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Messaggi - Eutidemo

#2086
Ciao Aspirante Filosofo.
Tu scrivi: "In Italia (e credo in diversi paesi dell'UE o anche extra UE), oltre alle imposizioni progressive, esistono le detrazioni a vario titolo, proprio per riequilibrare il potere di acquisto di ogni reddito, ci sono esenzioni, riduzioni, ecc...".
.
***
Al riguardo devi considerare che molte di quelle che comunemente vengono chiamate "detrazioni", in realtà sono "deduzioni" (rectius "oneri deducibili"); le quali non solo non avvantaggiano i più poveri, ma, al contrario, avvantaggiano notevolmente i più ricchi.
Si tratta in particolare, della facoltà di poter "dedurre" dal reddito complessivo lordo le seguenti voci:
Contributi previdenziali e assistenziali;
Contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali;
Assegni periodici corrisposti all'ex coniuge;
Contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
Contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
Contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;
Contributi alle ONG riconosciute idonee che operano con i paesi in via di sviluppo;
Tutto il comparto delle erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche,
ecc.ecc.
.
***
Facciamo un esempio, prendendo, a piacere, una qualsiasi delle tante "deduzioni" di cui al precedente elenco.
TIZIO
REDDITO COMPLESSIVO LORDO
15.000 euro.
DEDUZIONE
2.000 euro.
REDDITO COMPLESSIVO NETTO
13.000 euro.
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La deduzione di 2000 euro comporterà per Tizio, con un reddito lordo di  15.000 euro e netto di 13.000 euro, un risparmio fiscale di 460 euro (cioè, il 23% di 2000).
--------------------------------------------------
CAIO
REDDITO COMPLESSIVO LORDO
60.000 euro.
DEDUZIONE
2.000 euro.
REDDITO COMPLESSIVO NETTO
58.000 euro.
--------------------------------------------------
La stessa deduzione di 2000 euro di Tizio, quindi, comporterà per Caio, con un reddito lordo di  60.000 euro e netto di 58.000 euro,  un risparmio fiscale di 860 euro (cioè, il 43% di 2000).
--------------------------------------------------
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***
Pertanto, più alto è il reddito posseduto dal contribuente, e più elevato è il risparmio procuratogli dalle "deduzioni" (rectius "oneri deducibili")  previste dalla legge; per cui esse non solo non contribuiscono minimamente a "riequilibrare" il potere di acquisto di ogni reddito, ma addirittura lo "squilibrano" ancora di più a favore dei ricchi.
***
.
***
Per quanto invece riguarda le "detrazioni" (rectius gli oneri deducibili trasformati in detrazioni dall'imposta lorda), come, ad esempio, 2.000 euro di spese mediche, il risparmio fiscale sarà di 380 euro (19%) sia per Tizio che per Caio; per cui le "detrazioni" non sono a vantaggio di nessuno, e, quindi, non  "riequilibrano" un bel niente!
***
.
***
Per quanto poi riguarda le "esenzioni, riduzioni, ecc...", sono previste in particolare (ed aumentate dal presente governo), quelle che avvantaggiano i ceti più abbienti, con "imposte sostitutive" e "cedolari secche" di vario genere, che annullano, solo per loro, la progressività dell'IRPEF (impropriamente chiamate "flat tax")
E cioè, a determinate condizioni:
- il proprietari che danno in afitto i propri immobili;
- gli imprenditori;
- i professionisti.
.
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Un saluto! :)
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#2087
Ciao Claudia K :)
Anche sì!
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Ed infatti non c'è dubbio che la percentuale impositiva sul singolo bene di consumo sia  identica per tutti; e che la sperequazione vale anche per i costi "netti", rispetto ai quali imposte sui consumi sono proporzionali.
Queste ultime imposte, però, proprio perchè sono proporzionali non fanno che aggravare tale sperequazione; per cui il tuo ragionamento non inficia certo l'ovvia constatazione che le imposte sei consumi sono senz'altro "regressive".
Ed infatti costituisce un assunto consolidato della "scienza delle Finanze" che un'imposta di ammontare uguale (proporzionale) sui consumi tende ad essere "regressiva" sul reddito dei consumatori; ossia colpisce in misura maggiore i redditieri più bassi.
Ed infatti tu stessa ammetti che il gravame fiscale sui consumi,  produce un impatto diverso a seconda dei redditi posseduti!
