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Messaggi - Eutidemo

#2176
COROLLARIO
L'ISTAT ci dice che il pane è fra le voci che pesano di più sulla spesa totale della gente, con una spesa media familiare di circa 80 Euro al mese, e, cioè,  di  960 Euro l'anno (80x12); che noi, per semplicità di calcolo, arrotonderemo a 1.000 euro l'anno.
E' ovvio che tale media comprende ricchi e poveri, perchè, di pane, non se ne può mangiare meno di tanto, nè più di tanto; cioè, non è che se uno è straricco può mangiare più di un quintale di pane al giorno, o, se è povero, per sopravvivere, farne del tutto a meno.
***
Il n° 15) della Tabella A, parte II, allegata al Decreto IVA prevede l'applicazione dell'aliquota del 4% per "paste alimentari; crackers e fette biscottate; pane, biscotto di mare e altri prodotti della panetteria ordinaria, contenenti ingredienti e sostanze ammessi dalla legge".
***
Ecco, quindi, che, al diminuire del reddito complessivo percepito, aumenta proporzionalmente il gravame IVA sui consumi medi di pane (anche se il 4%, in effetti, è incorporato nel prezzo, io, per semplicità, l'ho scorporato, tanto il concetto resta lo stesso):
.
a)
TIZIO con reddito di 100.000 euro annui.
IVA pagata sul pane: 40 euro annui
40 : 100.000 = 0,04 : 100
INCISIONE SUL REDDITO PARI ALLO 0,04%
.
b)
Caio con reddito 50.000 euro annui.
IVA pagata sul pane: 40 euro annui
40 : 50.000 = 0,08 : 100
INCISIONE SUL REDDITO PARI ALLO  0,08%
.
c)
SEMPRONIO con reddito 20.000 euro annui.
IVA pagata sul pane: 40 euro annui
40 : 20.000 = 0,20 : 100
INCISIONE SUL REDDITO PARI  ALLO  0,20%
#2177
Ciao Claudia K. :)
Non c'è alcun dubbio che l"'imposizione sui consumi" non sia  "una imposizione collegata al reddito"; si tratta, in genere, di una imposta "proporzionale" (%), mentre raramente è "fissa" (la quale si ha quando viene richiesto un importo fisso, come i 16 euro di bollo che servono per la richiesta di documenti alla Pubblica Amministrazione e per i documenti societari e notarili).
***
Il mio raffronto/proporzione, quindi, non intendeva certo applicare le imposte sui consumi al reddito complessivo dei contribuenti; il che, più che scorretto, costituirebbe una vera e propria "contraddizione in termini"!
***
Intendevo soltanto "rappresentare in numeri" il concetto, comunemente accettato in dottrina, per il quale le imposte indirette (e, soprattutto, quelle sui consumi) "sono tecnicamente regressive in quanto è manifesto che l'incidenza delle stesse su un reddito basso è maggiore di quella che si verifica su un reddito alto".
***
Comunque l'IVA sulle varie categorie di beni non è affatto differenziata su una predeterminata scala di aliquote crescenti, che va dal bene di prima necessità a quello di lusso, realizzando una qualche progressività che si fonda sempre sul tipo di bene/consumo (magari fosse così!); la differenziazione, invece, viene fatta caso per caso, anche se si tende a tassare di più i beni di lusso (però, sempre a seconda delle maggiori o minori resistenze delle relative lobby).
***
Quanto ai vari tipi di agevolazioni per i poveri (dalla prima casa ai farmaci al consumo delle energie, ecc.), questa è un'altra faccenda; che, però, non ha niente a che vedere con l'oggetto del mio TOPIC.
***
Cordiali saluti! :)
***
P.S.
Sebbene non sempre io li condivida, i tuoi interventi sono, però, sempre interessanti, intelligenti e, soprattutto, molto sensati.
#2178
Ciao Claudia K. :)
Non è affatto detto che il reddito risparmiato debba essere tutto prima o poi consumato, in quanto può essere reinvestito per aumentare il capitale; ricordi "Old Scrooge" del romanzo del 1843 "A Christmas Carol" di Charles Dickens?
***
Hai invece ragione quando dici che l'imposizione sui consumi può essere resa meno "regressiva" imponendo aliquote più alte per i beni di lusso, e più basse per i beni essenziali; però, nel caso di "Old Scrooge" e di quelli (più o meno) come lui, il mio calcolo matematico non cambia di una virgola.
