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Messaggi - paul11

#2146
Il nuovo Senato servirebbe a decisamente meno.
Si instaurerebbe  una  strana commistione fra Camera eletta a suffragio universale, come adesso e Senato non eletto con la Camera dei deputati, bensì alle amministrative regionali e da cui le regioni manderebbero (mi sfugge chi e come verrebbero scelti i rappresentanti per il Senato,se dediti solo al Senato o con doppia gestione Regione e Senato) al  Senato.Questa "camera federale" avrebbe decisamente meno potere soprattutto sul Governo, mi risulta ad esempio che non potrebbe votare la sfiducia,e non agisce sulle leggi ordinarie. Quindi sarebbe una Senato in stand-by rispetto all'ordinarietà del Governo e del potere legislativo.
Francamente, parere del tutto personale, servirebbe a poco e probabilmente a creare ulteriore confusione..
C' è incapacità in Italia, o forse è anche un problema di partitismi, ad andare fino in fondo alle riforme, così da partorire  dei nonsenso.
#2147
Forse dovresti spiegare meglio il contenuto da esporre ,affinchè ti si possa essere d'aiuto.
Per società intendi il concetto esteso e generale della società?
Forse bisognerebbe partire, se così fosse, dal consumismo e dalla pop art di Warhol.
Inserirvi come la comunicazione è mutata con il potere dei mass media e di come tutte le forme organizzate
hanno saputo psicologicamente manipolare le masse, dall'economia con il marketing, ai politici con i sondaggi 
d'opinione ecc.

Quello che ho notato, ma di nuovo non so fino a che punto sia pertinente, è che anche la cultura nei suoi autori segue sempre meno un ragionamento lineare inferenziale, cioè iniziare da premesse, e finire la tesi con una conclusione.
Oggi si parte subito con una tesi e tutto lo svolgimento argomentativo è autoreferenziale e retorico,continuando a girare
in giro alla tesi, vuol convincere .
#2148
Non mi pare che sia una riforma elettorale quella di cui si sta discutendo, bensì della struttura dello Stato intesa come organismi istituzionali. Il Senato verrebbe ridimensionato nei suoi poteri, finendo il bicameralismo perfetto: La Camera dei Deputati rimarrebbe così com'è comprese le sue attività, il Senato diverrebbe un 'organismo composto dai rappresentanti delle Regioni, in massima parte, percorrendo la dialettica fra centro e periferia, cioè fra Stato e federalismo. Sarebbero abrogate le Province e il CNEL che è un organismo consultivo.
Come al solito non vengono ancora spiegate bene le riforme per quello che sono e si procede già alle speculazioni politiche fuorviando la tematica.
Il mio modesto parere è che ci troviamo in un falso federalismo dove i problemi che ne uscirebbero sarebbero sulle competenze e suoi soliti organismi di spesa, perchè di fatto sino ad ora il federalismo alla pastasciutta italiana ha prodotto solo innalzamenti di tasse ed imposte con le addizionali dell' IRPEF ,parcheggi a pagamento fino ai confini comunali. Insomma lo Stato e tutta la periferia è assetata di denaro.
In definitiva si accentuerebbe il potere della Camera dei deputati e del Governo, in quanto il Senato non avrebbe più competenza sulle leggi ordinarie mentre il Senato dialetticamente, come oggi, combatterebbe con lo Stato centrale sulle spartizioni dell'entrate cioè di quelle tasse e imposte suddette.
#2149
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
25 Aprile 2016, 12:46:13 PM
Non voglio certo mettermi a fare processi al buddismo.
La matrice da cui nasce è una cultura semplicemente straordinaria, si dice che siamo indo-europei.
Quella cultura , religione e spiritualità è talmente pacifica che non ha mai proclamato domini su altri.
Semmai sono stati invasi. Ho un enorme stima per questo, perchè spesso i comportamenti sono lo specchio di ciò che veramente è una cultura,per molti versi gli appartengo e ne sono debitore Ho imparato molto e molto dovrei ancora imparare.
#2150
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
25 Aprile 2016, 00:24:43 AM
Citazione di: Sariputra il 24 Aprile 2016, 17:57:26 PM
Citazione di: paul11 il 23 Aprile 2016, 15:47:13 PM
..............................
Vedere i due estremi, quello metafisico e quello nichilistico, il positivo e il negativo, il Sole e la Notte, che perennemente cambiano e si sostituiscono uno con l'altro e...non aderirvi, non prendere posizione per nessuno dei due è la Via Mediana insegnata dall'Occhio del mondo, da Siddharta.