***
Ed infatti:
a)
Tizio ha un reddito di 1.000 e paga 100 di imposte sui consumi dei beni di prima necessità; per cui la "pressione tributaria" pagata sui consumi da Tizio è sostanzialmente pari al 10% del suo reddito [(100/1.000) x 100].
b)
Caio, invece, avendo un reddito di 5.000, tuttavia paga sempre lo stesso 100 di imposte sui consumi dei beni di prima necessità; per cui la "pressione tributaria" pagata sui consumi da Caio, invece è del 2% [(100/5.000) x 100].
***
Non ha alcuna rilevanza l'eventuale eccezione che tale percentuale non afferisce "direttamente" al reddito; ed infatti la caratteristica della imposizione "indiretta" (quale quella sui consumi), è proprio quella di incidere "indirettamente" sul reddito, colpendolo nel momento in cui esso, in tutto o in parte, viene consumato.
*** 
Di fatto, quindi, nella sostanza, "quella sui consumi è senz'altro un'imposta regressiva"; la quale, ovviamente, di certo non "crea", ma sicuramente "aggrava" la sperequazione tra ricchi e poveri.
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Un saluto! :)
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#2088
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 21 Gennaio 2023, 10:55:43 AMIn Italia (e credo in diversi paesi dell'UE o anche extra UE), oltre alle imposizioni progressive, esistono le detrazioni a vario titolo, proprio per riequilibrare il potere di acquisto di ogni reddito, ci sono esenzioni, riduzioni, ecc... Si potrà discutere sui parametri più o meno utili al riequilibrio (aumentando o diminuendo la detrazione per questo o quel reddito), ma il concetto resta valido in ogni caso.

Il discorso mi pare diverso tra i servizi offerti da un Ente Pubblico e quelli offerti da una società privata. Un supermercato, un negozio, ecc... se fa degli sconti, poi ha un ricavo minore, e di conseguenza paga meno tasse, che dovranno essere recuperate dallo Stato, dalle Regioni, ecc... tagliando inevitabilmente sui servizi, sulla loro quantità e qualità. E' il gatto che si morde la coda! Per esempio: la vendita di articoli "sotto costo" deve essere autorizzata dall'Ente preposto (credo Ministero delle Finanze), perché l'iva pagata da chi vuol praticare il sotto costo, è sicuramente superiore a quella che il venditore incasserebbe.

In ogni caso: un panino è sempre un panino, sia che lo mangi un ministro, un impiegato, un operaio o un disoccupato.  Può essere che un bar lo faccia pagare x, e un altro bar y, ma il prezzo praticato dal bar è lo stesso a parità di panino!

Il prezzo praticato dal bar è sempre lo stesso a parità di panino; ma è sempre diversa la percentuale di tale prezzo, rapportata al reddito di chi se lo mangia (IVA incorporata compresa)! ;)
#2089
"Le probabilità che un processo spontaneo
metta insieme un essere divino, sono analoghe
a quelle che una tromba d'aria, spazzando un
deposito di robivecchi, produca un Transatlantico,
e che esso, invece di navigare decolli!"
---  (Eutidemo)  ---
#2090
Ciao Duc. :)
Guarda che io al libero arbitrio ci credo; per cui, salvo i casi di "incapacità di intendere e di volere",  ritengo che ciascuno sia "imputabile", moralmente e penalmente, per le proprie "scelte" e per le sue conseguenti "condotte".
***
Sostengo soltanto che non si può "scegliere" se "credere" o "non credere" in qualcosa; e, questo "in generale", non necessariamente solo riguardo all'esistenza o meno di Dio.
Cioè, se ti dico che io riesco a sollevare una tonnellata a mani nude, tu sei forse in grado di "scegliere" se crederci o no?
E' ovvio che, anche volendo credermi, non puoi!
***
Sono invece d'accordo con te che credere in Dio comporta "convertire" completamente se stessi; tu hai usato il verbo "invertire", ma sono sicuro che si tratti solo di un refuso, e che tu intendevi scrivere "convertire".
Se non c'è una vera "conversione", infatti, come giustamente scrivi tu, si finisce per essere soltanto degli ipocriti;  come tanti pseudo-cattolici e fac-simile nelle varie confessioni, religioni o spiritualità.
Su questo sono pienamente d'accordo; benchè non c'entri neanche lontanamente con le cose che ho scritto io.
***
La "parresìa" (dal greco "παρρησία", composto di "pan" (tutto) e "rhema", ciò che viene detto) letteralmente significa la "libertà di dire tutto"; ma significa anche la franchezza nell'esprimersi, e cioè dire ciò che "si ritiene" vero (anche se, magari, si ritiene vera una cosa falsa).
