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Messaggi - green demetr

#2131
Citazione di: paul11 il 03 Ottobre 2018, 10:39:04 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 02 Ottobre 2018, 16:56:07 PM
Citazione di: paul11 il 02 Ottobre 2018, 01:14:17 AM
Prendere il linguaggio e attribuire la lui il ruolo veritativo significa a mio parere scambiare le ontologie :è impossibile.


CARLO
...E dove altro vuoi trovare la verità, se non nel linguaggio? La verità, per definizione, non è che il corretto rispecchiamento della realtà nel linguaggio. Senza linguaggio non esiste alcuna verità.

PAUL11
Nulla come il linguaggio verbale, gestuale, ordinario, specialistico, logico, matematico, artistico, ecc, è sfuggevole.

CARLO
Infatti, il linguaggio non serve solo per esprimere la verità, ma anche per mentire, per ingannare, per nascondere la verità nel modo più sfuggente. E' per questo che chiamiamo verità, non le chiacchiere, ma la concordanza/complementarità delle chiacchiere con l'oggetto a cui esse si riferiscono.
Basta errare inventandosi un fondativo, una tautologia e su queste costruirci postulati.............e cambia il mondo.
Mi interesso da troppo tempo dei fondativi, e per me sono i dispositivi culturali che reggono le volte culturali.
Guarda i fondativi delle  matematica del 1900, guarda il postulato sulle parallele che reggeva l geometria euclidea e le nuove costruzioni delle geometrie sferiche e d iperboliche.
Guarda i postulati delle scienze economiche e vi troverai l'edonismo e l'utilità egoistica.
Le logiche procedono e non precedono i postulati e gli enunciati.Posso inventarmi Batman come fondativo e poi seguire correttamente tutte le logiche e ti accorgerai che tutto è vero(corretto direi meglio) linguisticamente ,ma falso come "essente".Perchè è l'intuito
iniziale che cambia le prospettive del mondo

E quindi perchè perseveri nel credere che esistano questi fondativi? cosa ne pensi della teoria dell'etere?
#2132
Citazione di: Carlo Pierini il 03 Ottobre 2018, 09:33:59 AM
Citazione di: Ipazia il 03 Ottobre 2018, 08:51:02 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 02 Ottobre 2018, 21:01:35 PM
...Eppure credo che anche l'universo fisico poggi su un fondamento dialogico. Ma non ho ancora capito qual è.
Potrebbe essere i terzo principio della dinamica di Newtoniana memoria aggiornato al principio di retroazione dei "limiti dello sviluppo", che risale da Eraclito fino alla dialettica posthegeliana.  ;)

CARLO
Ci sono anche il positivo e il negativo elettrici, il nord e il sud magnetici, il dualismo onda-particella, e poi l'opposizione spazio-tempo, ...ma si presentano come grandezze statiche reciprocamente indifferenti. Non mi ci raccapezzo!


MAVERICKS - Dance the night away
https://youtu.be/-UajuBAUkBs

Cosa pensi della teoria dell'Akasha di Steiner? Mi pare chiaro che sia la teoria dell'Etere a spiegare tutto.

Questo però è solo una fenomenologia. Perchè poi come dialoghiamo con lo zodiaco?

Ecco questo per mettermi alla pari con le mie ultime intuizioni e per vedere se il tuo percorso gnostico coincide parallelamente con il mio. Dimenticandoci tutti i problemi metodologici finora avuti.
#2133
Citazione di: Carlo Pierini il 02 Ottobre 2018, 21:01:35 PM
Citazione di: Ipazia il 02 Ottobre 2018, 17:32:08 PM


Detto in poche parole: Fatta la tara della dipendenza deterministica del secondo dal primo, non è possibile applicare la medesima logica al determinismo dell'universo fisico e all'indeterminismo dell'universo antropologico. Concordo con Gadamer, e chiunque altro la pensi come lui, che il linguaggio è il medium delle funzioni superiori dell'indeterminismo antropologico: il Santo Graal, la pietra del contendere. Perchè è strumento operativo comune alle due logiche. E quindi necessita di un regolamento di condominio e di esperti amministratori.

