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Messaggi - Claudia K

#211
Citazione di: Jacopus il 25 Aprile 2023, 19:25:22 PMPenso che si tratti di due piani diversi, Claudia. Il soggetto prevaricatore va fermato, punito, contenuto. Non c'è alcuna uguaglianza fra vittima e carnefice rispetto al fatto "hic et nunc" perpetrato o che si pensa di perpetrare.
Fin qui andrei de plano, ok. 
Citazione di: Jacopus il 25 Aprile 2023, 19:25:22 PMMa in una accezione più socio-filosofica, occorre tener presente come la "cattiveria" sia un fenomeno complesso, che va considerato nelle sue origini ambientali, individuali e casuali e nella dinamica storica di ogni gruppo umano. Vista in questa prospettiva la "cattiveria" diventa più difficile da confinare secondo una distinzione netta fra "buoni" e "cattivi".
De plano anche su questo (che però comincia ad essere il territorio del dubbio etico). 
Citazione di: Jacopus il 25 Aprile 2023, 19:25:22 PMTi assicuro in modo piuttosto certo che, salvo problematiche neurologiche, la "cattiveria" è un percorso di apprendimento e di sviluppo di comportamenti routinari che diventano "modi di essere" (o modelli operativi interni, secondo Bolwby), a loro volta interagenti con il carattere individuale, l'ambiente dove vive il soggetto e il caso. Ciò non toglie, ripeto, che ognuno di noi sia responsabile, al cento per cento di ciò che fa, salvo perizia psichiatrica che affermi il contrario.
E qui subentra la mia deflagrazione con smarrimento nel dubbio etico (e conseguente dissidio interiore). 
Io SO , nel caso di cui tratto, che il Cattivo non ha nè subito nè interiorizzato alcun modello di Cattiveria, e anzi ha vissuto da privilegiato...attenzione : anche moralmente! Ha avuto Esempi di Amore e Accoglienza e Generosità (non solo a lui diretti e sempre gestiti nel segno della massima altrui equità e bontà d'animo) superiori alla media su OGNI fronte, dalla nascita! 
Io SO , nel caso di cui tratto, che il Cattivo avesse questo come proprio "programma esistenziale" ...persino da suoi forbiti diari e pubbliche esternazioni! 

E resto io, responsabile dell'ago della bilancia, a chiedermi (sentendomi anche un po' patetica) : "e se quell'ago lo dirigesssi nella direzione sbagliata, perchè magari c'era qualcosa di clinicamente necessitante per il Cattivo, che nessuno ha inquadrato?"...

Ti ringrazio moltissimo del riscontro datomi. 
#212
Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2023, 09:38:39 AM"La banalità del male" di Hannah Arendt, "Psicologia di massa del fascismo" di Wilhelm Reich e "Se questo è un uomo" di Primo Levi, sono ottime letture propedeutiche per capire la psicopatologia sociale, uscendo dagli schemi asfittici della cattiveria psicotica individuale.
Il quotato mi aiuta molto a riconfinare l'aspetto che intendevo proporre aprendo questa discissione. 

Non concordo con quanto ho evidenziato in neretto, per almeno due ragioni: 
1) la psicopatologia sociale non è materia più nobile o meno "asfittica" rispetto alla psicopatologia individuale : sono semplicemente settori della stessa materia  con oggetti diversi e diversamente indagabili, fino al punto che assai spesso il singolo psicotico risulta (anche) socialmente deviante;
2) oggetto di questa discussione non voleva essere nè la psicopatologia sociale...nè quella individuale : era , invece, l'approccio etico (morale, se preferisci) di chi è in qualunque ruolo coinvolto (che sia familiare o teste o consulente o magistrato) in casi di Cattiveria individuale (o di "branchetto", come in quasi tutti i casi pubblici da me citati) in cui possono tranquillamente escludersi PATOLOGIE psichiatriche e si è ragionevolmente certi che la Cattiveria profittatoria del NON psicotico derivi dal lucidissimo disegno che muove (più che coerentemente e più che razionalmente) dal suo principio primo che la vita altrui valga niente rispetto alla propria, e che possa essere in ogni modo compressa o persino sacrificata, se ciò dovesse tornargli "utile". 

