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Messaggi - paul11

#2161
-I cicli economici sono come dei metabolismi con delle manifestazione esterne periodiche,seguite dagli indici appunto economici.
Crisi profonde come quella del 1929 e questa a noi vicina ,spesso segnano  cambiamenti strutturali del libero mercato, le diverse fasi del capitalismo
-E' vero,  sono stato poco chiaro nello scrivere i soldi non generano soldi. Non dimentichiamo mai che il denaro è un titolo,  non è nulla finchè non è cosa fisica,mobile o immobile. Nella repubblica di Weimar conseguente alla crisi del 1929 si comprava il pane con un carretto di denaro. Ciò che intendo dire è che alla fine quel denaro "deve essere bruciato" per riequilibrare il rapporto moneta (virtualità)e ricchezza fisica materiale Ed è proprio il rientrare nell'equilibri oche le politche si squilibrano;così come una problematica di giustizia è quella fra produzione e distribuzione della ricchezza, così è la politica di chi paghi gli oneri del debito, sappiamo come va  a finire.
-sì ma le banche sono i santuari del capitalismo ,per l'importante ruolo di intermediazione fra risparmi e investimenti ,
oggi le banche falliscono non per questo originale ruolo, ma perchè speculano loro stessi finanziariamente ,sono usciti dal ruolo d intermediazione diventando attivi agenti economici .Se sbagliano strategia d'investimento e il capitale di sicurezza e di  rischio non è sufficente allora la conseguenza è fatale. E' curioso ,dal punto di vista del diritto, che vi sia il risarcimento del danno del risparmiatore senza una pena del dirigente che ha sbagliato strategia. Così è ancora la comunità che ripaga il danno e il dirigente avrà l'ennesima buonuscita andando a fare danni altrove. Il problema di diritto è la responsabilità privato/sociale che accade anche nelle ristrutturazioni economiche . L'azienda rischia il fallimento per errori di strategia di investimento e pagano i lavoratori a loro volta sorretti dall'ombrello sociale(cioè la fiscalità sociale di tutti di nuovo entra in gioco). Rendiamoci conto che la deresponsabilità nel diritto nelle sedi civili e penali significa deresponsabilizzare il governo politico ed economico Un amministratore delegato di grandi aziende  percepisce sui due milioni di euro annui :riflettiamoci.
- c'è un 'interpretazione di causa effetto diversa.
la finanza storicamente è cresciuta perchè l'evoluzione tecnologia permise di aumentare le capacità produttive, man mano che i mercati crescevano nella domanda di beni .Se il giro di affari e il valore aggiunto dei settori produttivi aumenta ,la finanza avendo in mano i capitali ne ha ancora di più perchè lavora sull'interesse del capitale.Aggiungi che la concentrazione nella competizione porta alla fine che pochi hanno moltissimo.Non c'è bisogni di avere dati alla mano per capire che qualche decennio fa la ricchezza globale del pianeta è nettamente superata dalla quantità nella globalizzazione dei mercati .Sono sempre ancora oggi i pochi che hanno un giro di affari elevatissimo se aggiungiamo le controllate. Guarda alla deregulation delle banche in Italia, ha portato a fusioni e concentrazioni per competere globalmente.
- sì ,sono d'accordo lo Stato deve garantire dei settori economici  cruciali per la sicurezza sociale.
- e' una favola che il costo del lavoro è il problema, serve al capitalista per farsi dare del denaro privilegiato dallo Stato, inItalia c'è chi vive da sempre nella crisi di ristruturazioni. Pensa all'opificio con 100 lavoratori e due macchine operatrici , oggi esistono 2 operai e 100 macchine operatrici a loro volta diventati sistemi integrati,ma elastici e modulabili. ma soprattutto l'incremento continuo della produttività orario ,significa che se aumento la produttivtà  a costi costanti oppure stessa produttività ma meno costi (riferito al lavoratore, aumento la produttività ma il numero di persone è costante, stessa produttività ma diminuzione dei lavoratori), abbasso i costi di produzione) In realtà si variabilizza ancora di più l'utilizzo del lavoratore, ma il problema vero è quindi del capitale e non del lavoro è che devo ammortizzare l'investimento in macchine  e capitale.
Poi c'è un concetto contrattuale:  i tre mezzi di produzione sono capitale, lavoro, materie prime .Chi fra questi è la parte debole contrattuale per cui si agisce abbassando i costi?
#2162
Hi visto persone poco più che alfabetizzate ottenere dei diritti perchè credevano nell'etica  anche se non conoscevano la parola ,perchè la praticavano con dignità.
Vedo persone acculturate che perdono diritti plagiati nelle menti confuse e non credono più a niente.Il pensiero per loro è già un dolore.

