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Messaggi - Jacopus

#2131
Mi spiace deluderti ma è bruciato sul rogo proprio chi si scontrò contro la tradizione a favore di una visione del mondo molto più simile a quella moderna che a quella astrologica. E quel tipo, a Campo dei fiori bruciò davvero.
In ogni caso sarò io quello strano ma a me sembra evidente e anche semplice: c'è il mondo, con tante cause e concause, esseri viventi, placche tettoniche, dna, teorie, impulsi, estinzioni, credenze, riti. In tutto questo c'è anche l'uomo, che bene o male fa parte anche lui di questa danza. E invece no. L'uomo non ha potere. È già tutto deciso. L'uomo fa parte del mondo fisico, ma è una specie di robottino che fa tutto quello che è già stato deciso altrove. Non dico che può fare tutto quello che vuole, ma in questo meccanismo di forze e controforze, di eventi anche casuali, l'uomo  ontogeneticamente e filogeneticamente ha qualcosa da dire anche lui, altrimenti sarebbe del tutto diverso da ogni altro ente fisico, proprio in virtù di questo suo destino già scritto dalla notte dei tempi. Scusate ma questo è lontano dalla mia concezione del mondo e visto che anche la mia concezione del mondo sarebbe predeterminata, ci troviamo di fronte ad un bel paradosso.
#2132
Buongiorno Yelyel79. Ti faccio presente che non voglio mettere al rogo nessuno. Figuriamoci. Sul pregiudizio che ho rispetto dell'astrologia ti devo confessare che ne ho. Se ti può interessare ho anche dei pregiudizi nei confronti dei fascisti, ed anche loro, quando qualcuno li contrasta, iniziano a dire: "ehy, ma allora sei razzista, sei prevenuto, non ci fai parlare". Peccato che sono proprio loro i primi a tappare la bocca agli altri, se solo ne avessero il potere.
Tu come vedi, invece, continui a poter scrivere.

Se riesci a dimostrarmi che le stelle determinano quello che accade sulla terra, abbracceró l'astrologia. Fino ad allora ho il dovere di rispondere in modo consono, secondo quello che credo io, e quello che credo io, lo ripeto, è  che avere una percezione del dibattito determinismo-libera volontà,  come tu l'hai presentato è  riduttivo e privo di ogni riferimento al dibattito filosofico storicamente accertabile.
E per finire, mi piacerebbe conoscere i nomi dei filosofi che stanno riscoprendo l'astrologia. È importante restare aggiornati.
#2133
CitazioneQuindi non è vero che siamo noi a decidere le cose... noi possiamo "scegliere" ma la scelta è sempre di fronte cose specifiche e precostituite da una realtà biologica, genetica, culturale, politica e geografica. Questo in breve il perché penso che il determinismo in astrologia, visto in quest'ottica, è realistico e per nulla superstizioso, ma molto logico. Trovo invece illogico e molto IDEALISTA E UTOPICO direi ALIENATA l'idea che esista una "VOLONTA' PURA" e che tutti noi siamo ciò che siamo per "atti di volontà" priva di orientamento predetermimanto da fattori esterni micro e macrocosmici.[/size]


