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Messaggi - Jacopus

#2161
Scienza e Tecnologia / Charles Darwin
13 Aprile 2020, 00:03:57 AM
La scuola del sospetto accomuna tre noti pensatori, Marx, Nietzsche e Freud. Costoro, in un modo o in un altro, hanno messo in dubbio l'intero apparato ideologico di quella classe borghese che stava modellando la sua visione del mondo, dopo averlo conquistato. La classe borghese non ha più autorità nè dall'alto verso il basso (Marx), nè dal basso verso l'alto (Nietzsche) ed addirittura con Freud, viene messa in discussione la stessa soggettività razionale della borghesia, "l'IO non è padrone in casa propria".
Ma c'è un pensatore ancora più radicale di questa nota triade, perchè in fondo Nietzsche, Marx e Freud, seppure demistificando, accettano il ruolo "dominante" dell'uomo, lo considerano inevitabile, potrà trattarsi dell'uomo comunista, o del Superuomo o dell'uomo reso consapevole dalla psicoanalisi, ma pur sempre l'Uomo (e probabilmente bisognerebbe aggiungere l'Uomo Occidentale) è al centro della scena.
Charles Darwin invece presuppone altro. Al punto da non gradire neppure il nome di teoria evolutiva della specie, per la teoria che prende il suo nome. Avrebbe preferito trasmutativa o differenziale, ma Lamark, grande pubblicista della teoria, impose una diversa visuale ed oggi conosciamo questa teoria come teoria evoluzionistica della specie. Darwin si opponeva al termine "evolutivo" perchè questo termine suggeriva una sorta di processo progressivo dal più semplice al più complesso e quindi verso una perfettibilità in movimento continuo.
La teoria evoluzionistica, se interpretata in un certo modo, infatti, è la riproposizione del modello teologico/teleologico del grande architetto, o dell'orologiaio celeste:


"Dalla perfezione suprema di Dio deriva che creando l'universo, ha scelto il miglior piano possibile, nel quale la più grande varietà possibile è congiunta con il massimo ordine possibile, e ciò perchè nell'intelletto divino, in proporzione alle loro perfezioni, tutti i possibili pretendono all'esistenza, il risultato di questa pretesa dev'essere il mondo attuale, il più perfetto possibile". (Leibniz).

Sostituendo a Dio, la legge evoluzionistica come progresso dal semplice al complesso, giungiamo ad una teoria laicizzata di Dio, dove l'esito inevitabile è l'uomo come apice della piramide della vita, e quindi come finale "determinato" e "progettato" da un ingegnere ultraumano, che sfuma nelle versioni non teologiche "hard", in visioni panteistiche della natura.
Ipotizzare però una progettualità della natura, che sfocia nel suo paladino perfetto, l'uomo, è quantomeno temerario. Ciò perchè la storia geologica e biologica della terra è quanto di più imprevedibile e causale sia mai avvenuto. Fra glaciazioni, tre estinzioni di massa, la persistenza di forme di vita batterica per oltre due miliardi di anni, l'estinzione di almeno il 90 per cento delle forme di vita che hanno vissuto sulla terra, tutto sembra tranne che vi sia un disegno progettuale coerente. Senza contare che fino a 30 mila anni fa, quindi quasi alla vigilia della storia, esistevano sulla terra almeno quattro specie "homo", neanderthal, Denisova e Floriensis, oltre a Sapiens. e tutte e quattro avevano una cultura tecnologica per cacciare e pescare e per produrre abiti e fuoco ed inoltre una primordiale cultura simbolica e culto dei morti.
Insomma, portato alle estreme conseguenze, ed ammettendo che la paleontologia non diffonde fake-news, constatiamo che l'uomo è emerso da una serie di casuali avvenimenti bio-geologici. Insomma oggi ci siamo, abbiamo dimostrato di essere piuttosto in gamba, ma in realtà in molti passaggi, a partire dalla prima specie vertebrata, la pikaia, siamo stati semplicemente fortunati, ed oggi al nostro posto avrebbe potuto tranquillamente esserci una civiltà di api giganti.
