaso, terrazza.
Genova di Soziglia.
Cunicolo. Pollame. Triglia.
Genova d'aglio e di rose,
di Prè, di Fontane Marose.
Genova di Caricamento.
Di Voltri. Di sgomento.
Genova dell'Acquasola,
dolcissima, usignola.
Genova tutta colore.
Bandiera. Rimorchiatore.
Genova viva e diletta,
salino, orto, spalletta.
Genova di Barile.
Cattolica. Acqua d'aprile.
Genova comunista,
bocciofila, tempista.
Genova di Corso Oddone.
Mareggiata. Spintone.
Genova di piovasco,
follia, Paganini, Magnasco.
Genova che non mi lascia.
Mia fidanzata. Bagascia.
Genova ch'è tutto dire,
sospiro da non finire.
Genova quarta corda.
Sirena che non si scorda.
Genova d'ascensore,
patema, stretta al cuore.
Genova mio pettorale.
Mio falsetto. Crinale.
Genova illuminata,
notturna, umida, alzata.
Genova di mio fratello.
Cattedrale. Bordello.
Genova di violino,
di topo, di casino.
Genova di mia sorella.
Sospiro. Maris Stella.
Genova portuale,
cinese, gutturale.
Genova di Sottoripa.
Emporio. Sesso. Stipa.
Genova di Porta Soprana,
d'angelo e di puttana.
Genova di coltello.
Di pesce. Di mantello.
Genova di lampione
a gas, costernazione.
Genova di Raibetta.
Di Gatta Mora. Infetta.
Genova della Strega
strapiombo che i denti allega.
Genova che non si dice.
Di barche. Di vernice.
Genova balneare,
d'urti da non scordare.
Genova di «Paolo & Lele».
Di scogli. Fuoribordo. Vele.
Genova di Villa Quartara,
dove l'amore s'impara.
Genova di caserma.
Di latteria. Di sperma.
Genova mia di Sturla,
che ancora nel sangue mi urla.
Genova d'argento e stagno.
Di zanzara. Di scagno.
Genova di magro fieno,
canile, Marassi, Staglieno.
Genova di grige mura.
Distretto. La paura.
Genova dell'entroterra,
sassi rossi, la guerra.
Genova di cose trite.
La morte. La nefrite.
Genova bianca e a vela,
speranza, tenda, tela.
Genova che si riscatta.
Tettoia. Azzurro. Latta.
Genova sempre umana,
presente, partigiana.
Genova della mia Rina.
Valtrebbia. Aria fina.
Genova paese di foglie
fresche, dove ho preso moglie.
Genova sempre nuova.
Vita che si ritrova.
Genova lunga e lontana,
patria della mia Silvana.
Genova palpitante.
Mio cuore. Mio brillante.
Genova mio domicilio,
dove m'è nato Attilio.
Genova dell'Acquaverde.
Mio padre che vi si perde.
Genova di singhiozzi,
mia madre, Via Bernardo Strozzi.
Genova di lamenti.
Enea. Bombardamenti.
Genova disperata,
invano da me implorata.
Genova della Spezia.
Infanzia che si screzia.
Genova di Livorno,
partenza senza ritorno.
Genova di tutta la vita.
Mia litania infinita.
Genova di stoccafisso
e di garofano, fisso
bersaglio dove inclina
la rondine: la rima.

Giorgio Caproni, Litania, da Tutte le poesie, Garzanti.
#2075
Tematiche Filosofiche / Re:evoluzione o involuzione
19 Maggio 2020, 09:38:58 AM
Per tutti. Torniamo al tema. Chi vuole parlare di regime cinese apra un topic a parte. Grazie.
#2076
Tematiche Filosofiche / Re:evoluzione o involuzione
18 Maggio 2020, 14:16:16 PM
CVC. Ho scritto quel post, perché ultimamente sembra che la scienza sia una specie di arrogante despota, mentre così non è.  Nel mondo occidentale oggi fortunatamente la scienza è tutelata così come la libertà di religione, ma pensi davvero che la scienza abbia ovunque, anche nel mondo di oggi la stessa libertà?
PS. Le organizzazioni protestanti in Olanda mandavano in prigione gli eretici e Spinoza si salvò perché l'etica teologico-politica non la firmò,  ma fu pubblicata come testo anonimo.