Vedo nelle Cosituzioni delle repubbliche    dei principi formulati a cui tutto l'ordinamento deve riferirsi; vedo persone prive di coscienza e conoscenza dei principi farsi sfruttare e supino servilismo accettare che quei diritti siano calpestati, perchè non hanno capito il testamento di generazioni precedenti e di culture precedenti che hanno discusso di etica, di teoria dello Stato di rapporto fra vita e individui  e fra individuo e società. Chi perde il testamento perde la memoria storica e il rispetto per l'umanità, perchè non consegnerà quel testamento alle generazioni future 


Vedo le  scienze che oggi sono riuscite a farsi passare per realiste e razionaliste.
e si è dimenticato che il razionalismo era nella metafisica greca dentro gli oggetti concettuali, cioè assiomi ed enunciati che costruivano i primitivi della geometria e matematica. Il realismo era in Platone ,poichè non c'èra al divisone netta  fra natura ed asatrazione, ma un cordone ombelicale che legava la materia e l'iperuranio.  Il razionalismo sarà il contraltare dell'empirismo , il cui significato era conoscenza attraverso l'osservazione e l'esperienza.
Hanno saputo travisare così bene grazie a filosofi  da due soldi  e asserviti  alle scienze da ribaltare termini e significati, per cui oggi la scienza è ragione la metafisica irrazionalità, le scienze verità  e i concetti etici vestigia di antichi pensieri che non sono nel progresso. 
Così l'umanità è divenuta come San Tommaso che deve vedere per credere.  E nega in questo modo la sua natura.
La vita diventa un esercizio fisco e scientifico da laboratorio, essendo priva di sensi e significati .

Le  grandi aziende commerciali costruiscono mission, codici etici e policy, intanto che il filosofo e il biochimico chiacchierano d etica e di libertà.
 
E' visibile che nella pratica l'economia è contro lo Stato di diritto di cui la filosofia morale è portatrice storica, e la scienza che è dalla parte e strumento dell'economia avendo prebende in cambio di innovazione e scoperte esautora il filosofo.
Perchè senza etica è finito il tempo del saggio
#2163
A mio modestissimo parere Donquixote ha spiregato bene le differenze di linguaggio di domini diversi e Giona nel suo ultimo post è stato semplicemente meraviglioso, è riuscito a dire con il cuore.

Acquario quello che scrivi è una serie di problematiche nate dalla modernità alla contemporaneità.
Personalmente io non credo in un Dio "sadico" che danna in eterno, c'è sempre un modo per uscire con il ravvedimento e attraverso un perdono e questo lo insegnò Gesù. L'amore è il sentimento per antonomasia ed è superiore al peccato, perchè è nella nostra natura , nella nostra possibilità. Quando Dio è rappresentato come ente esterno a noi ,non è coscienza, ma solo timore, paura del castigo. Questa forma è utilizzata tanto meno la persona è matura, non prende coscienza che ciò che ci lega è lo spirito.