CARLO
Concordo. L'univocità della logica aristotelica per il determinismo fisico, la dialogica per quello che chiami "universo antropologico".

"Il problema dei contrari inteso come principio inerente alla natura umana rappresenta un altro passo avanti nel nostro graduale processo conoscitivo. Questo problema è un problema dell'età matura. [...]
Una teoria psicologica che voglia essere più di un semplice sussidio tecnico deve fondarsi sul principio dei contrari; senza tale principio potrebbe ricostruire soltanto una psiche nevroticamente squilibrata. Non esiste equilibrio e non esiste sistema autoregolantesi senza un termine di opposizione. E la psiche è un sistema dotato di autoregolazione".  [JUNG: Psicologia dell'inconscio - pg.107/110]

...Eppure credo che anche l'universo fisico poggi su un fondamento dialogico. Ma non ho ancora capito qual è.

Se fosse un mero sembiante, saresti nella giusta direzione di ricerca, ma questa continua ossessiva ricerca di un segno che parli ti fa andare oltre le possibilità dei frutti del terreno che stai preparando.

Ma secondo te come fa un segno, che è un attività umana, a parlare con te?
Sarebbe come un parlare con se stessi.
Non ci sarebbe più alcuna complementarità.
Ma una pericola identità.
#2134
Citazione di: Ipazia il 02 Ottobre 2018, 17:32:08 PM
Detto in poche parole: Fatta la tara della dipendenza deterministica del secondo dal primo, non è possibile applicare la medesima logica al determinismo dell'universo fisico e all'indeterminismo dell'universo antropologico. Concordo con Gadamer, e chiunque altro la pensi come lui, che il linguaggio è il medium delle funzioni superiori dell'indeterminismo antropologico: il Santo Graal, la pietra del contendere. Perchè è strumento operativo comune alle due logiche. E quindi necessita di un regolamento di condominio e di esperti amministratori.

Sì ok, ma cosa c'entra allora la dialettica? su cosa si baserebbe, se sono solo regole fissate da fantasmatici legislatori?
#2135
Citazione di: sgiombo il 02 Ottobre 2018, 09:47:34 AM
Citazione di: green demetr il 01 Ottobre 2018, 21:36:31 PM


Gli universali sono il semplice apparato segnico che accompagna le loro malsane idee. Fino ai deliri del nominalismo. E con qualche eccezione come il buon Duns Scoto.


Al di là di una divergenza di fondo (palesemente non nuova fra noi!), dato che sono nominalista sugli universali (e ora capisco alcuni dei deliri di CarloPierini: lui é realista!), non comprendo il tuo considerare Platone è il male, anzi "il male assoluto" e allo stesso tempo il tuo scagliarti contro il nominalismo (ho sempre ritenuto Platone un po' il "fondatore" del realismo circa gli universali).

Forse intendiamo diversamente i termini.

Il nominalista crede che la creazione del segno, valga come atto in sè.
Il realista crede che la creazione del segno è subordinata alla cosa in sè, che la sottende, e che la informa.

Gli universali sono sempre nominalisti, in quanto non esiste qualcosa come "l'insieme totale degli oggetti".

Platone credeva che le idee fossero il principio, il sostrato che andava recuperato con la nominazione del Vero.
Ovviamente questo è puro delirio. Le idee sono sempre figlie del proprio tempo.
Non esiste il BONUM ASSOLUTUS.
Platone è anzitutto un politico, la arroganza del suo Socrate è palese, la sua retorica il grimaldello per tutte le sofistiche a venire (ma non la sua???).


In questo senso io credo che tu sia realista.
E' invece Pierini che è un chiaro nominalista.(molto neo-platonico)

Le nostre posizioni non divergono, è che tu credi che l'idealismo sia una mero errore perchè fa i conti con DIO.
Ma per fare i conti con DIO, prima si deve chiedere che cosa sia l'io.

