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Messaggi - viator

#2176
Scienza e Tecnologia / Re:Scienza e politica
29 Gennaio 2020, 21:30:05 PM
Salve jacopus. Argomento assai fecondo, quello che ci proponi. Un paio di osservazioni preliminari : citandoti : "La tecnologia, se non la scienza, ha avuto un posto importante fra gli idoli degli stati totalitari del XX secolo".
Io ribalterei l'ordine d'importanza tra tecnologia (effetto largamente consequenziale) e scienza (causa e fonte di nuove tecnologie). In particolare possiamo notare quanto accaduto in un regime totalitario che privilegiava ampiamente scienza e scientismo ma che si è praticamente liquefatto per relativa arretratezza tecnologica (ex URSS, se non lo si è capito).

Poi : "Un sistema politico fondato solo sui voti raccolti dai candidati, indipendentemente dalla loro competenza. Anzi,  l'assenza di competenza diventa il fattore fondamentale per creare una classe politica proveniente dalla gente comune, scardinando le cosiddette cricche politiche autoreferenziali".
Se i candidati non fanno campagna elettorale vantando le loro presunte competenze ed intenzioni (le competenze un poco poi si possono comprovare, le intenzioni no!) sarà dura trovare chi li voti. Tanto varrebbe estrarli a sorte, sistema estremamemente aleatorio e del tutto ripugnante a chi ama la democrazia ,,,,,,, proprio perchè sarebbe il più impersonalmente democratico che si possa escogitare !

Non parliamo poi della tecnocrazia, scelta che dovrebbe andar benissimo per AMMINISTRARE (certo non in Italia, ma questo diventerebbe un discorso troppo specifico ed antipatriottico) ma che fa a pugni con il FAR POLITICA, che significa fare ciò che gli elettori democraticamente (quindi da sciocchi incompetenti) vorrebbero, o - nei più cinici ma più probabili e realistici dei casi - riuscire a far credere agli elettori che si sta facendo il loro interesse o che prima o poi lo si farà.

L'unica soluzione sarebbe eleggere un mix di politici e tecnocrati all'interno di regole che garantiscano un costante ed implacabile controllo popolare. Ma a ciò occorrerebbe aggiungere un popolo socialmente, democraticamente, culturalmente assai maturo. Infatti di Svizzere ce n'è una sola (scelte importanti solo referendarie etc.), poi ci sono altri otto o nove Paesi al mondo che se la cavano........................

Poveri noi !! Sarà un caso, ma Scilla e Cariddi stanno in Italia, ed a noi non resterà che cercare di non annegare nella traversata.......... che scienza e tecnologia potrebbero agevolare grazie a salvagente equipaggiati con GPS (Grandi Politiche di Salvataggio)................altro che trascorsi fasti da Impero Romano o da quarta-quinta Potenza economica del Primo Mondo !. Saluti ed auguri.
#2177
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
29 Gennaio 2020, 13:06:16 PM
Salve anthonyi. Riporto qui sotto quanto ho asserito io e quanto domandi tu, onde permettere che ogni eventuale lettore giudichi la pertinenza del tuo quesito, al quale non risponderò per semplice misericordia dialettica :

Da me viene : "Io mi sto occupando del senso in sè di certe cose, non del loro senso umano. Secondo te certi concetti sono stati "creati" dall'uomo, il quale li avrebbe tratti dal nulla ?. L'uomo li ha scoperti, tali concetti, non inventati, creati.

Dal momento che il creare non può significare "trarre dal nulla" è evidente che la creazione non possa che consistere nel "riconoscere ora ciò che preesisteva sotto altre forme". A gloria del primo principio della termodinamica".

Da te viene : "Ciao viator, facendo un esempio concreto, il concetto di "stato", secondo te lo stato preesisteva in qualche forma prima che gli uomini si organizzassero in forme statuali ?".

Quindi io parlavo di "certi concetti" (tra i quali ad esempio quello di diritto) e non di "tutti i concetti" e neppure di "tutti i concetti in relazione con il diritto". Che c'incastra quindi il concetto di stato o quello di banana raddrizzata ? Salutoni.
#2178
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
28 Gennaio 2020, 21:09:49 PM
Salve Ipazia. Hai perfettamente ragione circa il colore del fluido corporeo più importante.

Per quanto invece riguarda ricchezza e povertà, si tratta di condizioni che in natura esistono tranquillamente a prescindere dal merito, dalle capacità e dall'impegno del singolo organismo che ne sia coinvolto.