Se posso permettermi di risponderti InVerno.
E' vero molti hanno strumentalizzato Dio e in nome di Dio hanno nella storia costruito atti di ignominia contro i propri simili.
Io dico sempre che se esiste Dio non vorrei trovarmi nei loro panni quando finirà questa vita terrena.
Quello che forse ancora sfugge è che Dio è sempre interpretazione da parte umana nei linguaggi del bene e del male ,di atti virtuosi oppure egoistici, è il percorso storico dell'umanità. Non basta dire "ho trovato Dio, o sono credente", è dall'atteggiamento dagli atti che noi capiamo se esiste una coerenza.
Il mio modesto parere, e penso di essere d'accordo con te , è la necessità dell'incontro se vogliamo che l'umanità abbia un futuro, ognuno se vuole riconoscere l'"altrui" deve spogliarsi dei fronzoli, sacrificare parte di sè nell'orgoglio  ,rimanere in una sua identità che  porta al linguaggio dell'amore e fratellanza, sapendo   che tu sei parte di me e io parte di te, con tutte le contraddizioni che possono emergere, ma che vengono dirimate con l'incontro  Il sapere che io difenderò la tua identità umana aldilà delle posizioni razionali o irrazionali che ognuno di noi è libero di pensare. ma per fare questo dobbiamo accettare che esiste una coscienza, che là fuori c'è un mondo ancora da esplorare e conoscere, ma quel mondo non finisce lì e la verità non può essere solo lì, mancherebbe di noi di quella realtà fuori di noi che deve entrare in noi e riemergere come coscienza. Perchè penso che questo sia il punto di origine da cui il credente  ritiene di trovare senso di un tutto in Dio, ma il non credente non può fermarsi ad una oggettiva verità del fuori di sè,di un mondo che non abbracci anche se stesso perchè l'uomo deve avere cura di sè e del mondo se vuole trovare un equilibrio e solo la sua coscienza che ha un suo linguaggio può indicargli la strada se siamo capaci di ascoltare non solo con le orecchie.E' solo questa coscienza quando diventa consapevolezza che va oltre gli steccati che può salvarci.
#2164
La finanziarizzazione è un grande bluff e la dimostrazione è l'enorme bolla finanziaria e lo dice il termine stesso.
Non è vero che denaro faccia denaro.attenzione è carta moneta convenzionale alla fine anche se sono mille diverse tipologie di titoli.
L'economia è molto più semplice di quanto vogliono far credere. Se persino banche sono fallite e siamo in questi anni arrivati al quasi fallimento di Stati (anche se non esiste un fallimento di uno Stato, chi mi dice il valore venale del Foro imperiale a Roma e del Monte Bianco o dell'Acropoli di Atene?) semmai indica convenzioni e termini che mutano definizioni anche nella cultura economica..
Quabdo mai dal dopoguerra si era parlato di fallimento di banche e Stati, le cattedrali della sicurezza.
Il problema semmai è l'effetto deleterio . Il vero problema è che il fare soldi su soldi che vuol dire speculare sui mercati finanziari mette in crisi i settori produttivii. Per produrre la teoria ci dice che ci vuole:capitale, lavoro e materie prime. Il capitale ha assunto dei tre fattori produttivi una quota così rilevante che quelle speculazioni finanziarie mutano i tassi di prestito e speculano sulle merci e sulle materie prime di tutto il mondo.  In altre parole quella finanziarizzazione muta le condizioni del mondo produttivo e spesso lo fa così velocemente che i piani industraili, le strategie a breve periodo delle aziende deve adattarsi in quanto mutano i margini di gudagno arrivando a vendere anche in perdita e quindi indebitandosi. Se tieni conto che l'evoluzione dell'industrializzazione, e lo si vede nelle fabbriche moderne,e fatta da sistemi,strumenti,macchine operative che sono capitali investiti e devono avere un ritorno economico attraverso la produzione, significa che il capitale produttivo, il capitale nel prodotto finito non è mai stato influenzato così tanto in questi anni nella storia dell'umanità dal gigantismo finanziario..

Sì il welfare muta, Deve fare scelte di spesa. Deve proteggere chi ha poco o nulla dandogli assistenza gratutia e man mano far pagare i servizi.Quel termine reddito ISEE serve a dare più o meno in funzione del reddito esenzioni, Ma questo lo ritengo necessario, non è più possibile dare a tutti  indistintamente. e noi oggi paghiamo anche errori del passato, quando si faceva credere che l'economia era un barile senza fondo pieno di soldi da dare a tutti.

No, le classi dominanti non vogliono le crisi, l'economia è come la scienza, un meccanismo inarrestabile una forma di meccanismo autonomo. Le crisi alzano il livello di scontro sociale, alloro conviene la pace sociale, che lo sfruttato sia felice così continua a farsi sfruttare, La crisi aumenta la coscienza nelle persone. Semmai hanno imparato storicamente a gestire molto bene l'informazione e i mass media e l'individualismo fa loro buon gioco, perchè il debole vince solo se si coalizza.