Sono perfettamente d'accordo su tutta la parte antecedente all'ultima proposizione quì evidenziata.Giusti i riferimenti anche sulla maturazione o meno affettiva nel bambino.
Se conseguiamo  sufficiente conoscenza sui due estremi,metafisico e nichilistico è estremamente difficile non prendere posizione, a meno che siamo fisicamente isolati ad esempio in un eremo.Ma anche così non ne sarei tanto sicuro.
Intendo dire che comunque se non siamo noi a voler prendere posizioni, la vita è costruita su relazioni personali, su eventi che non sono pianificabili o programmabili,Se non siamo noi a cercarci i problemi ,sono i problemi che vengono incontro a noi.
Le circostanze della vita ci "tirano" dentro i problemi, le persone ci chiamano a doveri e responsabilità.
Il mio modesto pensiero è che in una esistenza socializzata costruita su relazioni, siamo impossibilitati a eludere noi stessi e il mondo.Semmai quella Via mediana è di enorme aiuto a cercare di trovare equilibri di saggezza:
Il mio modesto parere è che quando la conoscenza diventa coscienza ed eleva lo spirito non penso che noi siamo al di sopra del mondo, ma dentro il mondo e possiamo aiutare a riequilibrarlo se a nostra volta abbiamo armonia.

#2151
Affiorano grossi discorso sui massimi sistemi, per cui mi è difficile rimanere in una breve sintesi, ma ci provo.
Non c'è una pedagogia unica di come "fare" filosofia.Si può partire da un tema attuale, ma il suo sviluppo non è detto che alla fine sia filosofico, se non si richiamano intenzionalmente alcuni concetti propri della filosofia.
In linea di massima mi pare di trovarmi d'accordo con davintro sul peso del realismo in rapporto alla storia, ma bisogna anche sapere che non è necessaria una verità per fare la storia, spesso le prassi determinano retoricamente e dialetticamente le teorie, cioè decidono che il pensiero deve cambiare o adattarsi; spesso i filosofi come Kant o Hegel hanno avuto grande influenza sulla cultura anche dopo di loro pur non avendo fondativi e paradigmi espressi in logica formale; anche con un noumeno kant influisce nelle prassi della filosofia morale; Hegel improvvisamente esce, per esprimere il passaggio dall'astratto al concreto con una "legge del cuore" senza una dimostrazione di questa, ma essendo importante il movimento dialettico che porta al concetto nell'autocoscienza questa rimane come un'immagine retorica. A volte non è necessario definire tutto per poter pensare a tutto, Facciamo matematica anche se non conosciamo tutte le proprietà di essa. La filosofia è spesso convincere di una posizione, attraverso un' elegante argomentazione  e sapiente perspicacia di pensiero tanto da colpire una cultura.

Se si vuole la mia è una provocazione intellettuale, ma dobbiamo sapere che il mondo va avanti nonostante noi...e ci sarà un motivo.
#2152
Tematiche Filosofiche / Re:Lo spirito deleterio
23 Aprile 2016, 23:56:43 PM
Citazione di: SimoneP il 21 Aprile 2016, 10:01:44 AM
Riporto qui' sotto una riflessione che riguarda una categoria dello spirito umano,frutto della mia riflessione.
Il documento è una mia bozza.