Nei casi, invece, di chi ama sfoggiare beni di lusso, consumando in tali spese tutto o quasi il suo reddito annuale, non c'è dubbio alcuno che l'imposizione sui consumi risulta meno "regressiva" essendo (in genere) più elevate le aliquote IVA sui beni di lusso.
***
Cordiali saluti! :)
***
#2179
Ciao Duc in Altum :)
Hai perfettamente ragione nel dire che la tradizione "scritta" su Gesù (Vangelo) è conseguente a quella "orale"; ma questo che cosa cambia?
Ed infatti la relazione fisica, materiale, ed immanente avutasi tra Cristo ed alcuni uomini e donne della sua epoca:
- dimostra solo che è esistito un uomo di nome Gesù;
- ma non dimostra affatto nè che fosse Dio, nè che abbia compiuto effettivamente dei miracoli.
Le "fake news" non sono mica nate oggi!
***
Per cui  sono d'accordo con te, quando scrivi: "Credere che tutto ciò sia vero, senza aver fatto questa stessa esperienza è come credere alla favola di Cappuccetto Rosso."
***
Quando alla domanda "Come posso vivere l'esperienza di conoscere Gesù (per poi meglio conoscerlo anche attraverso gli scritti)?", la risposta è che noi tutti possiamo vivere l'esperienza di "conoscere quello che ha detto Gesù" (ammesso che sia tutto vero ciò che è stato riferito di lui attraverso gli scritti di terzi).
Però nessuno, ovviamente, può vivere l'esperienza di "conoscere Gesù personalmente", essendo deceduto circa duemila anni fa!
***
Il riconoscere che non abbiamo amato e quindi fallito un poco la nostra presenza in questo pianeta, non c'entra niente con l'avere o meno incontrato di persona Gesù; c'entra, invece, col non aver recepito il suo messaggio di amore, così come è stato riportato da terzi nei vangeli canonici (ed anche in quelli apocrifi).
Messaggio che io condivido in pieno; ma che non comporta affatto il credere che lui fosse Dio!
***
In effetti, secondo me, lui lo era davvero; ma come lo saremmo anche tutti noi altri, se riuscissimo a trascendere il nostro '"io" individuale nel "Sè" universale (o Uno).
E, "forse", da come si esprimeva, Cristo è stato l'unico che  è riuscito a farlo davvero quando era ancora vivo il suo "io" umano individuale!
***
Comunque il suo messaggio di amore non era certo "originale"!
Ed infatti "Amerai il tuo prossimo come te stesso!" è stato testualmente scritto nell'Antico Testamento molto prima che lo dicesse Cristo; il quale si è limitato a citare il precetto del Levitico Cap.19 versetto 18, così come avrebbe potuto fare chiunque altro (e come sto facendo io stesso, adesso).
Ed è anche stato scritto nell'Antico Testamento, molto prima che lo dicesse Cristo: "Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come te stesso!" (Levitico Cap.19 versetto 34).
Bisognerebbe farlo leggere a quell'ignorante e ipocrita baciapile di Salvini!
***
E' noto il fatto che gli ebrei passarono dalla monolatria al monoteismo, ossia, da un dio tra tanti a un Dio assoluto e unico; però il riferimento all'esistenza di una pluralità di dei, rimane ancora scritto nero su bianco nella Bibbia.
La quale, almeno in teoria, essendo considerato un "libro sacro", dovrebbe costituire la "verità assoluta ed attuale" in ogni suo singolo passo; dal più antico al più recente!
***
Quanto alla "Chiesa" (cattolica), ti faccio notare che:
- come "istituzione politica territoriale" ha cessato di esistere nel 1870 (salvo la concessione di un quartiere di Roma di 800 persone, concessole di nuovo dal Duce nel 1929).
- come "istituzione religiosa" si è scissa più volte, prima da quella "ortodossa" e da quella "protestante", e poi in dozzine di altre confessioni cristiane (tutte diverse le una dalle altre).
***
La "religione cristiana" (che è cosa ben diversa dalla "Chiesa"), invece, effettivamente dura da circa duemila anni, ed è anche la più diffusa nel mondo; ma ci sono anche altre "religioni" molto diffuse.
