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Messaggi - Eutidemo

#2101
Scienza e Tecnologia / Il supercecchino!
17 Gennaio 2023, 12:38:49 PM
Su INTERNET sta spopolando la notizia di quel cecchino che è riuscito a colpire il bersaglio dalla distanza di ben 3.540.000 mt nel deserto; cioè, a più di tre chilometri e mezzo!
***
Però, come specificato nell'immagine:
.
1)
L'osservatore disponeva di un "anemometro" KESTREL; che è uno dei migliori (e dei più cari).
Tuttavia, non essendo "magico", misura il vento e l'umidità nella posizione in cui si trova e nei paraggi; ma non certo a più a più di tre chilometri e mezzo di distanza.
.
2)
L'ottica del fucile era a 16 ingrandimenti; la quale, secondo me, era decisamente al di sotto dei 24 o 32 ingrandimenti necessari per colpire un bersaglio oltre i 1.000/2.000 metri.
.
3)
La velocità di 820 ms è ottima, ma non superlativa; ed infatti il calibro 9 della Dynamit Nobel raggiunge la velocità di 1000 ms.
.
4)
Dieci secondi, o poco meno, sono troppi per un tiro utile; a meno che il bersaglio non stia dormendo o sia già morto.
Ed infatti, scherzi a parte, un bersaglio alla distanza di più di tre chilometri e mezzo:
a)
O è un cecchino anche lui, e, allora, stando sdraiato dietro una duna o sulla sabbia, è immobile o quasi; però, in tal caso, a quella distanza, se è sdraiato, non offre una superficie del corpo sufficientemente esposta per poter essere colpita.
b)
Oppure si trova in piedi, ma allora è impensabile che stia fermo per dieci secondi a fare la "bella statuina" a beneficio dei cecchini nemici.
.
***
Concludendo, secondo me, i casi sono due:
- o il bersaglio è stato veramente colpito, ma allora ha avuto la stessa sfortuna di un poveraccio che venga fulminato per caso da un lampo;
- oppure è solo un'ipotesi che il bersaglio sia stato veramente colpito, visto che non viene precisato se sia stata fatta una verifica sul posto (cosa che sarebbe stata molto pericolosa).
***
#2102
Riflessioni sull'Arte / L'albero degli uccelli!
17 Gennaio 2023, 11:22:24 AM
La "Fonte dell'Abbondanza" è un'antica fontana pubblica situata nel centro storico di Massa Marittima; sopra la quale venne realizzato successivamente un grande magazzino, poi denominato  "Palazzo dell'Abbondanza".
***
Secondo una leggenda locale, il vescovo che aveva ordinato la costruzione della fontana (il cui nome rimane sconosciuto), era un ammiratore del famoso affresco raffigurante un "Albero con Uccelli", dipinto sulla lastra orientale  della Tomba 21, nell'area archeologica di Paestum dei primi decenni del IV secolo a.C.
***
Per cui il vescovo ordinò ad un pittore (il cui nome pure rimane sconosciuto) di riprodurre un "Albero con Uccelli" anche sopra la "Fonte dell'Abbondanza"; ispirato all'originale della tomba, però di dimensioni molto più grandi.
***
Il vescovo non ne rimase soddisfatto, perchè il pittore di uccelli ne aveva dipinti solo due (neri, come nell'originale); e, quindi, gli ordinò di dipingerne altri.
Però il pittore aveva esaurito la tinta nera, che, all'epoca era costosisissima; per cui ne aggiunse solo altri tre, ma un po' più sbiaditi rispetto ai primi due.
***
Il vescovo non risultò ancora soddisfatto, perchè, secondo lui, gli uccelli dovevano trovarsi in gran quantità anche tre le fronde.
Però il pittore:
- aveva quasi del tutto esaurito il colore nero;
- non trovava spazi sufficienti per inserirli nelle fronde già disegnate.
Per cui, borbottando tra di sè "ma quanti cxxxx va cercando 'sto prete!", e ben sapendo che il vescovo era un grande estimatore di "uccelli", anche se di diverso tipo, riempì le fronde di "uccelli" anche di tale differente genere.
Come si può notare dal seguente ingrandimento.
***
Questa volta il vescovo, tutto contento, non ebbe niente da ridire; e, quindi, l'affresco è ancora lì, così com'è!
