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Messaggi - Jacopus

#2146
Una osservazione che mi è spuntata in testa solo ora. Il citazionismo intimidatorio poteva anche essere tale 100 anni fa, dove un "intimidatore citazionista" poteva citare il suo motto e ben difficilmente poteva trovare qualcuno che lo contraddiceva. Al giorno d'oggi basta aprire un browser qualunque ed iniziare ad indagare su quella citazione, magari anche citata a sproposito.
Ben più grave è il problema di riuscire a discernere le citazioni "autorevoli" dalle citazioni "deliranti". Internet è un grande spazio di libertà ma anche uno spazio verso cui bisognerebbe tutti essere educati a confrontare le fonti, senza fare un unico calderone di tutto.
Io sarò un caso particolare ma se al termine di ogni intervento ci fosse una bibliografia essenziale, sarei molto contento.
#2147
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
20 Aprile 2020, 13:56:30 PM
Buongiorno Viator. Ma sono sempre punti di vista, ma il mio intervento ha parecchio a che vedere con il primo intervento di Daniele, perchè il senso della vita, oltre ai suoi necessari e insopprimibili bisogni fisiologici, è possibile trovarlo, al di là ed oltre alla putrefazione della carne, nella ricerca della giustizia fra uomini e, andando oltre, fra esseri viventi e ancora oltre, fra enti biologici e geologici che condividono lo stesso spazio in una relazione di reciproco interesse.
Ovviamente, anche in questo caso, una visione del genere è sempre sospetta a chi invece difende i suoi privilegi e lo status quo e quindi cosa c'è di meglio che dire "di cause ed origine se ne fregano, perchè intanto non possono cambiare". Però comprendendo cause e origini si possono cambiare molte cose del futuro, anzi tutto, come sanno bene tutti i cardinali Bellarmino di questo mondo.
#2148
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
20 Aprile 2020, 11:27:31 AM
CitazioneChe tale andamento - che a me sembra perfettamente semplice - non abbia bisogno, per venir giustificato, di ulteriori termini e significati di origine umana (volontà, scopo, fine ultimo o penultimo, causa prima (cause ed effetti rappresentano la condizione eternamente circolare che sta alla base degli EVENTI, cioè dell'ESSERE), creazione etc. etc.)....................... a me pare ipotesi del tutto convincente. Intanto saluti a te.
Questa definizione va bene per la "nuda vita" e quindi andrebbe bene se fossimo ancora all'epoca dell'Eden, ovvero quando digrignavamo i denti e mangiavamo cosciotti di agnello crudi, oppure venivamo mangiati da branchi di lupi affamati. Fatto sta che tra vita e morte dei singoli avvengono molti fatti che possiamo comprendere nell'insieme "Ingiustizie" e che la filosofia etica tende a fare oggetto della sua attività (oltre a dover ovviamente considerare quello che ho già detto in altre conversazioni, ovvero che l'uomo è una specie più culturale che biologica).
Stabilire che la vita sia semplicemente quello che dici tu è innegabile. Fatto sta però, che c'è chi muore nel deserto, nella speranza di una nuova vita, perchè il suo villaggio è stato distrutto da una compagnia petrolifera e chi invece fa la vacanza nel resort a 5 stelle delle Maldive. Questa disparità non modifica il significato ultimo della vita umana, come vita biologica, e neppure la struttura molecolare e la fisiologia del disperato nel deserto. Ridurre a ciò la vita dell'uomo e i significati ultimi della vita dell'uomo, però, è molto più funzionale alla "biologia economica" del vacanziere che a quella del nomade morto nel deserto.
#2149
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 15:47:05 PM
CitazioneLa filosofia della prassi è una filosofia chiusa. Ma, ripeto, un conto è quando si tratta di scelta individuale e altra cosa è quando si tratta di imporla a tutti.