:"Distinguo una particolare forma nelle categorie dell'essere  umano:L'uomo  deleterio. Tale forma ,che determina un'attitudine introversa e limitata ,si manifesta nello spirito deleterio , coerente con il carattere malevolo dell'esistenza  umana,che determina nell'uomo un'azione disgregativa che, corrodendo la coscienza attraverso la quale l'individuo  stesso agisce  ,determina in esso comportamenti che tendono ad annichilire  ciò che chiamo l'oggetto di interesse tra due individui.In altre parole,l'uomo deleterio è vittima della vita e tale condizione,a carattere disgregativo,pur non limitando ma spesso enfatizzando la socievolezza dell'individuo ,intacca la durevolezza del rapporto tra un essere e l'uomo deleterio, che in tal modo asseconda l'azione distruttiva del proprio Io ,ampliando il proprio dolore e palesando a se il volto orrido del ritratto della vita umana.Ma mi chiedo perché il male prevalga sul bene, perché sia più facile distruggere che creare ,perché la morte dolga meno della vita.Tale quesito ad oggi non si è ancora rivelato ,ciò che è certo è che tale condizione terrestre si sia inevitabilmente proiettata nell'esistenza umana, attraverso ciò che ribadisco essere lo spirito deleterio ,manifestando l'esclusività del rapporto tra l'uomo e il mondo che egli abita."

Perchè c'è sempre autocoscienza inferiore all'ignoranza .Creare vuol dire progettare, metterci conoscenza e passione; distruggere basta un attimo di ignoranza.
#2153
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
23 Aprile 2016, 15:47:13 PM
Ciao Acquario,
come ho scritto precedentemente, ognuno tende ad una propria spiritualità, probabilmente è come se incontriamo ciò che
ci asseconda, ma direi di più "si sposa", con la nostra personalità "profonda", ci aiuta a capire, a capirci, a maturare.
Se quella spiritualità riesce a compierlo, a renderci persone migliori, per me va già bene così.
Quindi le interpretazioni di "maya", o tu potresti farle su concetti del  cristianesimo, non dovrebbero essere più oggetto di scontro, ma di interpretazione per maturarci, di incontro, E adatto che tu lo sei,come Sariputra, maturo per aver superato lo scontro di "appartenenza",diventa più semplice ,con queste premesse, instaurare confronti e non scontri, dialoghi e non sterili polemiche.
Ognuno è quello che è, ma rispetta l'altro. Se io vedo bontà, onestà e rispetto non mi importa più a cosa ritiene di appartenere l'altrui lo rispetto come persona, per quello che è e per quello che crede.

Quindi, dopo la lunga premessa, nel mio modesto pensare, credo che vi sia davvero bellezza e nefandezza nel mondo,
Ci sono grosso modo due sistemi di approccio, mi ritraggo e tolgo emozione dal mondo per riversarla in me stesso fino a toglierla  a mia volta da me stesso, e allora il mondo mi pare poco più che indifferente, oppure lo vivo passionalmente anche nella contraddizione.
Non ho risposte definitive, come al solito, ma so che questi sono i due grandi approcci culturali delle tradizioni che superficialmente si dicono Orientali ed Occidentali.

