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Messaggi - bobmax

#211
@coscientropia

Vorrei approfondire questo tuo pensiero. Soprattutto perché percepisco buona fede nelle tue parole.
Avverto pure che potrebbe esserci qualcosa di profondo.
Tuttavia dovrebbe essere ulteriormente chiarito, sfrondandolo da quelle che a mio parere sono incoerenze e contraddizioni.

Per iniziare ad approfondire, vorrei tralasciare per ora le differenziazioni, come tra uomo e animale, o le considerazioni sulla consapevolezza evolutiva, per concentrarmi sulla tua affermazione:

"La coscienza non ha libero arbitrio, la coscienza è libero arbitrio"

Che va di pari passo con la tua osservazione riguardo alla pericolosità della coscienza:
"La cosa più pericolosa in assoluto mai manifestatasi sulla terra, l'esistito non ha difese contro di essa."

Intendi dire che il libero arbitrio è reale, ma non è individuale?
Usi cioè il termine coscienza per riferirti al Caos?
Perché solo il Caos può essere davvero libero...

Se è così mi trovi d'accordo.

Vuoi dire pertanto che sta sviluppandosi in noi la consapevolezza di ciò che fonda la nostra stessa esistenza: il Caos?

Sì, l'esistito nulla può verso il Caos.
Essendone una manifestazione contingente.
L'esistito è il dono del Caos, affinché il Cosmo sia.
Un dono che può essere negato in ogni istante!

La coscienza è allora consapevolezza di Dio = Caos
Che sia un male o un bene, dipende solo dall'amore che nasce in noi.
#212
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 09 Maggio 2024, 08:09:31 AM
Se non ricordo male, l'universo dovrebbe essere infinito. Per cui mi risulta difficile trovare il centro in qualche cosa privo di confini. Sì, ogni essere umano può ritenersi il centro dell'universo visto da dove si trova lui (o lei), in teoria. Ma in pratica


L'universo ha confini in quanto finito, tuttavia è illimitato.
Cioè ha delle dimensioni finite, ma di cui non è possibile cogliere il limite.
In quanto l'universo non è "qualcosa".

Sfugge perciò al senso comune. Ma è quanto risulta attualmente alla scienza.
La creazione dell'universo è creazione di spazio, tempo e materia.
Non vi è un "prima" né spaziale, né temporale, né materiale.

Non è banale questa cosa, forse perché estremamente semplice.
Che tu sia al centro dell'universo, non è un "ritenersi" e non è neppure un punto di vista.
È una constatazione.
Inevitabile una volta compreso di cosa si tratta.

È un paradosso.
Dovuto al fatto che l'universo non è qualcosa.
E di cui tu, proprio tu, sei nel centro.
Paradossale, ma coerente con quanto si sa riguardo all'universo.

In pratica, a mio parere dovresti chiederti cosa ci fai lì, nel centro dell'universo.
#213
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
08 Maggio 2024, 17:35:58 PM
Vattimo era un estimatore di Heidegger.
Ho avuto modo di avere un lungo confronto epistolare con lui.
Era in buona fede.

Qualche dubbio gli era alla fine venuto.
Ma è difficile accettare di essersi sbagliati a dar credito a un inganno così a lungo.
Sembra di rinnegare noi stessi. Sebbene sia invece proprio il contrario: è il riconoscimento dell'errore a farci fare un passo avanti.

D'altronde per Vattimo, fautore del pensiero debole, il fascino del pensiero forte di H. doveva essere irresistibile. Sebbene fosse una sola.

Non stupisce che tra chi apprezza H., e addirittura riesce a interpretarne un fondo etico, vi sia chi nega la Verità e consideri l'etica secondaria alla logica.

Che poi, gli autentici logici non possono che pensarla viceversa.
#214
Può essere motivo di riflessione filosofica, considerare dove sia il centro dell'universo.

Perché alla luce della teoria del Big Bang, possiamo dire che il centro dell'universo è dove sei tu.

Così come d'altronde è dove sono io.

Questa constatazione non suggerisce una tua centralità, spaziale  e temporale, nella stessa esistenza?
Ossia che tu, proprio tu, sei il figlio unigenito?
Ci sei solo tu e Dio.

Così come ci sono solo io e Dio.