Tutto ciò però, oltre ad avere implicazioni scientifiche ne ha anche di filosofiche. Perchè se tutto questo è vero, il senso della vita a cosa si riduce? Non esiste nè un fine ultraterreno, secondo quanto professato dalle religioni, nè un fine laico di "affermazione dell'uomo" come specie suprema della terra, giunta al termine di un processo ordinato e meccanico, "evoluzionistico", appunto.
A me personalmente, la teoria darwiniana sembra in primo luogo molto verosimile: le prove che il modello di Darwin sia effettivo, provengono ormai da molteplici settori, dalla genetica, alla paleontologia, dall'etologia alla biologia. In secondo luogo, se questo è lo stato delle cose, allora dobbiamo interrogarci diversamente sul nostro ruolo sulla terra.
Paradossalmente, proprio il nostro "essere gettati" nel mondo, dovrebbe farci sentire maggiormente responsabili verso il mondo e il suo equilibrio, perchè non c'è alcun determinismo e nessuna apocalisse ci sarà a dividere i buoni dai cattivi. Ci siamo qui noi, ora, con il nostro corredo genetico e culturale, necessitati a fare delle scelte che ci riguardano e che riguardano i nostri successori, coloro a cui daremo in eredità questa terra, siano essi facenti parte del genere umano o di altre specie non ancora sviluppate.
Qualcuno potrebbe interpretarla quasi una hybris scientista, ma in realtà non è così. E' anzi una visione molto umile dell'uomo, che non ha nessun compito delegato da una autorità superiore per quanto astratta come potrebbe essere quella panteista, ma che deve prendere in mano il suo proprio destino. In questo avverto un grande senso di libertà, limitato dalla morte, dai nostri vincoli biologici e temporali ma che deve rispondere in modo responsabile a sè stesso, in quanto "specie animale".
Ed in questo nello stesso tempo scorgo, in modo diverso, la riproposizione del messaggio kantiano, quando definisce l'illuminismo.
"Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità, dovuto a sè stesso". Tra il modello dell'uomo come tutto di Omero e dell'Occidente e dell'uomo come nulla, di Siddharta e dell'Oriente, si affaccia questo nuovo modello dove all'uomo si dà un peso, che non è tutto e non è niente: il peso della responsabilità in un universo che potrebbe tranquillamente fare a meno di lui.
#2162
Umile? Cosa c'è di umile nel definire la donna come essere inferiore? Me lo spieghi? Grazie.
#2163
Daniele, ti consiglio, per smontare i tuoi stupidi pregiudizi (perchè sono tali), di leggere un libro di una donna, uno dei tre libri che mi porterei nella famosa isola deserta, così ti rendi conto della insulsaggine di questa discussione, il libro è memorie di Adriano, di M. Yourcenair.
#2164
Daniele. Ti rendi conto di tutte le cose assurde che hai scritto? Mi spieghi dove hai trovato questo bel quadretto, degno del migliore islam salafita?
E comunque non capisco. Questa natura passionale della donna sembra sia riferita al passato  anche se passi disinvoltamente nell'uso dei verbi e quindi resta il dubbio. L'ossitocina viene trasmessa attraverso il contatto fisico anche dal neonato e pertanto influisce anche sull'altro genitore.
Questa visione della donna furbastra e che cerca protezione è davvero una affermazione che non sta in cielo e in terra. Vorrei trasferirmi al più presto al nord-ovest delle Alpi.