Ennesimo dibattito sul determinismo. Questa volta dal punto di vista dell'astrologia. La cosa già mi sembra poco consona ad un forum di filosofia, che si è discostata dall'astrologia subito dopo Pitagora. In ogni caso vorrei far notare che questa visione del dibattito è irreale ed anche un pò surreale, poichè scinde in modo netto determinismo e volontà pura. In entrambi i casi, effettivamente è presente una bella dose di magia, che in astrologia non guasta mai. La libera volontà non predica da nessuna parte che non siamo condizionati e influenzati dal mondo e dalle circostanze e dalla biologia e dalla nostra storia. Questa è una visione infantile della libera volontà, quella del mago che dice: "ora volo" e vola.
La libera volontà è incarnata dal desiderio di Edipo di conoscere la realtà, anche se il destino è già scritto, qualunque cosa faccia. In quella smania di conoscenza nasce la libera volontà. Inoltre pensare che tutto sia determinato è un bella doccia a tutte le nostre responsabilità che invece ricadono su di noi e solo su di noi (sempre tenendo presente tutti i condizionamenti che vuoi). Poi pensare che le stelle possano condizionare il mio futuro è, dal mio punto di vista, assimilabile ad una religione senza alcuna possibilità di verifica e senza alcun messaggio morale. Inoltre spiegami una cosa. I segni zodiacali, che immagino sono molto importanti per l'astrologia, credo che tu sappia che sono formati da stelle e cumuli di stelle o addirittura galassie molto distanti e assolutamente connesse casualmente fra di loro dai marinai inventivi di due-tremila anni fa. Perchè sono state scelte proprio quelle combinazioni fra le tante? Altra cosa, quando il sole diventerà una nana bianca e prima una supernova, cambierà qualcosa nell'astrologia? E com'era l'astrologia quando la luna distava solo 22.000 chilometri dalla terra e non i 300.000 chilometri di oggi e i 600.000 fra qualche miliardo di anni. E gli altri 90 pianeti esistenti all'inizio della vita del sistema solare come hanno inciso nell'astrologia?
#2134
Attualità / Re:Il valore della libertà
24 Aprile 2020, 12:32:35 PM
Il problema principale, lo ribadisco, non è la sopravvalutazione del coronavirus per creare una psicopolizia e un regime orwelliano (anche se le potenzialità non vanno neppure escluse). I morti ci sono, di tutte le età, anche se principalmente colpisce gli anziani e senza misure sono del parere che i morti si raccoglierebbero con i carretti come ai tempi della peste. Basta vedere le modalità "allegre" degli USA e il loro trend (guardate le curve dei contagiati, quella degli Stati Uniti è impressionante). In molti paesi non abbiamo dati certi a causa dei loro regimi e sono soprattutto paesi del terzo mondo e in via di sviluppo. Nei paesi dove le informazioni sono più attendibili, abbiamo l'esempio di alcuni stati che hanno risposto diversamente, contenendo i danni.
Vediamo la Germania. Il confronto classico che subito mostra, a quasi parità di contagiati un numero molto inferiore di decessi.


Un paese di 80 miioni di abitanti (noi 60) con 28.000 mila posti di terapia intensiva (noi 5.000 pre-crisi). In Germania hanno subito tutelato tutto il personale sanitario in modo attento con mascherine e altri sussidi. Anche il sistema industriale diverso aiuta. I sistemi salvavita costruiti in Germania hanno raggiunto la quota di 40.000 in due mesi, l'Italia 500.
I tamponi in Germania si aggirano sui 400.000 a settimana. Numeri neanche paragonabili a quelli italiani dei primi giorni. Solo ora stiamo utilizzando il tampone in senso preventivo anche verso gli asintomatici.


I contributi massicci nel sistema sanitario hanno permesso di non chiudere completamente le attvità produttive, circostanza che si tradurrà, in futuro, in un ulteriore vantaggio competitivo.


In Germania, di fronte ad un pericolo così grande, si sono sospese tutte le dispute politiche, destra, sinistra, nord-sud, ricchi-poveri che da noi invece hanno avuto un recrudescenza, mettendo in mezzo anche innocenti impianti 5G. Il paese si è davvero unito. Fate un confronto con l'Italia e verranno fuori solo gli interventi poliziotteschi ad unire il paese in un afflatto nazional-popolare. Per il resto "lotta dura senza paura", anche fra governatori sotto la stessa bandiera (vedi diatribe sotteranee Veneto-Lombardia o l'istituzione di commissioni e sotto-commissioni di ogni genere e grado).


In Germania ha parlato per tutti e con un'unica voce autorevole esclusivamente l'Istituto Koch, e probabilmente le nostre dispute "Burioni contro tutti" le avranno archiviate nella cartella "aspetti folcloristici degli italiani".


