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Messaggi - Alberto Knox

#211
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 17:09:32 PMPs.: Post 87 "[...] Ebbene Kant nella morale autonoma non può che fondarla su due cose che non hanno niente a che fare con la ragione". Questo è uno degli errori di cui parlavo e che ho cercato di chiarire all'inizio del post precedente
Sì ma dal momento che la ragione è consegnata all antinomia delle scelte altrettannto ragionevoli una rispetto all altra pur essendo contradditorie , allora ha dovuto, per come ho capito io, introdurre come fondamento della sua morale autonoma non la ragione (la quale è inchiodata all antinomia) ma al sentimento e al senso del dovere.
#212
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 17:09:32 PMIn assenza di un Dio c'è da chiedersi veramente da dove arrivi l'invito al dovere.
Conosci una vita che sia indipendente dall animalità e dalla vegalità? e una vita anche che sia indipendente da tutto il resto del mondo sensibile? te lo dico io no. Là dove c'è vita c'è animalità (o vegalità) là dove c'è vita c'è energia, materia , c'è tempo, c'è spazio. Eppure senti cosa dice Kant, e lo può provare? no non lo può provare , lo sente , lo trascrive e ci comunica questa esperienza;

Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me...
-(Dove  con cielo stellato si intende l'ordine cosmico)

e poicontinua ..." Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte: io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io invisibile , dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non semplicemente accidentale (contingente), ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come valore di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito..."

la può provare forse? no, lo sente e lo trascrive . Che cosa siamo noi rispetto all universo, meno che un puntino di polvere eppure come siamo messi a livello di informazione interiore rispetto al resto dell universo? Questo non ci deve far pensare?
Per Finire inserisco il commento a questo brano da parte di una grande Filosofa la quale va tutta la mia stima e la mia ammirazione, parlo di Hanna Harendt, la quale scrisse queste due righe di commento: "Dunque, ciò che ci salva dall annientamento, dall essere un semplice puntino nell infinità dell universo è questo "io invisibile" capace da solo di contrapporsi all universo infinito."
#213
Citazione di: daniele22 il 21 Novembre 2024, 09:37:09 AMIn primo luogo il tuo sentire, quello di Alberto intendo, ti fa dire che vi siano cose più importanti della propria vita, cosa che io
Ma io questo non l ho mai detto, non mi sono mai permesso di toccare la sacralità della vita di ognuno qui dentro, la tua vita è sacra, cosa c'è di più sacro della vita  e quando uno muore per un altro si dice appunto "sacrificio" in riferimento della sacralità della vita. No Daniele niente è più importante della tua vita , sono 18 pagine che ripeto le medesime cose , ho parlato sull importanza secondo me fondamentale di sentire (e non solo capire) che c'è qualcosa di più grande e di più importante di te ovvero non della tua vita biologica ma del tuo interesse personale, del tuo tornaconto privato, del tuo ego in pratica . A questo mi riferisco ma lo detto più di una volta. Ho fatto anche l esempio di Einstein a riguardo.
Citazione di: daniele22 il 21 Novembre 2024, 09:37:09 AMPertanto, se di fondamenti dell'etica si deve parlare, se ne parli piuttosto affidandoci a dei principi di realtà stabiliti dalla ragione più che dai sentimenti che a mio vedere sono senza ombra di dubbio i promotori delle nostre argomentazioni razionali, ma al tempo stesso deformerebbero la realtà quando la si confronti con la ragione "pura", la quale corrisponderebbe alla ragione di tutti, che a sua volta in ultima analisi corrisponderebbe alla ragione umana. Ed è per questo che ho fatto riferimento al senso di vergogna che tu hai approvato; proprio perché quello è uno dei luoghi in cui si manifesta un probabi
Ma kant fonda la sua morale sulla ragione pratica ma nello stesso tempo inchioda la pura ragione alla logica antinomica. che cosa significa? bhè che ci sono tante ragioni per dire si alla vita e altrettante ragioni per dire no alla vita , tante argomentazioni ragionevoli per supporre l 'esistenza di Dio e altrettanti argomentazioni ragionevoli per sostenere la non esistenza di Dio. ci sono ragione per sostere la libertà e ci ragioni per sostenere la non libertà. Ci sono ragioni valide a sotegno del bene e ragioni valide a sostegno del male. Perchè devi fare il bene Daniele? anche quando nessuno ti vede, perchè ? perchè fare il bene se e più conveniente il male? o il non bene, senza tirare in ballo il male, se questo può andare a nostro favore? Se non riusciamo rispondere a questa domanda ogni spiegazione di un fondamento etico rimane monca. Fare il bene ci rende felici forse? non una forzatura forse?