***
Ovviamente, anche se possibilissima, la "leggenda" di cui sopra è soltanto una mia scherzosa ipotesi del cxxxx! :D
***
Parlando più seriamente, invece, le ipotesi più accreditate sono due:
.
1)
I ben venticinque falli maschili appesi all'albero, sotto al quale due donne si accapigliano per contendersene uno caduto, aveva una funzione "apotropaica".
Ovvero:
a)
Di buon augurio per i raccolti affinché fossero sempre abbondanti.
b)
Allo stesso tempo, però, doveva scansare la malaugurata possibilità di ricorrere alle scorte del magazzino; e quindi gli organi maschili a simbolo di fertilità e abbondanza ed i corvi neri ad insidiare i preziosi frutti (nel mentre figure femminili tentano di cogliere i "frutti" e si accapigliano per strapparli una all'altra).
.
2)
L'esperto di arte toscana medievale George Ferzoco, invece, ricorda che all'epoca dell'affresco (XIII – XIV sec.) in Toscana circolavano leggende di streghe che tagliavano il pene agli uomini per metterli nei nidi di uccelli (tanto sempre "uccelli" erano); per cui, almeno secondo Ferzoco, sono streghe le donne rappresentate sotto l'albero.
Delle quali:
- una sembrerebbe raffigurata proprio nell'atto di aggiungere un fallo all'albero;
- le altre sulla destra si starebbero masturbando.
***
Ci sarebbero anche interpretazioni politiche, relative al contrasto tra Guelfi e Ghibellini; sulle quali sorvolo, perchè bisognerebbe risalire alla data precisa di realizzazione, e, cioè, a chi governava la città all'epoca.
***
.
CONCLUSIONE PERSONALE
Al di là delle varie teorie al riguardo, più o meno fantasiose, comunque l'affresco in questione dimostra inequivocabilmente due cose:
.
PRIMO
Nel medioevo gli europei non erano affatto "sessuofobi" come generalmente si crede, ma avevano una visione molto liberale e "libertina" del sesso; ed invero, raffigurazioni del genere, oggi, verrebbero proibite su qualsiasi fontana pubblica (e vengono subito cancellate se qualcuno ce le disegna di sua iniziativa).
.
SECONDO
La "sessuofobia", probabilmente, cominciò a prendere piede soltanto dopo la Riforma e la Controriforma; per durare sino al 1968 (e, in una certa misura, anche oltre).
***
#2103
Ciao Knox. :)
Hai ragione!
Lo puoi chiamare:
- l'"Essere" nascosto nel cuore di ogni uomo come scrive Giovanni nel suo Vangelo, cioè, l'unico necessario comun denominatore ontologico di tutti coloro che "sono";
- l'"isola del Sè" come diceva il Buddha;
- o meglio ancora il "Sè universale" come dice il Vedanta, di cui tutti i nostri "io" individuali non sono altro che mere transeunti manifestazioni (così come le onde lo sono del mare).
***
Un saluto! :)
***
#2104
Scienza e Tecnologia / Re: Esistono le razze umane?
16 Gennaio 2023, 11:01:14 AM
Citazione di: Jacopus il 15 Gennaio 2023, 14:25:46 PMInfatti, Eutidemo, la tassonomia aggiornata ci definisce: genere-homo, specie-sapiens. Erano umani per genere anche Neanderthal, Denisova e Floriensis, e dei primi due abbiamo anche una piccola eredità genetica. Ai Denisova ad esempio, si deve la migliorata capacità di vivere ad alta quota delle popolazioni tibetane e nepalesi. Come ho già scritto da qualche parte, i veri sapiens puri, che non si sono mai accoppiati con Denisova e Neanderthal sono le popolazioni nere subsahariane. Ovvero quelle popolazioni che non hanno migrato dal rift etiopico, che è considerato la culla dell'uomo in quanto organismo biologico, e dal quale a partire da 100/150.000 anni fa sono partite ondate successive di migrazioni dette "Out of Africa".