Ciao
#2154
Subito un inciso; gìà da tempo i professori universitari lamentano che addirittura le tesi di laurea sono costruite attingendo dal web e non fisicamente andando  agli Archivi di Statto. Quindi è già in atto l'abitudine di privilegiare l'informazione tramite web.
Sicuramente il web, almeno potenzialmente, può consentire comodamente di costruire una conoscenza, ma ci sono delle grandi contraddizioni.
Esempio personale, sono appassionato di storia delle religioni, abbiamo presente quante Bibbie originali esistono, dove fisicamente sono ,ma soprattutto quanti siti a livello mondiale le hanno digitalizzate " a modo loro", viziando di fatto la ricerca, incanalandola verso una tipologia di conoscenza? Come faccio a stabilire una verità, senza interpolazioni a seconda del tipo di religione (cristiano cattolica, protestante, calvinista, ortodossa,ecc.) ? Sono obbligato ad arrivare  il più possibile alla fonte, oppure a confrontare le varie digitalizzazioni 
Non dobbiamo dimenticare che grazie alla tenuta cartacea degli Archivi di Stato sono stati  ritrovati documenti notarili,ecc. che hanno reinterpretato un fatto storico ,oppure arricchito con documentazioni storiche.
Perdere l'Archivio è perdere la memoria storica, proprio come un cervello umano,Oppure perdere la fonte originaria, o già manipolarla nell'atto di Archiviazione digitale, significherebbe non aver più chiaro i fatti identificativi storici e poterne travisare i significati e quindi manipolare a proprio cinico piacimento il senso storico.
Personalmente sono felicissimo della digitalizzazione, ma si dovrebbe scannarizzare gli originali ,perchè alla fine è questo che mi ha risolto alcune ermeneutiche bibliche, Diversamente rischiamo di farci conoscenze "per sentito dire" e mai capire i fatti storici e gli atti storici originali come veramente e realmente fossero.
Sull'usura dei supporti digitali, ma direi soprattutto sulla tecnica di scrittura,considerando che quì la variabile è la continua tecnologia che muta, si rischia di dover continuamente "riversare" tutto ciò che era in una tecnologia divenuta obsoleta in un altra.
Non so onestamente se alla fine è un guadagno.
Personalmente sarei per il documento cartaceo originale,comunque sempre.
Non so se Bibbie digitali, sarebbero arrivate a noi come con la carta ,nonostante le problematiche che incontra con l'usura del tempo.
#2155
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
22 Aprile 2016, 09:30:00 AM
Citazione di: acquario69 il 22 Aprile 2016, 06:00:03 AM
Citazione di: Sariputra il 21 Aprile 2016, 23:12:56 PMOggi, qui da noi, è stata una bellissima giornata di Primavera. La natura si risveglia timidamente, quasi con pudore. Tutto si riempie di luce nuova, a volte abbagliante. Ogni anno succede eppure è sempre così nuovo. Cercavo dell'erba per i conigli ed esausto, come spesso mi capita, mi sono lasciato cadere su una panchina sotto un vecchio noce. C'è una bellezza incredibile nella vita, quando l'uomo se ne sta lontano. Una pienezza che fugge da noi. Che si nasconde. In questi giorni, anche per quello che scrivo sul forum, mi ritornano alla mente vecchie letture. E, sotto il noce, ho ripensato al sospiro di Gotama Siddharta, poco prima di morire, davanti alla bellezza maestosa del parco, credo di Lumbini, che appariva sfolgorante nella primavera di 2500 anni fa. L'uomo totalmente distaccato dal mondo, l'asceta che aveva vinto in sé ogni desiderio, poteva aver vinto anche questo supremo desiderio ? Questa Bellezza? Eppure mi sembra che non siamo dentro a questa Bellezza. Che anche davanti al vero e al bello giudichiamo, valutiamo, temiamo. Siamo sempre staccati dal tutto che ci circonda, non ne facciamo parte. Questa mente mi appare molte volte come una gabbia. C'è un universo intero dentro di lei eppure è sempre staccata dal reale. Si rifugia in grotte dorate e rifugge la luce del Sole. Sì...credo che Siddharta infine abbia vinto anche questa suprema illusione. La Bellezza della natura è solo un'idea della mente, una sensazione. Il topo braccato dal falco non si riempie l'animo di pace, ma fugge disperato verso la tana. E anch'io, dopo un po', mi sentivo molto stanco...

Forse è così, ma non penso che sia così.
Perchè questo mondo sarebbe "maja", un'illusione?
A cosa serve essere quì nel mondo, che senso ha tutto ciò che viviamo? Perchè vivere?

Sono domande che ho rivolto più  a me stesso che ad altri, perchè   non potrei negare :
1) non c'è niente di divino e di spirituale, semplicemente siamo animali intelligenti
2) abbiamo un'intelligenza e spiritualità, per capire qualcosa che ci appare come un ordine superiore al di sopra della natura stessa , o se vogliamo in questa stessa natura
3) C'è un' intelligenza divina e creatrice.

Personalmente ho proteso per la terza soluzione, ma ribadisco ,diciamo così, è una mia personale tendenza e ognuno ha la sua.

Non capisco perchè non vivere la bellezza e la nefandezza del mondo ,perchè ritrarsi nel proprio cantuccio illudendosi che il mondo là fuori sia un'illusione?