#214
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 15:52:44 PMMa la cosa che più conta è che dovresti analizzare con attenzione gli spunti critici contenuti nel mio post e in quello di daniele22: nei tuoi accenni all'etica di Kant ci sono errori importanti.
uno di tale errori è sicuramente ritenere , come da te riportato, che l'imperativo categorico sia un devi che viene dall esterno e non da dentro di te. Non dovete pensare che l imperativo categorico sia riferito ad una legge che sta là in alto con un triangolo in testa e ti punta il dito dicendo "devi rendere il portafoglio che hai trovato!!! o verrai punitoooo" no , se tu trovi un portafoglio lo sai che cosa è giusto faree te lo dice la tua coscienza, la tua coscienza morale. Poi puoi anche decidere di tenertili i soldi, cosa vuoi che me ne frega ? non sono io che vi sto facendo la morale lo capisci o no?
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 15:52:44 PMA parte te però non mi pare che nessuno si esibisca in discorsi di esortazione.
l'unico discorso di esortazione forse lo avuto parlando con Iano, ma poi per il resto sono discorsi attorno l etica  e che cos'è l etica , lo detto percezione e attuazione della responsabilità personale.  E poi ho argomentato, non va bene ? non ti piace?  e allora specifica dove non va bene che andiamo a parlarne. O forse vuoi che cambio impostazione così come lo vorrebbero in tanti qui dentro.
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 14:17:48 PMfanno il bene non perché sentano qualcosa di più grande ma perché vedono qualcosa di più piccolo, di più fragile, e per questo decidono di prendersene cura?

Vuoi sapere com'è l etica di Nietzsche riguardo a quei deboli a quei fragili di cui parli ?
#215
Citazione di: Koba II il 21 Novembre 2024, 14:17:48 PMCome in effetti ammette lo stesso moralizzatore sgrammaticato Alberto Knox quando con grande ingenuità afferma che condizione dell'etica sarebbe il sentimento di qualcosa di più grande di noi.
Ma come? Non lo sa che ogni giorno ci sono tanti atei o materialisti sprovvisti di spiritualità trascendente che fanno il bene non perché sentano qualcosa di più grande ma perché vedono qualcosa di più piccolo, di più fragile, e per questo decidono di prendersene cura?
con qualcosa piu grande e piu importante di te io intendo qualcosa di più importante del tuo mero tornaconto, del tuo interessere particolare che può essere Dio, può essere il bene comune, può essere la natura , può essere l amore per la famiglia. Che molti atei abbiano un comportamento alcquanto responsabile e onesto e che viceversa ci sono molti così detti credenti che definire etico il loro comportamento sarebbe come minimo imbarazzante questo lo so perfettamente mio caro kobas.
E per quanto riguarda l attacco del moralizzatore sgrammaticato non c'è problema perchè tanto lo sapevo che sarei stato bollato come moralista e quando parlo di sentimenti sarei stato etichettato come sentimentalista e quando parlo di bene di buonista. Ma certo che è così, non vi è mai capitato che qualcuno vi dica "scusa non è per farti la morale però..." quasi che parlare di morale sia una cosa che è meglio evitare , quasi che ti guardano male e quindi si mette le mani avanti chiedendo scusa. Ma che cosa vuoi tu dagli altri se non essere trattato con umanità, con bontà, con gentilezza? definisciti moralista se vuoi questo , definisciti buonista. Così va bene secondo voi? spero che ci sia stato almeno un lettore che abbia visto che io non sono affatto un moralista . la legge morale universale non ti dice che cosa fare in quella o l altra situazione ti dice che cosa fare in tutte le situazioni. Quindi che morale devo fare se non rivolgermi a ciò che per voi è giusto!