Le razze vengono definite anche sottospecie, ma come ha già scritto Eutidemo, non possono essere applicate alla specie homo sapiens, per un motivo molto semplice. Nel corso della nostra storia paleontologica siamo stati la specie più adattabile a tutti gli ambienti. La nostra mobilità e capacità di colonizzare non ha eguali. Al punto che il mio codice genetico è del tutto simile a quello del discendente azteco che vive a Lima, probabilmente molto più simile al codice genetico del mio vicino di casa. Sarebbe possibile ovviamente creare razze umane, ma servirebbe qualche migliaio di anni, nel corso dei quali soggetti selezionati sarebbero costretti ad accoppiarsi fra di loro in zone controllate e non potrebbero pertanto allontanarsi da quelle zone. Insomma come abbiamo fatto noi stessi con gli animali domestici. Potremmo così avere razze molto muscolose o razze specializzate nel sentire gli odori e così via. Una scelta del genere però comporta dei conflitti etici che solo il nazionalsocialismo provó a superare, con le conseguenze che conosciamo.
Hai esplicitato la mia concezione (che poi non è certo la mia, ma è solo quella scientifica) molto meglio e più accuratamente di quanto non sia riuscito a a fare io.
Complimenti e grazie per le tue ulteriori precisazioni al riguardo! :)
#2105
Ciao Kobayashi. :)
L'oracolo di Delfi è stato recepito anche da Sant'Agostino, laddove scrive: "Noli foras ire, in te ipsum redi; in interiore homine habitat veritas!" ("De vera religione", XXXIX, 72).
E la "Veritas" è senz'altro Dio, comunque lo si voglia intendere e concepire!
Un saluto! :)
#2106
Ciao Freedom. :)
Secondo me, "credere" o "non credere" in Dio, non rientra minimamente nel "libero arbitrio", perchè non dipende dalla nostra volontà; semmai dipende dalla nostra volontà "sforzarci" di credere in Lui, ma i "risultati" dei nostri sforzi non dipendono da noi!
***
Dopo tale "sforzo volontario", che è il solo a dipendere dal nostro  "libero arbitrio", infatti, il risultato può essere:
- che finiamo veramente per "credere" in Dio;
- che "crediamo" soltanto di "credere" in Dio (per mera autosuggestione);
- che ci convinciamo che Dio non esiste.
***
Quanto all'"intuizione":
- a volte può essere davvero "genuina";
- a volte, invece, può essere soltanto "autosuggestione".
***
Ma è molto difficile essere onesti con se stessi, in quanto "si è istintivamente indotti a credere quello che si vuole credere", poichè lo troviamo più confortante.
***
Ma naturalmente questa è solo la mia opinione.
***
Un saluto! :)
***
#2107
Ciao Isfrael. :)
Nessuno può "stabilire" l' esistenza di qualcuno o di qualcosa, senza poterlo "constatare oggettivamente"; cioè, quel qualcuno o quel qualcosa esistono o non esistono indipendentemente dal fatto che noi ne ipotizziamo l'esistenza o l'inesistenza, se non siamo in grado di "constatarlo oggettivamente".
***
Ad esempio, la vita intelligente nello spazio extaterrestre esiste o non esiste indipendemente dal fatto che noi ne ipotizziamo l'esistenza o l'inesistenza; e sarà così fino a che  non saremo in grado di "constatarlo oggettivamente".
***
Per quanto riguarda Dio, quindi, potremo constatare se esiste davvero solo dopo la nostra morte; se, invece, non esiste, dopo morti, non saremo più in grado di constatare niente!
***
C'è scritto anche nella Bibbia: "L'uomo non mi può vedere e vivere" (Esodo 33:20).
***
Un saluto :)
***
#2108
Scienza e Tecnologia / Re: Esistono le razze umane?
15 Gennaio 2023, 13:16:01 PM
Molti confondono il "genere umano" con la nostra particolare "specie umana"; ed infatti, preistoricamente, sono esiste contemporaneamente diverse "specie umane", tutte appartenenti al "genere umano".
Ad esempio, per un certo periodo, la nostra "specie" è vissuta assieme a quella di Denisova a quella di Neanderthal; che poi, però, si sono estinte.
#2109
Storia / Re: L'origine di S.P.Q.R.
15 Gennaio 2023, 11:49:50 AM
Ciao Niko :)
Quanto alle tue successive ironiche interpretazioni di S.P.Q.R., sono senz'altro "amene", ma entrambe del tutto "condivisibili" anche sotto il profilo storico!