L'egoista non vuol maii perderci ,è un avido e un ingordo e questo è anche il suo punto debole. Nuovi ingordi si affacciano con la globalizzazione per spartirsi poteri,domini,mercati e comprare i politici facendosi guerra anche fra loro. Il denaro è potenza e dominio oltre le necessità oltre gli sfizi.E' il desiderio del comando di avere in mano i destini.

io penso che si continuerà questa situazione socio economica più o meno per anni.
Non ci sono condizioni perchè non possa che essere così.
E'solo questione di coscienza,volontà e attuazione, questo insegna la storia.
#2165
Se si è deboli sul concetto di etica come si pensa d influire o essere ascoltati dalle scienze in generale e quelle biologiche in particolare?
Va bene partire anche da "benessere dell'umanità", ma deve essere definito e ancorato a dei principi universali.
Con la globalizzazione o un principio è universalistico o si lascia gestire come vuole ogni "fetta" di mondo.
L'etica nasce dall'osservazione del mondo ma deve rientrare nelle coscienze umane e poi rientrare nella pratica del mondo,diversamente rimane un'astrazione

Maral non sono d'accordo, l'etica ha perso quando è caduta nella scienza, perdendo il principio ,il paradigma.
L'etica si è relativizzata nelle pratiche quando è entrata parallelamente dentro le teorie  economiche di convenienza e di principio edonistico ,molteplici etiche significa specificità senza una relazione fondamentale che le riunisca, e quì contano anche le influenze date anche pretestuosamente dalle  teorie dell'evoluzione.

Bisognerebbe prima definire una teoria della di vita .
#2166
Citazione di: Koli il 13 Aprile 2016, 19:53:57 PM
Citazione di: paul11 il 13 Aprile 2016, 13:50:16 PMEsodo è un libro storico ed è soprattutto nei libri storici che troverete questi tipi di contraddizione, difficilmente saranno nei libri sapienziali, Perchè? Proprio perchè sono storici e vigeva la regola dell'"occhio per occhio ,dente per dente" Il Dio neotestamentario è molto diverso, perchè passano millenni, è il Dio della misericordia e del perdono.
Ciao, a me sembra un tentativo di cherry picking. Comunque di cose discutibili ne troviamo anche nel Nuovo Testamento, come appunto le sparate di Paolo contro gli omosessuali. Ora, va bene il contesto diverso, ma se a ispirarlo fosse stato Dio, che dovrebbe trascendere, in quanto a sapienza, le contingenze storiche, a me le cose non tornano. Io andrei di rasoio di Ockham. ;D

se la vedi dalla mia parte è proprio il vostro un tentativo di cherry picking evidenziando solo ciò che interessa e dimenticando tutto il filo conduttore della Bibbia intera. Evidenziare le incongruenze ,va bene, ma proprio perchè sono talmente evidenti e grossolane, si dovrebbe rifletterci meglio. Io vedo altri tipi di incongruenze che voi non vedrete, e sono i diversi atteggiamenti spirituali che a volte corrispondono ai tempi di scrittura.

Tutta la patristica dei primi due secoli è contro il sesso compreso la donna. Perchè? Quanto influisce sull'interpretazione del peccato originale e la disputa fra i diversi pensatori ? Eva viene corrotta direttamente dal serpente... e mi fermo quì per non andare off topic.  Io vedo altri tipi di incongruenze come lo scontro fra le diverse "colonie" cristiane, chi più elleniste,chi più giudaiche, chi più ermetiche come quella egiziana e influenze gnostiche che vengono da antichissimi retaggi fino ai veda indiani per passare dal zoroastrismo.  Io cerco le influenze sincretiche delle radici che influisce sul pensiero spirituale.  Sono umani tutti quanti coloro che hanno scritto, con diversi radici e conoscenze e sono figli del loro tempo e luogo.

Quando si legge un romanzo ,il filo conduttore non è il testo in sè e per sè ,ma ciò che lega l'intera narrazione dentro un senso e dei significati. 
#2167
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2016, 16:58:51 PMPossibile che nessuna ricetta funzioni? O forse la crisi è propedeutica a togliere salari/stipendi e diritti? Questa la domanda che alcuni cominciano a porsi.

La ricetta classica è che nelle crisi economiche qualcuno deve pagare. Questo è rapporto di forza.

Gli investimenti produttivi sono recepiti in nuove linee o sistemi altamente integrati ,con maggiore produttività e minor lavoratori.
Significa che da decenni e sarà sempre più acuito il problema,  gli investimenti sono intensivi e non espansivi, sostitutivi con innovazioni e miglioramenti ,ma non aumentano le capacità produttive totali ,perchè devono saturare gli impianti il più possible e questo lo fanno attraverso la flessibilità ed elasticità produttiva in cui si lavora solo su richiesta di mercato, per tener bassi i costi dei magazzini e della logistica. I costi saranno sempre più finanziari e non di lavoro umano, ma in macchine e sistemi flessibili.