Persa a quanto può essere ricco un erbivoro che viva nei pascoli di Mongolia......e a quanto povero sia invece quello costretto a sopravvivere ai bordi del deserto del Takla Makan !

Che poi invece l'uomo si complichi la vita inventandosi ingordigia e speculazione a spese dei propri simili..........purtroppo questo è il prezzo (o, a seconda dei punti di vista, il premio) dell'aver acquisito il "dono" della coscienza, i cui frutti non saranno certo fatti avvizzire da una qualsiasi ideologia che si illude di poter raddrizzare le "storture" naturali.

Pensa........dal punto di vista esistenziale per raggiungere - non diciamo la felicità o la soddisfazione - almeno l'equilibrio, risulta sufficiente ignorare (cioè non possedere coscienza) dell'esistenza di chi potremmo pensare stia meglio di noi ! Saluti.
#2179
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
28 Gennaio 2020, 18:21:58 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Il marxista ha la indigesta (per l'idealista) abitudine di subordinare il principio alla realtà, e non viceversa come ama fare chi filosofiggia a partire dal mondo platonico delle idee".

Cioè il marxista subordinerebbe il principio egualitario alla realtà che (sembrerebbe) è abbastanza disugualitaria ?

Scusa ma, come possiamo definire chi ha degli ideali e li vuole realizzare ? Un idealista od un realista ?

Ennesima dimostrazione che, attraverso le opportune e sempre formalmente corrette formulazioni dialettiche, si può sia affermare che dimostrare tutto ed il contrario di tutto.

Il marxista è anch'egli un idealista che vuole costruire il proprio ideale utilizzando strumenti reali (materiali). Saluti.
#2180
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
28 Gennaio 2020, 13:21:09 PM
Salve Jacopus. Citandoti : "Ovviamente la tua definizione non mi soddisfa. E' come se dicessi: "il brodo che sto cucinando ha una sua volontà, intendendo con essa una sua precipua capacità di agire, da non confondere con il libero volere degli esseri senzienti, ovvero la VOLONTA'." Non si può giocare con le parole senza pagarne il conto. Ogni parola è collegata semanticamente ad altre parole simili e la parola diritto, ne converrai ha molto più a che fare con il mondo degli esseri umani che con quello extraumano".
Ovviamente la TUA interpretazione della mia definizione non può soddisfarti. Infatti io non ho mai attribuito volontà o capacità di agire a nessuno degli enti coinvolti all'interno della mia definizione.

Tu sei in  numerosissima compagnia nel confondere gli effetti dell'esistenza di un mondo inanimato (i quali consistono ANCHE nella vita e nella umanità) con le cause dell'esistenza del mondo nel suo insieme, che secondo chi la pensa come te consisterebbero nella capacità umana di concepirlo. Questa è la mia (del resto indimostrabile) opinione in merito.

La parola "diritto", essendo appunto una parola, ha a che fare ESCLUSIVAMENTE  con il linguaggio, la cultura, le capacità espressive umane.

A questo mondo però - oltre alle parole che in genere vengono usate per esprimere significati (cioè contenuti del mondo che stanno oltre e fuori le parole stesse).....esistono i concetti.

La parola "dolore", ad esempio, essendo tratta dall'espressività (pronunciabilità) unicamente umana, avrebbe quindi senso e significato esclusivamente umano. Infatti, strappando le ali ad una farfalla, essa sicuramente non prova alcun dolore (altrimenti strillerebbe, perbacco !!) e quindi per essa non avrebbe nessun senso nè la parola nè il concetto nè l'esperienza del dolore. Non parliamo poi del suo diritto (mostruosamente naturale) muto ed intrinseco, nonchè concettuale a veder rispettata da tutti l'integrità dei propri preziosi strumenti di volo.

Certo.....gli insetti non hanno evoluto alcuna cultura del Diritto.......ovvio quindi che non possano vantare dei diritti, dei quali saranno appunto solamente soggetti passivi. Ma UGUALMENTE RIGUARDATI - al minimo - dal diritto e dal dovere fondamentali di cui abbiamo parlato qui sopra. Saluti.
#2181
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
27 Gennaio 2020, 22:17:59 PM
Salve Jacopus. In modo criptico o forse inconsapevole sono costretto a ripetere quanto ho precisato nel mio intervento di apertura di questo argomento : "Prendiamo l'ambito biologico e chiediamoci, ad esempio : le forme di vita (gli individui biologici), INDIVIDUI UMANI ESCLUSI, hanno secondo voi, dei diritti (ovviamente "naturali") ?