Poi mi accorgo di non avere e probabilmente mai potrò avere una risposta e allora cerco similitudini nell'altrui, e non mi interessa che sia ateo, buddista o cristiano,ecc. seguo la bontà del cuore e il comportamento dell'onestà e del rispetto, anche se ancora potrei dire a che servono in questa legge della giungla che è governata dalla ferocia.
Ma da  dove viene allora quello che sento come fosse una mia stessa natura contro quella ferocia?
Non ho risposte, ma seguo l'inclinazione di quella innatezza e ramingo percorro un destino.
#2156
La mia posizione è simile a quella di CVC e l'ho notato  nel thread del rapporto fra etica e biotecnologie, 
forse proprio per questo hai aperto questa nuova discussione. 

Diciamo che in me si è fatta strada l'interpretazione per cui sono state ribaltate le definizioni di razionalità e quindi di razionale.
Quì sta il nucleo del problema.
La cultura greca e ovviamente la filosofia si diffonde nel panteismo spirtiuale, in cui gli eventi e manifestazioni naturali erano relazionati agil idei, i miti erano il rapporto simbolico , la rappresentazione fra umanità e dei Fin quì il linguaggio è unificante dentro i simboli.
Se il filosofo comincia ad interrogarsi sulla natura ed essendo conoscitore delle matematiche e geometrie, sottrae agli dei le conoscenze e comincia a separare gnoseologicamente natura e metafisica, ma fin quì sono ancora unite, l'una è dentro l'altra.
La filosofia ha avuto il compito di passare dal linguaggio del mito a quello della logica. la logica predicativa di Aristotele, la logica proposizionale degli stoici più la morale, la trascendenza in Platone. Quì sono già in germe, ma anche discusse come sappiamo, i rapporti 
fra natura ,che saranno dentro le categorie vale a dire una forma tassonomica della conoscenza più la forma del metodo del conoscere per costruire assiomi e postulati ,della logica.
L'episteme non è ancora spostato sulla natura fisica, cosa che contraddistinguerà dall'umanesimo in poi tutta la modernità(dal res cogitans a quello estensa di Cartesio) in crescendo.
E' ovvio che l'indagine passa all'osservazione della natura ,perchè è ciò che risponde sensorialmente e come potenza alla volontà umana. Se cresce la potenza nell'osservazione della natura , viene man mano depotenziato il divino e l alogica non descrive più l'ontologia metafisica, ,ma  diventa strumento paradigmatico delle matematiche e geometrie che contribuiscono a costruir e le leggi scientifiche moderne. Il soggetto, l'osservatore, il conosciitore sposta l'oggetto d'indagine e adatto che trova sempre più utile e funzionale quella conoscenza ai fini tecnologici ribalta il concetto ontologico che dalla metafisica diventa episteme nella fisica. 
In sintesi ora la verità è nella fisica dell'osservato e applicherà lo stesso metodo indagatori anche su se stesso ,la frenologia, la psicologia. E' ovvio che perde l'Essere e i significati dell'esistenza, infatti l'esistenzialismo è una risposta culturale al positivismo .
Ora la razionallità è nell'empirico e tutto ciò che riguarda il soggetto osservatore o è un punto interrogativo indeterminabile dal metodo scientifico ,oppure è un misto fra razionale ed irrazionale.