Il punto chiave del capitalismo è che ad un certo tempo o si dovrà diminuire le ore lavoro per fare lavorare tutti (non sicuramente in questo periodo) oppure pochi lavoreranno per mantenere molti che non lavorano, o ancora rimane una popolazione abbastanza stabile di lavoratori, ma con stipendi bassi.

La ricetta macroeconomica funzionerà sempre meno perchè le aziende nelle crisi aumentando la competizione sui mercati devono affinare i processi aziendali e ridurre i costi se vogliono mantenere i margini di profitto. A loro importa di più lo sgravio fiscale e contributivo e soprattutto linee di credito privilegiato, perchè tanto il numero di lavoratori rimane più o meno lo stesso ,utilizzando le flessibilità dei lavoratori  ,ma tendente per forza verso un declino.
In altre parole la microeconomia è mutata più velocemente delle ricette  classiche della macroeconomia.
Se a questo aggiungiamo la terziarizzazione di funzioni aziendali, la delocalizzazione, abbiamo un quadro che rende quella ricetta  con sempre meno effetti sui lavoratori e come lauti favori agli imprenditori.

In economia il lavoro è un mercato con una domanda e un'offerta, se il lavoro diminuisce non possono aumentare gli stipendi se non in maniera globalmente poca con le contrattazioni sindacali. Ma il sindacato non può decidere il numero dei lavoratori ,perchè è il mercato delle merci che decide quali linee produttive possono essere saturate e altre tipologie di produzione invece diminuire se no fermare in attesa di richieste di prodotto, di merce.
E' destino che ,con questo sistema economico a sempre più alta e performante tecnologia, il lavoro diminuisca,soprattutto nei Paesi avanzati dove i mercati sono saturi e il numero demografico della popolazione è abbastanza stabile (con gli immigrati però)

Il politico dovrebbe invece di fare riforme quasi inutili, pensare a ricette veramente alternative, non lo fanno perchè squasserebbe gli equilibri di privilegiati e temono di perdere voti e consensi, così vige un immobilismo in attesa che da qualche parte inizi la ripresa e tutti si attacchino al carro del locomotore.
Un esempio ,il reddito da lavoro e il reddito su rendite immobiliari  deve per forza essere trattato in maniera diversa se si vogliono cercare risorse produttive. Il lavoro è trasformazione e creazione di valore aggiunto, tutti gli altri settori campano su quel valore aggiunto prodotto e quella ricchezza viene mal distribuita.
#2168
A me è capitato spesso di voler dire qualcosa, ma di non aver detto nulla e sentirmi chiedere "cos'hai detto?"
Penso che parta un'onda emotiva, perchè sono convinto che l'emozione è una forma di energia, ed è tanto più potente quanto lo è il nostro stato emotivo e viene captata da qualcuno che ci sta vicino ,generalmente un interlocutore , la percepisce ,ma non la decifra perchè è imperscrutabile, rimane in chi la riceve una sensazione. 
Sono altrettanto convinto che siano invece decifrabili e Gustavo Rol che citi all'inizio e che a suo tempo avevo approfondito, ne avesse le qualità e capacità
#2169
Risposta a  Koli .
Il mio parere l'ho già dato,  se posso dò solo suggerimenti.

I Libri che compongono la Bibbia sono numerosi e una delle premesse per la scelta è proprio il termine "ispirati"
che si rifà ovviamente ad una lettura spirituale e non letterale. Coloro che non entrano nel canone (ebreo, cristiano con le varie confessioni) sono gli apocrifi e ve ne sono parecchi anche nel Vecchio Testamento.
Quest iLibri sono di diversa natura e diversa storia, i più antichi risalgono alla tradizione orale (non dimentichiamo ad esempio  che per gli ebrei ci sono altri scritti non meno importanti come il Talmud babilonese ,di Gerusalemme e quello orale).
Vi sono Libri storici, libri direi giuridici e normativi, libri sapienziali, ecc.
Esodo è un libro storico ed è soprattutto nei libri storici che troverete questi tipi di contraddizione, difficilmente saranno nei libri sapienziali, Perchè? Proprio perchè sono storici e vigeva la regola dell'"occhio per occhio ,dente per dente"
Il Dio neotestamentario è molto diverso, perchè passano millenni, è il Dio della misericordia e del perdono.