#2077
Tematiche Filosofiche / Re:evoluzione o involuzione
18 Maggio 2020, 14:09:20 PM
CitazioneSalve. Ma la domanda che mette tutti "al tappeto" è : "E' più semplice una libellula o un elicottero ?".


L'elicottero è infinitamente più semplice.  Non so per la libellula, ma rispetto all'homo sapiens, le istruzioni contenute nel dna di "ogni singola cellula" corrispondono a circa 6000 volumi della grandezza dei Promessi Sposi. E in condizioni di salute, ogni singola cellula sa che parte di quei 6000 volumi deve leggere per far bene il suo lavoro e lo fa senza che noi dobbiamo agire su una cloche o su un pulsante.
#2078
Tematiche Filosofiche / Re:evoluzione o involuzione
18 Maggio 2020, 13:54:07 PM
Sono del parere che scienza e religiosità viaggiano su due binari non paralleli. Darwin non ha mai avuto un solo pensiero e mai scritto frasi antireligiose. Il problema piuttosto è stato in passato quello di voler dimostrare attraverso le scienze naturali l'esistenza di Dio, da parte della gerarchia ecclesiastica e di tarpare le ali alla ricerca attraverso il famigerato index librorum prohibitorum, quando la scienza asseriva teorie contrarie alla teologia canonica di quel momento (nell'index ci finì anche l'opera di Cartesio, perché contrastava con il dogma della transustanzazione del corpo di Cristo nell'ostia!).
Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare. La scienza non ha mai imprigionato o bruciato i terrapiattisti o gli assertori delle scie chimiche, mentre l'altra fazione nel passato lo ha fatto.
#2079
Attualità / Re:La mascherina a 50 cent
17 Maggio 2020, 18:07:31 PM
I nodi vengono al pettine e la pandemia ha reso l'incontro (fra pettine e nodi) molto effervescente. Concordo con te sulla necessaria gratuità delle mascherine o che almeno sia calmierato il prezzo, con eventuali rabbocchi da parte della finanza pubblica. Ma quello che ci dovrebbe insegnare questa storia è che questo paese ha un problema gigantesco da risolvere che si chiama economia sommersa. Evasione fiscale, lavoro nero, corruzione e criminalità sono i quattro cavalieri dell'apocalisse italiana. Fra i grandi paesi con più di 50 mil abitanti, l'Italia è al quarto o quinto posto per risparmio pro-capite al mondo, ripeto, al mondo. Contemporaneamente è al secondo posto, dopo il Messico, nell'incidenza del sommerso nei 32 paesi Ocse. La percezione di equità e giustizia viene meno. Perché io, dipendente, devo pagare a te, evasore totale o parziale, le mascherine o i respiratori? Perché io, onesto imprenditore, devo contribuire alla cassa integrazione,  mentre tu hai semplicemente cacciato dalla porta i tuoi lavoratori irregolari, che si sono subito trovati nella m...creando tensioni sociali ben lungi dall'essere riassorbite?
La cosa meravigliosa è che di fronte a questi temi vitali ( e probabilmente fastidiosi per molti italiani) si guarda al riscatto pagato per una povera cooperante, mentre un ospedale provvisorio è costato 5 volte tanto, per curare 2 dozzine di malati.
Se non si riscopre il senso della collettività ne vedremo delle belle, a breve.
#2080
Bobomax. Lasciamo perdere. Con te talvolta sembra di essere di fronte ad una sfinge. Solo due post fa dicevi che non esiste libero arbitrio. Ora non esiste neppure il determinismo. Inoltre siamo troppo acerbi. Bel modo per dire "sei uno stupido". Adieu.
#2081
Attualità / Re:La mascherina a 50 cent
17 Maggio 2020, 11:38:20 AM
Anthony. Il "lanciati" è la versione economica dei migranti da ospitare a casa propria? Io ho posto un problema. Tu inizi con il concordare e poi invece ritieni più congruo farmi diventare imprenditore di mascherine. Ad essere coerenti allora questo forum dovrebbe chiudere, visto che nessuno scrive libri di filosofia e di spiritualità.  Tutto ciò è veramente desolante.