#216
Citazione di: Alberto Knox il 20 Novembre 2024, 17:35:43 PM
CitazioneIo leggo tutti questi vostri bei commenti, ma non ci trovo nulla  di interessante, perchè poi le decisioni le lasciamo sempre agli altri.
Mi viene da risponderti ; parla per te.
mi riferivo alle tue ultime parole. Come fai a dire che noi tutti facciamo scegliere sempre gli altri e noi non decidiamo mai? sicuramente a volte decidiamo. E decidiamo secondo il nostro intendimento e secondo la nostra percezione per come siamo capaci.
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Novembre 2024, 20:57:47 PME' chiaro che ad un certo punto vi metto di fronte a delle scelte di natura etica per capire se avete in testa un ordine etico e sapreste come comportarvi. Perchè il mondo è pieno di gente che predica bene e rozzola male. 
quella non è una domanda di natura etica , quello è un esempio estremo che fa affiorare un dilemma. Chi salvo? ma la questione di fondo è sempre la salvezza e scegliere uno anzichè l altro non inficia la dimensione salvifica della nostra azione. 
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Novembre 2024, 20:57:47 PMA cosa vi serve fare filosofia o, come in questo particolare argomento, parlare di etica se poi ciò che scrivete o sostenete non ha una ragione pratica?
La questione è questa , quando tu ti assumi le domande  che gli altri sono, quando tu rispondi così come sei capace , alla luce delle tue possibilità e alla luce delle tue competenze e dei tuoi carismi e rispondi alle domande di cura degli altri sei più uomo o meno uomo?  io son convinto che siam più uomini ma devo motivarla questa cosa , ecco la ragion pratica, la devo motivare . Che cosa a che fare la logica della cura con la logica dell umanità? perchè non è per niente evidente oggi sopratutto ma anche a ben guardare nel medioevo ai tempi di Dante fino a scendere ai tempi di Seneca e anche fino a scendere ai tempi dei faraoni d' Egitto non è per niente evidente che essere uomini veramente significa assumere la cura perchè c'è una buona parte dell umanità che dice che essere uomini significa il contrario ; dominare, vincere , imporsi. Il filosofo maggior mente osannato e rispettato dai filosofi contemporanei è forse Friedrich Nietzsche la cui filosofia sapete bene non si basava sulla cura e perchè è così osannato? ma perchè sa esprimere al meglio quello che è il sentire del nostro tempo ,il nostro tempo è in balia di questa concezione del principio del dominio, della volontà di potenza , non è la volontà di cura , anzi questa la metti da parte dicendo che è moralismo etico e Nietzsche ritiene che l'etica sia un pensiero assolutamente sbagliato, un idiozia. I grandi pensatori all insegna dell etica a cui io faccio riferimento e che sono Platone , Gesù e Kant tutti e tre vengono bollati come idioti! da Nietzsche e perchè sono idioti ? perchè non capiscono la logica della vita e della natura, la logica della vita e della natura non ha niente a che fare con la cura . la logica della vita e della natura ha a che fare con la volontà di potenza Wille zur Macht . Con il predominio, il terriorio , il sottomettere. Hai studiato la storia , studia la storia ragazzo guarda come procede , hai studiato la natura , guarda come procede pesce grande mangia il pesce piccolo e quello piccolo mangia quello ancora piu piccolo e tutti mangiano tutti Bellum omnium contra omnesQuesta è la struttura e tu mi vieni a parlare di bene mi vieni a parlare di cura? sei un idiota! non capisci nulla! e dico nulla perchè siamo su un forum ma se fossimo altrove dire una cosa un pò più icastica , direbbe  Nietzsche , se fosse qui. è forte la filosofia di Nietzsche ma è il discorso che si fa è il discorso che a volte facciamo e che fanno i nostri figli , uno cerca di educare i figli al bene e all onestà e poi entra e ti dice ma quale onestà e quale bene , la potenza , l affermazione , la grandezza dammi il coltello tutti hanno il coltello voglio anch io il coltello perchè così sarò forte e gli altri avranno paura e io esisto, consisto, persisto e mi porteranno rispetto. Guardate le notizie di cronaca Bologna 5 settembre 2024 morto ragazzo di 16 anni. Arrestato un coetaneo. riprendo un pezzetto dell articolo "poco dopo essere arrivato all'ospedale Maggiore che si trova a una manciata di metri dal luogo dove era stato accoltellato. E dietro a questa tragedia c'è l'ombra del bullismo."
