Citazione di: bluemax il 20 Marzo 2024, 12:25:37 PMCerto, parliamone.Proverò a smontare questa analogia, ma non per negare la natura immateriale della mente.
Per mia conoscenza il software è un "processo" e come la mente puo' esser definita come un "processo". L'hardware invece è DOVE tale processo "funziona" cosi' come il cervello è DOVE il processo "mente" funziona.
Ma come ho già scritto, per vedere se troviamo poi una analogia non smontabile, posto che dell'analogia non si possa fare a meno.
Il computer è una macchina evoluta, ma pur sempre resta una macchina, ed esistono macchine che funzionano senza un software, pur svolgendo un processo. Se vogliamo svolgere un diverso processo dovremo costruire una nuova macchina.
Possiamo immaginare però che sia sufficiente cambiare alcune parti della prima macchina per farle svolgere un diverso processo.
In un caso o nell'altro abbiamo cambiato l'hardware.
In ogni caso avremo una macchina diversa che svolge un diverso processo.
Drovemo cambiare macchina, o alcune sue parti parti se va bene, perchè sono parti che possiedono un solo stato, non possiamo cioè convertirle a una diversa funzione.
I computer sono macchine che possiedono parti a più stati.
Quindi è sufficiente cambiare il loro stato per avere una nuova macchina. Apparentemente abbiamo sempre lo stesso hardware, ma in effetti abbiamo molti hardware diversi dentro lo stesso scatolone, ognuno attivabile a comando attraverso un software.
E' una versione volutamente molto semplificata di computer, da fare inorridire gli esperti..
Ma in sostanza un computer è caratterizzabile ad ogni istante attraverso gli stati delle sue parti.
Complicando la descrizione parleremo di software, ma non cambia la sostanza del discorso.
Un computer in funzione è una ''successione di diverse macchine'' e questa successione è un processo che avviene dentro uno stesso scatolone.
Il software, come negazione dell'hardware, nasce dall'ignoranza di quello che avviene davvero dentro lo scatolone.
Non sto dicendo con ciò che tutto si spiega con la materia, perchè personalmente non sono così certo di comprenderla solo in quanto ne ho percezione e la capacità di manipolarla, da pretendere di farne una spiegazione dell'anima solo mettendoci un ''non'' davanti.
Non a caso l'idea che attraverso la scienza ci facciamo della materia è in continua evoluzione, e solo fino a ieri eravamo giustificati a vedere nella luce un esempio di innegabile immaterialità, per cui certe vecchie analogie sono da rivedere, e non so se fra queste ce ne siano da salvare.
Mettendo un ''no'' davanti creiamo una dualità, dove però il duale eredita l'incertezza dell'opposto da cui si è originato.
Che della materia avessimo così tanta certezza era una illusione che è evaporata con il tempo fin quasi a sparire.
Infatti sembra che essa sia per lo più fatta di un altro suo storico duale, il vuoto, come dire che i confini che definiscono le cose sono più operativi che sostanziali.
Di fatto la nostra idea di materia cambia intanto che la manipoliamo, e tutto ciò che su un idea statica di materia era basato potrebbe seguire le stesse sorti di questa idea a meno che non si faccia finta di non vedere per amore delle vecchie teorie filosofiche a cui siamo rimasti affezionati.


