Secondo me, al contrario, la realtà evidenzia ancora di più la differenza fra una metafora ed un'entità superiore: non credo sia il caso di indugiare sulla radicale differenza fra le problematiche/tematiche connesse al dio religioso (esiste autonomamente, detta legge, infonde amore, crea e distrugge cosmi, è eterno, etc.) e quelle del dio metaforico (che fuor di metafora, non è affatto un'entità, ma solo una priorità individuale radicalizzata, che in quanto tale non ha la minima rilevanza teologica, ontologica, escatologica, etc.).
Se non si mette bene a fuoco il confine della metafora, allora certo che l'ateo non è più tale, ma solo un "diversamente religioso", così come parlare del "dio denaro" diventa teologia, e dire che "il giardinaggio è la mia religione" diventa una professione di fede
P.s. Non a caso, gli "idoli" di Bacone (che forse hanno inaugurato una moda linguistica) erano definiti tali solo metaforicamente, giusto?
Se non si mette bene a fuoco il confine della metafora, allora certo che l'ateo non è più tale, ma solo un "diversamente religioso", così come parlare del "dio denaro" diventa teologia, e dire che "il giardinaggio è la mia religione" diventa una professione di fede

P.s. Non a caso, gli "idoli" di Bacone (che forse hanno inaugurato una moda linguistica) erano definiti tali solo metaforicamente, giusto?
