Ciao Iano.
In ordine alle tue sempre acute ed argute considerazioni, osservo quanto segue:
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In ordine alle tue sempre acute ed argute considerazioni, osservo quanto segue:
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1)
Scrivere "di colore bianco o nero, aggiungendo , con una almeno una bianca ed una almeno nera", è solo un modo più involuto ed ellittico per dire che nella scatola "si trova contenuto un numero indefinito di palline, di colore sia bianco che nero".
Non vedo alcuna sostanziale differenza!
Ed infatti nella scatola si trovano due palline, necessariamente una di colore bianco ed un altra di colore nero; il che corrisponde esattamente al quesito di Rastislav!
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2)
Tu scrivi: "Mi pare che le possibilità siano diverse, (tutte le possibili combinazioni di palline bianche o nere che entrano fisicamente dentro alla scatola), nessuna di esse logicamente esclusa"; però, almeno a mio parere, è logicamente "escluso" che qualcuno (senza aprire la scatola) possa "sapere con certezza" quante palline essa contenga, se non "due di diverso colore".
Tanto è vero che, come tu giustamente scrivi, il prigioniero potrebbe dire, ''se la soluzione esiste, ed è unica, se quella che io ho dato è una soluzione, allora ho dato l'unica soluzione''. (che possa dare qualcuno solo in base alla logica senza guardare dentro la scatola)
Ed infatti è proprio così!
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3)
E' invece errato, come tu scrivi subito dopo, che: "...il principe potrebbe dire che la soluzione invece è due palle nere e due palle bianche , potendo egli affermare ''se la soluzione esiste, ed è unica, se quella che io ho dato è una soluzione, allora ho dato l'unica soluzione, ed essendo la tua diversa da questa non può essere la soluzione''
Ma, in tal modo, tu interpreti in modo completamente sbagliato i termini della questione posta dal principe al prigioniero!
Ed invero, se leggi bene quanto ha detto Rastislav al prigioniero: "Io non propongo mai enigmi impossibili da risolvere; per cui ti garantisco che <<tu>>, senza aprire la scatola e senza scuoterla, riflettendoci un po', <<sei perfettamente in grado di dirmi, con la massima precisione>> quante sono in tutto le palline ed il colore di ciascuna di esse."
Per cui l'enigma non è tanto di "cosa ci possa essere dentro scatola", quanto è di come "un soggetto del tutto ignaro di cosa ci sia dentro la scatola" (cioè, il prigioniero o chiunque altro), possa stabilire con "la massima precisione" il numero ed il colore delle palline.
Ne consegue che il principe non potrebbe in alcun caso dire che la soluzione è quella di "due palle nere e due palle bianche"; ed infatti l'enigma viene posto ad un soggetto del tutto ignaro di cosa ci sia dentro la scatola", per cui la soluzione deve necessariamente tenere conto della situazione di ignoranza in cui versa tale soggetto.
Ed un soggetto che ignora cosa ci sia dentro la scatola:
- non potrebbe mai asserire con certezza che essa contiene due palle nere e due palle bianche, in quanto, potrebbero esserci anche tre palle nere ed una bianca (o viceversa);
- l'unica cosa che può asserire con certezza, e che essa contiene una palla nera ed una bianca.
E Rastislav non vuole che il prigioniero tiri a indovinare, ma che gli dica riflettendoci un po', con la massima precisione quante sono in tutto le palline ed il colore di ciascuna di esse, "stando soltanto ai dati che lui gli ha fornito"; e stando ai dati che lui gli ha fornito, l'unica cosa che può asserire con certezza il prigioniero , è che la scatola contiene una palla nera ed una bianca.
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4)
Quanto al fatto che il principe parta da "premesse contraddittorie", non riesco assolutamente a capire quali esse siano.
Ed infatti Rastislav:
- "non prospetta al prigioniero nessun sillogismo", le cui "premesse" possano essere sbagliate o contraddittorie, tali, quindi, da condurre il prigioniero a "conseguenze erronee";
- si limita, invece, a chiedergli semplicemente se sa dirgli con certezza quante sono in tutto le palline contenute nella scatola ed il colore di ciascuna di esse, senza guardarci dentro (cioè, soltanto a rigor di logica, nelle sue condizioni di totale ignoranza); però gli garantisce che è in condizione di saperlo, e, quindi, è come se gli suggerisse l'unica soluzione possibile.
Tutto qui!
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5)
Quanto al fatto che non sia corretto affermare che una soluzione possa trovarsi "per esclusione", Sherlock Holmes non sarebbe sicuramente d'accordo con te; e neanche io!
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Un cordiale saluto!

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