Ora dovrebbe far riflettere  anche il fatto che abbiano lasciato le apparenti , ma  manifeste  contraddizioni. Sarebbe stato facile epurarle, durante le traduzioni linguistiche ,le riscritture ,ecc. 
Perchè le hanno lasciate?

Sono solo elementi di riflessione.
#2170
Mi trovo d'accordo con i vostri interventi ,Freedom e Giona.
E'vero ,alla fine la storia è un rapporto di forza fra egoismi individualistici e persone più virtuose che sono pronte a sacrificare parte di loro per gli altri.I primi hanno il potere e i secondi proprio per bontà di spirito ,subiscono. purtroppo il mondo gira così.
Ma in generale il popolo dovrebbe imparare che alla fine l'economia ha una sommatoria algebrica pari a zero, tende ad un riequilibrio, in cui le false ricchezze devono essere pagate da qualcuno e i potenti scaricano in vario modo l'onere economico vessando sulle parti deboli della società. Ciò che mi indigna è l'incapacità etica delle classi dirigenti di essere più responsabili almeno verso coloro che versano nella miseria e disperazione economica.
Mi ricordo quando decenni fa  apparvero in Italia le prime società che invitavano a investire i risparmi con lauti interessi.
Ho pensato subito che è impossisble economicamente che tutti guadagnino alti interessi.. tanto meno i lavoratori dipendenti
Ecco forse dovremmo riflettere cosa davvero ci rende feliicii, ad essere meno materialisti e più umani.
Ma temo che non sia servita da lezione

Freddom la vecchia ricetta era , lo Stato agevola il credito per gli investimenti produttivi, così crea lavoro ,la gente ha un reddito e consuma, insomma si riapre il ciclo virtuoso economico.
In realtà gli investimenti sono sempre meno stati estensivi, ma intensivi, Significa che nuove linee produttive o nuove fabbriche, ma vediamo anche le banche,assicurazioni, sono sempre più automatiche ed ad alta produttività e con meno gente che lavora.
L'acquisto in internet aumenterà con l'abitudine e l'affidabilità, spariranno molti negozi per le città perchè anche i supermercati si affidano alla spesa portata  a domicilio, aumenterà  il telelavoro,ecc. La sommatoria di tutto questo è meno lavoro più produzione e a condizioni economiche e di diritto sempre più al ribasso, come ha scritto bene Giona.
Il paradosso è che tutta quest nuova tecnologia è formidabile e potrebbe aiutare l'umanità a vivere meglio ,ma invece crea disoccupazione e tensione sociale e forti divisioni di reddito
#2171
Rispondo in sintesi perchè mi sembra di aver già argomentato almeno parti della discussione.
1) sono d'accordo con CVC: la conoscenza della manifestazione fenomenica nel mondo rientra in noi come coscienza che costituisce una unità di senso del tutto ,Ogni cosa è relazionata ad una unità di senso che la nostra coscienza costruisce.
2) mi tocca fare l'avvocato delle scienze e la loro apologia.Non può esistere un "blocco" della conoscenza è contraddittoriamente immorale ,così come non si possono fare processi alle intenzioni. Ma è praticamente impossibile tentare di fermare conoscenza e tecnologia. Sgiombo capisco il tuo intervento e sono pienamente d'accordo con il tuo allarme sulle conseguenze e strumentalizzazioni economiche, ma se ogni individuo umano fosse più virtuoso e meno individualista ed egoista  forse non avremmo nemmeno la  situazione socio economica attuale.Dobbiamo purtroppo essere realisti..Mi trovo d'accordo anche con la tua classificazione sugli organismi viventi.
3) continuate ad insistere ad una deontologia aprioristica che poco serve ai fini pratici ,non ha appunto un rapporto di forza superiore il singolo scienziato, al massimo può insieme i suoi colleghi creare, costituire un manifesto pubblico etico per sollecitare le coscienze nell'opinione pubblica..Ma io sono del parere che bisogna andare oltre.L'etica è pratica e deve entrare come diritto negli ordinamenti  giuridici.
4) sono contrario anche alla modificazione genetica di altri organismi viventi ,perchè possono alterare l'ecologia e gli equilibri  ,tutto ciò che è organico diventa a sua volta alimento di altri organismi e alla fine arriviamo a noi
5) capisco che il portato scientifico ha superato la soglia che ci potrebbe consegnare all'autodistruzione e alterazioni del pianeta, ma indietro non si torna.Ci tocca tentare soluzioni del governo delle conoscenze dentro un'etica-
6) la priorità è filosoifa morale che diventa diritto sul fare scientifico. Lo scienziato èl ibero di sperimentare fin dove la legge ha costruito dei limiti Quindi sostengo una libertà di conoscenza scientifica, ma dentro un ordinamento legislativo che tenga in considerazione i suggerimenti della filosofia morale.