#2165
Tematiche Filosofiche / Re:Istinto materno
12 Aprile 2020, 18:09:07 PM
Buongiorno Viator. Il problema del passaggio dal sé personale al sè impersonale è discusso dalla filosofia fin dal suo nascere. Detto questo, per una materia come questa non esiste una legge oggettiva, come vorresti farci credere, ovvero quella dell'uomo eiaculatorio e della donna chioccia. Esistono invece strategie diverse, perché diversi sono gli uomini e le donne e diverse le varie culture. Generare dei figli a sua volta può avere molteplici significati, così come anche fare sesso. Ma come dice Isfrael, non siamo così diversi come la cultura del patriarcato vorrebbe farci credere. Ci distinguiamo solo per un cromosoma su 46. Esistono pertanto uomini che vorrebbero solo conoscenze "bibliche" e uomini che vogliono fare i padri, magari anche senza sesso, come certi insegnanti o certi sacerdoti.
Il nostro cervello, oltre ad essere dotato di una discreta plasticità è innestato in un mondo culturale che modella continuamente i suoi comportamenti (del cervello). Forse una vaga reminiscenza di ciò che dici si può trovare nelle strutture più ancestrali della nostra biologia, ma allora per essere coerenti, dovremmo spegnere la neocorteccia e riprendere a muoverci utilizzando le liane, interagendo fra di noi con grugniti e urla.
#2166
Tematiche Filosofiche / Re:Istinto materno
12 Aprile 2020, 14:14:00 PM
Ciao Freedom. La tua storia ti fa onore. La mia è diversa. La prima figlia è stata sicuramente più cercata e desiderata da mia moglie che da me. Ma quando poi è nata e la vedi crescere,  be' allora tutto è cambiato, anche la mia concezione del mondo. Sono riconoscente nei confronti dei miei figli per quello che mi hanno insegnato.
#2167
Tematiche Filosofiche / Re:Istinto materno
11 Aprile 2020, 21:41:09 PM
Salvr Viator. La tua esperienza in fatto di relazione fra i due sessi evidentemente ti ha persuaso che la donna per ogni uomo sia un contenitore di seme maschile. Mi dispiace per te e per le tue conoscenze femminili. Ah, un'ultima cosa . Isfrael è un utente di sesso femminile.
#2168
Percorsi ed Esperienze / Primo Levi
11 Aprile 2020, 16:22:24 PM
Di questi tempi si ha anche il lusso di riprendere in mano i classici e di leggerne anche le appendici. Ecco allora che mi sono imbattuto in questo periodo, contenuto nell'appendice a "Se questo è un uomo". Primo Levi raccoglie alcune tipiche risposte alle tante lettere che ricevette dopo aver pubblicato il libro. la domanda in questione è: "come si spiega l'odio fanatico dei nazisti contro gli ebrei?". Primo Levi risponde in 4-5 pagine che non vi riassumo neppure. Mi ha colpito nella sua lucidità questo passo finale, invece che vi riporto intero:

"Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ovvero con i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. Poichè è difficile distinguere i profeti veri dai falsi, è bene avere in sospetto tutti i profeti; è meglio rinunciare a verità rivelate, anche se ci esaltano per la loro semplicità e il loro splendore, anche se le troviamo comode. E' meglio accontentarsi di altre verità più modeste e meno entusiasmanti, quelle che si conquistano faticosamente, a poco a poco, senza scorciatoie, con lo studio, la discussione, il ragionamento e che possono essere verificate e dimostrate".


Grazie Primo Levi per queste bellissime parole.
#2169
Visto che di scuse buone già  ce ne sono, almeno questa mette in moto le rotelline del cervello, come ha già fatto notare Anthony. Inoltre bisogna giocare su un precario equilibrio fra bisogni sanitari e bisogni economici e l'editoria è un settore strategico, fortemente collegato all'idea che abbiamo di democrazia.
#2170
Tematiche Filosofiche / Re:L'io "clone"
11 Aprile 2020, 10:36:06 AM
Se fosse davvero come dici tu, Daniele, saremmo ancora sugli alberi a mangiare frutta e ad emettere gridolini, invece il bisogno profondamente umano di capire, di scoprire e di cambiare (anche in peggio) ci ha condotto fino a qui  dai primi sapiens coperti di pelle di bisonte.