Al suo opposto c'è anche una filosofia della prassi totalmente aperta, quella del far West o dell'ultraliberismo, dove si è sicuramente liberi di morire di fame. Il problema centrale della filosofia etica è proprio la domanda: come si conciliano la libertà,  il merito e l'equità  senza sprofondare verso uno di questi principi minimizzando o (peggio) cancellando gli altri?
È ovviamente possibile considerare la filosofia un mero esercizio meditativo e paraspirituale, ma credo che ciò esula dalla storia della filosofia occidentale, fin dai suoi primordi (basti pensare al messaggio etico di Socrate e la sua cicuta).
#2150
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 15:40:26 PM
CitazioneSia Platone che Galileo davano grande importanza alla geometria. La quale si basa su figure che non sorgono dall'esperienza ma da assiomi della ragione. Eppure tali figure si mostrano la cosa più efficace per misurare i fenomeni dell'esperienza sensibile.


La geometria e la matematica disciplinano il ragionamento e lo educano alla precisione e alla misurazione, che sono gli antefatti del pensiero scientifico moderno. Ma geometria e matematica da sole non sarebbero certo in grado di spiegare i fenomeni fisici così come sono evidenziati dalla fisica contemporanea. Il bosone di higgs non credo potesse emergere dai soli calcoli matematici (anche se hanno aiutato) ma è stata necessaria la costruzione di un sofisticato apparato sotterraneo lungo decine di chilometri.
#2151
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 17:52:06 PM
Ogni moneta ha il suo rovescio. L'uso delle scarpe ad esempio evita quei geloni ai piedi, piuttosto dolorosi, di cui mi parlava mia nonna. E la tecnologia ha sconfitto alcune malattie fastidiose come la poliomelite. Per non parlare della possibilità di trascorrere molto tempo a divagare, leggere, ascoltare musica, passeggiare, invece di essere ossessionati dalla ricerca di cibo o dalla paura di essere cibo per altre specie. Non esiste un'età dell'oro e quella degli ultimi ottanta anni e forse quella che le si avvicina di più (per il 10-20 per cento della popolazione, gli altri sono gli addetti al nostro benessere). Quello che dobbiamo domandarci è se per raggiungere questo livello di benessere non abbiamo dato fondo alle risorse del pianeta troppo sconsideratamente. Ovvero il problema non è tanto la tecnica in sè, ma l'uso esponenziale che se ne è fatto, sia per un bisogno di potenza, connaturato alla specie homo sapiens che i greci chiamvano hybris, sia per scaricare sulla natura ipersfruttata le contraddizioni sociali dovute al capitalismo.
Per Ipazia. In guida galattica per autostoppisti invece risponde "42".


https://it.wikipedia.org/wiki/Risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l%27universo_e_tutto_quanto
#2152
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 15:40:00 PM
Per Giopap. Quello che intendevo dire è che la nostra condizione umana attuale è tale che possiamo tranquillamente pensare di svincolarci da ipotetiche condizioni "naturali", ammesso e non concesso (come dici tu, e sono d'accordo) che queste ipotetiche precondizioni naturali siano tendenzialmente egoistiche.
Molto più realisticamente ci muoviamo in uno spazio dove egoismo e solidarietà convivono nella specie homo sapiens sia filogeneticamente che ontogeneticamente (ne' angeli ne' demoni). Ma questo non impedisce alla specie homo di restare impalata in questo guado, senza spostarci da questa fisionomia angelodemoniaca. Proprio il corredo culturale dell'uomo ci impone, eticamente, di aumentare il livello di corresponsabilità nei confronti dei nostri simili e dell'ambiente, perché anche se fosse vero, biologicamente, che "homo homini lupus", quell'homo ha il dovere etico di superare quella condizione, in quanto homo dotato di humanitas,  che in latino, non a caso, ha anche il significato di cultura.