#217
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Novembre 2024, 16:08:26 PMLe etiche che partono dall'alto sono quelle principalmente destinate ad un numero ristretto di persone. Penso ad esempio all'etica professionale di un medico, oppure di un avvocato o un politico. 
non avevo afferato che vi fosse un etica che parte dal basso e un etica che parte dall alto. Salta fuori adesso sta cosa del dottore , dell avvocato e del politico. Non lo ritengo quindi penso che dovrai argomentare a proposito.
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Novembre 2024, 16:08:26 PMIo leggo tutti questi vostri bei commenti, ma non ci trovo nulla  di interessante, perchè poi le decisioni le lasciamo sempre agli altri.
Mi viene da risponderti ; parla per te.
Citazione di: Il_Dubbio il 20 Novembre 2024, 16:08:26 PMfaccio un esempio un po' macrabo:
due persone sono in pericolo di vita tu puoi salvarne solo una. Ma devi scegliere una soltanto nel breve tempo di 60 minuti, altrimenti moriranno entrambi.
Cosa fai? Quali sono le tue prime azioni...
Ma non eri tu che ti lamentavi della scarsa argomentazione filosofica a riguardo del tema? Se questo è il tuo modo di filosofare per me va bene , mi aspetto però che non mi si venga a criticare sul mio .
#218
Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 15:03:26 PMBellissima citazione.
Si ma appunto si rinasceva solo dopo la morte, mentre adesso ci tocca rinascere ancora in vita, e non escludo che il mio amato Francesco avrebbe trovato in ciò al pari d noi difficoltà, per quanto santo.
Era vivo quando lo ha detto. Ed era ripudiato da tutti fra l altro ,dalla famiglia ,dai suoi stessi amici , dalla sua città.
Io trovo che possiamo trovare tutte le scuse del mondo possibili immaginabili per cercare di sottrarci dalla responsailità personale. Ma non si può , noi siamo chiamati a rispondere , e devi rispondere . Questo dice Sartre
#219
Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 14:41:24 PMio ti capisco bene, e volentieri mi unirei al tuo lamento per simpatia, ma temo che il problema non sia nuovo, seppur tale si presenti.
E' un problema che in altri tempi si risolveva col ricambio generazionale, mentre oggi non più, perchè tale è la velocità del cambiamento, e di tanto è aumentata la lunghezza della nostra vita, che ci tocca il difficile compito mai prima affrontato dall'umanità, di dover vivere più vite in una, laddove alla morte, che comunque prima o poi arrifìverà, si aggiunge un potente senso di alienazione mai provato nel passaggio da una vita all'altra.
Si tratta propriamente della difficile arte di reincarnarsi in altro da se, mai prima sperimentata, perchè una volta ancor prima di provare a cimentarci in quell'arte la morte di metteva da parte per raggiunti limiti di età .
Gli eroi muoiono giovani e belli,  e a noi sopravvissuti invece lo specchio cosa ci restituisce, quand'anche carichi di cosmetici ritardanti la vecchiaia? :))
Una decadenza morale che sarebbe evento solito, se non per quanto si dimostri stagnante.
"Quel che nasce dalla polvere è polvere , ma ciò che nasce dallo spirito è spirito. E io ora rinasco a nuova vita ."

(San Francesco D assisi anno 1200 . ) allora la vita era molto più breve di quella di oggi eppure già allora si rinasceva a quanto pare.
#220
Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 14:04:54 PMma il fatto stesso che non esistono stati eterni dimostra che non esistono dogmi etici assoluti.
Sono pienamente d accordo, gia Sartre diceva che l'essere umano non possiede alcuna natura eterna e immutabile a cui può fare riferimento. Siamo condannati ad essere liberi e questa libertà impone che siamo noi stessi a dover scegliere come vogliamo vivere. Gli esseri umani possono sbagliare , ma questa possibilità di sbaglio e di trovare la propia risposta , o in altre parole, di riempire lo spazio vuoto in maniera autonoma e resposnabile anche sbagliando e col rischio di perderdersi è il sale dell umanità e se questo spazio vuoto viene riempito da un nuovo oracolo , che si chiami chat gpt o altro , che sa già tutte le risposte e noi non facciamo altro che eseguire quello che il programma ci dice ,anche se ce lo dice in modo perfetto , si perde la specificità umana. è questo il pericolo .