#2082
Attualità / Re:La mascherina a 50 cent
17 Maggio 2020, 10:46:16 AM
Anthony. Mi spiegheresti cosa c'era di legale nella vendita a 8 euro di semplici mascherine chirurgiche da parte di liberalissimi farmacisti, nei primi giorni della pandemia? È il solito discorso. In questo paese non si ha fiducia l'uno nell'altro e questo comporta vedere il farmacista liberale come un profittatore e lo stato come un attentatore delle libertà economiche.
PS. Davvero un pezzo di stoffa sottilissima con due elastici dovrebbe costare più di 50 centesimi? Oppure questa levitazione del prezzo deriva da una struttura logistica dove vi sono troppi intermediari che "mangiano" nel passaggio dall'industria al consumatore?
#2083
Bobomax. Se tutto è già deciso perché ostinarsi a pagare giudici, polizia, eserciti, medici, insegnanti. Il bene e il male semplicemente non esisterebbero. Io potrei scannarti nella pubblica via e nessuno avrebbe nulla da ridire.
È un discorso che abbiamo già affrontato molte volte, ma bisogna pur rintuzzare. D'altro canto potrei sempre giustificare questo intervento come predeterminato. Non posso farci niente.
#2084
Effettivamente è una norma che intacca gravemente la fiducia governanti/governati. E ripropone una descrizione cupa dell'intera classe dirigente italiana. Una classe attratta anche in passato più dal modello "marchese del Grillo" che dal modello "calvinista". Ma nel passato, fino a circa 30 anni fa, questa fascinazione era corretta da notevoli eccezioni, che permettevano un bilanciamento a questi autentici attentati all'intelligenza. Accadeva ancora che la "raccomandazione" potesse riguardare una persona competente. Vi erano tracce consistenti di "etiche" che non ponevano il denaro come unico metro di misura: il socialismo, il cattolicesimo.
Mi vien da dire che vi era (anche) un sana concorrenza fra modelli sociali diversi e che sopra di questi vigeva un abbastanza condiviso senso dello stato, come "res publica". Ancora una volta mi torna in mente la tesi di Machiavelli contenuta nei "discorsi sulla prima decade di Tito Livio". Insomma, progressivamente questo scenario è stato sgretolato da un pensiero unico: il denaro. Denaro smaterializzato anche dal suo legame con il lavoro e diventato onnivoro flusso finanziario.
Un flusso che ha svuotato prima le etiche, e poi contemporaneamente portafogli e competenze.
La politica non solo non è stata più considerata come un regolatore, ma si è trasformata in una pratica irrituale per partecipare alla festa del Capitale.
Tutto ciò aggravato nel nostro paese da una cristallizzazione delle classi sociali, che impediva il passaggio da una classe all'altra a chi lo meritava.
Come al solito è un fenomeno mondiale (globalizzazione della finanza), aggravato in Italia da alcune debolezze strutturali, rigidità sociale, debole senso della collettività, permeabilità a modelli culturali fondati sul consumo facile, criminalità organizzata.
A partire da questa descrizione è possibile spiegare anche il successo di un non-partito come quello dei 5stelle. Un tentativo di ripartire dal basso, per cambiare classe dirigente, con l'illusione che per far questo basta tanta buona volontà ed onestà. E invece non basta. La moralità, in sistemi complessi come il nostro, deve essere sempre agganciato alla competenza.

Però il cardine di tutto questo processo resta la finanza come modello che distrugge ogni altro valore, compreso, appunto, quello della competenza, soprattutto se non funzionale alle sue esigenze. Basti pensare a titolo di esempio al debito pubblico italiano. Da almeno 20 anni, la partita corrente è attiva, cioè la spesa pubblica è più bassa delle entrate. Questo potrebbe significare che vi sono state persone competenti a gestire la cassa statale. Questa competenza però ha cambiato per caso il livello del nostro debito? Assolutamente no. Non facciamo altro che pagare gli interessi, dai quali non riusciremo mai a liberarci, a tutto vantaggio della finanza globale. Un caso classico e centrale di irrilevanza della competenza. E quindi a chi importa se una norma stabilisce il divieto paradossale della respirazione artificiale.
#2085
Sui tassi di criminalità e la loro non-oggettività va anche tenuto conto del diverso livello di ricorso alla giustizia ufficiale.  Se io non denuncio un reato, quel reato non finirà mai nelle statistiche.
Un paese altamente criminogeno, dove però nessuno denuncia, come ad esempio qualche regione controllata da un cartello della droga, risulterà per le statistiche come un tranquillo paese della val Brembana.