Su INTERNET sta spopolando la notizia di quel cecchino che è riuscito a colpire il bersaglio dalla distanza di ben 3.540.000 mt nel deserto; cioè, a più di tre chilometri e mezzo!
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Però, come specificato nell'immagine:
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1)
L'osservatore disponeva di un "anemometro" KESTREL; che è uno dei migliori (e dei più cari).
Tuttavia, non essendo "magico", misura il vento e l'umidità nella posizione in cui si trova e nei paraggi; ma non certo a più a più di tre chilometri e mezzo di distanza.
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2)
L'ottica del fucile era a 16 ingrandimenti; la quale, secondo me, era decisamente al di sotto dei 24 o 32 ingrandimenti necessari per colpire un bersaglio oltre i 1.000/2.000 metri.
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3)
3)
La velocità di 820 ms è ottima, ma non superlativa; ed infatti il calibro 9 della Dynamit Nobel raggiunge la velocità di 1000 ms.
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4)
Dieci secondi, o poco meno, sono troppi per un tiro utile; a meno che il bersaglio non stia dormendo o sia già morto.
Ed infatti, scherzi a parte, un bersaglio alla distanza di più di tre chilometri e mezzo:
a)
O è un cecchino anche lui, e, allora, stando sdraiato dietro una duna o sulla sabbia, è immobile o quasi; però, in tal caso, a quella distanza, se è sdraiato, non offre una superficie del corpo sufficientemente esposta per poter essere colpita.
b)
Oppure si trova in piedi, ma allora è impensabile che stia fermo per dieci secondi a fare la "bella statuina" a beneficio dei cecchini nemici.
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Concludendo, secondo me, i casi sono due:
- o il bersaglio è stato veramente colpito, ma allora ha avuto la stessa sfortuna di un poveraccio che venga fulminato per caso da un lampo;
- oppure è solo un'ipotesi che il bersaglio sia stato veramente colpito, visto che non viene precisato se sia stata fatta una verifica sul posto (cosa che sarebbe stata molto pericolosa).
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