Fin dal V secolo a.C. i filosofi dell'antica Grecia hanno evidenziato l'esistenza di un rapporto molto stretto tra "politeia" e "parresia";  quest'ultima definibile come attività verbale in cui il parlante sceglie di dire cose chiare e franche.
Euripide, Socrate, Platone e Aristotele considerano la "parresia" un'idea centrale della costituzione ateniese e allo stesso tempo un atteggiamento etico caratteristico del buon cittadino; assieme all"isegoria" (cioè all'eguale diritto di parola) e all'"isonomia" (cioè l'eguale partecipazione di tutti i cittadini all'esercizio del potere).
Ma che cosa diamine c'entri la "parresia" con la l'"eucaristia" lo vorrei proprio sapere!
***
Per concludere io non credo affatto "che l'interpretazione sia superiore alla fede", come scrivi tu; dico solo che si tratta di cose completamente diverse, le quali non sono in alcun modo confrontabili tra di loro!
Ed infatti, l'"esegesi biblica" (l'interpretazione del testo biblico), non ha niente a che vedere con la "fede in Dio"; sarebbe come confondere la lettura di un libro con l'escursionismo alpino.
Vedi, ad esempio, il mio TOPIC "Zaccaria figlio di Barachia".
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Un saluto! :)
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#2091
Citazione di: atomista non pentito il 19 Gennaio 2023, 12:33:38 PMFarei loro un monumento, evidentemente mangiare e' ancora una priorita' inderogabile. Piu' dignitoso per alcuni  che andare alla caritas.
Peccato, però, che l'anziana signora ha dovuto rinunciare al caffè; il metodo va un po' perfezionato ;)
#2092
Una anziana signora, seduta al ristorante, dopo aver ultimato il suo pasto ha appena ordinato il caffè; quando ecco che entra nel locale un aitante giovanotto, il quale, con aria irritata, chiede: "Si trova qui il proprietario di quella BMW grigia che mi impedisce di uscire dal parcheggio?"
La signora, molto imbarazzata, si alza in piedi ed esclama: "Sì, la BMW grigia è mia; ma mi sembrava di averla posteggiata in modo tale da non impedire a nessuno di uscire dal parcheggio!-
- Venga a vedere, allora, se non ci crede!- ribatte sempre più irritato e spazientito il giovanotto.
***
Allora la signora, dopo aver chiesto cortesemente al cameriere di tenere sott'occhio per qualche momento la sua borsetta, che tiene posata sul tavolo, esce e segue il giovanotto.
***
Il cameriere tiene d'occhio attentamente la borsetta di lusso, che, evidentemente contiene il portafoglio della anziana signora; ma poi, dopo un bel po' che aspetta, si spazientisce e si affaccia alla porta del locale.
Ma fuori non c'è nessuno!
***
Allora si accosta alla borsetta, e si accorge che è una volgare imitazione di una TRIOMPHE da 3.000 euro ; vuota, di plastica, "made in China", e del valore di di 5 euro circa!
***
Però dentro, c'è un biglietto con sopra scritto: "Grazie dell'ottimo pasto; mi dispiace solo di non poter più tornare qui!"
***
#2093
Ciao Duc. :)
Le mie repliche al tuo intervento, che è  senz'altro comunque meritevole di apprezzamento, in quanto molto interessante ed intelligente, sono le seguenti:
.
1)
Questo TOPIC riguardava, "in generale", se il credere o il non credere in qualcosa fosse un atto volontario o no; non riguardava, invece, il contenuto di determinate fedi, nè che i partecipanti al topic dovessero "sventolare ai 4 venti, con enfasi, qual è l'oggetto o il soggetto o la chimera in cui credono - senza aver nessuna prova - con fede."
Cosa che, comunque, io ho fatto lo stesso, sia in questo sia in altri topic.
Verifica!
.
2)
Prendo atto che, correttamente, hai ammesso anche tu che "intercorre una notevole differenza tra i due termini: <<credere>> e <<promettere>>"; ma non capisco assolutamente il tuo successivo ragionamento, secondo il quale "uno dei due termini ci conduce ad essere ipocriti o indifferenti, l'altro, invece, ad essere maggiormente sé stessi" (senza specificare quale termina implica una cosa, e quale l'altra).