In questo senso l'idealismo è la fine delle dimostrazione dell'esistenza di DIO.
Dio non è dimostrabile, dunque vi è una scienza della res extensa, chiamata fenomenologia, e c'è una scienza, che non è una scienza, che è chiamata il problema della metafisica speciale, ossia le idee di DIO IO MONDO.
Se ci pensi bene è esattamente quello che anche tu vai dicendo, ossia che esiste una scienza della res extensa, ma non una del res cogitans.

E all'interno della res cogitans, non essendoci che illusione di essere qualcosa, illusione del soggetto, tu ritieni che quella illusione abbia senso. Ossia in quanto illusione tipica della res extensa.

Nell'idealismo questa visione viene negata, perchè si sostiene che esiste una cosa in sè, che informa la res extensa, dunque il soggetto è criticamente indagabile, questa critica si chiama dialettica. Ossia ragiona delle forze contrarie al soggetto, alle caratteristiche del soggetto.

In questo senso tu sei un realista della res extensa, e un nominalista della res cogitans.
Mentre l'idealismo è un realismo di entrambe le res.

Quello che ti manca è dunque tutto il discorso sulla dialettica, sul negativo, sulla psicanalisi. Per via del fatto che per te non esiste questa cosa in sè.

Il che è strano perchè tu dici che le due cose in sè, quella cogitans e quella extensa, possono benissimo, indimostrabilmente comunque, coincidere.

Dunque ammetti che esiste una cosa in sè del cogitans. E' che poi non ti interessa indagarla.

Ma criticamente a mio parere potresti eccome.




#2136
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
10 Ottobre 2018, 16:10:25 PM
A proposito della critica metafisica di Sgiombo a Paul, sono d'accordo.

Il punto da un punto di vista metafisico, perchè tale io mi ritengo, è quello di non continuare nell'errore di rendere giuridico ciò che si propone come legge naturale.

Giuridico, è la parola giusta a cui Paul non sembra mai arrivare, e questo me lo rende l'utente più vicino in quanto a sensibilità generale.

Ma perchè arrivare a quella infausta frase? Il motivo è semplice, perchè esiste la volontà di potenza. Non esiste in quanto forza attiva indagabile biologicamente, ma in quanto forza psichica, o generalmente letta tale.
Consiste ossia nel tentativo tutto umano di indirizzare la formazione del soggetto, a ridosso e all'eliminazione per i pensatori più arditi (alias Heidegger e Severino) dell'oggetto (oggetto di indagine).
In questo senso la critica di Sgiombo sulla presunzione del tema della Tecnica, certifica anche che il suo materialismo rischia di essere cieco dei meccanismi sociali che lo determinano. Non è solo una questione di produzione.

Il soggetto forte, o che crede di esserlo, è il tema del post-modernismo, ossia la sua esclusione critica, dando per scontata l'impossibilità della stessa, certificata a livello storico, come morte della filosofia.
Il soggetto che indaga la sua forza, senza indagare le sue intenzioni, è di nuovo il problema della Tecnica.
Il problema della tecnica non è solo la questione meramente Tecnina (iper-specializzazione, inadeguatezza dell'uomo rispetto al suo prodotto).
Il problema della Tecnica spiega poi anche lo scientismo e le teorie eugenetiche che già a inizio novecento, e poi con il nazismo, ma finalmente grazie alla protezione delle BIG PHARMA sta conducendo a scoperte sempre più pericolose in termini di liberazione dal dogma riduzionista.
La cui formula l'uomo è una macchina, è già e diventerà sempre più così. il leit motiv del prossimo secolo. (dei prossimi secoli).
Bisogna dire che Sgiombo su questo lato è in realtà un alleato della critica alla Tecnica, anche se non ne capisce gli orizzonti più ampi.

Che la BIG PHARMA fa quello che fa, è anche perchè la critica della intenzionalità umana è venuta meno.
Appiattire la questione al materialismo storico è quantomeno limitante. Perchè diverrebbe una guerra di voti, e  non di pensiero. La sinistra smarrita è figlia delle politiche del materialismo storico, quando in nome di marx, si sono attivate formule politiche diplomatiche anzichè fieramente oppositrici

E questo perchè l'uomo vuole il potere immediato, e chiede soluzioni materiali immediate.