E non occorre immaginare scenari apocalittici per vedere, se si guarda, quanto questo tipo di Cattiveria possa essere agita da persone sane di mente, che ogni giorno assurgono a dignità di cronaca: basti pensare a chi induce alla prostitutuzione (persino minorile) e la sfrutta; o a chi riduce in schiavitù un congiunto per scippargli la pensione; o a chi da operatore sanitario brutalizza anziani nelle RSA; o a chi da meastra d'asilo segna per sempre bambini, e si potrebbe continuare all'infinito. 
Il tutto (quel che ho accennato a titolo esemplificativo e tutt'altro che esaustivo) in una società in cui la media delle persone di pari livello di istruzione non agirebbe mai  simili condotte. 
E d'altra parte...senza alcuna tentazione deamicisiana...basti pensare ai racconti dei nostri nonni o bisnonni : persecuzione nazista degli Ebrei? ...C'era chi rischiava la propria vita per dare loro rifugio...e c'era chi accumulava quattrini e carriere facendo l'informatore dei nazisti. Oppure: tempo di guerra? C'era chi cercava di fare comunità per unire le scarisissime risorse ed energie, e c'era chi faceva "mercato nero", facendo la fortuna finanziaria anche dei propro eredi, sulla disgrazia e FAME altrui...
(La società in cui vivevano era proprio la stessa, comunque)

E, tanto vale chiarirlo, la mia "causa occasionale" nell'aprire questa discussione fonda proprio sul fatto di ritrovarmi io nel ruolo di "ago della bilancia" in una situazione in cui il mio apporto sarà decisivo. 
Sono consapevole che la vita delle persone coinvolte cambierebbe radicalmente in funzione dell'ago della bilancia, e sono consapevole che chi ne sarebbe più irreversibilmente danneggiato (ossia il Cattivo per scelta) non si porrebbe MAI, a parti invertite, i problemi che mi pongo io. 
Ma io me li pongo (vivendo questo come un'autentica  beffa della sorte) e mi schiaccia il peso di questa responsabilità morale, nell'eterno dubbio che possa esistere una via Etica all'inclusione. 
(A scanso di equivoci : nessun mio timore di ritorsioni o simili.)


#213
Citazione di: Pensarbene il 25 Aprile 2023, 09:02:20 AMIl filosofo non definisce quasi mai certe parole in termini di SUE ESPERIENZE CONCRETE,quindi le discussioni filosofiche su certe parole diventano un dibattito  su parole A CUI OGNUNO ATTRIBUISCE UN SUO SIGNIFICATO ESPERIENZIALE PERSONALE  senza rendersene conto.
Concordissimo, e infatti : 
Citazione di: iano il 25 Aprile 2023, 00:53:57 AMSe fossi una madre che si è salvata dal tentato omicidio ordito delle figlie, descritto come la cosa peggiore che può capitare a una madre, considererei che poteva succedermi ancora di peggio, di essere stata io a tentare  l'omicidio delle mie figlie, essendo ciò nella natura mia quanto delle mie figlie, e questo al netto di  possibili stati psicologici alterati, come dici, da considerare in separata sede.
Questa però non è certo la considerazione che ci si può aspettare che quella madre elabori al momento, se già non l'aveva meditata.
Il principio che esponi, dal mio punto di vista, è suggestivo quanto (perdonami) fuorviante e persino potenzialmente dannoso sul piano concreto.
Oltre a non tornarmi sul piano etico: se io dovessi riconoscere che avrei potuto tentato di uccidere PER MIO COMODO le mie figlie, come loro hanno tentato con me...lungi dal pervenire a qualchè verità profonda sul genere umano...credo dovrei solo prendere atto che io e loro abbiamo la stessa pericolosità sociale, ma non certo che "siccome avrei potuto farlo anch'io, allora assolvo/includo e tutto vabbè". E fin qui siamo all'aspetto fuorviante. A cui subentra l'aspetto dannoso nel momento in cui non mi venisse neanche al più spietato autoesame di riconoscere quel che è falso, quando è falso, come falso è che la media delle persone tenterebbe un crimine efferato per proprio godimento o utile più o meno effimero. 

Citazione di: iano il 25 Aprile 2023, 00:39:05 AM''La storia siamo noi, nessuno si senta escluso''
Assolutamente pacifico.
Ma non siamo affatto tutti uguali, e alla storia comune ciascuno porta il proprio. 
Prendi tot bambini di 4-5 anni e a ciascuno di loro fai trovare nel giardino di casa  un gattino di due mesi, che sia il primo gattino che incontra dal vivo.
Assisterai alle reazioni più variegate : alcune più diffuse, altre meno, altre ancora decisamente eccezionali a livello percentuale. 
 Vedrai quello che si approccia senza esitazioni all'incontro ravvicinato e lo accarezza e lo prende in braccio; quello che ne è attratto ma più cauto nell'avvicinarsi; quello che lo guarderà col terrore di chi ha incontrato un orso e scapperà a rifugiarsi; quello che prenderà il primo sasso per tirarglielo addosso; fino a quello (certamente molto meno comune) che lo porterà come pasto caldo al molosso di casa o lo prenderà per la coda e lo sbatterà al muro finchè non muore. 
Siamo tutti uguali, Iano?
Non direi. 
E i 99 bambini su 100 che provano orrore e DOLORE puro nel vedere l'1/100 che lo sbatte addosso al muro patirebbero solo un trauma in più nel sentirsi dire "dai su, non esagerare, rifletti che avresti potuto farlo anche tu!" , con tanto di ulteriore violenza in suo danno qualora al proprio diniego inorridito si sentisse replicare "ok, sei piccolino e credi che tu non avresti potuto mai farlo, ma crescerai e capirai...". 