Cristiani 29,6% (cattolici 17,1%, evangelici e altri cristiani 9,9%, ortodossi 2,6%), musulmani 23,1%, ebrei 0,2%, religioni orientali 26,2% (induisti 15,2%, buddhisti 5,1%, altre religioni orientali 5,9%), religioni tradizionali 2,6%, altri gruppi e non statisticati 3,5%, atei e agnostici 14,8%.
E, tra queste, il cristianesimo non è certo la religione che ha avuto la durata più lunga .
***
Cordiali saluti!!! :)
***
#2180
Cosa significa dire che l'imposizione sui redditi è "progressiva", mentre quella sui consumi è "regressiva" (in realtà, sarebbe più corretto dire "inversamente proporzionale")?
***
Significa che:
- l'imposizione sui redditi (ad es, l'IRPEF), salvo i vantaggi concessi a determinati soggetti privilegiati, diventa progressivamente più onerosa al crescere del reddito dei soggetti percipienti.
- l'imposizione sui consumi (ad es, l'IVA), invece, diventa progressivamente più onerosa al diminuire del reddito dei soggetti percipienti.
***
Sembra un paradosso, ma è proprio così, come cercherò di spiegare con un esempio di carattere "astratto", ma, secondo me, valido quantomeno sotto il profilo  "paradigmatico"!
.
***
Ed infatti, supponiamo che, "astrattamente", per sopravvivere, per nutrirsi, vestirsi ecc., una persona debba spendere al minimo 10.000 euro all'anno; a cui "ipoteticamente" corrispondono "imposte sui consumi" pari al 20% (cioè, 2.000 euro).
Ne consegue che:
.
a)
Tizio guadagna 100.000 euro all'anno, dei quali solo 10.000 gli servono per sopravvivere; per cui  i restanti 90.000, se proprio è uno "zio paperone" che non vuole togliersi nessuno sfizio superfluo, può metterserli tranquillamente da parte e/o reinvestirli senza pagarci sopra nessuna imposta sui consumi.
Ciò significa che,  sul suo reddito di  100.000 euro all'anno, sconta  imposte sui consumi solo nella misura del 20% di 10.000 euro; cioè 2.000 euro, che corrispondono al 2% di 100.000 euro all'anno.
Ed infatti il restante 90% del reddito non lo consuma, o, quantomeno, non ha alcuna stretta necessità di consumarlo per sopravvivere.
.
b)
Caio, invece guadagna 50.000 euro all'anno, dei quali solo 10.000 gli servono per sopravvivere; per cui  i restanti 40.000, se proprio non vuole togliersi nessuno sfizio superfluo, può metterserli da parte e/o reinvestirli senza pagarci sopra nessuna imposta sui consumi.
Ciò significa che,  sul suo reddito di  50.000 euro all'anno, sconta  imposte sui consumi solo nella misura del 20% di 10.000 euro; cioè 2.000 euro, che corrispondono al 4% di 50.000 euro all'anno.
Ed infatti il restante 40% del reddito non lo consuma, o, quantomeno, non ha alcuna stretta  necessità di consumarlo per sopravvivere.
.
c)
Sempronio, infine guadagna in tutto solo 20.000 euro all'anno, dei quali 10.000 gli servono per sopravvivere; per cui  i restanti 10.000, se proprio  non vuole togliersi neanche il minimo sfizio, può metterserli da parte e/o reinvestirli senza pagarci sopra nessuna imposta sui consumi.
Ciò significa che,  sul suo reddito di  20.000 euro all'anno, sconta  imposte sui consumi solo nella misura del 20% di 10.000 euro; cioè 2.000 euro, che corrispondono al 10% di 20.000 euro all'anno.
Ed infatti il restante 50% non lo consuma, o, quantomeno, non ha alcuna stretta necessità di consumarlo per sopravvivere.
.