 .
***
Ed infatti:
.
1)
L'interpretazione "Siamo Proprio Quasi Romani", come riportato da un cinepanettone con Anna falchi nel ruolo di Poppea, è assolutamente corretta anche dal punto di vista storico, in quanto:
a)
Di "Romani di sangue puro", in effetti, non ce ne sono mai stati, datosi che il Palatino sembra che fosse abitato da un miscuglio di avventurieri di diversa provenienza (prevalentemente Latini), aggregatisi lì per sfruttare le risorse commerciali del fiume; specie per il transito delle merci da e per l'Etruria.
Ed infatti, probabilmente, il termine Romani (arcaicamente "Ramnes"), sembra derivasse dalla vicinanza al Tevere, il cui antico nome era "Rumon", di origine etrusca, da molti collegato al nome di Roma; per cui "Romani", forse voleva dire semplicemente "quella gentaglia accampata vicino al fiume" (ovvero "quei fiumaroli")!
b)
Trattandosi di un miscuglio di avventurieri di diversa provenienza, per lo più privi di mogli, per procurarsele hanno dovuto rapire le figlie dei Sabini; con i quali, poi, dopo qualche battaglia, si sono alla fine imparentati.
c)
Successivamente, già gli eruditi romani avevano contato 136 le genti patrizie al principio della repubblica (con parecchie centinaia di famiglie), ridottesi  negli ultimi anni della repubblica soltanto a 14 (con circa 30 famiglie); questo, soprattutto grazie alle "stragi" perpetrate da Silla con le "liste di proscrizione", ed a quelle delle successive guerre civili.
d)
Dopo le guerre gotiche del sesto secolo, di romani originari -ed anche acquisiti- a Roma non ne restò quasi più nessuno; nè patrizio nè plebeo.
e)
Dei successivi abitanti medievali di Roma, invece, non ne restò quasi più nessuno dopo il sacco dei Lanzi del 1527; tanto che, per l'afflusso a a Roma di Toscani, Marchigiani ed altri, cambiò perfino il dialetto che si era parlato fino ad allora, trasformandosi nel "romanesco" del Belli.
f)
Infine, dal 1870 ad oggi, i residenti a Roma sono passati da meno di 200.000 a circa 2,900 milioni; per cui la gran massa della popolazione è di recente acquisizione.
2)
L'interpretazione "S.olo i P.reti Q.ui R.egnano.", è altrettanto vera, almeno storicamente; come quella, che aggiungo io, "S.olo P.uttane Q.ui R.isiedono".
Ed infatti:
a)
Fino al 1870, la maggior parte della popolazione romana era costituita da preti e da frati; che, per giunta, governavano la città a tutti i livelli (cosa che, purtroppo, sebbene in minore misura, continuano a fare anche adesso)
b)
Fino all'XI secolo ai preti era regolarmente permesso di sposarsi, ma poi Papa Gregorio VII, per evitare che le proprietà dei preti finissero in eredità ai loro figli, vietò loro di sposarsi; ovviamente, per lasciarle acquisite al tesoro vaticano.
Di conseguenza, in una città di preti celibi, le puttane non potevano che prosperare e pullulare!
Il Rinascimento coincise, probabilmente, con il "momento d'oro" della prostituzione nella capitale, che su un complessivo numero di abitanti intorno alle 50.000 unità, giunse a contare circa 7000 meretrici "in attività";  le quali, sommate alla "classe" dei "magnaccia", finiva per costituire circa il 20% della popolazione.
Credo che si tratti del più alto rapporto "popolazione-mignotte" della storia mondiale (senza contare le concubine e le mantenute)!
***
Un saluto! :)
***
#2110
Storia / Re: L'origine di S.P.Q.R.
15 Gennaio 2023, 07:08:53 AM
Ciao Niko. :)
Io stesso avevo premesso che esistono svariate ipotesi sul significato "originario" dei termini in questione; tra le quali io, in base ai libri che ho letto sull'argomento, ho scelto quella che, secondo me, è la più accreditata e plausibile.
***
Però, secondo me tali svariate ipotesi non sono necessariamente in contrasto tra di loro, in quanto possono riferirsi alle diverse epoche storiche a cui corrispondeva il culto del dio Quirino.
