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Messaggi - viator

#2131
Tematiche Filosofiche / Re:Lo spazio dell'assoluto
11 Febbraio 2020, 12:21:04 PM
Salve green demetr. Solo un piccolo inciso che non incresperà neppure il "mare magnum" nel quale sei solito navigare.
A proposito de : "(Ero rimasto alla domanda se il tempo fosse un ente o meno. Anche qui forse un giorno qualcuno vorrà riprenderla, mandatemi messaggio privato)" vorrei solo evidenziare quella che a mio parere è la differenza tra un ente ("ciò che è in modo determinato e riconoscibile" ed un'entità ("ciò che è in modo indeterminato e (almeno per il momento) inconoscibile").

Ecco...............secondo me il tempo proprio non esiste in quanto esiste l'accadere, in mancanza del quale - con ogni evidenza, viene a cadere sia la capacità percettiva che quella concettiva che ogni e qualsiasi "realtà" fisica connettibile all'esistenza di un qualsiasi "tempo". Saluti.
#2132
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 22:56:41 PM
Buonasera, croce e delizia che fa rima con Ipazia, Citandoti : "Se dico: "é un cane", qual'é la causa e qual'é l'effetto ?".
Se io dico (dopo aver visto, udito, annusato, toccato, pensato o letto di un cane) "è un cane" la causa (variabile secondo le circostanze) sarà la mia percezione o concezione appena prodottasi, mentre l'effetto (anch'esso variabile secondo le circostanze) potrebbe essere il concepirne la potenziale pericolosità o amabilità, l'informare altri della sua presenza etc. etc. etc,.
Non c'è bisogno di grandi effetti o profondi significati perchè la copula funzioni, sai ?. Saluti.
#2133
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 21:45:30 PM
Salve Ipazia. Citandoti . "Il fumus metafisico è "la cosa in sè", che se vogliamo scomodare la copula (è), rientra nel campo dell'autoerotismo metafisico traendola (la copula) dalla funzionalità semantica del dizionario".
Anzitutto abbiti i miei complimenti per la tua lapidarietà appena appena apodittica (ma questo te lo puoi tranquillamente permettere, secondo me).
Venendo al merito, son d'accordo sul fatto che la "cosa in sè" sia considerabile "fumus metafisico".
Resta il ruolo della copula, immensamente più fecondo di ogni autoerotismo se viene interpretata viatoristicamente come "la condizione per la quale le cause producono degli effetti". Saluti.
#2134
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 21:23:13 PM
Salve iano. Dunque, secondo te : "L'effetto è la percezione della sedia , della quale percezione ipotizzo una causa che chiamò la sedia in se'."
Quindi abbiamo l'esistenza di una "cosa in sè" che però non sarebbe (giustamente : non può filosoficamente essere) la sedia intesa come oggetto materiale. Per distintinguere la sedia dal SENSO DELL'ESISTENZA DELLA SEDIA io infatti ho chiamato SEDIA quella materiale e "SEDIA IN SE'" il suo senso, cioè appunto l'effetto STRUMENTALE della sua esistenza.

La causa della percezione della sedia (materiale) è il fatto che essa risulti oggetto sensibile (visibile, toccabile, sollevabile etc:). La "sedia in sè"invece, appartenendo alla categoria delle definizioni astratte, non è percepibile (dai sensi) ma unicamente CONCEPIBILE.

La causa dell'esistenza della "sedia in sè" (concetto astratto) è coerentemente anch'essa astratta, e consiste nella UTILITA'-NECESSITA' di disporre di una sedia materiale (utilità e necessità sono concetti in sè astratti che tendono però a generare uno STRUMENTO materiale adatto a soddisfarli). Saluti.
#2135
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 20:53:05 PM
Salve bobmax. Prendo atto delle tue considerazioni che purtroppo non posso condividere non riuscendo ad attribuire loro un senso. E dire che ogni tanto il mio modo di esprimermi viene (da altri) trovato criptico !. Grazie comunque e saluti.
#2136
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 16:02:19 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Esiste la sedia, non la sedia in sè". Come vuoi. D'ora in poi chiamiamola "strumento sedia".

Inoltre io ho parlato di sedie, strumenti, cause, effetti.

Il termine metafisico secondo te quale sarebbe ? Il verbo essere ? Ma secondo me l'essere, consistendo in una metà causale ed una metà effettuale (credo che i concetti di causa ed effetto risultino piùttosto estranei alla metafisica), non ha affatto significato e natura metafisici.