#221
Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 13:06:23 PME' il tempo in cui si costituisce il nostro nocciolo etico a non essere più compatibile coi cambiamenti ambientali.
Cosa dobbiamo fare dunque?
Il primo passo è criticare quello che è stato finora il nostro fare, seppur lo avessimo mai considerato virtuoso, compiacendoci del fatto che non derivando da principi immutabili, lo possiamo cambiare.
Il principio immutabile è il bene però credo di aver capito cosa stai dicendo .l ambiente sociale cambia ad opera delle nostre attività specificamente umane , con l entrata di nuovi tipi di problemi interculturali e cosmopolitiche , trent anni fa in italia non avevamo a che fare con una società multietnica così come oggi ed ecco che nascono nuove esigenze. Trent anni fa non si parlava di intelligenza artificiale e in un mondo che così cambia io ritengo che abbiamo bisogno di fare alleanza tra scienza e filosofia , tra religioni , abbiamo bisogno di un alleanza fra tutte le persone che hanno a cuore l umanità perchè siamo messi male, abbiamo qualche problema e non piccolo, di tutti i tipi . Allora o si depone la volontà di potenza anche a livello di filosofie , anche a livello di religioni , il primato, l assolutezza , la singolarità e si un pò piu umili e  fraterni fra ricercatori spirituali ascoltando quello che le grandi filoosfie e le grandi religioni hanno da insegnare e ciascuno fa sintesi dentro di sè così per come è capace o si fa questo oppure le forze dell indifferenza all etica, le forze del capitale, delle multinazionali, dell economia e dell efficenza a tutti i costi compreso le forze artificiali dell intelligenza artificiale ci toglieranno l umanità . La macchina avrà l intelligenza umana e noi non saremo più macchinisti della macchina ma saremo macchinari che è già più intelligente rispetto a noi . Già escono i libri dal titolo "machina sapiens" ma più sapiente di noi homo e quindi non facciamo altro che consegnare ad un dispositivo non umano la nostra pecurialità e adesso il dispositivo sa fare meglio di noi, piu velocemente di noi , più efficacemente di noi quelle cose che fino a ieri erano specifiche nostre e domani sarà sempre di più perchè è autopoietica l intelligenza artificiale lo sapete cosa significa questo? io non voglio sembrare apocalittico o luddista , capisco l'importanza di una società dove tutto funziona efficacemente  però se il funzionamento della società è a discapito della capacità di anarchia , di ribellione , di sogno , di utopia, di decidere , di sognare qualche cosa di diverso si perde lo specifico umano. Sarà allora la macchina a dirci cosa è etico e cosa no? cosa bisogna fare e cosa no? così che saremo delle brave rotelline che girano nell argoritmo sociale? personalmente non voglio diventare una rotellina.
#222
Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 05:28:14 AMSi, ma si può vivere senza l'io? Io credo di no.
Quindi ti liberi dell'io, ma solo per ricostruirlo diversamente, acquisendo la coscienza della sua relatività.
E perchè mai poi questa operazione dovrebbe comportare l'acquisizione di un etica di livello superiore?
Ciò comporterà vedere la realtà con occhi nuovi, ma non sarà una visione superiore, ma solo diversa, acquisendo coscienza della relatività del modo in cui la realtà ci appare.