***
Ed infatti, così come risulta da qualsiasi dizionario:
- "credere" significa semplicemente ritenere vera una cosa;
- "promettere", invece, significa semplicemente annunciare di volersi impegnare a fare qualche cosa.
***
Per cui ripeto che tra i due termini c'è la stessa differenza che intercorre tra il "nuoto" ed il "poker";  ma nessuna delle due cose può essere considerata "ipocrita" oppure "segno di indifferenza", se viene fatta sinceramente.
***
Per cui la tua affermazione è per me assolutamente incomprensibile; almeno se vogliamo assegnare alle parole il significato a loro attribuito dal vocabolario.
Altrimenti, se ognuno si inventa un significato diverso, è inutile colloquiare!
***
Sono invece d'accordo con te che se  qualcuno afferma di <<credere>> in qualcosa (in Dio o in qualunque altra cosa),  per il proprio tornaconto, per la propria convenienza, o per il proprio personale profitto ed egoistico vantaggio, costui è certamente un "ipocrita".
Ma questo, col tema del TOPIC, non c'entra assolutamente niente!
.
3)
Secondo me:
- non decidiamo noi chi "essere" attraverso le nostre scelte;
- bensì le nostre scelte dipendono da chi "siamo" noi.
Ad esempio se Tizio "è" eterosessuale, sceglierà come partner una donna; se, invece, è omosessuale, sceglierà come partner un uomo.
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Sono invece d'accordo con te che, nella maggior parte dei casi, le nostre presunte "scelte", sono fortemente condizionate dal luogo di nascita, dalla famiglia, dai libri letti e dalle amicizie preferite; per cui non sono mai completamente "libere" (a cominciare dalle mie).
Ad esempio, io sin da bambino, essendo nato a Roma, ho "scelto" di essere "romanista"; magari avrei potuto anche "scegliere" di essere "laziale", o, al massimo "juventino"...però sarebbe stato davvero molto strano se avessi "scelto" di diventare un tifoso del Bari. :))
Così come è molto raro che chi è nato a Roma "scelga" di diventare musulmano, o chi è nato a Baghdad "scelga" di diventare cristiano; ovviamente talvolta succede, però sono casi abbastanza rari.
Sono le eccezioni che confermano la regola!
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4)
Quanto all'"eucaristia", non si tratta della "fede" in Cristo, bensì della diversa interpretazione data alle sue parole nell'ultima cena da ciascuna delle varie Confessioni Cristiane; cioè di una mera "credenza" confessionale.
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Tali "credenze" cristiane sul suo significato sono numerose, ma possono essere ricondotte a tre o quattro:
- quella di Lutero, chiamata "unione sacramentale";
- quella di Zwingli, sostenitore di un "significato puramente simbolico" del pane e del vino;
- quella di Calvino, che sostiene una "presenza spirituale" di Cristo;
- quella cattolica, che sostiene una "partecipazione materiale" al corpo di Cristo;
ecc.ecc.
***
Comunque, la "Teofagia" (dal greco antico ϑεός "dio" e ϕαγ- "mangiare", quindi  "mangiare dio") è un rituale religioso preesistente al cristianesimo; consistente nella consumazione di un "cibo-dio", in base a una identificazione del cibo con la divinità stessa.
È presente soprattutto in alcune religioni primitive, ma anche in alcune più recenti (non cristiane).
***
Ad esempio "Evoè!" (in greco  "Eὐοῖ") gridavano le sacerdotesse di Dioniso, nel rito dell'"Entusiamo"; dal greco ἐνθουσιασμός, che significa "Dio dentro",  da "ἐν" («in») "θεός" ("dio") e "ousía" ("essenza").
Il rito consisteva nel cibarsi delle carni della vittima sacrificale, secondo un antico uso sciamanico, quello della "Theofagia"; ed infatti le Sacerdotesse di Dionisio, non mangiavano l'animale in se  stesso, ma "credevano" fermamente di nutrirsi del Dio compenetrato miracolosamente nella vittima sacrificale.
"Nihil sub sole novi!"
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Un saluto! :)
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#2094
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
18 Gennaio 2023, 17:07:57 PM
Ciao Anthony. :)
Come ho precisato più volte, il mio mestiere (per fortuna) non è quello del cecchino, e nemmeno quello del perito balistico; per cui, tutto che dico al riguardo, va preso con beneficio d'inventario.
***
Però, a parte le mie esperienze personali, che contano ben poco, in quanto di carattere soggettivo, al poligono ne ho sentite di tutti i colori; oltre a leggerne di tutti i colori anche su INTERNET.