***
Ed infatti:
a)
Quirino era "in origine" il dio di Curi (o Cures), sul Quirinale, dove era insediata la tribù sabina dei Curites-Quiriti, che si fuse poi con gli abitanti latini del Palatino; il che avvenne in tempi "protostorici", essendo Quirino, all'epoca,  un dio arcaico della "lancia" (quiris o curis) tipico dei sabini e dei sabelli.
b)
Col tempo, però, prevalendo nella Roma unificata l'etnia latina e del suo primo re Romolo (il quale, in realtà, aveva regnato, per un certo tempo, assieme al re sabino Tito Tazio), i Romani identificarono fittiziamente se stessi nei "Quirites" e "Romolo" col dio "Quirino".
c)
In tempi ancora successivi, secondo alcuni almeno dal 3° sec. a.C., Quirino venne identificato anche con Marte; visto che anche l'originario dio Quirino dei Sabini, era un dio guerriero.
d)
Secondo la tesi prevalente degli archeologi, però, anche in epoca imperiale il tempio del dio Quirino continuò ad essere ricostruito sul monte Quirinale; laddove era la sua sede originaria, in qualità di dio dei Quirites (da Curites) di stirpe Sabina.*
***
Un saluto! :)
***
*
Questa ipotesi è controversa, perchè, secondo altri, il tempio del Dio Quirino (o, almeno, un altro tempio del Dio Quirino di epoca imperiale), si troverebbe anche sotto Palazzo Barberini.
#2111
Citazione di: anthonyi il 14 Gennaio 2023, 11:36:05 AMLa storia é un po' datata, eutidemo. Ti ricordo che questa é la sezione attualità, attualità della quale il povero salvini é ormai elemento marginale, non fa neanche più ridere.
Condivido comunque la tua conclusione, se salvini partisse in giro per il mondo, godendosi i 49 milioni che da qualche parte avrà inquattato, nessuno si accorgerebbe della sua mancanza, e la meloni governerebbe certamente in maniera più tranquilla, e giorgetti sarebbe il perfetto facente funzioni dei desiderata del residuo popolo leghista.
Scusa, hai ragione! :)
Pensavo che fosse un "tweet" recente di Salvini; poi, invece, mi sono accorto che, effettivamente, era di qualche mese fa!
Forse il TOPIC avrei dovuto inserirlo nella sezione di (in)coltura :)
#2112
Storia / L'origine di S.P.Q.R.
14 Gennaio 2023, 12:41:36 PM
Esistono svariate ipotesi sul significato originario di tale acronimo -vedi nota-; anche se poi ha assunto quello, ormai comunemente noto, di "Senatus Populusque Romanus" (Senato e Popolo di Roma).
Ma, almeno stando alle ipotesi storiograficamente più attendibili, il significato originario era ben diverso; e, per comprenderlo meglio, occorre avere sott'occhio una mappa del territorio, così com'era prima della nascita di Roma (che però già esisteva come villaggio, prima ancora di chiamarsi così).
***
***
Nella zona, come si vede nella mappa, convergevano "tre diverse etnie":
- Sabini, i quali avevano un loro villaggio sul monte Quirinale;
- Latini, i quali avevano un loro villaggio sul monte Palatino;
- Etruschi,  i quali avevano numerose progredite città al di là del fiume Tevere.
***
Tra il monte Palatino, abitato dai Latini "pre-romani" ed il disabitato monte Aventino, si stendeva la "Valle Murcia"; dove in seguito venne costruito il Circo Massimo.
***
Tra il monte Palatino, abitato dai Latini "pre-romani"  ed il monte Quirinale, si trovava una valle paludosa, dove poi venne costruito il Foro.
***
Al di là di tale valle paludosa, sul monte Quirinale, si trovava un villaggio di Sabini; i quali si chiamavano "Quiriti".
Tale nome derivava dalla corruzione di "Curites"; cioè abitanti dell'antico villaggio sabino di "Cures", stanziato sul "Quirinale",  dove veniva adorato il dio "Quirino".
***
I Sabini del Quirinale e i Latini del Palatino:
- si incontravano spesso nella valle che si stendeva tra i due colli per commerciare;
- si scontravano spesso nella valle che si stendeva tra i due colli per combattere acerrime battaglie.
