Un processo si contaminazione normale tra due o più culture dovute alle reciproche influenze comprende anche il mescolamento delle lingue e tradizioni dalle quali tutte possono trarre arricchimento reciproco. Questo processo di contaminazione-assimilazione, dunque, quando non è forzato, si realizza nell'arco di parecchi secoli. C'è da osservare, tuttavia, che gli uomini tendono a contaminarsi ed integrarsi più agevolmente tra popoli che presentano caratteristiche razziali (differenziazioni biologiche genetiche), culturali e religiose molto simili alla proprie. Così come il singolo individuo ha bisogno della propria identità che si esplica attraverso il riflettersi nell'altro per riconoscere la propria individualità e quindi specificità', allo stesso modo anche un popolo, una comunità, una società ha bisogno della propria identità che si realizza nel vivere con individui quanto più simili tra loro sia etnicamente che culturalmente.
Purtroppo la natura si fonda sulla diversità, e diverso significa distinguersi dall'altro, essere anche all'opposto all'altro. Anche noi in questo contesto esprimiamo idee molto differenti gli uni dagli altri nonostante siamo nati e cresciuti con la stessa cultura di base. Le differenze sono essenziali in natura per il proseguimento dell'evoluzione.
Non saprei immaginarla un'unica società mondiale multirazziale, con l'andare del tempo cosa accadrebbe? Svanirebbero le differenze? Oppure si realizzerebbero ulteriori assetti per separare nuovamente i gruppi umani?
Attualmente stiamo assistendo allo stravolgimento totale degli equilibri sociali causati dalla commistione tra ideologie e politiche che avallano la globalizzazione ed hanno accelerato e artefatto moltissimo il normale processo di contaminazione tra i popoli, costruendo così la cosiddetta "società multirazziale".
L'Identità nasce dunque dalle nostre radici, dall'idea che siamo il prodotto di una terra, di un lignaggio e di una storia come l'anello di una catena.
Essere identitario non è un dogma né un'ideologia, ma al contrario, un principio fondato sulla realtà, su ciò che realmente siamo.
Io sono una identitaria. Gli identitari sono coloro che considerano la preservazione delle identità di fronte al rullo compressore mondialista come una missione storica del nostro tempo. Noi leviamo dunque la bandiera dell'identità contro la mondiale uniformità massificante.
L'IDENTITA'
L'identità nasce come eredità e trasmissione ed è la base delle tradizioni popolari, delle lingue, degli usi e dei costumi ed è l'accettazione e la presa di conoscenza di un passato comune che ci unisce e la volontà di vivere assieme come comunità nei tempi a venire.
L'identità è la celebrazione della vita, è il ricordo dei nostri morti, un modo di concepire il mondo e di raccontarlo, basato su di una comune memoria culturale, etnica e spirituale.
L'identità di ogni popolo rende quest'ultimo incomparabile, inimitabile ed unico.
Seppur siamo tutti uomini, ogni uomo è diverso dall'altro e nessuno è mai uguale a qualcun altro; lo stesso avviene dunque anche per le nazioni ed i popoli. L'identità è plurale e si articola su più livelli: l'identità locale (Lombarda, Sicula, Piemontese, Sarda ecc), l'identità storica (Italiana in tutte le sue forme) e quella di civiltà (Europea). Per noi queste identità sono complementari e mai in conflitto tra loro. Una persona può sentirsi, ad esempio, Piemontese, Italiano ed Europeo, oppure Catalano, Spagnolo ed Europeo, oppure ancora Bavarese, Tedesco ed Europeo. Ciascuna di queste identità rafforza l'altra e costituisce un insieme organico coerente.
Uno dei fondamenti della Civiltà europea sono le sue radicigreco-romane, mail filo conduttore che l'ha unita tutta donandole un profilo umanizzante verso sé stessa e verso il resto del mondo sono le sue radici cristiane.
Le società, come gli individui, prosperano quando le loro identità sono forti, ben definite e rispettate, inoltre, identità fortemente caratterizzate sono una ricchezza e permettono scambi culturali proficui tra popoli e culture diverse. Ma oggi le migrazioni, gli scambi commerciali ormai fuori controllo e la globalizzazione mettono in serio pericolo la pluralità delle identità dei popoli Europei. In ogni angolo del mondo le identità sono in risveglio. Dall'Ungheria alla Scozia, dalla Russia al Tibet, dal Venezuela all'India, etnie e popoli affermano con forza le loro specificità che li rendono unici. Molte persone sentono il bisogno di difendere le identità di popoli lontani (i Palestinesi, i Tibetani, gli Hutu, i Karen). A noi sembra legittimo difendere le nostre identità: locali, nazionali, Europee. L'identità, infine, consente all'uomo di sapere chi è e dove va, baluardo e protezione contro ogni forma di totalitarismo, politica o religiosa che sia.