#214
Idee per migliorare il forum / Re: Psicologia
24 Aprile 2023, 23:17:56 PM
Citazione di: Jacopus il 24 Aprile 2023, 16:43:51 PMCiao Aspirante. Nel vecchio forum c'era effettivamente la sezione psicologia. Niente esclude di poterla ripristinare. Il problema che potrebbe esserci a creare tante sezioni è quello di vederle inaridirsi per mancanza di contributi. Vediamo cosa ne pensano gli altri ed Ivo.
Citazione di: anthonyi il 24 Aprile 2023, 16:44:50 PMLe sezioni sono già tante, io sono molto interessato in psicologia, ma oggettivamente le tematiche ad essa inerenti trovano spazio già nella sezione filosofica, spirituale e anche in quella sociale.
Per quel che può contare, mi unisco al suggerimento di Aspirante Filosofo. 
Ero nel vecchio Forum e ricordo la sezione <Psicologia> come piacevolissimo luogo di scambio e confronto, con tante presenze <vive> e stimolanti. 

Mi rendo conto che gestire, sul piano Moderazione, un settore che si presta a facili abusi (tipo ottomila descrizioni di attacchi d'ansia tutti uguali) possa tradursi in un iper-lavoro massacrante. 
Da semplice utente che nei Forum di Psicologia è sempre stata presente...ho anche assistito alla loro decimazione e praticamente attuale sparizione, ma ho anche sempre riscontrato che questo fosse dovuto ad una "moderazione" del tutto casereccia e di bassissimo profilo, in cui qualunque argomento si riduceva a chat e con "moderazione" rabberciata tra nick che diventavano i faziosissimi capi-chat. 
Problema che, mi sembra, questo Forum proprio non abbia. 

Trovo vero, infine che molti argomenti possano essere trattati all'interno di Sezioni già esistenti. 
Ma è anche vero che il taglio storico-filosofico possa risultare respingente a quanti desiderassero affrontare una tematica di ambito psicologico.  :)

#215
Citazione di: Freedom il 24 Aprile 2023, 19:03:42 PMMi pare di capire, Claudia K, che ti poni anche il problema, che forse è il più grande, di come affrontare questo male.
Esattamente. 
Intanto ringrazio tutti gli intervenuti perchè non c'è post di questa discussione che non illumini almeno una sfaccettura importante del tema che è effettivamente immenso. 

Proprio per questo avevo cercato di confinarlo a quei soli casi in cui si può escludere la malattia mentale...a meno che non si voglia definire "malattia mentale" qualunque devianza CONSAPEVOLE  rispetto all'ipotetico <breviario dell'umano perfetto>; e già su questo non riesco a starci, e più ci rifletto e meno ci sto; e non è da oggi che trovo i pop-psicologismi immensamente più deleteri del più stupido dei social, nell'approntare sempre una potenziale giustificante alla qualunque : somiglia alla Pubblica Amministrazione, dove non c'è mai un responsabile ed è sempre colpa di qualcun altro generico e non identificabile. 