D'altra parte il considerare il verbo e la condizione dell'essere quali espressione di una sussistenza metafisica provocherebbe il crollo logico di ogni proposizione scientifica che intenda utilizzarli. Saluti.
#2137
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 15:38:10 PM
Salve iano. Ripartendo da quanto ho affermato io : "Io penso che, dal momento che esiste una causa (potenziale od attuale) dell'esistenza della sedia (il bisogno di sedersi) e che ne esiste necessariamente l'effetto (potenziale od attuale) - (il poggiarvi il sedere)...................la sedia in sè non possa che essere ciò che si frappone tra la causa e l'effetto"..........tu ribatti che "L'effetto è la percezione della sedia , della quale percezione ipotizzo una causa che chiamò la sedia in se'".
Cioè il bisogno di sedersi (causa) avrebbe generato - quale proprio effetto - la percezione sensoriale (da parte di quale o quali sensi ?) di una sedia che in sè potrebbe anche non esistere ?. Saluti.
#2138
Salve Arjuna56. Questo sistema è il risultato del funzionamento del mondo (cioè dei - dicono - ultimi 14 miliardi di anni) e - dal punto di vista filosofico, fisico, naturalistico, biologico ed infine (ultimo recente battito di ciglia) umano......non è nè il migliore nè il peggiore dei mondi possibili, bensì E' L'UNICO MONDO "NECESSARIO" (cioè esprime l'automatica conseguenza di tutte le cause che finora hanno agito in esso), cioè rappresenta un effetto necessario cioè infine E' L'UNICO MONDO POSSIBILE.

Naturalmente credo che che la tua domanda si limiti invece all'aspetto uman-sociale del Mondo.

Il mondo degli umani è sempre stato ingiusto (oggi - secondo me in modo più sopportabile che in passato) e la ragione di ciò è dovuta al fatto che - essendo l'uomo stato dotato (dalla Natura o da Dio, scegli tu) di una coscienza o di un'anima, l'uomo stesso ha preferito indirizzare le scelte suggeritegli dalla sua coscienza verso l'egoismo e non verso l'altruismo, l'egualitarismo, la giustizia.

Mi sembra difficile non risultare d'accordo con me circa tale ultima osservazione.

Ora però si tratterebbe di stabilire se tali scelte egoistiche umane sono veramente di autonoma  selezione umana o se siano la conseguenza del come Dio o la Natura hanno fatto l'uomo stesso.
Cioè occorre stabilire se l'uomo sia veramente o solo apparentemente titolare - all'interno della propria anima o coscienza - del cosiddetto "libero arbitrio". Purtroppo su tale ultimo argomento esistono già interminabili ed infruttuose discussioni all'interno di questo Forum.

Gli idealisti continueranno a predicare, i cinici a ridere, i materialisti ad approfittare..............ma purtroppo le ingiustizie umane continueranno molto a lungo ad angustiare idealisti, buonisti, compassionisti, egualitaristi, comunisti, marxisti per la semplice ragione che sono i meccanismi naturali originari ad essere contrari al concetto umano di giustizia egualitaristica.

La natura ha orrore del vuoto....non appena se ne crea un poco, essa si precipita a riempirlo di materia o di energia.

Anche la società ha paura del vuoto di INIZIATIVE, che la condannerebbe a restare per l'eternità quella che è ed a rinunciare a qualsiasi "progresso" (le virgolette sono d'obbligo).
Per questo ha inventato il CAPITALISMO il quale provvede immediatamente a colmare con della INGIUSTA ed EGOISTICA INIZIATIVA UMANA ogni e qualsiasi varco, possibilità,, vuoto di iniziativa si generi all'interno della Società stessa. Saluti.
#2139
Tematiche Filosofiche / La sedia in sè
09 Febbraio 2020, 21:31:27 PM
Salve. Finalmente, a furia di sentir parlare della "cosa in sè" senza comprendere il senso di tale espressione.............sento, intuisco, vagheggio e spudoratamente mi sento di rivelare cosa essa possa essere secondo me.

Prendiamo una sedia. Essa è (anche) un oggetto materiale, un manufatto, talvolta potrebbe persino essere un'opera d'arte.....ma non sembra che in tali definizioni e specificazioni sia racchiuso il significato di "una sedia in sè".

Esistono le cause (le quali secondo me rappresentano il 50% dell'essere, cioè di ciò che permette alle "cose" di esistere, ma questo lo lasciamo perdere).......poi esistono gli effetti (sempre secondo me, l'altro 50% dell'essere......................).

Ma, dato l'essere delle cose" definito come qui sopra........................le "cose" (in sè)..................dove sono e cosa sono ?.