Ecco, quindi, che, al diminuire del reddito complessivo percepito, aumenta il gravame impositivo sui consumi (o, almeno, su quelli di base):
REDDITO      IMPOSTE SUI CONSUMI
100.000............2%
50.000..............4%
20.000.............10%
***
#2181
Da sempre, ai distributori di carburante, paghiamo più tasse allo Stato, di quanto non sia il prezzo della benzina che paghiamo alle compagnie petrolifere (il rapporto diminuisce  progressivamente per gli altri tipi di carburante); come si evince dalla seguente tabella:
NOTE:
- Il prezzo è moltiplicato per un fattore di 1000 per avere una maggiore accuratezza nei decimali;
- per i carburanti, benzina e gasolio, si tiene esclusivamente conto dei prezzi praticati in modalità self-service;
- per l'olio combustibile denso BTZ la rilevazione viene effettuata senza IVA;
il prezzo del prodotto GPL viene rilevato solo per il settore autotrazione;
- l'accisa del GPL autotrazione viene pubblicata in litri mentre in Gazzetta Ufficiale viene data in kg (il valore di conversione usato è 0.55 secondo il Ministero delle Finanze dal 15/01/1999);
- il campo Variazione mostra la differenza del dato 31/12/22 rispetto a quello elaborato nella rilevazione precedente del 26/12/2022.
- il campo Netto è da intendersi come prezzo al netto delle imposte e viene anche identificato come prezzo industriale.
***
Con un grafico a torta, forse i rapporti sono più chiari:
***
E scusate se è poco!
***
.
IL REGALO DELLA MELONI PER LA BEFANA
Dall'1 gennaio 2023 viaggiare in auto è però diventato ancora più costoso; ed infatti, dopo che la Legge di Bilancio non ha prorogato lo sconto sui carburanti di 18 centesimi al litro, il prezzo di benzina e gasolio è salito di circa 20 centesimi rispetto al 30 dicembre.
Il 2023, quindi, si apre con un duplice aumento di benzina, gasolio e Gpl, tornati al livello del 21 marzo 2022; cioè ai prezzi precedenti al taglio di 30 centesimi disposto dal governo Draghi, e poi ridotto dall'esecutivo di Giorgia Meloni a 18 centesimi al litro nella parte finale del 2022 (breve regalo natalizio del governo).
Nel dettaglio, dal'1 gennaio, il costo di benzina e gasolio cresce di 15 centesimi al litro per l'aumento delle ACCISE (il Gpl, invece, sale di 2,8 centesimi al litro); però a queste somme va aggiunta l'Iva, che conduce a un rincaro finale di 18,3 centesimi al litro su benzina e gasolio, e di 4,3 centesimi al litro sul Gpl.
***
#2182
Tematiche Spirituali / Re: "Santo subito"
06 Gennaio 2023, 06:22:48 AM
Chi è santo e chi no, lo decide Dio, non la Chiesa (o i fedeli)! ;)
Anzi, secondo me, i veri santi non li conosce nessuno, perchè, avendo avuto  il requisito indispensabile dell'umiltà, hanno accortamente evitato di rendere manifesta al prossimo la loro santità ;)
#2183
Ciao Niko. :)
Quello che scrivi circa ciò che prescrive la Chiesa cattolica è assolutamente esatto, ma non sta scritto da nessuna parte che io sia tenuto a conformarmici; così come non sono affatto tenuto a conformarmi a quello che prescrive il Corano o la Torah.
***
Indubbiamente gli apostoli hanno avuto la possibilità di credere in Dio anche sul piano della "fiducia", e non solo della "fede",  perche' hanno conosciuto personalmente Gesù Cristo (prima che morisse); il quale, a differenza di quanto alcuni sostengono, è un personaggio storico veramente esistito!
***
Quanto al fatto che, come tu scrivi: "Dio si e' fatto uomo a loro presente, e tu dovresti in un certo senso ripetere tale esperienza.", osservo quanto segue:
- che gli apostoli abbiano conosciuto personalmente Gesù Cristo in vita è fuori di dubbio, ma che lui fosse Dio è un altro discorso (anche se loro ci hanno creduto);
- in ogni caso io non sono in grado di ripetere la loro esperienza, perchè Gesù Cristo è morto da 1989 anni (circa).
***
Poi tu, giustamente, scrivi che:"...uno non ha bisogno in assoluto della "fede" per farsi un'idea del pensiero e delle principali azioni e parole di un altro uomo sia pure non presente (Socrate, Alessandro Magno eccetera) senno' non esisterebbe ad esempio nemmeno la filosofia, come materia, e a dirla tutta nemmeno la storia."
Sulla qual cosa sono perfettamente d'accordo!