E laddove ci sia malattia mentale...mi trovo in tutto con Daniele quando afferma: 
Citazione di: daniele22 il 24 Aprile 2023, 16:19:49 PMse dovessi assecondare il mio pensiero in modo esclusivo, l'etica sarebbe quella di considerare i mostri a cui accenni come degli ammalati.
Intendo dire che dinanzi al malato psichico...l'etica "inclusiva" è nel riconoscerne la condizione e trarne le dovute conseguenze in termini Umani. (Non ho mai gioito dell'esecuzione di Ted Bundy avendo letto la sua storia, e quand'anche fossi la sfortunatissima sorella di Benno Neumair sono certa che saprei farmene una ragione e mi risulterebbe normalissimo aiutarlo anche oltre i confini del possibile e noto, sol pensando che era fin da piccolissimo un animo così disturbato da indurre genitori colti e di mondo a ricorrere persino agli esorcisti.)
Credo però che i malati psichici (super meritevoli di ogni etica inclusione) ...non possiamo inventarceli, e qui sono molto concorde con Ipazia quando afferma : 
Citazione di: Ipazia il 24 Aprile 2023, 16:48:42 PMla spinta maggiore sono i comportamenti sopraffattivi che hanno una base molto razionale e non sono per nulla preda di incontrollate emozioni.
E quali "malattie psichiche" possono mai immaginarsi dietro a "gaudenti BRANCHI" di soggetti che si rivelano perfettamente in grado di programmare LUCIDAMENTE E A QUALUNQUE COSTO il loro godimento anche a costo della vita altrui, tanto quanto sono poi in grado di almeno tentare le rispettive difese a oltranza o macchinosissime fughe dalla Giustizia ? (Ghira, Izzo & Co., come Foffo e Prato, come Genovese e tutti i valvassini di "terrazza sentimento", come  il trio di Temù, e via all'infinito). 
Quale/dove sarebbe la "malattia mentale" di esseri che, come questi, sono solo determinatissimi a distruggere vite altrui se distruggerle porta anche qualche oretta di "diversivo" o di profitto, quando a tutto il resto della loro vita attendono con massima cura e pur avendo ricevuto educazione di livello da buono a ottimo, e che LORO hanno gestito solo come maschera manipolatoria, senza provare alcun sentimento che non fosse SOLO autodiretto al proprio suino "benessere" ? 

Citazione di: Freedom il 24 Aprile 2023, 19:03:42 PMper arrivare alle vette auspicate da Iano (perché in realtà introduce il tema del perdono) è necessario un primo, decisivo gradino: non cedere all'umanissimo desiderio di vendetta.
E infatti questo del "perdono" diventa il punto. 
Dove il Perdono non è quello del lettore di cronaca o dello spettatore TV. 
Il Perdono è quello della vittima. 
Ed è per questo che avevo formulato una domanda a cui nessuno ha risposto, e cioè : "immaginate di essere la signora Ziliani che è fortunosamente sopravvissuta al tentativo di matricidio ad opera delle due soggette che aveva per figlie. Cosa provereste nel sapere che le vostre figlie, sanissime di testa e iper-goderecce, avevano addirittura formato un trio per farvi fuori, con tanto di vacanza già prenotata per godersi i vostri averi (anche alla faccia della terza sorella disabile) ?"  

Non aspiro ad alcuna beatificazione, ma...cosa certa è che - per me - potrei perdonare anche tanto, ma MAI chi sapessi aver tradito  legami sacri, in cui ho creduto e di cui ho dato esempio, bestialmente barattando la mia vita per la propria "vita in vacanza" (o peggio ancora per tutti gli altri soggetti per cui la vita altrui vale molto meno di qualche mezz'ora di estasi artificiale). 

E qui è il problema nel problema, del male che lievita su se stesso e produce SEMPRE disastri: io ho già detto cosa mi sarebbe accaduto se fossi stata la sig.ra Ziliani scampata al matricidio e consapevole che sia stato tentato dalle due mie figlie crassamente e orrendamente goderecce. 
Il Gelo Eterno nei loro confronti subentrerebbe da sè. 
Vendette? Ma quali vendette? Ci sarebbe il rifiuto istintivo anche di pensarle! 
MA, non essendo affatto incline al "passa e và", mi resterebbe in esclusiva anche la Croce eterna di restare IO E SOLO IO a chiedermi "dove posso aver sbagliato io?" . 
#216
Tematiche Culturali e Sociali / Re: I social media
24 Aprile 2023, 19:00:36 PM
Ho un'iscrizione archeologica a FB, in  funzione solo genitoriale e sotto nickname. In pratica mi serviva per dare una sbirciatina  ai profili dei figli ragazzini e relativi contatti; questa ormai è del tutto esaurita, sia per l'età dei figli e sia soprattutto perchè i ragazzi hanno abbandonato in massa FB. 
Mi è stato anche utile e piacevole durante i lockdown covid, per la spesa alimentare presso quelle aziendine locali (dall'armatore di pescherecci all'imprenditore ortofrutticolo o al piccolo caseificio, ecc.) che hanno avuto l'intelligenza di farne la lo vetrina a costo zero, aggiornata quotidianamente  dei prodotti freschissimi da recapitare a domicilio. 
Provavo moltissimo fastidio, invece, nell'avventurarmi su profili di persone che conosco bene nel reale, perchè puntualmente mi sembravano lo spoiler di quanto avrebbero (evidentemente) desiderato essere/apparire, senza mai esserlo stati (identico per uomini e donne). Qualcuno di loro, che "al naturale" trovavo solo insulso...con il profilo FB ho finito per trovarlo repellente. 