Se non il nuovo io, però la coscienza della sua relatività potrebbe comportare effettivamente un etica superior
Non si tratta di uccidere l'io , ho detto che io è inteso come Ego. L'Ego non è il tuo vero io interiore. Nessuna etica superiore , già il volere qualcosa di superiore è un inganno. Etica significa avere il coraggio di rispondere in modo autentico. Cioè prendi qualcosa da te stesso e rispondi va bene? vuoi capire come fare per sentire la domanda che ti viene posta ? smettila di parlare! smettila di voler essere il migliore impegnandoti se mai ad essere migliore  (che sono due cose ben diverse) , smettila con questa brama di volere capire sempre tutto.  E poniti con umiltà dinanzi al mondo , avere il coraggio di allargare le braccia dire "Eccomi qua, mondo! sono nudo! al tuo cospetto, spogliato dalle mille ideologie e dalle mie mille maschere, esiste un messaggio? c''è un messaggio per me e per la mia vita mondo?" questo devi fare
#223
Citazione di: daniele22 il 20 Novembre 2024, 08:54:58 AMFintanto che non si provi un senso di vergogna di fronte a una nostra azione, o anche di fronte a una nostra non azione, ogni discorso sull'etica vale meno di zero
sono d'accordo, l'etica ha origine dal sentire e se tu non senti come si fa a parlare di etica?
#224
Citazione di: Koba II il 20 Novembre 2024, 09:26:17 AMAlcuni chiarimenti.
Non c'è l'etica, ma diverse possibili opzioni etiche, diverse concezioni etiche.
ho già detto che parlare di norme etiche non serve a niente , non si tratta di parlare di ortodossia, si tratta di parlare di ortoprassi. Cosa significa opzioni etiche? che davanti ad una certa situazione si agisce in un modo oppure in un altro e quando si agisce in modo etico? Quando sai che la cosa giusta da fare risponde ad una legge morale universale di cui kant aveva identificato come imperativo categorico il quale volle fondare un etica non più solo eteronoma (bisogna fare il bene perchè lo dice il papa , bisogna fare il bene perchè lo dice gesù ecc) ma autonoma, bisogna fare il bene per il bene stesso che si impone, per il senso di rispetto verso il bene. Ebbene kant nella morale autonoma non può che fondarla su due cose che non hanno niente a che fare con la ragione. Primo il sentimento, perchè è propio il sentire questo rispetto verso il senso del dovere che può far scaturire questo tipo di morale autonoma e il secondo è l'imperativo categorico certo. Quello che il fulcro del mio filosofare si fonda sul pensiero che non c'è eitica , non c'è etica senza l'emozione vitale di un uomo nel sentirsi al cospetto di qualcosa di più grande e di più importante di sè. imperativo categorico, l'etica nasce da questa percezione di dovere. Bonum faciendum, malum vitandum ("il bene va fatto, il male evitato"). Questo gerundivo latino di Tommaso d'Aquino rivive nell imperativo categorico kantiano. Quindi tanto la morale eteronoma quanto la morale autonoma sono sotto questa dimensione imperativa del dovere.
Citazione di: Koba II il 20 Novembre 2024, 09:26:17 AMQuindi quando si parla del contenuto dell'etica bisognerebbe chiarire di quale etica si sta parlando e su quale basi si fonda (una specifica religione, o metafisica, o concezione della natura etc.).
Sì, io ho indicato la mia definizione di etica e l 'ho argomentanta ( percezione e attuazione della responsabilitàpersonale) che però non viene da me stesso ma dal mio lavoro di studio su kant come ho appena detto, ma anche su Buddha, da Seneca , da Platone, da Aristotele, da Socrate , da Hannah Arendt, da Sarte anche , coa diceva Sartre, siamo come attori che vengono mandati in scenza senza un copione e senza nessun suggeritore che possa dirci cosa dobbiamo fare e cosa dobbiamo dire . Per questo metteva in risalto la responsabilità , perchè siamo noi stessi che dobbiamo scegliere cosa dire e cosa fare. Sarebbe troppo bello leggere un trattato filosofico o la Bibbia per sapere come bisogna vivere. Sartre mette in evidenza propio il fatto che l uomo non può mai sfuggire alla propia responsabilità per quello che fa . Siamo chiamati a rispondere e devi rispondere. L'uomo deve fare le propie scelte e non può affermare che dobbiamo tutti adeguarci a certe aspettative borghesi di norme etiche e circa il modo in cui dobbiamo vivere per sfuggire ad esse . Chi scivola così nella folla anonima è solo un massificato e impersonale , è in fuga da se stesso e vive una vita di menzogne . La libertà umana invece ci impone di fare qualcosa di noi stessi , di esistere in modo autentico. PEr che cosa vuoi vivere? per andare a lavorare nella multinazionale e rispondere al datore di lavoro tutto il giorno sì signore , mi dispiace, ho fatto male? oppure vivere per qualcosa di piu grande e piu importante? ovviamente queste cose che dico le ho imparate dai libri è ovvio io sono il più misero fra i  miserabili per parlare di etica che sia chiaro.