Se fossimo davvero così eterodiretti non sarebbe possibile alcuna modifica culturale.
Questo naturalmente non significa che non siamo condizionati e completamente liberi. Tutt'altro. I condizionamenti sono molteplici, a partire dal linguaggio che preforma sempre i nostri pensieri, ma ciò non toglie che esiste un ampio margine di libertà che si declina anche in termini di responsabilità individuale e collettiva.
Tra l'altro, come ho già scritto molte volte, siamo una specie culturale molto più che biologica ormai. Questo è davvero il nostro ineluttabile destino. E pertanto le nostre convinzioni, i nostri modi di vedere il mondo, hanno il potere di modellarlo e di farci conformare ad esso.
Non dico che abbiamo poteri "magici" ma essere persuasi che il nostro modo di vivere è preconfezionato dalla società in cui viviamo, modellerá il nostro agire , fino a rendere quella idea convenzionale molto più "vera," proprio in virtù di quella nostra convinzione. Anche attraverso questo auto-modellamento del mondo si possono capire molti meccanismi sociali e la necessità chiamiamola "eroica" di sentirci liberi e padroni del nostro destino (che a sua volta modellerá un diverso tipo di mondo).
Un discorso questo  molto chiaro agli antichi greci ed un po' meno all'uomo sapiens contemporaneo.
In fondo però, il tuo stesso atteggiamento critico nei confronti di questa società gregaria, sottolinea che non sei tanto lontano da questa interpretazione.
E, in ultimo, va considerato che la tua critica, se posta alla società industriale e di massa, ha una sua validità. Molti libri sono stati scritti sull'argomento, Canetti, Le Bon, Riesman, Packard.
Probabilmente nelle società umane c'è sempre un numero maggioritario di gregari e pochi innovatori, che, se hanno successo, modificano per sempre la società. Il problema consiste oggi nello scegliere a quali innovatori affidarsi: all'ecologia radicale, al marxista-leninista, al predicatore apocalittico, al nostalgico hitleriano o al nuovo "Io"? La moltiplicazione delle voci e la tolleranza per loro ha reso disponibile una serie vasta di diverse opzioni, ma che restano quasi sempre confinate in un mondo virtuale e poco operativo.
Insomma è un argomento molto interessante ma che andrebbe analizzato in profondità e attraverso letture da prospettive diverse.
#2171
Tematiche Spirituali / Re:Immortalità
10 Aprile 2020, 09:11:27 AM
Nel mio caso, parlo per me, accettare la dualità,  i conflitti interiori, i dilemmi, non nasce dall'istinto. Tutt'altro. E' stato un lungo lavoro intellettuale a farmi accettare l'ambivalenza come categoria interpretativa fondamentale del mondo. Una ambivalenza che si può e si deve aggiustare, tenere sotto controllo  poiché altrimenti sfocierebbe nella irrazionalità e nella indecibilità, ma che esiste inevitabilmente, come basso continuo della nostra esistenza.
Fingere che tutto sia penetrato dall"Uno è una finzione potente e consolatoria ma che non è realistica nella vita umana e nella natura, di cui siamo parte.
#2172
Tematiche Spirituali / Re:Immortalità
10 Aprile 2020, 08:38:27 AM
L'immersione nell'Uno è effettivamente un potente messaggio di pacificazione e di armonia. Basti pensare alla natura. Credere che ogni cosa è connessa e corrispondente in una relazione di simbiosi ci fa credere di vivere nell'armonia.
Finché non si scopre che il leucochloridium paradoxum non parassitizza le lumache di terra trasformando le sue antenne in protuberanze fosforescenti affinché gli uccelli possano mangiarle. In questo modo il parassita si replica nello stomaco dell'uccello.
Credo che sia più faticoso vivere nel conflitto duale, ma si tratta di una rappresentazione del mondo più realistica.