Twitter lo scoprii dopo una scossa di terremoto in notturna. Continuo ad accedervi solo in caso di terremoti a varia distanza, perchè ha un doppio vantaggio : il primo è che non fai in tempo a percepire un'opinione di scossa che...su Twitter già ci sono le coordinate del dove-come-quando della scossa; il secondo vantaggio è che la stupidità della maggior parte dei tweet è fortemente soporifera, cosicchè non guasta quando in piena notte eri un po' agitatina. 

Tutto qui, nella mia assai modesta esperienza...
#217
Citazione di: daniele22 il 24 Aprile 2023, 12:17:00 PMVoglio dire che nella tua idea primeva percepivi qualche verità che l'attuale idea avrebbe in tal senso falsificato. Però potrebbe trattarsi di una falsificazione che ha colto solo un aspetto della tua visione precedente, forse, non so.
Sì, ok: questa è la matrice di milioni di delusioni/disillusioni che riguardano ognuno di noi, e a volte capita che per le ragioni più varie si sia indotti a sospettare  nell'altro sentimenti negativi che in realtà neanche esistono. 

Ma non è di questo che parlo; e ho portato esempi pubblici (e quello di Temù più di tutti) proprio per dare la misura di quanto sia oggettiva e innegabile, in alcuni casi,  la volontà del male altrui per proprio godimento (di qualunque tipo) nella più totale assenza di empatia (che è poi l'elemento chiave nella definizione del Fattore Oscuro). 
Lì c'erano due soggette perfettamente in grado di gestire la propria vita di relazione, i propri interessi venali e non, il proprio tempo e le proprie azioni. 
Due soggette che hanno SCELTO di sopprimere una madre normalissima e positiva per solo appropriarsi dei suoi averi. Una madre che hanno profanato una volta in più nell'affermare di "aver ucciso per la paura di essere uccise dalla madre"! 
Certo...visto che la vita delle due soggette era solo rincorsa di beni e godimenti...facile che in senso metaforico potessero sentirsi "minacciate" dal fatto che la madre (non so, ma immagino) potesse avere particolari attenzioni in senso finanziario per la terza figlia disabile, nell'umanissimo desiderio di accantonare qunto più possibile per il suo futuro nella prospettiva del "dopo di me". (E alla luce di ciò non voglio immaginare quale sorte di "morte improvvisa" sarebbe toccata a questa terza sorella). 
Non basta : le soggette conoscono le insegne delle buone maniere e dei buoni sentimenti (segno che la madre ne avesse dato esempio) e infatti, come tutti i manipolatori criminali, ne fanno largo uso, sino al punto che i farmaci narcotizzanti vengono serviti alla madre in muffins per "festeggiarla", tanto quanto recitano da 6menomeno la voce rotta dal pianto delle sante figliole disperate dalla "scomparsa" della madre di cui chiedono accoratamente notizie. 
E questo è un altro classico del criminale manipolatore che è il Cattivo di cui parlo : sa benissimo come si palesino sentimenti benevoli per ingannare il prossimo. Solo che in lui/lei restano solo recitati per ingannare, e mai sentiti nell'intimo, manco per sbaglio. 

In casi di questo tipo (che, con gravità meno eclatante ma non per questo minore, sono tantissimi) , come si può affermare che non ci sia l'oggettività del male voluto-pensato-scelto ? 

E (questa era la mia domanda) : quale Etica può "includere" questo livello di Male voluto? E perchè? 
#218
Citazione di: daniele22 il 24 Aprile 2023, 09:41:59 AMpenso che dovresti affidarti più che altro a prendere atto del manifestarsi dei gesti malvagi stigmatizzandoli in misura adeguata senza caricare troppo come si è usi le persone che l'hanno compiuto
Credo che tu abbia centrato perfettamente il senso della mia domanda.

Però non mi trovo con il tuo suggerimento. Nel senso che dal mio punto di vista è immensamente più importante l'animus rispetto all'azione, e il perchè rispetto a qualunque gesto.
Non a caso...il pedofilo si pone con gesti e parole "amorevoli" e suadenti per i propri scopi turpi, laddove papà è quello che ti rifila una punizione per educarti al meglio per te.
#219
Citazione di: Pensarbene il 24 Aprile 2023, 06:33:27 AMnon esiste un'etica della cattiveria
Ma non cerco l'etica della cattiveria (che è anche un ossimoro).

Cerco, e non trovo, lo sguardo inclusivo e sanante  dell'etica SULLA cattiveria, quando circoscrivo la Cattiveria alla VOLONTA' di fare il male per proprio appagamento o tornaconto (e anche a prescindere dall'idoneità della condotta a determinare il male voluto). 