Citazione di: Koba II il 20 Novembre 2024, 09:26:17 AMSu ciò che hai scritto inerente la chiamata e la risposta, la comprensione e l'azione: si tratta semplicemente di un fatto biologico, l'empatia, che prevede la capacità di immedesimarsi nello stato emotivo dell'altro e che comporta poi reazioni quasi automatiche.
Per esempio se ora mentre sto scrivendo dovessi sentire il mio vicino di casa urlare, automaticamente interromperei ciò che sto facendo per andare a vedere ciò che succede
Il tuo esempio del prestare soccorso fa riferimento più a normative civiche che etiche. è chiaro che dobbiamo prestare soccorso . Il sentire la domanda che viene dagli animali, dai tuoi figli ecc nasce dalla propia sensibilità e ho detto anche che la vita a volte te ne può privare, ti anestetizza. E allora non senti niente e io devo parlare a chi sente non posso parlare a chi non sente o a chi fa finta di non sentire che mi sto rivolgendo alla vostra interiorità.
#225
Io non sono Bhuddista ma avete mai sentito parlare dell ottuplice sentiero del Bhudda? prima nobile verità; Dukka, tutto soffre. Seconda nobile verità ; la cuasa del dolore che è Trishna ovvero desiderio intenso, la brama, la concupiscenza.
Terza nobile verità ; possiamo superare il dolore . quarta nobile verita ; come superare il dolore? attraverso il nobile ottuplice sentiero di cui il primo sentiero dice : retta visione.
Uno dice che cosa c'entra con l etica? ..e c'entra perchè quella visione di cui parla il bhudda è inerente a come vedi il mondo, a come guardi al prossimo e come guardi te stesso naturalmente. Con che occhi guardi il mondo? io penso che possiamo elencare almeno due modi, quello del conquistatore animato da una volontà di potenza e quello del difensore che si costruisce la sua confort zone in modo tale di avere la sensazione illusoria di sentirsi al sicuro. Retta visione significa quindi superare il desiderio concupiscente di voler conquistare, dominare, prevalere e dall altro canto vincere la paura e distendere lo sguardo sul mondo per quello che è , retta visione e questo tocca l'interiorità umana laddove questa interiorità diventa al contempo etica, spiritualità e filosofia, non c'è più distinzione fra le discipline quando vai a toccare la vita interiore nel suo senso più profondo. Volete un esempio su come si fa a toccare la vita e di conseguenza la vera filosofia? 
Einstein , tanto per passare dall oriente all occidente, scrisse un libro , una raccolta di saggi, che invito tutti ad avere nella propia libreria dal titolo " come io vedo il mondo" pubblicato nel 1934 e leggendolo alla pagina 28 dell edizione italiana Abert Einstein dice così ; "Il vero valore di un essere umano si determina esaminando...." esaminando cosa? cosa esaminate voi per capire il valore di un essere umano? lo spessore del portafoglio? vabbhè, ovvio che no. Allora che cosa? il quoziente intellettivo? già questo potrebbe essere meglio che il portafoglio , la sua saggezza. Oppure che cosa? dalla sua capacità di amare ? dalla sua benevolenza? dal suo cuore ? il testo continua citando una cosa diversa da tutte queste possibilità che ho elencato.
Dopo aver cercato di rispondere da voi stessi sentite ora come finisce la citazione ;
"... il vero valore di un essere umano si determina esaminando in quale misura e in che senso egli è giunto a liberarsi dell io. "

Egli..è giunto... a liberarsi..dell io..
io inteso come Ego , alla fine è una questione di raddrizzare lo sguardo, di non voler carpire, afferrare, conquistare , possedere e questo è l ego , se io mi libero da questo ego predatorio guardo il mondo per quello che è. è da questo sguardo che discende un certo tipo di filosofia anzichè un altro, da qui discende un certo tipo di Spiritualità.