Io penso che, dal momento che esiste una causa (potenziale od attuale) dell'esistenza della sedia (il bisogno di sedersi) e che ne esiste necessariamente l'effetto (potenziale od attuale) - (il poggiarvi il sedere)...................la sedia in sè non possa che essere ciò che si frappone tra la causa e l'effetto, CIOE' LO STRUMENTO (*) CHE, GENERATO DA UNA CAUSA, PERMETTE DI DARE AD ESSA UN EFFETTO.

Quindi qualsiasi "cosa in sè", secondo il mio ardito e balzano punto di vista non sarebbe altro che uno STRUMENTO secondo la definizione sopra datane.

A questo punto vorrei solo pregare - nel caso questa mia abbia una qualche replica da parte vostra - di astenervi dal citare pareri, giudizi, trattazioni, riflessioni facenti parte della storia della filosofia e del "noumeno", limitandovi a criticarmi (personalmente o filosoficamente) od a sottopormi DEFINIZIONI alternative alla mia. Ringrazio e saluto.

(*) OVVIAMENTE LO STRUMENTO PUO' ESSERE SIA MATERIALE CHE IMMATERIALE !!
#2140
Salve Jacopus : Permettimi di notare ancora, citandoti : "Credo che la coscienza, intesa come "capacità di fare domande fondative...........................".
Quindi affermeresti che il possiedere una coscienza genera la capacità di porsi delle domande a sfondo culturale, domande che analizzate ed eventualmente risolte genererebbero collettivamente le basi della cultura.

Però poco dopo affermi anche : "La coscienza è un processo che deriva in primo luogo dallo sviluppo culturale dell'uomo".
Quindi, dopo aver affermato che la coscienza è alla base della cultura, ora sembra ne sia una conseguenza !.

Come dovremmo leggerti ? Grazie e saluti.
#2141
Salve Jacopus. Citandoti : "Immagina come sia stato modificato a fondo il cervello di generazioni di uomini e donne dalla religione, dalla filosofia e dalla tecnica".
Attento!.....................qualcuno assai pedante potrebbe rimproverare (non a te, che certo non intendevi fare affermazioni del genere) a questo modo di esprimersi il sospetto di sostenere "l'ereditarietà dei caratteri acquisiti" al cui ambito mi sembra non appartenga nessuno dei tre argomenti da te citati. Saluti.
#2142
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
09 Febbraio 2020, 17:04:53 PM
Salve. A me esce un punteggio di 227, anche se come qualifica-localizzazione risultante non la trovo - dal punto di vista ideologico - corrispondente alla realtà complessiva delle mie convinzioni.

Quale punteggio, direte voi ? Siamo di fronte ad una scacchiera, ad un reticolo !

Il reticolo conta 400 caselline ripartite su 4 aree (localizzazioni ideologiche) ciascuna da 100 caselle. Senza stare a contare partendo dall'alto a sinistra (casellina nr.1) e procedendo verso destra e poi verso il basso, basta trascurare le due localizzazioni superiori (100+100 caselline), poi ignorare anche la prima fila in alto delle due localizzazioni inferiori (10+10 caselline), infine fissare il mio pallino sulla 7.a casella della riga ancora inferiore (quindi 100+100+10+10+7) Saluti.
#2143
Salve Eutidemo. Accidenti.....mi tocca scoprirti suscettibile ! Parli addirittura di "accuse" nei tuoi confronti ! Comunque riprendo l'inizio del tuo post di apertura, includendovi ora qualche chiarimento in forma sottolineata : "Salve Eutidemo. Il semplice guaio di tutte queste riflessioni è che esse sono autoreferenziali. (Intendo dire che tutte le riflessioni su di un SIMILE ARGOMENTO non possono che riferirsi all'intelligenza di chi le compie, cioè quella umana) Il soggetto di una riflessione o di una trasformazione ti assicuro che è proprio proprio proprio inadatto al riconoscimento delle cause che l'hanno generata ! (intendo dire che colui che risulta essere - tutto sommato - un effetto delle cause sulle quali sta riflettendo.........avrà una visione distorta, incompleta, delle cause stesse. Un figlio (effetto di un padre) potrà forse arrivare a conoscere ed immedesimarsi cpmpletamente con il proprio padre ? Direi di no. Assai più naturale sarebbe il reciproco (il padre(La causa) che invece capisce e conosce meglio il figlio poichè figlio lo è stato!).