Dunque alla base del fallimento delle politiche di sinistra sta proprio la dimenticanza della critica del soggetto.

E dunque dopo aver appurato che la tematica della tecnica è superiore alla tematica del materialismo, come proposta da Sgiombo.

Rientriamo nel discorso principale. Perchè la critica del soggetto, è sempre stata fatta in modo da applicare valori universali. Questi valori universali si sono rivelati falsi. In quanto la gente non agisce per dogma divino, ma per utilità.

Si potrebbe anche dire con Dio non esiste.

Al giorno d'oggi Dio non esiste, ma esiste il nuovo DIO che è la scienza.

A me pare che il discorso di Paul rientri in questo nuovo paradigma, nuovo, ma che replica i problemi di prima.

Grazie al cielo nonostante Paul si muova in questo dominio pericolosissimo,la sua critica al soggetto lo tiene al riparo (per ora) dalle inevitabili conseguenze che questo dominio porta con sè, e che Sgiombo ha fatto benissimo a far presente.


Ma allora arrivo alla mia proposta. La quale mantiene la critica del soggetto, e lo fa proprio su basi metafisiche, essendo però il meta-fisico, qualcosa che non è legato alle res extensa, ma ai progressivi spostamenti di desiderio di sembianti.

Sono le narrazioni la chiave di volta di questa nuova metafisica, che dovrebbe rileggere la sua tradizione, come desiderio di dare forma ai propri sogni, incubi, emozioni.
E' una metafisica che è meta-Metafisica. E cioè riflette sui suoi sogni di impersonificazione di associazione libera, di senso, come si sono dati, e come sempre si daranno nella storia.
Dio è dunque questo caleidoscopio di senso. E' Dio stesso il senso.

Laddove DIO rimane al di là della fenomenologia. Non può mai essere natura.(e dunqe legge).
Ma il senso non è la legge. Come invece da Platone e Aristotele fino a Nietzche (Nietzche escluso).

In questo senso o la lettura di Paul rimane seria, nei limiti del sapere umano, sapere che è un senso, un indirizzamento, non una legge. Oppure a livello base, quella di Sgiombo rimane una lettura sebbene disperata di senso, di senso critico intendo, migliore delle sirene metafisiche.

Rimane il problema della legge come sfondo, in questo senso la domanda del 3d è in realtà una domanda di sfondo, un domandare che in realtà è figlio di una decisione presa in precedenza. Ossia ognuno sceglie la propria visione del Mondo, e da essa ne trae la sua legge (e bene e male sono solo parole senza senso, se non vi è una costrizione che le imponga).
#2137
Citazione di: Socrate78 il 01 Ottobre 2018, 20:08:43 PM
Spesso mi è capitato di leggere le biografie di molti santi canonizzati dalla Chiesa cattolica e, pur essendo sicuramente da ammirare per la loro abnegazione nel vivere i dettami evangelici, ho riscontrato anche degli aspetti problematici nel loro agire. Gesù infatti avrebbe detto "Ama il prossimo tuo COME te stesso", mentre invece il comportamento di molti santi si è caratterizzato come un estremo donarsi al prossimo negando però i propri bisogni, con forme di autopunizione come digiuni, punizioni corporali, disprezzo degli stessi naturali bisogni corporali sino a minare la salute stessa della persona. Di conseguenza non è anche questo un atteggiamento condannabile, visto che celerebbe uno scarso amore per se stessi, per la propria materialità e quindi per lo stesso Dio da cui il corpo comunque deriverebbe?

I martiri hanno capito benissimo, che il corpo non deriva da DIO.
E' il contrario, essi hanno seguito il loro demone interiore, che li ha portati a DIO.

La Chiesa, questa vile organizzazione per genti vili, fà dei suoi martiri lo scudo con cui difendersi dalle loro sconcezze. Poichè sono un esempio assoluto, sono il sacrificio richiesto perchè gli altri continuino a maciullare le carni altrui.
Anzi sono la promessa di future persuzioni, sono il contrapasso, al cannibalismo simbolico umano, quello degli zombie, dei non morti. Quello dell'orripilante teatrino mediatico contro la coalizione lega-5stelle, che si è permessa di schierarsi con la gente, e non contro.