Purtroppo la natura si fonda sulla diversità, e diverso significa distinguersi dall'altro, essere anche all'opposto all'altro. Anche noi in questo contesto esprimiamo idee molto differenti gli uni dagli altri nonostante siamo nati e cresciuti con la stessa cultura di base. Le differenze sono essenziali in natura per il proseguimento dell'evoluzione.
Non saprei immaginarla un'unica società mondiale multirazziale, con l'andare del tempo cosa accadrebbe? Svanirebbero le differenze? Oppure si realizzerebbero ulteriori assetti per separare nuovamente i gruppi umani?
Attualmente stiamo assistendo allo stravolgimento totale degli equilibri sociali causati dalla commistione tra ideologie e politiche che avallano la globalizzazione ed hanno accelerato e artefatto moltissimo il normale processo di contaminazione tra i popoli, costruendo così la cosiddetta "società multirazziale".
L'Identità nasce dunque dalle nostre radici, dall'idea che siamo il prodotto di una terra, di un lignaggio e di una storia come l'anello di una catena.
Essere identitario non è un dogma né un'ideologia, ma al contrario, un principio fondato sulla realtà, su ciò che realmente siamo.
Io sono una identitaria. Gli identitari sono coloro che considerano la preservazione delle identità di fronte al rullo compressore mondialista come una missione storica del nostro tempo. Noi leviamo dunque la bandiera dell'identità contro la mondiale uniformità massificante.
L'IDENTITA'
L'identità nasce come eredità e trasmissione ed è la base delle tradizioni popolari, delle lingue, degli usi e dei costumi ed è l'accettazione e la presa di conoscenza di un passato comune che ci unisce e la volontà di vivere assieme come comunità nei tempi a venire.
L'identità è la celebrazione della vita, è il ricordo dei nostri morti, un modo di concepire il mondo e di raccontarlo, basato su di una comune memoria culturale, etnica e spirituale.
L'identità di ogni popolo rende quest'ultimo incomparabile, inimitabile ed unico.
Seppur siamo tutti uomini, ogni uomo è diverso dall'altro e nessuno è mai uguale a qualcun altro; lo stesso avviene dunque anche per le nazioni ed i popoli. L'identità è plurale e si articola su più livelli: l'identità locale (Lombarda, Sicula, Piemontese, Sarda ecc), l'identità storica (Italiana in tutte le sue forme) e quella di civiltà (Europea). Per noi queste identità sono complementari e mai in conflitto tra loro. Una persona può sentirsi, ad esempio, Piemontese, Italiano ed Europeo, oppure Catalano, Spagnolo ed Europeo, oppure ancora Bavarese, Tedesco ed Europeo. Ciascuna di queste identità rafforza l'altra e costituisce un insieme organico coerente.
Uno dei fondamenti della Civiltà europea sono le sue radicigreco-romane, mail filo conduttore che l'ha unita tutta donandole un profilo umanizzante verso sé stessa e verso il resto del mondo sono le sue radici cristiane.
Le società, come gli individui, prosperano quando le loro identità sono forti, ben definite e rispettate, inoltre, identità fortemente caratterizzate sono una ricchezza e permettono scambi culturali proficui tra popoli e culture diverse. Ma oggi le migrazioni, gli scambi commerciali ormai fuori controllo e la globalizzazione mettono in serio pericolo la pluralità delle identità dei popoli Europei. In ogni angolo del mondo le identità sono in risveglio. Dall'Ungheria alla Scozia, dalla Russia al Tibet, dal Venezuela all'India, etnie e popoli affermano con forza le loro specificità che li rendono unici. Molte persone sentono il bisogno di difendere le identità di popoli lontani (i Palestinesi, i Tibetani, gli Hutu, i Karen). A noi sembra legittimo difendere le nostre identità: locali, nazionali, Europee. L'identità, infine, consente all'uomo di sapere chi è e dove va, baluardo e protezione contro ogni forma di totalitarismo, politica o religiosa che sia.