Quando ci interroghiamo su queste cose siamo costretti ad usare uno specchio il quale - in modo naturalissimo, inverte rigorosamente i riferimenti cui pensiamo di poterci ancorare.
(quando riflettiamo (notare la casualità del termine!)su di noi stessi e sui nostri stessi contenuti, siamo costretti ad usare una certa funzione che io chiamo "specchio coscenziale". Tale "specchio" è semitrasparente (una sua faccia riflette la nostra percezione della realtà, quella opposta riflette la percezione che noi abbiamo di noi stessi) ed ha la caratteristica di mostrarci sia la realtà (le cause di ciò che siamo) che la nostra interpretazione di essa (gli effetti delle cause che hanno agito su di noi).Tali riferimenti consistono semplicemente nel rapporto tra le cause e gli effetti. (quando vogliamo osservare la realtà dobbiamo anzitutto "uscire da noi stessi" attraverso i sensi, (e questo sarebbe il "modo naturalissimo", ma per farlo dobbiamo anzitutto attraversare la coscienza di essere noi stessi. Perciò non possiamo prescindere dal venir influenzati anzitutto dalla coscienza=effetto (effettopoichè la nostra coscienza è stata generata dalla realtà che vogliamo esaminare) per poter concentrarci (di nuovo : riflettere!) sulla realtà=causa. Questi due sono gli "ancoraggi" (di partenza e di arrivo

Chissà se sarò riuscito a chiarire qualcosa. Credo di no. Saluti.
#2144
Salve Eutidemo. Citando il tuo esordio : "C'è vita (intelligente) nel resto dell'universo?".
Lasciami bonariamente notare che questo è il classico quesito privo di senso (certamente tu ciò lo saprai già, ma anche gli spunti privi di senso, trattati da te, diventano interessanti) poichè basato su termini fondamentali che tutti credono di saper significati mentre invece................

Infatti, nonostante tale mia ovvia e deprimente considerazione, questo argomento sembra rappresenti una specie di faro esistenzial-scientifico-filosofico per il fior fiore di certa cultura occidentale.

Io troverei del tutto ovvio che - al di fuori dei nostri sensi - esistano esseri in qualche modo "viventi" (non mi dilungo sulla definizione di "vita", per cui facciam finta che essa sia arcinota e totalmente incontrovertibile per tutti gli esseri umani).

I miei dubbi invece riguardano l'intelligenza (la cui definizione è arcidubbia e completamente discutibile per ciascuno di noi).
Ma come ? Noi umani siamo fatti in certo modo, possediamo delle abilità (diverse ma biologicamente equivalenti a quelle di qualsiasi specie vivente), possediamo delle limitazioni (idem c.s.), abbiamo riempito il pianeta (aspetto in sè neutrale e relativo........l'abbiamo riepito più dei lupi ma meno delle formiche), lo modifichiamo a nostro (apparente e limitato) piacimento (ciò si verifica anche da parte dei coralli, delle muffe etc.), lo subiamo ampiamente (come tutte le altre specie), abbiamo sviluppato le culture (che altro non sono che uno strumento di comunicazione ... e la comunicazione non è certamemte una esclusiva umana).........................in sostanza, noi umani siamo fatti in modo specificamente umano come ogni altra specie è fatta a modo proprio epperò, ogni volta che passiamo davanti ad uno specchio (magari psicoculturale) non riusciamo a fare a meno di rimirarci e di trovarci così "speciali", "diversi" e persino bellocci.

Abbiamo anche dato un nome a questa immagine che di noi stessi coltiviamo : l'abbiamo chiamata "intelligenza",
L'intelligenza invece è semplicemente l'attitudine biologica (innata e/o maturata) al sapersi efficacemente adattare (non importa se in modi attivi o passivi!) all'ambiente che circonda.

Per alcuni di noi invece la perversione di tale concetto arriva ad affermare che tanto più si riesce ad opporsi a ciò che ci circonda, tanta più "intelligenza" si dimostra. Vedansi i frutti del confronto tra natura e tecnologia.

Ora è chiaro che, sull base di tali presupposti, risulterà impossibile per l'umanità il poter riconoscere l'esistenza di forme di vita più "intelligenti" di chi ha creato, coltivato, e sbandierato così a lungo tale termine. Saluti
#2145
Salve Sariputra. Citandoti : "Io ci andrei cauto ad inviare segnali nello spazio. Chi ci garantisce che gli eventuali riceventi siano pacifici?".
Io in proposito preferirei il cinismo. La cosa importante per noi non sarebbe che siano pacifici. Meglio sperare che ci siano utili (più dei migranti, ad esempio). Poi potrebbero benissimo essere bellicosissimi e contemporaneamente manipolabilissimi (i due aspetti sono tranquillamente compatibili), in modo da poterli utilizzare come mercenari che combattano per procura (avete presente la Legione Straniera ?). Saluti.