E non vi è alcuna contraddizione.
Persino la scienza lo suggerisce 

Ma soprattutto, lo dice il mio amore.
#215
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
08 Maggio 2024, 09:27:31 AM
Non occorre avere pregiudizi su Heidegger.
È sufficiente leggerlo senza neppure avere idea su chi sia.

Leggendo Essere e tempo, per esempio, cresce un qual fastidio interiore o invece non si avverte nulla che non vada?

Si segue lo scritto apprezzandone i contenuti razionali, oppure ci si domanda dove sia l'umanità?
Dov'è l'afflato etico?

Perché qui vi è la differenza sostanziale tra i due filosofi della Filosofia della esistenza: Jaspers e Heidegger.
Ed è una differenza abissale.

I termini utilizzati sono pressoché gli stessi, ma in Jaspers vi è fede nella Verità, mentre in Heidegger solo vuoto raziocinio.

Non riuscivo a farmi una ragione della repulsione che provavo ogni volta che mi approcciavo a Heidegger.
Finché comparve un articolo su MicroMega di uno stralcio pubblicato postumo della autobiografia di Jaspers.
Postumo per lo scrupolo di Jaspers.
E lì ho capito il perché del mio rigetto verso Heidegger!

H. aveva scopiazzato malamente da Jaspers le sue idee, per utilizzarle per la propria fama, ma senza davvero farle sue. Era un'opera puramente cerebrale.

H. è un corruttore. Che attira il lettore, che si convince sempre più di aver capito! Perché il percorso che offre è logico. E così non particolarmente difficile.
Ma in realtà soddisfa solo la volontà di potenza cerebrale.
È senz'anima.

Per rendersene conto bisognerebbe leggere Jaspers. Ma qui si fa difficile. Perché in definitiva semplice, è infatti l'anima che parla.
In Jaspers pulsa la vita, in H. vi è la morte.
#216
Prima di circoscrivere, bisognerebbe rispondere alle domande.
Se non lo si fa, vuole dire che non si vuole discutere. Ma soltanto affermare una propria verità.
Lasciando quello che non torna nel vago...

Se si usa il termine "coscienza" bisognerebbe rispettare il significato di questa parola.
E il suo significato è consapevolezza di.
Per cui in che senso si manifesta la coscienza di?

Coscienza poi limitata al genere umano?
Perché mai?

Vi è molta confusione.

La chicca del "genocidio", così come il probabile complotto del falso allunaggio, dissolvono comunque gli ultimi dubbi se valga la pena seguire questi interventi.
#217
Su quali basi si afferma che gli animali non sanno di essere consapevoli di se stessi?

L'uomo è diverso dall'animale perché si chiede come mai non è una pecora? Oppure perché vorrebbe andare sulla Luna?

Cosa significa essere consapevoli di se stessi in modo evolutivo?

Chi è che afferma che la coscienza non esiste?
E per quale motivo fa questa affermazione?

Il pensiero cosciente non è cosciente?
In tal caso perché chiamarlo "cosciente"?
#218
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 21:02:42 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Maggio 2024, 20:28:15 PMForse nella sezione filosofia, ma qui siamo in quella delle tematiche spirituali.  ;) Dubito che c'entri.
Le tematiche spirituali non trattano dell'esserci e non esserci?
Non c'entra il corpo in quanto qualcosa?

Va beh, buona continuazione.
#219
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 19:37:44 PM
Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 19:06:02 PM@bobmax

Cercando di parlare la tua lingua e prendendo per buoni i tuoi contenuti, seallora «perché c'è qualcosa?» è chiedere il perché di una tautologia. Invece tu lo tramuti inMi pare ci sia una certa confusione fra chiedere perché e ipotizzare.

P.s.
Mi scuso un'ultima volta per l'offtopic e mi impegno a non protrarlo oltre.

Sì, il perché mette in discussione la tautologia.

In che modo?
Distinguendo l'esserci e il qualcosa.
E questa è la contraddizione.
Perché l'esserci è il qualcosa!

Non si può fare questa domanda senza contraddire il significato di ciò che fonda la domanda stessa.

PS
Non mi sembra affatto di essere fuori tema.
Perché il "qualcosa" per eccellenza è proprio il corpo fisico.
Se non si ha presente questo, che senso ha disquisire sulla morte del corpo fisico?
Ritenere di essere off topic è un altro fraintendimento.

Chi si lamenta che si parli anche di Dio o del qualcosa, non ha consapevolezza di cosa significhi la morte del corpo fisico.