Il problema è dove sposto l'episteme , il veritativo e di conseguenza gerarchicamente costruisco le subordinazioni culturali .
Se scienza e natura sono il veritativo poichè accertabile, misurabile e qualificabile, il soggetto conoscitore che paradossalmente appunto è colui che muove l'atto del conoscere e costruisce l'episteme non è indagabile, accertabile, siamo un ambiguo episteme che costruisce però l'episteme.
Prima l'uomo, soggetto conoscitore logicizza la metafisca costruendo gli oggetti ontologici come essere ed enti, poi sposta sul mondo naturale la stessa logica costruendo le leggi di natura e sempre l'uomo non riesce a costruire una sola legge fisca su stesso che lo definisca.questa è il paradosso epistemologico (o gnoseologico).
Non  si scorge  lo stesso paradosso di Godel sulle logica? Noi siamo dentro lo stesso sistema epistemico,
Non è possibile dentro lo stesso sistema gnoseologico in cui l'osservatore è parte dell'episteme, trovare una verità esterna a lui e nello stesso tempo il conoscitore essere a sua volta verità poichè allora il sistema sarebbe già chiuso :è un circolo chiuso dove sarebbe inutile il moviment odel conoscere perchè già tutto è conosciuto essendo oggett oe soggetto verità.Siamo destinati a produrre all'nfiniito conoscenze accertative ,a mutare enunciati ,assiomi e postulare future nuove leggi fisiche adattative alle nuove scoperte, ma che mai potranno dirci nulla del soggetto conoscitore Noi non siamo il riflesso veritativo dell'oggetto conosciuto essendo noi coloro che conoscono .
#2157
Si potrebbe anche pensare che Dio non ci sia, si potrebbe anche quindi pensare che pregare non serva a nulla,
ma di una cosa sono estremamente sicuro che la preghiera tanto più"parte" dal profondo della nostra intimità incondivisibile da altri umani ,se non da Dio, ha il potere taumaturgico. Può guarirci e può guarire. Il termine guarire lo intendo quì nella sua forma più estesa, un riequilibrio psico-fisico, addirittura una guarigione, un riallineamento mentale(ma quì direi spirituale) con il mondo.
Insomma uno stare bene ,nonostante tutto.

C'è una preghiera intima e silenziosa, posso pregare anche dentro un supermercato, o in auto, in mezzo alla gente, e  c'è una preghiera collettiva che amplifica il potere energetico e dispone tutti alla bontà  ; le culture orientali conoscono il potere del mantra

....Dimenticavo, quì è importantissimo e fondamentale la fede, il credere. deve raggiungere lo spirito:da spirito a spirito,
per questo la mistica è una via.
#2158
Ammesso e non concesso,che ciò che scrivi sia vero, si dovrebbe spiegare, senza ipocrisie perchè nel tempo senza Dio e senza schiavi si sono costruiti stermini di massa ,di tale entità che la storia umana non ha mai conosciuto.
E' scandalo la Bibbia? Io ritengo scandalo che dopo Bibbie ,religioni,Gesù ,ancora non si comprenda, ma anzi nonostante la scienza siamo ancora più umanamente ignoranti.
#2159
Tematiche Filosofiche / Re:La direzione della storia
16 Aprile 2016, 01:53:26 AM
La storia è lineare dentro a grandi cicli, ma questa linearità ha dentro piccoli cicli.La similitudine ancestrale è la vita di una persona e della natura:abbiamo cicli di sonno,circardiani,ecc.
Quello che mi affascina della storia sono le condizioni, e l'ho capito da Le Goff e Marx. Le Goff scrive che la rivoluzione francese è sorta per tre condizioni contempranee: crisi economica,miseria del popolo, nuova cultura della borghesia contro la nobiltà.
Marx studia le condizioni socio economiche dentro il ciiclo economico.
Il sapere quali siano gli iindicatori che segnalano l'economia,la cultura e la società , è capire in anticipo i cambiamenti dell'umanità., su quali nuovi sentieri e direzioni andremo.
#2160
Non esiste più una informazione pedagogica,Dobbiamo metterci il cuore in pace.Le persone o si svegliano da sole o non saranno sicuramente agenti sociali esterni a farlo . Bisogna avere personalità, conoscenza e correttezza per informare con onestà.
I giornali hanno imparato ad assecondare impulsi psicologici come nelle tecniche della pubblicità e del marketing.
Ho l'impressione che le persone stiano "morendo" di normalità vivendo il loro disagio ,ma non riescono a spiegarselo e trovare soluzioni coscienti, preferiscono stordire la loro coscienza e farsi assecondare. E' pericoloso cominciare a far ragionare le persone con informazioni serie e approfondite.,comincerebbero a girare alcuni meccanismi arrugginiti e magari a riflettere e porsi domande serie e quindi scomode, soprattutto di questi tempi.. Ci si nutre di scandalismo politico,economico, gossip, perchè si esce dalla propria normalità facendo i guardoni di altre vite.