I nuovi martiri di queste belve caudate, sono i migranti. E' lo stesso perverso meccanismo figlio del Diavolo. La finzione, la mimesi. Tutto l'abietto mondo che dopo Heidegger è venuto. Tutto lo strutturalismo, l'etica del darwinismo sociale, l'eugenetica camuffata da neuroscienza, l'etica schizofrenica di Habermas, i frizzi e i lazzi dell'italiano medio.

Ma ascoltatevi i Baustelle!!! https://www.youtube.com/watch?v=cF1UF_7yBMY&list=RDo7rpn1I_tis&index=6


per carità!
#2138
Citazione di: Kobayashi il 01 Ottobre 2018, 14:18:47 PM
Ogni cristiano, cattolico compreso, non è chiamato ad adeguarsi ad una dottrina ma è chiamato a scegliere se accogliere o non accogliere il messaggio spirituale del Vangelo.
Lo studio delle Sacre Scritture, della Tradizione (Padri e Dottori della Chiesa), del magistero attuale, ha il solo scopo di comprendere meglio il messaggio, il quale ha effetti unici per ciascuno delle persone che lo accolgono, e già questa evidente personalizzazione programmatica (il rapporto personale di ciascuno con Gesù di Nazaret così come descritto dalle prime pagine del Vangelo di Giovanni) dovrebbe indurre ad una certa cautela nel fare del cristianesimo una filosofia, un sistema.
L'attuale secolarizzazione della cultura è la chance di iniziare a guardare al cristianesimo come spiritualità più che come dottrina metafisica.
Per alcuni il cristianesimo inizia proprio ora.
Non per i nostalgici della verità assoluta, i quali vedono dappertutto solo decadenza e tradimento...

Credo che sia vero, che forse il cristianesimo cominci proprio in questo periodo a muoversi. Anche se è un movimento che guarda alle sue origini.

In effetti la protezione della chiesa della fede, si è rivelata una spada a doppio taglio. Ha squartato gli avversari, ma ha corroto la sua anima.

O meglio è stato proprio il suo desiderio di protezione che ha fatto svoltare il cristianesimo da una posizione anarchica rispetto a Roma, alla sua identificazione nella città Santa.

Come nel grande inquisitore Dostoevskiano, si è incarnata nel suo nemico.

Che la chiesa sia secolarizzata, è vero fin dall'inizio dei suoi concili. Un orda assatanata di potere. Un esigenza di trovare il nemico, come nella più classica politica del complotto.

In effetti per la vecchietta è importante solo la sua anima, e che il resto del mondo vada all'inferno!

Ma sarà lei ad andare all'inferno! Perchè sta scritto NON NOMINERAI IL NOME DEL TUO DIO INVANO.

Una fede che capisce il tema della grazia, solo grazie a calvino e seguenti, senza i deliri di lutero.

Una totale divisione tra MONDO E DIO. Come dovrebbe essere, perchè vi sia Un MONDO, il MONDO non può essere DIO.

In un MONDO, che è DIO. La fede è già secolare. Appartiene già a questo MONDO, infernale.

La salvezza al prezzo di una paio di monete----che ribrezzo assoluto!!!!

Ma il messaggio cristico, quello vero, quello salvifico, è ben al di là delle paure, signore perchè mi hai abbandonato. Sia fatta la tua volontà non la mia....ma si sono mai capite queste   
perle di saggezza???? Questo crogiuolo di sapienza che fioriva come un araba fenice, dalle ceneri del pensiero ebraico??? Dalla sue risacche sacerdotali. Empie e promiscue!
#2139
Dio non ha nome!

Grazie per le citazioni di Gadamer, lo ritenevo in gamba....ma evidentemente non ha capito nulla!!! la dialettica hegeliana è il momento del negativo, ma il negativo non è una questione formale!!! non riguarda la natura, presunta come linguaggio (linguaggio naturale???? che mi tocca sentire!!!)
#2140
Non esiste un linguaggio matematico naturale. E' una mera follia.