***
Ad esempio, secondo alcuni, tutto dipende dalla lunghezza della canna del fucile; ed infatti, secondo costoro, il proiettile supera il muro del suono durante il suo momento di accelerazione massima, che si verifica all'interno della canna.
Una volta uscito dalla canna, invece, la velocità del proiettile diminuisce sempre di più, progressivamente, in proporzione alla distanza dal bersaglio; per cui il rumore, secondo costoro, arriva un po' prima del proiettile.
***
Secondo altri, invece, il muro del suono viene superato durante la traiettoria esterna del proiettile, perchè all'interno della canna il proiettile deve ingaggiare la resistenza della rigatura della canna; la quale oppone effettivamente una grande forza al suo passaggio.
Una volta fuoriuscito dalla canna, invece, la sua velocità aumenta vertiginosamente per la spinta dei gas, così come un "tappo di champagne"; e quindi il muro del suono viene superato durante la traiettoria esterna del proiettile.
Per cui, secondo costoro, il rumore, arriva dopo che il proiettile ha colpito il bersaglio.
***
Infine c'è chi, pur aderendo a tale teoria, sostiene che il rumore arriva prima o dopo del proiettile a seconda delle circostanze; ed infatti, il rumore del "bang sonico", una volta verificatosi, viaggia rallentando di pochissimo, mentre il proiettile decelera sempre di più, a causa della maggiore resistenza dell'aria, in "proporzione diretta" della distanza.
***
Sinceramente, non ho la competenza tecnica per esprimere un giudizio personale che possa avere valore generale; però, secondo me, le cose variano a seconda:
- della distanza;
- del tipo di arma;
- del tipo di munizione;
- dell'umidità dell'aria;
- della rarefazione dell'aria;
- della direzione del vento.
Per cui, a mio parere, a seconda delle diverse circostanze, possono verificarsi casi diversi.
***
Quello che è certo, è che il proiettile sparato dal cecchino canadese, ha, sì, superato più di due volte la velocità del suono (820 ms) in un determinato punto del suo tragitto ; ma, di sicuro, da quel punto in poi, ha cominciato a decelerare, ed ha quindi colpito il bersaglio, dopo tre chilometri e mezzo di viaggio, ad una velocità che era senz'altro "subsonica".
Ed è già tanto se il proiettile, ormai così depotenziato, sia riuscito a provocare un ferita letale.
***
Un saluto! :)
***
P.S.
L'equivoco nasce dal fatto che, quando si dice che un proiettile viaggia ad 820 ms, questo non vuol dire che mantenga tale velocità per tutta la sua traiettoria; ed infatti decelera progressivamente, fino a cadere in terra per la forza di gravità.
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#2095
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
18 Gennaio 2023, 13:11:52 PM
Ciao Anthony.
Ripensandoci, il tuo opportuno intervento ha risvegliato in me un ricordo ancora più remoto!
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Quando ero piccolo, mio nonno, ogni tanto, mi cantava come ninna nanna "TAP UM".
***
E, quando divenni più grandicello, me ne spiegò anche il significato:
- TA era il rumore del proiettile quando arrivava a destinazione;
- PUM, era il botto dello sparo che si sentiva subito dopo.
Spiegazione, che, all'epoca mi lasciò alquanto perplesso.
***
Ed invece, poi, ne ho capito la ragione, perchè il Mannlicher M95 austriaco, era, appunto, un fucile che sparava proiettili supersonici; i quali, quindi, arrivavano sul bersaglio prima che si sentisse il rumore dello sparo.
***
Un saluto! :)
***
#2096
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
18 Gennaio 2023, 11:28:28 AM
Ciao Anthony :)
La mia considerazione derivava dal riferimento ad una Sentenza del 9 novembre 2006 (confermata poi dalla Cassazione l'8 ottobre 2008), i cui si affermava quanto segue:
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Però, secondo me, tu hai perfettamente ragione, in quanto mi hai fatto ricordare una esperienza personale.
***
Moltissimi anni fa, durante le esercitazione di tiro in aperta campagna, uno di noi, a turno, doveva restare vicino ai "tabelloni bersaglio" per comunicare con il "walkie talkie" al "direttore di tiro" i punteggi dei tiratori; i quali, essendo una squadra di "tiratori scelti", si trovavano tutti a notevole distanza dal bersaglio.
***
Una cosa del genere, oggi, sarebbe proibita, in quanto trovarsi nei pressi dei "tabelloni bersaglio", viene considerato troppo pericoloso (oggi si usa il binocolo); ma allora, standoci molto attenti, non ricordo che a noi si verificò mai nessun incidente.