Ipotizzate di essere nella madre assaninata a Temù dal trio, ma che l'assassinio non sia riuscito, e che voi abbiate la certezza devastante che i vostri figli, da SANI di mente, l'abbiano premeditato e tentato per il preciso scopo di impossessarsi del vostro patrimonio. 
Come vi porreste, da quella terribile consapevolezza in poi, nei confronti di quelle che all'anagrafe restano figlie? 
Io ne uscirei comunque annientata, mentre (conoscendomi) nei confronti delle figlie subentrerebbe spontaneamente il Gelo Eterno, accompagnato dal supplizio assurdo del "senso di colpa" (mio!!!) nel  continuare a  chiedermi dove e quando possa aver sbagliato io. 

E voi? 
#220
Ringraziando delle risposte...mi sembra di percepire che anche voi (come me) facciate una grande fatica a concepire che la Cattiveria possa essere una scelta. (Il che, dal mio punto di vista, vi fa molto onore). 

Gli anzianissimi dicevano che "ogni morte vuole la scusa" e mi sembra che noi applichiamo la stessa logica alla Cattiveria, a cui troviamo sempre una scusa: la società, famiglia, l'educazione, l'ambiente, le vessazioni, i traumi, i cattivi esempi, ecc.  , o in extremis la malattia psichica. E per non farci mancare niente anche questa è a propria volta vista in prima battuta come papabilissima conseguenza di società, famiglia, educazione, ambiente, vesssazioni, traumi, cattivi esempi, ecc. 

E' scomparsa la responsabilità individuale? 

No: sembra solo tutta riversata sull'osservatore dell'altrui Cattiveria...piuttosto che su chi ha SCELTO  di essere Cattivo. Possibile retaggio, questo riversamento, di chi (a prescindere dall'essere o meno credente) abbia interiorizzato la preziosità del "senso di colpa" o la sacralità dello "esame di coscienza", con parallelo gaudio di quanti non sappiano neanche di che si tratti. 

E mi ponevo il problema etico, al cospetto della Cattiveria,  proprio per questo : personalmente non mi verrebbe mai da infierire, ma so anche di non essere più disposta a giustificare tutto e sempre in nome di un "vabbè ma non è colpa sua, chissà?" 
Ma "chissà"... cosa ? 
E se invece fosse proprio che tanto pop-psicologismo degli ultimi decenni ha totalmente de-responsabilizzato gli inclini alla Cattiveria e persino comportato il ribaltamento delle loro responsabilità su chi li osserva o addirittura ne è vittima ? 

Avevo citato qualche caso di cronaca horror dimenticando uno dei più raccapriccianti e recenti : quello della vigilessa di Temù (Sig.ra Laura Ziliani) assassinata dalle DUE figlie in trio con quell'altro personaggio in cerca d'autore. 
TRE adulti, perfettamente capaci di orchestrare i loro interessi venali fino al punto di programmare e tentare e ritentare l'assassinio di  quella che per due di loro era la madre! 
Nessuna malattia mentale agli atti per nessuno dei  TRE (e poi le malattie mentali non sono contagiose, quindi...tre su tre sarebbe un caso da Guinness). 
Determinatissima ostinazione di tutti e tre a portare a compimento il progetto impronunciabile. 
Discreta capacità teatrale delle due soggette nel fingersi disperate per la "misteriosa" scomparsa della madre. 
Ottima capacità di prendere all'istante le redini del patrimonio immobiliare materno, per goderne in esclusiva e gozzovigliando. 

Almeno qui ce la vediamo la Cattiveria Vera? 

E a fronte di casi di tale conclamata chiarezza...a quale Etica vi ispirate ?




#221
Tematiche Culturali e Sociali / Etica e Cattiveria
24 Aprile 2023, 00:33:46 AM
Per il comparto Psic la Cattiveria, non da oggi, è dato di realtà che si manifesta anche del tutto a prescindere da fattori esperienziali (educazione, famiglia, vessazioni, ecc.) .
Sarebbe dovuta a quel "Fattore D" , dove D sta per Dark, e che in italiano è il "fattore oscuro" ...presente in ognuno di noi, ma che in alcuni è del tutto preponderante, e che si sostanzia (detto proprio in pillola) nel pensare solo ed esclusivamente al proprio appagamento e tornaconto, e nell'ignorare totalmente ogni forma di empatia e riconoscimento della sensibilità altrui, fino a poter trionfare nel sadismo.