A scanso di equivoci comunico la definizione di diritto sulla quale io intendo basarmi all'interno dei miei interventi : "Ciò che nulla e nessuno può lecitamente negare a nessun altro".

All'interno di tale definizione il "lecitamente" è riferito a una qualsiasi legge naturale od umana che venga riconosciuta come tale dall'uomo stesso".

A questo quesito ho deciso di rispondere di sì. Tu mi stai chiedendo chiarimenti per poter decidere quale risposta darti/darmi ? Oppure hai già deciso la risposta e sei solamente (e lecitamente) curioso di conoscere più a fondo le mie convinzioni ed i miei "meccanismi" mentalculturali ?

Ho quasil'impressione (ma certamente mi sbaglio) che tu faccia confusione tra il concetto di "diritto" (al singolare e come ho definito io sopra......ammesso che tale definizione ti soddisfi) e quello di "Diritto" (inteso come intero corpo culturalgiudiziario nonchè campo di azione di eserciti di più o meno dotti Giudici, Legislatori e legulei - questo sì rappresentante affare (notare il doppiosenso) esclusivamente umano).

A questo punto mi cimento in un ultimo disperato tentativo di cercare di definire il "diritto" singolo (anche se ovviamente applicabile ad una moltitudine di soggetti -umani e/o extraumani) : "un diritto (NELLA SUA VERSIONE PASSIVA, quella cioè valida per i viventi NON UMANI) rappresenta la facoltà di continuare a farsi i cazzi propri senza venir in ciò illecitamente distolti, dissuasi od impediti da altri". Ad esempio.......continuare a vivere e continuare a riprodursi.

Questo è il principio naturale che resta valido tale e quale nonostante :

  • non ci sia nessuno che ne sia il garante
  • il mondo sia pieno zeppo di rompicoglioni
nonostante, dicevo quindi, la sua difficoltosissima applicabilità.
Saluti.
#2182
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
27 Gennaio 2020, 21:40:03 PM
Salve Paul 11. Citandoti "La giustizia nella natura è il movimento ,il decorso ciclico, ma senza un criterio di bene o male.
Sembrerà "strano" concettualmente, ma è la natura che aiuta a costruire una idea di giustizia, è il suo apparente caos e determinazioni ripetitive che ci indicano una armonia seppur all'interno vi appaiono movimenti disarmonici, caotici, sottodominanti.
Per questo nacque la teologia naturale o il giusnaturalismo, come luogo originario prima del diritto legislativo, come diritto di natura originario inoppugnabile, in quanto la vita non nasce per diritto, ma ha un diritto in quanto vita, in quanto esistenza, in quanto è del mondo e non per volontà strettamente umana"
.
Giustissime argomentazioni.
La contrapposizione tra giusnaturalismo e giuspositivismo, come pure di tutto ciò che l'uomo viene a concepire o fare, si riassume semplicemente nell'eterno confronto tra soggetto ed oggetto, pensiero ed esistenza, osservante ed osservato............
Io - mi sembra come te - trovo che l'osservato sia ciò che ha generato l'osservatore.........altri invece preferiscono la versione opposta, anche se poi magari si scandalizzano se qualcuno trova troppo solipsistici i loro ragionamenti. Saluti.
#2183
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
27 Gennaio 2020, 21:15:04 PM
Salve Iano. Citandoti : "Non avevo mai riflettuto su questo fatto e ringrazio Viator per avermene dato la possibilità".
Sono io a ringraziare te per l'attenzione. Saluti.
#2184
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
27 Gennaio 2020, 21:10:54 PM
Salve Jacopus. Ho trascurato di farti i miei complimenti per l'aver compreso autonomamente ciò che io intendevo circa :
Citazione"Sono convinto che - in ambito extraumano - esista un solo preciso diritto cui corrisponde - secondo una ovvia biunivocità - un solo preciso dovere per tutti gli individui di ogni specie vivente.
Il succo della faccenda è tutto in questa frase. Il solo preciso diritto/dovere è la sopravvivenza, (ed il) generare vita che prosegua il suo corso e competa con le altre forme di vita. Questo però non è un compito etico e non ha niente a che vedere con i diritti e i doveri. Anzi ha a vedere con essi perchè riduce la visione etica dell'uomo a un bieco darwinismo sociale, anche se traslato in senso extra-umano."