Si potrebbe studiare anche un caso italiano interno, quello del Friuli. Unica regione del nord con livello di contagiati e morti paragonabile alle regioni del sud. Perchè in Friuli il contenimento è riuscito?
#2135
Attualità / Re:Il valore della libertà
24 Aprile 2020, 11:39:25 AM
Molto bella Ipazia e "vera" anche se non lo fosse biograficamente. Siamo tutti numeretti da immolare in modo anonimo e trasversale al Dio Denaro. L'unico Dio che si merita la lettera maiuscola nel XXI secolo.
#2136
Attualità / Re:Il valore della libertà
23 Aprile 2020, 18:44:04 PM
Phil. Fai un discorso fondamentalmente giusto, riferendoti a certe predisposizioni ataviche e primordiali che risiedono nel fondo di ognuno di noi, in quanto esseri viventi, con una determinata storia biologica e culturale. Ma io non sottovaluterei quello che dice Agamben, perchè la pandemia, come prima la crisi della Lehmann Bros, come prima l'attacco alle torri gemelle, come prima le campagne contro l'Irak, sono tutti eventi collegati fra di loro. Non dico questo in termini puerilmente complottisti, ma seguendo la linea che distingue il capitalismo del post secolo breve, quello conclusosi nel 1989, secondo la cronologia di Hobswam (citazionismo intimidatorio, ma in ogni caso c'è questa invenzione che si chiama internet, con la quale si può verificare "quasi" tutto).
Ovvero un capitalismo molto differente da quello dei quaranta anni successivi al secondo dopoguerra, un capitalismo che ha sempre bisogno di ridurre i diritti e di crearne a favore dei ricchi e che di conseguenza ha anche bisogno di stornare continuamente l'attenzione su di sè ed eventualmente di "serrare i ranghi" individuando di volta in volta il colpevole perfetto. Oppure che a causa della deregulation e della sua filosofia sottostante non è in grado nè di autoregolarsi nè di farsi eteroregolare.
Le conseguenze non sono ovviamente l'instaurazione di un regime orwelliano e il ritorno del passo d'oca, ma converrai che solo venti anni fa non erano pensabili personaggi così folkloristici a capo di paesi occidentali e neppure pensabile che larghe fette delle opposizioni fossero rappresentate da partiti ultrareazionari. E' possibile che pastrocchi di democratura si insinuino lentamente fra le democrazie più solide e molti indizi sono già presenti. Basterà che vi sia un accenno di opposizione all'andazzo attuale del capitalismo, per vedere di nuovo sventolarci sotto il naso delle belle catene.
#2137
Che le piante non soffrano come noi è possibile, ma nessuna sofferenza è uguale (lo sapeva anche Tolstoj quando scrisse Anna Karenina). Però soffrono, al punto che mettono in moto tutta una serie di risposte quando vengono danneggiate, grazie ad un enzima che si chiama glutammato, di cui ci serviamo anche noi, esseri senzienti, autonominatici signori del mondo e unici percettori di sensi e cognizioni superiori (compreso il dolore).


http://www.saperescienza.it/news/piante-animali/il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018/2216-il-linguaggio-segreto-delle-piante-come-si-difende-il-mondo-vegetale-25-10-2018
#2138
CitazionePer quanto riguarda il termine "Morale", dò qua due significati possibili: il primo è Morale in senso di Bene e Male, come quando diciamo immorale qualcosa che è Male e viceversa.
buongiorno Federico. Sarebbe interessante capire chi decide cosa è bene e cosa è male. Quali sono i criteri? Pensi per caso che Hitler e alcune centinaia di milioni di persone pensassero di fare del male, scatenando la seconda guerra mondiale e asfissiando sei milioni di ebrei? Io penso che si sentissero intimamente parte di un grande "bene". Questo è il caso limite, ma pensa anche a casi più quotidiani. E' bene concedere l'eutanasia o bisogna soffrire fino all'inverosimile? E' bene praticare l'aborto? E' bene la condanna a morte per reati gravi? E' bene insegnare il creazionismo o il darwinismo? E' bene difendere i confini dagli immigrati e poi andare a messa? E' bene porgere l'altra guancia? E' bene vendicarsi con la legge del taglione? E' bene comportarsi secondo il Vangelo perchè così si entra nel regno dei cieli, secondo un'ottica piuttosto commerciale?

CitazioneL'altro significato è, come detto, in senso ampio, deriva dall'origine della parola che significa "costumi", "abitudini", e quindi l'interessarsi dell'agire degli individui ma senza dare giudizi, di immoralità o buona moralità. Ad esempio si può valutare se i comportamenti sono di tipo meccanico, tipo azione-reazione, se stanno all'interno di uno schema, come un grande gioco di società oppure se invece si staccano dagli schemi e sono innovazione, ricerca, ad esempio di Dio (non assolutamente rituale). I comportamenti del primo tipo, o del secondo che ho appena descritto non sono Bene o Male, sono soltanto diversi.



Dici di avere le idee chiare, ma a me non sembra. Ti lanci in questo discorso per cui ci sarebbe un altro significato di bene e male, legato alle tradizioni, ai costumi. Non so esattamente a cosa ti riferisci. Forse al fatto che è bene portare il lutto, oppure che gli uomini sposati devono tenere la fede al dito. E poi aggiungi i comportamenti di tipo meccanico, azione-reazione, che stanno all'interno di uno schema. Immagino le reazioni di paura, di rabbia, di fame, di ricerca del partner. In questo caso sarebbero solo comportamenti diversi, tutti accettabili. Mentre alla fine la ricerca di Dio (non rituale) diventa probabilmente il "sommo bene". Non sono solito intervenire in questo settore del forum, perchè non ho competenze religiose e spirituali sufficienti, ma ne ho sufficienti per ogni discorso su etica e bene e male e il tuo discorso è assolutamente inconsistente.