Personalmente ho sempre fatto molta fatica ad arrendermi a questa visione, perchè nella mia formazione ha sempre dominato il concetto secondo cui esistono sempre vittime e mai carnefici (nell'ovvio senso che chi appare carnefice fu a propria volta vittima).
Però...mi sono arresa, soprattutto nel dover riscontrare quanta Catttiveria di "ordinaria follia" sia agita (persino con fierezza) da una moltitudine di persone nel cui excursus non compare alcuna particolare ipotesi di "vittimizzazione segnante" ...o addirittura compaiono ipotesi di corposo privilegio vissute solo egocentricamente fino al punto di...saper trovare "nuovi stimoli" soltanto in Cattiveria PURA, come può essere accaduto nel massacro del Circeo di Ghira & Co. , o nel delirio agito da Foffo e Prato nel 2016, o per la "terrazza sentimento" di Genovese; e poi passando attraverso i mille e mille casi in cui...la vita degli altri sembra a qualcuno uno scenario di cartapesta, di cui fare quel che vuole pur di poter lui/lei "giocare".
E ho scelto di menzionare proprio quei casi in cui NON c'era una follìa isolata e coltivata in solutidine! Bensì c'era accordo consapevole tra più persone per agire quel che hannoa agito! Quindi : con tutta la possibilità che che l'eventuale deriva di uno fosse corretta e riconfinata dall'umanità dei sodali, se ne avessero avuta!

Quindi sì, mi sono arresa all'evidenza scientifica (peraltro supportata da studi e ricerche sicuramente più fondate delle mie illusioni speranzone).

Avendo sempre creduto (o meglio sperato) il contrario, però, mi trovo spiazzatissima sul piano Etico.

Graditissimo, quindi,  ogni spunto sul tema della risposta Etica alla Cattiveria.

#222
Attualità / Re: Il caso Giletti
23 Aprile 2023, 12:38:54 PM
Citazione di: daniele22 il 23 Aprile 2023, 11:26:58 AMper conto mio Giletti ha qualcosa per le mani che gli consentirebbe di mettere in luce quello che egli stesso affermerebbe essere: "La verità a cui l'Italia non è pronta". Se non ce l'avesse sarebbe un pagliaccio
Proviamo a rifletterci. E io provo a farlo,  partendo da esercizio di fantasia in campo neutro. 

Immagina di essere arrivato, dopo tuoi dottissimi studi e ricerche, alla prova inconfutabile che (ad esempio) la Tradizione e le Scritture Cristiane furono parto di pura fantasia manipolatoria, scientemente costruito a tavolino per fini che oggi diremmo eversivi e in ogni caso orientati al dominio dei popoli. 

Domanda : andresti a chiedere di pubblicarlo alle Edizioni Paoline ? (non credo...)

E torniamo al caso. 
Lungi da me dare del "mafioso" al signor Cairo, il quale resta però un privato imprenditore di scuola bocconiana e che piacque subito a Berlusconi, e così tanto da farne subito un suo <assistente personale>. 
Il resto è storia, e quel giovanissimo Cairo - certamente intelligente e preparato - continuò la propria scalata imprenditoriale sino a divenire qualificatissimo competitor del suo primo datore di lavoro. 

A latere : il film "Quinto potere" (vincitore di vari Oscar) è del 1976 ! Non stiamo scoprendo NULLA di proprio "nuovo", riguardo alle potenzialità NEFASTE E MANIPOLATORIE a cui la TV "nazional-popolare" è perfettamente funzionale! 

Sempre a latere: gli addentellati potere-mafia-finanza sono noti a tutti. Ed è molto gravemente retrò l'idea che il "mafioso" (quello che OGGI conta) sia il cafo' che vive di pane e pecorino nel rifugio, o anche di...pupe anziane e rolex nel rifugio arredato con foto porno o del "Il Padrino"... La Mafia che conta oggi è quella dei colletti bianchi e dell'alta finanza, con nuove generazioni che studiano nelle più prestigiose uni del mondo! 

Benchè da qualcuno sia definita "mainstream"...personalmente confido in un simulacro di informazione veridica (che sarà compito del fruitore cercar di recuperare tra tesi avverse) proprio nella "TV di Stato". Non per "fede", ma perchè la famigerata "lottizzazione"...almeno questo contraddittorio indiretto lo produce. 
Ma MAI mi verrebbe in mente di poter attingere ad una qualunque "verità antimafia" attraverso un editore PRIVATO, che è un imprenditore e che come tale SPARIREBBE il giorno dopo la trasmissione di qualunque Verità che - qui giunti - non sarebbe lesiva di questa o quella cosca, bensì sarebbe lesiva dell'intero sistema mafie-stato-imprenditoria! 

Tant'è che a livello personale do proprio per ovvio che "le catture del mafioso introvabile" e... che era sotto gli occhi di tutti i compaesani da decenni...sia solo il sistema "politically correct" per mandare in pensione (senza troppi complimenti e senza lupare) i vertici agè, per sostituirli con nuovi e più in linea coi tempi e funzionali al perpetuarsi, con dovuti upgrade, dello stesso identico sistema. 