Va beh, anche qui vi è solo rumore...
#220
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 19:34:50 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Maggio 2024, 19:11:39 PMScusate, possiamo tornare sull'argomento? Grazie.

Il qualcosa non c'entra con la morte del corpo fisico?
Morte e qualcosa non sono forse il nulla e l'esserci?
Di cosa mai si vorrebbe invece discutere?

#221
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 16:59:48 PM
Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 15:33:45 PMLa domanda «perché c'è qualcosa?» non chiede se sia possibile negare l'esistenza di qualcosa, ne chiede il perché (che, come detto, ha tanto più senso quanto più abbracciamo un'ottica creazionista religiosa). Correggimi se sbaglio, ma chiedere «perché x?», non significa chiedere «è possibile non x?».
L'affermazione presupposta dalla domanda, ossia «qualcosa c'è», non credo sia contraddittoria.
Che fine ha fatto il «perché»? Come mai «perché c'è qualcosa?» lo leggi come «qualcosa può non essere qualcosa»?

Ogni domanda si fonda su una "verità" presupposta.
E questa deve necessariamente essere tenuta ferma affinché la domanda non cada in contraddizione.
Ma cade in contraddizione nel momento in cui mette in dubbio la sua stessa "verità" presupposta.

"C'è qualcosa" è una tautologia.
In quanto il qualcosa è tale proprio perché c'è.
C'è = qualcosa

L'esserci è lo stesso qualcosa.

Ma cosa faccio quando formulo la domanda:
"Perché c'è qualcosa?"

Ipotizzo un esserci senza il qualcosa.
Il che è assurdo.
Infatti equivale a chiedersi se può esserci il non esserci.

In questo modo mino la verità presupposta implicita nella domanda stessa: c'è = qualcosa.
Che è una tautologia.
E contraddico la tautologia!

La domanda dovrebbe invece essere, per esempio:
"Perché l'esserci?"

Ma non presupponendo come alternativa il nulla!
In quanto ricadrei nel supporre la possibilità per il nulla di esserci.

Mi devo fermare lì, sul limite.
"Perché l'esserci?"
"Perché l'esistenza?"

Allora, forse, potrò avvertire quale realtà abbia davvero questo esserci.

#222
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 14:25:15 PM
Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 13:30:53 PM@bobmax

Giustamente Aspirante ha segnalato l'offtopic, quindi cercherò almeno di essere più breve possibile:
- da un punto di vista logico, le domande non sono mai contraddittorie perché chiedono; per essere contraddittoria una proposizione deve essere sempre falsa e una domanda, in quanto tale, non è mai né vera né falsa, non ha un valore di verità (ne chiede uno). La risposta, che afferma, può essere vera, falsa, contraddittoria, etc. la domanda no.

La domanda è contraddittoria nel momento in cui chiede se sia possibile negare ciò che fonda la domanda stessa.
Non vi è domanda che non si fondi su una implicita affermazione.
Per rendersene conto è sufficiente provare a formulare una domanda che non implichi una "verità", cioè una implicita affermazione.
Ed questa affermazione presupposta a essere contraddittoria.

A può non essere A?

La domanda contraddice se stessa.
E manco se ne avvede!

Una assurdità non dissimile dal negare la Verità.

D'altronde non mi aspettavo una reazione diversa, da chi esplicitamente nega la Verità.
Una contraddizione tira l'altra.

PS
Che poi si potrebbe anche giungere a ipotizzare che A <> A
Ma saremmo in piena metafisica.
Meglio qui lasciar perdere.
Non vi sono proprio le condizioni.
La logica, questa sconosciuta...
#223
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
04 Maggio 2024, 07:34:55 AM
Citazione di: Phil il 03 Maggio 2024, 22:42:47 PM@bobmax

La domanda sarebbe contraddittoria "a trabocchetto" se fosse «perché c'è qualcosa invece di esserci il nulla?», ma non è questa la domanda. Provo a semplificare: la domanda è affine a «perché c'è qualcosa invece di non esserci nulla?» che, volendo, puoi semplificare ulteriormente in «perché c'è qualcosa?».
Preciso che non sono affatto una amante di questa domanda, sebbene, in determinati contesti come quello sopra spiegato, non possa non riconoscerne la vertigine metafisica (soprattutto se vesto i panni del credente creazionista; stretti, ma comunque indossabili).
Resto quindi dell'avviso, almeno fino a prova contraria, che non siano le domande, soprattutto quelle oneste, ad essere "contraddittorie", ma semmai solo il modo in cui talvolta le si interpreta "affermativamente".