***
Però, quanto alle principali azioni e parole di un altro uomo ormai defunto (Socrate, Alessandro o Cristo), riferite in un libro:
- se si raccontano "storie", "aneddoti" o "miracoli" di vario tipo, posso crederci o non crederci, a seconda della loro plausibilità "storica" e "fenomenologica";
- se, invece, si esprimono determinati "pensieri", "sentimenti" od "opinioni", posso condividerli o meno, a seconda della loro concordanza con quello che penso e sento io (e il messaggio di Cristo io, complessivamente, lo condivido).
***
Quanto al fatto che quello che "credo" in quanto cristiano, mi debba prima o poi comportare dei concreti vantaggi, se non materiali, quantomeno esistenziali, in questa esistenza o nel suo continuarsi nell'aldila', questo renderebbe la mia "fede" del tutto "spuria"; ed infatti, almeno a mio parere, si tratterebbe di pura e semplice "simonia", perchè Dio, se esiste, non è certo un "mercante"!
Si deve credere solo se si è portati spontaneamente ed autenticamente a credere, e non per ricavarne un vantaggio: materiale, psicologico o spirituale che esso sia.
In questo o in quell'altro mondo!
***
Vedi, al riguardo, il mio TOPIC intitolato "La scommessa di Pascal":
***
Un saluto! :)
***
#2184
Citazione di: iano il 05 Gennaio 2023, 12:07:11 PM@Duc in altum..... a proposito, cosa vuol dire?

Rimane per me misteriosa l'espressione ''Dio è verbo'',
mentre capisco bene l'espressione ''Verbo è Dio'',
perchè quest'ultima la vivo ogni volta che leggo un libro, e per ogni libro per me c'è un Dio che scende in terra.
Quindi se leggessi un solo libro, non potrei non credere che in un solo Dio.
Ogni volta che lascio un libro piango un Dio morto, ma ogni volta che prendo un altro libro festeggio un Dio rinato.
Se Dio è verbo bisogna aggiungere quale verbo sia, e l'affermazione diventa quindi forte e impegnativa, obbligandomi ad una scelta, ma se devo scegliere quale verbo sia allora non è il verbo, ma quel verbo. Se invece  il verbo è Dio, non c'è altro da aggiungere e nulla da scegliere.
Io decido il libro, ma con il libro ogni volta Dio scende in terra, senza che io lo decida.
Ma è sempre lo stesso Dio?
Per me si, perchè è lo stesso meccanismo di immedesimazione nel libro che si ripete.
Perchè dovrei interrompere questo gratificante meccanismo per cui ogni volta il verbo si fà Dio, facendo si, con una mia decisione, che Dio si faccia verbo?
Significherebbe dare al verbo, e quindi indirettamente a me che quel verbo maneggio in modo elettivo, un potere che non ha, usurpando io quel potere.
Ma dietro una tale scelta definitiva vedo invece pessimismo, mancanza di fiducia in me stesso, e nell'uomo in generale.
La non accettazione che il destino dell'uomo rimanga aperto e il non considerare il non conoscere la fine della storia come un incentivo alla lettura del libro, come voler leggere il libro partendo dalla fine.
Se tutti i libri avessero la stessa fine nota, chi li leggerebbe più?
Se il destino è deciso e noto, l'unico motivo per vivere che mi resta è lottare donchisciottescamente contro esso, per affermare disperatamente la mia libertà, o negarlo contro ogni evidenza.
Non mi consolerebbe neanche sapere che il libro abbia due finali diversi a scelta, se già noti.
La vita non è un libro con finale già scritto, ma per ogni libro si ripete il miracolo di un Dio che scende in terra dando vita a quel libro.
Per me, invece, un libro sono solo parole scritte da uomini come me; niente di più e niente di meno!
Però:
- se raccontano "storie" di vario tipo, posso crederci o non crederci, a seconda della loro plausibilità "fenomenologica";
- se, invece, esprimono determinati "pensieri" od "opinioni" sull'esistenza di Dio, posso condividerle o meno, a seconda della loro concordanza con quello che penso e sento io.
Un saluto! :)
#2185
Ciao Duc :)
A dire il vero, anche il cristianesimo è fondato "soltanto" su di un libro (o meglio, su quattro), nel quale alcuni uomini hanno scritto di aver avuto "una relazione personale" con il Cristo risorto; ma il fatto che loro "raccontino" di aver avuto una simile esperienza, non la rende affatto un'esperienza valida per tutti.