#2153
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 12:03:50 PM
Esatto Ipazia. Esattissimo. La specie umana e il suo destino, per quanto questa affermazione possa sembrare nietzschiana, è scissa (parzialmente) dalla natura, a causa del retroterra tecnologico-culturale che ha sviluppato negli ultimi 10.000 anni. A causa del quale ciò che è naturale potrebbe e dovrebbe essere considerato inumano, altrimenti dovremmo sempre dare ragione ai partigiani dell'homo uomini lupus e della "selezione del più adatto". Ideologia, come noto, in realtà solo più adatta ad un certi tipo di distribuzione della ricchezza.
#2154
Scienza e Tecnologia / Re:I cellulari
18 Aprile 2020, 11:50:05 AM
Assolutamente d'accordo Iano. L'arricchimento culturale è stato per secoli un segno distintivo della borghesia in ascesa, che si poneva "paternalisticamente" come guida e modello anche delle classi subalterne, sollecitate a migliorare la propria posizione. In questo modo si marcava
la distinzione con la precedente classe dominante, la nobiltà. Oggi per "molto" mutate condizioni storiche, la super-classe dominante, che non può più essere neppure chiamata borghese, non ha nessun interesse a un miglioramento culturale dei subalterni. È sufficiente che essi siano in grado di usare i prodotti industriali che "devono" consumare.
In una situazione del genere è ovvio che emergano capri espiatori, cadaveri da riesumare, falsi obiettivi. Ce n'è uno particolarmente buffo nei social: quello che se la prende con i politici, a cui si chiede una riduzione dello stipendio e altre amenità. Al di là delle innegabili responsabilità storiche di una classe politica mediocre da almeno due/tre generazioni, si tratta della stessa dinamica diversiva.
#2155
Scienza e Tecnologia / Re:I cellulari
18 Aprile 2020, 10:48:07 AM
Premesso che non mi sono interessato della questione e quindi non esprimo opinioni in merito, faccio solo notare che in molte occasioni le innovazioni sono state contrastate, sia perché modificavano le possibilità di lavoro, sia perché sembrano perfette per evocare uno stato storico "precedente", dove tutto era bello ed armonioso (bisognerebbe provare a vivere in una caverna con la paura di essere azzannati da una leonessa per paragonare l'idilliaco passato al presente).
Inoltre svolgono una funzione diversiva rispetto ai veri problemi del mondo. È davvero il 5g il problema fondamentale oppure il fatto "reale" che una trentina di persone ha la stessa ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale?
#2156
Attualità / Re:COVID 19 e Global Warming
15 Aprile 2020, 07:11:46 AM
In questi giorni ho avuto la stessa percezione. Speriamo che questa epidemia ci insegni qualcosa, anche se sono piuttosto scettico in proposito.
#2157
Non credo che le due cose si contrappongano. Pensare liberamente, usando criticamente ciò che hanno pensato gli altri sullo stesso argomento dovrebbe essere la strada. Pensare liberamente e basta di solito fa rischiare di dire banalità oppure cose già dette o già confutate. Ovviamente qui non siamo in un luogo di specialisti e pertanto va bene anche che vi siano non specialisti, che hanno voglia di parlare filosoficamente, ci mancherebbe. Però il problema del nostro tempo è proprio credere che la spontaneità, l'acume, la passione possano sostituire lo studio e la lettura dei libri su un argomento. C'è un simpatico paradosso, che si chiama Dunning-Kruger, che ipotizza come chi sappia di più si sente più in dubbio su molte questioni, mentre chi sa di meno è sicuro di quel poco che sa.
Fare l'elenco erudito di quello che si è letto è l'altro aspetto negativo, se serve solo per saccenteria. Però se si vuole dimostrare qualcosa, qualsiasi cosa in filosofia, come in qualsiasi altro ramo del sapere, non vedo quale altro strumento se non quello di citare le fonti e cercare di illustrare il pensiero su quell'argomento. C'è davvero un bias che andrebbe studiato approfonditamente: l'erudizione e lo studio visti come qualcosa di negativo, che fonda un'autorità che invece andrebbe lasciata alla libertà di pensare delle persone.