 Non sono nemmeno io molto ottimista, ma dobbiamo resistere, Sono parecchio d'accordo sul tuo ultimo scritto Maral. e complimenti per avere inserito questa discussione.Nel nostro piccolo speriamo di riuscire a far  riflettere e sollecitare coscienze su un argomento decisamente difficile e importante.
#2172
E' lo Spirito che aleggia sul creato e che dalle manifestazioni fenomeniche diventa autocoscienza che ogni cosa astratta o concreta ha un senso ,è ciò che riassume in sè e per sè tutto quanto.
#2173
Non ho nulla contro Keynes che è stato un economista di prima grandezza.
Le sue teorie comprese le neo keynesiane e anche alcune attuali a cui si ispirano sono servite alla politica.
Il fabbisogno finanziario di uno Stato deve coprire le spese in conto capitale e le partite correnti e in più dovrebbe fare investimenti.
Due sono le vie per finanziarsi, la tassazione e il prestito finanziario .
Ora se il prestito finanziario attraverso il circuito finanziario bancario era pressochè illimitato, significava per il politico gestire lo Stato  sapendo che il suo debito creato sarebbe stato pagato da futuri governanti. Quindi poteva facilmente fare il populista e il demagogista, magari anche abbassando le tasse, perchè tanto li compensava il circuito bancario , cartolinizzava il debito attraverso BOT e CCT a scadenze diverse, pagava il capitale più interessi si rifaceva dare il denaro delle banche e così via .
Anche un deficiente sa gestire l'economia in questo modo. Voi riuscite a gestire così i vostri conti? Credo proprio di no.
Se a casa mia potessi indebitarmi molto più del reddito che percepisco vado ad abitare a Beverly Hills con tanto di piscina.
Ho creato una falsa ricchezza, un falso stile di vita che non corrisponde al reale reddito spendibile.
Ora immaginiamo di mettere insieme tutti i debiti pubblici degli Stati in mano alle banche e aggiungiamo gli interessi che maturano e avremo un economia gonfiata come una bolla.Noi abbiamo pagato generazionalmente i debiti economico finanziari di una classe politica inetta e in più le banche con la deregulation hanno tutte gestito i risparmi e i debiti investendoli per l'intero globo, così i debiti dei debiti dei debiti generavano masse monetarie di interesse che nulla avevano a che fare con la reale ricchezza prodota.Se ci aggiungiamo che in USA davano mutui praticamente senza garanzie finanziarie e magari gonfiando il valore venale dell'immobile, è bastato che qualcuno non rientrasse più nel debito, che l'economia reale calasse e si sono accorti che quel debito del debito spedito sui mercati finanziari globali non aveva valore e rendimenti si sono azzerati.

Il problema non è la teoria economica.
L'economia della gestione si serve delle  teorie in questo caso macroeconomiche, ma è questione di volontà politica per la scelta degli indicatori economici, Infatti quello che stanno contrattando a livello europeo è una gestione più elastica degli indicatori fra reddito e spesa per poter avere più capitali finanziari da immettere negli investimenti .
Ma nella mia ignoranza questa ricetta funziona solo in parte ,sono mutate le condizioni di rapporto fra produttività e ore lavorate, quindi  più investimenti non significa automaticamente più lavoratori, perchè gli investimenti strumentali produttivi sono sempre più sistematici nell'incorporazione del lavoro umano. L'informatica è talmente pervasiva che consente delocalizzazioni di funzioni aziendali , terziarizzazione di fabbriche ,ecc. Anche la microeconomia ha costruito nuove configurazioni produttive di processo.
#2174
Non capisco per quale motivo lo scienziato biotecnologico debba avere problemi etici, mentre Il proprietario di  quella industria,nonchè suo datore di lavoro no, e nemmeno lo Stato che ha un suo ordinamento giuridico di competenza.

Cosa può fare di etico il ricercatore, opporsi come obiettore di coscienza? E quale sarà la conseguenza se non esiste una tutela legislativa che si avvalga del diritto di obiezione, perde il posto di lavoro e sarà rimpiazzato da un nuovo ricercatore con meno scrupoli etici.
E intanto il proprietario brevetta e fa denaro vendendo biotecnologie.