Tu invece hai solo trascurato ancora che io stavo parlando di ambito extraumano e non di storia umana del diritto, dell'etica  o del darwinismo. Saluti.
#2185
Salve anthonyi. Condivido perfettamente la tua stringata analisi (forzatamente parziale) di questi fenomeni.

Salve Ipazia. Condivido perfettamente la tua stringata analisi (forzatamente parziale) di questi fenomeni.

Saluti ad entrambi.
#2186
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
27 Gennaio 2020, 20:46:44 PM
Salve Phil. Trovo che tua abbia preso l'argomento dal lato - diciamo così - sintonico al mio parere.
Una piccola premessa che non riguarda te : Se a qualcuno non piace o trova assurda l'espressione "legge di natura", potremmo tranquillamente sostituirla con "fatto di natura" e nulla cambierebbe, visto che i cosiddetti "fatti di natura" sottostanno a regole concettuali ancor più chiare e rigide di qualsiasi "legge" umanamente definibile.
Venendo quindi alla tua risposta :
"Questa definizione parte dal legame fra legge e diritto, essendo il diritto (parafrasando la sua definizione) "ciò la cui negazione è illecita (contro legge)". Rispettando dunque la doppia richiesta di escludere gli umani fra le forme di vita in oggetto senza tuttavia prescindere da ciò che gli umani stessi individuano come legge, il diritto degli animali dovrebbe essere "ciò che non gli può essere negato all'interno delle leggi di natura"; in tal senso, è quindi fondamentale focalizzare tale verbo "potere": davvero in questo scenario è possibile un fuori-legge, un'illegalità?
La questione diventa allora: è possibile negare (nel senso di opporsi a) le leggi di natura in campo animale? Le leggi di natura, a differenza di quelle umane, non si inventano, semmai si scoprono, non sono arbitrarie né emanate da un'assemblea legislatrice e infine non possono essere violate....".

Nella prassi è certamente possibile e viene fatto dall'uomo tutti i giorni. Nel principio invece non si tratta di vedere se sia possibile, bensì se sia appunto lecito, ovverossia se sia possibile farlo senza calpestare un qualche diritto.
La "legge di natura" o "fatto di natura" fondamentale per ciascun vivente è come ho già detto, semplicissima, comprensibile e condivisibile da chiunque risulti in buonafede. Consiste in un unico diritto : VIVERE...... connesso ad unico dovere : RIPRODURSI. Che sono, rispettivamente, il modo di esistere della vita e lo scopo della vita.
A questo punto se diritti e doveri sono affare esclusivamente umano che non ha senso al di fuori della nostra parrocchietta (come alcuni sostengono) !..........salute !,
Che poi l'uomo o la natura stessa non garantiscano tale diritto a nessuno in particolare e di converso non si curino di verificare l'adempimento del corrispondente dovere......ciò, come dicevo, fa parte della prassi.
E a proposito dell'origine di tutti gli altri diritti e doveri (che qualcuno – ripeto - considera inventati dall'umanità e non invece tradotti dalla natura alle società umane).......avete mai notato che se la vita (anche quella umana) non comportasse il dovere collettivo di riprodursi......nessuno mai si sarebbe preoccupato di stendere una Costituzione e di emanare Leggi a tutela della riproduzione stessa ?.
E neppure si sarebbe preoccupato della tutela della vita in sè.
L'argomento è vastissimo ed io non amo essere prolisso. Ma per ora spero di esser riuscito a chiarir qualcosa a qualcuno. Saluti a te.
#2187
Salve davintro. Citandoti : "Lasciare un colpevole in libertà è un male solo potenziale, in quanto non è detto che commetta di nuovo un reato, e non è detto che non glielo si possa impedire prima di portarlo a termine. Quindi, soppesando le due situazioni, l'innocente in galera resta il male maggiore. Il principio garantista non è "buonismo" o "pietismo", come superficialmente si può credere ma si basa su una coerente razionalità del calcolo costi-benefici e certezza-possibilità applicato ai valori che sono in gioco, cioè benessere dei cittadini, espressione della libertà."
Quanto affermi sarebbe sensatamente vero solo se la popolazione carceraria diventasse composta da una metà di innocenti ed una metà di colpevoli.
Se invece l'ipotesi riguardasse un 2% di innocenti ed un 98% di colpevoli, il bilancio potrebbe venir giudicato diversamente.