#2139
Caro Federico Mey, i discorsi da bar sport, giustamente, si fanno al bar sport e mi sembra quindi la tua, una giusta decisione.
#2140
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
22 Aprile 2020, 10:41:47 AM
Un piccolo intervento solo per sottolineare che il concetto di prassi (praxis) è antico come la filosofia occidentale e non è certo stato inventato dal marxismo. E' un concetto legato all'eudaimonia e alla vita sociale e quindi alla vita etica, aspetti non secondari di molti discorsi filosofici e che sono, secondo me, uno dei tratti distintivi della filosofia occidentale rispetto a quella orientale (che però non conosco "quasi" per niente e quindi forse è meglio lasciar parlare, su questo tema, qualcun altro più competente  :-X ).
#2141
Su questo punto io e Viator siamo d'accordo. Le piante sono esseri viventi esattamente come noi, si nutrono come noi, trasformano elementi chimici e la luce solare come noi, si sviluppano attraverso la replicazione del DNA come noi. Addirittura comunicano fra di loro come noi attraverso enzimi come i nostri (ad esempio il glutammato).
L'unico vantaggio di mangiare vegetali rispetto agli animali è il minor impatto ambientale delle coltivazioni vegetali rispetto agli allevamenti di bestiame.
#2142
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
20 Aprile 2020, 22:42:52 PM
Buonasera altamarea. Grazie per il consiglio. Ho sempre collegato Wilson alla sociobiologia  e quindi al neodarwinismo sociale, ma bisognerebbe leggere i testi e visto che il tema mi interessa approfitterò del tempo di questa quarantena per leggere l'ennesimo "Cortina."
Rispetto al tuo ultimo accenno sull'uomo che ha imparato a controllarsi e a distinguere il noi/loro in modo più sfumato mi permetto di segnalare un altro libro che è un classico della sociologia storica, "la civiltà delle buone maniere", di N. Elias.
#2143
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
20 Aprile 2020, 20:51:52 PM
Ciao Davintro. Il tuo ultimo post è riconducibile a quanto già espresso da un aristocratico romano più di 2000 anni fa, allorquando la plebe era un po' su di giri, contro i detentori del potere di allora. Mi riferisco a Menenio Agrippa, ovviamente.
Menenio Agrippa non aveva tutti i torti ma neppure tutte le ragioni. E tutta una questione di senso del limite, un senso che agli aristocratici di oggi manca ancor più che ai fans della nota brioche.
#2144
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Aprile 2020, 18:49:21 PM
La distopia sta nell'inseguire il runner con l'elicottero, dimenticando le gravissime responsabilità politiche di decenni di smantellamento/parassitizzazione della sanità pubblica.
Effettivamente è singolare che nessun giornalista abbia messo in questione l'attuale dinamica, tranne quel giornale semiclandestino che è "Il Manifesto".
Fra le teste d'uovo qualche critica in più vi è stata, fra gli altri Cacciari e Agamben.
#2145
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
20 Aprile 2020, 17:23:47 PM
CitazioneDiceva giustamente Kierkegaard che l'uomo è l'animale in cui il singolo prevale sulla specie.


Toh, un classico esempio di citazionismo intimidatorio.  :) . Scherzo, Davintro.
In realtà  homo sapiens è uno fra gli animali più prosociali attualmente esistenti, fra i mammiferi. Il nostro successo ecologico è proprio dovuto al nostro essere prosociali e collaborativi, fin dalla notte dei tempi. J. Diamonds racconta in "il terzo scimpanzé" che già i primi homo sapiens di cui si è trovata traccia fossile si portavano appresso i più anziani, i malati, gli zoppi.
Questa nostra attitudine molto naturale si scontra però contro due ostacoli. Il primo è la necessità di innovazione, che è un"altra nostra caratteristica, che premia chi si distingue innovando. In questo senso c'è un equilibrio instabile fra singolo e collettività.  Da 400 anni a questa parte il capitalismo invece ci ha inculcato in testa questa ipotetica supremazia del singolo sulla collettività.  Il che, entro certi limiti, va anche bene, ma che superati quegli stessi limiti (e direi che siamo oltre) ha solo una funzione strumentale e propagandistica, per fissare l'egoismo e la singolarità  libera come tratti naturali dell'uomo. Niente di più sbagliato.