***
La volta che toccò a me fare da "controllore di tiro", rammento che il rumore che sentivo era effettivamente "a distanza ravvicinata", assolutamente incompatibile con la distanza a cui si trovava il tiratore; il foro che appariva sul tabellone, però, ricordo che precedeva di poco il rumore del "bang".
O, almeno, così mi sembra di rammentare (e sarebbe anche logico).
***
Un saluto!  :)
***
#2097
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
18 Gennaio 2023, 06:40:26 AM
Dimenticavo di rilevare un particolare importante: il "bang sonico".
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Il rumore dello sparo, infatti, è la risultante di due o tre fattori, a seconda che il proiettile sia supersonico o no:
1) Il rumore prodotto dal meccanismo di sparo, quando il percussore colpisce l'innesco.
2) Il rumore prodotto dall'espansione dei gas all'uscita del proiettile dalla canna (effetto "tappo di spumante")
3) Il rumore prodotto dal superamento della barriera del suono, se il proiettile è supersonico ("bang sonico")
***
I primi due rumori, a tre chilometri e mezzo di distanza, non dovrebbero udirsi affatto; ma il terzo, invece, sì, perchè si verifica nel corso del tragitto del proiettile.
Non ho idea a che distanza dal bersaglio si verifichi il "bang sonico" con un proiettile che viaggia ad 820 metri al secondo (cioè, a più di due volte la velocità del suono); ma ho idea che ciò avvenga almeno due o tre secondi prima che giunga a destinazione.
Se è così, il bersaglio avrebbe avuto il tempo di mettersi fuori tiro.
***
Questo, però, non sono in grado di dirlo!
***

#2098
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
17 Gennaio 2023, 17:40:25 PM
Ciao Daniele 22. :)
A quanto mi risulta si tratta di un cecchino canadese, il cui nome è stato mantenuto riservato perchè sembra che stia combattendo in Ucraina; la "scuola canadese" è una delle migliori, perchè si tratta di un Paese in cui quasi tutti sono cacciatori.
E devono avere buona mira, sennò, invece che con un cinghiale, devono vedersela con un grizzly incazzato; e credo che sia molto peggio.
***
Un saluto! :)
***
#2099
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
17 Gennaio 2023, 17:25:37 PM
Ciao Niko. :)
Le tue considerazioni sono "teoricamente" ineccepibili e molto intelligenti; ma si vede subito che tu non hai molta "esperienza pratica" al riguardo.
***
Sebbene sia ormai passato molto tempo io sono stato "tiratore scelto" (e poi "primo tiratore" divisionale); ma ti assicuro che riuscire ad "anticipare" il movimento (imprevedibile) di un bersaglio oltre i 1.000 metri è roba da fantascienza.
***
Più recentemente, con ottiche non certo trascendentali da 4x20, ho anche vinto dei trofei per "tiro dinamico" (cioè con bersagli in movimento tattico, in qualsiasi direzione); ma ti garantisco che oltre i 1.000 metri è quasi impossibile, non solo per me, ma anche per tiratori esperti molto più giovani ed allenati di me.
***
Ed infatti anche un bersaglio che si avvicina o si allontana in linea perfettamente retta, senza alcuna componente orizzontale del movimento relativo (cosa molto rara nella realtà) non si può considerarlo un bersaglio fermo, perchè avvicinandosi o allontanandosi altera il calcolo parabolico del tiro del cecchino; il che, a distanza relativamente breve -direi fino a circa 500 metri- conta poco, ma, oltre, comincia ad incidere sempre di più sul MOA (minute of angle) verticale.
***
Ovviamente, se il cecchino e' un "maestro assoluto" nella sua arte, come lo era Simo Häyhä, penso che possa fare qualsiasi cosa!
***
Un saluto :)
***
P.S.

Comunque, per fortuna, io di mestiere, non faccio il cecchino; per cui tutte le mie considerazioni vanno prese con le molle.  ;)
#2100
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
17 Gennaio 2023, 16:26:52 PM
Ciao Anthony. :)
Con 16 ingrandimenti, a distanza di più di tre chilometri e mezzo, si può a malapena capire se il bersaglio è stato colpito o no; ma non se è rimasto solo ferito, se è stato ucciso, oppure se fa solo finta.
Comunque la cosa è senz'altro possibile; però con "moltissima" fortuna!
Un saluto! :)