***
L'ultima delle quali fu combattuta a causa del mitico "ratto delle Sabine"; dopo il quale, alla fine, i due popoli decisero di fondersi in un'unica città, chiamata Roma, e che comprendeva sia il Quirinale che il Palatino; ed il cui centro divenne il Foro, e la cui rocca divenne il Campidoglio.
***
Ed infatti, dopo l'unione dei due popoli, la città venne governata contemporaneamente:
- da un re latino di nome Romolo;
- da un re sabino di nome Tito Tazio.
E poi, a turno, da un re sabino (Numa Pompilio), da un re latino (Tullo Ostilio) e così via; fino a che il potere regale fu assunto dai Tarquinii etruschi.
***
Ovviamente, ho sintetizzato al massimo, per spiegare come l'originario acronimo S.P.Q.R. non voleva dire "Senatus Populusque Romanus" (Senato e Popolo di Roma), bensì "Senatus Populus Quiritium  Romanorum" (Senato e Popolo dei Quiriti e dei Romani).
***
Qualcuno eccepirà, ma che fine ha fatto la congiunzione "e" (cioe, il "que")?
Non avrebbe dovuto essere "Senatus Populusque Quiritium  Romanorumque"?
La risposta è che, all'epoca, nelle sigle e negli acronimi era molto comune l'"asindeto"; cioè la coordinazione dei membri di una proposizione o di un periodo fatta senza l'ordinario ausilio della congiunzione copulativa e o altre forme di congiunzione coordinativa.
***
Anzi, semmai, nell'acronimo S.P.Q.R., è il "que" ad essere "abusivo", essendo incoporato in "Populusque", e non avendo quindi una valenza di parola autonoma  nella frase; ed anche se ce l'avesse avuta, non era necessario aggiungerlo nell'acronimo (noi, infatti, diciamo O.N.U. e non O.D.N.U., Organizzazione Delle Nazioni Unite).
Ma anche questo è opinabile!
***
Ad ogni modo, secoli dopo, prevalse il "Senatus Populusque Romanus" (Senato e Popolo di Roma), essendosi persa la diversa origine etnica di una popolazione, che, ormai, era diventata unitaria; assorbendo, peraltro, anche altre etnie, oltre a quelle originarie Sabine e Latine.
***
NOTA
La "sigla" è l'insieme, generalmente in sequenza, delle sole lettere iniziali, mentre, in generale, l'"acronimo" è suscettibile di essere pronunciato come un qualsiasi altro vocabolo della lingua (la sigla, invece, no).
Poichè questo sembra essere il tratto maggiormente distintivo fra sigla e acronimo, in effetti S.P.Q.R. dovrebbe forse considerarsi più una "sigla" che non un "acronimo"; però, poichè sui libri di Storia, in genere, io lo trovo citato come "acronimo", anche io mi sono adattato a tale terminologia.
Tanto la sostanza non cambia!
AVVERTENZA
Si prega di evitare le ben note ed abusate interpretazioni "pecorecce" di S.P.Q.R.; del tipo "Sono Porci Questi Romani" ed altre amenità del genere!
Ma ritengo che i partecipanti a questo FORUM siano troppo maturi ed evoluti per fare battute di così bassa "lega".
#2113
Attualità / Il gatto che fa propaganda per Salvini!
14 Gennaio 2023, 10:57:58 AM
Non contento di aver già battuto il record olimpionico delle baggianate (e del ridicolo), Salvini cerca ora di farsi propaganda persino con i gatti; lamentandosi che anche loro abbiano cominciato a migrare dalla Libia in Italia.
***
Peccato, però, che il gatto nella fotografia postata da Salvini, non provenga affatto dalla Libia, nè si trovi su un affollato barcone di migranti giunto a Lampedusa;  proviene, invece, dal Michigan, ed è comodamente sdraiato sulla tolda di uno yacht di lusso, si chiama Georgie, ed in partenza per una crociera assieme ai suoi padroni Matt e Jessica Johnson.
***
Salvini, secondo me, farebbe bene a seguirlo; e a non tornare più indietro! :D
***
#2114
Scienza e Tecnologia / Re: Esistono le razze umane?