Una volta fatti i conti con le forze duali che sono anche dentro di noi ( odio-amore, generosità-avarizia, altruismo-egoismo, vanità-umiltà...) allora possiamo farci i conti e cercare di adoperarci per migliorare il mondo. Se neghiamo la dualità e i conflitti anche interiori, siamo destinati a ripeterli e a non liberarcene mai.
#2173
Tematiche Filosofiche / Re:Istinto materno
09 Aprile 2020, 13:00:09 PM
Viator. Tutti esprimiamo giudizi di merito, anche quando non esprimiamo giudizi di merito. In questo caso evidenziamo che ci sta bene il mondo così com'è. Inoltre non è affatto vero che non esprimi giudizi di merito. Certo sono giudizi velati da un atteggiamento distaccato e ironico ma che sottolineano spesso l'ineluttabilità delle leggi della forza e del dominio di fatto, lasciando sullo sfondo tutto ciò che invece possiamo ricomprendere nella categoria "idealismo". Niente di male ma neppure da confondere con un atteggiamento neutro.
#2174
Attualità / Re:Capitalismo senza vergogna
09 Aprile 2020, 10:02:28 AM
Anthony. Ti faccio una domanda semplice semplice. Mi spieghi il capitalismo in Italia quale fisionomia assume? A me pare un mostro dalle mille facce o meglio, un opportunista, che come molti italiani, dalle Alpi alla Sicilia, sa mettersi a cantare: "chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato , ha dato, ha dato, scurdammoce o passato, simme a Napoli, paisà".
Come probabilmente hai capito io non auspico economie stataliste, penso che la libera impresa sia un grande valore anche in termini di libertà civili, ma il capitalismo italiano attuale e più generalmente quello mondiale "attuale" è ben diverso da quello che vi è stato in altre epoche.
Mi spieghi come fa una azienda che nel passato guadagnava al netto delle spese miliardi di euro all'anno, a non poter far fronte ad una crisi grave come questa, ma che si protrarrà  (si spera) solo per qualche mese?
In queste situazioni di solito parte la supplica "assistenzialistica" (capolavoro di coerenza da parte di una classe imprenditoriale che ha esaltato lo stato minimo o assente) e, insieme, il ricatto sugli operai. Fatto da gente che può vivere di rendita per i prossimi 100 secoli. Uno spettacolo davvero nauseante.
In Germania e in Giappone, di fronte a situazioni d genere le grandi aziende fanno quadrato e cercano di non lasciare indietro neppure il guardiano part-part time dell'immobile in vendita. Evidentemente c'è un livello diverso di responsabilizzazione , emerso in tutta la sua potenza anche nella vicenda del ponte.
Che poi anche l'anas abbia fatto un errore simile non mi sembra un argomento valido. È la solita argomentazione: visto che tutti fanno schifo, non c'è soluzione, con il finale possibile: "si salvi chi può ".
Capisci che con queste premesse l'Italia non va lontano.
#2175
Tematiche Filosofiche / Re:Istinto materno
08 Aprile 2020, 22:32:24 PM
Pensa Viator ci sono specie diverse dal genere umano che praticano normalmente l'omosessualità  e ci sono specie diverse dal genere umano che sono strettamente monogame per tutta la vita e ci sono specie diverse dal genere umano che si prendono cura della prole dividendosi equamente le incombenze.
Questo per dire che il patriarcato dell'uomo non ha alcun diritto di giustificarsi evocando una sorta di naturalità dell'uomo "cacciatore".
Per quanto riguarda l'abbandono di certi mitologemi sessisti spero che essi avvengano presto anche per quelle popolazioni che giustamente tu vedi lontano da quegli ideali egualitari e sessantottini. Popolazioni rinomate sul versante dei diritti civili come Cina, India, l'Africa quasi intera, gran parte dei paesi del Maghreb.
Insomma se questi sono i nostri fari culturali, allora davvero siamo messi male.