Il richiamo a questi aridi criteri quantitativi lo fornisci tu stesso nel momento in cui ci parli (sensatamente) di rapporti costi-benefici e coerente razionalità.
Il colpevole in libertà sarà un male solo potenziale (pia illusione), ma anche l'innocente in libertà - come chiunque - è potenzialmente in grado di diversamente delinquere, a rigor di logica!. Saluti.
#2188
Tematiche Spirituali / Re:Quale Chiesa Cattolica?
27 Gennaio 2020, 11:32:04 AM
Salve niko. Citandoti : "...il cristianesimo ci dice di amare una persona divina in particolare, non ci lascia liberi di scegliere chi amare per salvarci;..........".
A me sembra che il cristianesimo prescriva di amare tutti. A parte l'assurdità del "dovere" di amare (e da quando l'amore può essere doveroso invece che spontaneo ?), mi sembrano poche le persone che affermino di amare tutti (non si capisce poi se contemporaneamente oppure uno alla volta!). A me viene in mente solo il Sommo Pontefice che dice di amare tutti quanti.

Io, ad esempio, ho sette amanti che amo contemporaneamente (non venite a dirmi che sono esagerato perchè la cosa è possibilissima !) ma mi sento un cattivo cristiano perchè evidentemente trascuro di amarne delle altre e poi perchè egoisticamente discrimino i maschi dalle femmine. Saluti.
#2189
Tematiche Filosofiche / Re:Dei diritti e dei doveri
26 Gennaio 2020, 22:03:48 PM
Salve Jacopus. Vedo confermato che tu possiedi una certa struttura mentale assai diversa dalla mia. Capace di altezze e profondità che credo notevoli. Diversamente da me che possiedo - mi sembra proprio - una mente alta e profonda solo qualche centimetro ma, a mia consolazione .............. molto, credimi,.....molto estesa.

A ciascuno il suo, perbacco, e cerchiamo di usarlo al meglio.

Quello che - pur prendendone atto - io non concepisco è il trattare di argomenti così essenziali limitandosi a contenerli all'interno della storia dell'umanità. Sembra che, mancando noi, tutti i contenuti del mondo perdano di senso e comunque non si riesca mai a separare il concepito (di cui si sta parlando) dal concepente (colui che parla od ascolta).

Io mi sto occupando del senso in sè di certe cose, non del loro senso umano. Secondo te certi concetti sono stati "creati" dall'uomo, il quale li avrebbe tratti dal nulla ?. L'uomo li ha scoperti, tali concetti, non inventati, creati.

Dal momento che il creare non può significare "trarre dal nulla" è evidente che la creazione non possa che consistere nel "riconoscere ora ciò che preesisteva sotto altre forme". A gloria del primo principio della termodinamica.

Circa la naturalità trovo che tu stia confondendo i fatti di natura con le "leggi" di natura. Il tutto attraverso sempre l'accostamento tra i contenuti naturali originari e la loro vera o presunta manipolazione da parte nostra.
In realtà credo che tu ed io, e moltissimi di coloro che ci leggono, siamo perfettamente in grado di discernere tra gli effetti di ciò che ci ha fatto (cioè della natura) da quelli di ciò che facciamo umanamente.

Con tutto il rispetto per te trovo più consona alle miei intenzioni intellettuali la risposta per Phil al quale mi accingo a replicare. Saluti.
#2190
Tematiche Spirituali / Re:Quale Chiesa Cattolica?
26 Gennaio 2020, 21:24:12 PM
Salve Freedom. Citandoti : "Era una parola (non me la ricordo caspita!) che definiva la mancanza di erezione in assenza di desiderio senza alcuna causa fisiologica e/o psicologica. Fu importante trovare la parola nel vocabolario perché ci rassicurò in merito alla sua sanità mentale".
Forse meglio dedicarsi alle estasi spiritualistiche che descrivere in questo modo le presunte disfunzionalità sessuali di quel tale tuo conoscente.

La "mancanza di erezione in assenza di desiderio" fortunatamente mi risulta assai normale. Sapessi quanto è dolorosa la erezione permanente anche in assenza di desiderio ! Si chiama "priapismo".

Poi il "senza alcuna causa fisiologica e/o psicologica" voleva forse descrivere una condizione di inattività sessuale "priva di cause patologiche (la fisiologia è l'insieme delle normali funzioni organiche) e/o di riconoscibili impedimenti psichici".

Infine non si capisce che c'incastrino la sanità "fisica" (corporale in genere) con quella "psichica" (le funzioni istintuali ed inconsce) con quella "mentale" (il raziocinio, la consapevolezza etc.). Saluti.