La domanda: "Perché c'è qualcosa?" è auto contraddittoria.
E della peggior specie.
In quanto l'esserci è il qualcosa.
Equivale a chiedersi perché l'esserci non è non esserci?
Ossia: Perché A non è non A?

La contraddizione è massima in quanto non rispetta addirittura il principio di identità!
Davvero non lo vedi?

Il nulla è negazione dell'esserci.
Per cui è un non senso chiedersi perché non c'è il nulla.
E lo si vede ancor più chiaramente sostituendo "nulla" con "non esserci", come tu fai:
Perché l'esserci non è nulla?
Perché l'esserci non è non esserci?

Corto circuito logico.

Dove si confonde l'Essere con l'esserci.
Ed essendo Essere = Nulla, la mente va in pappa...

E così pretende che l'etica debba necessariamente avere "qualcosa" come fondamento... Perché senza il qualcosa, come si fa? Visto che il qualcosa è Essere?
Perduti nella nebbia nichilistica.

L'etica può scaturire solo da te!
Ma non perché è qualcosa. E in quanto tale prescinderebbe da te.
Scaturisce da te, perché ha bisogno di te, in quanto Essere.

Perché tu sei Essere!
Oseresti forse negarlo?
Ed Essere = Nulla
Ma pure Essere = Verità
Puoi forse dire il contrario?

Perciò, tu sei Verità.

È per me di tutta evidenza che lo scopo dell'esistenza sia tornare a Essere.
Ma per averne contezza, mi sa che è indispensabile andare all'inferno.

Solo lì Dio, il Bene, è certo.
#224
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
03 Maggio 2024, 22:15:28 PM
@Phil

Una domanda può essere contraddittoria, e persino nella forma più grave, quando non rispetta addirittura il principio di identità.

È contraddittoria per esempio la domanda filosofica, considerata da molti fondamentale:
"Perché c'è qualcosa invece che il nulla?"

In quanto si chiede la possibilità del nulla di esserci. Mentre il nulla è "non esserci"!

Inoltre, il qualcosa è lo stesso "c'è".
Domandarsi la possibilità del c'è senza il qualcosa, è altamente contraddittorio: suppone che il qualcosa possa non essere qualcosa!
Che A non sia A.

Questo è a tutti gli effetti un delirio della razionalità, che non ha presente i propri limiti.
E così, pone l'etica come epifenomeno.
Perché prima vi è la logica...
Una logica che contraddice i propri stessi fondamenti...

Il bene e il male vengono prima di qualsiasi ragionamento logico.
#225
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
03 Maggio 2024, 18:46:07 PM
La domanda filosofica radicale non è "Perché la creazione del cosmo piuttosto che il nulla?"

Sia perché questa è una domanda che si auto contraddice.
Difatti chiede come mai non c'è il nulla.
Una contraddizione in termini, perché il nulla è, ed è soltanto, non esserci.

E sia perché non sarebbe comunque originaria.
Quando mai uno dovrebbe chiedersi il perché della esistenza, se non per una esigenza prioritaria che lo sospinge?
E non è proprio questa esigenza che esprime la domanda radicale?

Domanda che nasce perché questo mondo non è come dovrebbe essere!
E non è come dovrebbe essere in quanto c'è il male.
Perciò la domanda fondamentale è:
"Il Bene è?"

Questa è la vera questione!
E la risposta può scaturire, a mio parere, solo all'inferno.

È perciò il male a far nascere le religioni.
Il cuore della Genesi, per esempio, non è nella creazione del mondo, ma nel frutto del bene e del male.
Non lasciamoci fuorviare dalla modalità della creazione del mondo e dell'uomo!
Questa è soltanto funzionale per descrivere poi quel momento epocale: il bene e il male.

E lasciamo perdere pure Dio.
Quando Dio parla, è lo stesso uomo che pensa.
È l'uomo, cioè l'esistenza, che diventa consapevole del bene e del male!

Che importanza può mai avere il perché del cosmo, se non in funzione del bene e del male?

Ma poiché l'etica, una volta attivata non la si controlla più, e può volgersi contro noi stessi mostrando il male che è in noi... allora meglio trastullarsi con domande sul perché c'è qualcosa invece che il nulla!
Una mera contraddizione.