Citazione di: niko il 16 Agosto 2020, 14:42:30 PM
Secondo perché non si riflette abbastanza sul fatto che anche una concezione puramente effettuale degli enti è un abisso, se in quanto esistenti siamo effetto e fenomeno di quello che avviene nell'inesistente il mondo non ha potenza e non ha valore, è un sogno in cui tutto è già deciso da altri, o, che è lo stesso, da parti di noi che ci saranno "altre", cioè inaccessibili, per sempre, quindi comunque tutto deciso da altri... essere puramente nell'effetto vuol dire non essere nulla, non avere vero potere ne vera proprietà su nulla, e il nulla in cui risiedono le nostre "cause" è l'unica cosa/dimensione che ha valore, insomma il mondo alla rovescia della metafisica contro cui giustamente ribellarsi...
Perché ad assumerlo per vero e a prenderlo sul serio, il "mondo" della metafisica, né consegue che il nulla da cui derivano le cause dell'essere è l'essere (il vero essere), e noi, appunto perché siamo nell'essere nel senso comune del termine, cioè nell'effetto di queste cause misteriose e di fatto indimostrabili, siamo il nulla...
Qui cogli il cuore della questione!
Occorre tuttavia, ne sono convinto, fare ancora un altro passo.
Perché l'abisso, il tutto è già deciso da altri, il non avere vero potere... sono tutte considerazioni che si reggono in definitiva su che cosa?
Non si reggono forse su un presupposto dato per scontato?
E questo presupposto, questa "verità", non è forse l'io?
Senza io non vi è più chi dovrebbe ribellarsi. E neppure più alcun motivo per ribellarsi...
Ma l'io non lo posso annullare. E se mai ciò accadesse non sarebbe comunque per una mia libera scelta...
Sarebbe però una scelta di chi?
Se come "io" sono un'illusione, il riconoscerlo non mi fa ritrovare all'origine del Tutto?
Ciò che credevo di essere, non era in realtà che il figlio unigenito che finalmente torna a casa?