Il problema di noi tutti nel rapporto fra nostra coscienza e mondo pratico è purtroppo senso di frustrazione e impotenza.
Vorremmo scegliere la strada virtuosa e ne avremmo la volontà, ma non riusciamo ad attuarla a praticarla.

Un paradigma etico o morale, o è eterno e universale oppure non vale nulla .

Io penso che da un paio di secoli l'umanità occidentale abbia prima pensato e riflettuto sui paradigmi dei valori etici ,poi li ha definiti, dichiarati promulgati in  Convenzioni e Carte Costituzionali, mentre in realtà, nelle pratiche concetti come libertà, uguaglianza, giustizia, e parliamo di ordinamenti repubblicani liberali e democratici siano stati in molta parte disattesi, Sono rimasti lì come principi ,ma non come pratiche, Le dottrine antiche hanno contribuito a portare questi valori nella storia. 
In realtà alcuni diritti sono più importanti di altri diritti ,alla faccia dei principi 

Alterare  da parte nostra il genoma umano è contro natura. Manipolare embrioni è manipolare vita e rendere"cosa" la vita stessa cioè un oggetto fra tanti oggetti e quindi  costruirci un mercato . 
Già mi è difficile dire che lo Stato può farlo,.Sicuramente il privato  a mio parere mai e poi mai.
Ma sono sicuro che dalla pecora Dolly ,ad oggi, siano state eseguite anche clonazioni umane e che magari esista o esiterà il mercato nero  di part idi ricambio umano.
Proprio per questo sono perentorio .Sono completamente in disaccordo con qualsiasi manipolazione di ciò che riguarda "VITA"
sia per le conseguenze che non conosciamo e potrebbero essere disastrose, sia per la mortificazione del concetto stesso  di vita .
#2175
La crisi nata negli Usa ha dimostrato per l'ennesima volta che in  economia  la virtualità della quantità di denaro finanziario  che circola in tutto il mondo  non può superare più di un tanto la quantità dei beni materiali che producono fisicamente agricoltura e industria.
Significa che la virtualità non può superare la soglia della realtà , in quanto più grande è la quantità di denaro circolante in conto capitale  e più grande sono gli interessi che maturano . e superando troppo il valore della quaniità delle produzioni o genera inflazioni gigantesche oppure ,visto che l'attuale ordinamento economico tiiene sotto controllo inflazione e debito pubblico, improvvisamente crollano i rendimenti e i titoli di credito diventano "spazzatura".

Ora quindi il ciclo economico deve ripartire con la creazione di ricchezza materiale  e reale , poi il loro valore aggiunto servirà di nuovo al sistema finanziario che intanto dovrà rifinanziare gli investimenti produttivi .

Non sono un economista di professione e non ho dei dati importanti. 
Io temo che vi siano problematiche nel mondo produttivo industriale. C'è sovrabbondanza di lavoratori rispetto alla quantità prodotta e consumata. Ma sono i lavoratori che hanno un reddito e quindi loro consumano e risparmiano. Ma le imprese industriali sono in competizione globale e quindi abbassano i costi per mantenere i margini di guadagno .
Uno scopo del job act, e lo si è visto dal recente viaggio del nostro premier negli USA, dovrebbe essere attirare investimenti internazionali.

Se il metabolismo economico , produrre, generare reddito, consumo, risparmio, tasse, che alimentano la domanda di beni strumentali e  finali, di finanza alle banche di finanza allo Stato, il circuito si altera e muta strutturalmente il sistema che deve essere riconfigurato. 

Quindi penso che noi stiamo riconfigurandoci verso un altro salto del sistema capitalistico del libero mercato e mi piacerebbe capire come sarà e come ne usciremo, perchè le vecchie ricette, le vecchie medicine non stanno facendo ripartire nulla..

Se sta mutando strutturalmente il capitalismo e infatti gli Stati singoli risentono oltre che economicamente anche politicamente il clima sfavorevole ,l'altro aspetto che mi interessa è come verrà gestita la produzione e distribuzione delle ricchezze economiche, perchè temo che nasceranno prima o poi grosse tensioni sociali, quando i risparmi di un'intera generazione che mantiene la nuova ,finiranno inesorabilmente. Tanto più è profonda e duratura una crisi ,tanto più velocemente nascono miserie e vengono risucchiati i risparmi privati.