Vi è veramente una grande ingenuità nel pensiero di Sini, che crede che tutto si risolva con una stretta di mano tra analogico e digitale. Perchè qua in ballo non è l'analisi, come vorrebbe lui, ed io.

Ovviamente la questione delle due logiche è quella dell'analisi (nominale) e  quella analogica (gli spostamenti di significato inconsci).

L'archetipo in questo senso, non diventa mai analisi, ma sempre digitalizzazione, possibilità di elencazione di proprietà, di riproduzione. Non si può riprodurre ciò che non si conosce.

Possiamo usare simboli come integratori, anzi dobbiamo, in questo ti seguo, ma guai a noi se li rendiamo delle tipologie ad indirizzo matematico-naturale.

le tipologie matematico-naturali, sono semplicementi o costituenti a partire da cui nasce il soggetto.

Non sono il soggetto! La retorica della connessione delle idee, tra res-extensa e res-cogitans, è un pure delirio, una vanità. Che Dio punisce!

Il vero Dio, non quello psico-pompo autoproclamentesi.
#2141
Povero semmai sarà Socrate e la cricca onto(teo)logica che purtroppo arriva ai nostri tempi.

Che differenza c'è tra la sofistica ateniese  e la cricca psico-pompa del liceo?

Non ve ne è nessuna, solo che la seconda si arroga un diritto, che l'altra mai si sognerebbe di avere.

Per l'una il diritto è la sapienza della convinzione, per l'altra il diritto è una teocrazia.

Non saprei nemmeno da dove iniziare per dirne male, sia dell'una che dell'altra. Che rigettano completamente ogni concetto di relazionalità. Di Etica, come avevano fatto i giganti prima di loro.

Il momento della sofistica con la sua punta di Diamante, la filosofia occidentale, è l'esatto inizio della fine della vera filosofia, ossia della metafisica! Anche se la forza tombale della filosofia fa irruzione nella filosofia occidentale grazie alle menti eccelse di Hegel, Schopenauer-Kant, Nietzche, Heidegger, Leopardi. E che vive un momento di splendore nell'Italia rinascimentale. Quando la gnosi sfonda il muro platonico, seguendo le orme di Plotino.

Quindi sì Platone è il male, il male assoluto! Eutifrone una semplice vittima sacrificale, dell'impianto teocratico, autoproclamantesi Verità assoluta.

Gli universali sono il semplice apparato segnico che accompagna le loro malsane idee. Fino ai deliri del nominalismo. E con qualche eccezione come il buon Duns Scoto.
#2142
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 21:19:03 PM
Citazione di: Socrate78 il 01 Ottobre 2018, 18:07:32 PM
Non credo che sia esatto, credo che il male sia una realtà diversa ed autonoma rispetto al bene. Infatti esso non solo rappresenta una privazione di una capacità, di qualcosa che dovrebbe esserci, ma produce anche effetti proprio opposti e differenti rispetto al bene: per intenderci un pugno che ti colpisce al volto e ti fa male lesionandoti oppure un insulto che ti fa provare dolore morale e ti umilia non sono affatto una semplice mancanza di bene, ma sono qualcosa di negativo opposto al bene di una carezza o di un sorriso, di una lode disinteressata. In fondo un cancro è qualcosa di presente nell'organismo, non una mancanza di qualcosa, eppure produce un male assoluto proprio per la sua natura patologica, cattiva. Sono proprie realtà diverse, appartenenti a mondi di realtà differenti. Per effettuare un paragone con la realtà, se si considera che tutto in fondo è energia si può considerare il bene come una precisa vibrazione su determinate frequenze, mentre il male sarebbe una vibrazione a frequenze differenti, ma NON una mancanza di energia, semplicemente una vibrazione diversa a cui sono associati sentimenti e pensieri negativi.

Se fossero a frequenze diverse, il pugno non ti arriverebbe nemmeno...