14 Gennaio 2023, 06:18:31 AM
A quali diverse età sono state scattate queste fotografie ottocentesche di Darwin?
Ad occhio, si direbbe che:
- la prima fotografia sia stata scattata a Darwin quando aveva circa cinquanta anni;
- la seconda fotografia sia stata scattata a Darwin quando aveva circa ottanta anni.
***
Ed invece solo la seconda fotografia era di Darwin, mentre la prima apparteneva ad un signore, che, nell'ottocento, viveva in Giappone; ed i cui antenati risiedevano là già da migliaia di anni.
***
Si tratta degli "Ainu"; che, nella loro lingua, significa "Uomini"!
***
E' stato accertato che questa gente parla una lingua che non assomiglia neanche vagamente a nessun altro linguaggio parlato sulla Terra.
Gli Ainu sono riconoscibili per via della loro carnagione chiara, capelli biondi, occhi che non sono inclinati e dalla folta e lunga barba; però non hanno alcuna particolare e specifica affinità genetica con la cosiddetta "razza bianca" a cui apparterremmo noi (i cosiddetti "caucasoidi"), nè con la cosiddetta "razza gialla" a cui apparterrebbero i Giapponesi.
Noi, loro e i Giapponesi, abbiamo sostanzialmente lo stesso identico codice genetico, con qualche piccola variante dello "zero virgola", riguardante, appunto, il mero aspetto esteriore.
Le vere differenze (a volte abissali), sono soprattutto di carattere "culturale"!
***
Gli scienziati non sono stati in grado di determinare con sicurezza da dove queste persone provengano; ma l'ipotesi prevalente è che siano discendenti della stessa popolazione a cui appartengono i nativi del Nord America.
Ai quali pure, però:
- non somigliano affatto esteriormente;
- somigliano moltissimo geneticamente (così come a tutte le altre popolazioni umane)
Ed infatti, qualunque sia il colore della loro pelle o la forma dei loro occhi, il genoma umano è identico in tutti gli esseri umani al 99,9%.
***
Al riguardo, Luigi Luca Cavalli-Sforza, Paolo Menozzi e Alberto Piazza nell'importante saggio Storia e geografia dei geni umani, pubblicato nel 1994 dalla Princeton University Press, scrive:
"Il tentativo di classificare la specie umana in razze è stato in realtà uno sforzo futile. L'analisi evolutiva delle popolazioni umane mostra che è totalmente arbitrario fermarsi, nella classificazione, a un livello piuttosto che a un altro. Le spiegazioni sono di natura statistica, geografica e storica. Dal punto di vista statistico la variazione genetica all'interno di uno stesso gruppo è mediamente maggiore di quella tra gruppi diversi. Se consideriamo geni singoli, tutte le popolazioni o i gruppi di popolazioni si sovrappongono, dal momento che tutti i geni sono presenti in quasi tutte le popolazioni, anche se in proporzioni diverse; perciò nessun gene singolo è sufficiente per classificare le popolazioni umane in categorie scientifiche".
Nello stesso libro scrive anche:
"Gli stereotipi più diffusi, tutti basati sul colore della pelle, sul colore e l'aspetto dei capelli e sui tratti facciali, riflettono differenze superficiali che non sono confermate da analisi più appropriate fatte su caratteri genetici".
***
Ovviamente, nulla ci vieta di classificare gli esseri umani come:
- biondi e bruni
- alti e bassi
- magri e grassi
- neri, gialli e bianchi
In quest'ultimo caso, secondo me, possiamo anche definirla una classificazione per "razze", senza per questo dover destare particolare scandalo; essendo però ben consapevoli, che si tratta solo di una classificazione meramente esteriore, come quella tra biondi e bruni, alti e bassi, magri e grassi (magari appartenenti ad una stessa cosiddetta "razza")!
***
#2115
Citazione di: daniele22 il 13 Gennaio 2023, 17:57:36 PMEutidemo, mi sa che anche stavolta mi hai tirato un bidone. Cosa significa "Ammesso che il P.M. rinvii qualcuno a giudizio"? Un saluto
Intendevo dire che io, nel mio racconto, mi sono fermato alle indagini di polizia giudiziaria; non l'ho proseguito fino al riesame della procura della repubblica, e dell'eventuale rinvio a giudizio.