Ammesso e non concesso che abbiano raccontato il vero; cosa, questa, che noi non possiamo sapere.
***
Anche in tutto l'AT viene sempre presentata un'"esperienza personale" vissuta dai vari personaggi con Dio o con i suoi emissari (vedi angeli e profeti); così come in moltissimi libri pagani vengono raccontate '"esperienze personali" vissute da vari personaggi con delle divinità pagane e  con i loro emissari.
Ma il fatto che vengano "raccontate" delle storie, a voce o per scritto, non rende necessariamente comprovato che quello che è stato raccontato corrisponda alla verità.
***
A parte il fatto che, almeno a leggere il salmo 82 dell'AT, sembra che anche gli ebrei, almeno nei testi più antichi, credessero ad altri dei, oltre che a quello loro nazionale.
"Dio sta nell'assemblea divina;
egli giudica in mezzo agli dèi!"
***
D'altronde la stessa denominazione "Elohim", in alcuni casi ha la funzione di nome singolare e si considera che denoti il Dio unico di Israele  (per esempio, Esodo 3:4).
In altri casi, invece, "Elohim" funziona come plurale comune della parola "Elohah", e si riferisce, quindi,  ad una  nozione politeistica di divinità multiple (per esempio Esodo 20:3)
***
Sono invece d'accordo con te che purtroppo la Chiesa (quella solo umana, che è l'unica esistente) ha sviluppato nei secoli una cristianità arbitraria e oppressiva (solo in parte terminata col CVII), obbligando a credere in Gesù pur non avendolo mai conosciuto, generando bigotteria, clericalismo e folclore.
***
Un saluto! :)
***
#2186
Scienza e Tecnologia / Il meccanico portatile
05 Gennaio 2023, 12:38:03 PM
Se scrutate sotto il vostro cruscotto, molto probabilmente troverete una presa che somiglia molto ad una "presa scanner"; ma che, in realtà, è una "presa OBD".
***
Se la vostra macchina ce l'ha, è una presa che può essere utilizzata per inserire una "chiavetta OBD", che può essere di varie marche, come questa:
***
Una volta inserita la chiavetta nella presa, vedrete che inizierà a lampeggiare:
***
Allora dovete accendere il vostro cellulare, ed attivare un'APP adatta (in questo caso TORQUE):
***
Attivare il GPS:
***
Accendere la vettura e metterla in moto (da ferma):
***
Scegliere il controllo che volete effettuare sulla macchina:
***
Acquistando una vettura usata, è anche possibile verificare se il contachilometri è stato alterato per far risultare un chilometraggio inferiore a quello reale.
***
Ovviamente io ho un po' semplificato la procedura; però usare tale economica apparecchiatura non è poi tanto più difficile di così.
Tuttavia, usando il titolo di "meccanico portatile", ho decisamente esagerato, in quanto:
- con tale economica apparecchiatura si possono fare solo dei "check up" diagnostici della vettura, ma non certo riparare gli eventuali guasti;
- i "check up" diagnostici non necessariamente sono sicuri al 100%, sia perchè nessuna apparecchiatura è perfetta, sia perchè si possono commettere degli errori nell'utilizzarla.
***
P.S.
La chiavetta OBD costa circa 20 euro
TORQUE PRO costa circa 5 euro
TORQUE LITE è gratis
Però non tutte le automobili, specie quelle più datate, hanno una presa OBD
#2187
Ciao Pio. :)
Hai ragione nel dire che Dio dovrebbe incarnarsi in ogni momento, "in misura evidente" a tutti, così da poter riporre fiducia in lui;  il guaio è che non lo ha fatto in "in misura evidente" nemmeno duemila anni fa, ed è per questo che molti lo abbandonavano e se ne andavano.
***
Se, infatti, fosse davvero morto e poi resuscitato fisicamente:
- dovrebbe essere ancora "a spasso sul nostro pianeta", dove ognuno potrebbe incontrarlo e parlarci direttamente;
- e non essere "seduto alla destra del padre", come tutt'ora raccontano i suoi adepti, dove, però, nessuno può incontrarlo e parlarci direttamente.
***
Un saluto! :)
***
#2188
Ciao Iano! :)
Anche stavolta il tuo è un ragionamento ineccepibile!