Comunque al di là di questo manca tutto il contesto. Se qualcuno fa del male a te, o alla tua famiglia per limitarci alla morale comune, perchè il pugno dovrebbe essere considerato negativo??
Da chi?
Forse tu intendi chi ha scagliato quel pugno. Ma l'atto di violenza è sempre dovuto ad una carenza di sentimenti, di cibo, di lavoro. In realtà la storia della carenza è messa giù bene. Solo che non si capisce come si fa a chiamarla bene!
#2143
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 21:13:54 PM
Citazione di: viator il 01 Ottobre 2018, 18:03:36 PM
Salve Green Demetr. Vedo che hai capito tutto sia dello stato della mia  mente sia di ciò che ho scritto. Salutoni.

Non tu, intendevo quello che hai scritto. Voglio dire perchè tutto bene e niente male? in base a che la carenza di cui andavi parlando sarebbe ancora bene?
E' come dire che la carenza di cibo e di lavoro è ancora bene, perchè stiamo parlando comunque di cibo e lavoro......
La domanda era onesta, non volevo offendere!
#2144
Citazione di: Carlo Pierini il 01 Ottobre 2018, 17:54:59 PM


CARLO
La tua è una lettura molto poco attenta di quanto ho scritto. Non c'è alcuna dicotomia tra reale e simbolico, né una fusione tra "io" e Dio, ma una analogia-complementarità ontologiche dei tre livelli Mondo, Uomo e Dio. E' la complementarità che salva dalla contraddizione il concetto di uni-trinitarietà dell'Essere trasformandolo in una paradossalità risolta.

Vedi quello che mi frena sempre nell'aprire ad una onesta discussione intellettuale è proprio quel valore ontologico.

Infatti mi sembra che passato un anno, continui a perseverare sulla tua strada, in equilibrio tra una metafisica interessante, e la necessità di salvare la fisica.

La metafisica non può essere quella ontologica di aristotele. La metafisica deve essere quella che vede nell'oltre della fisica, non l'essere, ma l'essente in quanto manifestazione.

In una sola parola deve essere fenomenologia, come aveva già capito Kant, passando per Hegel fino alle distorsioni in senso cartesiano di Husserl, poi ricorretto da Heidegger.

L'essente però non può essere il soggetto come nella visione di Jung.

L'essente è quella che Jung chiama l'ombra. Da bravo gnostico, egli crede che l'ombra sia il male.

Ora possiamo anche dire che Bene e Male sono complementari, ed effettivamente possiamo leggere Jung così.

Ma non vi è riflessione fra il bene, l'al di qua, junghiano e il male, l'aldilà.

Una lettura proficua di Jung deve partire da queste riflessioni. Sul valore morale a cui Jung relega questa complementarità. Complementarità è solo una parola, bisogna capire come influisce nel ragionamento sul Mondo.

Solo allora possiamo capire come questa ontologia a cui tanto tieni è solo la figlia del Diavolo.

Anima e Mondo, e Dio. Sono senz'altro parole che hanno una semantica lontana da quella ontologica, che si lega strettamente a quella scientifica.

Il problema è diffuso e non riguarda solo Pierini, ma riguarda anche Sgiombo, Davintro e pur appartenendo alla stessa sponda riguarda in maniera minore anche Paul.

O almeno sono queste le utenze che mi vengono in mente quando si parla di ontologia. In maniera seria, compiuta.

PS
Ovviamente anche nel panorama universitario assistiamo a questo cambio di paradigma, figlio delle spinte produttive capitaliste, alienanti ed oggettivizzanti. E insomma il forum è figlio del suo tempo. tranne alcuni coraggiosi che resistono, come me.
#2145
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 16:30:33 PM
Ma è proprio la carenza di cui parli ciò che viene detto il male....mi sembri molto confuso!

Comunque questa è la genealogia di come viene visto il bene ed il male. (salvo che tu non vedi il male, il che è bizzarro!)

Comunque sia ho cambiato idea. La luce non è determinata dall'energia, ma è la causa dell'energia. In quanto l'energia è sprigionata dal decadimento cinetico dell'"atomo" eterico.