Ricucendo: non posso sapere cos'abbia in mano Giletti, ma certo che...se si fosse davvero  illuso di poter pontificare di "verità inedite antisistema" dal balcone di casa del suo privato datore di lavoro che necessariamente in quel sistema vive e fa profitto...rivelerebbe preoccupante ingenuità che ne farebbe un fesso (ma non credo lo sia; è sempre stato molto amante della propria audience) ; quindi ...continuo a propendere per il "solo fumo senza arrosto" di un conduttore nazional-popolare, e che cerca audience anche in questo modo. 



#223
Attualità / Re: Il caso Giletti
22 Aprile 2023, 12:03:44 PM
Citazione di: daniele22 il 22 Aprile 2023, 10:56:04 AMIl mio dubbio è: si tratterebbe di un classico esempio in cui noi si dice "tanto fumo e poco arrosto", comprendendo però pure la trasmissione stessa nel settore fumo, oppure c'è dell'altro che ancora sfugge?
Propendo per l'ipotesi "tanto fumo" , trasmissione di Giletti inclusa. 

(Non lo seguo perchè proprio non mi ispira. Sarà un limite mio, ma riesco a vederlo solo come un conduttore nazional-popolare con la vocazione populista dell'arruffa-popolo; praticamente un Funari meno greve. Nulla a vedere col Giornalista, e men che mai "d'inchiesta", per me.)
#224
Buongiorno Eutidemo (e nulla di cui scusarsi, almeno per me   :) )

Tornando al tema : in questi giorni vengono riproposti  in TV  svariati frammenti video del processo, e mi è capitato di imbattermi in quelli relativi alle loro deposizioni.
Ho così rivisto una lei sempre sorprendemente rapida-precisa-circostanziata nel riferire dei fatti, che non manca di aggiungere spontaneamente l'esternazione del proprio senso di appagante soddisfazione per il male inflitto, ed un lui che con altrettanta precisione è prodigo di dettagli esecutivi che non vanno mai in contraddizione con quelli della sua lei e che anzi li completano in modo perfettamente coerente, come è ovvio possa essere avendo, i due, svolto in contemporanea ruoli differenti per la realizzazione dell'unico disegno.

Stiamo parlando di due persone di bassissimo livello di istruzione e che furono ufficialmente diagnosticate come assai carenti dal punto di vista intellettivo.

Bene (si fa per dire) : uno dei "pilastri" che il sostituto procuratore intende demolire è la testimonianza del Frigerio, per le ragioni che tu hai riportato nel post iniziale; e ci può stare che si dubiti dell'attendibilità di quella testimonianza, per le ragioni cliniche evocate; poi non è dato capire quale ruolo possa darsi a quella testimonianza...a fronte di due rei confessi che in effetto stereo confermano tanto l'esecuzione della strage con dovizia di particolari, quanto il loro movente graniticizzato negli anni.
Ma la tesi dei revisionisti è che quella confessione fu recitata dai due, quali vittime di altrui potenti pressioni "estorsive".

Mia riflessione : come può, lo stesso revisionista, porre in dubbio la testimonianza del Frigerio (causa postumi del'intossicazione da monossido di carbonio), e NON considerare affatto che ai due condannati sarebbe stato IMPOSSIBILE metabolizzare una "recita confessoria" tanto particolareggiata e coerente tra loro?
Qui stiamo parlando di due adulti che furono quei bambini "poco dotati" di cui ogni insegnante elementare saprebbe dire quanto sia complicato far loro metabolizzare anche "la filastrocca di Natale" e poi fargliela recitare con i giusti tempi e toni!
Come si può solo ipotizzare che questi due rei confessi abbiano "recitato" una confessione sceneggiata da altri in modo così perfetto da far impallidire i Mostri Sacri del Teatro Italiano (oltre che meritare il Nobel per la Letteratura al fantomatico sceneggiatore) ?
Come si può ?
#225
Citazione di: atomista non pentito il 21 Aprile 2023, 14:39:07 PML'amore terreno ha ragioni e perché ben definiti 
Mi sembra ineccepibile il tuo concetto, che resta infatti trasversale a tutte le accezioni di amore (visto che siamo sin qui intervenuti in tre-quattro, ognuno di  noi riferendosi mentalmente ad una propria accezione). 
Che le ragioni possano essere inconsapevoli non sposta il fatto che ci siano. 
Vale per l'amore del missionario come per quello dell'amante appassionatissimo e sincero. Nè fa eccezione l'amore genitoriale, sebbene paia il più "istintivo".