C'è evidentemente un equivoco di fondo. Infatti se esclamo "ipse dixit" è ovvio che mi rifaccio ad un principio di autorità odioso e stupido, ma se cito le fonti e i riferimenti di quello che dico sono invece rispettoso dei miei interlocutori che possono verificare quello che sto dicendo e magari oppormi o le loro deduzioni logiche, fondate sui loro ragionamenti, oppure quello che altri hanno detto sullo stesso argomento, confutandomi in modo molto più stringente, come ad esempio ha fatto Baylham, nel post su Darwin.
#2158
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
13 Aprile 2020, 17:32:20 PM
Ognuno è figlio del proprio tempo e se Gould ha visto questa affinità non discuto. Ma in ogni caso Gould ha perfezionato un modello di indagine che ha in Darwin il suo precursore. Penso che Darwin non volesse fare della sua teoria una bibbia indiscutibile. Gould sicuramente sottolinea maggiormente l'aspetto della casualità, che lui chiama però contingenza e che ha un significato diverso da casualità. Ma anche Darwin nei suoi scritti oscilla spesso fra una valutazione "economica" della selezione naturale e a sorprendersi della scarsa efficacia di certe soluzioni adattive.
In una lettera famosa ad Asa Grey, quella che contiene il famoso passo sugli icneumonidi, conclude:
"Sono incline a considerare ogni cosa come risultante da leggi intelligenti...e a lasciare i dettagli, buoni o cattivi che siano, all'azione di quello che potremmo chiamare caso".
Il merito di Gould è stato quello di integrare in modo convincente quel "caso" ed ampliarne la portata, ma in Darwin erano già presenti delle intuizioni in merito.
#2159
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
13 Aprile 2020, 14:31:09 PM
Siamo molto legati all'idea del sopravvivere. È inevitabile. Se non fosse così ci saremmo già estinti. Ma nel corso dei millenni al nostro corredo biologico si è aggiunto un discreto corredo culturale. Ed è lì che dobbiamo guardare per dare un senso. Essere colpiti da una musica, da un tramonto, provare soddisfazione per un'opera ben fatta. Sentirsi bene ad una cena con gli amici. Appassionarsi di un hobby o di una materia del sapere. Ma soprattutto sentirsi responsabili nei confronti del mondo e con tutto ciò che interagisce con noi. Trattare con cura e gentilezza il prossimo. Sapersi mettere in discussione. Accettare la vecchiaia e la morte. Comprendere di far parte di un cerchio della vita che inizia e finisce. Niente di esaltante rispetto alla possibilità di avere una vita eterna di beatitudini, ma molto intrigante dal punto di vista dell'etica e della prassi, senza alcuna giustificazione e rinvio ad un "dopo faremo i conti".
#2160
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
13 Aprile 2020, 12:52:54 PM
Per Baylham. Hai ragione sulla sostituzione di Lamark e Wallace, mentre non trovo alcuna opposizione Gould-Darwin. La vera opposizione è tra Gould e il darwinismo applicato all'economia e alla sociologia, come "struggle for life" e quindi come giustificazione al "il più forte è il più adatto". Per Darwin il più forte non è il più adatto. L'adattamento deve fare i conti con molte variabili, genetiche, ambientali, casuali. La posizione di Darwin era ben poco influenzata dal pensiero economico di Smith. Fu uno scienziato coerente con la necessità di dimostrare le sue tesi empiricamente. Come già scritto non voleva neppure che la sua teoria fosse chiamata evoluzionismo, proprio per non dare l'idea di un "progresso" predeterminato ed era talmente consapevole di quanto poco ci distanziamo dalle altre forme di vita da considerare possibile anche in altri esseri viventi il senso della moralità e dell'equità, come è stato dimostrato un secolo dopo a partire da altre specie di primati.