***
Ed infatti è vero che la "scelta di credere in qualcosa", se ripetuta costantemente, diventa così scontata da non sembrare più una scelta; e man mano che confermerò ogni volta la mia scelta, tenderò sempre più a far ciò in automatico, senza più pensare e non avendo più coscienza di farlo.
***
Tuttavia, fare una scelta senza sapere di farla, e pur non rendendomi conto conscientemente di farla,  anche se può sembrare come se non fossi io a farla, ma venisse da sè, in realtà resta pur sempre e comunque una "mia" scelta di credere o non credere in qualcosa!
***
E sicuramente le mie scelte non condizionano certo l'esistenza o meno di determinati eventi o realtà!
***
Quando io scrivevo che la probabilità che qualcosa si verifichi è "inversamente" proporzionale al nostro desiderio che effettivamente lo sia, mi riferivo solo all'aspetto soggettivo della faccenda; nel senso che la speranza è l'ultima a morire, come quando il condannato a morte con la corda già al collo spera ancora che, all'ultimo momento, gli arrivi la grazia!
***
Hai ragione anche quando scrivi che bisogna tenere conto anche dei condizionamenti culturali, per cui una scelta non è mai un fatto individuale; altrimenti non si spiegherebbe come mai il 90% di chi nasce in Italia è cristiano, mentre il 90% di chi nasce in Arabia è musulmano!
***
Senza considerare l'influenza che hanno gli IDOLA di Francesco Bacone sulle nostre credenze:
a)
Gli "Idola tribus", cioè le erronee credenze della tribù, quelle radicate nella specie umana.
b)
Gli "Idola specus", cioè le erronee credenze della spelonca platonica, dovute alla soggettività particolare del singolo individuo.
c)
Gli "Idola fori", cioè  le erronee credenze della piazza, le quali derivano dall'ambiguo uso linguaggio, che è convenzionale ed equivoco.
d)
Gli "Idola theatri", cioè le erronee credenze derivanti dalla finzione scenica che Bacone imputa alla filosofia che ha dato rappresentazioni non vere della realtà ("favole recitate e rappresentate sulla scena")
***
Un saluto! :)
***
#2189
Citazione di: daniele22 il 04 Gennaio 2023, 22:00:30 PMNon c'è che da essere d'accordo Eutidemo, ma perdona la curiosità, come mai hai messo tanti sintagmi e parole tra virgolette senza che per molte ve ne fosse un reale bisogno? Stai usando dei codici segreti  :))?
Hai perfettamente ragione: è un mio difetto stilistico da cui, con tutta la migliore buona volontà, non riesco proprio ad emendarmi. :(
Spero, prima o poi, di riuscirci; come a suo tempo ho fatto eliminando il mio precedente  vizio (ancora peggiore) di abusare della MAIUSCOLE e del neretto :)
Ti ringrazio anche stavolta per la giustissima critica, che, spero, mi aiuti  ad emendarmi dal fastidioso difetto delle troppe "virgolette" (ahia, ecco che ci sono ricascato) :)
#2190
Attualità / Re: Il messaggio dei "cerchi nel grano".
05 Gennaio 2023, 06:34:42 AM
Ciao Anthony. :)
Quello che scrivi è senz'altro possibilissimo!
Ed infatti Richard Taylor, direttore dell'Istituto di Scienze dei Materiali dell'Università dell'Oregon, già nel 2011, pubblicò un articolo sul Physics World Journal, proponendo la teoria secondo la quale una buona parte dei cerchi del grano sia stata realizzata mediante l'ausilio di "generatori di microonde portatili" (cioè dei "magnetron") e di un sistema GPS ("Crop circles created using GPS, lasers and microwaves" Telegraph, su telegraph.co.uk).
Ma, al giorno d'oggi, è una tecnologia alla portata di tutti, e non necessariamente di scienziati che operino nella ricerca e/o nel settore militare avanzato.
***
Ed infatti per realizzare cerchi nel grano con le microonde, è sufficiente:
a)
Acquistare, per pochi euro, un MAGNETRON online:
b)
Utilizzare accortamente il GPS del proprio "smartphone".
c)
Idem dicasi per il LASER.
***
Un saluto! :)
***
.
P.S.
I cerchi nel grano, dai più rudimentali ai più sofisticati, sono tutti opera dell'uomo; e non certo di gnomi o di extraterrestri!